CAPITOLO XVI
Dal mio scrigno Damasceno guardo il necrologio della zia Elroy. Ricordo quei giorni con la morte nel cuore, perchè il mio caro Bert ha sofferto molto , nonostante avesse sempre avuto un rapporto molto complesso con sua zia. Lei rappresentava l'ultimo legame vivente con gli anziani della famiglia Andrews, e con la sua scomparsa lui avrebbe rappresentato e sarebbe diventato a tutti gli effetti l'unico e vero leader della famiglia.
Rivedendo questo necrologio, non posso non tornare indietro a quegli ultimi intensi momenti delle ultime ore della zia Elroy...
Bert ed io avevamo guardato l'orologio prima che segnasse il fare del giorno, permettendo al Dr. Martin di andare a riposare nella stanza accanto. In qualche modo potei affermare, vedendola, come il suo stato fosse leggermente migliorato quella mattina, lei sembrava infatti un pò più vigile , anche se non aveva mai aperto gli occhi ritrovando così una piena consapevolezza. Bert in un certo senso sentiva quel cambiamento,e in quelle ore le teneva teneramente la mano parlandole con toni ottimistici.
Lui le parlava di tutte quelle piccole cose che rendevano speciali i loro ricordi comuni . Omettendo acutamente ciò che era stato fonte di litigio o i momenti più tragici e ossessivi che avevano colpito gli Andrews ... come le morti premature dei miei cari Anthony e Stear. No, Bert le stava ricordando volentieri solo le storie che li accomunavano e che nessuno avrebbe potuto in qualche modo influenzare o allontanare. Ricordi che riguardavano Rosemary. O ricordi di suo padre. Scherzosamente Bert le chiedeva perdono di tutti i capelli grigi che a causa del suo spirito libero e della sua voglia di viaggiare le aveva causato. Nel mentre con discrezione misuravo con lo stetoscopio lasciatomi dal dottore, il suo battito cardiaco che sentivo sempre più debole , più debole... continuando comunque la mia preghiera a Dio perchè potesse dare il tempo sufficiente ai Legans di arrivare, potendo già sentire e immaginare i terribili lamenti funebri che avrebbero prodotto Sarah Legan e la sua famiglia se non fossero riusciti ad arrivare in tempo.
Poi a metà mattinata, intorno alle undici, Bert sentì stringere la propria mano in risposta a un suo monologo. "William ... " la sua voce non era altro che una debole parvenza di quella che era stata.
"Sono qui zia ..." le rispose lui dolcemente.
" E' Sarah che bussa alla porta? " gli domandò, mentre io mi rendevo conto che quello che stavo ascoltando altro non era che la testimonianza del grave danno neurologico che aveva subito il suo cervello . Il quale ormai stava dando dimostrazione del suo irrevocabile danneggiamento.
"Sarah e la sua famiglia sono in viaggio da Miami e tra un momento e l'altro saranno qui ... ma per favore zia, non preoccuparti di questo adesso ... a breve potrai rivederla. " Mentre, rassicurandola Bert le accarezzava dolcemente la mano.
In quel momento in cui lei era un pò più cosciente , non riuscii a capire se si era resa conto della mia figura , proprio lì in piedi di fianco a Bert, anche se mi ero fatta molto discreta ... sapevo che a volte la mia sola presenza la sconvolgeva e quindi non volevo peggiorare la situazione facendola precipitare magari in una crisi.
"Rosemary ... " sussurrò improvvisamente a bassa voce , mentre il suo sguardo vitreo si bloccava su di me, per poi trasferirlo oltre la mia figura, fissando un punto lontano oltre la nostra linea visiva.
Sentii di dovere stringere il braccio di Bert, vedendo nello stesso istante una lacrima scendergli sul viso angosciato.
Il mio cuore si spezzava per lui... Ero fin troppo consapevole del grande insondabile dolore che la morte di Rosemary Brown nata Andrew aveva significato per il mio amato Bert ... e che mai avevo pensato di esserne una degna sostituta.
" E' qui Rosemary?" continuava a chiedere lei con un tono dolce e interrogativo.
"Rosemary ... oh, dolce (candy) Rosemary il cervo si sta avvicinando ..." Madame Elroy parlava, e mi resi conto che il suo cervello danneggiato stava facendo delle associazioni di parole senza senso cercando disperatamente di articolare qualche parola ... non potei fare a meno di notare l'ironia espressa nella parola "dolce " che spesso viene usato come diminutivo del mio nome ... Candy.
Per quanto mi riguardasse non trovai nessuna triste vittoria in quella mortificante esternazione .
"Zia , sono qui!" Sarah Legan entrò preoccupata, in compagnia del signor Legan, Neil ed Iriza che chiudeva la fila . Ovviamente fui ignorata da loro, tranne da Neil che mi lanciò uno sguardo molto sconsolato ma lascivo . Cercai di farmi invisibile, ma essendo l'assistente medico in carica, non mi fu del tutto possibile.
Sarah si precipitò sul capezzale della prozia... ma ormai era troppo tardi.
Dovetti spostarla con decisione per accertarmi personalmente e in via definitiva di quello che era appena accaduto, anche se ormai era evidente per tutti. Vidi la testa di Bert chinarsi mestamente così come quella di Sarah , che pregava la zia di non abbandonarla.
"Vado a chiamare il Dr.Martin ... " sussurrai velocemente, mentre la mia anima sensibile ancora una volta veniva aggredita ... dimostrando la mia codardia, la stessa di cui mi rimproverava miss Mary Jane , in quanto mai ero stata in grado di dare comunicazione della morte di un malato sotto le mie cure.
Ci fu molto da fare nei giorni che seguirono. La preghiera del Rosario accompagnò la veglia funebre, che si concluse con la Santa Messa privata e la successiva sepoltura presso il Mausoleo degli Andrew. Solo Archie ed Annie furono assenti, perchè ancora fuori dal Paese, ed Albert quindi fu l'unico suonatore di cornamusa presente al funerale, il quale emotivamente molto provato , ci accompagnò con un suono molto cupo , rendendo quel momento ancora più inquietante.
Considerata comunque la posizione sociale della zia, si decise anche per una commemorazione pubblica che venne tenuta presso la Chiesa della Sacra Famiglia sulla West Roosevelt in centro .Tutta l'alta società di Chicago e i politici più influenti della città e dello Stato parteciparono. Marshall Field III venne appositamente da New York per leggere e dare il pubblico elogio attraverso una struggente lettera di addio inviata tramite telegramma da Delia Caton-Field , carissima amica di madame Elroy. Sapevo che Albert avrebbe voluto immensamente vicino la sua Enid , ma non sarebbe stato possibile per lei tornare a Chicago in un lasso di tempo così ravvicinato dal Kenya, e comunque non sarebbe stato il momento migliore per lei di venire e rendere pubblica la sua presenza di fianco ad Albert nelle vesti del suo amore e della sua compagna.
All'epoca non sapevo che Albert mi proteggesse dal dispezzo che i Legan provavano nei miei confronti ... ne divenni consapevole solo dopo aver involontariamente ascoltato un' accesa discussione tra Albert e Sarah, avvenuta il giorno prima della lettura del testamento di madame Elroy.
Avevo prolungato il mio soggiorno presso la residenza di Chicago , perchè sapevo che Bert in quei giorni avrebbe avuto bisogno di me.
Come al solito venni accusata di una responsabilità di cui non avevo colpa ... Sarah insinuava " che il medico non era stato all'altezza " - riferendosi al Dr.Martin " così come l'infermiera " - riferendosi chiaramente a me - e che eravamo stati responsabili dell' aggravarsi e della conseguente morte della zia Elroy.
Con mia grande sorpresa, sentii il tono aggressivo e autoritario con cui Albert le rispondeva. In quel momento riuscii a capire perchè prima avesse sempre usato durante le loro conversazioni un tono di voce più morbido - per rispetto nei confronti della signora Elroy - ma ora che lei era morta, lui poteva non imporsi più certe limitazioni.
Non avevo mai sentito risuonare in maniera così esasperata la sua voce . " Sarah, sei davvero irrazionale, la creatura più ridicola che io abbia mai conosciuto! Dovresti ascoltarti! Pensi davvero che se il Dr.Martin e Candice non conoscessero bene il carattere del loro lavoro, io sarei stato in grado di riacquistare la memoria? Sto cominciando a pensare che tu saresti stata davvero felice se io non vi fossi riuscito!"
Sarah naturalmente finse stupore a quel pensiero ... forse Albert le aveva rivelato un qualcosa fin troppo vicino ad una verità taciuta. " Ma, William Albert ... come puoi accusarmi di una cosa simile? " Sorprendentemente sembrava molto inorridita e fuori di sè .
Ma Albert non aveva ancora finito con la propria resa dei conti. " Per favore, cerchiamo di evitare questi cortesi, ipocriti atteggiamenti ... Sono più che consapevole del tuo sparlare su e giù per Miami ... dei tuoi sarcastici giudizi su di me definendomi come un eccentrico pazzo e denigrando Candice etichettandola come una vergognosa intrusa che ha avuto l'ardire di rifiutare tuo figlio ... " continuando quindi a dire più chiaramente " Io non so davvero come voi possiate vivere in pace con voi stessi, in compagnia di tutte le false , orribili accuse che muovete nei suoi confronti ... tu e i tuoi figli. Ricordo ancora come si strinse a me quel giorno in cui il Resort X fu inaugurato ... ed io ti chiesi di ritrattare pubblicamente le vostre accuse che la etichettavano come una ladra."
"Io non permetterò di essere scavalcata nella mia famiglia da un'orfana!" Gli rispose lei con rabbia, e poi ancora irriducibile , " il sangue di nostro nonno scorre nelle vene di Iriza e Neil, e non nelle sue!"
"E' di mia figlia che stai parlando..." La voce di Albert tornò a lei ruggendo, ìrremovibile. " Ed è più Andrew lei, che tutti quanti i Legan messi insieme!"
"Bene! Dal momento che la zia è morta, ti senti autorizzato a vomitare senza ritegno le tue idee! Se quello che dici rappresenterà d'ora in avanti la situazione , sappi William , che la mia famiglia non ha bisogno di te o degli Andrew! Avrai sicuramente notato come anche noi stiamo costruendo il nostro impero... il mio Neal è un abile uomo d'affari !" Mentre l' orgoglio di quelle parole seghettavano la voce di Sarah.
" Effettivamente lo è..." le rispose Albert sarcasticamente, meravigliandomi ancora una volta di come nuovamente avesse cambiato il tono di voce, diventando più pacato ma comunque sempre schietto e diretto. " So tutto delle sue -
abilità- . Tu pensi davvero, che io abbia creduto che sia riuscito a costruire tutto solo l' "Hotel Empire" , come invece ha creduto la zia? O di come perfidamente avevate pensato di far sposare Candy a Neal, perchè a causa del vostro eccessivo stile di vita eravate riusciti a svuotare il vostro conto bancario, e così tentando di manipolare la zia, particolarmente vulnerabile dopo la morte di Alistear , l'avete ricattata moralmente , facendole credere che se non avesse benedetto l'unione tra Candy e Neal, quest'ultimo sarebbe partito anch'egli per la Grande Guerra ....!?!?”
Sentii che non ci fu una risposta immediata da parte di Sarah, anche se potevo udire chiaramente il suo respiro affannoso, prima che Bert continuasse a dirle : " ... Sono consapevole che dopo il 1914 la zia vi ha pesantemente sostenuto finanziariamente . Così come mi è molto chiaro che il Chicago Outfit * necessitando di ripulire il proprio denaro sporco ha trovato in Neal .... la persona giusta per legittimare le proprie finanze. Grazie alla facciata signorile dei vostri Hotel e Resort la Mafia è stata in grado di migliorare oltremisura i propri affari criminali nel Sud della Florida e a Cuba . Pensavi forse che essendo così lontana da Chicago , nessuno di noi avrebbe capito quello che stava accadendo ... naturalmente io e George conosciamo benissimo la natura dei vostri -
affari .... e se la zia avesse capito la vera consistenza della vostra debole impresa , sarebbe morta sconvolta ancor prima del tempo ...e tu questo lo sai Sarah!"
Dopo aver sentito ciò a malapena riuscivo a respirare! Era troppo sconvolgente per essere vero ... eppure ... quella era e continua ad essere la verità.
Ma ci fu una risposta al veleno a tutto quello. " Ma tu sei veramente pazzo William Albert ! Mi rifiuto di sentire tutto questo!"
" Posso anche essere matto da legare, ma non sono stupido o ingenuo, e soprattutto non sono il burattino di nessuno! Per quanto mi riguarda , Sarah, dopo la lettura del testamento della zia , non ho alcun desiderio di mantenere alcun contatto stretto o relazionarmi ancora con te, o con qualcun altro membro della tua famiglia. Soprattutto ora che siete così profondamente legati a dei partners commerciali illegali ... e' mio sacro dovere, proteggere gli affari e la famiglia Andrew ..." E in quelle parole conclusive potei sentire con certezza nella sua voce tutta la propria determinazione.
"Non potrai fare nulla per impedire che le azioni della società della famiglia Andrew che erano della zia Elroy, vengano ereditate da me!" Gli rispose Sarah gemendo con un pizzico di disperazione.
" Non so davvero come tu possa essere così male informata Sarah, Ma nessuna delle azioni della Andrew Corporation, sono mai state nelle mani della zia Elroy. Devi sapere che solo gli eredi diretti Andrew, hanno diritto ad una parte delle azioni , tutti gli altri possono solo avere dei fondi fiduciari. E la zia era in possesso di un notevole fondo fiduciario che il padre aveva provveduto a dotarla, insieme ad altri investimenti impegnati al di fuori della famiglia i quali ora stanno fruttando dei dividendi ... e se lei nel suo testamento avrà dichiarato di volerti donare tutto quello che era di sua proprietà , sappi che io rispetterò completamente ciò ..."
Fu una tesissima lettura del testamento di Madame Elroy , quella che avvenne nello studio Andrew. Sarei voluta non essere presente, ma non fu possibile, in quanto membro della famiglia e addirittura erede legale di William Albert. E comunque mi rendevo conto che lui desiderava avermi vicina sostenendolo moralmente con la mia vicinanza fisica. Avevo sempre sentito molto familiare quello studio che rappresentava l'impero privato di Albert, il gradevole profumo dei documenti ingialliti , l'asciugarsi dell'inchiostro su di essi, le grandi ed importanti poltrone in pelle di bufalo confortevoli nelle loro rifiniture bullonate , l'opulente colore bordeaux scuro delle pareti, la libreria che dal pavimento al soffitto era ricolma di volumi riguardanti archivi giuridici ed economici, una nuova telescrivente e un telefono poggiati in un angolo. Una stampa originale Audubon della serie Elephant Folio, appesa sull' accogliente , calda cappa del camino, mostrava l' esemplare di un' Aquila Calva intenta a braccare la propria preda , mentre i ritratti del padre di Albert, William C. Andrew, di suo nonno William S. Andrew e del suo bisnonno William F.Andrew, colui che era stato il fondatore del grande Impero degli Andrew, ci guardavano con volti solenni ma benevoli. I dipinti di quei ritratti venivano commissionati quando l'erede e capo della famiglia - tutti sotto il nome di William - veniva nominato, acquisendo tale diritto già alla nascita , ma venivano appesi al muro solo nel momento in cui il titolare sarebbe morto. Rabbrividii quando Bert mi raccontò questa cosa, perchè tutti i suoi antenati rappresentati in quei dipinti sembravano avere la sua età o giù di lì, nessuno di loro infatti , aveva raggiunto i 50 anni di età ... erano tutti morti precocemente. E Bert era cosciente di come io mi preoccupassi costantemente della sua salute . " Non ho intenzione di raggiungere quel posto così presto, piccola ... " Aveva scherzato una volta con me indicandomi lo spazio vuoto della parete sul quale sarebbe dovuto essere appeso il suo ritratto,non potendo comunque fare a meno di sentirmi oppressa e scossa da una terribile sensazione di presentimento.
Non appena mi sedetti insieme ad Albert, potei avvertire la pesante energia negativa che aleggiava nella stanza. Ero cauta, sentivo lo sguardo di Neal su di me così come quello di Iriza. Decisi di concentrare il mio sguardo sul marmo bianco di Carrara fatto scolpire da Henry Kirke Brown , che posto sulla scrivania di Albert rappresentava lo stemma degli Andrew ... Poi l'esecutore testamentario aprì cerimoniosamente la busta sigillata con la cera affidata precedentemente alle sue cure. George pronto, aspettava pazientemente di registrare il tutto formalmente. Mi chiedevo cosa pensassero di tutta quella cerimonia gli antenati degli Andrew che in quel momento assistevano silenziosamente attraverso quei dipinti, vegliando su di noi.
E fu così, che Sarah e la sua famiglia ottennero tutto quello che era stato di proprietà della zia, ad eccezione di un Whistler che la ritraeva e che aveva voluto farne dono alla sua amica Delia. Ma fu quello che seguì che rappresentò l'ultima volta in cui ebbi a che fare con il rapporto teso ed inquieto che avevo da sempre avuto con la zia.
"Con la presente lascio alla mia amata Sarah Leegan , e a sua figlia , la mia amata Iriza Leegan, tutti i gioielli che appartenevano a Rosemary Andrew Brown ..." Lesse infine l'esecutore, su un foglietto allegato a parte al documento principale. Madame Elroy aveva l'uso esclusivo di quei gioielli indossandoli molto spesso - infatti durante il recente matrimonio tra Archie ed Annie ne aveva indossato lo splendido collier in smeraldi di Cartier. Notai come in quel suo ultimo desiderio madame Elroy avesse omesso Janice Andrew Cornwell - come se il fatto che si trovasse lontana insieme al marito , l'ambasciatore Cornwell ( attualmente impegnato in Guatemala) facesse si che risultasse agli occhi della zia non solo lontana dalla vista ma anche lontana dai suoi ricordi. Non sarebbe stato giusto se anche Janice avesse ricevuto qualcosa che fosse appartenuto a sua sorella? Pensai tra me.
" Come ha detto? " Domandò Albert, stupito. " Tutto ciò non è possibile...la zia Elroy non aveva alcun diritto legale sulla disponibilità di quei gioielli ! Sono un patrimonio degli Andrew, solo io ho diritto di disporne come voglio! E quindi mi oppongo a questa volontà!”
Gli occhi di Sarah mi agghiacciarono nello spietato bagliore che mi rivolsero. " Intendi dire che
lei otterrà ogni singolo pezzo dei gioielli appartenuti a Rosemary, tra cui la parure di smeraldo Cartier? " Iriza era a bocca aperta, il suo sguardo avrebbe voluto fulminarmi, come quello di sua madre.
L'esecutore testamentario confermò: " William Albert Andrew è nel giusto. Questo codicillo è stato manoscritto, ma non autenticato al testamento redatto nel dicembre del 1918 ..." Mi resi chiaramente conto che era stato aggiunto dopo aver rifiutato il mio fidanzamento con Neal, e ancora una volta mi ricordai di come fossi andata vicina ad una realizzazione molto infelice della mia esistenza . " Quindi , proprio come afferma giustamente il signor Andrew, questo codicillo è nullo. "
Stizzosamente Sarah si alzò dalla poltrona per andar via e porre così fine a quella questione. " Sono soddisfatta che la prozia nella sua grande saggezza non abbia lasciato nulla a Janice, di conseguenza alla moglie orfana di Archibald... e a quella tua figlia trovatella... " ormai non le restava altro da fare se non allontanarsi commentando in quel modo, soprattutto dopo che suo fratello l'aveva ormai considerata un' estranea per la famiglia.
" Come vuoi, Sarah ... " Le rispose William Albert Andrew , non volendo proseguire quella scena incresciosa ancora ulteriormente. " Come vuoi..."
Quella fu l'ultima volta che fratello e sorella si videro di persona per il resto della loro vita . Purtroppo, anche se non inatteso, i loro rapporti di parentela infranta, continuarono solo attraverso delle dovute e necessarie corrispondenze legali.
Continua ....
* Il Chicago Outfit o Impresa Chicago, spesso abbreviato in Outfit è un'organizzazione criminale di Chicago, Illinois, fondata negli anni dieci del Novecento da Giacomo Colosimo. Essa fa parte della Mafia italo-americana, con un seggio nella Commissione, ma risulta l'unica Famiglia in cui sono ammessi membri sia italiani che ebrei, irlandesi e britannici, anche ad alti gradi di comando. L'Outfit è altresì l'unica organizzazione criminale a vantare il pieno monopolio sul crimine organizzato tradizionale di Chicago, le altre Famiglie invece competono l'una contro l'altra servendosi di mutevoli alleanze per il controllo delle attività illegali nelle principali città in cui sono insediate.
Edited by scacciapensieri - 23/9/2013, 21:06