Candy Candy

La collina di Pony sarà sempre lì ...

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CAPITOLO 10

Brick Lane



Lentamente e con passo regolare, un ombra alta e solitaria , attraversava la fitta nebbia di Brick Lane. Non era la prima volta che i suoi piedi lo portavano lì, e non sarebbe stata nemmeno l’ultima.
La Brick Lane ad est di Londra era quel tipo di strada , che la maggioranza delle persone evitava come il diavolo evita l’incenso.
Con una lunga storia alle spalle questo quartiere aveva sempre ospitato generazioni di teppisti. Dai borseggiatori più rozzi e villani ai ruffiani dell’amore volgare , fino ai mafiosi e agli assassini. Un’ accozzaglia di malavita concentrata in un'unica strada.
Al mattino la Lane ospitava un mercato delle pulci e di prodotti a basso costo. La notte, invece, i pub e i bordelli erano il suo regno. Giochi d’azzardo , cani da combattimento e club illegali la facevano da padroni. La notte lì, tutti erano uguali, e quasi tutti potevano diventare anonimi. Quasi tutti.

In effetti in quel posto la maggior parte dei personaggi era da evitare, ma il Duca di Granchester non era uno di quelli. A lui piaceva l’anonimato che gli offriva quella strada. Non sempre, naturalmente, ma sicuramente la maggior parte delle volte. Anche se aveva smesso di bere da molti anni, non poteva negare che ancora gli piaceva un bel tavolo da poker, sebbene mai avrebbe giocato nei saloni reali o nei circoli teatrali.
Un cenno del capo del buttafuori sulla porta, lo accolse, permettendogli di entrare nell’ambiente nebbioso e fumoso del club . Quella sera non era molto affollato. Ed egli preferiva così. Guardò in fondo alla sala, sul palco c’era una ragazza che cantava, una che non aveva mai visto prima. Rimase lì per un po’. Poi un cameriere gli si avvicinò.

“Buona sera Sir. “

“Ciao Patrik”

“E’ da molto che non la vediamo Sir, vuole andare presso la sala delle carte o vuole che le trovi un tavolo qui?”

“Dov’è stasera , Melanie?”

Domandò lui lentamente, continuano a mantenere il proprio sguardo sul palco.

“Melanie non lavora più qui, Sir …”

Terence si voltò verso di lui e con lo sguardo gli fece capire che la sua risposta non era stata sufficiente.

“Ha smesso di lavorare qui, da parecchio tempo, il capo … quando ha saputo che lei era malata l’ha subito mandata via ….”

Lui alzò le sopracciglia con stupore, “ … malata?”

*****



Dopo la morte di suo padre e di tutto quello che ne era seguito con la successione del titolo, che in sostanza era stato a lui imposto, Terence trascorse qualche tempo isolato nel suo castello in Scozia. Quindi seguirono una serie di tournèè in giro per l'Europa con la Royal Shakespearean Company, a causa di ciò le sue visite presso la Brick Lane e i suoi locali vennero meno per un lunghissimo periodo. La prima volta in cui smise di mettervi piede fu quando scoprì della morte di Albert, raggiungendo quasi il collasso. Fu proprio la notte prima, di rinchiudersi nella sua camera d'infanzia , che vide per l'ultima volta Melanie.
Melanie Woods. Una bella brunetta, che negli ultimi anni gli aveva offerto il calore del proprio letto. Un rapporto senza obblighi, senza sensi di colpa. Gli tornarono alla mente i suoi occhi, quando per la prima ed ultima volta, quella notte Terence , aveva aperto la propria anima a qualcuno. La lacrima solitaria che rotolò lungo il suo viso confessò non solo la compassione che provava per lei, ma anche le speranze che vi riponeva, auspicandosi di superarle, rendendosi però immediatamente conto che il proprio cuore non avrebbe mai avuto spazio per un altra donna che non fosse Candy.

Melanie Woods. Era molto diversa da Candy, questo il motivo per il quale lui l'aveva scelta, era esattamente ciò che voleva. Lui non voleva accanto nessuna presenza femminile che gliela ricordasse. Si, Melanie gli piaceva, ma sapeva che non avrebbe potuto dargli niente di più di quelle caldi notti che lei gli offriva. Niente di più.
Quella fu l'ultima volta che lui la vide. Trascorrendo poi, un anno e mezzo in tournèè, e quando lui tornò in Inghilterra, scrisse subito quella lettera a Candy.
Ma a causa della morte del padre, Terence ancora non riusciva ad elaborare che non avesse ricevuto risposta.

*****




" ...Malata hai detto ? ...."

"Si, sir, tubercolosi ... ho solo pietà per la bambina ... " mormorò Patrick

" Eh ... quale bambina?"

"La bambina di Melanie, Mr. Graham ..."

"Melanie ha avuto una figlia ?"

"Si, si ... beh dimenticavo che lei è stato via tanto tempo, perdonatemi." Aggiunse il cameriere scuotendo la testa, " ... poco dopo che lei ha smesso di venire qui al club, Melanie ha dato alla luce una bambina , hmm ... credo ...si chiami Teresa." Concluse Patrick con un sorriso.

Jeff Carson



"Buongiorno George " gli disse Candy entrando insieme nel piccolo ufficio che lei aveva nel suo appartamento a Londra. Offrendogli una tazza di caffè , e servendosene una per sè , entrambi si sedettero sulle comode poltrone presenti di fronte la scrivania.

"Ieri , è andata molto bene la beneficenza a Est di Londra , grazie per il tuo aiuto George." Gli disse Candy formalmente, anche se in maniera rilassata.

"E' stato un piacere Mrs. Candy , e non potrei essere più d’accordo , ma la piccola come sta?"
Candy si lasciò andare ad un dolce sorriso, trasformandolo però quasi subito in un’ espressione preoccupata.

"Bene, credo che stia ancora dormendo. Era molto stanca ed affamata ... George come sta andando l'indagine ? Abbiamo qualche informazione o ancora è troppo presto?"

"Tutto indica che si tratta di una piccola orfanella, anche se abbiamo scoperto alcune cose."

"Quali sono ..."

"Non abbiamo ancora conferme , ma molto probabilmente abbiamo trovato tracce della madre."

"E' viva? " Domandò Candy sorpresa.

"No, probabilmente è morta , alcuni negozianti presenti nel quartiere ci hanno indicato un club " George si fermò un istante, e guardando la sguardo di Candy capì che lei stava intuendo ciò che stava per dirle, " ... e quindi abbiamo saputo che la donna lavorava in un cabaret, dove ballava e cantava. Qualcuno ci ha detto che era malata , probabilmente di tubercolosi."

"Avete fatto ricerche negli ospedali?"

"Si, è stata ricoverata per un breve periodo, ma dopo la sua dimissione , se ne sono perse le tracce. "

"E il padre, sappiamo qualcosa di lui?"

"Non era sposata, può essere chiunque, la natura del suo lavoro era tale che la portava ad avere contatti con diversi uomini."

In quel momento i capelli castani di una bambina apparvero alla porta, lei indossava ancora una camicia da notte e aprì la piccola bocca in un grande sbadiglio.

"... Fata Madrina ..."

"Oh! La principessa si è svegliata?!" Disse Candy teneramente , alzandosi e prendendola in braccio.
Teresa si accoccolò nel caldo abbraccio di Candy e succhiando il suo piccolo pollice chiuse di nuovo gli occhi.

"Mrs. Candy cosa farete con la bambina? Ovviamente , a causa degli affari sarà difficile tenerla con lei. "

"Sono consapevole di questo George, ma non voglio metterla in un orfanatrofio di Londra. Hai potuto notare tu stesso , durante le nostre visite , che non hanno nulla in comune con la Casa di Pony."

"Si, e allora cosa pensate di fare?"

"Prenderò una tata che si prenda cura di lei durante la nostra permanenza qui a Londra e quando a Natale torneremo in America la porterò alla Casa di Pony. E' per questo motivo che dobbiamo essere sicuri che non ci siano genitori in giro che la stiano cercando. "

"Farò in modo di continuare la ricerca ... " disse George cercando di continuare il suo pensiero, ma Candy interrompendolo con un debole sorriso gli disse

" ... So quello che vuoi dire George, riguardo l'altro avvenimento di ieri ...."

"Mrs. Candy queste non sono questioni divertenti " Le rispose George quasi paternamente.

"Non ho mai detto George che sia divertente, ma dobbiamo farlo "

"Jeff Carson è nei guai con la malavita di Londra! Noi non dobbiamo mescolarci con essa ..." le disse un pò più intensamente , riuscendo comunque a mantenere il suo stile.
La mente di Candy tornò al giorno prima, ricordando quegli eventi. Eventi, che a quel tempo, lei ancora non sapeva che le avrebbero cambiato tutta la sua vita


******



Avevano organizzato un giro di beneficenza per le strade di East Londra, avrebbero distribuito cibo, giocattoli e vestiti per i più poveri
In accordo con il sindaco, che si rivelò un grande ammiratore di Mrs. Andrew, fu data anche l'autorizzazione perchè l'evento avvenisse una volta al mese in diversi quartieri poveri della città
Era stata una giornata normale, per quei poveri londinesi, quando videro fermarsi nella piazzetta , una grande auto di lusso seguita da due camion.
Una bella ed elegante signora, fece la sua apparizione uscendo dalla vettura iniziando subito a dare istruzioni ai suoi dipendenti per iniziare lo scarico e cominciare la distribuzione dei doni alla folla che nel frattempo soprattutto per la curiosità aveva cominciato a circondare i camion. Vedere una signora dell'alta società , nel loro quartiere distribuire cibo e giocattoli per bambini, non era una cosa che capitava di vedere spesso. La giornata correva piacevolmente, mentre Candy accettò di bere lì per strada insieme a tutti gli altri, una tazza di tè tra battute di gioia e allegria.

Tutto accade mentre stavano per andarsene, ad un tratto lo sguardo di Candy cadde in un vicolo buio. Vide due omoni, mettere a muro un povero giovanotto ... o forse un bambino? ... Una cosa era certa ... lui era molto piccolo rispetto a quei due bulli. Com'era stato tipico nello spirito giovanile di Candy , ancora una volta il suo istinto di correre in difesa dei più deboli prevalse, e lei corse in quella direzione. George fece segno ad alcuni dipendenti di seguirlo correndo praticamente dietro di lei non appena si rese conto che Candy si stava infilando nel bel mezzo di una rissa.

"Allora Carson ... sai cosa succederà ... hai i soldi?" Domandò uno di quei bulli mostrandogli i propri denti marci.

"Eh ... io ... li avrò presto ... " rispose il giovane molto spaventato

"Il capo, è molto ... molto ...insoddisfatto di te Carson " Disse con tono minaccioso il secondo dipingendo sul proprio viso butterato un sadico sorriso.

" ... Vi sto dicendo la verità ... io sto aspettando .... aspetto mio fratello .... lui deve consegnarmeli ..." rispose nuovamente il ragazzo cominciando a sudare freddo ....

"Lasciatelo stare!" Improvvisamente la voce di Candy risuonò forte e piena di rabbia, esattamente alle loro spalle.

I due bulli girandosi videro una donna bionda inchiodarli con i suoi occhi pieni di rabbia. Al momento si sorpresero del suo coraggio - della sua audacia, ma poichè erano individui privi di alcuna morale non si sentirono particolarmente colpiti.

"Bene, bene, bene, .... " disse quello biondo con la faccia butterata " … sembra che tutto diventerà più divertente di quanto pensavamo ... Che ne pensi Billy ?"

Il compagno dai denti marci ridacchiò disgustosamente cominciando a camminare verso Candy dicendo.

" La donna indossa perle di Nizza ... adoro le perle!" Pronto ad allungarle la mano sul collo.

"Non osare toccare la signora !" La voce di George era dietro di loro, mentre lui impugnando una pistola continuò a dire " lasciate il giovane e non vi succederà nulla ... Mrs Candy prego faccia un passo indietro e si avvicini a me ".
I due brutti ceffi fecero anch'essi due passi indietro , e liberarono il giovane che sia avvicinò subito a Candy e George.

" Wow ... ascolta Billy ... " disse il biondo butterato vedendo la pistola.

"Non fate i furbi, la polizia sarà qui a breve ..." Disse loro George intensamente " quindi mantenete ..." avrebbe voluto continuare a dire ma Candy improvvisamente esclamò ai due .

" Dite al vostro capo che sarò io a saldare il debito , domani!"
Entrambi i due bulli la guardarono mentre scappavano , e quello con i denti marci gridò
"Il capo sarà in attesa donna ... e a lui non piacerà se tu non verrai!"

Quando i due delinquenti sparirono dietro la curva del vicolo , Candy si voltò a guardare il ragazzo.

"Ciao Jeff!" Gli disse sorridendo, anche se il tono della voce era molto serio.

"Candy ...?" Stupito, Jeff cercava di riconoscere attraverso quel corpo di donna , il maschiaccio che una volta vide nascosto nella sua stalla.

" Si, sono io ..." gli disse lei.

Con uno sguardo preoccupato Candy spinse da parte Jeff. Quello che seguì fu l'immagine di lei seduta sul marciapiede , con un espressione sollevata sul viso, mentre teneva in braccio una piccola , sporca bambina.

*****



"George non voglio cambiare i programmi, questa sera andrò con o senza di te e pagherò il debito di Jeff." Alzandosi dalla poltrona con Teresa in braccio, che dormiva profondamente.
" Devo portarla a letto, George, scusami un momento"

" Si certo aspetterò ..."

Davanti la porta Candy si fermò e guardandolo gli disse.
" Ho cambiato idea George, questa sera andrò da sola, tu resterai a mia garanzia non venendo, quindi è meglio se vado da sola..."

George non parlò, ma vide che Candy inavvertitamente lasciò cadere dalla tasca, un piccolo oggetto metallico che aveva rigirato e osservato prima tra le mani. Lui raccogliendolo e posandolo sulla scrivania si rese conto che era una spilla da uomo con le iniziali TG.

Un comune mercoledì.



Era un comune mercoledì. Una notte nella quale non avrebbe avuto spettacoli. Una notte che sarebbe trascorsa lentamente e pigramente. Un altro mercoledì trascorso in compagnia del poker, del whisky e delle sigarette.

"Il solito sir?"

Lui assentì con un cenno del capo e tirando fuori una sigaretta dal portasigarette d'argento , domandò .

"C'è un tavolo pronto, Patrick?"

"C'è ... ma oggi lo sconsiglio vivamente per voi , sir ..."
I suoi occhi blu scuro lo inchiodarono.

" .... Vede, c'è questo poveretto che deve al capo dei soldi e pensa di saldarli giocando a poker con lui ... non credo ci riuscirà e stasera probabilmente non uscirà da qui sulle proprie gambe ..."

"C'è di nuovo Norman..." Pensò Terence disgustato.

Quindi accendendosi la sigaretta si avviò verso la sala da poker , dicendo al cameriere . " Portami dentro il mio drink " Tirando nel mentre la pesante tenda di velluto rosso scuro che nascondeva l'angolo del poker.

Una Austin Seven Coupè , modello anni "30 , si fermò all'angolo della strada nebbiosa e una piccola figura ne uscì velocemente . Solo il rumore dei suoi tacchi si udivano in quel vicolo buio , mentre lei lo attraversava. Non ci volle molto perchè riuscisse a trovare quello che stava cercando.
Lei si fermò proprio davanti l'ingresso del bar, e con una determinazione che si rispecchiava nei propri occhi verdi , vi entrò decisa.

Durante i suoi sedici anni di lavoro in quel club, Patrick, aveva visto diverse cose. Assistito a varie situazioni e sicuramente con ogni genere di persone. Dalle liti più futili a causa di clienti ubriachi , ad accoltellamenti di nobili e poveracci. Tuttavia, in quel momento non era pronto a testimoniare per quello che sarebbe accaduto di lì a poco in quella serata. Dopo tutto era solo un comune mercoledì.
La donna bionda che vedeva camminare all'interno del club, non era certo il tipo di donna che frequentasse certi posti. Sicuramente il numero dei clienti abituali poteva variare, potevano essere ricchi o nobili , ma comunque erano tutti uomini. Mai e poi mai prima di ora , una donna di una posizione sociale così elevata, aveva mai attraversato l'ingresso di quel posto.
Sicuramente questa donna però, non doveva essere una donna comune . " ... Dopo tutto non è mai troppo tardi per qualsiasi esperienza .." Pensò tra sè Patrick sorridendo.

Piccola, vestita con un abito molto costoso stile androgino, alla Marlene Dietrich , che invece di eliminare la propria femminilità , la evidenziava. Sicuramente era sui trenta anni. Il suo viso era fresco e giovanile, ma i suoi occhi ... nulla aveva impressionato Patrick come i suoi occhi. Due smeraldi freddi e taglienti, che indicavano come quella donna stesse facendo sul serio.
E se c'era una cosa , che in tutti i suoi anni di lavoro Patrick aveva imparato bene , era quella di non obiettare mai nulla al cliente.

Lei lo guardava lavorare, e in maniera educata aspettava. Lui l'accompagnò nella sala da poker e come suo desiderio la fece accomodare nell'angolo più buio della sala.

" Volete che vi porti qualcosa, madame?"
"... Si ... vorrei ..." e il suo sguardo si inchiodò sul tavolo da poker principale.

I tre uomini che vi erano seduti in silenzio , sembravano essere profondamente impegnati nel loro gioco. Due scagnozzi erano in piedi dietro quello che sembrava essere il capo , il secondo era Jeff Carson , e il terzo era un uomo con i capelli castani che seduto le dava le spalle.

In quel momento entrò nella sala correndo un ragazzino che si avvicinò all'uomo dai capelli castani e chinandosi verso di lui gli sussurrò qualcosa all'orecchio. Lui dopo qualche attimo si girò , ma solo per mostrare la linea elegante del suo profilo , e rispondendogli brevemente qualcosa riportò subito la sua attenzione al gioco. Il ragazzino nello stesso modo in cui era entrato uscì velocemente dalla sala , e la bionda signora a quel punto rivolse i suoi freddi occhi al cameriere.

"Si, mi piacerebbe ...." ripetè la donna seriamente " .... che dicessi al tuo capo che Mrs. Andrew è venuta a saldare il debito di Jeff Carson".

Quasi invisibile



Con il proprio sguardo bloccato, quasi invisibile, protetta dalle tonalità scure che la posizione del suo tavolo le offriva, Candy osservava ogni mossa che avveniva all’interno di quella sala fumosa e soffocante del club. Nel piccolo bar, un barista annoiato ascoltava le storie del solito ubriaco. La sommessa risatina di una ragazza che lavorava in quel posto si sentì echeggiare da dietro un separè, uguale a quello che aveva scelto lei. Tutti i tavoli da gioco ricoperti dal tappeto verde erano posizionati al centro della sala , ma solo su uno di essi si stava giocando . Ed era proprio su quel tavolo che Candy teneva fissi i propri occhi.

Jeff Carson, il boss Norman e l’uomo dai capelli castani. Con disgusto Candy riconobbe i due scagnozzi . Quello col volto butterato e il quello con i denti marci , che insieme avevano costretto Jeff nel vicolo.
“ Ah Jeff … dovremo essere d’accordo su alcune cose da fare, altrimenti … “ Pensò Candy tra sé, quasi in collera.

*****



“Candy ti ringrazio per avermi salvato, ma posso sbrigarmela da solo! “ Le disse lui voltandosi.

“Jeff, tuo fratello Sam è consapevole delle difficoltà in cui ti trovi?”

“… Beh non proprio “ le rispose vergognandosi “ … se solo lo sapesse …. Oh Candy io mi vergogno …”

“Non vergognarti! Tu non sei un cattivo ragazzao, ti sei solo allontanato un po’ …”

“ Mi hanno minacciato, hanno detto che faranno del male a mia sorella Susie, a meno che io non consegni i soldi …”

“Non accadrà nulla del genere! Perché io gli darò i soldi che devi loro , e il caso sarà chiuso!”

“Non posso accettarlo Candy!”

“Jeff, per favore, lascia da parte il tuo orgoglio. Ascoltami, una volta tu e la tua famiglia mi avete aiutata ed io sono riuscita a raggiungere l’America ! Ora è giunto il mio turno di aiutarvi, ok?”

Lui le annuì affermativamente, anche se Candy aveva sospettato che il suo ego maschile non avesse accettato al cento per cento.

*****



Quindi vide il cameriere avvicinarsi discretamente al suo capo sussurrandogli il proprio messaggio chinandosi.

Il boss non mostrò alcuna reazione particolare. Ma alzò lentamente lo sguardo dalle sue carte guardando biecamente Candy, la quale gli ricambiò il medesimo sguardo in maniera estremamente gelida, lui allora si rivolse verso Jeff che sembrava immerso nel proprio gioco , ignaro di tutto ciò.

Il boss si dipinse un sorriso ironico sulla viscida faccia indirizzandolo verso la donna bionda seduta di fronte a lui, dando un comando per il cameriere.

Se c’era una cosa che Candy aveva imparato nell’imprenditoria trattando con uomini d’affari, era sicuramente quello di riconoscere i tipi come quel boss, che erano sporchi, astuti e adoravano cogliere al volo certe occasioni .

Candy, in quel momento avrebbe messo la propria mano sul fuoco , sul fatto che il debito di Jeff si stava raddoppiando. Ma questo era il motivo per il quale lei sarebbe stata disposta a pagare non solo il doppio, ma anche il triplo, e lei sapeva che quel Norman era cosciente di ciò. Ma a Candy non importava tutto questo, perché sapeva esattamente che le cose sarebbero andate così. Ora il suo unico pensiero era quello di finire tutto ciò prima possibile , e di uscire insieme a Jeff dal quel posto.
Candy , però non aveva fatto i conti con i discorsi che si stavano venendo a creare su quel tavolo da poker.

Il quarto giocatore



“Allora … “ Cominciò a dire sibilando pigramente il boss rivolgendosi a Jeff. “ … Non ci hai detto tutto … ! Vero piccolo Jeff?”

Il ragazzo lo fissò perplesso, non sapendo cosa avrebbe dovuto rispondere.

“ … Eh cosa … dite? “

“Lascia che ti aiuti … l’interesse per i soldi che tu mi devi … “ schiarendosi fintamente la voce “ … diciamo … che sei andato molto in alto …”

“Ooops … Candy … “ pensò Jeff asciugandosi la fronte dal sudore.

“ Che ne dici amico Jeff … dobbiamo invitare il quarto giocatore nel nostro piccolo accogliente gruppetto …?“

Jeff andò per borbottare qualcosa ma le sue parole vennero coperte dalla voce dell’uomo con i capelli castani.

“Io credo che questo argomento sia stato già chiarito “, disse senza alzare di un centimetro la testa dalle sue carte.

“Qual è il tuo problema, gloria mattutina?” Gli abbaiò contro il boss.

“Le condizioni della partita, Norman.” Fu la sua asciutta risposta.
Il boss rise. Una risata secca, quasi un colpo di tosse.

“ Grande idea! Facciamocele ricordare dal nostro Jeff.”

Era come se Jeff avesse inghiottito la lingua. Non sapeva cosa dire e cosa pensare. Candy era lì? … Ma dove?!? … Ed era venuta sola? O forse con George? Ed ora cosa sarebbe successo? Che cosa aveva intenzione di fare Norman? … E questo signore che si era presentato dal nulla ….

“ Jeff, ragazzo … avanti! Non essere timido … Che razza di uomo sei?! “ Il capo continuava a ridere beffardamente insieme a suoi due scagnozzi che gli rispondevano come iene.

“Basta !” La mano dell’uomo dai capelli castani sbattè violentemente sul tavolo coprendo le loro rumorose risate e un silenzio improvviso cadde praticamente su tutta la sala.

Candy notò che si era creato del movimento al tavolo di quei tre giocatori. Vide che l’uomo castano era improvvisamente uscito dal suo torpore palesemente infastidito da qualcosa. Tuttavia, lei non era interessata a quello che voleva quell’uomo che le dava le spalle; piuttosto stava cominciando a perdere la pazienza. L’ unica cosa che le interessava era di pagare quel debito e uscire il più velocemente possibile da quel posto.

“Te lo ricordo io, Norman, quello che abbiamo già concordato, per liberare Jeff! La partita verrà giocata solo da noi tre ! Se Jeff sarà il vincitore ti pagherà lui stesso … se vinco io, sarò io a saldare il suo debito , se vinci tu , sarò io a darti il doppio di quello che ti deve Jeff! Comunque vada , sarai sempre tu il vincitore! Quindi ora dì a quei due idioti che ti stanno alle spalle di chiudere la loro cazzo di bocca e andiamo avanti con la partita!”

Norman lo guardò per poi distogliere il proprio sguardo da lui molto lentamente e rivolgerlo in fondo alla sala per guardare Candy.

“ Tutto questo … era in precedenza .” Disse con voce roca. “ … Ora abbiamo un giocatore che … sono sicuro sia disposto a pagare il triplo, mio caro! AH, ah, ah … forse anche di più … che ne pensi Jeff?” Ammiccandogli disgustosamente e facendo un cenno a Patrick.

L’uomo dai capelli castani era palesemente in collera, spense furiosamente la propria sigaretta passandosi poi una mano tra i capelli, e rispondendo lui stesso in tono sarcastico al boss, domandò.

“ E allora perché questo tizio non ci fa l’onore di mostrare la sua faccia, dall’alto della sua presenza?!”

“Oh caro! Probabilmente ti deluderà un po’ … perché è di piccola taglia … e poi … non è un uomo!”

“Cosa?”

“Patrick!”

“Si, capo!”

“Sai cosa fare!”
Il cameriere annuì.

“Billy, Freddie! Ragazzi, non fate entrare nessuno in questa sala fino a quando non avremo finito! “ I due scagnozzi saltarono come molle, “ ... e non dimenticate di portarvi anche due sedie così starete comodi per … “

“Ma che diavolo sta succedendo qui Norman?!” Urlò infuriato l’uomo dai capelli castani, alzandosi in piedi.
Il boss si alzò anche lui puntando i propri occhi su uno sconcertato e ancora seduto Jeff, e il suo compagno di gioco palesemente incollerito.

“Non arrabbiatevi Vostra Grazia … voglio solo farvi conoscere il quarto giocatore … del nostro tavolo …”

Il boss alzò platealmente la propria mano paffuta indicando le spalle dell’uomo.

“ Mio caro Duca, le presento Mrs. Candice White Andrew … Madame ecco sua eccellenza il duca Terence Graham Granchester nonché famosa stella teatrale … e ovviamente conoscete Jeff! Ah! Nemmeno fossi a Buckingham Palace ! Wow! Che onore per il mio locale! Giusto ragazzi ?!"

Norman continuava a dire idiozie incessantemente , ignorando che le sue parole stavano diventando un tornado per le orecchie di Candy e Terence mentre le due scintille verdi di lei tornarono a perdersi tuffandosi nel blu di quel mare tempestoso che erano gli occhi di lui . Quasi venti anni dopo. Quasi.


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Capitolo 11



Momento



Durante tutta la loro esistenza , la mente e l’anima dell’essere umano, imparano a funzionare quasi meccanicamente. Sulla base della razionalità e dell’istinto che la natura ha concesso loro. Esse raccolgono le proprie esperienze, conoscenze ed emozioni, trasformandole a volte in ossessioni. Le esperienze vissute a volte diventano parti integranti dalle quali si impara a vivere e respirare ogni giorno , non allontanandosi mai da esse.
Pensieri, parole, persone , condizionamenti, sentimenti , ricordi e cuore spesso possono diventare un tutt’uno. Certo sempre molto soggettivamente. Secondo una propria visione privata.

Nel momento in cui loro due si separarono,in quel fatidico, piccolo, interminabile minuto, il tempo e il luogo, la memoria e il pensiero, le emozioni e le parole divennero un tutt'uno nella loro mente e nel loro cuore.
Il tempo si era fermato, abbastanza per lasciare loro un impronta. Una profonda ferita . Un’ idea. Forse persino un ossessione . Poichè la loro separazione , non era solo un ricordo. Era stata un marchio, un pensiero diventato un tutt'uno con loro due . Era un qualcosa che ognuno di loro aveva accettato , aveva abbracciato , facendolo diventare imprescindibile dal loro essere. Praticamente era la metà della loro vita.

Svegliarsi, mangiare, dormire, lavorare, vivere e respirare. Vivere sapendo di farlo per se stessi. Giorno dopo giorno. Ogni singolo giorno. Diventare un tutt'uno con l’altro, fino ad arrivare a non distinguersi separatamente.

E quando vissero quel fatidico momento, quando finalmente si rividero uno di fronte all'altro, con tutto quello che si portavano dentro da tanti anni ormai, essi non seppero riconoscersi. In quell'istante , in quella nebbiosa sala, Candy fissava Terence e Terence fissava Candy non credendo a quello che stavano i loro occhi. Perchè di tutti i posti e di tutti i momenti, nei quali loro avevano immaginato di incontrarsi mai avevano pensato che si sarebbero potuti incontrare di nuovo in quel modo.

E quando il primo shock dell' identificazione fu superato, giunse il momento di una serie di immagini ,di ricordi, di suoni e di profumi.

La sala cominciò ad odorare di mare. Il loro primo incontro, durante il quale l'aria salmastra si spingeva nelle loro narici. La musica del loro primo valzer , perforò i loro timpani. Mentre fu il calore del loro primo bacio, a spargersi in tutta la sala mentre l'eco di uno schiaffo si perdeva in lontananza.

Voci. Lettere. Separazioni. Treni. Inseguimenti.Urla.Dolore e lacrime. Speranza. Occhi che si riunivano per qualche istante sotto il rumore di un treno. Applausi, risate e lacrime di gioia e di agonia. L'odore soffocante dello iodio.Neve e lacrime nuovamente. Passi veloci su una scala. Dolore. La fine.

"Mi viene da pensare che voi due già vi conosciate ... oppure qui ... stiamo assistendo alla nascita di un amore a prima vista! Giusto ragazzi? " Esclamò Norman, il boss, ridacchiando.

A quelle parole Candy e Terence , si destarono dal vorticoso mondo nel quale erano immersi, e in quel momento , Terence per la prima volta , con stupore, notò gli occhi di ghiaccio di Candy.


Chi stabilisce le regole



"Hmmm ... " Candy, schiarendosi la voce " ... Mr. Norman suppongo?" Domandò ignorando platealmente lo sguardo di Terence , che si rifiutava invece di abbandonarla.

"Si, signora sono io!" Rispose lascivo il boss.

" Si con Sua Eccellenza ...." sottolineò lei ironicamente, non riuscendo però a continuare perchè la voce di Terence la interruppe.

" Certo che ci conosciamo ... Sono lieto di rivederla nuovamente, Lady Andrew!" Esclamò Terence ripagandola con lo stesso tono , inchinandosi. Per un istante Candy lo inchiodò con i propri occhi, voltandosi poi indifferente verso Norman , che sembrava molto divertito da quello che stava vedendo.

" Mr. Norman , il problema qui non sono io e nemmeno Sua Grazia , ma Jeff, quindi passiamo al nostro problema per favore."

" Si, si naturalmente , la prego di sedersi Mrs. Andrew, Vuole bere qualcosa?"

"No grazie."

"Ragazzi fate come vi ho detto ...." girando la testa verso i due scagnozzi , e poi " .... fumate Mrs Andrew?"

"Si grazie. " disse Candy accettando una sigaretta dal portasigarette di un imperturbabile Norman.

In realtà Candy non fumava , anche se era molto di moda che le donne fumassero in pubblico, ma a lei comunque non piaceva, Però il business le aveva insegnato che se voleva essere trattata al pari di un uomo durante gli affari, doveva imitare loro in alcuni atteggiamenti. Ma c'era anche un altro motivo per il quale lei in quel momento aveva accettato di fumare. Anche se inizialmente lo aveva fatto inconsciamente , lei sentiva il forte desiderio di scioccare Terence . E ci riuscì brillantemente.

Terence la fissò con gli occhi quasi fuori dalle orbite , nel momento in cui lei accettò quella sigaretta, non riuscendo quasi a credere a ciò che stava vedendo, ma lo sguardo ironico che era in lui si risvegliò .

"Prego, mi permetta Mrs. Andrew " Disse lentamente , quasi beffardo piegandosi verso di lei. Mentre alzava il sopracciglio sinistro, accendendole la sigaretta con il proprio accendino, mostrandole una piccolo sorriso ironico sulla punta delle proprie labbra.

"... Grazie Vostra Grazia!" Fu la risposta secca di Candy.

"... Non sa che il fumo è una brutta abitudine ... ? Forse sarebbe meglio .... un' armonica?" Le disse lui così a bassa voce che a malapena lei riuscì a sentirlo.
Candy per un istante abbassò le sue difese permettendo alle parole di Terence di condurla su una collina con i narcisi, in un mattina di primavera ormai lontana.
"Fatti coraggio!" Si disse distogliendo il proprio sguardo da quello blu scintillante di lui. Quindi anche se un pò confusa si rivolse nuovamente a Jeff e Norman.

"Jeff, io davvero non capisco quello che stai tentando di fare qui stasera, ma è del tutto diverso da quello che abbiamo già concordato!"

"Ma ... Candy ..."

"Non voglio sentire scuse! Non mi interessa , se lor signori volevano divertirsi giocando con i tuoi debiti in una partita a poker. Mr. Norman lei sapeva che io questa sera sarei venuta … e allora perchè non ha agito diversamente?"

"Candy sta rimproverando Norman....?"
Pensò Terence volendo realmente godersi quello spettacolo e non solo ....

Inizialmente aveva cercato di familiarizzare con la sua figura di donna, del resto aveva sempre pensato che lei lo avrebbe piacevolmente sorpreso nel momento in cui l'avrebbe rivista. Certamente non era cambiata molto, però ...

Era più alta, anche se minuta, il suo corpo ormai aveva le curve di una donna adulta, era femminile e attraente . Il suo abito era sicuramente innovativo, e comunque Terence non si sarebbe mai aspettato qualcosa di diverso da lei! Aveva sempre saputo che rispetto alle altre ragazze Candy era sempre stata più coraggiosa, e a quanto pare lo era ancora . Salvo il fatto però che ora la sua audacia, combinata alla sua eleganza erano per lui un connubio irresistibile!

Le due code erano state sostituite da un taglio paro di capelli, che ad ogni suo movimento indugiava maliziosamente su ogni riccio biondo. Tanto che Terence in quel momento sentiva il desiderio di voler toccare ogni suo singolo riccio! Forse fare persino qualcosa di più, per verificare che fosse proprio lei quella di fronte a lui, i suoi occhi viaggiavano tra i suoi ricci e il suo bel viso.

Lo stesso viso fresco , giovanile e luminoso , ma con una nota di maturità in più che la rendeva ai propri occhi ammaliante. E poi cercò quel qualcosa che più di qualsiasi altro era ansioso di rivedere …. le lentiggini! Si! Erano ancora lì! Forse non erano più così intense , ma sicuramente era per colpa del trucco , ma erano ancora lì! Il suo viaggio dell’immaginario gli fece raggiungere i suoi occhi verdi. Quei due caldi, luminosi occhi di una volta, non c’erano più. Apparivano ora come una paio di gemme congelate, dure e taglienti. Gli occhi di un'altra Candy … sconosciuta!

“Ah, ah, ah, … giocavamo solo per divertimento, madame …” Le abbaiò il boss.

“Comunque sia, il vostro gioco si conclude qui! “ Gli rispose Candy ancora più nettamente “ Quindi cerchiamo di non attardarci ulteriormente , venendo al dunque.
Mr. Norman, io le darò il doppio dell’importo.”
Il boss rise nuovamente.

“L’offerta ….” Iniziò a dire, ma Candy lo interruppe .
“Non ho finito! … Le darò il doppio della somma che il Duca avrebbe pagato, oltre a un cinque per cento del debito totale. Quindi ogni contatto con Jeff deve terminare. Sono stata chiara?”

I tre uomini presenti rimasero a guardare quella donna minuta dalla voce decisa , praticamente a bocca aperta. Ma l’avidità di Norman non conosceva limiti.

“ … Devo pensarci …” Rispose sornione il boss “ … Sa …. Ho molte spese …” Aggiunse con aria apparentemente indifferente , fissando le proprie unghie.

“Ascolti Mr. Norman . La cosa più semplice che potrei fare domani mattina, sarebbe quella di andare per una visita dal mio amico sindaco … ultimamente si è lamentato con me , sul fatto che che da quando la guerra è finita … insomma … come dire … Brick Lane ha urgente bisogno di una ristrutturazione, ma il Comune è privo di fondi … e diversi edifici come questo , che è in uno stato terribile, andrebbero demoliti … “ Per la prima volta in quella serata, Norman cominciò a sudare freddo.

“Non può fare questo!” Le rispose col viso giallo dal panico.

“Oh si che posso, Mr. Norman … posso, ma non voglio … quindi cerchiamo di non raggiungere decisioni estreme … giusto?” Gli rispose Candy , spegnendo con estrema calma la propria sigaretta nel posacenere.

Cosa stai facendo Candy …? “ Pensò in quel momento Terence pronto ad intervenire.

“Mi stai ricattando?” Le sibilò il boss tra i denti.

“Non del tutto , Mr. Norman! Ma credo che lei sappia che in affari stabilisce le regole il più forte, dovrebbe saperlo … “ Gli rispose Candy puntandogli contro, mentre Jeff la guardava stordito.

Terence seduto , era congelato, cercava di riconoscere sotto quello sguardo duro la Candy dolce che una volta conosceva. “Quanto sei cambiata? Quanto sei realmente quello che mostri e dov’è il tuo vero io?”


Norman era un uomo della malavita, un boss di Brick Lane, ma lui sapeva molto bene chi erano i grandi capi del mondo , e sicuramente non voleva rovinarsi con loro. Sapeva che non avrebbe potuto ricevere un accordo migliore di quello.
Con una risata secca e rauca, si alzò dalla propria sedia applaudendo platealmente.

“Mi hanno detto che sei una dura donna d’affari … ma, ah ah ah “ continuando a dire tra le sue detestabili risate, “ … Una cosa è certa, hai del coraggio, che potrebbe fare invidia ad un sacco di uomini, madame! Beh stringiamoci la mano!”

Candy assentendo con il capo, aprì la sua borsetta, lasciando scivolare sul tavolo verde una busta gialla, che Norman subito afferrò.

“Jeff ragazzo, tutta acqua passata eh! … Ah ah ah Graham bella partita finchè è durata! Madame …” Esclamò Normann offrendo nuovamente la propria mano a Candy , disgustandola.

“Billy Boy , abbiamo finito qui! “ Gridò pronto ad allontanarsi.

“Patrick, il drink della casa! Porta ai miei ospiti tutto quello che chiederanno!” E con ciò Norman si allontanò definitivamente dalla sala del poker .

Panico



Con la partenza di Norman, la sala fu aperta nuovamente al pubblico e gli ospiti cominciarono a muoversi prendendo posto nei tavoli, o al bar. Al tavolo da poker principale però era sceso uno strano imbarazzo. Jeff ancora paralizzato, da tutto quello che aveva visto e sentito, manteneva il proprio sguardo distrattamente sul tappeto verde del tavolo. Candy , ostinatamente si rifiutava di guardare Terence .
Terence , invece non aveva alcuna intenzione di staccarle i propri occhi di dosso. Infine, il disagio venne rotto dal cameriere.

“Lady, signori , cosa volete che vi porti?”

Tutti e tre si voltarono contemporaneamente a guardarlo, ma l’unica a parlare fu Candy.

“Grazie Patrick, ma io e Jeff stiamo per andarcene, puoi portarmi il mio cappotto per favore?”

A questa richiesta, gli altri due si voltarono verso di lei , presi alla sprovvista.

“Non guardarmi Jeff, io sono ancora arrabbiata con te!”

“Candy … mi dispiace sinceramente … non so cosa dire …”

“Non importa , ora è tutto sistemato …” Gli rispose Candy, aggiungendo un po’ di calore nella propria risposta, cosa che non passò inosservata a Terence.

“Jeff, tu conosci il motivo per cui ti ho aiutato. Ti prego non metterti nuovamente nei guai …”

“ … Grazie Candy …”

Il cameriere tornò con il suo cappotto, ma non riuscì a consegnarlo perché Terence scattò in piedi quasi strappandoglielo dalle mani.

“Lo prendo io, Patrick, grazie.”

“Di nulla Sir.”

Per la prima volta dopo il momento della sigaretta , Candy rivolse il proprio sguardo a Terence.

“E’ appena cambiato …” Pensò tra sé, lasciandosi andare qualche istante ad osservarlo.
Dall’ultima volta che lo aveva visto, ora , Terence aveva un aspetto più adulto. Si lo ricordava più alto di lei , ma ora era decisamente più muscoloso, anche se magro ,e le sue gambe ancora eleganti lo facevano risaltare con grazia.
I suoi capelli scuri ora avevano un taglio corto , come la moda dell’epoca, avevano comunque una frangia ribelle sulla fronte , un po’ più lunga di come sarebbe dovuta essere … Il suo viso … era sempre lo stesso.

Forse le sue mascelle erano diventate un po’ più forti e l’accigliato delle sue sopracciglia erano sicuramente più profondo, ma le sue labbra … il naso … i suoi occhi. I suoi occhi erano due zaffiri di un blu profondo, scurissimo , come sempre. Due mari blu che potevano passare dalla tempesta alla pace in una frazione di secondo . Quegli occhi ora guardavano lei, spaventandola , con quella ben nota fiamma blu.

“Io non posso farlo …” Pensò, distogliendo i propri occhi da essi.

“Candy … io penso che ora ci si possa fidare di lui , vero Jeff? “ Disse la voce incoraggiante di Terence .

“Beh si certo, “ rispose il giovane “ Grazie di tutto Mr. Graham!”

“Te l’ho detto, mi chiamo Terence.”

“Si, grazie Terence!” Rispose Jeff esitante ma con un felice sorriso.

“ Ti accompagno a casa, Jeff e domani organizzeremo il viaggio per farti tornare alla fattoria di Sam”. Candy insisteva.

“Jeff è un uomo, e non un bambino , e può tornare a casa senza che tu lo pressi!” Le disse Terence guardandola intensamente , ovviamente incollerito perché Candy non lo guardava ed ostinatamente continuava a dire di voler andare via . “Perché hai tanta fretta di fuggire?! …

“Sena volerla offendere , Vostra Grazia! Voi non potete dirmi quello che io e Jeff dobbiamo fare!” Gli rispose Candy lanciando scintille dai propri occhi verdi.

“Candy per favore …” Cercò di dire Jeff

“Cosa hai detto??”Esclamò Terence.

“Sono stata cristallina , non è colpa mia se non hai capito! Ed ora per favore, posso avere il mio cappotto, Vostra Grazia?”

A quelle parole , Terence cominciò a sentire uscire del fumo per la rabbia dalle proprie orecchie . “Perché continui a chiamarmi in questo modo Candy? Perché hai tutta questa amarezza??”

“Jeff non è un bambino che tu devi curare! E nemmeno un tuo dipendente , signora Andrew!”Le rispose Terence alzando la voce in un modo tale , che alcune teste nella sala si voltarono a guardarli.

“E io non sono un attricetta della tua compagnia, con la quale puoi permetterti di urlare contro, Mr. Graham!!! “ Ora era arrivato il turno di Candy per gridare.

“Candy … Mr. Graham … eh Terence, per favore smettetela!” Osò dire il giovane confuso.

“E tu Jeff stanne fuori!” Gli gridarono entrambi ad una sola voce.

Il povero ragazzo si ritrasse spaventato e perplesso. “ Ma come fanno a sapere l’uno dell’altro e da quando? E Perché sono così fuori? “ Ma non seppe darsi una risposta non sapendo tra l’altro come comportarsi.

L’atmosfera era diventata bollente come un vulcano pronto ad esplodere e Candy e Terence erano in posizione di guerra pronti per una secondo round di combattimento, quando improvvisamente entrò nella sala con lo stesso ragazzino , che molto velocemente aveva parlato in precedenza con Terence, uno sconosciuto.

“Complimenti Terence, lo hai fatto di nuovo!”

“ … Eh … cosa …?!” Cominciò a farfugliare Candy, dall’improvvisa intrusione di quello sconosciuto.

“Cosa vuoi Atrhur? Non vedi che sto avendo una conversazione con una vecchia amica di famiglia …?!” Esclamò Terence rabbiosamente e sarcasticamente , cercando Candy con lo sguardo.

“Lo vedo, lo vedo … “ rispose l’agente di Terence “ … ma se non desiderate che le vostre facce domani mattina siano in prima pagina sul Daily Mirror, allora vi consiglio vivamente di continuare la vostra discussione altrove. Roger Parker è in agguato fuori dal club e qualcuno gli ha fischiato che sta succedendo qualcosa di anomalo, qui nella sala da poker, e Terence ti ho sempre detto di stare attento in questo posto … lei è Mrs Andrew suppongo?!” Rivolgendosi a Candy.

“ …. In persona, ma da dove …”

“Arthur Cook, sono l’agente di Mr. Graham , l’ho riconosciuta per un articolo che ho letto riguardante la sua beneficienza …”

Per la prima volta in quella serata Candy perse la parola, la paura ed il panico apparvero sul suo volto. L’ultima cosa di cui aveva bisogno era di andare in prima pagina con Terence mentre si trovava all’interno di una bisca! “ Oh mio Dio! Cosa accadrebbe se … e se i bambini lo scoprono …. Peggio se dovesse scoprirlo Archie! … Ah come sono riuscita a farmi coinvolgere in questo modo, avrei dovuto mandare George! Nulla sarebbe successo se solo lo avessi fatto …. Ed ora come uscirò da qui!?!”

“Va bene, io ora uscirò da questo posto!” Disse cercando di prendere il proprio cappotto dalle mani di Terence , ma lui continuava a tenerlo saldamente.

“ Mi dispiace deludervi Mrs. Andrew , ma se ora uscirete da qui, cadrete dritta, dritta, su Parker! E se anche non riuscisse a riconoscervi subito , cosa di cui dubito, lui comunque capirà molto facilmente che eravate qui in compagnia di Terence … “

“Non non eravamo insieme! … Io ero …”

“Pensa che a lui possa importare? Gli sarà sufficiente vedere che eravate insieme nello stesso posto …”

“E allora cosa propone di fare Mr. Cook? Come posso abbandonare questo posto? Mi sta forse suggerendo di rimanere tutta la notte nascosta qui dentro?! … E cosa impedisce a quel giornalista di entrare ?! …Ah non posso credere a quello che mi sta capitando! “ Esclamò Candy tra il panico e la frustrazione.

“No certo che no …”

“Giusto Arthur , certo che no …” disse Terence in tono serio a sua volta.

Gli altri due lo guardarono in attesa. “… Noi lasceremo questo posto insieme, mano nella mano , in modo da far fare delle foto migliori!” Disse Terence sorridendo di traverso.

“Terryyyyy!!!” Gli urlò contro Candy esasperata.

“Proprio un bel momento per scherzare , vero Graham!?!” Esclamò ironicamente, il contrariato Cook. “ Quindi ascoltatemi … “ Arthur cominciò a spiegare il proprio piano, ma Terence non vi prestava alcuna attenzione, piuttosto era completamente perso nei propri pensieri.

“ Mi ha chiamato … Terry?... “
Ripetendolo più e più volte a se stesso, per assicurarsi di averla sentita davvero! … “ Lei avrà bisogno di tempo per gestire il proprio dolore … “ Gli vennero in mente le parole della madre .” Può darsi che stia mostrando qualcosa che sia diverso dal suo vero io? … Lei è molto più calda di questa donna fredda … ! Lei non è assolutamente quello che vuole mostrare … !!“

“Vieni con me!”
Con la mano libera dal cappotto di Candy, Terence le afferrò una mano.

“Terence, cosa vuoi fare?” Arthur era scioccato.

Candy, anche lei sbalordita e scioccata. Non sapeva però quale fosse la cosa più scioccante. Se la reazione improvvisa di Terence insieme alla sua voce profonda , o … l’emozione che stava provando al tocco sensibile della mano di lui, che la stringeva saldamente….

“Arthur, fai in modo che Jeff torni a casa sano e salvo e dì a Norman che scenderò nella cantina …lui sa cosa intendo. Il mio cappotto!”

“Subito, Mr. Graham.”

“Cook sbrigati! Cerca di tenere occupato Parker!!”

“Santi numi, Terence! Cosa hai intenzione di fare, roba da matti! Per tutto questo tempo ho spiegato il mio piano a Mrs. Andrew e …”

Patrick tornò con il cappotto e il cappello di Terence, lui li afferrò senza lasciare la mano di Candy.

“Cook stai sprecando solo il tuo tempo …. Patrick! Offri dello champagne a Roger … con i complimenti del Duca , riferisci! “ Disse con un sorriso ironico, e poi rivolgendosi a Candy.

“Andiamo!” Cominciando a tirarla con la mano.

Ma lei come svegliatasi da un sogno che l’aveva impietrita , ostinatamente rispose.

“No!!”

Terence la guardò selvaggiamente . Tra la rabbia e il panico.

“Candy … ho detto che noi lasciamo questo posto, ora!!”

Praticamente quasi la sollevava in aria , per come la stava tirando. Candy tentava di resistere alla sua presa mettendo più forza, ma era impossibile avere successo . Terence era più forte di lei.

E così due secondi prima che Roger Parker, entrasse nella sala da poker, Candy e Terence erano riusciti a scomparire dietro la porta segreta della cantina.


Continua ....
 
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Continuo del ...

Capitolo 11




SE TI FOSSE ACCADUTO QUALCOSA



All’interno di quella buia cantina , una lampada da parete gettava una luce fioca e debole. L’odore di alcool e muffa impregnava quel piccolo spazio colpendo le narici di Candy mettendo in subbuglio il proprio stomaco. Il posto era così piccolo e angusto che lei non aveva nemmeno lo spazio per girarsi . Terence le era davanti, e nonostante tutto quel trambusto e il panico che avevano appena vissuto, continuava ostinatamente a tenerle il cappotto e la mano. Lui sembrava calmo e imperturbabile. Candy invece era furiosa.

“Grande! Sei riuscito a intrappolarci in una scatola da tè! Mr. Granchester tu e le tue splendide idee!” Esclamò Candy tirando la propria mano dalla sua, così forte, da farsi male. “ … Ah! “ E sfregandosi il naso, continuò dicendo “ … Per di più … c’è una tale puzza qui dentro!”

“Prima di tutto non urlare, potremmo essere uditi!!! E in secondo luogo … da quando sei diventata così scontrosa , io non l’ho mai saputo?!?” Le rispose Terence, apparentemente arrabbiato; in realtà i suoi occhi la guardavano divertiti.

“Ci sono un sacco di cose , che non sai di me! ” Gli rispose Candy freddamente, e ancora arrabbiata.

“Questo è sicuro … Lady sigaretta !”

“Oh mio Dio! Continua ancora a darmi dei soprannomi!... Non riesco a credere a quello che mi sta capitando ! … Candy, sta calma e concentrati!”


“Voglio uscire di qui ora, Vostra Grazia !”

Lui si voltò guardandola sopra la propria spalla.

“Non preoccupatevi Mrs. Andrew, molto presto vi libererete della mia fastidiosa presenza!” E con ciò si girò in modo da poterla guardare in viso . Quindi prendendola per la vita la portò alla sua altezza.

“ …. Cosa stai facendo?!” Gli domandò lei senza fiato e in preda al panico.

“Forse, non vuoi più liberarti ?”

Lei non gli rispose, perché lo sentì muoversi. Lui la spinse sul suo fianco sinistro, piegandosi poi in avanti per poter essere di nuovo davanti a lei. Quindi Candy lo vide spostare con leggerezza alcune casse dal muro, e sentì un clac. Lui abbassarsi e scomparire.

“Dove sei ?!”

“Alice, vuol sapere dov’è andato Mr. Rabbit? “ Terence la chiamava , ma l’unica cosa che lei riusciva a vedere , era la mano di lui che le indicava di seguirlo.

Candy fece un profondo respiro, più che altro per calmare il proprio cuore che aveva cominciato a battere all’impazzata dal momento in cui Terence l’aveva quasi abbracciata , quindi si appoggiò nello stesso punto sul quale anche lui aveva fatto altrettanto.

“Fortuna che oggi ho indossato i pantaloni!” Pensò tra sé, osservando come fosse sorprendentemente piccola quella porta che permetteva di oltrepassarla solo ad un uomo ricurvo. Più che altro sembrava uno botola, ma non si trovava sul pavimento, bensì sulla parete. Nonostante il buio, riuscì a vedere Terence che dall’altra parte le sorrideva aspettando che lei entrasse.

Lei gli afferrò la mano strisciando attraverso quella porticina. Finendo in uno stretto corridoio rivestito di mattoni rossi. Candy cercò di alzarsi velocemente, ma inciampò e quasi non cadde. Un attimo dopo, Terence non solo l’aveva trattenuta, ma la teneva avvolta per la vita con entrambe le braccia.

Si ritrovarono faccia a faccia, con i loro respiri vicini. Silenzio. Lei sentiva solo il suo fresco respiro colpire le sue guance. Un mix di tabacco, whisky e menta. Vertigini. Allungò la propria mano lungo il muro per sostenersi. Ma non era necessario, perché praticamente Terence la sosteneva completamente.

Lo sentì ridere debolmente.” …. Cos’è così divertente?” Pensò.

“ … Perché ridi? … Stai guardando qualcosa di divertente??!”

“ Sto pensando … i poteri magici di Tarzan ti hanno abbandonato !”

E con questo, Candy perse nuovamente la propria compostezza e bruscamente si staccò dalle sue braccia , sbattendo quasi contro il muro dietro di lei.

“Dio! Quanti anni hai Mr. Graham! Quindici?!? “ Il suo tono era duro, i suoi occhi taglienti, la sua voce fredda. “Terence tu pensi che possiamo riprendere da dove ci siamo lasciati?! Perché ti comporti cosi … ?!” No, io non posso …!”Pensò tra sè .

Lui non le rispose. Guardandola fissa, per quasi mezzo minuto , in un misto di rabbia e tristezza. “ Con te … mi sento sempre un quindicenne … “ pensò tra sé, distogliendo il proprio sguardo da lei, continuando a pensare “ … Ma purtroppo nessuno di noi due , lo è più …” Continuando quindi, ad avanzare lentamente lungo quello stretto corridoio.

Comunicandole : “ ... cammineremo ancora per un paio di minuti …”

Candy rimase un po’ congelata. Rendendosi conto che le sue parole lo avevano colpito … ma in quel momento non sapeva nemmeno lei, cosa volesse … un Terence che le parlava come fossero ancora alla St.Paoul School , o un Terence scontroso e riservato … ”Freddo …. come te?” Le gridò la sua rivoluzionaria vocina interiore. “ Zitta! …” Lei , ancora una volta la fece tacere , cominciando a seguire Terence.

Giunti alla fine di quel corridoio scuro, apparve una porta. Non era molto lontana. Mentre risuonavano solo i loro passi, improvvisamente lo vide fermarsi e girarsi verso di lei. Con un solo movimento le mise il cappotto sulle spalle. E lei, in quel momento, si rese conto che stava congelando di freddo, senza il suo cappotto.

“ … Grazie …”

Terence scosse il capo debolmente , ricominciando a camminare. Giunto a pochi metri da quella porta lo sentì dire .

“ Quel ragazzo, Carson, da quando lo conosci?”
Sorprendendola decisamente con quella domanda.

" ... Jeff ... ? Eh ... Jeff. Lo conosco da quando era bambino ..." Gli rispose Candy, in maniera limpida. " …. Con tutta la confusione e la fuga in cantina, non ho avuto nemmeno il tempo di salutarlo ..." pensò .

"Jeff è inglese, vero? Com’ è possibile che tu lo conosca da quando era bambino?!"

Candy da una parte voleva parlare e dall'altra no ... lei sapeva che rispondendogli , molto probabilmente avrebbe aperto il vaso di Pandora.

"Eh Jeff e la sua famiglia , li ho incontrati molti anni fa , poco prima di lasciare l'Inghilterra ... mi sono nascosta nel carretto del padre .... allora, allora ... volevo. Ah! Comunque ora non ha alcuna importanza ... è una storia vecchia ..." Gli rispose lei , spegnendo lentamente la propria voce.

Come poteva immaginarsi, Terence arrestò la propria andatura e senza voltarsi verso di lei, le domandò.

"Perchè mai, ti sei dovuta nascondere nel suo carro?"

" Ti ha chiesto proprio questo Candy ...hai capito bene! ... Perchè non gli rispondi qualcosa?"
Pensò lei confusa.

Lui riflettendo che lei stesse prendendo troppo tempo per rispondergli decise di voltarsi.

"Candy ... vuoi dirmi ...perchè ti sei nascosta nel suo carro?"

"Perchè stavo fuggendo! Perchè sono scappata dal college dopo che tu l'avevi abbandonato e volevo tornare in America a tutti i costi! E se non avessi incontrato i Carson, non so dove sare finita! Perchè senza appoggi , non sarei riuscita ad imbarcarmi su una nave come clandestina per arrivare finalmente a casa! Ed ora ho soddisfatto la tua curiosità?!" Finì di dirgli rimanendo senza fiato.

"Che cosa hai fatto?? !! Una clandestina?!"

Candy non gli rispose, si limitò ad annuire con la testa , ma una cosa era certa, non era preparata per nulla al mondo , alla reazione di Terence.

Terence scoppiò a ridere. Una risata folle, impossibile ed inarrestabile. Una risata che spiazzò Candy, talmente tanto che iniziò a ridere anche lei. Nervosamente con le lacrime. Un paio di minuti più tardi cercarono entrambi di riprendere il respiro, continuando comunque a ridacchiare.

"Oh! Mi fa male la pancia ..." Disse Candy , appoggiandosi al muro per riprendere fiato.

"Anche a me ... ma grazie ... non ridevo in questo modo da così tanto tempo .... "Le disse lui, passandosi una mano tra i capelli, diventando però subito dopo serissimo.

Lui fece due passi verso di lei, e appoggiando la propria mano sul muro dove Candy si trovava e toccandole leggermente la spalla con l'altra mano , la intrappolò.

" E' stato molto pericoloso quello che hai fatto ... lo sai vero?" La sua voce profonda e vellutata , entrando nelle orecchie di Candy trapassò direttamente il suo cuore , come un'insopportabile carezza.

"Beh ... non avevo molte scelte ...."

"Fortunatamente ... tutto è andato bene ... altrimenti ...." Terence parlava lentamente, come se stesse provando dolore.

Candy tratteneva il respiro. Lo sguardo e la voce di lui la facevano rabbrividire. " ... No per favore ...non guardarmi così ..." Pensava lei nella sua mente, ma il suo corpo era pietrificato.

" Altrimenti se ti fosse accaduto qualcosa .... se solo ti fosse accaduto qualcosa ..."

"Sshh... fermati ... non ... "

"Se ti fosse successo qualcosa di brutto ... io non me lo sarei mai perdonato!"

Lei sentì un nodo stringerle la gola " ... No! ... Non posso! ... Ti prego smettila ..." Sentendo le sue braccia stringere tutto il suo essere, mentre lui la abbracciava,

Un abbraccio caldo. L'abbraccio del mondo intero. Mani sconosciute, ma note. Un profumo intimo, nel quale mai era andata via . Un abbraccio come una casa, la sua casa personale. Un cuore sopra l'altro, in un unico battito.

" ... Io non voglio ... nemmeno immaginare .... se tu fossi rimasta danneggiata ..." Le mormoravano, dolorosamente le labbra di Terence sul proprio orecchio.

" Ah ... Terry ... Terry non farlo! Non tornare indietro ... Non capisci?! Io sono maledetta! ... Tutti quelli che amo diventano cenere! Tutti quelli che ho amato sono morti! No! ... Basta ! ..."

Lei lo spinse via, cercando di ritrovare la propria compostezza, chinando la testa .

Lui : "Candy ..."

Lei schiarendosi la gola alzò la testa, guardandolo con gli occhi freddi della lady di ferro Andrew.

"Si sta facendo tardi ..."

"Candy dobbiamo parlare ..."

"Questa porta conduce alla laterale della Brick Lane, vero?"

"Si, ma io non ti lascerò andare lì fuori da sola ..."

"Oh. E' tutto sotto controllo, non preoccuparti!"


"Candy io voglio che parliamo ..."

" La mia auto ..."

"Candy ...”
"Perchè fai così ?"


"... L'ho lasciata all'angolo della strada ... "

"Dobbiamo parlare ora..."

"Devo andare ."

" ... Non puoi ..."

"Domani ho una riunione alle otto ... Mi dispiace ma non posso continuare a chiacchierare ."

Oltrepassandolo, afferrò la maniglia della porta, uscendo velocemente in quella traversa della Brick Lane.



Le due telefonate



Nei giorni che seguirono, due telefonate transatlantiche vennero effettuate.
La prima era quella di Annie a Candy.

“Ciao, Candy!”
“Ciao, Annie, sei proprio tu?”

“Si, cara Candy!”
“La linea non è molto chiara, riesci a sentirmi?”

“Ti sento Candy, come stai? E i bambini dove sono?”

“Sto molto bene ed anche i bambini, non preoccuparti tesoro! E voi come state?”

“Si, si! Il mio medico mi ha detto che molto probabilmente il bambino nascerà dopo Capodanno, sarai qui in quel momento, vero?”

“Si, Annie ovviamente, per Natale sarò a casa con i bambini e George ….”

“Candy, davvero è tutto ok?”

“ … Certo, si … va tutto alla perfezione! Ho solo un sacco di lavoro, ecco tutto!”

“ … Sei sicura che sia solo questo?...” Annie insisteva

“Si Annie … ma ora devo andare , perché devo prepararmi per il ricevimento del sindaco.”

“Oh! Com’è emozionante! Banchetto annuale del Ringraziamento? Cara Candy, sarà un momento meraviglioso! Sono sicura di questo! Ci saranno anche nobili o ospiti reali? “

“Annie, è solo per lavoro, e tu lo sai! Si, io penso che potrebbero intervenire anche dei reali.”

“Non vedo l’ora di leggere il tuo nome sulla colonna sociale! Come vorrei essere lì!”

“Come vorrei essere nella mia casa!”

“Quasi dimenticavo il motivo per il quale ti ho chiamata! E’ arrivata una lettera per te!”

“Da chi?”

“Da Karen Kreis, presto te la spedirò.”

“Non importa , tra meno di un mese sarò da te!”

“Bene, bene … abbi cura di te, Candy!”

Candy riattaccò la cornetta del suo telefono nero, rimanendo a fissarlo.
“ … Tutto il mio passato sta bussando alla mia porta …! … Karen … un nome collegato a …”

“Non vedo l’ora di leggere il tuo nome sulla colonna sociale!” Poteva ancora sentire la voce della sua amica …

“ Attenta a quello che desideri, cara Annie! Fai molta attenzione!”

Dopo la sua avventurosa serata nella sala da poker del club e tutto quello che ne era seguito, Candy non aveva più rivisto Terence . Tornando in Inghilterra le era passato per la mente che prima o poi casualmente avrebbe potuto incontrarlo . Ma così come era preparata ad un incontro casuale con lui, non lo era affatto invece per la modalità nella quale realmente era avvenuto quell’incontro. E così tutto ciò che avvenne in quella nottata, la tenne sveglia per un po’ di notti.

Era scoppiata una piccola guerra dentro di lei , più cercava di togliersi Terence dalla mente , e più lui invece era presente. Le parole dette danzavano nella sua mente più e più volte. I suoi gesti, il suo volto, la sua voce e il suo abbraccio …. Il suo dolce dolore che aveva cercato di nascondere prendendola in giro … “ … come ai vecchi tempi …. quando eravamo solo due ragazzi …”

“ … Ma non lo siamo più … “

Colse del fastidio. Ma cos’era che la infastidiva di più? Il fatto che lei avesse alzato le proprie difese? O sentiva il suo castello di ghiaccio vacillare? O … in ultima analisi, era catturata dall’attrazione che provava per Terence? Un attrazione nota e sconosciuta insieme. Un sentimento che non era più somigliante a quello provato da una ragazza adolescente. Ma il ricordo di un dolce primo bacio , le rendeva quel sentimento molto familiare.

Imbarazzata con se stessa, non sapeva se ridere o piangere.

“Mrs. Andrew , torna alla realtà! “ Ordinò alla sua immagine arrossata sul vetro della finestra e tirando la tenda , andò a prepararsi.

………………


La seconda telefonata era di una madre a un figlio.

“Si?”

“Ciao Terence, ragazzo mio! Ti ho svegliato?”

“No mamma, mi stavo preparando per andare a teatro.”

“Va tutto bene? E’ tutto ok?”

“Potrebbe andare peggio … “ Con il proprio tono di voce, Terence, voleva comunque far capire che tutto era uguale a sempre, ma la sua voce non riuscì ad ingannare sua madre.

“Terence , sei sicuro che non è successo nulla?”

“Niente di niente … solo qualche piccolo problema con lo spettacolo, niente di insolito … stasera abbiamo la prima.”

“ … Non volevo parlare del tuo spettacolo figlio mio, ma dal momento che lo hai citato … sarà La bisbetica domata che presenterete per il Ringraziamento?”

“ Mmmm … si “

“Forse siete un po’ nervosi … è la prima volta che lo portate in scena?”

“No, certo che no. Dopotutto non è mai troppo tardi per qualsiasi cosa, vero?”

“Capisco … quindi non hai intenzione di dirmi quello che sta succedendo, vero?”

Terence ridacchiò e la sua risata confermò alla madre i suoi sospetti. Era successo qualcosa di importante, o qualcosa stava appena iniziando.

“Forse cambierai idea, e dimmi a febbraio ci vedremo da vicino?”

“Beh si, e a tal proposito …”

“Terence, non accetterò che tu sia presente ad una proiezione qualsiasi del mio film! Voglio andare alla premiere del film accompagnata da mio figlio!”

“Ci penserò … “ Lui non aveva nessuna intenzione di tornare in America , tanto meno a New York.

“Karen si arrabbierà moltissimo se tu non verrai!”

“Oh, ora anche lei ha qualcosa da dire , madre …”

“Terence, non farti pregare! Vieni, voglio presentarti assolutamente a Clark.”
Terence , fischiò ironicamente.

“Mamma, non dirmi che sei una delle sue migliaia di fans … “

“Lo sai che è poco più grande di te! Lo vedo come un figlio … potreste diventare amici!”

“Si, va bene …”

La telefonata si concluse e Terence pensò che febbraio era lontano … l’America e New York ancora di più, mentre il suo interesse principale si era appena trasferito dall’America in Inghilterra!

Davvero una coincidenza però, che quelle due telefonate vennero fatte esattamente lo stesso giorno.
 
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Capitolo 12



Rose bianche sul nero



Ogni anno in occasione della festa del Ringraziamento, era tradizione per il sindaco di Londra offrire una grande cena di gala presso il comune con la quale raccogliere fondi da destinare in beneficienza. Solitamente era una grande festa a tema , allietata da danze o baci offerti all'asta. I ricchi e nobili cittadini di Londra , in quella occasione , avevano la possibilità di divertirsi mentre in nome della filantropia svuotavano le loro tasche. Quest'anno il tema della festa di gala era una rosa bianca sul nero.

Abiti da sera di colore bianco o nero per signore , smoking con una rosa bianca appuntata sul risvolto per gli uomini. Il banchetto di solito era preceduto da una rappresentazione teatrale della London Royal Theatre, il cui ricavato sarebbe stato destinato in beneficienza. La rappresentazione di quest'anno sarebbe stata " La bisbetica domata" di William Shakespeare, interpretata da Sir Terence Graham e Miss Fiona Bean.

Era impossibile che ad un simile evento , potesse essere assente Mrs. Candice White Andrew. Anche se lei avrebbe preferito di gran lunga , donare i soldi senza partecipare al ricevimento. Sapeva però, che non poteva mancare . Almeno non alla cena di gala. In quanto già nella rappresentazione teatrale sarebbe brillata la sua assenza.

Sapendo che il protagonista della rappresentazione sarebbe stato Terence, Candy decise di non andare . Per quanto lei amasse il teatro in tutte le sue forme, ancora non si sentiva pronta di vederlo recitare. Lei non sapeva se sarebbe restata in sé . In realtà lo avrebbe voluto più di qualsiasi altra cosa , ma l'idea di restare in un ambiente chiuso come il teatro insieme a Terence sul palcoscenico, le creava un tale panico ed emozioni così intense , che sentiva di non avere sufficiente coraggio o forza per poterle gestire.
Naturalmente la possibilità di vederlo al galà era già eccezionale, e di questo lei ne era pienamente consapevole. Riponeva comunque le sue speranze sul fatto che l' asocialità di Terence magari non gli avrebbe permesso di rivelarsi a lei . Così come anche lei, avrebbe fatto di tutto per evitare lui.
Tutto il suo essere sapeva che quando avrebbe rincontrato Terence , lui non l'avrebbe fatta scappare facilmente . Tutto il suo essere sapeva che probabilmente anche lei non sarebbe scappata . Forse.

*****



Da circa mezz'ora viveva quella serata di gala immersa in una bizzarra sensazione, qualcosa tra la frustrazione e il sollievo. Candy aveva realizzato che Terence probabilmente non sarebbe arrivato. Lei aveva già espletato i propri contatti sociali con diversi ospiti e non aveva intenzione di rimanere ancora più a lungo. Comunque non aveva intenzione di partecipare all'asta del bacio per beneficienza o alle danze, mettendo come scusa la propria vedovanza.

Naturalmente il suo atteggiamento convenzionale , non allontanava i suoi ammiratori, il loro corteggiamento e gli inviti a ballare. Inviti che Candy sempre respingeva con cortesia e gentilezza senza lasciare spazio ad illusioni.

Con un bicchiere di champagne in mano, vestita con un bellissimo abito da sera Lanvin nero che mostrava il suo collo nudo sulla schiena esposta a vista nella definita scollatura posteriore , con i capelli chiusi in un morbido chignon, raccolto con una piccola rosa bianca, Mrs Andrew quella sera attirava gli occhi della maggior parte degli ospiti, attirati dal suo stile elegante , moderno e provocatorio.

Lei indifferente a quegli sguardi, si stava intrattenendo ad una vivace e piacevole conversazione con il console francese e sua moglie, non notando un paio di occhi marrone scuro, che nell'ultima mezz'ora viaggiavano instancabilmente su di lei.

"Mio caro sindaco, posso farvi una domanda?"

"Sicuramente, caro conte De Luca, se posso esserle d'aiuto!"

"La lady ... che sta parlando con il console ..."

"Oh! Mrs Andrew vuol dire!?... Bella donna, amico mio! Imprenditrice , ma anche grande filantropa! Ma tra me e lei ... ehm .. come dire ... è più tagliente e fredda della lama di un coltello!"

"Con il defunto miliardario William Andrew , che tipo di rapporto aveva?"

"Lei è la vedova , naturalmente!"

"Interessante ..."

"Oh, venite, voglio presentarvi! Se non altro sarà molto divertente e interessante vedere mio caro Conte se riuscirete a sedurla!"

L'asta



In quel momento Terence entrò nel salone del galà in compagnia dell'attrice protagonista , Fiona Been. Candy era sotto l'assedio del conte De Luca , che nonostante il proprio temperamento italiano e il suo provocatorio corteggiamento, si stava rivelando anche un uomo molto divertente e affascinante. Anche lui vittima del castello di ghiaccio di Candy.

"Mrs Andrew ha visto la commedia questa sera?" Le domandò nel suo musicale accento italiano il conte , continuando insistentemente nel proprio corteggiamento.

"No, sono stata in ufficio sino a tardi . e non ho avuto tempo ..."

"E' stata un ottima rappresentazione, Sir Graham , ha un gran talento!"

"Mio caro amico De Luca , pensa che la signora Andrew possa gestire un impero economico, frequentando tutti i drammi teatrali della West End?!" Sottolineò il sindaco scherzosamente.

"Peccato! Perchè ... La bisbetica domata ha un carattere altamente educativo!" Si sentì dire da una voce profonda maschile proveniente dalle loro spalle.

"Oh! Vostra Grazia! " Esclamò il sindaco facendo un leggero inchino ".... e Miss Bean! " Baciando la mano della giovane attrice.

Candy socchiuse gli occhi, unendoli a quelli di Terence , mentre lui la guardava ironicamente e con un sorriso storto.

Dopo le dovute presentazioni, tra l'altro inutili per Terence e Candy, e i dovuti complimenti ai due attori per la loro performance, iniziarono una serie di dibattiti dedicati principalmente alla serata benefica.

"Miss Bean, vuole farci l'onore di partecipare all'asta per il ballo?"Chiese allegramente il sindaco alla giovane rossa attrice.

"Ma certo! Come potrei rifiutare?" Rispose la ragazza con voce musicale.

"Perchè non mettere all'asta anche un bacio?" Propose la moglie del console sorridendo.

"Si! Non è giusto che solo Mr. Graham possa godere dei suoi baci!" Sottolineò il Conte allegramente.

"Oh! Ma quelli sono baci teatrali mio caro Conte, sa?"Rispose l'attrice con una risatina.

"E questa sera i baci dovranno essere teatrali!?!"

Gli ospiti risero al commento del console.

"Questa è una splendida opportunità per dimostrare le sue doti di attore, anche alle signore presenti! "

"Udite! Udite! "

"Che ne dici Mrs. Andrew, allora ..." Disse Terence apparentemente indifferente a quella proposta.

"Eh ..."!
Candy era senza parole.

"Che idea brillante mio caro ! " Il sindaco accolse immediatamente e il resto del gruppo fece altrettanto.

" No, io non penso ..." Provò a rispondere Candy

"Candice, posso chiamarti Candice, vero?" Continuò a dirle Fiona senza aspettare risposta " ... io credo che se partecipiamo entrambe, alzeremo di molto la posta per le scommesse e daremo di più in beneficienza, si!"

"Una filantropa come lei signora non può negarsi a tale scopo!" Disse subito il Conte interessato, cosa che non sfuggì all' attenzione di Terence, che lo guardò in maniera diabolica più discretamente possibile.

"Non è meraviglioso!?" Esclamò ingenuamente la moglie del console applaudendo

A Candy sembrava di essere finita in un gruppo di pazzi che inconsciamente seguivano i dettami di Terence mentre lei immobile come una statua il marmo non riusciva a dire una parola.

"Bene, quindi le due candidate all'asta per il bacio saranno queste due squisite signore!" Concluse il sindaco , avviando la procedura.

Subito la giovane attrice prese Candy a braccetto per raggiungere insieme il palco. Candy rivolse a Terence il proprio sguardo carico di panico fissandolo negli occhi. Con le guance rosse per l'imbarazzo e uno sguardo che gli urlava . " Salvami! " Mentre le sue labbra gli sussurravano ..." Io ti ucciderò!!!"
Terence le rispose semplicemente strizzandole l'occhio.

*****



"Signore e signori, vi ringrazio tutti per essere qui stasera, anche quest'anno!"

Il sindaco iniziò il suo discorso, ringraziando tutti coloro che erano lì al fine di contribuire allo scopo della serata. Al termine del suo discorso iniziò la vendita all'asta del ballo. In meno di un quarto d'ora la procedura fu completata, e una serie di balli da parte di varie signore furono venduti.

" ... E adesso signori, vi suggerisco di mettere le vostre mani bene in tasca ... in profondità .... perchè è giunto il momento dell'asta del bacio!"
Applausi e risate riempirono la sala , facendo capire a Candy che oramai non poteva più scappare , sentendosi particolarmente fragile.

"Le candidate di quest'anno sono ... Miss Fiona Bean ...!" Applausi e qualche fischio accolsero la giovane nel momento in cui apparve nel suo abito bianco , mentre si inchinava per ringraziare.

" ... E Mrs. Candice White Andrew!"

Candy come per magia si ritrovò sul palco . Era muta e non era in grado di guardare da nessuna parte . Non udiva l'applauso, nè le esclamazioni di sorpresa ed eccitazione. Nemmeno gli sguardi di ammirazione.
E senza rendersene conto, non capì, che il bacio di Fiona Been fu vinto all'asta per 700 sterline da un marchese francese.

"E adesso signori , voglio sentire le offerte per il bacio della nostra bella Mrs Candice! Che ne dite di partire con 300 sterline ...?!" La voce del sindaco fu udita nelle orecchie di Candy come un esplosione e per la prima volta notò due paia di occhi, uno marrone e uno blu fissi su di lei.

"350 !" Esclamò il Conte De Luca.

"400!" Gridò il console francese, che come risultato guadagnò subito una spinta da parte della moglie sulla spalla, causando molte risatine intorno.

"500!" Insistette il Conte De Luca con un compiaciuto sorriso.

"Oh! Signori miei! Non credo che ci sarà più una possibilità come questa! Fatemi sentire le vostre scommesse!" Esclamò il sindaco con umorismo.

Candy intanto pensava una cosa. " Io lo ucciderò! ... Mi sento in gabbia!!! Mio Dio, io sicuramente lo ucciderò!!!"

"650!" Si sentì udire da una giovane voce in fondo.

"700 !" Replicò il conte.

" Ora si che stiamo facendo qualcosa signori! Mrs Candice ha raggiunto la scommessa di Miss Fiona! 700 andiamo ...!"
"750! " Esclamò lo stesso giovane

"800!" Gridò l'imponente italiano.

"Oh! ..." Esclamò il sindaco stupito per quelle scommesse in aumento. " ... 800 e una ...sento un’ altra puntata?"

Il giovane si ritirò dalla competizione , annuendo al conte italiano, che con aria di sufficienza ridacchiò compiaciuto.

" ... 800 e uno ...800 e due ..."

"1500 sterline !"

La sala si voltò sussurrando e guardando il duca di Granchester , che aveva i propri occhi fissi su Candy.
Alcuni commentarono che 1500 sterline erano una piccola fortuna.

"Conte De Luca, l'offerta di sir Graham vi ha fermato?" Gli domandò il sindaco , sorpreso dallo sviluppo inaspettato di quell'asta.

L'italiano sconfitto, scosse semplicemente il capo e con un inchino mostrò a Terence il proprio ritiro dall'asta.

"Eh , beh allora ...1500 e uno, 1500 e due , 1500 e tre ... venduto! Il bacio di Mrs Andrew è aggiudicato al Duca di Granchester! Può venire a raccogliere! " Lui raggiunse l’allegro sindaco, tra gli applausi della gente.

" Così come l'altro gentlemen , prego avvicinatevi! Signore, noi tutti vi ringraziamo ! Siete uno spettacolo per gli occhi!"

L'orchestra iniziò a suonare e molte dei balli vinti furono lanciati. Prima ancora che se ne accorgesse, Candy si ritrovò Terence in piedi accanto a lei, che la fissava con quello sguardo enigmatico che lei ben conosceva, non riuscendo a non ammettere che Terence con il suo smoking, quella sera , era semplicemente irresistibile, tanto da farle perdere maggiormente la parola.

" ... Io non ... credo che tu realmente voglia raccogliere, il ba..." Non riuscendo però a finire la frase.

Terence le si avvicinò così tanto che lei sentì il suo fresco respiro su di lei. Le sue ginocchia tremavano e le sue guance sembrava stessero prendendo fuoco. Con un movimento lento e struggente , lei sentì le labbra di Terence raggiungere le sue labbra … e poi sentirle morbidamente raggiungere la sua guancia per una tenera carezza!

Un applauso scoppiò all'interno della sala.
"Sua Eccellenza ancora una volta ci ha dato lezione di come deve comportarsi un vero gentleman inglese !" Affermò deliziato il sindaco facendo scoppiare la sala in entusiastici eufemismi!

Naturalmente nessuno, tranne Candy , sentì le suggestive ed evocative parole che Terence pronunciò. " Il primo bacio ... l'ho rubato ... il secondo ... l'ho comprato ... il terzo ... sarai tu a chiedermelo ... perchè lo vorrai...!!!"

*****



L'abito Lanvin , che indossa Candy nella serata di gala.

 
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Ma Teresa e figlia di Terence?
 
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CAPITOLO 13



Allora giochiamo



Candy stordita e scioccata, improvvisamente si ritrovò circondata da un numeroso gruppo di persone che si congratulavano con lei per il suo coraggio. Disorientata com'era , non sapeva se quello era un buon momento per cominciare a correre, o trovarsi un salvagente. Il colpo di grazia per tutte le sue emozioni poi, glielo aveva dato Terence . Che quasi l'aveva baciata, ma che alla fine ... non l'aveva fatto.
"Cosa fare ... Cosa fare ..."

"Mia cara Mrs. Andrew , vi ringrazio molto!" Esclamò il sindaco baciandole la mano . “Ciò che avete appena fatto in realtà è ..."

"Adorabile, proprio come lei!" Lo interruppe il conte De Luca , che nonostante avesse perso l'asta del bacio, non sembrava per nulla disposto a rinunciare al corteggiamento.

Candy era imbarazzata, e per il disagio regalò al conte un sorriso smagliante. In quella interazione , Terence sentì ogni goccia del proprio sangue ribollire, ma le sue doti di attore riuscirono comunque a confondere ogni singola traccia del proprio nervosismo.

" Certo, anche Terence è stato ammirevole. " Musicò la voce di Fiona nascondendo dietro il proprio tono allegro, l'amarezza nei confronti di Terence che aveva pagato una somma così alta per il bacio di Candy, mentre per lei non aveva mosso nemmeno una volta, una minima offerta.

"E' vero! Quale importo, Vostra Grazia!" Confermò il sindaco.

"Terence, penso che tu mi debba almeno un ballo, dal momento che il bacio mi è stato rubato da Candy, vero?"

Anche se stordita e ancora lontana dalla propria compostezza, Candy guardò Terence, poi Fiona e quindi di nuovo Terence . Oh ... bene in quel momento la ritrovò immediatamente. Naturalmente un pò bruscamente.

"Il piacere è mio , poter ballare con te Fiona ..."

Lo sentì dire Candy alla giovane attrice , mentre lui la guardava sorridendole maliziosamente.

"Oh! Allora mi sembra giusto Mrs. Andrew che lei danzi con me! " Ostentò in un lamento, il nobile italiano.

Candy ripagò il ghigno diabolico di Terence rivolgendosi al Conte:
"Roberto, penso che tu possa chiamarmi Candice! E l'onore è tutto mio, di ballare con te!"

Terence assottigliò lo sguardo non commentando, ma pensando " ... Vuoi giocare Lentiggini? Allora ...giochiamo!!"

Le due coppie raggiunsero il centro della sala unendosi alle altre che già ballavano. Con la coda dell'occhio , Terence guardava Candy mentre ballava con il Conte De Luca . Quel nobile italiano gli dava davvero ai nervi. Avvertendo tra l'altro che la propria pazienza stava raggiungendo il limite.

D'altra parte Candy invece sarebbe voluta tornare indietro. La sua razionalità stava prendendo il sopravvento volando ad ali spiegate nella propria testa, per testardaggine o gelosia? No, no... quello che aveva fatto era stato solo stupido! ... "Basta! Non appena finirò questo ballo andrò subito via! Cosa che avrei dovuto fare già da ore! ... Mi chiedo però se lui continuerà a ballare con Fiona quando mi allontanerò ..."

A causa dei suoi pensieri su Terence e per via della propria agitazione, Candy non si rese conto che mentre ballava con De Luca, lui aveva cominciato ad accarezzarle languidamente la schiena, a Terence però, non era sfuggito e ciò fu la ciliegina sulla torta!

"Fiona, scusami ..." Disse alla giovane attrice fermandosi durante la danza lasciandola congelata , attraversando quindi a grandi passi i pochi metri che li separava raggiunse la coppia che stava ballando.

" Interrompo."

Lui non lo stava chiedendo, ma esigendo.

Entrambi lo guardarono presi alla sprovvista.

"... Eh si certamente ..." disse il conte De Luca, in realtà non desiderandolo, ma acconsentendo solo per cortesia. " Candice, vi ringrazio per il ballo .... posso averne uno più tardi?"

"... Uh, si perchè no..." Non riuscendo però a completare la risposta perchè Terence prendendola saldamente per la vita , l'aveva già tirata danzando alcuni metri più in là.


Quando Candy si riprese da quello shock improvviso, si voltò e guardò Terence arrabbiatissima.

"Cosa pensi di fare, e cosa stai facendo Terence!"

"Ballo con Mrs Andrew! Ne ho tutto il diritto, molto di più di quel Conte Spaghetti!"

Candy per un istante avrebbe voluto ridere . " Ah ... ancora i suoi soprannomi! " Ma il suo operato per il bacio all'asta era ancora fresco nella propria mente e quindi gli rispose dicendogli.
"Oh! Si... dimenticavo che nella gerarchia nobiliare un Duca occupa un posto più alto rispetto a un Conte! Perdonatemi Vostra Grazia!"

"Chiunque è superiore a un mucchio di spaghetti!"

"Ha un nome quell'uomo , sai!"

"Si certo che lo ha! Spaghetti mano lunga!"

"Eh...!?"

"Non guardarmi con quegli occhi spalancati! Vorresti forse dirmi che non sentivi i suoi tentacoli su di te?"

"Terence geloso??"

" Cosa ti fa pensare che io non li abbia sentiti e che non mi piacessero? Chi ti ha dato il diritto di togliermi la mia dose di fortuna?!" Gli rispose Candy suo malgrado.

"E' così...?"

"Si!"

"In verità ... se non fossimo di fronte a tutte queste persone, mi piacerebbe chiuderti quella tua sporca bocca di scimmia maliziosa!"

"Fallo se ci riesci,maleducato di un Casanova!"
"Cosa dici Candy...??!!" Lei stessa fu sorpresa dalle proprie parole
Terence fermò il suo blu nello sguardo di lei dicendole sospirando.

"... Davvero, vuoi continuare a discutere … ? " Mentre su suo bel viso si dipingeva l’elaborazione di quella triste realtà. Mai pensando comunque, che quel repentino cambiamento d'umore avrebbe impressionato Candy.

"Eh ..io ..." gli rispose lei cercando di dire qualcosa.

"... Possiamo parlare con calma,come due vecchi amici... ?"

Lei non riusciva a sopportarlo. Quella sensazione, quella voce, quegli occhi.

"Non posso!" Urlò dentro se stessa. " Non ho il coraggio ... non riesco a sopportare tutto questo dolore ..."
Smise di ballare rimanendo pietrificata, fece un passo indietro, abbandonando le braccia di Terence , sentendosi subito vuota.

"Terry ... no, non siamo amici! Mi dispiace ... non posso ... addio!" Gli disse con la voce soffocata dalle lacrime. Lacrime appuntite come frecce che non volevano essere viste da lui,costringendola a fuggire via.

Entrata segreta


Uscì dalla sala come una matta. Non salutando nessuno. Non ritirando nemmeno il proprio cappotto dal guardaroba. L'unica cosa che le importava era di nascondersi insieme alla proprie lacrime.
Proprio lì in cima alla scalinata, fuori il grande ingresso della City Hall sentì la sua mano afferrare la propria.

"Candy!"
Lei si voltò bruscamente indietro, come spinta da un potere superiore, guardandolo.

"Voglio restare sola, Terry!"
Lui andò per dirle qualcosa, ma ...
Sorprendentemente lei si accorse che il viso di lui non era nè arrabbiato , nè triste. Solo una strana espressione di panico si era diffusa sul suo volto. Lui stava vedendo qualcosa dietro di lei; inconsciamente cercò di voltarsi per vedere ciò che lui stava guardando.

"Non girarti ...." le disse lui lentamente stringendole la mano più forte.
Poi lei sentì alle proprie spalle un boato come un fuggi fuggi generale, con tante voci e ....

"Non farmi resistenza e fai quello che ti dico! Corri!"
Sentì Terence sollevarla dalla vita con un braccio, costringendola a chinare la testa . La giacca del suo smoking formò una specie di ombrello sopra di lei.

"Terry ... cosa..."

"Per favore ... non resistermi ...." Le sue labbra vicinissime all'orecchio di lei.

Lei lo lasciò fare. Nei momenti che seguirono, non capì se stava camminando o se lui la stava trasportando. Con estrema difficoltà, e con la coda dell'occhio, vide molte paia di piedi come quello di un esercito, realizzando da dove fosse provenuto il boato di prima.

Quando i primi flash delle macchine fotografiche dei giornalisti cominciarono ad esplodere dietro di loro, praticamente Terence gettò Candy dentro un taxi nero londinese.

"Allontanati velocemente !" Gridò al tassista, voltandosi indietro per guardare attraverso il lunotto posteriore , passandosi nervosamente una mano tra i capelli e rilasciando un sospiro di sollievo.
Candy con la testa china e i capelli in disordine , ancora una volta quella sera si ritrovò in un forte stato di shock, " ... Hanno fatto in tempo a fotografare i nostri volti...?"
Come se avesse letto il suo pensiero , Terence le proclamò.

"Se il volto di qualcuno, domani mattina sarà in prima pagina .... non preoccuparti , sarà il mio!"

" Ne sei sicuro...?"

"Ti hanno visto, ma non sono riusciti a vederti in volto ... e per loro non è importante stampare la foto di una testa coperta!"

" Oh mio Dio ... e se invece mi hanno riconosciuta? Cosa penserà Archie ... il mio nome scritto sulla pagina sociale ...no ...io non ..." Candy continuava a dire cose senza senso tra sè e sè.

"Credimi, nel corso degli anni ho imparato , e loro non ti hanno visto in viso ... non hanno trovato quello che cercavano ..."

"Tu mi hai rapita?!!"

"Si , puoi dirlo ... " Terence rise debolmente "Ma non preoccuparti ... c'erano molte bionde alla festa ! ... Anche se non tutte indossavano un abito come il tuo !" Aggiunse Terence scherzosamente andando d'istinto con il proprio sguardo sulle belle gambe di Candy che l'abito sollevato stava rivelando in quel momento dopo la corsa per entrare nel taxi.

"E' colpa tua! Tutta colpa tua!" Gli gridò, ricoprendo furiosamente le proprie gambe con l’abito.

" Se non ti avessi aiutato a fuggire, avrebbero già stampato la tua foto!"

"Se non mi avessi seguito, questo non sarebbe accaduto! Perchè mi segui? Cosa vuoi da me Terence? Ancora non sei soddisfatto , di quello che mi hai fatto passare questa sera?"

"Io ti seguo perchè non tollero che tu mi abbandoni nel bel mezzo di una conversazione ... E comunque penso che stasera ci siamo divertiti entrambi ..." Concluse lui con un sorrisetto.

“Perchè non mi lasci in pace?" Gli rispose Candy gettandogli addosso la giacca del suo smoking, che fino ad allora aveva mantenuto sulle proprie spalle.

"Mi stai chiedendo di lasciarti in pace, per ogni tentacolo di quel tipo agli spaghetti? Mi dispiace ma è fuori discussione , bambola!"

"Voglio andare a casa!"

"Non puoi andare a casa!"

"Cosa stai dicendo?"

"Se tu ora vai a casa , domani mattina Roger Parker, che ci sta seguendo , stamperà in prima pagina il tuo nome a belle lettere maiuscole nella prima pagina del suo giornale!"

"Oh mio Dio ... non posso credere che ci stia seguendo ... ed ora cosa facciamo? Tassista ti prego, gira fino a quando questo maniaco di un giornalista si annoierà!!"

" Andremo a casa mia! Continueremo a litigare lì se ti va!!" Le esclamò Terence sarcastico.

"Scusa!?!"

"Ho detto che andremo a ..."

"Ho sentito quello che hai detto Terence, ma io non voglio andare a casa tua, voglio andare a casa mia!!"

"Bene, se davvero vuoi andare a casa tua, lo farai a modo mio! E non portare obiezioni! " Le rispose Terence alzandole il sopracciglio sinistro, dando nuove indicazioni al tassista.

Durante gli anni , Terence aveva imparato a sfuggire ai giornalisti . E in questo sicuramente lo aveva aiutato l' appartamento dove aveva deciso di vivere. Poichè pochissimi dei condomini sapevano che alle spalle dell'edificio c'era un piccolissimo vicolo , che sembrava cieco ma che in realtà portava all'entrata posteriore del palazzo. Quell'ingresso era raramente utilizzato dagli altri se non da Terence ed il portiere.

In meno di dieci minuti, Parker li perse di vista, chiedendosi dove diavolo fossero finiti. Pagato il taxi, Candy e Terence entrarono nell'edificio.
Candy in quel momento era ignara, di quanto le sarebbe stato utile in futuro quell'ingresso segreto nel palazzo di Terence.

Conosco la tua verità



Rimasero entrambi in un irritante silenzio , sino a quando la porta dell'appartamento si chiuse alle loro spalle. Una forte tensione si diffuse tra di loro , sapendo che ben presto sarebbe esplosa come un uragano.

L'appartamento era quasi buio, ad eccezione di una lampada da terra nel soggiorno che condivideva la propria calda e tenue luce nella stanza. Sorprendentemente Candy notò il fresco odore del pulito in tutta la casa. Come risposta sentì Terence affermare che una governante veniva ogni giorno a prendersi cura dell'appartamento. Lo vide accendere il camino lasciandola osservare intorno.

Era un semplice soggiorno arredato con eleganti mobili dai toni marrone chiaro. Un divano di velluto nero posto davanti il camino era in contrasto con una poltrona rossa ferma davanti la finestra. Tuttavia ciò che attirò più di qualsiasi altra cosa l'attenzione di Candy era il pianoforte. Era il medesimo pianoforte che aveva visto nel castello di Terence in Scozia. Lo sentiva così intimo , che sentì il bisogno di accarezzare la sua liscia superficie, avvertendo l'irresistibile desiderio di salutare un caro vecchio amico . Tuttavia , sentiva che non poteva restare ancora lì per molto. O avrebbe potuto?

Era ancora molto agitata, ed arrabbiata con lui. Il ricordo di quel quasi bacio , era così intenso nella sua testa, che la faceva sentire barcollante su una corda tesa .

"Per quanto tempo hai intenzione di restare lì?"

Era come se lei avesse piantato delle radici profonde. Aveva le mani incrociate sul petto, in posizione di difesa, ma anche per il freddo che sentiva : era ferma in piedi nello stesso punto in cui si era fermata entrando nell'appartamento. Non muoveva nè un passo in avanti nè uno indietro.

"... Non sono venuta per restare ..." gli rispose.

Lui si voltò e la guardò. Uno sguardo enigmatico, che la trafisse.

"Hmmm ... si, dimenticavo che vuoi tornare velocemente nella tua casa ..."

"Non prendermi in giro Terence! Sono stanca ... mi hai detto che avremmo dovuto fare a modo tuo, ed io ti ho seguito, ma ora voglio tornare a casa. Hai un telefono?"

"Scusa...?"

" ...Ho chiesto se hai un telefono ..."

"Ho un telefono Candy ... ma chi hai intenzione di chiamare a quest'ora?"

"... Devo ... devo chiamare, per farmi venire a prendere ..."
Terence le voltò le spalle dirigendosi verso la cucina.

"Preparerò un pò di tè, vai davanti al camino altrimenti prenderai un raffreddore . Ti porterò io a casa più tardi.

" ... Io voglio chiamare George per ..."

"... Sarebbe maleducato non offrirti una tazza di tè, sei ospite per la prima volta nella mia casa ..."

"Io non voglio del tè! Dov'è il telefono Terence?"

"Nel mio studio, ma lì dentro non ci entra mai nessuno!"

"Pensi di essere divertente? " Lei per la prima volta avanzò di due o tre passi " e ... se proprio in questo momento devo bere qualcosa, sicuramente sarà qualcosa di più forte!"
Terence fischiò sonoramente.

"Lady Andrew, lei mi sta scioccando!"

Candy in collera, non gli badò. Andò direttamente verso il piccolo angolo bar del soggiorno, e vedendo una bottiglia in cristallo contenente liquido ambrato trasparente, prese un bicchiere e se ne servì una bella porzione.

"No!! Non farlo..." Non riuscì a fermarla.

Davanti agli occhi attoniti di Terence, Candy bevve tutto di un fiato. Nel tentativo di non tossire per la forte ustione alla gola, gli occhi le si bagnarono di lacrime.

"Lo sai che hai appena bevuto un whisky scozzese invecchiato di cinquant’ anni tutto d'un sorso?" Le domandò Terence cercando di trattenersi, per non scoppiare a riderle davanti.

"Ecco! Mi hai offerto qualcosa! Ora devo andare!" Gli rispose imperterrita Candy anche se quella bevanda appena bevuta le stava facendo pulsare le tempie.

" ... devi o vuoi?"

"Lo voglio!" Gli gridò .

Terence non riuscì più a trattenersi. E scoppiò a ridere. Ma era una risata forte e selvaggia, carica di rabbia. Una risata che la spaventò. E poi improvvisamente lui la fermò.

"Mi odi così tanto? Allora mi disprezzi !? " La sua voce impassibile, mentre le sussurrava ciò.

" ...No Terence, io non ti odio!"

"Non mi stai dimostrando il contrario! Che io sia maledetto, dopo venti terribili anni , l’unica cosa che in questo momento ti preoccupa di più è pensare se quel damerino di Archie possa vedere una tua foto con me, piuttosto di avere una tranquilla conversazione!!" Le urlò contro lui , così forte da farla sobbalzare.

"Archie non ha alcuna colpa in questa storia! Lascialo da parte! Ed è per questo motivo che non voglio avere nessun colloquio con te! Perchè noi non abbiamo niente in comune! Niente!"

"Ora, non parleremo madame! Ora discuteremo! E per quanto riguarda quello che abbiamo in comune ... si hai ragione! Solo una volta abbiamo condiviso qualcosa! Ah , ah , il tuo unico e solo protettore!"

"Non dirlo!!"

Terence guardava Candy selvaggiamente, il fuoco dei suoi occhi sprigionava rabbia profonda. In quell'istante a lui non importava nulla e non interessava niente. Tutto quello che voleva era tirare fuori dalle proprie viscere la sofferenza e l'ira che ancora custodiva dentro di sè.

"Albert!!! Il tuo protettore! Il mio amico fraterno! Così condiviso, che non hai perso tempo a sposarlo!!!! Però hai dimenticato di invitarmi alle nozze! Sarei potuto essere un perfetto best man!!!Non sei d'accordo!!!??"

Lo schiaffo fu così forte che riecheggiò sulle pareti del soggiorno. Lui si portò una mano sulla guancia ridacchiando.

"E sei tu quella che mi dice che mi comporto come un adolescente! Chi è ora che dimostra quindici anni??!!"

"Io non lo permetto! Non ti azzardare a nominare il nome di Albert! Albert era ... era un grande uomo ...tu sei ... sei il solito maleducato, rude ed egoista di sempre!"

"E tu sei una donna fredda , amareggiata che non ha nulla a che fare con la Candy che conoscevo!! Pensi che il tuo Albert sarebbe orgoglioso di vederti in questo stato!"

" Basta!!"

"Oh no!!! Io non voglio farti favori madame!!! " Le disse afferrandole la bottiglia di whisky dalla quale Candy si era servita poco prima, bevendone due grossi sorsi .

"Rude ? ... Si forse lo sono! ... Maleducato?! ... Ah che peccato per il titolo, di sir!"

Quindi accendendosi nervosamente una sigaretta, continuò a dirle.

"Egoista?! ... Ah, ah vuoi parlare di egoismo Candy? Parliamone! ... " Fece una breve pausa e poi. " Si! Io sono stato così egoista che ho deciso di rimanere con Susanna! Vuoi che io ti ricordi cosa mi hai fatto fare? !!! Quello che mi hai fatto promettere?!!! E per chi l'ho fatto? Io , l'egoista! Tanto egoista, da fare il mio dovere, tutto in silenzio!! Senza anima! Come un burattino!!! “

" ... Tu hai dovuto ... era tuo dovere ... entrambi abbiamo dovuto ..."

"Io non l'amavo Candy! Non l'ho mai amata! Non volevo e non potevo!!! ... Eppure non ti ho mai chiesto di aspettarmi ... tanto egoista che per dieci maledetti anni , nei quali sapendo che Albert ti teneva tra le sue braccia io ho preferito cambiare continente per non metterti a disagio! " Terence urlava , ormai aveva perso completamente il controllo di sè stesso.

"Si, ma tu Terry mi dicesti di essere felice! Ed io ho fatto quello che tu mi avevi chiesto di fare!"

"Oh! Si!! Tu l'hai fatto! Mrs. Candy ha sempre pensato prima di tutto agli altri ... alla povera Susanna , ha donato il suo Terry !!! Senza chiedere a lui cosa realmente volesse! La santa Lady Candy, che ha sempre curato la felicità degli altri ... che correva sempre a difendere le sue povere amiche , ecco che improvvisamente ha pensato alla propria felicità, trovandola al fianco di Albert!! Come hai potuto??!!"

"Ti sei mai chiesto quanto io abbia sofferto, Terry? Ti sei mai chiesto con quale animo sia partita quella notte? Quanto sia stato difficile per me andare via? Ti sei mai domandato cosa mi fosse accaduto? Sono quasi morta di polmonite! La zia Elroy mi ha cacciato di casa mentre avevo la febbre!! Sai in quali braccia ho pianto per giorni e notti?! Hai mai pensato che ero una ragazza di sedici anni, e che quel giorno ho perso tutto??!!"
Il whisky stava facendo bene il suo lavoro sciogliendo la lingua di Candy.

"Vuoi competere con il dolore, Candy? Perchè credimi, se tu sei scesa una volta nell'inferno, io non sono ancora risalito!!!"

"Non mi sono mai sentita tanto orfana in tutta la mia vita, come in quel giorno! Tu mi hai lasciato sola, Terry! Sola!!! Non hai combattuto ... Perchè non hai lottato...?? Probabilmente non volevi ..." Le sue lacrime, stavano soffocando la sua voce, e afferrando dalle mani di Terence la bottiglia di whisky, ne mandò giù un altro profondo sorso.

" Perchè, tu mi hai permesso di lottare? Me ne hai dato la possibilità?! Hai preso la decisione di lasciarmi , da sola! Dopo tutto anch'io ero molto giovane, non avevo nemmeno diciotto anni! Sai quanta paura avevo? Sai quanta pressione la madre di Susanna faceva ogni giorno su di me? ! Io non volevo lasciarti! ... Anche adesso ... io non voglio che tu vada via ... si forse non sto combattendo ... e alla fine ti lascerò andare via .... Ma io non sono cambiato! Tu invece Candy, cosa ti è successo ?!" Il dolore e la rabbia ormai dilagavano in tutto il suo corpo.

"Cosa vuol dire, che non sei cambiato Terry!!?" Gli urlò lei praticamente contro.

"Vuoi dire quello che ho scritto nella mia lettera alla quale non ti sei degnata nemmeno di rispondere!!! Te lo chiedo di nuovo Candy! Cosa ti è successo??!!"

"Quello che mi è successo, è stato giusto ... e ... in tutta la mia vita io ti ho sempre inseguito!! Ma che cosa non è cambiato in te Terence?"

"Vuoi sentirlo eh! Sicura che saprai sopportare la mia risposta? Oh ma certamente! Dimentico che tu sei la regina delle nevi! Puoi affrontare qualsiasi cosa! " Prendendole nuovamente la bottiglia tra le mani tirando giù un nuovo lungo sorso. " ... Tu mi ha inseguito!?..." Aggiunse poi con una nota di meraviglia.

"Padron Terence e i suoi famosi giochetti! Si, sicuro che non sei cambiato! Com'è sicuro che io ti ho inseguito! Ho corso dietro di te come una pazza... e non sono mai riuscita a raggiungerti!!"

"Molto bene, non mi piacciono i giochini .... siamo grandi ora tesoro .... quindi prenditi tutta la verità Vostra Maestà Lady Andrew!"

"Me ne vado! Non voglio sentire ..."

"Oh! No mia cara , tu rimarrai e sentirai! " Terence l'afferrò per il polso tirandola verso di lui, sorprendendola.

Fece una pausa .... che a Candy sembrò un eternità e poi le sue parole la colpirono come mille schiaffi reali.

"Oggi non abbiamo nè un cavallo, nè un bosco e nemmeno una festa di Maggio per svegliarti!! Oggi siamo tu, io , uno scoth e la verità!"

"Terence, lascia stare la mia mano!"

"Non vuoi sentire la verità, Candy?"

" ... No... fermati ..."

"Quello che non è cambiato , Candy ..."

"Terry fermati ..."

" .... e che mai cambierà, è che ..."

" ... Ti prego smettila ..."

" ... Tu sei ... eri ...e sempre lo sarai ... fino all'ultimo mio respiro .... e forse anche dopo, magari in un altra dannata vita che vivrò ..."

Lei allora posando la propria mano sulle sue labbra lo fermò. Terence sorpreso dal suo tocco non reagì, immergendo i propri occhi umidi in quelli verdi e turbolenti di lei.

" ... Sempre, ti ho rincorso e non ti ho mai raggiunto Terry .... al porto quando abbandonasti il college, guardavo quella nave che ti portava via, lontano da me, e non riuscivo a smettere di piangere gridando il tuo nome , più e più volte ... ho gridato di amarti ... fino a quando non ho avuto più voce ...
Sulla collina di Pony stringevo tra le mani la tua tazza di tè come l'oggetto più sacro, mentre vedevo le tue impronte sulla neve morire sotto la neve fresca ...
A Chicago ... ti ho visto tra un mare di ammiratrici ... e ancora una volta ti ho chiamato ...
In ospedale a New York ... ti ho visto raccogliere Susanna e tutto quello che avevo voglia di fare , era gridare ... No! Lui è mio! Lui è il mio Terry! ... posso ancora contare i battiti del tuo cuore ... allo stesso modo in cui li sentii quella sera sulla mia schiena!!! ...
Non parlarmi di dolore Terry .... Non parlarmi di cambiamenti ... Io conosco la tua verità ... e conosco la mia..."

Lacrime di disperazione e dolore correvano ormai incontrollabili dagli occhi di Candy.

Poi la mano di lei lasciò le sue labbra per ricadere sul proprio viso, nello stesso istante in cui lui le liberò il polso. E in silenzio si avvicinò al camino dandole le spalle.

"Non bere più ... o ti ubriacherai " Gli disse lei esausta, mentre lui con la coda dell'occhio la vide prendere la bottiglia.

" ... Cosa vuoi che m'importi ... " Le rispose lui rassegnato.

Poi lei lo sentì mormorare qualcosa.

" ...Cosa..." Non ebbe il tempo di chiederglielo , perchè lo vide voltarsi velocemente raggiungendola con due grandi passi. Le prese quella bottiglia tra le mani gettandola furiosamente sul divano.

"...Terry ..."

Lui l'afferrò per le spalle quasi sbattendola contro il muro. Una prigioniera sotto lo sguardo fiammeggiante di lui, uno sguardo lucido blu.

" Vada tutto all'inferno ... ne ho avute abbastanza, ora basta!" Imprecò Terence tra i denti con voce roca.
Candy non cercò di liberarsi dalle sue mani , nemmeno provò a dirgli qualcosa. Lei non poteva e nemmeno voleva. Il tocco bruciante di lui , le paralizzava la mente e l'anima.
I loro occhi in un eterno silenzio compresero acconsentendo di perdere la loro logica. I loro respiri annegarono. E poi, ci fu un esplosione.

Tutta la rabbia, il dolore, l'assenza e gli anni. L'amarezza, la separazione e la solitudine. Il passato e il presente , le lacrime e le risate. Lussuria ed amore. I ricordi, gli anni perduti , la giovinezza perduta ... divennero una sola cosa. Un bacio. Furioso, arrabbiato, pieno di sofferenza , di dolore e di desiderio.

Un bacio con il gusto di Maggio ma anche così nuovo. Un bacio equamente diviso in due. Labbra che lottavano per il predominio. Labbra che cercavano disperatamente sollievo. Senza fine. Salato dalle loro lacrime. Lacrime fuse. Respiri mozzati. Tutto d' un fiato. Un abbraccio. Mani legate strettamente. Matasse ingarbugliate. Non c'erano parole. Non c'era senso. Soltanto un non ritorno. Nulla di più di un tutt’uno che era stato destinato.

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Il prossimo 14° Capitolo sarà postato in sezione hot fanfiction ;)
 
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view post Posted on 17/3/2020, 16:56     +1   -1
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Ma io non riesco andare nella sezione hot
 
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Capitolo 15



Il divario



"Non è nelle stelle il nostro destino, ma in noi stessi."
William Shakespeare


Si svegliò perché sentiva un freddo a lui ben noto. Ma era sbagliato. Non avrebbe dovuto sentirsi così, non oggi almeno, Il suo profumo era ancora nella camera e su di lui. Ma lei non c'era. Si sorprese con se stesso per come avesse dormito profondamente. Da anni conviveva con l'insonnia, e non si sarebbe mai aspettato di trascorrere una notte della propria vita, a dormire come drogato. Ma quando il suo calore svanì, insieme ad esso anche il proprio sonno tranquillo sparì.

Saltò giù, realizzando quello che era successo iniziando a vestirsi velocemente " Non di nuovo!" Terence malediceva tra i denti . Con l’ultima flebile speranza, fece un giro nell'appartamento sperando che fosse ancora lì. Forse si era sbagliato. Veramente avrebbe voluto sbagliarsi, ma non fu così.

" Lentiggini, vuoi che ti insegua? E inseguimento avrai!" Esclamò indignato, con se stesso.
Poco prima di uscire dal suo appartamento, notò un pezzetto di carta lasciato sul pianoforte. Colpito intimamente dal panico prese quel foglietto leggendolo.

Terry

Devo andare. Oggi devo tornare in America.
Sarebbe inutile spiegarti.
Ma ho qualcosa da fare che non posso rimandare.

La tua
Candy



Terence congelò, fissando quella lettera con uno strano senso di dejà vu.
Probabilmente era una punizione quella che meritava, ma non aveva più voglia di accettarla. Piegò la lettera, la pose nella tasca della sua giacca e sbattendo la porta del suo appartamento, se ne andò.
Quando Terence arrivò al porto di Southampton era tardi. La nave era partita, sembrava un punto nero all'orizzonte mentre spariva in lontananza.

Rimase lì fino alle prime luci dell'alba, fino a quando quel puntino nero si perse nell'Atlantico.
Lui l'aveva persa di nuovo. Pensò alle molte volte nelle quali si erano lasciati e con una rabbia delirante che avvertiva per la prima volta nella propria vita , Terence decise che questa sarebbe stata l'ultima volta.

********



Gli Uffici degli Andrew a Londra erano ubicati all'ultimo piano di un edificio di lusso, nelle vicinanze di Street Oxford. George salutò la sua segretaria con il suo solito buongiorno, trovandosi di fronte però un’ inaspettata sorpresa..

"Buon giorno Mr. Johnson, c'è qui Mr...."

"Conosco già Mr. Grandchester , grazie Charlene ."
Terence si alzò dalla poltrona della sala di attesa , dov’ era rimasto seduto sino a quel momento ad aspettare l'arrivo di George.

"Buongiorno Mr. Johnson, scusate la mia visita improvvisa ". Disse Terence offrendogli gentilmente la mano per una affabile stretta,

"Buongiorno Vostra Grazia, prego accomodiamoci nel mio ufficio, Charlene per favore ci porti ... tè suppongo , vero … Mr. Grandchester?"

"Si, grazie "
Camminando per raggiungere l'ufficio di George, Terence non potette trascurare una grande porta, sulla cui sommità un’ iscrizione dorata riportava.

"Candice White Andrew, Presidente della Andrew Enterprises"

Gli parve strano, ed anche un pò divertente vedere il nome di Candy scritto in maniera così ufficiale. In quel momento, gli vennero in mente i vari articoli che aveva letto recentemente su di lei. Come veniva chiamata nel mondo degli affari e dai giornalisti? La Potente Lady Andrew, la regina di pietra, smeraldi di ghiaccio, la dura filantropa! "Nemmeno uno ha mai pensato di chiamarla lady lentiggini?" Riflettè Terence, tentando di parodiare il cambiamento di Candy. " E chi sei tu, dopo tutto, signor duca, e con quale coraggio vorresti giudicarla?" Riflettè sarcasticamente. Ma tornando ai propri pensieri, Terence non tardò ad entrare immediatamente in argomento con George.

"Mr. Johnson , non abbiamo mai avuto la possibilità di parlare, ma credo che lei mi conosca, anche se potrebbe non ricordarmi benissimo, dal momento che sono passati molti anni dal nostro ultimo incontro ..."

" Certo che la ricordo , Mr. Grandchester e sono onorato della vostra visita, anche se devo essere d'accordo con lei, infatti nel nostro ultimo incontro lei era ancora un giovanissimo gentiluomo"

"Piuttosto un giovanissimo maleducato, mi permetta di dire. " Rispose Terence ricordando tra sè, come quella notte di Capodanno sul ponte della nave si fosse allontanato senza nemmeno presentarsi a George. " Tuttavia vi ringrazio molto, di aver accettato di vedermi senza appuntamento, sono pienamente consapevole di come lei sia impegnato e non voglio farla attardare. Sono qui perchè vorrei chiedere il vostro aiuto."

George si sentì un pò sorpreso, nonostante avesse intuito quello che Terence stava per chiedergli, infatti sapeva della sua connessione diretta con Candy, ma il proprio carattere moderato riuscì a non far trapelare alcuna emozione.

"Se c'è qualcosa che posso fare per lei, naturalmente lo farò Mr. Granchester."

"Mr. Jonhnson, Mrs. Andrew è ancora a Londra o è tornata in America?"

" Si, proprio in questo momento mentre stiamo parlando lei sta tornando in America, è partita molto presto questa mattina. Tra qualche giorno, si troverà nei nostri uffici di Chicago, se desidera potrà contattarla ."

"Sapete quando tornerà a Londra?"

"Mrs. Candy ha programmato di trascorrere le sue vacanze natalizie a Chicago, ma non so dirvi per quanto tempo rimarrà in America. Quel che è certo è che dopo Capodanno , il giovane Anthony e la signorina Rosy dovranno tornare presso la Saint Paoul School , e sarò io stesso ad accompagnarli."

Terence si sorprese alle parole di George. “I figli di Candy frequentano la Saint Paoul School ?!?" Georgè riuscì a leggere l'espressione di Terence , ma scelse di rimanere in silenzio. In quel momento entrò nell'ufficio la giovane segretaria servendo il tè che aveva preparato .

Il cervello di Terence iniziò a lavorare pensieri, che fino a quel momento non avevano minimamente attraversato la propria mente. Si, lui era consapevole che Candy aveva avuto due figli da Albert. Bambini che più di ogni altra cosa , lui avrebbe voluto donare a lei. Sarebbe dovuto essere geloso di loro, ma al contrario sentiva di amare quei bambini, anche se non li aveva mai incontrati. Si, lui li amava perchè erano i figli di Candy.
Amava tutto di lei; anche quello che avrebbe potuto fargli male. Non importava se lui provasse dolore, l'unica cosa che per lui era importante era Candy, solo lei. E poi realizzò in quale difficile situazione Candy era venuta a trovarsi, crescendo quei due bambini da sola. " Perchè era stata lasciata sola, con quel genere di lavoro?" Per la millesima volta maledisse i loro destino, il suo, quello di lei e quello di Albert, che come una matassa impazzita, aveva finito di avere un’ infinita serie di nodi. Ovviamente, sapeva che Candy non avrebbe mai dato un secondo padre ai propri figli, nemmeno lui. Lei non avrebbe permesso a nessuno di interferire nella loro educazione, Terence di questo ne era certo sapendo che lei stessa sarebbe diventata per loro un secondo padre, cosa che in realtà era già avvenuta.
No, in definitiva la posizione di Terence era diventata molto difficile. Venti anni di separazione, dieci dei quali con Candy sposa di Albert, non erano un qualcosa da poter superare semplicemente con una notte. Nè si poteva colmare con una notte di passione. " E se .. non saremo in gradi di riempire questo divario ...?" Si domandò angosciosamente . Ma non volle accettarlo.

Terence era certo di una cosa.
Sicuramente, loro due erano la metà di una sola anima; ed entrambi ne erano coscienti. E finora, avevano anche pagato con tanta sofferenza. Sicuramente ancora si amavano, ma quel divario non sarebbe scomparso senza nemmeno uno sforzo. Non uno di sforzo, ma migliaia lui era disposto a farne , con tutta la sua anima.

Ora Terence aveva capito. Aveva capito perché lei stava scappando da lui. Candy era terrorizzata. Aveva paura. Temeva il destino che li aveva fatti riunire ancora una volta. Tremava all’idea che questa seconda possibilità sarebbe potuta rivelarsi una bugia. Che li avrebbe nuovamente separati … Davvero, chiunque di loro due, avrebbe avuto la forza di sopportare un’ altra sofferenza? Ancora, un'altra separazione? Anche Terry, aveva paura, sulla scia di questi pensieri.

I suoi pensieri furono interrotti all’improvviso dalla voce composta di George.
“Mr. Grandchester, di solito non rientra nei miei doveri intervenire e soprattutto come braccio destro di Mrs. Candy, non mi è permesso rivelare i suoi impegni.”

“ Si, è perfettamente comprensibile Mr. Johnson “ rispose Terence cercando di nascondere la propria delusione.

“Certo … per un vecchio amico di Mrs. Candy , forse potrei … diciamo, un incontro casuale?” Completò di dire George con fare professionale, ma un uomo come Terence, che sapeva come agire, non potette ignorare che il tono della voce di George era molto consensuale.
“ Ho capito la sua posizione …” gli rispose Terence formalmente , alzandosi per salutare il suo interlocutore. “ Grazie Mr.Johnson”.

“E’ stato un onore, sir.”
Mentre Terence si voltava verso la porta per uscire, George notò sul bavero della sua giacca, una piccola spilla rotonda.

“T.G.” Mormorò tra sé George, non appena fu lasciato solo.


Veramente lui la temeva.



Pochi metri separavano la lussuosa limousine di Neal Legan dall’ingresso della residenza. Sorseggiando un ultimo sorso del suo drink, Neal diede un’ ultima occhiata a Lakewood attraverso il finestrino oscurato del veicolo; per un momento provò a ricordare la prima volta che vi era venuto. Era sicuro, che dovevano essere trascorsi molti anni.
Ufficialmente la residenza era stata chiusa l’anno in cui Albert era morto non riaprendo più le porte ai suoi ospiti, tranne ai familiari più stretti. Di tanto in tanto, c’erano stati degli incontri di famiglia, ma lui quasi sempre non si presentava. Tuttavia, tutti i matrimoni degli Andrew, anche quelli dei figli di Archie, si erano svolti nella residenza.

Neal mandò giù un altro bicchiere di whisky, riflettendo che come dato di fatto, a lui poco importava che Candy vendesse la residenza. Quello che però non riusciva a mettere da parte era il motivo per il quale Candy aveva riaperto Lakewood e che molto probabilmente stava nascondendo qualcosa. Naturalmente Neal aveva sempre saputo che Candy nascondesse qualcosa; e nel corso degli anni aveva cercato di scoprirlo in ogni modo. Ma se una volta era difficile avvicinarsi a Candy, dopo la morte di Albert e il suo possesso della gestione dell’azienda, divenne del tutto impossibile.

In una sola notte Candy era cambiata davanti ai loro occhi e Neal non riusciva ad accettarlo e questa nuova fredda Candy , gli faceva veramente paura. Era sempre stato un dato di fatto che Neal avesse avuto da sempre paura di lei; si, Neal sapeva di essere un codardo , anche se non aveva mai rinunciato a volerla per sé. Con quanta ingenuità aveva pensato che la fortuna gli stesse sorridendo quando Albert morì. Senza un potenziale pretendente e Candy vedova , Neal aveva stupidamente pensato che fosse finalmente arrivato il momento di farla sua. Come si dimostrò invece tutto sbagliato. La nuova Candy non solo non gli diede la possibilità di rivendicarla, ma lei poco a poco fece in modo di tagliare tutti i legami commerciali con i Leagan.

Un duro colpo finanziario per la sua famiglia, ma soprattutto l’impossibilità di infiltrarsi negli affari degli Andrew. Fu allora che Neal decise di assoldare un detective. Inizialmente per seguire le operazioni finanziarie di Candy , in seguito però a causa delle sue lunghe assenze dagli Stati Uniti , Neal incaricò il detective di seguire solo lei. La prima volta in cui scoprì che in realtà lei non rivelava dove stesse realmente andando , fu solo accidentale. E forse fu l’unica volta nella quale Neal potette ritenersi fortunato.
Fu un paio di mesi dopo la morte di George, poco dopo la fine della seconda guerra mondiale.

Neal aveva ricevuto informazioni riguardo Candy che aveva programmato un viaggio di affari in sud America ; tuttavia le sue informazioni si dimostrarono completamente sbagliate. Fu una sera , durante un ricevimento a New York a casa di un senatore che aveva voluto onorare il nuovo ambasciatore inglese . Neal quella sera, ascoltò con sorpresa proprio attraverso la bocca dell’ambasciatore , che Candy una settimana prima lo aveva onorato della sua presenza durante un evento. A Londra! Neal ricordava ancora come fosse rimasto interdetto – Candy sarebbe dovuta essere a San Paolo per due settimane. Fu in quel momento che si rese conto che aveva bisogno dell’aiuto di Iriza.

Alla fine della seconda guerra mondiale, sua sorella, vedova del primo marito – morto sul campo di battaglia – era tornata in Francia in cerca di un nuovo coniuge da qualche parte nei salotti della nobiltà. Neal non incaricò Iriza di scoprire cosa stesse facendo Candy, ma piuttosto di scovare dove si trovasse quel buono a nulla di attore inglese. Un compito non difficile da svolgere.

Terence Graham Grandchester, ex attore di Broadway e del West End, e attualmente duca di Earl di Scozia, aveva cambiato la propria carriera, alla fine della seconda guerra mondiale diventando scrittore teatrale e direttore della Società Royal Shakespeare presso Stratford –Upon-Avon. Tutto questo naturalmente non aveva alcun interesse per Neal ed Iriza. Ciò che per loro era importante , era invece la vita privata di Terence che appariva chiusa e inespugnabile , segreta. A parte il fatto che era ancora scapolo e che non veniva mai visto in compagnia di un ‘ accompagnatrice di sesso femminile, qualsiasi altra cosa relativa alla sua sfera personale, soprattutto quella sentimentale, era una montagna inaccessibile. Né la stampa, né i circoli aristocratici avevano informazioni a riguardo. E la prima volta che Neal ordinò al suo detective di contattare l’agente teatrale di Terence, Arthur Cook, questi si rifiutò categoricamente di rilasciare informazioni sulla vita privata di Terence, nonostante una rispettabile quantità di denaro offertagli.

“ Come cambiano le cose, e quindi dopo tutti questi anni Arthur Cook, è diventato improvvisamente loquace!” Pensò Neal maliziosamente, riflettendo che fosse stato davvero un regalo del Cielo.

“ Iriza , vuoi servirti anche tu?” Chiese Neal alla sorella indicandogli il suo drink e rinunciando a pensare al passato.

L’eterna rossa Iriza aprì la piccola borsetta d’oro e con uno sguardo impassibile si voltò verso il fratello.

“Penso di scegliere una diversa energia questa sera.”Gli rispose fissando una linea sottile di polvere bianca posata sul suo piccolo specchio da borsetta.

“Quando la smetterai di assumere questa roba, Iriza?”

“Ah, ah guarda chi parla! Il signor puzza alcool!” Gli rispose lei con gli occhi lucidi , pulendosi la punta del naso.

“Non è la stessa cosa!”

“Neal non puoi permetterti di giudicarmi!” Gli rispose nettamente lei aggiustandosi i capelli e finendo sarcasticamente col dirgli “ … vieni o vuoi lasciare tutto il divertimento per me?” E con altezzosità Iriza uscì dalla macchina, nel momento in cui l’autista le aprì lo sportello.
 
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view post Posted on 19/3/2020, 19:57     +1   -1
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CAPITOLO 16




"La più innocente e spensierata ... " pensò Candy affettuosamente, mentre guardava la piccola Teresa giocare felice a palle di neve con i propri figli, e con gli altri bambini dell'orfanatrofio.
Era una bella mattina d'inverno, un paio di giorni dopo Capodanno. Candy aveva deciso di prendersi un pò di riposo rimanendo nella casa in cui era cresciuta - la casa che lei pensava sarebbe stata sempre il proprio rifugio.

Era seduta con Miss Pony nel suo piccolo ed accogliente studio bevendo del tè e chiacchierando di tanto in tanto in tranquillità. La dolce Miss Pony , anche se ora piuttosto anziana per seguire l'orfanatrofio , insieme a Candy e suor Maria doveva comunque provvedere a trovare nuove persone , al fine del buon funzionamento dell'orfanatrofio - lei era ancora una donna molto percettiva.

Osservando il volto sorridente di sua figlia, non potette non notare con quanta cura Candy osservava quella bambina dai capelli castani.
" Teresa è molto carina ...e dimostra di apprezzare molto la nostra casa..!" Disse piano Miss Pony, ma Candy era ipnotizzata come se stesse sognando ad occhi aperti.

" Si! Si ... miss Pony, effettivamente si è ambientata molto velocemente!"

"Dimostra una particolare predilizione per il giovane Anthony e Rosy."

"Questo è vero, dal primo momento che lei li ha incontrati, Teresa ha reagito in maniera differente rispetto ad altri bambini, soprattutto con ... Anthony " . Formulando molto lentamente un pensiero " ... come se avesse trovato il suo principe ..."

" Credo che le mancherà moltissimo quando lui tornerà a Londra ..." disse Miss Pony tristemente.

"Hmmm lo so ... vorrei poter fare diversamente , ma ..."

"Candy, ragazza mia perchè non la porti con te?”

" Sapete il perchè miss Pony ... è impossibile con i miei impegni di lavoro ... il mio tempo libero è così raro ... non potrei prendermi cura di lei come vorrei ... per Anthony e Rosy la cosa invece è diversa, ormai sono due adolescenti , frequentano il college, e non hanno bisogno della mia presenza 24 ore su 24, anzi a volte ho il sospetto di dare loro fastidio !" Disse Candy sorridendo debolmente , " ... Teresa invece , avrebbe ancora bisogno di completa assistenza ..."

"Probabilmente hai ragione ... bambina mia " Le rispose la signora anziana accettando.

" ... Lei ha qualcosa nei suoi occhi che ... che non riesco a spiegare ... è come se io avessi già conosciuto qual paio di occhi ..." Mormorò Candy tra sè, rendendo comunque evidente quel pensiero .

" ...Perchè sono esattamente come i suoi ..." Anche miss Pony fu presa alla sprovvista dal proprio pensiero, ma preferì non dire nulla a Candy , pensando di sconvolgerla.

Tuttavia il loro tranquillo dialogo, fu interrotto dal bussare alla porta, che aperta quasi immediatamente fece apparire il volto sorridente di Annie.
- '' Annie cara! Non ti aspettavo! '' Disse Candy sorpresa.
“ Credo che tu abbia dimenticato che oggi sarei venuta a prenderti ! ” Le rispose Annie allegramente , mentre salutandola baciava Miss Pony , abbracciando in seguito la propria amica.
“ Ah! No, no! Te l’ho già detto Annie non vengo da nessuna parte!”
“Candy … perché non riconsideri tutto …” le mormorò Annie , con un tono sconfitto nella voce .
“Allora per rispondere alla tua richiesta … hai partorito da soli due mesi e desideri già fare un viaggio?!”
“Oh non preoccuparti di questo! Verrà anche Maria con noi! Ed il mio medico mi ha detto che posso viaggiare senza problemi!”
“ Chi è Maria?”
'' La nostra nuova tata!'

Candy non rispose, dopo tutto cosa avrebbe dovuto dire ad Annie, che nel corso degli anni aveva dimostrato di essere una degna madre per i suoi figli.

“ Dai …Candy, andiamo a preparare le tue valigie?” Annie insisteva.

“No! Sono venuta per riposare , e non per iniziare un viaggio verso New York! Se avessi saputo tutto ciò, sarei rimasta negli uffici di Chicago a lavorare!”

Quest’ultima affermazione diede però nuovo coraggio ad Annie.

“Ehm .. si, presso la sede di Chicago … molto interessante … soprattutto ultimamente!” Le rispose con uno inaspettato stile malizioso, facendo sorprendere Candy.

“Io non ti capisco, ho sempre qualcosa di importante da fare in ufficio, dovresti saperlo anche da Archie!” Candy insisteva.

“Si, lo so, soprattutto dal giorno in cui sono iniziati ad arrivare …. mazzi di fiori, sicuramente un reale interesse!”

“Annie!!!” Candy quasi piangeva .

Annie ridacchiò maliziosamente e ignorando Candy si rivolse a Miss Pony dicendole.

“Miss Pony, sa che la nostra lady Candy ha un ammiratore segreto?!”

La sempre entusiasta Miss Pony sorrise ampiamente.
“Davvero?Grande!!”

“Annie basta!” Candy la implorava arrossendo, facendo ricordare alle due donne, la vecchia dolce Candy!

Annie la ignorò, ancora una volta.
“Ascolti Miss Pony, si dice … in realtà me lo ha detto Archie, che nella sede di Chicago stanno impazzendo con tutti quei fiori! Ogni giorno arriva un nuovo splendido mazzo di fiori e ogni volta non si conosce il mittente !”

La mente di Candy tornò automaticamente al giorno dell’arrivo del primo bouquet.

Due settimane dopo il suo rientro in America, in un giorno in cui stava avendo una piccola riunione con Archie, la sua segretaria entrò nel suo ufficio con un enorme mazzo di girasoli.

“Agnese di chi sono questi?” Le domandò Candy sorpresa e un po’ seccata.

“Mrs. Andrew , mi scuso per il fastidio, ma un fattorino li ha portato poco fa … e sono per voi …”

“Ha detto forse chi li manda ?”

“No, mi spiace Mrs Andrew …”

-'' Molto bene, grazie Agnese ... ''

Archie si alzò in piedi per dire qualcosa, ma Candy prese quel bouquet dalle mani di Agnese cercando subito un bigliettino per conoscere il mittente. Infatti trovò una piccola busta di carta.
Candy non ebbe nemmeno bisogno di leggere quello che c’era scritto sul bigliettino, perché sin dalla prima lettera, aveva riconosciuta la sua elegante calligrafia.

1 Gennaio 1913


L’unica frase scritta, ma Candy aveva capito.

“ Chi ti ha inviato questi girasoli, Candy?” Le domandò Archie, cercando invano di nascondere nel proprio tono di voce la propria curiosità

“ … Girasoli … fiori di devozione … di amore eterno …
Pensò Candy cercando di trattenere dolorosamente le lacrime dai propri occhi. Voltandosi verso la finestra dell’ufficio, mise con cura quei girasoli dentro un vaso vuoto, aggiungendovi dell’acqua, proprio davanti la finestra su un tavolo da caffè.

Sistemando ancora quei girasoli, con la schiena rivolta ad Archie, con un tono di voce impassibile gli rispose.
“ Sul bigliettino non c’è scritto nulla … “

“Nulla? Ma tu chi pensi possa averli inviati …?"

“Qualcuno totalmente pazzo … “ Gli rispose lei ironicamente …

“ Sono bellissimi … ma sicuramente lui è un pazzo!” Concluse Archie, che non avrebbe mai scoperto ciò che era stato scritto sul bigliettino. Così come non avrebbe mai visto il caldo , verde, sguardo di Candy che brillava di felicità mentre abbracciava quei girasoli d’oro, con i propri occhi.

Nei giorni successivi, dopo quel primo bouquet ne seguì un secondo, e un terzo, e continuavano ad arrivare, ogni giorno. Ogni giorno un nuovo e specifico fiore. Dopo i girasoli, arrivò il bouquet viola pieno di lillà! Lillà in inverno! Ed era come se quei fiori gridassero. “ Tu mi ami ancora”. E poi tulipani rossi di passione e orchidee rosa : l’amore puro.

E dietro ogni tipo di fiore, dietro ogni bouquet inviato ogni giorno, si nascondevano parole e significati che solo Candy capiva. Sebbene il bigliettino fosse sempre il medesimo.


“Il mittente deve essere sicuramente un pazzo!” Esclamò Candy ad Annie cercando di farle cambiare argomento di conversazione. “ … Allora Annie , quali altre notizie hai?”

“Conosci il motivo per il quale sono qui Candy, non evitarlo!” Le replicò Annie, lasciando da parte la discussione riguardo i bouquets.

“Senza voler interferire piccola mia Candy, in cosa Annie fa esattamente riferimento?”

Candy sbuffò, come a rimproverare Annie, ma quando si trattava di Miss Pony e suor Maria, lei riusciva sempre a placarsi. Quindi con un leggero gesto della mano , diede la possibilità ad Annie di spiegare all’anziana donna.

“ Miss Pony ricordate Karen Kreis?”

“Ma certamente! In realtà io e suor Maria l’abbiamo appena vista al cinema! Potrei dire che è diventata una grande star di Hollywood! “ Esclamò la donna in piena allegria.

Candy sbuffò nuovamente ed Annie si lasciò andare ad una leggera risatina.

“Beh, Karen ci ha inviato degli inviti per la prima a New York del suo nuovo film!” Disse Annie entusiasticamente.

“Oh Candy , ma è meraviglioso!” Disse Miss Pony condividendo l’entusiasmo di Annie.

“Lo sapevo!” Pensò Candy imbronciandosi.

“E’ quello che ho detto anch’io Miss Pony! Non possiamo permetterci di perdere eventi simili! Inoltre Archie è molto eccitato perché potrà finalmente soddisfare il suo desiderio di conoscere Eleaonor Baker!”

Le orecchie di Candy nel sentire quel nome, si allungarono, ma lei non parlò.
“Anche Eleanor Baker è un’ interprete del film?” Domandò speranzosa Miss Pony.

“Si, il cast del film è davvero brillante, l’interprete maschile altri non è che il bellissimo e famoso Clark Garrison!”

“Oh mio Dio! Suona come un sogno! “ Aggiunse Miss Pony fissando Candy piena di speranza.

“ Ah … perché vuoi farmi questo …?” Domandò Candy ancora con il broncio.

“Candy figlia mia, non stiamo facendo nulla …ti stiamo solo chiedendo di …”

“Miss Pony sa bene che io …”

“Si lo so Candy . “ Le disse la donna anziana interrompendola.

“ … tutti sappiamo, ma forse è giunto il momento di rompere questo guscio che ti sei costruita intorno e andare incontro al mondo …”

“ … Ma … “ Candy avrebbe voluto risponderle, ma Miss Pony continuò imperterrita. Così come fanno tutte le mamme del mondo quando parlano e vogliono consigliare i propri figli.

“Ascoltami Candy ragazza mia, sei ancora molto giovane … e il fatto che tu lavori nell’impresa di famiglia non vuol dire che hai anche una vita sociale!”

“Non ho bisogno di una vita sociale! Dopotutto spesso per dovere partecipo a numerosi sciocchi ricevimenti! Cosa posso fare di più? Ho tutto quello che desidero!” Le rispose ostinatamente Candy.

“No figlia mia, tu non hai tutto quello che desideri …”

“So a cosa si riferisce Miss Pony, mi dispiace se appaio così categorica, ma per me quel capitolo è chiuso!”

“ … Il capitolo della vita sociale o dell’amore , bambina mia?” Le domandò molto semplicemente Miss Pony.

Candy la fissò sorpresa. Dagli occhi di Miss Pony potè capire che sua madre la conosceva molto meglio di quanto lei pensasse. Si, in parte dentro di lei, il capitolo dell’amore era stato chiuso, ma questo non implicava che Miss Pony fosse a conoscenza che lei ancora amava Terence e che non avrebbe mai smesso di amarlo. Ma Miss Pony non sapeva comunque che Terence era tornato nuovamente nella sua vita e che lei non avrebbe mai avuto il coraggio di confessarglielo. In qualche modo lei aveva molta paura.
Aveva paura che i primi segni di felicità potessero dominarla e soprattutto che gli altri potessero notarlo. Quella paura però Miss Pony era riuscita a scorgerla. Quindi non volendo Candy cadere in quella conversazione, che molto probabilmente l’avrebbe portata a pronunciare parole per le quali ancora non era pronta , decise di voltare le spalle alla donna mostrandosi sconfitta e rivolgendosi ad Annie. “ ….Molto bene Annie, sembra proprio che io non riesca ad affrontarvi entrambe, quindi hai vinto. Vado a preparare la mia valigia, e chiamerò George informandolo che mi fermerò per qualche giorno negli uffici di New York. “

“Candy!!” Fu la risposta di Annie che protestava.

“Annie, ho detto che verrò alla prima del film , ma non vorrai che io sprechi il resto del mio tempo guardando vetrine e facendo shopping !” Le rispose Candy ostinatamente, lasciando la stanza.

Quando la porta si chiuse, Annie si voltò verso Miss Pony.

“ Dovrò aiutarla a preparare la valigia, se la lascio sola , probabilmente non porterà un abito da sera con lei!”

“Annie …”

“Si Miss Pony?”

“Prima che tu vada Annie, mi piacerebbe parlare di una cosa con te, ora che siamo sole…”

La donna bruna la guardò preoccupata.

“Non si sente bene Miss Pony?”

“Non preoccuparti bambina mia, io sto bene. Sto semplicemente pensando che questo sia il momento giusto, io e suor Maria avevamo concordato che arrivate ad un punto, avremmo dovuto raccontarti di un episodio accaduto tanti anni fa. In un giorno di inverno, quando Candy era in viaggio di nozze, abbiamo ricevuto qui all’orfanotrofio una visita inaspettata … da …”

Gli occhi di Annie si spalancarono dalla sorpresa non appena Miss Pony concluse la frase.

“ … da Terence …?!”

L’ERRORE




“Terry! Terry! Dove sei stato nascosto per tutto questo tempo?! Ti ho cercato ovunque!” Una bella ragazza bruna lo chiamava con la sua voce graziosa.

“Cosa c’è che non va Nene … eri fuori a ballare con il tuo ragazzo e cerchi disperatamente tuo cugino?! “ Le domandò Terence beffardo.

“Ah! Nessun ragazzo sciocco! E poi ho la mia lista da ballo completa!” Le rispose lei maliziosamente ridendo carinamente.

“Perché … non sono sorpreso …!!??”

“Terry smettila! Piuttosto , dov’è lei?”
“Dov’è chi?”
“Oh no, no, no! Non cercare di scappare! Dov’è il tuo amore, sciocco! Voglio conoscere la bambola a cui mi hai fatto prestare il vestito! L’angelo , che ha rubato il tuo cuore duro!” Gli rispose Nene facendogli l’occhiolino.

“Nene , prima di tutto, per favore, non gridare così…! O tua nonna potrebbe sentirti! “ Le disse Terence leggermente infastidito mentre discretamente si voltava a guardare Nene che era in piedi accanto ad Annie.

In quel momento Annie Cornwell stava parlando con Tom e Patty, ma i suoi occhi guardavano in lontananza, dove c’era Candy . Annie aveva sentito il piccolo dialogo tra sua nipote e Terence – il quale anche se ancora giovane era già molto affascinante – ma ciò che al momento ad Annie interessava era un dilemma che riguardava la sua amica. Un grande dilemma da risolvere, doveva parlare o no. Pensando a ciò mentre continuava a fissare Candy ripensò a quel giorno lontano, nel quale Miss Pony le raccontò cosa era avvenuto molti anni prima …
Quindi decise che doveva condividere quel racconto con Tom e Patty. Dopo tutto Tom era il loro fratello, e Patty la loro migliore amica.

“Tom , Patty … vorrei parlarvi di una cosa …”

La coppia la guardò incuriosita.
“Cosa succede , Annie?” Le domandò in tono preoccupato Tom.

“Sarebbe meglio entrare in casa, dove nessuno ci sente”, rispose Annie seriamente facendo in modo che Archie non si accorgesse di nulla.
Entrarono in salotto, dove Annie chiudendosi la porta alle spalle disse loro di sedersi.
“Annie ci stai spaventando ! Cosa sta succedendo?” Le domandò Patty terrorizzata.

“Non preoccupatevi, presto capirete … vorrei parlarvi di Candy. Permettetemi di raccontarvi una storia che ho promesso di rivelare, quando fosse arrivato il momento giusto. E poiché credo che oggi quel momento sia arrivato … voglio che almeno voi due siate pronti.”

Tom le sorrise incoraggiandola.
“Ti ascoltiamo cara Annie.”

Annie con tono greve e basso cominciò a raccontare ciò che le aveva rivelato Miss Pony in quel giorno d’inverno lontano .

“In altre parole Miss Pony mi state dicendo che Terence era tornato per Candy , ma …”

“… Ma era troppo tardi Annie, ragazza mia; non avrebbe avuto senso dirle che lui era tornato per lei … si lui era ormai libero da Susanna , ma Candy aveva scelto di andare avanti. Sarebbe stato giusto dirle che lei aveva sbagliato a non aspettarlo? Ma dopotutto chi avrebbe mai saputo che la vita avrebbe fatto coincidere la morte di Susanna con il matrimonio di Albert e Candy?

Candy aveva trascorso tre anni qui , in solitudine, chiusa in se stessa e un giorno arrivò Albert – non abbiamo mai saputo cosa esattamente lui quel giorno le disse - ma dopo la sua visita, Candy partì per un viaggio , veloce come un fulmine. Se ne andò tornando velocemente! E anche se lei non ci ha mai rivelato dove fosse andata… io e suor Maria crediamo di averlo intuito …

“ Dove pensate sia andata, Miss Pony ?!”

“Credo si sia recata in Scozia, Annie. Molto probabilmente andò a salutare Terence, ma ancora una volta non riuscì ad incontrarlo faccia a faccia e forse non è nemmeno riuscita a dirgli addio di persona … Perché lo abbia fatto , non ci è mai stato spiegato , né a me né a suor Maria , ma quando è tornata, ha trascorso un mese completamente chiusa in sé stessa. Non ci ha detto cosa stesse pensando, non ci ha mostrato i suoi sentimenti, ma io e suor Maria , sapevamo del suo dolore … e un giorno all’improvviso Candy ci annunciò che avrebbe presto sposato Albert. Le chiedemmo se fosse sicura , se era ciò che veramente voleva fare , se … lei lo amasse …”

“Miss Pony! Candy amava Albert! Altrimenti non lo avrebbe mai sposato …”

“ Certo figlia mia ti sembrerà strano sentirlo uscire dalle mie labbra, ma Candy non era innamorata di lui. Lei lo amava come il suo protettore, come la persona più vicina, e certamente in qualche occasione lo avrà amato anche come uomo … ma Annie ragazza mia … Ho visto una sola volta negli occhi di Candy il desiderio di una donna innamorata, che vuole vedere colui che ama veramente … ed è stato quel giorno in cui tornando all’orfanatrofio dall’Inghilterra, venne correndo a perdifiato qui in casa cercando Terence. So che quello che sto dicendo ora può sembrare inutile … forse hai diritto di rimproverarmi , in quanto non l’ho fermata nella decisione di sposare Albert, ma pensi che lei avrebbe ascoltato me e suor Maria?...”

“… Molto probabilmente no … miss Pony … lei è sempre stata testarda …”

“Candy aveva bisogno di avere intorno a sé una vera famiglia, e ciò le fece dire si alla proposta di Albert , e noi non abbiamo potuto fare altro che accettare con gioia quella sua decisione, e questo è quello che decidemmo di fare. Il giorno in cui Terence venne a trovarla, noi abbiamo dovuto dirgli dove fosse Candy e con chi … e credimi è stata la cosa più difficile che io e suor Maria abbiamo dovuto fare.
La vita di quel ragazzo, volò via da lui , proprio davanti ai nostri occhi … vedemmo solo un guscio vuoto … Oh che Dio ci perdoni … dopo averci lasciato, rimanemmo ore ed ore a pregare per tutti e due. Lui stesso ci chiese di non dire mai a Candy della sua visita, ma se lui non ce lo avesse chiesto noi non lo avremmo fatto comunque … l’unica cosa che domandò prima di andare via , era se le fosse felice … e durante gli anni che Candy trascorreva con Albert noi la vedevamo felice con la famiglia che era riuscita a costruire , ma alla fine il buon Dio ha chiamato Albert a Lui, lasciando Candy nuovamente sola e vedova …”

“ Miss Pony, Candy è cambiata dalla morte di Albert … non è più la stessa, ed è così difficile capire qualcosa di lei ora …”

“Questo è quello che tutti erroneamente pensano, ma Candy non è cambiata Annie, lei finge di essere cambiata , non vuole mostrarsi debole e farsi di nuovo del male. “

“Ma lei non è mai stata debole! Candy è sempre stata forte Miss Pony!”

“Forte, altruista e coraggiosa, anteponendo sempre la felicità ed il benessere degli altri … proprio come sta facendo ora. O sta facendo qualcosa di diverso? … Lei ha intrapreso un lavoro che in genere è prerogativa di un uomo, lei è diventata presidente dell’impresa Andrew che lascerà in eredità ai suoi figli, sta sacrificando se stessa, e sta allevando i suoi figli come un padre e una madre! E in tutto ciò lei forse fa qualcosa per se stessa? … Candy ha semplicemente perso la sua gioia … non se stessa , Annie ragazza mia.”

“Come posso aiutarla miss Pony.”

“Standole vicino … Bambina mia, tu la conosci meglio di tutti noi, ma devo dirti una cosa … un anno e mezzo dopo la morte di Albert arrivò all’orfanatrofio una lettera. Era di Terence e naturalmente alla prima occasione di incontro con Candy io gliel’ho data. In quel giorno Candy prendendo la lettera nelle mie mani, si allontanò dall’orfanatrofio tornandovi qualche ora più tardi. I suoi occhi erano gonfi di pianto, ma potemmo comunque scorgere ancora una volta quel desiderio a noi noto … che avevamo visto anni prima … quando Candy precipitò come un tornado dentro il mio ufficio chiamando il nome di Terence!”

“Non mi ha mai detto nulla riguardo quella lettera … sono passati quattro anni da allora … miss Pony, le ha detto cosa diceva … cosa le aveva scritto Terence?”

“Non lo so … e credo che lei non lo dirà mai a nessuno … ma credo che verrà un giorno, nel quale lei avrà bisogno del tuo aiuto Annie, potrebbe richiedere anni, ma un giorno sarà lei a dirlo … e in quel momento tu dovrai esserle accanto …”



“Dopo quel dialogo con Miss Pony, seguì il nostro viaggio a New York” disse Annie facendo una pausa.

“Di quale viaggio stai parlando Annie?” Le domandò Patty cercando di ricordare.

“Fu nel febbraio del “34 io con Candy ed Archie ci recammo alla prima dell’ultimo film di Eleonor Baker. Dopo quel film, Eleonor Baker si ritirò dal mondo del cinema e si trasferì in Inghilterra, Fu lo stesso anno nel quale rivelò che Terence era suo figlio. "

“Oh … l’amica di Candy, Karen faceva parte del cast di quel film, giusto?”

“Si , Tom era il film per il quale lei ci mandò quegli inviti …”

Improvvisamente Patty fece un esclamazione di sorpresa.

“Oh mio Dio! … Fu l’anno nel quale uscì quel pettegolezzo su Candy … sembrava avesse una relazione con Clark Garrison!...”

“ Ah Patty tesoro, per favore non ricordarmi quei momenti …. “ le disse Tom mentre gli tornavano in mente i litigi tra Candy ed Archie.

“Non fu colpa di Candy e più tardi anche Archie si rese conto di ciò … ma quando si tratta di proteggerla gli si offusca la mente …” disse Annie con un po’ di amarezza nella voce aggiungendo “ … fu tutta colpa mia …”

“Cosa vuol dire che fu tutta colpa tua Annie …?”

“Iniziò tutto con quella voce …”

“Di cosa stai parlando …”

“ Quella notte, al ricevimento dopo la prima del film … se ricordate i giornali scrissero che Candy aveva lasciato la festa insieme a Garrison, … ma non avvenne ciò … “ Annie esitò un momento.
“Annie! Di un po’ ma oggi stai progettando di farci perdere le nostre vecchie burbere teste!” Esclamò Tom alzandosi dalla sedia e andandosi a servire un brandy. “ In primo luogo, ci racconti di una storia segreta che Miss Pony ti ha rivelato tanti anni fa, … ed ora ci stai dicendo che sei stata tu ad iniziare quella voce che ha fatto litigare e combattere Candy con Archie facendo si che non si rivolgessero la parola per … non mi ricordo nemmeno quanti anni…!”

“Tom non sgridare Annie per favore” disse Patty al marito , quindi voltandosi verso la sua amica , guardandola con simpatia “ Non è stato per colpa di Annie se Candy ed Archie non si sono parlati per qualche anno!”

“Patty non la sto rimproverando, vorrei solo capire come mai lei ci sta raccontando tutte queste cose pazzesche!”

“E’ giusto Tom … “ gli rispose Annie guardandolo seriamente “ … quella sera Candy … non si allontanò dal ricevimento con Clark Garrison … ma con Terence …”

Patty e Tom la guardarono spalancando gli occhi dalla sorpresa , rimanendo senza parole e scioccati.

Annie fece un profondo respiro, e iniziò a raccontare quello che realmente avvenne … quella notte.

 
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Capitolo 17


ACCADDE UNA NOTTE

“Mamma, sei assolutamente sicura di volerlo fare?” Domandò Terence ad Eleonor Baker, nel momento in cui apparve vestita nel suo abito da sera , pronta ad uscire per la premiere del suo film

“Terence, figlio mio , non sono mai stata più sicura in vita mia. Questa farsa deve finire, stasera! Tu sei mio figlio e non voglio e non posso più nasconderlo , e se mi avessi lasciato fare lo avrei annunciato già molti anni fa!” Gli rispose la bella attrice con il suo melodioso tono di voce , accarezzando con i suoi occhi blu, il suo unico figlio.

Il giorno in cui Terence si presentò nella sua casa, qualche giorno prima di Capodanno, Eleonor volò dalla gioia. Era felice che suo figlio, dopo un lunghissimo lasso di tempo, avesse finalmente deciso di farle visita a New York, ma quello che le diede maggiore gioia furono gli occhi di Terence. I suoi profondi occhi blu erano pieni di vita. Senza averle confessato nulla, Eleonor già sapeva.
La luce nei bellissimi occhi del figlio era tornata a causa di una sola persona.

“Mamma se tu sei sicura, allora va bene, sai benissimo che non mi importa nulla di quello che domani la stampa scriverà su di me, né qui , né in Inghilterra. “ Le rispose Terence fiducioso, ricordando il viso di Arthur, quando lo aveva informato che stava raggiungendo l’America dove sarebbe rimasto per qualche tempo.

“Dove stai andando?” Gli domandò il suo manager in preda al panico.

“Perché vuoi farmi ripetere, Arthur … ? Vado a trascorrere un po’ di tempo da mia madre a New York!”

“E vai tutto solo?”

“Ah, ah, ah . Arthur a volte sei veramente divertente! Non immaginavo che io avessi bisogno di un tutore per andare in America!” Gli rispose ironicamente ridendo.

“Terence … sarebbe uno scandalo se tu ti mostrassi insieme a tua madre alla premiere del suo film! Io verrò con te, qualcuno dovrà tenere a bada i giornalisti!”

“Arthur, tu rimarrai dove sei! Ed io andrò a New York ! Da solo! Oh … eh si … perdona il mio francesismo, ma non me ne frega un cazzo di quello che scriveranno o penseranno di scrivere i giornalisti! “ Terence era irremovibile. E così fu.

Arrivò in America solo pochi giorni prima di Capodanno. Tuttavia, non dichiarò mai ad Arthur che la prima cosa che fece dopo il suo arrivo a New York, fu quello di cercare il miglior fioraio del Paese.
Così come egli non rivelò mai a nessuno, della telefonata ricevuta da George, con la quale lo informava che Candy avrebbe assistito alla premiere del film di sua madre.


“Bene, allora, andiamo a dar materiale per le loro prime pagine !” Disse Eleonor maliziosamente, prendendo il proprio figlio a braccetto.

******



Nemmeno loro potevano immaginare quanto profetiche sarebbero state le parole di Eleonor. Come nessuno , dei tre, che partiti da Chicago in quei giorni, avevano raggiunto New York.

Un trio che più di chiunque altro, quando fece la sua comparsa sul tappeto rosso , quella sera della premiere, causò una cascata di brillanti flash da parte dei fotografi. Accecanti come le stelle, presenti in quella serata.

Il sempre elegante, Archie Cornwell vestito nel suo smoking di seta nera, accompagnava la propria moglie Annie Cornwell e sua cugina Candice White Andrew. Se quella sera Annie appariva come una visione nel proprio abito blu , Candy toglieva semplicemente il fiato a chi la guardasse, l'avvolgente abito di velluto verde che indossava evidenziava il colore dei suoi occhi, mettendo in risalto la sua delicata silhouette e sottolineando le sue curve femminili. Ancora una volta Candy rubava gli sguardi e i cuori degli uomini con il suo eccentrico fascino.

Il gruppo dei tre, non particolarmente in ritardo , nel grande atrio del cinema furono avvicinati da una donna che quasi non cadde tra le braccia di Candy.

“Candy! Oh mio Dio! Quanti anni che non ti vedo! Sapevo che non ti saresti dimenticata di me e che saresti venuta! Posso dire che ero un po’ preoccupata , quando non hai risposto alla mia lettera! Oh, mia Candy! Cara, hai un aspetto fantastico! Ma cosa sto dicendo … non sei solo bella , ma anche molto femminile!” La salutò Karen, investendola con un fiume di parole , com' era d’abitudine nel suo stile impulsivo.

“Grazie mille , anch’io sono contenta di vederti. Sei così bella stasera, non vedo l’ora di ammirarti nel film. “ Le rispose Candy, sorridendole.

Non ci volle molto tempo per le presentazioni, dal momento che Archie ed Annie avevano conosciuto Karen qualche anno prima ad un ricevimento.

“Candy … “ disse Karen affabilmente prendendola a braccetto, “ non vedo l’ora di presentarti Clark! Credo che … sia già arrivato …” Aggiunse la star bruna guardandosi intorno .

Candy le rispose con un sorriso gentile. Lei sapeva benissimo che al di là di quelle due o tre parole, quella sera non sarebbe riuscita a scambiarne altre con Karen . L’attrice amava molto parlare , e amava ancor di più che gli altri rimanessero ad ascoltare solo lei … ammirandola!

“Detto tra me e te Candy … lui è così seducente! E naturalmente è bello e affascinante! Però ha un piccolo difetto … ma oh! Credo si possa facilmente superare …” le mormorò Karen casualmente , ma vedendo che Candy non capiva , continuò senza tregua.

“Lui è sposato …” quasi le sussurrò l’attrice.

“Karen!!” Esclamò Candy sorpresa.

“Oh … , avevo dimenticato quanto tu fossi puritana, Candy … tesoro dovresti aprire un po’ i tuoi orizzonti! Dopo tutto sei di nuovo single!”

Karen continuò a parlare , ma il gelido verde sguardo di Candy, la catturò per bene.

“Candy, mi dispiace … io non volevo …”

“Va bene Karen, non preoccuparti “ Le rispose formalmente Candy, sorridendole comunque.

“Karen tesoro, mi domando cosa stai aspettando e tra quanto tempo mi presenterai finalmente alla tua dolcissima compagnia !” Esclamò una profonda voce maschile con un forte accento americano alle loro spalle.

“Oh Clark, stavamo parlando proprio di te!” Rispose Karen illuminandosi tutta.

“Sono contento di essere stato al centro delle vostre chiacchiere!” Rispose l’attore , che ignorando la presenza di Archie fece danzare il proprio sguardo tra Karen ed Annie - che arrossì come una barbabietola – fino a raggiungere Candy dove rimase incollato.

“Clark, lascia che vi presenti , ecco Mr. Archie Cornwell e sua moglie Annie e la loro cugina , Candice White Andrew”.

L’attore scambiò una formale stretta di mano con Archie, baciò educatamente la mano ad Annie e calorosamente prese la mano di Candy dicendole:
“ Se le confesso che sono semplicemente incantato … sarei un bugiardo my lady!” Portando la mano guantata di Candy a sfiorargli le labbra. “E’ mio grande onore my lady, incontrare la donna di cui tutta l’America parla!”

“Mr. Garrison, ho davvero dei dubbi nel pensare di essere più popolare di lei!” Rispose Candy lasciandosi sfuggire una timida risatina, facendola apparire ancora più affascinante, nonostante il suo imbarazzo.

“ … Chiamatemi Clark. “ Le disse il seducente attore mentre i suoi occhi non riuscivano a staccarsi per un attimo da lei.

“ … Così come lei … può chiamarmi Candy …” Cercando di mantenere un tono di voce formale, essendo comunque già arrossita.

Se le altre due signore guardavano la scena con occhi stupiti, Archie era oltremodo scioccato. Candy stava flirtando! Archie non solo, non riusciva a crederci, ma non riusciva nemmeno ad accettarlo! Lei stava flirtando apertamente davanti ai suoi occhi , e ironicamente riusciva solo a pensare che lei non stesse capendo quello che stava realmente facendo!

“Mia cugina, è sicuramente molto popolare in quanto erede degli Andrew! “ Commentò seccamente Archie, sottolineando il cognome di Candy e inchiodando aggressivamente con il proprio sguardo l’ammiratore di sua cugina.

“Potrei dire mio caro Mr. Cornwell, così come lei ha affermato, che è come una maledizione per Candy portare il nome del defunto marito!” L’attore ripagò Archie con la stessa moneta , il quale aveva sottolineato che Candy era vedova.

Ad un tratto l’atmosfera intorno a loro divenne di ghiaccio ed Archie era già pronto a rispondere in maniera graffiante se una rumorosa confusione che si era creata all’ingresso della hall non avesse attirato la loro attenzione.

Tra applausi e flash dei giornalisti , tutte le teste di quel gruppo, si girarono verso l’ingresso. Con difficoltà videro quello che stava accadendo, quando Clarck improvvisamente fu il primo a parlare .

“Penso che sia arrivata Miss Baker .. “ e Candy non potette ignorare con quanto rispetto egli avesse menzionato il nome di Eleonor.

Cercarono di capire se era effettivamente lei. A Candy per un attimo sembrò di vedere la bella chioma bionda dell’attrice, ma non ne era sicura . Poi, udì la voce stupita di Karen.

“ Lo ha detto … e lo ha fatto …!”

“Si, infatti …” Confermò Clark.

Candy, Archie ed Annie inizialmente non capirono.

Un minuto dopo, la folla all’ingresso del foyer cominciò a diminuire e di fronte ai volti storditi di Candy, Archie ed Annie apparve Eleonor Baker e …

“Grandchester! Cosa diavolo sta facendo … insieme ad Eleonor Baker??!!” Esclamò Archie, il quale senza rendersene conto aveva dato voce ai suoi tormentati pensieri. Annie gli diede una gomitata.

Tuttavia , Candy si morse le labbra e non disse quanto sapeva. In quel momento ciò che più le premeva era che Terence e sua madre si stavano dirigendo verso di loro e molto probabilmente Archie avrebbe ricevuto a breve la sua risposta. Senza che se ne rendesse conto, il cuore di Candy mancò di un battito quando i loro sguardi si incontrarono. Lei sicuramente non si aspettava di vederlo di nuovo in maniera così improvvisa, tanto meno in America. Ricordò l’ultima volta che si erano visti , nella sua casa a Londra … e ciò che era accaduto quella notte e le sue guance presero fuoco all’istante. “ Te ne sei andata come una ladra!” Le gridò la sua vocina interiore , facendola spaventare al pensiero di come lui potesse essere arrabbiato con lei. “ Se fosse arrabbiato con me, mi avrebbe inviato tutti quei fiori?! “ Replicò Candy alla sua vocina interiore.

Ciò che risuonò immediatamente non appena madre e figlio li raggiunsero, fu la melodiosa voce della grande star.

“Clark! Karen!”

“Eleonor! “ I due attori più giovani, la salutarono calorosamente entrambi in una sola voce,

“ Karen cara … ti avevo detto che avrei avuto una sorpresa per te …”

“Terence!!” Esclamò la bruna abbracciandolo improvvisamente , senza inibizioni, lasciando tutti a bocca aperta.

“Karen non importa quanti anni sono passati … sei sempre la stessa … senza speranza!” Gli disse Terence prendendola in giro.

“Terence , sei sempre il solito dispettoso! Oh! Ma questo è meraviglioso! Meraviglioso! Tu non hai idea riguardo a chi è qui, questa sera! “ Gli disse Karen piena di emozione, realizzando però ancora una volta che la propria lingua si era messa in movimento prima del proprio cervello.

Ci fu un attimo di silenzio che sembrò un secolo.

Si, Terence aveva visto Candy. D'altra parte come avrebbe poluto evitarlo? Fasciata nel suo abito verde , quella sera appariva come un faro accentratore di ammirazione. E vedendola , Terence avvertì l’irresistibile bisogno di rapirla in quello stesso istante.

Candy da un lato sembrava divertita, ma il rosa brillante delle sue guance le faceva evitare di incrociare lo sguardo penetrante che Terence le stava dedicando.

Eleonor combatteva con enorme difficoltà, per nascondere l’immensa felicità di quell’incontro inaspettato.

Archie ed Annie erano storditi e Karen non sapeva come riparare all’errore che aveva appena fatto.

Il silenzio fu rotto da Clark, con una forte risata.
“Ho la sensazione che alcune presentazioni … siano quasi inutili …?!”

“Si e no, mio caro Clark, “ rispose allegramente Eleonor Baker “ Prima di tutto voglio presentarti mio figlio Terence Graham Grandchester … Terence figlio mio, lui è Clark Garrison “ disse l’attrice mentre i due uomini si scambiarono una formale stretta di mano.

“ Tu … cosa?? “ Esclamò Archie scioccato.

“Archieee!!!” Esclamarono Candy ed Annie insieme, rimproverandolo per la sua maleducazione.” Oh mio Dio! Per quanti anni ancora Archie continuerà a comportarsi come stasera!” Pensò Candy, desiderando che il pavimento sotto di lui sprofondasse inghiottendolo!

“ Piacere di rivederti Cornwell!” Gli rispose semplicemente Terence, tendendogli la mano per salutarlo, che Archie prese senza rispondergli.

“Mamma, ti presento Archibald Cornwell, cugino di Candy , e vecchio compagno di classe alla Sant Paoul School , e sua moglie Annie.”

“Sono molto lieta di conoscervi.” Disse loro attraverso un elegante sorriso Eleonor , stregando in un solo secondo Archie, facendogli dimenticare il proprio nome.

“L’onore è tutto mio Miss Baker… Le confesso di essere un suo ammiratore da molti anni. “ Le rispose Archie mielosamente, insensibile di essere al fianco della moglie , e incurante di comportarsi come uno studente quindicenne alla sua prima cotta!

Terence resosi conto dei pensieri di Archie sulla madre, avrebbe voluto iniziare a ridere, ma la cosa che più lo faceva divertire era la faccia sconvolta di Archie.

“ E .. in ultimo … penso che tu già conosca Candy, mamma.” Disse Terence voltandosi a guardarla , ma rimanendo in silenzio. Così come Candy.

Eleonor non esitò nemmeno un momento. Aprì le proprie braccia circondando Candy.

“Che bello rivederti, bambina mia. Dopo tutti questi anni!”

“Eh … anche per me è così … anche io sono felice …” Balbettò Candy, stupendosi un po’ di quell’abbraccio così materno di Eleonor.

Nessuno tranne Candy, udì le parole che la madre di Terence le mormorò all’orecchio.

“… Grazie ragazza mia … grazie tanto … io sarò sempre al vostro fianco … non dimenticarlo … “

Così come pensava Terence, Archie rimase pietrificato e a bocca aperta, vedendo quell’abbraccio affettuoso.

“Andiamo … signorino, chiudi quella bocca prima di ingoiare qualcosa al volo!” Gli sussurrò Terence , anche se fu solo Archie a sentirlo.

“ Candy ha già conosciuto mia madre, molto tempo fa, in Scozia” . Finì di dirgli, con un tono di voce però più alto, in modo che tutti sentissero.

Candy cercò di nascondere la propria emozione, quando si staccò dalle braccia di Eleonor e in questo l’aiutò Clark, che finalmente cominciò a parlare.

“E tu Terence, fammi indovinare … anche tu hai già incontrato Candy un giorno, in Scozia?” Gli domandò mentre i propri occhi rimanevano incollati ancora una volta su Candy.

“Non esattamente … Accadde una notte …!” Gli rispose ironicamente Terence , giocando con le parole del titolo del film di Clark.

“Ah ah … tuo figlio Eleaonor , possiede il tipico humor britannico! “ Esclamò ridendo l’attore americano, mentre i propri occhi non condividevano la risata.

“Ero perfettamente serio, amico Clark! Io e Candy ci siamo incontrati una notte, quando io avevo quindici anni e lei quattordici … e non è avvenuto in Scozia! “ Gli rispose Terence con una sottile smorfia ironica sulle labbra.

Lui era veramente incollerito con quell’arrogante americano , soprattutto lo infastidiva il modo con il quale guardava Candy e Terence una volta per tutte voleva con forza metterlo a posto, anche se avrebbe voluto farlo senza mostrare palesemente il proprio fastidio. O almeno così pensava di essere in grado di fare.

“E fammi cercare di indovinare di nuovo, mio caro accompagnatore …. ti sei follemente innamorato di lei a prima vista, quella notte?” Gli domandò l’attore americano, con tono aggressivo pur continuando a sorridere e a scherzare apparentemente.

Terence certo non si aspettava ciò che stava accadendo, ma non perse tempo , colpendo di nuovo.

“ Ah, ah … mio caro Clark, cosa posso dire … vediamo se indovino il tuo senso dell’umorismo!! Beh diciamo che è accaduto , proprio come sta accadendo questa sera a te !!!”

“Cosa sta succedendo qui? “ Si domandarono tutti congelati. Era lampante che tra i due attori era scoppiata una guerra, che si nascondeva dietro falsi sorrisi. Infatti si stavano colpendo reciprocamente , a suon di guanti di sfida, e molto probabilmente la loro disputa si sarebbe trasformata in un vero e proprio combattimento, se Eleanor non fosse intervenuta.

“Karen, Clark … penso che dobbiamo raggiungere i nostri posti in sala … non sarebbe corretto se il film iniziasse senza la presenza dei protagonisti, eh?” Esclamò l’attrice sfoggiando un elegante sorriso, e toccando il braccio del figlio come a dirgli: “Basta!”

“Si, è vero ! Candy vuoi farmi l’onore di accompagnarmi?” Le domandò Clark, sorprendendo tutti ancora una volta.

Terence , in quel momento era pronto a commettere un omicidio. Lanciò uno sguardo a Candy che le gridava: “ Non ti azzardare!”

Candy era bocca aperta, non sapeva cosa fare. Quei momenti che stava vivendo le sembravano irreali, a un certo punto credette che prima o poi si sarebbe svegliata da un sogno molto strano e stressante. La situazione venne salvata da Karen.

“Clark hai monopolizzato abbastanza la mia amica!” Esclamò pomposamente prendendola a braccetto. “ Candy accompagnerà me!”

Fu così, che il piccolo gruppo si portò nella sala della proiezione, dove ben presto il film ebbe inizio. Un film, che Candy con grande difficoltà cercò di concentrarsi a seguire. E se solo lei poteva immaginare ciò che sarebbe successo in seguito, sarebbe scappata via come una ladra. O forse no …

Comunque Candy trascorse il proprio tempo a guardare il film , persa però nei propri pensieri, sognando ad occhi aperti …

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* Riferimento al film - Accadde una notte (1934) -

Il film vero ha fatto il suo primo debutto a New York, al 22 febbraio 1934, al Radio City Music Hall, con le stelle, Clark Gable, Claudette Colbert, Walter Connolly. Sebbene l'uso dei nomi è solo per scopo della storia, ho scelto di cambiare il cognome di Clark Gable a Garrison, perché non ho voluto fare riferimento a persone reali.
Papirous.

www.imdb.com/title/tt0025316/

L'abito di Candy


L'abito di Annie


Radio City Music Hall


Edited by scacciapensieri - 15/11/2021, 13:39
 
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