Candy Candy

"Incontro nel vortice" di Alys Avalos, Traduzione della più famosa fanfiction di Candy in lingua spagnola

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view post Posted on 2/9/2011, 19:14     +1   -1
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Questo capitolo è meraviglioso. un preludio di qualcosa di magnifico! :odyssea: :odyssea: :odyssea:
la traduzione perfetta impeccabile, ci hai fatto vivere le emozioni dei nostri amati beneamini. Gelosia, frustrazione rabbia.
Brava, bravissima :bravo: :bravo: :bravo: ma ti prego non ti fermare...posta posta!:pc: :pc: :pc:
P.S. Grazie di vero cuore :giusy: :giusy:
 
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abionda79
view post Posted on 2/9/2011, 23:48     +1   -1




Che capitolo stupendo!

Terence, gelosone mio, non ti preoccupare che se Candy non viene ci saro' io al giardino per sbaciuchiarti!

Kiar@ fammi sapere se posso gia' incamminarmi!

P.S. sei bravissima
 
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klimt_1974
view post Posted on 3/9/2011, 22:13     +1   -1




CITAZIONE (pipistrella @ 2/9/2011, 10:32) 
Oh mamma...il meglio sta per arrivare...... regalozt7

Puoi ben dirlo Pipi! :laura:

Per Abionda: c'è una lunga fila in attesa di sbaciucchiare occhioni blu, prego mettersi in coda. :gongolo:


Grazie per le emozioni che ci stai regalando Kiar@ :ollalà:
 
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view post Posted on 3/9/2011, 22:36     +1   -1
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CITAZIONE
Per Abionda: c'è una lunga fila in attesa di sbaciucchiare occhioni blu, prego mettersi in coda.

Eh sì mi pare che si doveva prendere il numero vero Klimt? :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
 
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view post Posted on 4/9/2011, 20:58     +1   -1
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Certo che ci vuole il numeretto per sbaciucchiare il bel Duchino,il numero uno lo possiede Pipy, solo che non lo lascia piu' libero il povero Terence, lo tiene sequestrato!

Difatti è da un po' che il nostro Duca non si vede piu' in giro! :D :D :D :D
 
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view post Posted on 4/9/2011, 23:11     +1   -1
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:giusy:
Che stupendo capitolo ! Terence geloso è irresistibile!...

Grazie Kiar@ sei fantastica traduzione sublime!!!
 
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view post Posted on 5/9/2011, 00:36     +1   -1

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Ho letto solo ora l' ultimo aggiornamento,bello,bellissimo!!Mi auguro che Candy si presenti all' appuntamento,in caso contrario vorrebbe dire che è proprio folle!Però..ma perchè lui quando l'ha messa letteralmente al muro nn le ha detto che l'amava?Ha fatto il geloso e si è beccato anche uno schiaffone :sospiro!: ..E anche Candy:abbraccialo,cosi',tanto per cambiare :wub: :wub:
Kiar@,sei bravissima! :bravo: :bravo: :bravo: :bravo:
 
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view post Posted on 5/9/2011, 17:21     +1   -1




CITAZIONE (Beautifulmind597 @ 5/9/2011, 01:36) 
Però..ma perchè lui quando l'ha messa letteralmente al muro nn le ha detto che l'amava?Ha fatto il geloso e si è beccato anche uno schiaffone ..E anche Candy:abbraccialo,cosi',tanto per cambiare :wub: :wub:

Forse per rendere ancora più emozionante l'incontro che dovrebbe avvenire dopo ...
Candy ci andrà all'appuntamento!
 
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view post Posted on 5/9/2011, 18:17     +1   -1

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E' che la pazienza in affari di :heart of rose: nn è esattamente il mio forte..anzi,molte volte nn lo è in generale :laura: comunque mi metto buona buona ed attendo i prossimi sviluppi.Buon lavoro,carissima! :rose rosa: ]
 
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view post Posted on 8/9/2011, 12:53     +1   -1

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fantasticooooooo chappy!!! Finalmente Terence ha capito che doveva fare almeno un tentativo, anche se nella lettera si rivolge a Candy come ad un'amica, Candy ci andrà, non può non andarci....spero che arrivi per questa splendida coppia il momento in cui si parlino con il cuore...non vedo l'ora di leggere il prox chappy, sei grande Kiar@!!!
 
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view post Posted on 8/9/2011, 16:17     +1   -1
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E il prossimo capitolo..... fuochi d'artifico!! Preparate lo champagne, ragazze!
 
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view post Posted on 8/9/2011, 16:43     +1   -1
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grazie per lo spiler [email protected] posso aspettare il prossimo capitolo con serenità
 
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pecorellarosa
view post Posted on 11/9/2011, 18:44     +1   -1




Carissima Chiaretta, come sempre, ci hai regalato una traduzione impeccabile :ribbon heart:
Grazie per lo splendido lavoro di traduzione :darling I love u:
Si si come dicevate voi, il meglio deve ancora arrivare....
Il povero Terence divorato dalla gelosia è uno spettacolo :angelo1:
 
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view post Posted on 16/9/2011, 18:15     +1   +1   -1




CAPITOLO XIII

L'ALLODOLA E L'USIGNOLO


In quanti modi ti amo? Fammeli contare.
Ti amo fino alla profondità, alla larghezza e all'altezza
Che la mia anima può raggiungere, quando partecipa invisibile
Agli scopi dell'Esistenza e della Grazia ideale.
Ti amo al pari della più modesta necessità
Di ogni giorno, al sole e al lume di candela.
Ti amo generosamente, come chi si batte per la Giustizia;
Ti amo con purezza, come chi si volge dalla Preghiera.
Ti amo con la passione che gettavo
Nei miei trascorsi dolori, e con la fiducia della mia infanzia.
Ti amo di un amore che credevo perduto
Insieme ai miei perduti santi, - ti amo col respiro,
I sorrisi, le lacrime, di tutta la mia vita! - e, se Dio vorrà,
Ti amerò ancora di più dopo la morte.

Elizabeth Barrett Browning


alysccblue


Candy si sedette sul letto accarezzandosi le labbra con la lettera che aveva letto almeno cento volte quella sera. Chiuse gli occhi lasciando che mille emozioni s’impadronissero della sua anima esausta. Stranamente tutti i timori, le preoccupazioni e i risentimenti che l’avevano tormentata nei giorni precedenti erano passati in secondo piano. All’improvviso l’unica cosa importante per lei era la certezza che Terence era sul punto di lasciare Parigi per affrontare la morte sul Fronte Occidentale.
“Dopodomani …” pensava, con le mani che le tremavano “Dopodomani sarai lontano! Tra solo due giorni sarai chiuso in una di quelle trincee così oscure, di nuovo in attesa del tuo turno per essere inviato alla linea di fuoco”.
Candy non poté evitare che immagini sinistre e suoni terrificanti invadessero la sua mente, mentre sul viso cominciavano a scenderle le lacrime. Ricordò la sua esperienza la notte in cui era morto il dottor Duvall, il frastuono delle detonazioni, le grida dei feriti e l’angosciosa visione del corpo insanguinato di Terry la notte in cui era stato portato all’ospedale.
“Dio Onnipotente! Sapevo che doveva succedere … ma nel fondo della mia anima speravo che … Ti ho tanto pregato, Signore … tante volte perché la fine di questa guerra arrivasse prima ... perché non fosse inviato ancora verso quell'inferno ... E adesso …” continuò tra i singhiozzi “e adesso sta per tornare al Fronte … Come farò a vivere sapendo che lui, che è la mia anima, sta di nuovo rischiando la sua preziosa vita?”
La giovane dispiegò ancora una volta la lettera e rilesse le ultime righe …

“… per favore cara Candy, incontriamoci a mezzogiorno nei Giardini di Lussemburgo. Ti aspetterò vicino alla fontana principale, di fronte al palazzo”.

“Mi vuole vedere!” si ripeteva tremando di emozione “Terry vuole vedermi prima di partire … Ma cosa gli dirò quando lo avrò di fronte? Cosa posso dire dopo tutto quello che è successo tra noi la notte scorsa?”.

:rosy heart:



Parigi è divisa dal fiume Senna, frontiera naturale tra due differenti aree, i due volti di Parigi. Sulla riva destra, o “Rive Droite”, c’è il mondo degli affari e della vita notturna, mentre la riva sinistra è tradizionalmente conosciuta per il Quartiere Latino, o Quartier Latin, la Sorbona, il mondo degli artisti e degli intellettuali. Studenti, sognatori, Chopin, Liszt, Baudelaire e Picasso sono solo alcuni dei personaggi che hanno popolato la Rive Gauche, ognuno in un preciso momento storico. Una perla nel cuore di questa versione parigina dell’Accademia di Atene è il Palazzo del Lussemburgo, un bell'edificio lussuoso circondato da un enorme giardino, testimone di quattro secoli di storia francese.
Il Giardino di Lussemburgo fu costruito da Maria de Medici all’inizio del diciassettesimo secolo. È un’enorme estensione di 224.500 metri quadrati attorno al Palazzo. Alle origini ricopriva un'area ancora maggiore, ma nel corso degli anni ha subito un certo numero di amputazioni. Nonostante questi cambiamenti il Giardino non ha perso nulla della sua bellezza. Fu aperto al pubblico per la prima volta dal Principe Gastone d'Orléans, nel diciottesimo secolo. Anche se successivamente le porte del Giardino sono rimaste chiuse ai visitatori in alcuni periodi, dal diciannovesimo secolo e fino ai nostri giorni è una delle attrazioni turistiche più importanti della capitale francese, un elegante parco giochi per molti bambini, un luogo d’incontro per innamorati, una passeggiata abituale per gli studenti universitari, e infine lo sfondo del più grande romanzo di Victor Hugo.
A destra c’è il Boulevard Saint Michel, a sinistra Rue Guynemer, dietro Rue de Vaugirard e proprio di fronte Rue Auguste Compte; la Sorbona dista a un solo isolato. Questo sito storico è adornato della più grande fontana poligonale dove i piccoli visitatori si divertono a giocare con velieri giocattolo. Magnifici sentieri ombreggiati da alberi e belle statue, tranquilli e freschi angoli dove potersi sedere presso balaustre rinascimentali, o in panchine solitarie, o sul bordo di una fontana: questo e molto altro è il Giardino di Lussemburgo.

Ad ogni passo le pieghe della gonna ondeggiavano in una bianca illusione di lino e organza. Sostenuti in parte da un fiocco di seta, i capelli le ricadevano sulle spalle in spirali dorate che riflettevano la luce solare, e ogni tanto un ricciolo ribelle le carezzava la guancia, mosso dalla leggera brezza estiva. S’intuiva con facilità il nervosismo del suo volto, mentre le iridi verdi cercavano di focalizzare un punto confuso in fondo al sentiero che stava percorrendo.
Candy strinse con dita nervose la sua borsa bianca, ricordando la conversazione che aveva sostenuto con Julienne la sera precedente; nello stesso tempo cercava di farsi coraggio, consapevole che la fontana centrale era sempre più vicina. - Che farò adesso, Julienne? – aveva domandato la giovane con aria malinconica.
- Non lo ami, forse? – le aveva risposto la bruna con un’altra domanda.
- Con tutto il mio cuore! – era stata l’immediata risposta di Candy.
- E non è ovvio che ti ama anche lui?
- Non lo ha mai detto … ma … la notte scorsa sembrava così geloso – mormorò Candy pensosa.
- E allora non vedo perché ti stai a domandare quello che devi fare – disse l’altra donna con un sorriso.
- Ho paura, Julie – confessò la bionda – non so cosa dirgli, come reagire.
Julienne sorrise dolcemente e prese la mano di Candy per infonderle coraggio.
- Non pensare a questo – spiegò in un sussurro, con un’espressione maliziosa nello sguardo – Segui quello che ti dice il cuore, Candy, solo il cuore. Ogni battito ti dirà cosa fare quando sarà il momento.
- Sono così nervosa che non riesco a coordinare le idee – ridacchiò convulsamente la giovane indicando la sua testa.
- Allora fidati di me, e ti dirò cosa devi fare adesso.
- Che cosa?
- Bevi questo – ordinò Julienne con dolcezza, dando a Candy una tazza che in precedenza aveva lasciato sul piccolo scrittorio, vicino al letto – ti aiuterà a conciliare il sonno. Domani ti metterai un bel vestito e andrai a quest’appuntamento. Lascia che l’amore faccia il resto.
Candy aveva seguito il consiglio dell’amica e, quando la tisana ebbe fatto il suo effetto, cadde in un pacifico sopore senza sogni né incubi.
“Lascia che l’amore faccia il resto ... lascia che l'amore faccia il resto ...” si ripeteva Candy tra sé, continuando ad avanzare lungo il parco.

:heart of rose:



Dato che era un sabato mattina, il luogo era pieno di gente, specialmente mamme e bambinaie con bambini piccoli. Mentre camminava tra i bimbi che correvano per il giardino, il cuore le batteva talmente forte che Candy temeva si potesse sentire in ogni angolo dell’enorme parco, fino alle stanze del Palazzo. Si rese improvvisamente conto di essere arrivata. Vide la fontana centrale e si chiese dove avrebbe potuto trovarsi lui di preciso. Osservò le dimensioni imponenti del monumento poligonale e la gran quantità di gente seduta attorno. Probabilmente avrebbe dovuto camminare ancora per centinaia di metri prima di poter distinguere Terence tra tutti i visitatori.
Tuttavia un presentimento le fece capire che non avrebbe dovuto muoversi molto, lasciandosi guidare solo dalla voce dell'anima. Rimase assorta per alcuni secondi, poi cominciò a camminare come se una forza interiore la conducesse al suo destino. Non le ci volle molta fatica per trovarlo. Lui era lì, con la sua caratteristica aria spavalda, le sue spalle larghe che la facevano sentire piccola e il piede destro che dava dei leggeri colpetti al suolo.
“È nervoso” pensò Candy sorridendo. Per un attimo rimase ferma dov’era, ammirando la figura del giovane. In quel momento dimenticò ogni traccia di risentimento che covava verso di lui a causa delle parole che le aveva detto due notti prima.

Gli occhi maschili si perdevano nella superficie dell’acqua, seguendo con lo sguardo uno di quei piccoli velieri che lasciavano una scia increspata sul liquido cristallino. Chiunque avesse visto quel giovane in uniforme verde scuro dell’esercito americano, nella sua fiera immobilità accanto alla fonte, avrebbe forse pensato trattarsi di una delle statue del parco, tanto assorto e impassibile era il suo atteggiamento. Nessuno avrebbe mai immaginato il gran tumulto dei pensieri che si agitavano dentro di lui.
Era realmente inquieto, per tutti i diavoli se era inquieto! Più agitato che in una notte d’insonnia: sarebbe venuta all’appuntamento? E se non veniva? Come avrebbe potuto continuare a vivere? Il suo petto era una pentola in ebollizione, e il suo corpo cercava inconsciamente uno sfogo colpendo il terreno con dei piccoli calci. Se lei aveva intenzione di presentarsi all’appuntamento era già in ritardo … ma forse aveva deciso di non venire … L’attesa era tormentosa.
Fu allora che un dolore improvviso e acuto lo colpì al petto per un secondo, immediatamente dopo una fragranza alla rosa invadeva i suoi sensi. Terry capì che il suo cuore aveva captato la presenza di Candy alle sue spalle. Temendo ancora di ingannare sé stesso, esitò a voltarsi per vedere se lei era davvero lì.
- Ciao! – disse una voce dolce, e lui seppe che il suo cuore non gli aveva mentito.
Il giovane si volse lentamente, vide la piccola donna di fronte a sé e i suoi occhi si persero nell’incanto di quella figuretta, senza riuscire a dire una parola. Lei si accorse della tensione che si era impossessata di Terry e cercò di incoraggiarlo con un sorriso che subito operò un miracolo.
- Ciao Candy – rispose lui sorridendo a sua volta e recuperando il suo normale autocontrollo, almeno in parte - Sono ... molto contento che tu sia venuta.
- Beh, non avevo altri programmi per oggi ... e allora … mi sono detta che poteva essere una buona idea accettare l’invito di un certo soldato – rispose la ragazza con naturalezza, cercando di alleggerire la tensione.
- Grazie – fu l’unica risposta del giovane, ma Candy sentì che lo diceva con il cuore.
- E ora, mi vuoi dire che progetti hai per la passeggiata? - chiese in tono vivace, cominciando a sentirsi sempre più a suo agio in presenza dell'uomo. Un calore familiare cominciava ad avvolgerle l’anima a quella vicinanza.
- Ehm … io … mi chiedevo – balbettò lui – se ti andava di passeggiare attorno al giardino. È un luogo bellissimo e ci sono molti angoli che vale la pena vedere. Sei mai stata qui prima?
- Si, sono venuta con Julie e … altri amici – spiegò Candy fermandosi in tempo prima di nominare Yves – ma avevamo così poco tempo e non sono riuscita a vedere molto del posto.
- Allora, lascia che te lo mostri tutto. Ti ho mai raccontato che quando avevo dodici anni mio padre mi aveva mandato qui per fare dei corsi estivi?
- No, mai – rispose lei, sorpresa – È stato bello da parte sua.
- Ammetto che all’inizio non volevo venire – spiegò Terry - a quei tempi ero ancora troppo risentito con mio padre a causa del suo abbandono, ma adesso gli sono grato per quell'esperienza. In quell'estate sono venuto qui diverse volte.
- Deve’esser stato emozionante! – commentò la giovane – I tuoi insegnanti sono stati molto carini a portare te e i tuoi compagni in questo parco.
- No, loro non mi hanno mai portato qui! – confessò Terry usando per la prima volta in tre giorni quel sorriso malandrino che era parte del suo modo di essere – Io venivo qui per conto mio – aggiunse grattandosi la tempia con un gesto furbesco.
- Te la svignavi, vorrai dire! – disse Candy in tono severo.
- Se vuoi metterla così ... io direi, piuttosto, che facevo delle esplorazioni di mia libera iniziativa.
Candy rise divertita e per Terry fu come se sorgesse il sole. La giovane coppia cominciò a camminare lungo i bordi della fontana a passo pigro.

:rosy heart:



“Quanti anni sono passati dall’ultima volta che abbiamo passeggiato assieme così, Candy?” pensò Terry mentre passavano rasente ai prati del Palazzo pieni di fiori dai mille colori. “Quei momenti che abbiamo trascorso assieme allo zoo Blue River … Quei giorni spensierati sono così lontani … ma il tuo sorriso è ancora splendente come allora, pieno di luce e di dolcezza. Qual è il tuo segreto, Candice White, che sempre quando sei con me un potente flusso di energia m’investe dalla testa ai piedi? Tu porti la luce al mio quadro cupo, creando uno stupendo chiaroscuro”.
Continuarono a camminare parlando di mille cose senza importanza, ridendo di ogni piccolo dettaglio, mentre i passi li portarono lungo un sentiero circondato da una lunga fila di alberi.
“Solo tu sai farmi sentire così, Terry” diceva Candy dentro di sé fingendosi completamente assorta nella contemplazione della statua di Pan, ”come se non avessi mai provato paura o solitudine, come se una parte incompleta dentro di me avesse finalmente trovato quello che cerca, e un calore intimo avvolgesse il mio cuore proteggendomi dal più freddo degli inverni. Sei il falò che mantiene il caldo nella mia anima”.
Proseguirono fino a raggiungere la statua di Maria de Medici e decisero di fare una sosta sedendosi in una panchina.
- Questo posto è meraviglioso – disse Candy con voce emozionata – È bello e armonioso in ogni suo centimetro. Guarda quelle querce, non sono magnifiche?
- Dimmi una cosa Candy – chiese il giovane, divertito dall’entusiasmo della ragazza – Come fai a mantenere questa capacità di stupirti davanti a ogni cosa?
- Niente … È solo che questo mondo è tutto da ammirare! – rispose lei sorridendo – Ovunque volga lo sguardo trovo milioni di ragioni per ammirare e ringraziare Dio per la vita. Non ti succede lo stesso, Terry?
- Beh, la mia capacità di apprezzare le cose in questo momento è offuscata dai rimbrotti del mio stomaco - disse con un sogghigno – Non hai fame?
- Adesso che me lo fai notare, credo che pranzare sia una buona idea.
- Allora t’invito. Conosco un bistrò qui vicino dove servono pasti molto buoni.
- Hai il coraggio di invitarmi? – scherzò la ragazza – Lo sai quanto mangio, potresti ritrovarti al verde.
- Correrò il rischio – rispose lui sorridendo, quindi si alzò e offrì il braccio alla giovane dama.
Candy esitò un secondo, ma alla fine accettò il gesto galante e posò la mano sul braccio del giovane, ignorando gli impulsi elettrici che le percorsero i muscoli al primo contatto. Ben presto la coppia si stava dirigendo verso la Porta Est per uscire su Boulevard Saint Michel.

:heart of rose:



Il sole pomeridiano bagnava la Rive Gauche riflettendo la sua luce sui tendoni rossi e bianchi dei bar e ristorantini lungo il boulevard. In tempi normali delle vere e proprie orde di giovani, specialmente studenti, avrebbero letteralmente invaso quei luoghi durante il giorno alla ricerca di un panino. Ma in quell’estate molti di quegli studenti avevano abbandonato Parigi per rafforzare le linee nel Fronte Occidentale. Di conseguenza i ristoranti che un tempo erano affollatissimi ora erano praticamente vuoti, e i camerieri morivano di noia.
Terry portò Candy in uno di quei piccoli bistrò lungo Boulevard Saint Michel, con sedie dipinte di colori vivi e tovaglie di un bianco impeccabile. Le tavole erano disposte fuori e dentro il locale, in ognuna c’era un vaso di cristallo azzurro con una rosa rossa per ravvivare l’atmosfera. All’interno un giovane suonava di tanto in tanto un vecchio pianoforte per allietare i commensali. La giovane coppia scelse un tavolo all'interno del ristorante e, nonostante le battute di Candy sul suo appetito, la ragazza ordinò soltanto un piatto molto leggero.
Terry teneva il volto sulla mano sinistra, appoggiando il gomito sulla tavola, mentre con l'altra mano giocava pigramente con la forchetta, troppo occupato a contemplare la giovane di fronte a lui per fare attenzione a quel che aveva nel piatto. Candy era ben consapevole dello sguardo attento posato su di lei e cercava di concentrarsi sul suo piatto mangiando a ritmo regolare con gli occhi completamente assorti nell’insalata, come se fosse stata la cosa più affascinante del mondo intero. Più tardi, quando finalmente si azzardò a sollevare lo sguardo, s'incontrò con un paio di fiammelle blu che le indirizzavano una luce insistente.
- Candy – disse Terry rompendo il silenzio, e la giovane si sentì fermare il cuore al suono di quella voce – Mi dispiace.
- Come? – chiese lei spostando il piatto da parte, ancora incredula a ciò che aveva appena sentito.
- Ho detto che mi dispiace tanto – ripeté il giovane con un’espressione seria sul bel volto - Ti ho chiesto quest’incontro perché volevo scusarmi per il mio comportamento dell'altra notte.
- E … - proferì Candy.
- E quindi ti chiedo perdono, Candy – disse e, obbedendo a un’abitudine che non aveva mai perso, afferrò la mano della ragazza nella sua. – Mi vergogno terribilmente delle cose che ho detto … non ho nemmeno il diritto di condividere questo momento con te. Forse non saresti dovuta venire, non meritavo nemmeno questo … - aggiunse con voce tremante, e Candy notò come stringeva nervosamente la mano - Ma sono stato fortunato, sei venuta. Grazie, Candy!
- Accetto le tue scuse, Terry – rispose lei senza osare guardarlo negli occhi – neanche’io sono stata molto buona … non parliamone più. Facciamo come se non fosse successo niente e torniamo a essere i buoni amici che siamo sempre stati.
- Bene … buoni amici, allora … come sempre – balbettò lui sviando lo sguardo verso l’uomo che stava suonando il piano in un angolo del ristorante, mentre le dita del giovane attore cominciavano ad accarezzare leggermente il dorso della mano di Candy . Il contatto con la pelle della ragazza e le sue parole affabili erano così confortanti che lui cominciò a recuperare la sua abituale sicurezza.
Tra l'uomo e la donna regnò qualche minuto di silenzio, senza che nessuno dei due proferisse una parola, mentre il musicista nell’angolo terminava la sua canzone. Il giovane artista prese il bicchiere di vino che il padrone del bistrò gli aveva fatto portare come d’abitudine, prendendosi un attimo di pausa. Un altro giovane, seduto a un tavolo vicino a quello di Candy e Terry, si alzò improvvisamente in piedi e si avvicinò al pianista. I due sembravano conoscersi molto bene e conversavano con calore e familiarità. In un altro angolo stava pranzando una coppia di mezza età e, alcuni metri più in là, un uomo in uniforme si beveva una birra a sorsi lenti. I camerieri parlottavano tra loro cercando di sconfiggere la noia a forza di aneddoti e storielle divertenti. Fu allora che il pianista si alzò in piedi e si rivolse agli avventori.
- Cari amici – disse in tono informale – Il mio amico Jacques Prévert , che è qui con me, e che qualcuno di voi già conosce, ha scritto un’altra delle sue belle poesie, e io mi azzarderei a metterla in musica e farne una canzone. Spero che vi piaccia e che ve la ricorderete quando Jacques sarà un poeta famoso perché, credetemi, sono sicuro che un giorno sarà famoso.
Il giovane pianista sedette di fronte al suo strumento e con dita abili cominciò ad accarezzare i tasti d’avorio. Dalle corde del vecchio piano uscì allora una cascata di note malinconiche che invase il locale raggiungendo le orecchie di Candy. La dolce e triste linea melodica della canzone attrasse la sua attenzione sulle parole ma, nonostante l'anno trascorso in Francia, il suo ascolto non era esercitato sufficientemente bene da capire il testo.
La musica è bella – mormorò dolcemente - è un peccato che non capisca bene le parole - ammise - ma sono sicura che la poesia che ha ispirato questa musica deve essere magnifica.
- Lo è – rispose Terry, tenendo ancora la mano della bionda – anche se molto triste.
- Cosa dice?
- Beh, pare che il poeta parli di un amore del passato che non riesce a dimenticare. Vuoi che provi a tradurtela? – le chiese, affondando il suo sguardo azzurro in quello di lei.
- Si, per favore.
- Vediamo … dice:

Vorrei che tu ricordassi
I giorni felici della nostra amicizia
A quei tempi la vita era più bella
E il sole più ardente che in questa realtà
Le foglie morte sono portate via dal tempo
Assieme ai miei ricordi e ai miei rimorsi
E il vento del nord li porta via
Fino alla fredda notte dell'oblio
Vedi, io non ho dimenticato
Le canzoni che mi cantavi

Candy ascoltava le parole di Terry mentre il cuore le si fermava per un secondo. Pareva che ogni strofa della poesia fosse stata scritta per descrivere i suoi stessi sentimenti, con le parole precise che lei non sarebbe riuscita ad articolare.
- È così triste – sussurrò, sentendo la sua mano ardere sotto quella del giovane.
- Dice dell’altro. Ascolta, adesso canta il coro:

È una canzone che ci assomiglia.
Tu mi amavi e io ti amavo
E così vivevamo tanto uniti
Tu che mi amavi, io che ti amavo.
Ma la vita separa quelli che si amano
Così quietamente, senza fare rumore
E il mare cancella sulla sabbia
I passi degli amanti separati.

Le ultime parole morirono sul piano e anche Terry tacque. Tante volte in passato la sua mente aveva pianto con gli stessi sentimenti di rimorso descritti dalla poesia e non poté evitare di stupirsi per la coincidenza. Guardò il giovane poeta che, seduto in un angolo del bistrò, fumava una sigaretta con un’aria serena. Era poco più che un adolescente, aveva probabilmente la stessa età che aveva Terence quella notte d’inverno in cui aveva perso la donna della sua vita … Ma adesso Terry era lì, con la mano di quella stessa donna nella sua, e il semplice fatto che lei era venuta all'appuntamento gli dava la forza necessaria per andare avanti.
- Candy – la chiamò. Un'idea gli aveva attraversato la mente. – C’è una promessa che mi hai fatto e che non hai ancora mantenuto.
- Davvero? – fece lei riemergendo dal suo mondo interiore.
- Si, avevi detto che avresti ballato con me una volta guarito dalle mie ferite, in onore dei vecchi tempi. Ricordi?
- Credo di si – rispose lei sorridendo timidamente.
- E allora … balleresti con me adesso?
- Qui? – domandò lei guardandosi intorno incredula.
- Perché no? C’è spazio per ballare, c’è la musica, ci siamo tu e io. Di che altro c’è bisogno? – le chiese con un sorrisetto complice. – Domani sarò lontano, e chissà quando potrai mantenere questa promessa se non lo fai oggi – aggiunse un attimo dopo in tono più serio.
Nel sentir accennare alla sua imminente partenza Candy sentì una fitta al petto che le fece dimenticare ogni imbarazzo all’idea di ballare con Terry di fronte ai clienti del ristorante. Per un attimo rimase in silenzio.
- Immagino tu non voglia macchiare l’onore degli Andrew. Ad Albert non piacerebbe – la stuzzicò lui con un sorrisetto provocatorio, nel vedere che la ragazza non rispondeva.
- No, certo che no – rispose alla fine – Accetto.
Terry si alzò in piedi e andò verso il pianista che stava facendo una pausa.
- Excusez moi, monsieur – chiese - Voudriez vous jouer une autre fois la chanson de votre ami? (Mi scusi signore, vorrebbe suonare ancora la canzone del suo amico?)
- Pour la belle dame qui est avec vous monsieur – rispose il pianista con un sorriso - Moi, je jouerais jusqu’à la fin du monde (Per la bella dama che è con lei suonerei fino alla fine del mondo). - Senza aggiungere altri commenti cominciò a suonare osservando la coppia che si alzava e cominciava a ballare.
Mentre la voce leggermente roca e melodiosa del pianista cominciava a diffondersi nuovamente nel locale, per un momento magico Candy dimenticò il perenne nervosismo che s’impossessava del suo cuore ogni volta che si trovava vicino a Terence. Lui la teneva dolcemente mentre i loro corpi si muovevano con lentezza al ritmo della malinconica canzone. Candy poteva sentire il fiato di lui sulle tempie. Un dolce calore percorse la pelle di entrambi, penetrando in ogni poro e raggiungendo il fondo del cuore. Cose di questo genere non succedono se le anime non sono totalmente disponibili come lo erano le loro in quel momento.

[IMG]riv13a [/URL][/IMG]



- Adesso capisco un altro pezzo di canzone – mormorò Terry all’orecchio di Candy.
- Cosa dice? – chiese lei in un soffio, mentre l'inebriante certezza di essere abbracciata a lui le faceva tremare la spina dorsale.
Dice:

Le foglie morte sono portate via dal tempo
Assieme ai miei ricordi e ai miei rimorsi
Ma il mio amore silenzioso e fedele
Sorride sempre e ringrazia la vita
Ti amavo tanto! Eri così bella!
Come faccio a dimenticarti?
A quei tempi la vita era più bella
E il sole più ardente che in questa realtà
Tu eri la mia amica più dolce,
Ma ora mi rimangono solo i rimorsi
Le canzoni che mi cantavi
Che sempre, sempre ascolterò.

- Credo di capire bene quello che vuol dire in quest’ultima parte – si azzardò a dire Candy, commossa da quelle parole che le ricordavano un’altra canzone, di cui conservava la memoria in un angolo prezioso della sua mente.
- Dimmi – sussurrò lui.
- Suppongo voglia dire che lui ricorderà sempre quella canzone, nel suo cuore – rispose lei separandosi dall’abbraccio di Terry, mentre la voce del pianista sfumava assieme alle note del piano.
La giovane coppia tornò al suo tavolo, mentre il pianista li seguiva con lo sguardo, invidiando il giovane soldato che era il fortunato possessore dell’amore di quella donna. Perché, agli occhi dell’uomo, era evidente che la ragazza era innamorata del soldato con ogni fibra del suo cuore. I due si sedettero nuovamente e terminarono silenziosamente il pasto, mentre le loro pulsazioni si acquietavano dopo la dolce esaltazione che la vicinanza fisica aveva provocato in entrambi, rafforzata dalla musica e dalle parole della poesia.
Candy lasciò il suo piatto e le sue iridi di malachite vagarono per la strada che si poteva vedere attraverso le finestre del bistrò. Un camion pieno di soldati, con la bandiera britannica, passò per di lì in quel momento e la giovane ricordò nuovamente la dolorosa verità del momento storico che stavano vivendo.
- A che ora partirai domani? – chiese, cercando di trattenere le lacrime che sentiva sorgere da dentro la sua anima, mentre sorbiva il suo vino.
- Alle nove – rispose lui con voce inespressiva.
- Mi piacerebbe venirti a salutare – bisbigliò Candy, con gli occhi ancora rivolti verso la finestra.
- Ma a quell’ora starai lavorando – obiettò Terry cercando di incrociare lo sguardo verde della giovane.
- Troverò il modo, non preoccuparti – rispose la bionda con naturalezza, mentre dentro di sé faceva un grande sforzo per contenere il turbamento.
- Ho un’idea migliore – propose Terry stringendo nervosamente il tovagliolo nella mano - Ti va di passare il resto del pomeriggio con me?
Candy si voltò e finalmente lo guardò nei grandi specchi d’acqua blu che la stavano implorando con una luce di sincerità. Ebbe la netta percezione che un uomo come lui non faceva una cosa del genere molto spesso.
- Ne sarei felice – rispose, ricevendo in cambio uno dei suoi rari sorrisi.

:heart of rose:



D’estate Parigi è molto affollata dai turisti, ma da quando era cominciata la guerra le strade erano molto meno frequentate del solito. Normalmente il sabato pomeriggio i battelli che portano i turisti a fare un giro attorno alle isole della Senna sono pieni di gente, ma quel giorno erano pochi i passeggeri a concedersi quell’allettante piacere.
Una giovane dai lunghi capelli ricci si sosteneva al parapetto con entrambe le mani mentre la parte anteriore del suo corpo flessuoso sporgeva fuori dall’imbarcazione e gli occhi contemplavano la scia bianca sulla superficie del fiume. Accanto a lei un giovane soldato sembrava divertirsi molto alla vivace conversazione della ragazza. Alla loro destra la maestosa vista delle linee gotiche di Notre Dame si delineava con sempre più chiarezza mentre il battello si avvicinava alla Île de la Cité, una delle due isole in mezzo al fiume, dove si erge la famosa cattedrale.
La giovane bionda non smetteva di parlare, come se un torrente di parole, nato chissà dove nel suo piccolo essere, scorresse fuori dal suo controllo. I suoi occhi riflettevano un candore infantile, assieme alle ombre blu della Senna, ma qualcosa nella sua espressione brillante lasciava capire all’osservatore attento che la ragazza non guardava il giovane soldato nel modo in cui lo avrebbe fatto un bambino. Da parte sua il soldato ascoltava la sua loquace compagna di viaggio con un’espressione attenta e di tanto in tanto rispondeva con qualche parola o commento scherzoso che sempre provocavano una smorfia graziosa della bionda. I due costituivano un quadretto così armonioso che qualunque spirito sensibile si sarebbe deliziato a guardarlo.
- Albert ha risposto alla mia lettera, te l’avevo detto? – chiese casualmente Terry.
- No, non me l’avevi detto. Cos’ha scritto? – chiese Candy emozionata.
- Sembra che la mia lettera gli abbia fatto molto piacere. Mi ha detto che era contento di sapere che stavo migliorando dopo l’intervento, e mi ha persino confidato qualcuno dei suoi progetti. È evidente che è ancora l’uomo buono e sensibile che ho conosciuto in Inghilterra - spiegò il giovane.
- Non è vero che è bello tenersi in contatto con gli amici? – disse la giovane scostandosi dal parapetto e sedendosi su una panchina.
- Si, devo ammetterlo – rispose lui raggiungendola e sedendosi accanto a lei - Non lo avrei fatto se non fosse stato per te. Grazie.
- Di niente. So bene quanto aiuta ricevere buone notizie da casa quando si è lontani.
- Ti mancano tutti quanti, non è vero? – mormorò Terry.
Candy, con le mani dietro il collo e guardando le onde del fiume, sospirò profondamente.
- Si, è così. Sono qui da più di un anno. Non ero mai stata così tanto tempo lontana da casa in tutta la mia vita.
- E non è certo stato un viaggio di piacere, ma un lavoro duro. Posso dirlo perché l’ho visto con i miei stessi occhi - rispose lui, con una voce che denotava la profonda ammirazione che sentiva per la ragazza.
- Però non mi lamento – si affrettò Candy a spiegare – Ho conosciuto molte persone meravigliose qui e ho avuto l’occasione di far pace con Flanny.
- È cambiata molto dalla prima volta che l’ho vista a Chicago. Ricordo che sarebbe stata capace di ammazzare un uomo con uno sguardo, e non esattamente per la bellezza dei suoi occhi – commentò Terry con un sorriso impertinente.
- Sei perfido – lo rimproverò Candy – È una grande infermiera e dovresti ammirarla. Io sono molto orgogliosa di essere sua amica.
- Sono sicuro che è sempre stata una grande infermiera, ma prima era anche peggio di Nancy, mentre adesso è … come dire? … Meno temibile?
- Non la smetti mai, eh? – rise Candy – Ad ogni modo sono contenta di aver ritrovato Flanny qui in Francia ... e poi c’è Julie, e naturalmente il dottor Duvall. Se non fosse stato per lui io non sarei qui a parlare con te … aggiunse con un tono malinconico.
- Il dottore che ti ha salvato la vita, giusto? – chiese Terry, che dentro di sé si sentiva in debito verso quell’uomo che non aveva mai conosciuto. “Anch'io gli devo la vita, perché ha salvato la sua”, pensò.
- Si. Se l’avessi conosciuto, Terry! È uno degli uomini migliori che abbia mai incontrato – disse Candy con calore.
- Ne sono certo. Sai una cosa? Credo che tu abbia ragione, nonostante tutto il dolore e la morte, questa guerra ha portato qualcosa di buono. Se non ci fosse stata non ti avrei rivista - aggiunse in un sussurro.
La giovane abbassò gli occhi sentendo salirle al petto la stessa agitazione di quando aveva ballato con lui nel bistrò. Cercò di sviare la conversazione.
-Beh, la Senna non è il lago Michigan – disse ridacchiando nervosamente – ma è comunque molto bella.
- Hai molti ricordi che ti legano a quel lago – osservò Terry curioso.
- Tanti, Terry! Significa la mia infanzia, la mia adolescenza, l’aurora della mia vita. Persone che un tempo sono state importanti per me e che ora sono molto lontane, in un luogo che io non posso raggiungere perché sta oltre questo mondo. Il loro ricordo sarà sempre legato a quel lago. Per esempio, quando ho conosciuto Stear lui mi aveva dato un passaggio fino alla casa dei Legan e la sua auto era andata in panne proprio su un ponte sopra il lago. Tutti e due siamo caduti in acqua e ci siamo bagnati fino all’osso, ci siamo fatti un paio di lividi e siamo divertiti un mondo – raccontò la giovane sorridendo tristemente.
- Non me l’avevi mai raccontato – disse Terry, interessato.
- Adesso lo sai. Anche Albert l’ho conosciuto vicino al lago, e anche Archie e … - si fermò di colpo.
- Ed Anthony – concluse il giovane, non senza una punta di gelosia. Non importava quante cose erano successe tra Terry e la ragazza, Anthony era sempre un ricordo che lui non avrebbe mai potuto cancellarle dalla memoria, e lo sapeva. La parte più ragionevole del suo cuore accettava questo fatto con stoicismo, ma il suo lato viscerale si sentiva ancora risentito con la vita perché avrebbe voluto essere l’unico uomo nel cuore di Candy. Tuttavia Anthony non era allora la sua preoccupazione principale. C’era un altro uomo che in tutto il giorno non era mai stato nominato, e per lui rappresentava un pericolo ancora più grande.
- Si, Anthony - ammise la giovane, ma lasciò cadere l'argomento, sapendo bene quello che Terry provava verso quel ragazzo sfortunato che lei un tempo aveva amato.
- Sai Candy? – commentò Terry guardando il fiume – Mi piacerebbe un giorno contemplare con te il lago Michigan.
Candy volse lo sguardo al giovane mentre lui affondava le pupille blu dei suoi occhi nelle profondità della Senna.
- Anche a me piacerebbe - disse semplicemente e non aggiunse alcun commento. Ma per Terry questo fu sufficiente per sentirsi rinfrancato.


CONTINUA



Nota dell'Autore: Jacques Prévert è un famoso poeta e autore di sceneggiature; aveva 18 anni e viveva a Parigi all'epoca in cui si svolgono i fatti qui raccontati. Alcune sue poesie sono diventate canzoni. Quella che Terence traduce in questo capitolo si intitola Le foglie morte nella versione italiana ed è diventata molto famosa negli anni cinquanta.
www.everythingworld.eu/sito/index.p...etica&Itemid=84



Edited by *Kiar@* - 19/9/2011, 12:06
 
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view post Posted on 16/9/2011, 19:58     +1   -1

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Oh,che bel capitolo romantico,mi ci voleva proprio dopo una dura giornata di lavoro. :gongolo: :gongolo: :gongolo: Prevedo interessanti sviluppi
[/SPOILER]Almeno cosi'lasciano supporre i video di REEV su youtube![SPOILER]
Grazie Kiar@,bravissima come sempre :rose rosa:
 
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383 replies since 9/6/2008, 11:44   131510 views
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