Grazie ragazze .
Posto presto perchè stasera tornerò dopo cena a casa! Bacioni
LA VERITA'
I Preparativi delle nozze disgustavano Terence, e lui non si sforzava nemmeno troppo di nasconderlo. Susanna, credeva veramente di amarlo e non capiva questo suo stato d’animo.
Una sera erano nel salotto dopo la cena, Terence, intento in una sua lettura, in un angolo della stanza, si sentiva come una bomba pronta ad esplodere alla minima sollecitazione.
“Mamma, da quando abbiamo deciso la data del matrimonio l’umore di Terence è peggiorato notevolmente, perché è così infelice? Io lo amo così tanto, non ha forse tutto ciò che un uomo può desiderare? Fama, onore e una moglie devota?”
“Figlia mia,…” incominciò a risponderle , ma Terence le interruppe con una pacatezza inadatta alle parole che stava pronunciando.
“In effetti non ho ciò che desidero. Io non voglio sposarmi!. Tu dici di amarmi Susanna, ma l’amore non è questo. Amore è dare senza chiedere nulla in cambio. Tu pretendi che io ti ami!!! Quando due persone si vogliono dare l’uno all’altro allora è amore vero, unico, che unisce le anime. Il tuo è un amore egoista, pensi solamente a te stessa e non a quello che io vorrei.”
Susanna scoppiò a piangere, la madre guardò con odio Terence e lo invitò a ritirarsi a casa sua. Lui non se lo fece ripetere: stare in compagnia delle Marlow era diventato insopportabile.
“Oh mamma, lui non vuole sposarmi….e mancano solo pochi giorni al matrimonio!:” disse tra le lacrime.
La madre di Susanna si attaccò subito ad un’imprecisione di Terence e riuscì consolarla.
“Ha detto che non vuole sposarsi, non che non vuole te, non preoccuparti mia cara, agli uomini i preparativi delle nozze agitano.”
“lui non mi ama! Non vuole questo matrimonio, non mi ha nemmeno comprato un anello di fidanzamento!”
“E’ solo sotto pressione, cara, non ha avuto tempo, vedrai che tornati dalla luna di miele sarà tutto perfetto, magari concepirete subito un bambino! Sarebbe meraviglioso!”.
La madre di Susanna si sentiva trionfante al solo pensiero che ciò accadesse ma la mancanza di un anello che sua figlia potesse sfoggiare come stendardo di trionfo insinuavano nella sua mente un dubbio atroce che traspariva dalla sua espressione.
Susanna si ritirò per la notte sconsolata. “Terence, imparerai ad amarmi?” si chiese addormentandosi tra le lacrime.
Per Terence la notte fu agitatissima. Da giorni continuava a pensare alle parole di Patty: voi avete tempo, avete scelta, io no. Già! solo davanti alla morte ci si può arrendere.
Era ovvio. Doveva parlare chiaramente a Susanna.
Con questa nuova risolutezza Terence si addormentò.
L’indomani mattina andò da Susanna. Sapeva che non avrebbe trovato la madre che usciva sempre di buon’ora per fare commissioni inutili.
“Ciao Susanna, come stai?” la salutò appena entrato in casa.
“Oh, Terence, ciao, non ti aspettavo”
“Lo so, ma io ti devo parlare a proposito di quello che ho detto ieri”
“non importa Terry, ti perdono”
“Ti ho già detto di non chiamarmi Terry! “
L’uso del diminutivo non glielo aveva mai permesso perché implicava un livello di intimità che Terence non voleva per nessun modo raggiungere con lei. Susanna come suo solito aveva sempre ubbidito senza rendersi conto del significato di quel muro, credeva semplicemente che non gli piacesse.
“Sì, scusa, come preferisci”
“Ascolta Susanna, tu sei una donna intelligente che merita di essere amata, ma io non posso, ho provato, ma non riesco. Prima ti ero riconoscente per avermi salvato la vita, ma ormai non provo più nemmeno questo per te”. Terence appariva stanco, stufo di lottare con se stesso.
“Perché non mi hai lasciato morire sotto quel riflettore? “
Susanna per la prima volta era faccia a faccia con la disperazione di Terence; prima di quel momento aveva potuto ignorarla, fingere di non vederla, ma adesso non più.
Lui continuò il suo discorso, ormai non poteva più tornare indietro.
“Sarebbe stato meglio. Almeno mi avresti risparmiato questa lunga e dolorosa agonia che sto vivendo senza…..”
“Candy….????pensi ancora a lei!!? Non posso crederci!”
“Susanna io ti stavo per sposare perché mi sembrava doveroso, ma il matrimonio è il suggello dell’amore, non della riconoscenza.
Vuoi veramente questo? Un marito che non ti ama? Che mal sopporta la tua visione perché ogni volta che incroci il suo sguardo gli viene in mente tutto ciò a cui ha dovuto rinunciare a causa del tuo egoismo?”
“Io sarei egoista? Io ti ho salvato la vita!”
Susanna cercava di difendersi, ma senza troppa convinzione né successo.
“Sei sicura di aver voluto salvare me, oppure il tuo è stato un gesto istintivo?”
“Come puoi dire questo, Terence!?Io non potevo farti morire!”
“E perché allora mi stai uccidendo adesso???
Non ti accorgi che ogni giorno che passa perdo la voglia di vivere? Sembro un automa apatico, nonostante cerchi di farmi forza! Susanna, non puoi non vederlo….”
La ragazza piangeva silenziosamente.
“Io avevo sognato una famiglia nostra…Terence”
“Io non potrei perché ti rispetto come donna. Se avessi continuato questa farsa io non avrei mai dormito con te. Non ti amo e non voglio figli che crescano in questa menzogna.”
Dopo aver ascoltato l’ultima frase pronunciata da Terence, Susanna non piangeva più, aveva uno sguardo rassegnato perso nel vuoto come se le stesse accadendo qualche cosa che aveva sempre saputo che prima o poi sarebbe successa ma che non si sentiva pronta ad affrontare. La cosa più stupefacente era però che nonostante la gravità delle cose dette da Terence lei non ne era affatto sorpresa.
Osservando la sua reazione Terence si incoraggiò a continuare, ma visto che ormai la sua sortita accorata sembrava aver dato i risultati sperati continuò più dolcemente.
“Io ti posso offrire sostegno, rispetto ed amicizia sinceri, io tengo a te, molto, ma non nel modo che vorresti tu.”
“Non ci sposeremo allora, vero Terence?”
Per un attimo Terence provò pena per quella donna di fronte a lui che sembrava più una bambina delusa a cui era stato detto che non avrebbe più potuto avere il suo giocattolo preferito. O forse aveva paura di scontentare le aspettative di sua madre?
“No, ho aspettato, ho cercato di amarti, ma il mio cuore appartiene ad un’altra e questo non cambierà mai, qualunque cosa accada”
“Magari lei non ti ama più, a questo hai pensato?”
“Può anche darsi, ma non ha importanza. Qui parliamo di te e di me.”
Susanna rassegnata, voleva conservare almeno un po’ di quella dignità che aveva perso negli ultimi tre anni accontentandosi di quella poca tenerezza che lui le aveva riservato.
Un uomo dalle forti passioni come Terence era in grado di offrire un amore intenso…ma non al lei, come aveva potuto ignorarlo così a lungo?
“A questo punto, non posso aggiungere altro. Ti prego solo di essere discreto. Intendo allontanarmi da New York quanto prima in modo da evitare i pettegolezzi, visto l’annullamento delle nozze con così poco preavviso.
Ho sentito di una clinica per la riabilitazione in Canada, immettono protesi all’avanguardia lì. Era da un po’ che ci pensavo ma non volevo allontanarmi da te” il tono di Susanna era afflitto, ma non disperato, sembrava consapevole.
“Ti rendi conto che per paura di perdermi, perché tu hai sempre saputo che il nostro non è un rapporto solido, stavi rinunciando a camminare nuovamente?
Che matrimonio sarebbe stato?”
“Sì, credo che tu abbia ragione, me ne ero resa conto anche io da tempo, ma non avevo il coraggio di ammetterlo con me stessa…avrei dovuto dirtelo molto tempo fa…mi spiace…vai Terence, sei libero…”
Dopo aver pronunciato queste parole si sentì sollevata come mai aveva provato nella sua vita.
“Arrivederci Susanna, ti auguro ogni bene”. Terence la baciò sulla fronte e lei riuscì finalmente sentire un gesto di affetto spontaneo e sincero.
La verità era che quella era la scelta giusta, ora ne era certa.
continua...