Candy Candy

"Incontro nel vortice" di Alys Avalos, Traduzione della più famosa fanfiction di Candy in lingua spagnola

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*Kiar@*
view post Posted on 20/12/2011, 23:34 by: *Kiar@*     +1   -1




CAPITOLO XIII - L'ALLODOLA E L'USIGNOLO - CONTINUAZIONE



Non è ancora giorno:
era il canto di un usignolo e non di una allodola
a ferirti il trepido orecchio.
Di notte l'usignolo canta su quel melograno;
credi a me, amore, era l'usignolo.
No, era l'allodola, foriera del giorno,
non era l'usignolo.
Guarda, amore, come quelle strisce laggiu a oriente
tagliano invidiose le nuvole.
Le faci della notte si sono oramai consumate
e in punta di piedi il giocondo mattino
s'è levato sulle cime nebbiose delle montagne.
Devo andarmene e vivere, o rimanere e morire.


William Shakespeare




Aprì nuovamente gli occhi, mentre la timida luce solare cominciava ad accarezzarle il viso. L'aurora appariva all'orizzonte e Candy si svegliò dal sogno che aveva vissuto tra le braccia di Terence. Si sciolse lentamente dal suo abbraccio e, percependo una furtiva ventata che presagiva l'arrivo dell'autunno, si alzò per chiudere la finestra. In silenzio s'infilò la sottoveste e a piedi nudi andò verso la finestra. Fuori, una piccola allodola cantava sulla cornice.
Candy respirò a fondo e la fragranza di quel nuovo giorno invase i suoi sensi. Sentì nel cuore una muta esplosione. Quella lieta mattina si era svegliata moglie di Terence Granchester, e l'innegabile realtà della notte appassionata appena trascorsa le inondava l'anima di luce dall'altare del suo corpo nuovo. Eppure, la dolce canzone mattutina dell'allodola turbava quella beatitudine, preannunciando la separazione da tempo attesa con timore, e che era di lì ad avverarsi entro poche ore.
- Candy! - la chiamò dal letto una voce maschile assonnata e lei immediatamente rispose a Terry.
- Dormi ancora un po', è ancora presto - disse avvicinandosi a lui e prendendo posto tra le sue braccia una volta ancora.
- È l'usignolo quello che sento, mia dolce Giulietta? - bisbigliò lui, soffocando un riso.
- Magari lo fosse - rispose Candy, sentendo che la terribile lotta tra la volontà di essere forte e l'imminente tristezza stava per cominciare.
- Vieni, o morte, sarai la benvenuta! Il mio Amore vuole così. Ora che c'è, anima mia? Parliamo, non è giorno - recitò, mentre con l'indice attorcigliava un riccio dorato della giovane.
- Non parlare così, Terry - lo rimproverò con un sorriso malinconico - Non siamo a teatro.
- Lo so, non sono mai stato così bene dopo uno spettacolo. Questa è una felicità di natura superiore.
- So di cosa parli. Ma adesso cerca di dormire almeno un'altra ora.
- Ho un'idea migliore - rispose lui con un'espressione furba negli occhi blu - Facciamo un bagno assieme!
- Cosa?!
Il giovane non rispose e, senza tanti formalismi, si alzò in piedi stirandosi in lungo.
- Terry! - gridò la ragazza lanciandogli un cuscino, mentre un furioso rossore si diffondeva sulle sue guance.
Il giovane intercettò il proiettile e, pensando rapidamente a quale poteva essere il motivo di quell'attacco, comprese che Candy era doppiamente scandalizzata dalla proposta libertina e dall'esibizione della sua nudità in pieno giorno. Quella buffa reazione lo mise di buon umore, tanto da risvegliare subito il suo lato impertinente.
- Perché mia moglie avrebbe soggezione di me? - chiese avvicinandosi al letto con movimenti felini. Prese il volto di Candy tra le mani, sorridendo malizioso - Dimmi una cosa, Candy: eri o non eri tu la donna con cui stanotte ho condiviso i miei segreti più intimi? Torni a esser timida adesso?
- Io non sono timida! - rispose lei sollevando orgogliosamente la punta del naso.
- Allora vieni a fare un bagno con me - la sfidò - Dimostrami che sei la stessa ragazza spavalda che ho sempre conosciuto.
- Non sono tanto dell'umore per un bagno ... - esitò lei.
- Tutte scuse. Non intendo accettarle.
Così dicendo Terry sollevò la sua sposa tra le braccia incurante delle veementi proteste, ma poiché le grida si mescolavano alle risate, non prese molto sul serio le richieste della giovane che gli ordinava di metterla giù.
In bagno Candy tentò ancora una debole resistenza ma, siccome non desiderava realmente rifiutare l'invito, suo marito vinse facilmente quella battaglia. Furono sufficienti qualche bacio e un po' di solletico perché la giovane recuperasse la sua naturalezza e accettasse la nudità anche fuori dall'intimità del letto. Presto la sottoveste di seta scivolava sul pavimento, e i due giovani giocavano e si stuzzicavano come bambini piccoli.
- Eri sempre così maleducata quando Miss Pony ti faceva il bagno? - chiese lui ridendo.
- Farò finta di non aver sentito - rispose lei facendo il broncio.
- Scommetto che eri una di quelle bambine terribili che odiano acqua e sapone. Ecco perché hai così tante lentiggini. Sono il castigo per esser stata disobbediente.
- Ahh! Sei proprio insopportabile quando ti ci metti! Lo sapevi? - disse la bionda coprendogli il viso di schiuma.
- Ehi! Questo è molto villano da parte tua! Dovrò proprio fare quello che le due brave donne che ti hanno cresciuta avrebbero dovuto fare - disse Terry fingendo di esser serio.
- Che cosa?
- Darti una manica di botte - rispose, e Candy si fece da parte per sfuggirgli, cercando di uscire dalla vasca prima che lui potesse fare qualunque mossa. Ma il giovane fu molto rapido, la afferrò per un braccio e la tirò verso di se, finché Candy non fu nuovamente tra le sue braccia.
- Conta le botte mentre ti picchio - disse Terry cominciando a baciare le spalle e la schiena della giovane, che però non riuscì a contare.

:rosy heart:



Continuarono a giocare e a coccolarsi finché poterono, ma lo scorrere del tempo non dà tregua a nessuno, né uomo né donna, quindi la giovane coppia, alla fine, terminò a malincuore il bagno. Con il linguaggio silenzioso con cui stavano imparando a comunicare, i due si prepararono a lasciare l'albergo. Candy si offrì di aiutare Terry a tagliarsi i capelli con il coltello che il soldato aveva con sé.
Il giovane sedette davanti allo specchio mentre la ragazza cominciò a recidergli i capelli con mano sicura. Mentre le setose ciocche brune cadevano sul pavimento, Terry non poteva distogliere lo sguardo dalle due stelle color smeraldo che si riflettevano nello specchio. Per la prima volta in quella mattina cominciò a pensare sul serio all'imminente separazione, e si sentì immensamente frustrato per non avere più tempo da passare con la persona che amava di più al mondo. Si ripromise di essere forte, in modo da facilitare le cose anche a lei.
Terminata l'operazione Terry si rimirò con un'espressione infastidita e Candy rise dolcemente, burlandosi dell'insofferenza del giovane a portare i capelli corti. Mentre lui si radeva in bagno la ragazza raccolse le ciocche recise dal pavimento e ne tenne una per sé, legandola con un nastro della sottoveste.
Candy sospirò profondamente, sentendosi un po' strana ed eccitata nel recitare il ruolo di sposa che aveva sempre sognato, sebbene solo per pochi istanti. Poi si avvicinò al tavolino, prese una delle rose rosse dal vaso di cristallo, ne aspirò il profumo e pensò al futuro, desiderando ardentemente che la guerra terminasse presto e che lei e il suo sposo potessero tornare assieme a casa.
Qualche minuto dopo la coppia si avviava verso la stazione ferroviaria.

:heart of rose:



Terry guardò la sua sposa, ancora incredulo delle ore appena trascorse. Si sentiva trionfante e completo. Come si era ripromesso, stava facendo il massimo sforzo per mantenere un atteggiamento ottimista. Ciononostante non poté evitare una fitta al petto quando il capostazione chiamò i passeggeri che partivano per Verdun con il treno delle nove.
- Ti scriverò ogni giorno, anche se le lettere non si possono spedire tanto frequentemente - mormorò abbracciandola con forza - Promettimi che avrai cura di te, angelo.
- Lo farò ... Anche tu, per favore, stai più attento questa volta - lo supplicò lei nascondendo il viso nel petto del soldato.
- Non preoccuparti, amore, starò bene - rispose lui cercando gli occhi della giovane - Ascolta Candy, ascoltami bene ... Quando la guerra sarà finita ci sarà dappertutto confusione e disordine. Non aspettarmi. Prendi la prima nave per l'America con la tua equipe medica e aspettami a New York. Hai l'indirizzo di mia madre. Quando arriverò ti cercherò e ti prometto che passerò il resto della mia vita a farti felice.
- Lo stai già facendo - lo corresse lei.
Il capostazione sollecitò nuovamente i passeggeri a salire sul treno.
- Terry - mormorò Candy portandosi la mano al collo - Prendi questo ... - disse consegnandogli il suo crocifisso d'oro - L'ho avuto con me da quando ho lasciato la Casa di Pony per la prima volta, quando avevo dodici anni. Ti proteggerà, come ha sempre fatto con me ... ti riporterà presto tra le mie braccia, ne sono sicura - disse con voce arrochita, lottando disperatamente per trattenere le lacrime.
- Allora, per favore, tu conserva questo per me - rispose Terry dandole il suo anello con lo smeraldo - Quella terribile notte a New York, quando te ne andasti senza che potessi guardarti ancora negli occhi, mi sentii così perduto da avere incubi per mesi - spiegò con una voce così commossa che scosse Candy fino al midollo.
- Amore - sussurrò, e lo avrebbe abbracciato ancora più forte se lui non l'avesse costretta ad ascoltarlo mentre continuava il suo racconto.
- Dopo quella volta in cui mi vedesti nel teatro ambulante, tornai a New York. Un giorno, mentre cercavo un regalo di compleanno per mia madre, vidi quest'anello. Aveva il colore esatto dei tuoi occhi. Non ci pensai due volte e lo comprai subito, per avere un ricordo degli occhi della donna che era stata la mia luce ... quegli occhi che non avevo potuto guardare un'ultima volta. Ma adesso, dopo tutto quello che è successo, credo di non averne più bisogno, perché ho con me il prezioso ricordo dei tuoi occhi pieni d'amore per quest'uomo che ancora non crede di meritare tanta gioia. Voglio che lo conservi finché sarò lontano, e quando ci rivedremo, io ti renderò il crocifisso e tu mi ridarai l'anello ... e poi, potrei perderlo al fronte in questi giorni. Sarà più al sicuro nelle tue mani.
La giovane prese l'anello e lo mise in tasca, accanto alla ciocca di capelli bruni. Un attimo dopo sollevò lo sguardo e lo contemplò, ancora profondamente commossa per la storia che aveva appena sentito.
- Ti amo così tanto che credo potrei scoppiare - disse, e un secondo dopo i due giovani si stavano baciando come se non lo avessero fatto da secoli.

riv13d


- Terry! - esclamò Candy abbracciandolo così strettamente che il giovane quasi credeva non poter respirare. La ragazza gli circondò il collo con le braccia e, con gli occhi chiusi, pregò in segreto.
Il treno cominciò a muoversi e Terry, sciogliendosi dall'abbraccio della moglie, salì con un balzo.
- Ricorda! - le gridò - Siamo una cosa sola. Io sono tuo ... tu sei mia moglie. Non dimenticarlo mai.
Candy agitò la mano assentendo a ognuna delle parole del marito, mentre il treno si allontanava accelerando sempre più. In pochi secondi era diventato solo un punto all'orizzonte e finalmente la ragazza sul marciapiede scoppiò in lacrime.
- Sei stata molto coraggiosa, ora puoi piangere finché vuoi, figlia mia - disse una voce profonda dietro di lei, mentre una mano calda e protettiva si posava sulla sua spalla.

- Padre Graubner! - esclamò Candy gettandosi tra le braccia del sacerdote - È come se l'esercito mi strappasse via l'anima! - disse tra i singhiozzi.
- È certamente così - rispose l'uomo stringendo la spalla della giovane in un gesto di conforto - Ma questa guerra terminerà prima di quanto credi, e lui tornerà molto presto ... vedrai.
Per un po' il prete e la giovane rimasero sul marciapiede. Graubner si era recato alla stazione con l'intenzione di salutare Terry, ma quando aveva visto a distanza il triste addio della coppia, aveva pensato che sarebbe stato crudele interrompere e aveva preferito aspettare che il giovane fosse partito per offrire il supporto morale di cui la giovane sposa aveva bisogno.
- Sto così male - rispose Candy con tristezza.
- Allora, piangi ancora un po', finché non esaurirai le lacrime ... Poi, sarà ora di cominciare a pregare. E io pregherò con te - promise l'uomo.
Grosse nubi si addensarono in cielo e una leggera nebbiolina cominciò ad avvolgere Parigi.


FINE CAPITOLO XIII

 
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