Candy Candy

La Trampa di Alys Avalos, traduzione della fanfiction di Alys Avalos in lingua spagnola

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 18/1/2010, 20:41     +1   -1

Group:
FANatic
Posts:
3,575
Location:
da un altro mondo!

Status:


Ciao Nannetta, sono proprio contenta di leggere questo 2° stralcio di questa bellissima FF che stà entrando nei ns. cuori :)

SPOILER (click to view)
Carissima, ho letto in un altro topic della dolorosissima perdita che hai recentemente subito :cry: non ci conosciamo da molto dunque so che le mie parole sono del tutto inutili ma soprattutto inadeguate. Ma ti sono vicina e comprendo il tuo stato d'animo xchè a me è successo 5 anni fa e ancora oggi faccio fatica ad uscirne. Leggendo infatti il tuo post di risposta al topic aperto dalla ns. amata Esther, mi sono riconosciuta nel tuo bellissimo e molto toccante racconto :)


Bene che dire: la storia si stà facendo via via complicata e rimango assai affascinata dinnanzi alla meticolosa cura che Alys mette nel descrivere i più minuziosi dettagli dei ns. amati personaggi.

Poi ci sono i fratelli PREZZEMOLO ovvero i Legan che non potevano certo mancare nel portare altro scompiglio generale ;)

Questo contratto-matrimonio stà mettendo a dura prova i nervi dei ns. protagonisti e dunque siamo in trepidante attesa di leggere ogni sviluppo :P

per il tuo lavoro di traduzione, per l'impegno e per il tuo prezioso contributo al Forum :wub:
 
Top
view post Posted on 18/1/2010, 21:06     +1   -1

Group:
Member
Posts:
12,195
Location:
Milano

Status:


Grazie cara Nannetta per il grande lavoro di pazienza nel tradurre e si fa molto avvincente questo matrimonio a contratto.
Per i due giovani è davvero una dura prova!
Iriza e Neal che gironzolano attorno cercando di meditare riguardo al comportamento di Candy e Terence... Non è che hanno qualche piano da escogitare?
In attesa di leggere la prossima traduzione, ti ringrazio per averci dato questo lungo capitolo.


 
Web  Top
view post Posted on 18/1/2010, 21:26     +1   -1
Avatar

Group:
Fan
Posts:
1,459
Location:
Feeria

Status:


Grazie Nannetta....mi sto divertendo un sacco a rileggere in italiano questa storia.........bellissimo come Alys insinua nei discorsi i pensieri dei nostri due eroi che rivelano i loro veri sentimenti....
Non commento troppo per non rischiare di rivelare a chi non sa....GRAZIE ANCORA :bravo: :mizia:
 
Top
piccoladolcecandy
view post Posted on 19/1/2010, 19:20     +1   -1




Grazie Nannetta! Sei stata strepitosa.
:bravo: :bravo: :bravo: :oplà: :oplà:
 
Top
janthomas
view post Posted on 19/1/2010, 19:34     +1   -1




Grazie per la traduzione Nanetta. :bravo: :bravo:
Certo ad Iriza nn sfugge niente: chissà quale diavoleria avrà in mente?
Grazie ancora per un capitolo così lungo ed interessante :mizia:
 
Top
nannetta70
view post Posted on 24/1/2010, 19:36     +1   -1




A voi amiche/i cari, un nuovo capitolo della nostra grande Alys, credetemi, più vado avanti e più mi diverto. Va bè, sono una Terenciana sfegatata :blending heart: , forse è per questo che non mi stanco di tradurre.
Bacetti a tutte :heart of rose:

:baby:


Capitolo III

Ora puoi baciare la sposa

Annie Britter era euforica. Quella mattina aveva fatto lavorare duramente la sua domestica e ciò nonostante pensava che il tempo non era stato sufficiente come lei avrebbe voluto. Le scarpe di seta blu che indossava da un po’ erano anche scomode, ma lei neppure se ne rendeva conto, tanto velocemente le batteva il cuore mentre attraversava i lunghi corridoi del palazzo Andley. Ripercorreva il noto cammino verso la stanza di Candy, ma i sentimenti che le colmavano il petto non erano i soliti. Voleva essere la prima a vedere Candy indossare l’abito da sposa che lei stessa aveva contribuito a scegliere.

La ragazza afferrò con la mano guantata la maniglia della porta e respirò profondamente, pronta a custodire nella sua memoria il momento che stava per vivere. Quando finalmente entrò nella stanza, le sue aspettative furono di gran lunga superiori.

Avvolta in una nuvola di raso fiorentino, tulle e pizzo inglese, Candy sembrava ancora più bella di quello che Annie aveva immaginato. Sophie le aveva acconciato i capelli con una corona di rose bianche, azalee e piccole orchidee sui riccioli dorati e al collo portava una notevole collana di perle orientali che la stessa Annie le aveva regalato per l'occasione. La cameriera e le altre tre ragazze che avevano aiutato la sposa con la sua toilette si guardavano soddisfatte dei risultati.
Che succede? - chiese Candy preoccupata per il silenzio della sua amica. -Ti sembra che stia così male?
- Certo che no, sciocca - disse Annie alla fine, sorridendo. -Sembri una regina! Terry rimarrà senza parole quando ti vedrà.
- Sì? ... bene... grazie -balbettò la ragazza, abbassando gli occhi. Ancora una volta, pensò che le sarebbe piaciuto raccontare ad Annie la verità sulla sua situazione, ma anche se aveva piena fiducia in lei, non voleva coinvolgerla nei suoi problemi. Inoltre, era un modo per proteggere la sua amica e seguire i consigli di Nerville su una totale discrezione.

Annie si avvicinò alla sua amica e in un impulso le diede un bacio su ognuna delle guance.
- Questo è da parte di suor Maria e quest’altro da parte di Miss Pony - le disse sorridendo.
- È un peccato che non siano potute venire - commentò Candy con un pizzico di tristezza. Anche se si trattava di una farsa, in quel momento nel profondo del cuore sentiva il bisogno della presenza delle sue due madri.
- Capisco, ma sai che non sono riuscite a trovare qualcuno che si prendesse cura dei bambini. Tuttavia, ti assicuro che saranno al tuo fianco con il loro cuore. E dicendo questo diede a Candy un terzo bacio sulla fronte.
- E quest’ultimo?- chiese la giovane sposa con un debole sorriso.
- Da parte di tua madre, Candy - rispose Annie diventando seria. - Ricorda che una volta abbiamo promesso che entrambe saremmo state una per l’altra come un padre e una madre.
Commossa, la giovane bionda si lanciò tra le braccia della sua amica e, senza che Annie la vedesse, versò una lacrima sulla sua spalla.

- Così sgualcisci il velo, Candy - disse una voce alle spalle della giovane bruna.
- Zia! - Esclamò Candy, infastidita dal fatto che la signora avesse interrotto un momento così speciale tra lei e la sua amica di infanzia.
- Buon giorno, signora Elroy - salutò Annie con un inchino.
- Buon giorno. Vedo che entrambe siete più che pronte - disse la signora con un lieve cenno del capo, scrutando con lo sguardo l’abbigliamento di Annie. - Stai molto bene Annie, l’azzurro ti dona.
- Grazie signora - disse Annie, chinando la testa.
- Ora vediamo, lascia che ti osservi Candy - continuò la signora, dedicando tutta la sua attenzione a riesaminare l’abbigliamento della nipote. Sophie, in piedi in silenzio in un angolo della stanza, teneva il fiato sospeso.

Emilia Elroy non disse nulla. Per un secondo le sembrò di ricordare un'altra sposa che allora era passata attraverso la sua supervisione prima di uscire dalla sua camera fino alla chiesa. Rose Mary Andley era stata la più bella delle sue tre nipoti e nella sua breve vita le aveva dato maggiore soddisfazione. Candy, vestita da sposa, con i suoi riccioli dorati e i suoi occhi verde smeraldo, le ricordava notevolmente la defunta madre di Antony. Era curioso che mai prima d’ora si fosse resa conto della somiglianza, si disse, mentre aggiustava lo strascico del vestito della ragazza. La ragazza era bella, doveva ammetterlo. Non c’era da sorprendersi allora che, nonostante la sua umile origine, avesse avuto la fortuna di risvegliare l’affetto di due uomini nobili. William si era incaricato di crescerla tra le persone di peso sociale, il resto era arrivato per logica conseguenza. "Agli uomini basta vedere un bel viso e una vita sottile per incapricciarsi", pensò.


- Va bene - disse infine l’anziana e Sophie tirò un sospiro di sollievo.
- Sarai una sposa ... molto bella - concluse, e Candy si meravigliò che la signora Elroy le avesse fatto un complimento - Ora, con il tuo permesso vorrei parlare da sola con Candy - aggiunse l’anziana, rivolgendosi alle due donne, che subito obbedirono ai suoi ordini uscendo discretamente dalla camera da letto.

Quando Candy si trovò sola con la vecchia, questa si accomodò su una sedia vicina e, con voce stanca, cominciò a tenere un discorso che nella sua lunga vita aveva ripetuto ad ognuna delle donne Andley che erano state sotto la sua tutela.
- È consuetudine che prima del matrimonio, la madre informi la figlia in merito ai doveri che una donna acquisisce con il matrimonio. Ti prego di ascoltarmi in silenzio e senza fare domande.

Candy abbassò lo sguardo per contenere le risate. Avrebbe voluto che la prozia le risparmiasse le sue lezioni, ma, non volendo offendere l’anziana, si limitò semplicemente ad obbedirle. Mentre la signora ripeteva la sua litania, Candy si divertiva pensando al lato ridicolo della situazione. Era cresciuta in campagna e, pertanto, il tema in generale le era familiare sin dalla tenera età. Se a questo aggiungiamo le sue conoscenze mediche, il sermone risultava inutile.

"Un matrimonio falso", cominciò a pensare la ragazza per semplice associazione di idee."Zia, non deve preoccuparsi per qualcosa che non accadrà mai".
L’anziana continuò per un po’ descrivendo, con una certa aria di disgusto, i doveri coniugali. Candy non poteva evitare di chiedersi perché l’intimità di una coppia di sposi dovesse avverarsi nel modo in cui la zia diceva. Era come se ogni contatto dovesse essere visto come una mera necessità dello stato coniugale che doveva realizzarsi al buio, senza rumore, con fretta e vergogna. Incapace di indovinare ciò che la giovane pensava, la signora continuò il suo discorso fino a quando non ritenne di aver trattato i punti principali. Alla fine, facendo una pausa per asciugare con un fazzoletto il sottile strato di sudore che era apparso sulla sua fronte, si alzò all'improvviso.

- Hai qualche dubbio? - Domandò.
- No - borbottò Candy fissando il tappeto.
- In questo caso, mi ritiro. Archie verrà ad accompagnarti.
Così dicendo lasciò la sposa a lottare con i suoi pensieri.

"Dubbi?" si disse Candy quando rimase sola. "Se questa non fosse una semplice farsa, in verità avrei molti dubbi, ma questi, zia, non avreste mai potuto fugarli".

Candy sentiva che né le fredde e schiette conoscenze mediche, né la descrizione rigida e anche sgradevole dei doveri coniugali che aveva fatto la prozia, potevano davvero spiegare il mistero della unione di un uomo e una donna. Doveva esserci qualcosa di più, qualcosa di tanto bello quanto caldo ... qualcosa che somigliasse a quello che sentiva per Terry. . .qualcosa che le sarebbe piaciuto scoprire al suo fianco.

Con un sospiro di tristezza, la ragazza si voltò a contemplare lo specchio.
"Smettila di sognare, stupida." Si disse ancora una volta: "Date le circostanze non ti fa per niente bene pensare a queste cose".

Un dolce tocco alla porta scosse Candy dai suoi pensieri. Sicuramente era Archie che era arrivato per lei.

Eleganti cappelli piumati, frac neri, fiori bianchi e blu, nastri di seta, ombrellini di pizzo, servitori in livrea inondavano il giardino orientale del palazzo Andley. La crema della società di Chicago, giornalisti, artisti e la famiglia Andley al completo erano riuniti per le nozze più sorprendenti della stagione. Il luogo era stato allestito con tende bianche decorate con fiori, perché i raggi estivi non disturbassero gli ospiti e il chiostro centrale del giardino era diventato l'altare in cui la coppia avrebbe preso i voti matrimoniali.

L'orchestra cominciò finalmente a suonare i primi accordi della marcia nuziale e gli irrequieti invitati, come per magia, rimasero in silenzio. Appena sorretta dal braccio di suo cugino Archibald Cromwell, la sposa cominciò ad avanzare lungo la navata centrale, sentendo che ciò che stava accadendo non era reale, che non era lei la donna vestita di bianco che avanzava lentamente al ritmo della musica e che tutti si voltavano a guardare.

Erano per caso Annie Britter e Patricia O'Brien quelle due giovani vestite di blu, che le sorridevano dal chiostro al quale si stava avvicinando? Chi era la bella signora bionda accanto a loro? Candy dovette fare uno sforzo per uscire da quello strano stato di trance che la faceva sentire in mezzo ad un sogno e capire che ciò che stava accadendo era del tutto reale. Sì, erano le sue due migliori amiche che la guardavano con ammirazione e la signora vicina a loro era la madre di Terry. Accanto alla donna, proprio l'attore la osservava avvicinarsi all'altare.

Il cuore di Candy fece un balzo quando i suoi occhi incontrarono quelli del giovane. Un brivido percorse il suo corpo nel sentire il suo sguardo e avvertire che la consueta freddezza era assente. Era come se l'espressione del suo volto fosse quella di prima, quello sguardo folgorante e pieno di sogni del Terry appena quindicenne. Tuttavia, l'abito scuro che indossava, dal taglio impeccabile, segnava fedelmente la linea delle sue spalle e anche se nelle settimane precedenti la ragazza aveva guardato il suo promesso in varie occasioni, per la prima volta si rese conto che era ancora più alto e robusto di prima.
"No, non è uguale a prima", si disse Candy abbassando gli occhi, senza riuscire a sostenere lo sguardo di Terry.

- Chi offre questa donna in matrimonio? - Disse la voce del prete irrompendo nei pensieri della giovane.
- Il suo tutore ed io, padre - rispose la voce di Archie, mettendosi immediatamente di fianco per lasciare la sposa vicino a quello che pochi minuti dopo sarebbe diventato il suo sposo.

Ancora in mezzo ad una nube di confusione, Terry ascoltava appena le parole del sacerdote. Quella mattina si era presentata per lui una strana serie di colloqui poco cordiali. Prima, mentre ancora era nell’albergo che lo ospitava, aveva ricevuto la visita di Archie, che si era preso la briga di andare in camera sua per lasciargli una inaspettata serie di avvertenze. In un altro momento della sua vita, Terry gli avrebbe risposto vomitandogli insulti, ma date le circostanze, il giovane attore ascoltò con pazienza le preoccupazioni di Archie. Sospettoso anche di quella che sarebbe potuta essere una vendetta dei cugini, Archie gli fece promettere che, nel corso dell’anno che avrebbe vissuto con lui, si sarebbe preso cura di Candy in modo speciale. Terry rassicurò Archie di non preoccuparsi, anche se in fondo si chiedeva se effettivamente Candy avesse bisogno di essere protetta da Neal più che da se stesso . .
Come se quella conversazione non fosse stata sufficientemente imbarazzante, nel raggiungere il palazzo Andley aveva dovuto subire un discorso da parte della prozia e per ultimo, un incontro ancora più sgradevole con lo stesso Neal. Entrambi gli uomini non si erano più incontrati da soli dall’arrivo di Terry a Chicago e anche se ebbero solo il tempo di scambiarsi uno sguardo ostile, questo fu più che sufficiente per rendere amaro quel momento. Il solo fatto che Neil avesse progettato di costringere Candy a sposarsi con lui, gli faceva contorcere le budella dalla collera.

Tuttavia, tutti questi sgradevoli momenti si cancellarono dalla sua mente nell'istante in cui vide la sua fidanzata avanzare lungo il corridoio fin dove lui la stava aspettando. Improvvisamente, non importava che lei non fosse innamorata di lui come prima, o che quella fosse tutta una semplice commedia per salvarla dai suoi ambiziosi parenti. Candy, la sua Candy, più bella che nel più dolce dei suoi sogni, stava per diventare sua moglie. Per ora, avrebbe goduto della visione del suo viso incorniciato dal velo e dai fiori bianchi. Domani si sarebbe preoccupato di ciò che sarebbe avvenuto.

Le parole del sacerdote sembravano risuonare distanti, quasi impercettibili per gran parte della cerimonia, fino a che il religioso chiese alla coppia di inginocchiarsi per prendere i voti. Entrambi ripeterono una ad una le frasi che il prete dettava e lo scambio di promesse avvenne come era stato pianificato. Lui, incapace di distogliere gli occhi dalla giovane, lei, con lo sguardo fisso sul velluto bordeaux dell’inginocchiatoio e un sorriso sulle guance che era impossibile nascondere.

- E ora puoi baciare la sposa - disse alla fine il sacerdote, accennando un sorriso.

"Baciare la sposa?" - pensò Candy allarmata. Questa parte della cerimonia non era stata provata, se non ricordava male. Che cosa avrebbe dovuto fare adesso?

Più padrone delle circostanze rispetto alla ragazza, Terry non le diede il tempo di rispondere alle sue domande. In un batter d’occhio, l’uomo la prese tra le sue braccia, posando le labbra sopra le sue. I primi secondi il bacio fu appena un contatto di pelle, un inondarsi della fragranza che lui usava, un ardore che saliva dalla pelle fino alle labbra. Dopo, il contatto si fece umido, e lei non riuscì resistere ad aprirsi al suo reclamo, per poi rendersi conto che tutto era stato troppo veloce e il volto di lui si allontanava dal suo, proprio quando lei iniziava appena a sentirlo penetrare nella sua anima.

Sicuramente Candy sarebbe caduta in quel momento, se Terry non le avesse offerto il suo braccio e, sostenuta a lui, riuscì ad avanzare attraverso la sala, in mezzo ai sorrisi, flash di telecamere fotografiche e congratulazioni dei molti inviati. "È fatta", si disse lei con un sospiro. Dio solo potrà dire cosa succederà in seguito.

Tutto era successo così in fretta, pensava Candy guardandosi allo specchio, la cerimonia, la festa, le foto ... Era ancora sorpresa dal fatto che le sue gambe avessero potuto sostenerla durante il ballo e la interminabile catena di ospiti che si congratulavano. Era davvero felice che tutto fosse finito. Ora era tornata di nuovo nella sua stanza in compagnia di Sophie che la stava aiutando a prepararsi per andare a dormire. Sì, dormire per molte ore, senza ritegno, era sicuramente ciò di cui aveva bisogno.
Sophie sistemò l’abito da sposa su un divano con cura e attenzione. Poi, con il suo abituale mutismo, sciolse l’acconciatura che lei stessa aveva preparato il mattino, lasciando che i riccioli di Candy cadessero liberamente sulle sue spalle. Quando ebbe terminato con i capelli, aiutò la giovane a spogliarsi e mentre lo faceva si stupiva che la sposa fosse così tranquilla in una notte tanto speciale nella vita di una donna.
La camicia da notte era stata un dono della madre dello sposo e Sophie non si stancava di ammirare il buon gusto della signora. La domestica guardava con approvazione le sottili trasparenze di voile in stile impero francese, che sottolineavano una graziosa scollatura, anche se non troppo audace. Con qualche piccolo fiore di rococò che punteggiava il corpetto e un nastro rosa abbinato, l'indumento era al tempo stesso provocante e discreto. L'abito era di seta bianca con i bordi di colore rosa intonati. Sophie pensava che senza alcun dubbio quello era un abito degno della occasione, ma per la sposa sembrava non avere la minima importanza.

Senza dir nulla, Candy lasciò che, come di consueto dai due mesi che viveva nella dimora degli Andley, la sua cameriera la aiutasse ad indossare la camicia da notte. L’unica cosa che voleva era che alla fine la lasciasse sola per poter dormire e smetterla di pensare un’altra volta a quella che sarebbe stata la sua vita dal giorno successivo, quando si fosse recata a New York per vivere al fianco di Terry per tutto un anno.
Sophie finalmente fece l’usuale inchino e scomparve dietro la porta, silenziosamente come era arrivata. Candy sospirò sollevata. Si alzò dalla sedia dove era seduta e con gesti languidi slacciò il nastro che teneva la camicia da notte. Collocò l’indumento su un appendiabiti che stava vicino al letto e si diresse verso il letto. Per un breve istante si fermò e si voltò verso lo specchio sul comò. La mente finì per giocarle uno scherzo. Il riflesso le rivelava una versione diversa di sé, più matura, più donna e con differenti inquietudini che lei non riusciva a capire.
“Se questa notte non fosse una farsa ... se le cose fossero diverse ...”- pensò di nuovo, osservando il suo corpo e chiedendosi se davvero era lei la donna allo specchio. Un momento ancora e avrebbe finito per rimproverarsi di aver lasciato volare la sua immaginazione verso terreni proibiti, ma il distinto rumore della serratura della sua porta la fece ritornare bruscamente alla realtà. La porta si aprì e lunghi passi si lasciarono udire alle sue spalle.

Con sua grande sorpresa, il suo appena acquisito marito entrò nella stanza con la stessa disinvoltura con cui qualcuno entra in casa propria.
- Terry! - esclamò lei spaventata, rinfilandosi in fretta la vestaglia - Che cosa ci fai qui?
- Abbassa la voce che ti sentono - rispose lui, mettendo il dito indice sulle labbra che abbozzavano una specie di sorriso burlone, che Candy conosceva molto bene - Vengo a dormire con te. Così, semplicemente - rispose lui, togliendosi la vestaglia e rimanendo in pigiama blu scuro.
Candy, chiudendosi con entrambe le mani la vestaglia fino alla base del collo, deglutì, incapace di proferire parola. Terry, da parte sua, rimosse le coperte del letto e si sedette sul bordo, preparandosi a coricarsi nel modo più naturale del mondo.
- Allora? Pensi di rimanere impalata lì tutta la notte? - chiese lui, nel suo solito tono sarcastico. - Andiamo, vieni qui, ti prometto che non ti morderò.
- Pe ... pe .. però Terry - balbettò lei, senza riuscire a coordinare le idee - Che cosa stai facendo qui? - La ragazza non riusciva a credere ai suoi occhi.
- Questa è la domanda più stupida che io abbia mai sentito in vita mia - disse lui sistemando il cuscino con piccoli colpi. - Sono tuo marito e questa è la nostra prima notte di nozze, per cui io dormo con te.

Candy sentiva che le gambe letteralmente le tremavano. Era sicura del fatto che si era detto in più di una occasione che il matrimonio tra di loro sarebbe stato solo di facciata. Per caso Terry aveva improvvisamente cambiato parere e stava esigendo che lei compisse i suoi doveri coniugali? Pretendeva di guadagnarsi i suoi favori in quel modo? ... Candy non sapeva cosa pensare. Nonostante ciò che sentiva per Terry, l’ultima cosa che voleva era di cedere a lui senza che nel cuore del giovane ci fosse l’amore che prima era esistito. La sola idea che lui la possedesse solo per sport la faceva sentire sporca. Ma cosa fare ora? Non poteva scappare o tutti avrebbero appreso la verità. Poteva rifiutarsi?
Terry, io - si animò finalmente a dire - Penso che dobbiamo parlare.
- Parlare? - chiese lui infilato nel letto. - Ti dispiacerebbe farlo domani? Adesso ho molto sonno.
- Sonno? - disse Candy ancora più confusa.
- Sì, ti ho già detto che sono venuto a dormire - ripeté lui infastidito e Candy sentì che stava per diventare pazza. Perché Terry si ostinava sempre a fare e dire le cose più esasperanti?
- Ma ti hanno dato la stanza accanto. Perché non puoi dormire lì? - Protestò lei frustrata e arrabbiata.
Terry si voltò verso di lei a guardarla e non poté evitare di scoppiare a ridere. Amava da morire quel visino imbronciato che Candy soleva fare quando era arrabbiata. Doveva essere di ferro per non correre a divorarla di baci. Ma Granchester aveva imparato a controllare i suoi impulsi a forza di non nutrire alcuna speranza.
- Sei pazza? Si suppone che siamo sposati ed è logico che dormiamo nella stessa stanza - rispose lui, quando finalmente terminò di ridere - tu e io non siamo soli in questa casa. Dobbiamo dormire nella stessa camera se non vogliamo che i camerieri vengano a conoscenza del fatto che non stiamo insieme come previsto. Ricordati quello che ha detto l’avvocato a proposito dei domestici.
- Oh! ... Sì, si lo ricordo - rispose, mentre la piena consapevolezza della situazione si risolveva nella sua mente, e le spalle si rilassavano lentamente. Tuttavia, questo non eliminava la difficoltà di dover condividere il letto con il giovane.
- Se ti importa così tanto, dormirò in quella poltrona o sul pavimento - aggiunse lui, leggendo l’imbarazzo sul viso della ragazza.
Candy osservò il mobile che lui menzionava e riconobbe semplicemente che non era fatto per dormire.
- No, non ti preoccupare - rispose la ragazza avvicinandosi lentamente al letto - Non ci sarà nessun problema. Sono, sono così stanca che neppure noterò la tua presenza - aggiunse, fingendo una indifferenza che non corrispondeva al suo polso accelerato.
- Va bene, su questo siamo d'accordo. A domani allora - rispose lui con disinvoltura, mentre spegneva la lampada che ancora illuminava la stanza.

Una volta al buio, Candy ringraziò in silenzio il gesto che le permise di togliersi la vestaglia e mettersi sotto le coperte prima possibile. Lui, da parte sua, si era girato su un fianco, dandole le spalle e pochi minuti dopo il suo respiro prese il ritmo misurato che caratterizza il sonno.

La giovane bionda appoggiò la testa sul cuscino, tentando di trovare la solita posizione. Invano. Odiava Terry per aver avuto la sfacciataggine di addormentarsi come un tronco, mentre lei sentiva che le lenzuola le bruciavano la pelle. Non voleva ricordare il momento in cui lui l'aveva baciata dopo la cerimonia nuziale, ma era impossibile non farlo quando lui stava dormendo a pochi centimetri e lei poteva sentire il suo profumo farle il solletico al naso.
Passarono diverse ore prima che il sonno riuscisse a vincerla. Nei suoi sogni, di certo, lungi dal trovare la calma desiderata, continuò a sentire la pressione snervante delle labbra di Terry sulle sue.

La notte prima Sophie aveva dimenticato di lasciare le tende chiuse. Per questo motivo i primi raggi del mattino entrarono in pieno nella stanza, intrattenendosi a giocare con la intricata chioma di Candy. Appoggiando il capo sul polso della mano destra, Terry si intratteneva ad osservare la giovane donna addormentata accanto a lui. Voleva ricordare il momento e custodirlo come il più felice della sua vita. Aveva sognato molte volte come sarebbe stato svegliarsi accanto a lei e anche se tra loro la notte prima non c’era stato alcun abbandono amoroso, ad ogni modo l'esperienza era tanto intensa così come l’aveva immaginata.

Doveva ammettere che, in un primo istante, mantenere l’aplomb la notte prima non era stato facile. Il semplice fatto di poter vedere Candy con i capelli sciolti sulle spalle implicava che veniva ammesso ai segreti della camera da letto della giovane, come solo un marito poteva fare. Osservare la sua immagine in quella camicia da notte in chiffon bianco era stato anche peggio. Il tessuto dell’indumento lasciava trasparire il tornito contorno delle gambe e la scollatura regalava una discreta ma altrettanto tentatrice primizia di un seno bianco e florido. Fortuna per lui che lei avesse reagito rapidamente coprendosi con la vestaglia. Nel vederla adesso addormentata alla luce del mattino, Terry si stupì ancora una volta dei tratti femminili che il corpo di Candy aveva acquisito negli ultimi tempi. Se quella adolescente lunga, dalle curve appena accennate che aveva conosciuto in collegio, aveva suscitato in lui un’attrazione ossessiva, la donna che dormiva al suo fianco in quel momento lo stava semplicemente facendo diventare pazzo.

Per una persona che si dedicava a simulare emozioni non sentite, era ridicolo che fingersi addormentato fosse stato il ruolo istrionico più difficile della sua vita. I movimenti di Candy nel letto, evidenziando che anche per lei era stato difficile prendere sonno, non gli erano stati di alcun aiuto. Terry aveva sentito ogni impercettibile cambiamento nel suo respiro, ogni giro a destra o a sinistra, ogni furtivo tocco sotto le lenzuola. Quello era stato un tormento fino a che, finalmente, verso le prime ore del mattino la ragazza era riuscita ad addormentarsi. Poi, nel silenzio della notte, era rimasta solo una snervante convinzione: lei giaceva accanto a lui, addormentata, lontana. Bastava solo un gesto della mano per toccarla e soddisfare il vuoto che sentiva ... però no ... non solo sarebbe stato indegno, ma privo di senso. C’era qualcosa che desiderava più del corpo di Candy e questo era il suo cuore.

Ora, al sorgere dell'alba, la ragazza dormiva tranquillamente e lui poteva osservarla senza il timore che il desiderio nei suoi occhi tradisse i suoi sentimenti per lei. Incapace di rompere l'incantesimo, Terry accarezzava con la vista la dolce curva delle guance, lentamente scendendo fino collo, perdendosi nell’osservare una quasi impercettibile vena blu. Allora, si avvicinò alle labbra. Il ricordo del bacio del giorno prima fu inevitabile.

"Cosa diavolo stavo pensando?" - si disse seccato con se stesso, strofinandosi la fronte con disgusto - "Ho agito come un debuttante alla sua prima scena d’amore. Potevo darle un bacio scenico che tutti avrebbero creduto reale e che sarebbe stato meno imbarazzante per lei. E invece no, ho perso il controllo e l’ho baciata sul serio!”
Un brivido corse giù per la spina dorsale nel ricordare il sapore della bocca di Candy e la calda umidità che si erano scambiati per pochi secondi. Doveva confessare che aveva completamente perso le redini e nel calore del momento aveva immaginato che lei avesse corrisposto il bacio, ma sicuramente era stata solo la sua immaginazione. Segretamente, si ripromise di fare più attenzione e resistere alla tentazione con più aplomb e signorilità. Tuttavia, un secondo dopo rompeva la sua promessa, osando accarezzare lievemente le guance della ragazza addormentata. Se solo avesse potuto baciarla un’altra volta ...

Un leggero movimento, evidenziando che lei stava per svegliarsi, gli impedì di avere tempo sufficiente per rimproverarsi della sua audacia. Un secondo dopo, un paio di grandi occhi verdi si fissarono nei suoi sorprendendoli con la luminosità che riflettevano sotto la luce.
- Buon giorno - disse lui, sforzandosi di nascondere l'emozione - vedo che sei ancora la stessa dormigliona che arrivava sempre in ritardo in classe.

Candy non rispose alla provocazione. Per un attimo non riuscì a definire che cosa era più adeguato in simili circostanze. Si era appena svegliata insieme a Terry e tutto quello che desiderava fare era gettargli le braccia al collo, ma si limitò a fare una faccia di finta indignazione al commento del giovane.
- Stavo aspettando che ti svegliassi da un po’ di tempo - aggiunse lui casualmente, chiedendosi se realmente lei non si rendesse conto di quanto fosse bella.
- Pensavo che quando mi fossi svegliata tu fossi già rientrato nella tua camera - disse lei alla fine, non sapendo come uscire dal letto, essendo lui ancora presente e la vestaglia a pochi metri di distanza.
- Ho una cosa importante da fare prima di andarmene, ma per questo ho bisogno che ti alzi - rispose lui, mettendosi in piedi e stiracchiandosi. Prendi la tua vestaglia - aggiunse poi, raggiungendo l’indumento e voltandole le spalle per darle intimità.
Candy indossò la vestaglia frettolosamente e, come se le lenzuola bruciassero, si alzò dal letto con un salto.
- Adesso posso voltarmi? - chiese lui impaziente.
- Oh ... si... si. - Lei balbettò - Che cosa devi fare di importante prima di andartene?

Senza dire niente il giovane prese la sua vestaglia e tirò fuori un coltello pieghevole tascabile. Davanti allo sguardo incredulo della ragazza, dispiegò la lama dell’arma e si fece sopra il braccio una ferita sufficientemente profonda da farla sanguinare.
- Che cosa hai fatto, Terry? Sei impazzito? - domandò lei, scandalizzata.
Ancora senza rispondere, il ragazzo ritirò il piumino dal letto e si asciugò il sangue con le lenzuola, lasciando una macchia ben definita al centro del letto.
- Prendo precauzioni che assicurino a tutti che il nostro matrimonio è stato consumato. Questo è tutto - rispose e, senza dire altro, uscì fino allo spogliatoio della camera contigua.
Candy rimase in piedi, osservando la macchia di sangue per qualche istante, con un grande vuoto nel cuore.

Continua

Alys Avalos
 
Top
view post Posted on 24/1/2010, 20:18     +1   -1

Group:
FANatic
Posts:
3,575
Location:
da un altro mondo!

Status:


Ciao Nannetta :lol:
wow, non so come esprimere le emozioni che questo capitolo mi hanno scatenato image

Bè il matrimonio con la cerimonia e tutto è proprio come l'avevo immaginato image

La Zia Elroy che erudisce Candy sui doveri coniugali, davvero divertente ma anche del tutto inaspettato

Ma è quello che viene dopo che è un vero spettacolo ;)

Questi due cuori che quasi battono all'unisono, costretti a stare a debita distanza pur dovendo recitare una parte di fronte al mondo image

una passione così grande non può essere trattenuta a lungo image

Però, per quanto difficile leggere questi passaggi, mentre vorremmo solo sensuali scene d'amore, è nel contempo molto intrigante vedere come i ns. beniamini se la cavano in una situazione assai scottante come questa

Grazie per il tuo impegno nella traduzione e per farci conoscere questo ulteriore capolavoro della grande Alys :wub:

 
Top
nannetta70
view post Posted on 24/1/2010, 20:34     +1   -1




Cara Pupa, le scene d'amore arriveranno a breve e ti assicuro che sono mooolto più che sensuali........direi quasi esplicite, ma per niente volgari ovviamente. Ancora un pochino di pazienza!!!
Baci

:tella:
 
Top
view post Posted on 24/1/2010, 21:00     +1   -1
Avatar

Group:
Fan
Posts:
1,459
Location:
Feeria

Status:


Grazie ancora Nannetta che ci fai gustare le splendide parole di Alys.........meravigliosa questa descrizione della loro prima notte insieme e delle loro emozioni...... :wub: :wub: :wub: :wub:
 
Top
view post Posted on 24/1/2010, 22:51     +1   -1

Group:
Member
Posts:
12,195
Location:
Milano

Status:


Grazie cara Nannetta per averci regalato queste emozioni della loro prima notte d'amore.... image
Bellissimi questi passaggi di Alys e attendiamo il prossimo capitolo con ansia.
 
Web  Top
piccoladolcecandy
view post Posted on 25/1/2010, 16:14     +1   -1




E' un vero capolavoro questa FF.
Cara nannetta, grazie di cuore come sempre! :bravo: :bravo: :bravo:
 
Top
janthomas
view post Posted on 25/1/2010, 18:01     +1   -1




Grazie per questo terzo capitolo, ottima traduzione!! :bravo: :bravo: :bravo:
E adesso cosa succederà? Sono proprio curioso di leggere il prossimo capitolo, grazie ancora per il tuo impegno :mizia:
 
Top
nannetta70
view post Posted on 28/1/2010, 16:39     +1   -1




Fanciulle, presa dall'entusiasmo per il grande giorno che stiamo festeggiando, non ho resistito e...ecco un nuovo capitolo della nostra grande Alys, dove Terry è più affascinante che mai!!!
Bacioni :tella:

CAPITOLO IV

Una notte di debutto e confusione

Non aveva smesso di piovere in tutto il giorno. Dalla finestra del salone da tè, Candy poteva guardare i pochi passanti che tentavano di correre al riparo dall’acquazzone. Neppure in un giorno così poco allettante per uscire in strada si poteva dire che New York si stancasse del suo solito viavai. Ironia della sorte, all’interno della lussuosa Tom House dove lei viveva da tre mesi, i giorni trascorrevano con apparente tranquillità.

Dopo aver preso le decisioni quotidiane relative alla lista della spesa, al menù per la cena e all’abbigliamento da inamidare prima di essere stirato, la ragazza si era ritirata per un momento nel salone da tè per leggere da sola e controllare la corrispondenza. Le mancava il trambusto del lavoro in ospedale, l'odore di disinfettante e adrenalina quando correva nella sala del pronto soccorso. Tuttavia, la sua attuale situazione l’aveva costretta ad un ritiro temporaneo a causa del crescente sospetto di una possibile vendetta da parte dei Leagan.

I domestici avevano visto un uomo aggirarsi nel quartiere, che guardava costantemente verso la casa. Inoltre, in più di un’occasione qualcuno alla guida di un’auto, diversa ogni volta, aveva seguito la vettura dei Granchester quando la ragazza usciva per fare alcune commissioni. Terence aveva informato la polizia, ma poiché coloro che stavano spiando erano stati molto attenti a non lasciare indizi, finora non si era potuto fare niente di concreto.

Se Candy avesse potuto prendere decisioni in merito alla questione, probabilmente avrebbe preso meno precauzioni, ma era stato praticamente impossibile convincere Terry che non era necessario essere tanto sospettoso. Il giovane non aveva rinunciato al suo impegno, fino a convincerla che, nell'anno in cui sarebbero dovuti stare insieme era meglio che lei restasse a casa e che per nessuna ragione uscisse se non era accompagnata da se stesso o dall'autista, che era un domestico di piena fiducia di Terry.

Quindi, Candy era stata costretta a concentrarsi al meglio sul suo recente ruolo di moglie. Non senza molti errori, si era immersa nella gestione della nuova casa che il marito aveva acquistato settimane prima di contrarre matrimonio con lei. Tuttavia, anche dopo tre mesi, la ragazza sentiva che aveva ancora molto da imparare e in qualche modo era gratificata dal fatto che le attività domestiche le dessero qualcosa da pensare che non fosse la strana situazione che viveva accanto a Terence.

Candy lasciò a malincuore il libro che la occupava e involontariamente emise un lungo sospiro. Le cose erano così strane ... Vivere accanto ad un uomo che rappresentava un enigma quotidiano era disperatamente logorante.
Dopo quella strana prima notte di nozze, la ragazza aveva viaggiato con il suo nuovo marito direttamente a New York. Il viaggio era trascorso in un sepolcrale silenzio, che lei tentò invano di rompere fino a che si diede per vinta. Per una strana ragione, Terry aveva scelto che era meglio mantenersi a distanza. Era come se fosse arrabbiato con lei per un motivo sconosciuto ... O come se la sua presenza lo infastidisse.

Tuttavia, all’arrivo a New York dove la stampa lo attendeva impaziente, di nuovo Terry si era mostrato attento e perfino affettuoso con lei mentre i giornalisti li fotografavano e facevano loro domande. Sfortunatamente per lei, quel cambiamento era durato appena un'ora, poi nuovamente soli, l’uomo era ritornato al suo mutismo. Questi cambiamenti sconcertanti divennero una costante nelle settimane che seguirono.
A casa, in presenza della servitù, lui soleva comportarsi amabilmente e di quando in quando si avventurava in una conversazione informale o la informava sulla generalità del suo lavoro con totale naturalezza. Lo stesso succedeva quando uscivano o stavano in compagnia di qualche conoscenza di Terence, inclusi i suoi compagni di lavoro o sua madre. Una volta soli, tornavano ad essere due estranei che vivevano insieme.
" Solo affetto apparente quando sa che qualcuno è presente," si era convinta lei, "È evidente che questo matrimonio falso lo disturba. Ad ogni modo, io dovrei essergli grata per il favore che mi sta facendo ...Ma se solo non mi facesse sentire così estranea. Se mi permettesse almeno di sentire che possiamo ancora essere buoni amici ... "

La giovane donna si alzò in piedi per dirigersi verso il secreter dove conservava la corrispondenza. Una volta lì, prese carta e penna per iniziare a rispondere all'ultima lettera di Annie. Ancora una volta, avrebbe dovuto mentire su ciò che stavano vivendo e raccontare con disinvoltura banali dettagli sulla sua nuova routine da sposata. Pur sapendo che i suoi motivi erano legittimi, l'idea di dover vivere nella menzogna non smetteva di risultarle ripugnante. Nonostante la sua riluttanza, iniziò a scrivere, fermandosi a tratti a pensare alla realtà nascosta dietro le mezze verità che raccontava nella lettera.

Ricordava le occasioni in cui, seduta in sala, talvolta occupata in un libro o in un lavoro di cucito, sentiva il respiro di Terry seduto solo a un paio di metri. A volte lei si era avventurata in un tema di conversazione senza molto successo, mentre lui rimaneva assorbito in qualche libretto che studiava con attenzione assoluta. Improvvisamente, dopo uno spazio di silenzio che le sembrava eterno, Candy si avventurava a sollevare lo sguardo e curiosamente i suoi occhi si scontravano con quelli di lui, per una frazione di secondo, facendole inutilmente accelerare il cuore. La stava osservando fino a quando lei non lo aveva notato? No, sicuramente quell’incontro era stato solo una coincidenza e. .. tuttavia ... c’era una strana luce nei suoi occhi. Il dubbio le rimaneva nella mente, solo per essere contraddetto da tre o quattro giorni di totale indifferenza che di solito susseguivano a quei furtivi interscambi di sguardi.

Si, totale indifferenza sembrava essere ciò che lui provava per lei. Questo era quello che le confermava ognuno dei pochi momenti che condividevano e le lunghe notti trascorse da sola. Perché, da quando si erano stabiliti a New York, Terry aveva messo in chiaro che non c'era bisogno di dormire nella stessa stanza. La casa aveva due camere centrali unite da un doppio spogliatoio. Quello era un lusso comune tra le persone dell’alta società, e quindi i domestici non si sorpresero del fatto che i loro padroni dormissero in camere separate.
-Solamente istruisci la tua cameriera che non entri mai nella tua camera la mattina, fino a quando non l’hai chiamata - aveva detto lui, riferendosi a Sophie, che si era trasferita a New York con loro per continuare a servire Candy. -Questo sarà sufficiente per farle capire che, come è naturale, alcune notti io dormirò con te e tornerò nella mia stanza al mattino. Così penserà che vogliamo evitare che lei ci interrompa se si presenta senza essere chiamata. In questo modo non daremo adito a sospetti.

Insieme a questo comportamento freddo e corretto che lui teneva, si accompagnava anche la contraddittoria e superprotettiva attitudine che aveva assunto quando qualcuno di sospetto iniziava a seguirla ogni volta che lei usciva. Candy aveva visto Terry arrabbiato in molte occasioni da quando lo conosceva, ma mai come il pomeriggio in cui il maggiordomo e l’autista lo misero al corrente di quello che stava accadendo. La ragazza era convinta che, se Neil fosse stato presente in quel momento, Terry sarebbe stato capace di strangolarlo con le proprie mani.

Dopo aver tentato invano di ottenere la protezione della polizia, a causa della mancanza di prove, Terry era stato irremovibile in quanto alle precauzioni che dovevano essere prese. Improvvisamente, era come se di lei gli importasse tantissimo, come se la loro relazione non fosse una mera commedia. Non potendo fare altro per calmarlo, lei alla fine aveva accettato di rimanere reclusa la maggior parte del tempo e uscire solo accompagnata. Una volta strappata la promessa, il ragazzo ritornò alla sua riservatezza di sempre e lei a sentirsi più frustrata che mai.

Così erano passati i primi tre mesi.

Per i primi di settembre la compagnia Stratdford avrebbe inaugurato una nuova messa in scena de “La Tempesta” e la notte della prima ci sarebbe stata una grande celebrazione dopo lo spettacolo. Per Candy, quella sarebbe stata la prima occasione per apparire in un evento pubblico come la moglie di Terence e la sola idea la terrorizzava.
Una settimana prima dell’evento, aveva cominciato a preoccuparsi di quello che avrebbe indossato quella notte, ma né quello che teneva nell’armadio, né ciò che aveva potuto vedere nei negozi l’avevano convinta. Improvvisamente, questo abito era troppo semplice, e gli altri troppo ostentati. Alla fine sentendosi ridicola a preoccuparsi per una cosa così superficiale, si era data per vinta e aveva concluso decidendo che al momento opportuno Sophie avrebbe scelto per lei.

Tuttavia, il giorno precedente alla prima, Eleanor Baker si era presentata a casa sua con una sorpresa. L’attrice stava facendo un prolungato tour nel sud ed era appena ritornata a New York.
Ti ho portato qualcosa di speciale - le aveva detto la donna, sedendosi accanto alla nuora, con un gesto affettuoso - questa è una cosa che mi piacerebbe tu inaugurassi domani.
- Lei non deve fare cose come questa. Finirà per viziarmi.
- Sciocchezze - esclamò la signora ridendo di gusto - ho bisogno di avere il tuo consenso il più possibile. Non ho mai avuto una figlia e adesso che la ho non mi voglio privare del piacere di comprarle cose carine.

Candy si sentiva terribilmente male per dover ingannare la signora Baker come tutti gli altri con quella farsa del matrimonio. Quando sarebbe arrivato il momento del divorzio, il suo amore per il figlio l’avrebbe fatta sentire la persona più delusa, ma Terry era stato molto insistente con l’idea di tenere la madre ai margini della situazione.
-Andiamo, non pensi di aprirlo? - Chiese la donna, strappando Candy dalle sue tristi elucubrazioni.
- Sì, certo - rispose lei, procedendo ad aprire il pacco da cui estrasse un vestito che dal primo sguardo la abbagliò con i suoi accenti dorati, le sue luci color champagne e il broccato rosa dei suoi ricami.
- Ti pare tanto scandaloso? - chiese la signora Baker nel vedere che la nuora era rimasta senza parole - so bene che non si usa che una bionda indossi un abito dello stesso colore dei capelli ma è l'ultima moda a New Orleans e quando l’ho visto mi ha ricordato così tanto te che non sono riuscita a contenermi. Promettimi che lo indosserai domani.
- No..non si preoccupi, lo userò- rispose Candy, che mai nella sua vita avrebbe pensato di usare qualcosa di tanto vistoso -Molte grazie.
La notte seguente, tuttavia, quando Sophie la aiutava a vestirsi, subito si pentì della promessa fatta alla suocera..

- La signora sarà la donna più ammirata della festa - commentò la cameriera, dando gli ultimi ritocchi al copricapo, aggiungendo un tocco di piume rosa pallido e oro che si intonava con lo stampato dell'abito.

- Non credi che la scollatura sia audace? - chiese guardandosi allo specchio con un certo scetticismo.

Sophie fece un passo indietro per ispezionare e osservare meglio la sua signora e poi sorrise debolmente.
- Se Dio ha donato del fascino alla signora, non vedo perché non dovrebbe mostrarlo. A meno che il signore non si infastidisca - rispose la cameriera con il suo tipico tono noioso..
- Il signore? No, non credo che gli importi per niente- rispose la ragazza, pensando che nulla potesse turbare l'indifferenza del marito, che nelle settimane precedenti era stato così impegnato a preparare la prossima interpretazione che l’aveva completamente dimenticata .

Un leggero tocco alla porta e la voce di Terry che chiamava il nome di sua moglie impedì alla cameriera di fare qualsiasi ulteriore commento. Mentre Sophie scivolava fuori dalla porta dello spogliatoio, il giovane attore entrava in camera da letto usando la porta principale.
Sei pron. . ?.- disse il giovane lasciando la domanda a metà, incapace di pensare a qualcos’altro da dire di fronte alla figura della ragazza avvolta nel vestito da sera. Il raso color champagne, ricamato con motivi floreali dorati e rosa, sembrava fondersi con la pelle pallida della ragazza, stringendosi all’altezza della vita e rivelando generosamente la curva ben definita del suo seno. Per un secondo, Terry godette semplicemente della visione, ma nell’istante successivo realizzò che lui non sarebbe stato l’unico ad inchiodare lo sguardo in quella scollatura nel corso della notte - è il vestito che pensi di usare questa notte? - Balbettò alla fine, mentre le sopraciglia si corrugavano involontariamente.

Sì - rispose lei voltandosi distrattamente per mettere gli orecchini - Non è bello?
- No ... non so ... Ma non mi sembra appropriato - rispose lui, confondendo la ragazza con il suo tono acido.
- Cos’ha di male? - chiese lei, inclinando il viso per cercare di trovare il difetto che a lui sembrava così ovvio, a giudicare dalla sua franca disapprovazione.
- È ... è troppo..troppo leggero. La notte è ... un pò fredda - rispose lui, senza riuscire a trovare un'altra scusa e dopo maledicendosi interiormente, per aver detto qualcosa di così stupido quando era evidente che l’autunno ancora non cedeva al tepore di fine estate.
- Non essere esagerato - lei rispose sorridendo - indosserò uno scialle nel caso in cui la temperatura si abbassi. Inoltre, questo vestito è un regalo di tua madre per questa occasione e non posso deluderla. Non ti pare?

Terry rispose con un semplice cenno del capo e dopo le offrì il braccio, senza dire una parola. Tuttavia, la giovane non riusciva a non vedere che lui era visibilmente contrariato e lei, a sua volta, si sentiva delusa dal fatto che lui così apertamente disapprovasse il suo aspetto. Con lo sguardo fisso a terra, lasciò che lui la guidasse verso la sala e dopo averla aiutata a mettere lo scialle di seta sulle spalle, entrambi presero la strada del teatro.

Nonostante quella prima delusione della notte, le due ore seguenti furono piene di piacevoli emozioni. Nell’ora dell’intervallo, Candy poté sentire i molti commenti favorevoli sull’interpretazione del suo sposo e allo stesso tempo sentire gli sguardi curiosi verso di lei, quando le persone notavano la sua identità. L’invidia implicita negli occhi di alcune donne quando la vedevano passare poteva quasi palparsi. Prima di tutto, lei era la donna di Terence Grandchester e, almeno in quei fugaci momenti, la ragazza si sentiva sommersa da un sentimento che sembrava di soddisfazione.

La seconda parte dell’opera fu un maggiore successo, così come dimostrò il pubblico nell'ovazione finale. Per un breve istante Candy, applaudendo in piedi con il resto del pubblico, si sentiva inevitabilmente orgogliosa. Forse il suo matrimonio era solo una farsa, ma questo momento di gloria che poteva condividere con Terry era reale. Era stata al suo fianco durante le lunghe ore in cui lui studiava il copione, a volte lo aveva accompagnato alle prove e lo aveva ascoltato parlare con emozione dei preparativi. Si, in effetti era come se il successo fosse anche suo quella notte.


Un dolce tocco sulla porta del palco, quando ancora l’ovazione era all'apice, precedette l'entrata di Harry, l’autista dei Grandchester.
- Signora le ricordo che dobbiamo scendere nei camerini prima che la gente inizi a lasciare la sala - disse l’uomo, fedele ai diligenti piani del suo capo, che pur essendo impegnato nella preparazione dell’opera non si era dimenticato della sicurezza di sua moglie
- Certo, Harry - rispose Candy, ancora raggiante per l’emozione - non l'ho dimenticato.
Entrambi lasciarono il palco e si persero tra i corridoi che portavano ai camerini. Gli impiegati del teatro, avendo già familiarizzato con la ragazza, la salutavano e si congratulavano affabilmente.

Candy! - la chiamò una voce femminile alle sue spalle - Cosa ti è sembrato il tutto? Dai, conta che voglio che sia tu la prima a farmi i migliori auguri per la critica di stasera.
- Karen, cosa posso dirti che non siano belle cose. Sei stata incredibile come Miranda - rispose Candy sinceramente, prendendo le mani della giovane bruna per congratularsi con lei. Il volto di Karen si illuminò nel ricevere l'aperta approvazione della ragazza.
- Se piaccio a te, che sei il mio portafortuna, sicuramente piacerò anche ai critici - replicò Karen con gli occhi brillanti di allegria..
- Ma che cose folli dici, Karen, io, il tuo portafortuna?
- Certo che lo sei. Quando ti ho conosciuto in Florida mi sentivo sconfitta e negativa. Tuttavia, tu mi augurasti che sarei tornata a recitare, e che lo avrei fatto molto bene e si vede, da allora la fortuna mi ha sorriso giorno dopo giorno.
- Non è stata la fortuna! Hai lavorato sodo per ottenere ciò che hai - rispose Candy.


Questo è vero. Ho dato in questo il meglio di me, ma è anche vero che la nostra rivale era terribile - Aggiunse Karen con un ghigno malizioso.
- La nostra rivale? - domandò Candy senza voler capire le parole della giovane.
- Certo, quella stupida di Susanna che credeva di essere la gran diva e la padrona dell’affetto di Terence. Così patetica! Alla fine non ha potuto con nessuna delle due, cara. Io ho la fama che lei bramava, e tu l’uomo che lei voleva. Sicuro. Sai che stasera è stata invitata alla festa? Sono ansiosa di vederla morire di invidia quando si renderà conto che la stella della notte sono io e che Terence non ti toglie gli occhi di dosso nemmeno per un istante.

La donna bionda stava ancora cercando la maniera più adeguata di rispondere ai commenti acidi di Karen quando una voce dietro le quinte chiamò l'attrice e questa si scusò per attendere chi la richiedeva.
Candy scosse il capo davanti alle allusioni che Karen aveva fatto su Susanna, ma la notizia che lei sarebbe stata presente alla festa era un concetto al quale non era preparata. I sentimenti che la bionda nutriva sull’antica rivale in amore erano una questione ancora troppo complicata per lei.

La prima cosa che aveva sentito su Susanna era uscita dalle labbra di Elisa. Una fonte senza dubbio poco attendibile. Tuttavia, la gelosia istintiva che aveva provato quella notte a Chicago non era ingiustificata. Poi quando il destino ha convertito Susanna in uno strumento per salvare la vita di Terry, la bilancia aveva cambiato a favore di Susanna. Sì, le doveva ringraziamenti e ammirazione.

Le sarebbe piaciuto molto che le cose finissero lì, ma in realtà le cose erano ancora più difficili da capire. Poteva rimproverarsi che, nonostante fosse grata a Susanna, conservava comunque una inossidabile gelosia? Le cose erano peggiorate quando Candy aveva appreso che l'attrice stessa aveva respinto Terry al suo ritorno a New York dopo la sua fuga. Candy non poteva condannare Susanna di sentirsi offesa, ma a sua volta era sicura che, al posto dell’attrice, lei avrebbe finito per perdonare Terry accogliendolo a braccia aperte.

In fondo, Candy aveva seri motivi per sospettare che Terry avesse finito per innamorarsi di Susanna e che questa gli avesse spezzato il cuore con il suo rifiuto. Ogni volta che Candy osservava i gesti duri e distanti di Terry quando era al suo fianco, si immaginava che fossero il risultato del suo risentimento contro la vita e contro Susanna. Gelosia, gelosia e ancora gelosia traboccava dall’anima di Candy nel considerare tutte queste cose e non riusciva a immaginare come avrebbe reagito nel vedere di nuovo l’attrice alla festa.

- Avanti - suonò la voce del ragazzo dal camerino e Candy respirò profondamente prima di entrare, ancora senza sapere dove avrebbe trovato la forza per affrontare il resto della serata. Sempre discreto, Harry uscì di fuori, mentre la ragazza entrava nel camerino.
Terry era praticamente pronto per la festa. Il costume che aveva utilizzato per l’opera era già appeso nell’appendiabiti e la giacca del suo frac giaceva su uno sgabello aspettando il suo turno per essere nuovamente indossata.

- Congratulazioni. È stato tutto un successo - disse la ragazza spontaneamente, entrando con timidezza nel camerino - Il pubblico è rimasto incantato dal tuo lavoro. Ho sentito molti commenti entusiastici su di te durante l'intervallo.
Davvero? - chiese lui, cercando senza molto successo di annodarsi la cravatta. Lo irritava che i suoi movimenti diventassero così goffi quando lei era vicina. No, non doveva voltarsi a guardare di nuovo il broccato dorato di quella scollatura. Se volevo mantenere la sua compostezza doveva rivolgere lo sguardo da un’altra parte - E a te che ti è sembrato? - Domandò dopo, cercando di sembrare casuale.
- A me? Credi che importi l’opinione di qualcuno che non sa un’acca di teatro? - chiese lei, notando per la prima volta la graziosa battaglia di Terry con la cravatta.


- Il pubblico è quello che comanda e stanotte tu fai parte del pubblico - rispose lui, desistendo per un momento dal suo impegno. Facendo una pausa, si voltò verso di lei facendo uno dei suoi rari sorrisi - Certo che conta la tua opinione. “Di fatto, conta solo ciò che tu pensi”, aggiunse a se stesso.
- In questo caso, devi sapere che mi hai fatto piangere - replicò lei, avvicinandosi a lui e prendendo le estremità della cravatta tra le sue dita in un impulso che nessuno dei due fu capace di prevedere.

La respirazione di Terry si arrestò. Tradendo la sua precedente risoluzione, il suo sguardo discese fino a perdersi nel seno di Candy, che sembrava a malapena contenuto tra i ritagli dorati del suo vestito. Era così vicino a lei che poteva osservare come l’aria della sua bocca faceva muovere i riccioli sulla fronte della ragazza. Bastava solo muoversi un paio di centimetri e le labbra di lui sarebbero state sopra quelle guance bianche. Se solo avesse potuto sapere che lei non avrebbe ricevuto la carezza con indignazione ...

-Ti ho fatto piangere? - Chiese lui, cercando disperatamente di trovare nella conversazione qualcosa di tangibile per evitare di cadere nel vuoto delle sue emozioni -Non mi piace pensare di averti fatto passare un brutto momento - aggiunse, sentendo che inconsciamente le sue parole avevano un secondo significato.
- No. Tutto il contrario. È bello piangere per una storia d’amore così bella - rispose lei, avvertendo per la prima volta quanto fossero vicini l’uno all’altra.
"Mio Dio! muoio perché mi abbracci ", si disse lei, terminando di annodare la cravatta con le dita tremanti.
- Già. È meglio che ci sbrighiamo, non credi? - Aggiunse la ragazza, ansiosa di sfuggire all’intimità del camerino, prima che il suo desiderio di abbandonarsi tra le braccia di Terry finisse per essere più forte della sua dignità.
Senza dire di più, entrambi uscirono per recarsi nel posto dove si svolgeva la festa.


La compagnia Stratdford aveva prenotato il salone Quercia dell'Hotel Algoquin per festeggiare quella notte il suo debutto nella stagione teatrale. Il luogo, situato nel cuore di Manhattan, molto vicino alla quinta strada, ero già pieno quando i Grandchester fecero il loro ingresso. Le modellature che adornavano il soffitto brillavano di luce sotto le lampade, contrastavano con le colonne rivestite di legno scuro. Ogni dettaglio, dai candelabri in stile Tiffany fino alla cristalleria Waterford e la bellezza esuberante delle peonie che ornavano i tavoli, esprimevano un gusto capriccioso, per quanto tutto fosse costoso e gradevole ai sensi. Tuttavia, gli abiti stilizzati delle signore e l’aria mondana dei gentiluomini facevano sentire a Candy che le persone radunate lì possedevano un tipo di raffinatezza differente da quella che lei aveva osservato nell’alta società di Chicago. Le persone riunite lì sembravano più rilassate, con uno modo di fare quasi insolente e a loro volta consapevoli di una grandezza che non era basata sul denaro, ma sul genio.


Oltre agli attori della compagnia e alle loro famiglie, si erano dati appuntamento una nutrita schiera di artisti, celebrità, persone della stampa specialistica e qualche altro eccentrico personaggio. L'atmosfera era festosa, ma tuttavia c’era nell’aria della tensione che permeava ogni incontro, per quanto informale potesse essere. Era come se tutti i presenti, troppo consapevoli della propria importanza, aspettassero sempre il momento giusto per dire o fare qualcosa che sorprendesse tutto il pubblico per il genio o per l’originalità.

Anche se Candy aveva avuto la possibilità di intrattenersi con alcuni dei colleghi di suo marito e aveva assistito ad alcune prove, non era ancora abituata a quel tipo di persone, che potevano essere allo stesso tempo tanto affascinanti quanto distanti. Divertenti, conoscitori del mondo, sicuri di se stessi, sempre sul piede di guerra, questi erano gli esseri umani dei quali Terry faceva parte.


Fino ad un certo punto, durante i suoi giorni al collegio, Candy aveva potuto percepire in Terry quella personalità contraddittoria e sconcertante che lo rendeva diverso dagli altri ragazzi che aveva conosciuto fino ad allora. Quella notte, nel vederlo in mezzo ai suoi simili, la ragazza si rese conto che lui aveva scelto la strada giusta. Terry non si adattava per niente alla prevedibile e ordinata aristocrazia. Non era fatto per la rigidità del protocollo ma per il caos costante dell’arte, in mezzo alla quale lui brillava come nessun altro.

Ma come poteva una semplice ragazza di campagna avventurarsi in un mondo così diverso? Si chiedeva nervosa, senza sapere dove avrebbe trovato le forze per scendere dalla scalinata e addentrarsi nel salone senza che le tremassero le gambe. Inconsciamente, la sua mano si strinse al braccio di Terry e, percependo la sua apprensione, il giovane rispose posando la sua mano su quella di lei in un gesto di conforto. Al suo contatto, Candy sentì un dolce calore che saliva attraverso le dita, arrivando fino al cuore.
- Guarda dritto negli occhi, così come fai sempre - le disse in un sussurro - non cercare di essere qualcuno che non sei stanotte. Queste persone, come tutti, si arrendono immediatamente davanti alla sincerità. Immagino che con questo tu non abbia problemi. O mi sbaglio?
- Se non ti importa che io sia autenticamente impertinente, allora non avrò alcun problema- rispose lei animandosi, sorprendendosi dal tono caldo con cui lui le parlava.
- Non lo farai - rispose lui, come un gesto di complicità - solo un’altra raccomandazione. Non accettare nessun invito a ballare che non sia il mio.

Candy rivolse a Terry uno strano sguardo. A cosa si doveva questa improvvisa possessività? Si chiese incuriosita.
- Diciamo che il modo migliore per proteggersi dagli ammiratori indesiderati è stare sempre al fianco di una moglie invadente - spiegò lui, leggendo la domanda nel volto della ragazza. Ancora una volta, la bugia risultava essere la via d’uscita meno vergognosa per nascondere un proposito viscerale.

La coppia si aprì il passo attraverso gli ospiti e ben presto era parte di quel piccolo mondo effervescente. Man mano che passavano i minuti e la musica suonata da una piccola orchestra da camera invadeva il salone, Candy si sentiva sempre più rilassata. Si era parlato molto dell’inaspettato matrimonio di Terence Grandchester con una ricca ereditiera. Nonostante questo, poco si sapeva di lei in quegli ambienti. In un primo momento, non si poté sentire nient’altro che rifiuto per quella borghese che aveva avuto il capriccio di sposare un artista solo perché era di stirpe nobile. Tuttavia, non erano passate due ore che gli invitati erano già a conoscenza di ogni particolare che circondava la misteriosa donna.

Lungi dall'essere una affettata bambolina da sopramobile, la nuova signora Grandchester era piuttosto una ragazza dalla conversazione semplice ma non insulsa, dai movimenti sicuri ma non arroganti, sorriso sincero e occhi dolci. Come punti extra a suo favore, la ragazza si era rivelata essere una donna con una propria carriera e, al colmo del fascino, si mormorava che, nonostante la ricchezza della sua famiglia, la ragazza aveva vissuto per conto proprio prima del matrimonio. Senza saperlo, prima della mezzanotte, Candy teneva in pugno i bohemièn di New York.

- Mi dica signora, com’è che una creatura tanto affascinante come lei ha notato un tipo tetro come il nostro amico Grandchester?- chiese un uomo alto, che si era presentato come il coreografo di una delle compagnie di balletto della città.
- Le sembra che la parola tetro descriva mio marito? - rispose Candy con un’altra domanda - che curioso! A me è sempre sembrato un uomo brillante.
- Forse sarà l’effetto accecante dell’innamoramento - propose una donna che aveva passato molto tempo a guardare con malcelata invidia la figura snella della ragazza.
- Alcuni dicono che l’amore sia cieco - rispose Candy con un sorriso - ma piuttosto mi piace pensare che abbia il benefico potere di farci scoprire le qualità più nascoste nelle persone che sono oggetto del nostro affetto.
- In questo caso - intervenne Robert Hathaway a fianco della ragazza - Mi auguro che i critici stanotte abbiano visto il nostro lavoro con gli occhi più amorevoli possibili. Il commentò suscitò le risate generali e la questione venne abbandonata.

Dall’altro lato della sala, qualcun altro non perdeva nessun dettaglio di quello che accadeva al gruppo che circondava la giovane bionda. A qualche metro di distanza, Terry seguiva il ritmo del respiro di Candy e sorrideva interiormente ad ogni sorriso che lei abbozzava. C'era qualcosa attorno a lei che lo faceva sentire irrazionalmente bene solo a saperla vicina e se questo sentimento di gioia era già difficile da nascondere, il desiderio che lo accompagnava stava diventando insopportabile. Il giornalista che Terry aveva di fronte continuava la sua intervista e il ragazzo rispondeva con brevità, bramando il momento in cui l’intervista sarebbe finita. Improvvisamente, l'unica cosa che gli importava era ballare con Candy per potersi regalare l’indulgenza di abbracciarla e calmare un poco l’ansia che sembrava avere congiurato contro di lui quella notte. Inoltre, non sopportava l'idea che altri uomini stessero al suo fianco, godendo della sua presenza e della sua bellezza, mentre lui si doveva accontentare di guardarla da lontano.

- Ha intenzione di continuare a praticare la professione di infermiera qui a New York? - Chiese nuovamente la moglie del coreografo, iniziando a preoccuparsi di come suo marito guardava la giovane bionda.
- Beh, io ... - La frase che la ragazza aveva preparato in risposta rimase inconclusa al sentire che una mano virile scivolava giù per le spalle nude per collocarsi possessivamente intorno al sua vita.
- Vi dispiace se per un istante vi privo della signora Grandchester? - chiese Terry agli ospiti - è un vero peccato perdere questo valzer. Non vi pare?
Ciò che accadde dopo fu che Candy si trovò nuovamente fra le braccia di Terry, ballando al centro del salone e tutto il resto non importava più.
-Ho pensato che quel giornalista non mi avrebbe più lasciato - le disse, mentre si mescolavano tra le altre coppie - Mi auguro che quell’idiota di Myers e di sua moglie non ti abbiano importunato troppo.
- Sono un po’ sgradevoli e si nota da un miglio che sono invidiosi del tuo successo, - rispose lei, alzando gli occhi al cielo - Ma, rispetto ad altre serpi velenose che ho conosciuto, sono davvero innocui. Inoltre, ti sei assicurato che il signor Hathaway stesse lì per proteggermi, non è vero?
- E cosa ti fa pensare di essere così importante da essere protetta? - rispose lui, burlandosi di lei.
- Non è una supposizione - lei aggrottò le sopraciglia, con un gesto di negazione del capo - è un'assoluta certezza.
- Sei una presuntuosa.
- E tu un villano - e lui non riuscì a nascondere il sorriso nei suoi occhi. Senza rendersene conto, avvicinò di più il corpo di Candy al suo, anche se il valzer richiedeva maggiore distanza tra i danzatori. Candy era così felice che non se ne rese conto.
Quello era il Terry che Candy amava, spensierato, dalle risposte rapide e lo sguardo caldo. Non il muro impassibile di silenzio in cui si era trasformato recentemente. Fortunatamente, le emozioni di quella notte sembravano averlo rilassato, facendolo comportare di nuovo come prima.

Candy non sapeva quanto tempo era durato l’incanto, ma mentre quel sorriso negli occhi di Terry perseverava e lui continuava ad insistere ballando con lei un pezzo dopo l’altro, sicuramente non doveva fare un grande sforzo per fingersi felice. Era, per caso, la sua immaginazione o quella era la terza volta durante la serata che Terry abbassava lo sguardo, come se i fiori che adornavano il suo decolté, per qualche motivo sconosciuto, richiamassero la sua attenzione?

I pensieri di Candy furono interrotti dall’ingresso nel salone di una ragazza che avanzava a passo lento. Era Susanna Marlowe.
Terry avvertì che il viso di Candy impallidiva. Solo un secondo prima, il suo corpo si lasciava trascinare da lui e dalla musica con scioltezza. Ciò nonostante, ora la mano di lui poteva sentire la tensione improvvisa sulle spalle della ragazza.
- Che succede, Candy? - chiese lui in un sussurro all’orecchio della ragazza. La brezza del suo respiro muoveva i riccioli che adornavano la fronte della ragazza.
- E ... Terry, non voltarti ora, ma ... - titubò per un attimo.
- Ma cosa?
- Susanna sta per entrare nel salone - finalmente si animò a dire, convinta che prima o poi lui si sarebbe accorto della presenza della attrice.
- E che cosa c’è di strano? È naturale che sia arrivata. Robert l’ha invitata. Mi sorprende che si sia presentata così tardi.
- Tu sapevi che lei sarebbe venuta e non mi hai detto niente?- chiese lei indignata.
- Non pensavo che ti importasse che lei fosse o non fosse presente - rispose lui, senza capire la reazione di Candy. Inoltre, lui ricordava che le due donne si erano lasciate nel migliore dei modi. Ad ogni modo, Susanna doveva a Candy un paio di favori molto grandi, ma quest’ultima non era il tipo di persona che si aspetta qualcosa in cambio per le sue buone azioni. Non c'era ragione perché la presenza di Susanna alterasse Candy ... A meno che ...
- Beh, io ... io... non è che mi dispiaccia - balbettò lei, rendendosi conto che i suoi sforzi per controllare i suoi sentimenti erano tutti un fallimento. La malizia nell’espressione di Terry non la stava aiutando per niente..
- Allora qual è il problema?
- Ho pensato che ti metterebbe in imbarazzo - rispose lei, supponendo che una mezza verità sarebbe stata sufficiente a soddisfare la curiosità di Terry - come dire, quando voi avete rotto ... non so.
-Pensi che io sia risentito dal suo rifiuto, no? - Indagò lui, guardando in fondo al verde degli occhi di Candy. A malapena riusciva a credere a quello che poteva leggervi. Era possibile che lei pensasse che lui si fosse innamorato di Susanna?
"Mio Dio! La tua cecità è incredibile, Candy”, pensò lui, sentendosi come se lei lo avesse insultato.
"Non si può dire che tu ti sia sforzato ultimamente di mostrarle quali siano i tuoi veri sentimenti" rispose una voce interiore, "ma tutto il contrario".
-Non ho detto che tu sia risentito! - protestò la ragazza, senza sapere come uscire dal pasticcio in cui si era messa- solo immaginavo che, date le circostanze in cui vi siete separati, ti risultava un po’ imbarazzante rivederla, soprattutto in mia compagnia.
- Davvero? Allora adesso io stesso ti dimostrerò che ti sei sbagliata.

Candy avrebbe voluto che la terra la risucchiasse quando Terry la condusse fuori dall’area del ballo e, con la sua mano fermamente allacciata alla vita della ragazza, la trascinò fino all’angolo dove Susanna stava conversando con la moglie di Hathaway.
Che fare in una situazione come quella? Non poteva uscire correndo, questo era certo. Ma come avrebbe dovuto comportarsi quando lei l’avesse vista? Un attimo dopo era già troppo tardi. Gli occhi celesti di Susanna si stavano scontrando con i suoi.
Suzie è un piacere vederti tra noi - la salutò Terry, porgendole la mano con gesto deciso.
- Il piacere è tutto mio, Terence - rispose la ragazza con serenità, stringendo la mano che le offriva l’attore - anche incantata di rivederti, Candy - la suddetta offrì un sorriso un po' timido quando si rese conto che era impossibile evitare l’incontro.
- Così conosci già la moglie di Terry - esclamò la signora Hathaway.
- Ho l'onore di conoscere Candy da un bel po’ di tempo, signora.
- Sì. Abbiamo avuto l'opportunità in un’occasione in cui la compagnia di suo marito era in tour a Chicago - rispose Candy, cercando di sembrare il più naturale possibile.
-Ah, i tempi in cui Suzie lavorava con noi erano sempre belli - disse la signora Hathaway con un sospiro seguito da un sorriso - voi dovete aiutarmi a convincere questa ragazza ostinata a non disperdere il suo talento reclusa a Filadelfia.
- In questo sono d’accordo - suggerì Terry, con una freschezza tale che spaventò Candy. Nella sua espressione non vi era neppure un pizzico di malinconia.
- Allora la lascio tentare di dissuaderla. È possibile che abbiate più fortuna di me. Sembra che Robert abbia bisogno di me al suo fianco - disse la signora Hathaway, lasciandoli soli con Susanna.

Candy sentiva che la lingua si attaccava al palato. L’unica cosa che riusciva a fare era guardare con stupore la figura snella ed elegante di Susanna. Sostenuta da una gamba artificiale che il lungo vestito nascondeva a meraviglia, non sembrava restare neppure l’ombra della immagine di ragazza invalida e confusa. La bellezza raffinata che sempre l’aveva contraddistinta pareva essersi accentuata e nel fondo dei suoi occhi chiari sembrava bruciare una fiamma diversa che la faceva apparire più serena e più padrona di se stessa.
"Tanto bella come sempre in quel vestito color lavanda," pensò la giovane, "con quell’aria dolce e al tempo stesso altezzosa. Non mi meraviglia che Terry abbia finito per innamorarsi di lei. Il ricordo di me, che mi sono sempre comportata come una bambina inquieta, non poteva competere con una creatura tanto delicata come lei”. Tuttavia, lui sembrava ora così tranquillo. Era possibile che l’avesse dimenticata così in fretta?
- Permettimi di congratularmi per il vostro matrimonio, anche se in ritardo - si animò a dire Susanna, rompendo il silenzio - mi pare che non avreste potuto prendere decisione migliore.
- Non discuto di questo, Suzie. Penso che le cose siano finite nel miglior modo possibile, dopo tutto - rispose Terry, dando una piccola stretta ai fianchi di Candy per infonderle fiducia - Credo che anche a te la vita ti stia sorridendo. Ti trovo molto bene.
- Grazie, sono molto impegnata nella mia riabilitazione del corpo e dell’anima, come vedi, ho raggiunto una certa indipendenza della quale mi sento orgogliosa.
Congratulazioni - esclamò Terry con sincerità.
- Pensi che potrai ritornare in scena? La signora Hathaway sembra essere molto convinta di questo - disse finalmente Candy, riacquistando la capacità di fare conversazione.
- Non lo vedo molto fattibile - spiegò la giovane donna con ammirabile tranquillità - anche se posso camminare senza l'aiuto di una stampella, la mia capacità di muovermi sul palco non è quella di prima. Stavo prendendo in considerazione l’opportunità di fare qualcos'altro. Voglio entrare all'università e studiare, forse letteratura.
- Mi rallegra sentirti parlare così. Tua madre deve essere orgogliosa di te - aggiunse Candy, animandosi a sorridere con rinnovata sicurezza.
- Lei non è del tutto d’accordo con i miei piani, ma ho tutto il supporto di un nuovo amico che mi ha dato forza e fiducia in me stessa.

Una fitta di curiosità scosse il cuore di Candy nel sentire menzionare l'esistenza di un nuovo personaggio nella vita di Susanna che sembrava essere tanto importante per lei. Purtroppo, la conversazione prese un'altra piega. Poco dopo, il trio dovette separarsi perché la presenza di Susanna fu richiesta da altri ospiti e la coppia decise di continuare a ballare.

Terry non toccò il tema di Susanna in tutta la notte, e neppure lo sguardo scrutatore di Candy riuscì a scoprire la benché minima traccia di alterazione nel suo comportamento causato dalla presenza dell’attrice. Era sempre possibile che lui stesse semplicemente fingendo, cosa che sapeva fare alla perfezione. Tuttavia, qualcosa le diceva che questa volta l’atteggiamento impassibile di Terence era reale.
"Non illuderti, Candy", si disse dopo, mentre si guardava allo specchio della toilette da signore, "se non è interessato a Susanna, ciò non vuol dire che si accorga di te".
"Allora perché non ti toglie gli occhi di dosso?" le rispose una piccola voce interiormente.
"E 'solo parte del patto. A casa, quando siamo soli, è come che io non esista. "

La festa continuò fino a tarda notte. A poco a poco gli invitati si limitarono ai membri intimi della compagnia. Tutti erano già stanchi dopo le tante emozioni della giornata, ma per tradizione rimasero insieme per leggere i quotidiani che sarebbero usciti nelle prime ore del giorno. Erano poco più delle quattro del mattino, quando uno dei ragazzi dell’hotel consegnò a Robert Hathaway l’edizione mattutina del New York Times.
Candy osservò l'espressione imperturbabile di suo marito. Mentre tutti sembravano pendere dalle labbra di Hathaway che leggeva ad alta voce i commenti dei critici sul loro lavoro della sera prima, Terry rimaneva distante, lontano. Era come se in quel momento nulla fosse più importante che sorseggiare lentamente il contenuto del bicchiere che si era portato alle labbra. Gli occhi fissi sulla composizione floreale del tavolo, una mano appoggiata sulla tovaglia, nessun segnale che indicasse un interesse alle notizie.

La critica fu largamente lusinghiera. Il primo commento che Hathaway lesse lodava il suo lavoro nel ruolo di protagonista. Alcuni membri della compagnia applaudirono nell’ascoltarlo e Hathaway li ringraziò con un ampio sorriso. Dopo si parlava dell’interpretazione di Karen Clais con approvazione poco conservatrice. La suddetta arrossì fino alle orecchie quando i suoi compagni si congratularono vivamente.

Candy sentì che il suo cuore le usciva dal petto nell’anticipare che la critica che successivamente sarebbe stata letta si riferiva all’interpretazione di Terry. Non riusciva a capire come il giovane riuscisse a mantenersi tutto d’un pezzo, quando lei non poteva contenere l’emozione. Senza pensare, Candy prese la mano che il ragazzo teneva abbandonata sul tavolo e la strinse forte quando Hathaway iniziò a leggere quelli che erano solo elogi per il giovane attore.

Terry dovette mettere mano a tutto il suo autocontrollo per non balzare in piedi. Poteva sopportare con dignità e indifferenza gli ingannevoli elogi dei critici di New York, ma sentire che Candy prendeva la sua mano in un gesto di affetto era molto più difficile da gestire.
- Le mie congratulazioni Terence - disse Hathaway, finendo la sua lettura - ricevere un riconoscimento così convincente dal New York Times è un onore riconosciuto a pochissimi novelli attori. Te lo meriti.
Terry inchinò il capo in un gesto di ringraziamento e Candy pensò che per un momento sul suo viso apparve qualcosa di simile alla soddisfazione. Accorgendosi di ciò che aveva fatto in un movimento quasi istintivo, la ragazza ritirò la mano. Lui non disse nulla.

Una volta terminato il rituale, i membri della compagnia e le loro famiglie si salutarono e si diressero ognuno verso la propria casa per riposarsi da quel faticoso debutto.
Il viaggio verso casa trascorse in silenzio. Anche se erano poco più delle cinque del mattino, il giorno non era ancora chiaro e le strade sembravano ancora addormentate. Candy, con la vista persa fuori dal finestrino, poteva sentire l’inconfondibile sguardo di Terry su di lei. Nelle loro orecchie risuonavano ancora i ricordi della serata.

Il comportamento di lui durante quella notte era stato un continuo enigma per lei. A volte affascinante, a volte silenzioso. A volte si avvicinava, a volte si allontanava e si teneva a distanza. Come doveva interpretare le sue attenzioni ? Come interpretare il suo silenzio? Sentendo che un leggero mal di testa iniziava a perforarle le tempie, decise che la cosa migliore era smettere di pensarci e cercare di addormentarsi il più presto possibile.

Arrivati a casa, entrambi discesero dall’auto e si incamminarono verso le loro stanze. Si sentiva soltanto il suono dei loro passi lungo il corridoio vuoto, che risuonava fra le alte mura della casa. Era ancora presto e la servitù non aveva ancora cominciato il proprio lavoro. Candy sentiva che il silenzio le rendeva ancora più difficile sopportare il peso della presenza di Terry che camminava al suo fianco e per un attimo desiderò che la camera di lui si trovasse all’altra estremità della casa e non vicino alla sua.

Infine si fermò davanti alla sua porta. Lui fece lo stesso.
- Terry..- iniziò lei, rompendo il silenzio, ma tenendo gli occhi fissi sul pavimento - ... io ... voglio ringraziarti per la serata ...
- No. Non devi ringraziarmi di nulla - la interruppe lui, avvicinandosi. La ragazza sentiva sopra di sé l’ombra di lui che si proiettava con la debole luce del mattino che filtrava da una finestra - Invece, dammi qualcosa in cambio.
- In cambio? - chiese lei confusa. Se Terry avesse fatto un altro passo, lei temeva che non avrebbe potuto nascondere la forza dei battiti del suo cuore.
- Guardami, almeno una volta. Solo questo - , disse lui con voce roca.
"Aveva sentito bene? Come doveva interpretare una petizione così semplice in un tono così inquietante. ... Quasi come una preghiera? Con la mano che apriva la maniglia della porta per non lasciar vedere che stava tremando, la ragazza sollevò gli occhi e i raggi del sole si schiantarono nelle sue pupille.
- Mai ... da nessun’altra parte ...- sussurrò lui - Ho visto un verde più intenso di questo - Il volto di lui scese su di lei fino a depositare un breve bacio sulla guancia sinistra della ragazza - Grazie a te per essere stata la mia signora questa notte - disse infine, allontanandosi.
Incapace di articolare parola, Candy solo seguì il giovane con lo sguardo finché non scomparve dietro la porta della stanza accanto.

Continua

Alys Avalos
 
Top
view post Posted on 28/1/2010, 17:24     +1   -1

Group:
FANatic
Posts:
3,575
Location:
da un altro mondo!

Status:


Ciao Dany :)
grazie per aver postato anche oggi, memorabile giornata, un altro capitolo di questa fantastica FF ;)

Le scene di vita quotidiana descritte in maniera così ricca, le ho immaginate senza difficoltà :)

Bellissimo il rapporto di complicità che si stà creando tra Candy ed Eleonor :D

La gelosia di Terry è assolutamente deliziosa :P
Deve aver dato fondo a tutto il suo selfcontrol davanti ad una Candy così elegante, sensuale ed assolutamente irresistibile ;)

Che piacere ritrovare Karen :) mi è sempre stata simpatica anche se un pò eccentrica image

L'ultima scena da brivido: solo un bacio sulla guancia ..... peccato :(

click to generate your own textclick to generate your own textclick to generate your own textclick to generate your own textclick to generate your own textclick to generate your own text

 
Top
piccoladolcecandy
view post Posted on 28/1/2010, 18:52     +1   -1




Cara Dany grazie per aver postato un altro capitolo.
SEI STRAORDINARIA!!!!
 
Top
235 replies since 11/1/2010, 20:06   35901 views
  Share