Candy Candy

"Incontro nel vortice" di Alys Avalos, Traduzione della più famosa fanfiction di Candy in lingua spagnola

« Older   Newer »
  Share  
candyforever
view post Posted on 16/5/2013, 02:56 by: candyforever     +1   -1
Avatar

Group:
FANatic
Posts:
2,960
Location:
Toscana

Status:


Grazie mille Italiuccia e Miss Pony per essere passate e per il vostro affetto! :giusy: :giusy: :giusy:

Forumelline belle, eccomi qui. Prima di postare la fine della seconda parte del capitolo XV e di ripassare il testimone alla nostra Kiara vi devo però dire che questa parte... ehm... ebbene, sì: non l'ho tradotta iono ma una forumella che nel campo delle traduzioni è un marchio, un nome, una garanzia! yes3d-respect-43Su, su, è facile: ma certo! La mitica Sailor74!!! In questo periodo sono piuttosto presa e quel tesoro :tesoro: di Ilaria, vedendomi arenata come una balena spiaggiata, si è offerta di venirmi in aiuto :giusy: :giusy: :mizia:. Come potrò mai ringraziarla? Ma certo! Forse ho trovato!
Guarderò Koizora almeno 777 volte :risata: :giusy: :auri:
Auguro buona lettura a tutte e ringrazio ancora una volta Kiara per avermi dato l'opportunità di partecipare, seppure in minima parte, data la mia deplorevole latitanza, a qusto progetto. Grazie, Kiaretta! :mizia:DISEGNO170



CAPITOLO XV - PARTE II
QUELL'INVISIBILE VINCOLO DEL CUORE




"Oh, Terence, sei una persona migliore di quanto tu non sia disposto ad ammettere", disse la giovane con un risolino giocando con i suoi capelli, dopo che le loro labbra si erano sciolte dal bacio.

"Davvero? E cosa ho fatto per meritare questo complimento?" chiese lui, divertito.

"Beh, molte cose, ma l’ultima che ho scoperto è questa", rispose lei, indicando il modellino del transatlantico.

"Ah, capisco!" ribatté lui, comprendendo cosa avesse voluto dire, "è buffo, quando ho preso questo giocattolino non avrei mai immaginato che un giorno l’avresti visto".

"Davvero?" commentò la giovane, confusa. "Pensavo che l’avessi preso appositamente per me per farmi una sorpresa".

"Mi spiace deluderti su questo punto, madame, ma. . .si è trattato di…", esitò, sfiorandosi una tempia, "…di un capriccio che mi sono tolto quando ho acquistato questa casa, una specie di ricordo."

"Vuoi dire che hai acquistato questo modellino quando tu. . ." tentò di dire lei, per poi interrompersi a metà frase.

"La risposta è sì," rispose lui, comprendendo le sue parole, "l’ho preso quando ero ancora fidanzato con Susanna”, ammise con riluttanza. "Una delle tante cose senza senso che ero solito fare a causa tua”, aggiunse in tono più scherzoso.

"Terry," mormorò lei, perplessa.

"Vediamo se riesco a spiegarmi meglio”, rispose il giovane prendendole la mano tra le sue e facendola accomodare su un divano, mentre accendeva il fuoco nel camino, "Una volta mi hai detto che quando eravamo separati continuavi a pensare a me, sebbene non volessi. Non è così?"

"Sì, è proprio così".

"Beh, accadeva lo stesso a me e per un po’ ho cercato di lottare contro questo sentimento, credendo di dover dimenticare tutto quello che mi ricordava te", proseguì Terence prendendo posto accanto a lei mentre il fuoco crepitava nel camino.
"Con il tempo mi sono reso conto che era impossibile e decisi che sarebbe stato meglio accettare il fatto che, malgrado la distanza e le circostanze, saresti stata sempre nel mio cuore. Poi, quando ho comprato questa casa che credevo potesse essere una dimora per Susanna, mi sono segretamente detto che sarebbe stato anche un luogo dove ricordare che un tempo avevo conosciuto il vero amore. Così ho arredato il salotto esattamente come quello di mio padre nella sua villa in Scozia, ho trovato il modellino per caso in un negozio di anticaglie e poche altre cosette. Solo per avere qualcosa che mi parlasse di te ogni giorno, per averti sempre vicina, in un certo senso. So che non è stato molto delicato e non mi ha decisamente aiutato nel mio rapporto con Susanna, ma non ho potuto farne a meno. Una delle mie tante bizzarrie, immagino. Che ne pensi?" concluse, infine, rivolgendole uno sguardo interrogativo.

"Penso che ti amo con tutte le tue bizzarrie, Terry” rispose lei dolcemente, per poi interrompersi per un secondo.

"Che cosa c’è?" le domandò lui, incuriosito.

"Hai detto che hai preso anche altre cose", rispose lei con tono allusivo.

"Sei veramente una curiosona!" ridacchiò lui, "Potrei dirtelo, ma se ti confidassi i miei segreti cosa otterrei in cambio?"

"Ti ripagherei condividendo i miei. Ho scritto un diario per te, che sarei lieta di barattare con una tua confessione”, lo ricattò lei.

A quel punto, toccò a Terence lasciarsi prendere dalla curiosità e decise pertanto di accondiscendere alla richiesta di Candy e indicarle i piccoli dettagli che aveva disseminato per la stanza. In uno dei cassetti vi era un cofanetto con le lettere che Candy gli aveva scritto da Chicago, unitamente ad una pila di fogli scribacchiati su cui aveva riversato le parole che avrebbe voluto dire alla giovane, come se avesse potuto parlarle. In quelle righe, le spiegava che aveva scelto la casa come se fosse stata per lei, circondata da alberi su cui avrebbe voluto arrampicarsi insieme a lei e vicina ad alcuni laghetti artificiali, perché sapeva che lei amava ammirare il sole al tramonto che si specchiava sull’acqua. Le raccontava, inoltre, la storia di come avesse trovato il modellino della nave su cui si erano conosciuti e un disco dello stesso valzer sulle note del quale avevano ballato la prima volta.

Leggendo le cose che aveva scritto ed ascoltando la sua confessione, la giovane non poté evitare di sentire un tuffo al cuore, rendendosi conto di quanto Terence avesse sofferto durante la loro separazione e di quanto fosse stata infausta la sorte di Susanna nell’amare un uomo che non era mai stato in grado di ricambiarla con la stessa devozione. Fortunatamente, il giovane non raccontò mai alla moglie che Susanna aveva scoperto i segreti che custodiva nello studio. Consapevole della sensibilità di Candy, Terence aveva scelto di mantenere il riserbo su questo punto, sapendo che non avrebbe avuto alcun senso turbare il nobile cuore della giovane con quel triste ricordo. Dopotutto, il giovane sentiva che era giunto il momento di voltare pagina una volta per tutte sugli errori del passato, a cui nessuno sarebbe più stato in grado di rimediare ormai.

"Oh Terence", sussurrò lei una volta terminata la lettura, mentre una lacrima scendeva silenziosa sulla sua guancia.

"Suvvia" le disse lui teneramente, timoroso di aver ferito il suo animo sensibile, "Non ti ho mostrato tutto questo per farti piangere. Siamo insieme adesso ed è l’unica cosa che conta".

"Ti amo così tanto!" fu l’unica cosa che riuscì a dire mentre lo stringeva a sé, desiderosa di cancellare i dolori che lo avevano afflitto in passato.

Lui la accolse tra le sue braccia, cullandola dolcemente, mentre il loro silenzioso calore li aiutava a comprendere che gli ultimi tristi passaggi della loro storia erano già stati scritti e che ora toccava a loro continuare il racconto per il meglio. Rimasero abbracciati per un po’, ma un secondo dopo lui si ricordò del diario che lei aveva promesso di consegnargli.

"Mi devi qualcosa, se non ricordo male e pretendo di avere la mia ricompensa adesso!" le disse in tono scherzoso.

"Dammi solo il tempo di andare a prenderlo", rispose lei, lasciando lo studio e correndo in salotto doveva aveva lasciato la sua borsa. Al suo ritorno, Candy trovò il coraggio di spiegare a suo marito che gli aveva mentito, o meglio, gli aveva nascosto la verità riguardo al periodo in cui aveva lavorato presso l’ospedale da campo nei suoi ultimi giorni in Francia. Il giovane ascoltò il suo racconto e poi lesse in silenzio il suo diario.

"Dunque. . ." esordì lei, una volta che lui ebbe terminato la lettura, "mi perdoni per averti mentito?"

"Candy, hai messo a rischio la tua vita e mi hai negato il diritto di saperlo", le rispose in tono riprovatorio.

"Lo so, Terence, ma non volevo che ti preoccupassi per me”,ribatté lei abbassando lo sguardo.

"Intendi fare lo stesso ogni volta che avrai un problema? Mi nasconderai la verità per evitare che mi preoccupi per te?" le chiese, ormai serio, alzandosi in piedi e adagiando il diario sulla scrivania, chiaramente infastidito da quel pensiero. Resasi conto che questa volta non stava scherzando, Candy lo seguì, cercando di trovare un modo di fargli dimenticare la questione.

"Ti prometto che non accadrà, amore mio. È stato solo quella volta perché non c’era nulla che potessi fare per me. Avrei soltanto reso più difficili i tuoi giorni al fronte", rispose lei con tono suasivo, mentre con l’indice disegnava dei piccoli cerchi sul petto del giovane.

"Non farlo!" l’ammonì lui, mentre un accenno di sorriso gli increspava le labbra.

"Fare cosa?" domandò lei, solleticandogli i lobi delle orecchie con le labbra.

"Sciogliere le mie difese in questo modo", rise lui.

"Davvero?" rispose lei, con voce velata. "Significa che mi perdoni?"

"Significa che non c’è nulla da perdonare. Capisco che l’hai fatto perché mi ami. Ti prego solo di non farlo più. . . e", fece dunque una pausa, interrotto da un appassionato bacio sulle sue labbra.

"E. . . "

"E tu sei una piccola strega lentigginosa capace di mille trucchi!" le disse sollevandola per la vita e adagiandola infine sul divano, dove diedero seguito alle loro schermaglie d’amore finché non iniziarono a sentire freddo, decidendo dunque di rintanarsi nel calore del loro letto.

Image Hosted by ImageShack.us



"Terence", gli chiese lei, accoccolata tra le sue braccia.

"Huhh?" rispose lui, già mezzo addormentato.

"Che cos’è quel manoscritto nel tuo studio?" gli domandò, "quello intitolato Ritrovarsi".

"Lo hai letto?" le chiese lui, sorpreso.

"Solo il titolo", rispose lei con sguardo innocente. "Ho fatto qualcosa che non avrei dovuto?"

"Beh, non esattamente. Si tratta di. . .", esordì lui, interrompendosi per un attimo, "di una cosa che ho scritto. . . una specie di sorpresa per te. Ma devo ancora rifinire alcuni dettagli", le spiegò.

"Hai scritto un’opera?!" esclamò lei, saltando su a sedere sul letto e sbarrando gli occhi a tal punto che Terence pensò di affogare in una laguna verde, "Non avrei mai immaginato che fossi interessato a diventare uno scrittore!"

"È solo un esperimento", le rispose ridendo, "Non so neppure se sarò mai preso in considerazione come scrittore, ma è una di quelle cose che vanno tentate almeno una volta nella vita".

"Come la prima volta che Albert andò in Africa, immagino", ribatté lei, poggiando la testa sul suo petto, "sebbene non si possa mai conoscere l’esito di determinati esperimenti".

"Credo che correrò il rischio", rispose il giovane. "Non si tratta di gran cosa e non so neppure quale accoglienza riceverà. I critici sanno essere molto duri con gli scrittori esordienti”, le spiegò con una punta di insicurezza.

"E cosa è più importante per te?" gli chiese incuriosita, "l’opinione dei critici o quella del pubblico?"

Lui le sorrise, consapevole che il suo commento apparentemente ingenuo nascondeva una saggia verità.
"Una cosa su cui riflettere, giusto?" le disse baciandola sulla fronte.

"Forse, ma c’è una cosa che non mi hai ancora spiegato", proseguì lei, "hai detto che l’opera che hai scritto era una sorpresa per me. Significa forse che l’hai dedicata a me?" gli chiese con un tenero sorriso.

"Certo, alla fastidiosa ragazza lentigginosa con amore", le rispose ridacchiando, mentre le accarezzava la guancia con il dorso della mano.

"Hey! Non mi sembra granché romantico", si lamentò lei.

"Ummmm, potrei considerare l’eventualità di cambiare la dedica, ma devi ispirarmi", insinuò lui con sguardo malizioso.

"Va bene così?" domandò lei, baciandolo sulla guancia.

"Tentativo alquanto fiacco. Puoi decisamente fare di meglio", rispose lui in tono scherzoso, "Intendevo piuttosto qualcosa del genere", disse lui cogliendola di sorpresa e prendendo possesso delle sue labbra. Lei rispose all’abbraccio dimenticando per un attimo la sua curiosità.

"Aspetta", disse infine lei, interrompendo il bacio, "quando potrò leggere la tua opera?"

"Presto, non appena l’avrò terminata. Ti prometto che sarai la prima a farlo, ma ora ti prego di continuare con la tua opera di convincimento. Ti do tempo fino all’alba".

Fine della II parte del capitolo XV

Edited by candyforever - 22/4/2020, 16:01
 
Top
383 replies since 9/6/2008, 11:44   131405 views
  Share