| Sto riguardando alcune puntate del cartone animato ( non dovrebbe essere difficile immaginare quali), e lo faccio immersa nel silenzio del pomeriggio di una domenica come tante, fuori il sole è un pallido tondo che va giù come un biscotto nel latte. Silenzio, zitti tutti, la cornetta del telefono sta supina e sussurra tutututututututu, ma la ignoro, è nulla più del ronzio di una vespa lontana, di un'altra dimensione. Nella stanza dove mi trovo, l'unica luce è data dal riverbero del sole . E dalla tv accesa. Silenzio, tasto, piroscafo. Ecco, magia, ho di nuovo tredici anni. Mi sento leggera, il tempo scappa da me a velocità accelerata, è un gambero buffamente veloce, che va a ritroso non appena appare sul video la sua immagine. Terence. Chi è quel ragazzo affacciato al parapetto? Io sono Candy, avanzo come lei nella nebbia e nel fumo, il vestito elegante freme intorno alle mie gambe, i nastri e i pizzi sembrano un corteo di farfalle. Ho lasciato indietro la festa, e adesso son qui, sul ponte quasi deserto, e lo guardo. Sono Candy ma, allo stesso tempo, non sono lei. Perché lei lo confonde con Anthony, e io no. Non mi lascio ingannare nemmeno per un istante. Lo so che è lui, anche se ancora non capisco bene a chi appartenga quella sagoma scura, indaco cielo, blu mare, miele di castagno, bianco perfino. Buio, mantello, ciocche, foschia. Però è lui, e nell'aria c'è sospesa una sensazione di tormentosa attesa. Ho tredici anni, e lo amo. Aiuto, sto male, sto bene, non capisco come sto. Cos'è questo improvviso solletico sotto le costole? Perché mi sento le gambe come se fossero diventate di argilla? Non so niente di lui, tranne che piange e si nasconde. Che ha lunghi capelli che palpitano allo stesso ritmo del mantello, dove vuole il vento, che ha il bavero alzato accanto alle labbra, che guarda fuori, ma non guarda nulla, c'è troppa caligine per scorgere il mare. Perché lo amo? Perché piangeva? Non so nulla di lui, e fino ad ora le lacrime non sono mai state un passaporto speciale per il mio cuore. Poi capisco...la chiave di tutto è la voce. La sua voce...mi sono innamorata di lui, prima ancora di sapere definitivamente chi era, cosa voleva, cosa faceva, come sarebbe stato, perché la sua voce mi ha fatto una straordinaria promessa. La sua voce mi ha detto tutto: chi era cosa voleva cosa faceva e come sarebbe stato. Colpo di fulmine per un dono di Dio. Primo amore per un gomitolo di suoni. Tredici anni e perdo la mia piccola testa bruna e ricciola per una voce. Cavolo, sono cotta. Senti come ride...che risata..aiuto...mi manca l'aria, ma è un'asfissia assurdamente gradevole. Colonna vertebrale che trema: sulla mia schiena di ex bambina un serpentello di brividi. Questa voce mi fa pensare al mare...risacca..ride come la risacca, quella leggera, delle giornate non troppo burrascose, quella che frizza e salta e crea sulla riva un delicato merletto di spuma. Ride in un modo che contagia, ha una risata favolosamente virale. Rido anche io, benché il ragazzo si stia prendendo gioco di me, no di Candy, ma anche di me insomma. Poi, parla, e io guardo la sua voce, ho le labbra socchiuse, non mi incantavo così da quando ho costruito con mio padre un aquilone e poi l'ho fatto volare....La guardo perché la vedo, anche se è un suono. Zaffiro, opale e lapisulazzuli. Brilla come queste pietre. La mia prima cotta è per una voce. Un pò me ne vergogno ma..è talmente bella che mi sento fortunata. Subito dopo, amo Terence, ciò che lui è, il suo personaggio un pò tenero e un pò ribaldo, i suoi segreti, la sua perfetta imperfezione, ma il colpo di fulmine, il lampo, la scintilla fra due pietre focaie, la scoperta del fuoco, è stata la voce. La risata. E quella imprevista, pericolosa, sensualità, quel modo di scherzare col respiro, i polmoni, il diaframma... Tuttora, per me, è la voce più bella del mondo. Il primo amore non si scorda mai. Quando la sento, anche appaiata ad altri visi, questa voce mi fa pensare agli aquiloni, al mare, alle pietre preziose, alle scintille. Al primo amore. Alle tredicenni che hanno voglia di piangere e di ridere perché non capiscono bene cosa succede. Nessuna voce mi ha mai più emozionato come la sua. Chiudo gli occhi, e la ascolto anche senza guardare. Non ne ho bisogno, è talmente meravigliosa che sembra fatta di immagini. Non ha un solo colore, è un arcobaleno intero, dal rosso al violetto. E' tenera, amabile, maliziosa, ardente, rude, cupa, disperata, purissima, è tutte queste cose insieme. E' perfetta. Forse non lo è davvero, ma io la trovo perfetta. Il primo amore ha forse qualche macchia? Massimo Rossi non lo saprà mai, ma è stato il mio primo amore. Batticuore per una risata. Brividi per le parole. Espugnazione a seguire. Non potevano trovare una voce migliore per Terence. Ha qualcosa di più, dà qualcosa di più. Fa vibrare i suoi personaggi, di carne o di carta. Ha reso Terence incommensurabile. Il Terence delle altre edizioni nel mondo non ha lo stesso carisma senza quella voce. Il nostro Terence, grazie a Massimo Rossi, è epico e romantico, virile e malinconico, è un uomo e un bambino. Volevo solo ringraziare qualcuno che non mi sentirà, che non saprà mai quanto la sua voce mi abbia fatto tremare da ragazzetta e quanto, adesso, lo stimi profondamente come professionista. Un milione di grazie, Voce, unica voce, signore delle voci, signore delle vocali consonanti suoni che provocano delizia e tormento..Per me è così... Ecco, ho tredici anni, lui sta lì, nel vento, e ride, e scherza, e parla, e io lo amo ancora.
Edited by Odyssea - 9/4/2008, 21:07
|