Candy Candy

La Trampa di Alys Avalos, traduzione della fanfiction di Alys Avalos in lingua spagnola

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view post Posted on 28/1/2010, 18:57     +1   -1

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Grazie per averci regalato questo capitolo: Terence è sempre così affascinante, e per di più nel giorno speciale come il suo compleanno lo è ancor di più! image
Il rapporto tra Candy ed Eleonor mi sembra positivo anche se l'attrice non è informata sul falso matrimonio. image
Preferisco Karen che Susanna: non c'è paragone! image
Mi ha solo deluso il suo bacio sulla guancia... image

Brava e complimenti per la traduzione! image


 
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view post Posted on 28/1/2010, 19:47     +1   -1
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Fantastico questo capitolo, degno del grande giorno, grazie sempre nannetta :tella: :mizia:
 
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Andy Grim
view post Posted on 28/1/2010, 22:24     +1   -1




:andy:

Una trama avvincente e moderna, non c'è che dire...

Mi ha "sconcertato" la scena della "prova" sul lenzuolo!

Se Andy (il mio personaggio) avesse fatto a Flanny una cosa del genere, lei, come minimo, lo avrebbe strangolato con un laccio emostatico...!

:imbarazzo:
 
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janthomas
view post Posted on 29/1/2010, 10:10     +1   -1




Bella trama e bel racconto, personaggi quasi uguali agli originali, mi piace molto questa ff: grazie per le traduzioni e brava!! Sono proprio curioso di leggere il prossimo capitolo :bravo: :bravo: :bravo: :bravo: :bravo: :bravo: :bravo:
 
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nannetta70
view post Posted on 31/1/2010, 20:54     +1   -1




Ciao bambini, oggi sembro drogata, sarà che fa un freddo cane e non ho avuto il coraggio di mettere il becco fuori di casa, sarà che mi aspetta una settimana di fuoco, per voi un capitoletto veramente delizioso, con una Candy davvero sopra le righe e un Terence dolcissimo, oltre che un po' imbranato, ma sempre bonissimo!!!!
:tella:

CAPITOLO V

Questione di orgoglio

"Che cosa sto facendo?" si chiese Terry per l'ennesima volta quella mattina. Mentre cavalcava, l'aria d'autunno gli scompigliava i capelli. L’equitazione era sempre stata il suo sport preferito perché lo faceva sentire libero e gli schiariva i pensieri. Tuttavia, il trucco non aveva mai funzionato quando si trattava di Candy. Dopo anni, lui avrebbe già dovuto sapere che i suoi tentativi di scacciare tutta la confusione e l'ansia che lei gli ispirava erano vani, ma sperava ancora che, al trotto, le cose diventassero più chiare.

Era uscito molto presto da casa sua per trascorrere la mattinata al Country Club e cercare di mettere ordine al marasma di sentimenti che si agitavano nel petto! Niente! Le cose continuavano ad essere nello stesso stato caotico.

“Avevo tutto sotto controllo”, continuò, costringendo il suo cavallo ad accelerare il passo, “era come se fossimo due estranei che vivono in appartamenti contigui. Occasionalmente dovevamo fare le cose insieme, ma questo non implicava che dovessi fare le cose stupide che ultimamente ho fatto. Che diavolo ho combinato?"

Da quella volta in cui Terry, sconfitto e senza forze, aveva visto Candy da lontano mentre lavorava presso la clinica del Dr. Martin, il giovane aveva perso la fiducia nell’amore che lei aveva nutrito in passato. Si era sforzato di accettare che, date le circostanze, dimenticare era la cosa migliore che potesse accadere ad entrambi. Tuttavia, il fatto che per lei lui pareva essere già un capitolo concluso, era qualcosa di troppo doloroso da assimilare. In cambio, lui avrebbe dovuto vivere con la consapevolezza che l'amore che nutriva per lei non sarebbe mai morto, anche se avesse finito per portare all'altare un'altra donna.

Poi le cose avevano preso una piega troppo bizzarra. Prima Susanna lo rifiutava regalandogli una libertà che era diventata sterile. Più tardi, veniva coinvolto nell’intrigo più strano che mai avesse immaginato. Come reagire dinanzi ad un anno intero di convivenza con una persona che si ama ma per la quale lui non significa più niente? Confessare i suoi veri sentimenti era inaccettabile. Desiderava l’amore di Candy, ma non la sua compassione. Terence Grandchester non era nato per mendicare affetto.

Così, aveva deciso di giocare la vecchia carta della freddezza. Dopo quella torturante prima notte di nozze senza poterla toccare, aveva deciso di sollevare le più solide pareti di distanza e indifferenza che gli era possibile. Aveva ridotto il rapporto con lei allo stretto necessario, ma, a sua volta, consapevole che nell’interesse di Candy era necessario che il matrimonio sembrasse vero agli occhi di tutti, si era permesso di agire in pubblico affettuosamente. Questo non era stato difficile, ma mantenere un equilibrio tra l'immagine pubblica della coppia e la distanza reale che lui voleva tenere nella intimità, era stato davvero un problema. Soprattutto quando le pareti sembravano essere troppo sottili, il profumo di lei che impregnava le stanze troppo palesemente...il desiderio troppo doloroso. Pensare che lei dormiva estranea ai suoi conflitti, a solo pochi metri da lui, era un continuo tormento. Al colmo dei mali, la serata del debutto, lui aveva finito per perdere quel poco autocontrollo che ancora gli rimaneva.

"Era più bella che mai," pensava, senza rendersi conto che il semplice ricordo gli agitava la respirazione. "Che desiderio soffocante di tenerla tra le mie braccia in questo stesso istante! Quand’è che Candy ha smesso di essere una affascinante ragazza per diventare una donna irresistibile? Dove ha imparato a sedurre solamente avvicinandosi ad annodare la cravatta? Come si controlla lo sguardo quando uno arde dalla voglia almeno di guardarla a volontà? Perché sembrava importarle quello che io sento quando Susanna è presente? "

Le domande si susseguivano, incatenandosi una all’altra, solo per aumentare la sua inquietudine. In definitiva, la cavalcata non stava funzionando nel modo più assoluto.


Ricordava il viaggio di ritorno a casa sua quella notte. Lei guardava fuori dalla finestra con una calma che lo irritava. Sembrava così serena e distante mentre lui stava morendo dalla voglia di baciarla. Poi, al saluto di lei di fronte alla porta della sua stanza, aveva finito per perdere le ultime tracce di autocontrollo. Avrebbe voluto prenderla in un abbraccio che era equiparato alla passione che teneva repressa, ma la paura di spaventarla era stata più forte. Tuttavia, quel breve bacio sulla guancia era stato sufficiente a non lasciarlo dormire nonostante la stanchezza.

Da allora, erano già trascorsi tre giorni e in tutto quel tempo, lui aveva evitato di stare solo con lei. Non aveva la più pallida idea di ciò che sarebbe stato d'ora in poi. Avrebbe finto che nulla fosse successo e continuato a giocare a fare l’indifferente o avrebbe osato scommettere il tutto per tutto per tentare di riconquistarla? La sua vigliaccheria lo irritava, eppure la sua esitazione non cedeva.

Erano le undici del mattino quando Terry riportò il suo cavallo alle stalle del Country Club. Aveva un appuntamento per il pranzo in un ristorante di Manhattan e non voleva arrivare tardi.


- Cosa ti succede, Terry? Ti vedo nervoso - chiese l'uomo biondo, appoggiandosi allo schienale imbottito.
- Che mi succede? - Ripeté il giovane con una risata amara - Succede che la mia vita è un disastro, che sto vivendo con una donna che mi tiene innamorato come un idiota e non so se resistere alla tentazione di dirle ciò che sento o dimenticare la questione.
- Pensavo che non credessi più nell’amore e in cose del genere - rispose Albert con la sua solita acutezza.
- Ebbene, neppure io so quello in cui credo. Ti giuro che questo sta risultando mille volte più difficile di quanto pensassi all’inizio, e per giunta lei non mi sta aiutando per niente.
-Cosa vuoi dire? - Chiese nuovamente Albert, un po 'divertito di vedere il suo amico mettere la quinta zolletta di zucchero nel caffè.

- È la creatura più esasperante che io abbia mai incontrato! A volte credo che abbia una inclinazione verso di me ad ogni istante, e subito dopo mi fa pensare che di me non le importa un ficco secco. Dio, questo caffè è spaventoso! - esclamò il ragazzo disgustato, lasciando la bevanda al suo fianco.
- Pensavo che preferissi solo cafè - commentò Albert, senza riuscire a trattenere un sorriso. Terry si sentì ancora più stupido, ma non disse nulla.
- Terry, dimmi una cosa- si animò a dire Albert, cercando di chiarire la confusione del suo amico - Che cosa vuoi da lei? Voglio dire, se le cose potessero essere come desideri, che cosa ti aspetteresti da Candy?

Il giovane bruno rimase in silenzio per un momento. Il trambusto del luogo sembrava essersi interrotto e si poteva solo sentire la voce di Albert che risuonava nelle orecchie.
- Che ... che mi ami tanto quanto la amo io - disse alla fine, con appena un filo di voce, mentre lo sguardo si perdeva in un punto indefinito del tavolo - che mi dica che starà con me per sempre e non solo per un anno ... che fosse la mia donna.
- E allora perché non glielo chiedi, così, semplicemente come lo stai dicendo a me? Dopo tutto siete già sposati.

Terry fissò il suo amico con stranezza. A volte sembrava che Albert non fosse mai stato innamorato perché era capace di parlare di cose tanto difficili come se si trattasse di un gioco da ragazzi.
- Non è così semplice - disse infine - ho paura che lei mi accetti solo per gratitudine. Già Susanna mi ha insegnato che le questioni d'amore non funzionano così.
- Però Candy è stata innamorata di te - replicò Albert.
- Questa è una cosa che riguarda il passato.
- Fai che sia una cosa che riguardi il presente - fu la risposta immediata del biondo - Se credi che lei non ti ami, falla innamorare di nuovo. Non fuggire da lei. Al contrario, cercala e tenta di imparare quel linguaggio strano che parlano le donne. Forse scoprirai cose che neanche ti immagini.


- Parli come se tutto fosse molto facile - si lamentò Terry, rimuovendo il cibo dal piatto senza mangiare nulla.
- Non ho mai detto che lo fosse. Perché credi che sia scapolo?
Entrambi gli uomini risero di gusto e Terry si disse di nuovo di essere molto fortunato del fatto che Albert fosse riapparso nella sua vita.

Anche il temperamento più benevolo ha i suoi limiti e Candy sentiva che il suo aveva attraversato i confini della pazienza. Aveva sopportato la freddezza di Terry durante i lunghi e tortuosi quattro mesi, aveva accettato le sue finte attenzioni quando stavano in pubblico, e aveva tollerato il suo inconsistente corteggiamento durante la serata del debutto; ma quel bacio, per quanto casto e breve, dato in privato e in mezzo alle parole borbottate, era andato al di là di quanto era stato concordato. Peggio ancora, dopo aver condiviso un momento così intimo, Terry aveva avuto la sfacciataggine di scomparire per tre giorni. Questo era intollerabile!

Candy ricordava chiaramente come aveva dovuto sostenere il suo peso sulla porta quando Terry si era appoggiato su di lei per baciarla. Temeva che così avrebbe finito per cadere, tanto deboli sentiva le gambe. Dopo tutte le emozioni vissute quella notte e i bicchieri che aveva bevuto, le difese della ragazza era cadute davvero in basso. Candy temeva che, se Terry fosse stato più azzardato nelle carezze, avrebbe finito per abbandonarsi completamente alla volontà del ragazzo. Tuttavia, egli aveva scelto di lasciarla così, nervosa e confusa, chiusa nella sua stanza senza dire una parola. La sua reticenza si era dimostrata più seducente di un’audace offensiva e non l’aveva lasciata dormire. Al contrario, aveva passato le ore immaginando che forse, dopo tutto, lui era ancora interessato a lei. La gioia di questa possibilità la mantenne allarmata ed euforica, ma un simile stato d’animo aveva ceduto il passo alla delusione davanti al completo oblio in cui lui l’aveva relegata nei giorni seguenti.

"Di che cosa crede sia fatta? Di pietra? "si diceva Candy, mentre rivoltava con mani tremanti una grossa pila di biancheria appena stirata “Né una sola parola, nessuna spiegazione!Nemmeno una! Quel cretino crederà di poter giocare con me dicendomi cose dolci alle orecchie per poi ignorarmi senza considerare almeno quello che io posso sentire! "
La ragazza rivoltava e stirava una tovaglia di tela con una energia tale, come se volesse dare una lezione al lino. Ignorando di avere le sopraciglia corrucciate e un leggero rossore di indignazione che le copriva le guance, continuava il suo lavoro con frenetico affanno. Nella sua mente cercava di immaginare la sua reazione la prossima volta che avrebbe avuto di fronte quell'uomo insensibile che tutti credevano suo marito.

"Non voglio continuare a tollerare che continui a trattarmi in questo modo." Si disse risolutamente. "Sono stanca del suo ridicolo gioco del gatto col topo. Se dobbiamo continuare a stare insieme i successivi otto mesi dovrà sottostare alle mie condizioni, compresa questa ridicola idea di restare rinchiusa in queste quattro pareti. In quanto a quelle libertà che si sta prendendo ultimamente, non permetterò che mi tocchi di nuovo! "

Sophie era in piedi sulla porta. La sua padrona era visibilmente turbata per qualcosa, e aveva paura di interromperla mentre ordinava lei stessa la biancheria da letto della stanza principale. La donna non riusciva a capire perché una signora come lei insisteva nel fare lavori manuali come se fosse una domestica. Tuttavia, cercava almeno di tollerare questi impeti di eccentricità della sua signora e la osservava da vicino, sperando prima o poi di scoprire cosa la signora Granchester nascondesse. Non le piaceva ricoprire quel ruolo poco dignitoso, ma ci sono occasioni in cui per sopravvivere si devono fare cose sgradevoli. Per ora era evidente che era arrabbiata per qualcosa. Sarebbe riuscita a scoprirlo?

Candy tornò alla realtà quando Sophie si schiarì la gola per farle notare la sua presenza. Un secondo più tardi, le sopraciglia corrucciate sparirono dalla fronte della ragazza.
- Sophie qualcosa non va?- Indagò, lasciando sul tavolo le lenzuola che stava per ripiegare.
- Signora, è arrivato un messaggero un attimo fa e ha portato qualcosa per lei.
- Qualcosa per me? - chiese Candy incuriosita - Dove si trova?
- Beh, è una cosa grande, sta nella sala - spiegò la donna, alzando le spalle.


Candy lasciò la stanza per scendere immediatamente fino al salone. Non le fu molto difficile indovinare ciò che le avevano portato, perché piantata al centro della sala c'era una composizione di fiori che doveva misurare per lo meno un metro e mezzo in altezza, con non meno di dieci dozzine di rose rosse.
- È incredibile, signora! Non le pare? - Disse la cuoca, ferma ad ammirare la composizione.

Candy non disse nulla. Si avvicinò alla gigantesca composizione e rimosse dal fogliame la targhetta lasciata dal fiorista. Quasi con rabbia, aprì la busta per leggere il messaggio

Ti invito ad uscire stasera
TERRY


"Questo è tutto?" pensò Candy ancora più arrabbiata "è il colmo della spudoratezza!"
- Signora, dove vuole che sistemi la composizione? - chiese Sophie.
- Da nessuna parte. Gettala nella spazzatura - fu la risposta della ragazza, che era diventata ancora più rossa del corallo.
- Prego? - Chiese la cuoca, non riuscendo a credere a ciò che aveva sentito.
- Buttala via. Non voglio vederla in questa casa - rispose Candy, facendo uno sforzo per controllarsi e non urlare ai suoi dipendenti. Dopo tutto, loro non avevano alcuna colpa dei suoi problemi con Terry.
- Ma, Signora ... - Rispose la cuoca confusa
- Hai qualche altra cosa da chiedere, Lucy? - rispose Candy, cercando di cambiare argomento.
- Va bene... io ... Stavo per chiederle se era pronto il menù per cena - balbettò la donna.

La ragazza prese dalla tasca della sua gonna una carta e la porse a Lucy, senza dire di più. Girando sulle sue caviglie, Candy si incamminò verso le scale, ma ancora una volta fu fermata dalla cuoca. Sophie la seguiva da vicino.
- Signora, se mi permette, le ricordo che al signore non piace il pasticcio di carne - disse timidamente la donna.
- Ma a me sì. Per questa volta facciamo le cose a modo mio, Lucy, capito? - rispose Candy e senza attendere la risposta salì per le scale, lasciando le domestiche a scambiarsi sguardi di smarrimento.
- Ma cosa le succede? - osò chiedere Sophie quando furono sole.
-È ovvio che i signori siano sconvolti - commentò Lucy con un sorriso malizioso - Sono la prima coppia di sposi che conosco che tarda tanto ad avere il primo litigio. Ah, i litigi degli innamorati. Che invidia solo a pensare alla riconciliazione che seguirà- e dicendo questo, con un sospiro sognante andò in cucina per continuare con il suo lavoro.
Sophie pensò che tutto fosse molto strano.

-Hai ricevuto il mio regalo? - Furono le prime parole di Terry nel vedere sua moglie quel pomeriggio.
La ragazza sedeva nella sala da tè impegnata in un lavoro di cucito con la massima tranquillità del mondo. Aveva avuto il tempo sufficiente di pensare con calma a cosa avrebbe fatto quando Terry si fosse avvicinato a lei prima di cena. Lasciò da parte la cornice del ricamo e con lentezza aggiustò un ricciolo ribelle che le era sfuggito dalla sua acconciatura.
- Sì, l’ho ricevuto - rispose freddamente. Terry, nell’ascoltare il tono di lei, si sentì come se gli avessero rovesciato un secchio di acqua fredda. Tuttavia, si animò a proseguire, dopo tutto Roma non era stata fatta in un solo giorno.
- E allora? Ti sono piaciuti i fiori? Accetti il mio invito? - Chiese di nuovo.
Candy si alzò dal suo posto e gli rivolse lo sguardo più duro che mai avesse lanciato in vita sua.
- No
- No? ... Ma ... Che cosa vuoi dire? - Balbettò lui. Non aveva mai sentito prima Candy esprimere una rabbia tanto marcata con una sola parola e con quella serenità irritante."Pazienza, Terence," si incoraggiò, "sapevi che non sarebbe stato facile".
- Quale parte della parola non hai capito? - indagò Candy con sarcasmo - No, non mi sono piaciuti i tuoi fiori e non voglio uscire con te da nessuna parte.
- Dovresti almeno ringraziarmi per la galanteria - disse il giovane, ferito nel suo amor proprio.

- Galanteria? Che cinismo il tuo! - esplose alla fine Candy, reagendo alla durezza manifesta nelle ultime parole di Terry - Come osi comprarmi con qualcosa di tanto prosaico come un mazzo di fiori, dopo quello che è successo? Se hai pensato che il rapporto che c’è tra noi due ti dia il diritto di palparmi a tuo piacimento e poi ignorarmi come se non esistessi, ti stai sbagliando di grosso.
- Palparti? Ma di cosa diavolo stai parlando, Candy? Mi sono comportato come un gentiluomo con te e non si può certo dire che tu mi stia trattando bene ora - scoppiò lui, ancora più irritato.
- Non è niente in confronto a ciò che ti meriti, e ascoltami bene Terence Granchester, qui finisce il tuo giochetto di carceriere. Domani stesso uscirò a cercare il lavoro che voglio e né tu né nessun altro me lo impedirete.

-Candy, non essere irrazionale. Sai bene che è pericoloso. Non puoi rischiare in questo modo - rispose lui, in un ultimo sforzo per controllare la sua rabbia.
- Certo che posso! - gridò Candy - dopo tutto, per anni ho dovuto bastare a me stessa per far fronte a Neil Leagan. Non vedo perché ora dovrebbe essere differente.
- Perché come ricordo, in collegio a volte hai avuto bisogno di un po’ di aiuto per sbarazzarti di lui - disse lui, incrociando le braccia e sollevando il mento in un gesto di superiorità.
- Sciocchezze! Ce l’avrei fatta da sola con quell’idiota e i suoi patetici amici. Tu volevi solo metterti in mostra, come al solito- rispose lei, ostinata a non lasciare quel litigio da perdente.

- A me non è sembrato e credo anche che tu in questo modo ti esponga. Dico che non farai alcun lavoro per il momento e così sarà!
- Davvero? Allora puoi iniziare a legarmi perché non vedo un altro modo per impedirmi di uscire domani a cercare il lavoro che desidero. Candice White Andley non è mai diventata timida quando si è proposta qualcosa- sentenziò, dirigendosi verso la porta, decisa a lasciare così la discussione.
- Granchester! Il tuo nome ora è Candice Granchester! Non dimenticarlo, signora, e finché porterai il mio nome ...

-Non preoccuparti per questo! - Lo interruppe lei, raggiungendo l’apice della sua rabbia - dopo tutto, finora portare il tuo nome è stata solo una questione di protocollo. Di me non ti importa più di qualche mobile di questa casa.
Un inconfessato senso di colpa impedì a Terry di rispondere a tale ultimo argomento. In piedi al centro della stanza, senza dire niente, riuscì solo a sostenere lo sguardo di una Candy che improvvisamente sembrava essere diventata una specie di amazzone iraconda. Ancora stordito dal reclamo di lei, il giovane vide la ragazza che camminava verso di lui.
- Non preoccuparti - ripeté la ragazza, puntando verso di lui il suo dito indice in modo minaccioso - Non userò il nome dei Granchester per molto tempo. Questo è ciò che non devi dimenticare.
Senza aspettare una risposta, la giovane donna gli voltò le spalle e sbatté la porta dietro di sè.

Mezz’ora dopo il litigio, Terry era ancora nella sala da tè, seduto su una sedia a fissare il lavoro di cucito che Candy aveva abbandonato. Un timido bussare alla porta precedette il maggiordomo che entrò discretamente nella stanza.
- Signore, vuole che si prepari la tavola per la cena? - chiese, temendo di importunare il suo padrone.
- La signora? - chiese lui, senza guardare il domestico.
- Ha detto che aveva mal di testa e si è ritirata nella sua camera, signore. Lucy vuole sapere se deve servirle il pasticcio di carne qui o in sala da pranzo.
Terry, incredulo, allora si voltò per osservare Spencer.
- Pasticcio di carne? Che schifo! Lascia perdere Spenser, ad ogni modo non ho fame. Dì a Lucy che anche io andrò a letto senza cena.

Ore più tardi, quando i domestici si erano già ritirati nei loro appartamenti, alcuni passi femminili echeggiarono nelle scale verso una delle stanza minori. Con ancora indosso l’abbigliamento della sera, Candy entrò nella stanza percependo l’inconfondibile rumore del legno che crepita prima che il fuoco si spenga completamente.
La giovane donna si fermò in mezzo al salone, osservando le ultime luci della casa fino a quando queste morirono completamente. Nell’aria si poteva percepire un intenso odore di tabacco che lei conosceva bene. Per la prima volta in quattro mesi, era chiaro che il proprietario della casa aveva fumato in quella stanza per molto tempo.

Continua

Alys Avalos

Edited by nannetta70 - 18/7/2010, 21:31
 
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view post Posted on 31/1/2010, 21:18     +1   -1
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Dio come adoro Terence così innamorato e un pò imbranato :wub: :wub: :wub: e Candy così furiosa.........dopo essere stata ignorata per tre giorni ha le sue ragioni..... :D , è fantastica Alys quando descrive i loro litigi :P

Grazie nannetta per questo capitolo :mizia:
 
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view post Posted on 31/1/2010, 21:19     +1   -1

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Ciao Dany :wub:

ho letto d'un fiato questo capitolo ed ha avuto il potere di riscaldarmi come una bella e confortevole copertina di pile ;)

Terence che gioca "la vecchia carta della freddezza" e si confronta con un Albert molto solidale, mi diverte molto ^_^

Questa frase:
"Che desiderio soffocante di tenerla tra le mie braccia in questo stesso istante!" è sublime :wub:

Leggere di Candy che pronuncia la frase "Quel cretino crederà di poter giocare con me dicendomi cose dolci alle orecchie per poi ignorarmi senza considerare almeno quello che io posso sentire!" sembra proprio di vederla e ricorda molto le loro scaramuccie in collegio a Londra :P

Puoi chiedere, per favore, alla cameriera di Candy se ha gettato davvero nella spazzatura la composizione di Terry? :unsure:
Perchè me la porto a casa io :shifty:

Vero, questo capitolo ci ha rivelato aspetti dei protagonisti davvero inediti ma l'amazzone iraconda li batte tutti :D

Grazie e image
 
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view post Posted on 1/2/2010, 11:50     +1   -1

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Grazie Nannetta per bellissima traduzione... image
Terence come sempre innamorato, mentre lei lo respinge: sono rimasta spiazzata per i fiori che ha rifiutato. :(
Spero che il consiglio di Albert sia valido e che si metta in pratica! image
 
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piccoladolcecandy
view post Posted on 1/2/2010, 16:36     +1   -1




Cara Dany, traduzione impeccabile! Sei straordinaria come sempre.
A presto.
 
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view post Posted on 3/2/2010, 16:08     +1   -1
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ciao Nannetta, complimenti,
sei brava e velocissima.

a presto
 
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nannetta70
view post Posted on 3/2/2010, 17:50     +1   -1




Ti svelo un segreto Annam, ci stavo lavorando da un bel po', ma non sapevo se il forum avrebbe gradito, così sono andata avanti finché non ho preso coraggio.

L'altro segreto è che quando sono triste, si accendono tutte le spie di sopravvivenza, e faccio tutte le cose che mi rilassano come se fossero le uniche cose al mondo da fare. Qualcuno mi ha detto che si tratta di un meccanismo di autodifesa.
Terzo, siete fantastiche e con voi mi diverto davvero!!
:tella: :loveyou:
 
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kandiana
view post Posted on 3/2/2010, 22:06     +1   -1




.......che meraviglia poter rileggere questa ff !!!!.....tradotta così bene e così velocemente!!! NANETTA sei BRAVISSIMA GRAZIE
 
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janthomas
view post Posted on 3/2/2010, 23:13     +1   -1




Nanetta sei strepitosa con questa traduzione:brava e grazie!! :bravo:
Questa Candy e Terence coatti a vivere nello stesso tetto con tutti i malintesi possibili e immaginabili, si sta sviluppando in modo molto interessante la storia. Bene e speriamo di leggere presto la prossima puntata :gongolo:
 
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pecorellarosa
view post Posted on 4/2/2010, 19:49     +1   -1




Che meraviglia questi 5 capitoli...li ho letti tutti d'un fiato.....con le farfalle nello stomaco!!!!! Hai fatto un lavoro di traduzione straordinario!!!!!BRAVISSIMAAAAAAAA :tesoro:
Accidenti quanta passione.....mi sento innamorata io per loro due!!!! :mizia:
Come lo vedo conciato male il povero Terence, non vorrei essere nei suoi panni:innamorato cotto, costretto a fingere di non amare....gli tocca, adesso, iniziare una corte spietata!!!!Però la scenata di Candy se la merita tutta...così la smette di fare lo splendido....!!!!
Ti prego non farmi rosicare troppo per sapere come continua, perchè sto morendo di curiosità :laura:
:loveyou:
 
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view post Posted on 4/2/2010, 20:25     +1   -1

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CITAZIONE (pecorellarosa @ 4/2/2010, 19:49)
Però la scenata di Candy se la merita tutta...così la smette di fare lo splendido....!!!!

Ma Eve tesoro, Terry non fa lo splendido ....... lui lo è di natura ;)
SPOILER (click to view)
Non mi ricordo: sei terenciana o albertiana? Non te la prendere, è solo una battuta :P


 
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