CAPITOLO 13
Allora giochiamo
Candy stordita e scioccata, improvvisamente si ritrovò circondata da un numeroso gruppo di persone che si congratulavano con lei per il suo coraggio. Disorientata com'era , non sapeva se quello era un buon momento per cominciare a correre, o trovarsi un salvagente. Il colpo di grazia per tutte le sue emozioni poi, glielo aveva dato Terence . Che quasi l'aveva baciata, ma che alla fine ... non l'aveva fatto.
"Cosa fare ... Cosa fare ..."
"Mia cara Mrs. Andrew , vi ringrazio molto!" Esclamò il sindaco baciandole la mano . “Ciò che avete appena fatto in realtà è ..."
"Adorabile, proprio come lei!" Lo interruppe il conte De Luca , che nonostante avesse perso l'asta del bacio, non sembrava per nulla disposto a rinunciare al corteggiamento.
Candy era imbarazzata, e per il disagio regalò al conte un sorriso smagliante. In quella interazione , Terence sentì ogni goccia del proprio sangue ribollire, ma le sue doti di attore riuscirono comunque a confondere ogni singola traccia del proprio nervosismo.
" Certo, anche Terence è stato ammirevole. " Musicò la voce di Fiona nascondendo dietro il proprio tono allegro, l'amarezza nei confronti di Terence che aveva pagato una somma così alta per il bacio di Candy, mentre per lei non aveva mosso nemmeno una volta, una minima offerta.
"E' vero! Quale importo, Vostra Grazia!" Confermò il sindaco.
"Terence, penso che tu mi debba almeno un ballo, dal momento che il bacio mi è stato rubato da Candy, vero?"
Anche se stordita e ancora lontana dalla propria compostezza, Candy guardò Terence, poi Fiona e quindi di nuovo Terence . Oh ... bene in quel momento la ritrovò immediatamente. Naturalmente un pò bruscamente.
"Il piacere è mio , poter ballare con te Fiona ..."
Lo sentì dire Candy alla giovane attrice , mentre lui la guardava sorridendole maliziosamente.
"Oh! Allora mi sembra giusto Mrs. Andrew che lei danzi con me! " Ostentò in un lamento, il nobile italiano.
Candy ripagò il ghigno diabolico di Terence rivolgendosi al Conte:
"Roberto, penso che tu possa chiamarmi Candice! E l'onore è tutto mio, di ballare con te!"
Terence assottigliò lo sguardo non commentando, ma pensando
" ... Vuoi giocare Lentiggini? Allora ...giochiamo!!"Le due coppie raggiunsero il centro della sala unendosi alle altre che già ballavano. Con la coda dell'occhio , Terence guardava Candy mentre ballava con il Conte De Luca . Quel nobile italiano gli dava davvero ai nervi. Avvertendo tra l'altro che la propria pazienza stava raggiungendo il limite.
D'altra parte Candy invece sarebbe voluta tornare indietro. La sua razionalità stava prendendo il sopravvento volando ad ali spiegate nella propria testa, per testardaggine o gelosia? No, no... quello che aveva fatto era stato solo stupido! ... "
Basta! Non appena finirò questo ballo andrò subito via! Cosa che avrei dovuto fare già da ore! ... Mi chiedo però se lui continuerà a ballare con Fiona quando mi allontanerò ..."A causa dei suoi pensieri su Terence e per via della propria agitazione, Candy non si rese conto che mentre ballava con De Luca, lui aveva cominciato ad accarezzarle languidamente la schiena, a Terence però, non era sfuggito e ciò fu la ciliegina sulla torta!
"Fiona, scusami ..." Disse alla giovane attrice fermandosi durante la danza lasciandola congelata , attraversando quindi a grandi passi i pochi metri che li separava raggiunse la coppia che stava ballando.
" Interrompo."
Lui non lo stava chiedendo, ma esigendo.
Entrambi lo guardarono presi alla sprovvista.
"... Eh si certamente ..." disse il conte De Luca, in realtà non desiderandolo, ma acconsentendo solo per cortesia. " Candice, vi ringrazio per il ballo .... posso averne uno più tardi?"
"... Uh, si perchè no..." Non riuscendo però a completare la risposta perchè Terence prendendola saldamente per la vita , l'aveva già tirata danzando alcuni metri più in là.
Quando Candy si riprese da quello shock improvviso, si voltò e guardò Terence arrabbiatissima.
"Cosa pensi di fare, e cosa stai facendo Terence!"
"Ballo con Mrs Andrew! Ne ho tutto il diritto, molto di più di quel Conte Spaghetti!"
Candy per un istante avrebbe voluto ridere
. " Ah ... ancora i suoi soprannomi! " Ma il suo operato per il bacio all'asta era ancora fresco nella propria mente e quindi gli rispose dicendogli.
"Oh! Si... dimenticavo che nella gerarchia nobiliare un Duca occupa un posto più alto rispetto a un Conte! Perdonatemi Vostra Grazia!"
"Chiunque è superiore a un mucchio di spaghetti!"
"Ha un nome quell'uomo , sai!"
"Si certo che lo ha! Spaghetti mano lunga!"
"Eh...!?"
"Non guardarmi con quegli occhi spalancati! Vorresti forse dirmi che non sentivi i suoi tentacoli su di te?"
"Terence geloso??"
" Cosa ti fa pensare che io non li abbia sentiti e che non mi piacessero? Chi ti ha dato il diritto di togliermi la mia dose di fortuna?!" Gli rispose Candy suo malgrado.
"E' così...?"
"Si!"
"In verità ... se non fossimo di fronte a tutte queste persone, mi piacerebbe chiuderti quella tua sporca bocca di scimmia maliziosa!"
"Fallo se ci riesci,maleducato di un Casanova!"
"Cosa dici Candy...??!!" Lei stessa fu sorpresa dalle proprie parole
Terence fermò il suo blu nello sguardo di lei dicendole sospirando.
"... Davvero, vuoi continuare a discutere … ? " Mentre su suo bel viso si dipingeva l’elaborazione di quella triste realtà. Mai pensando comunque, che quel repentino cambiamento d'umore avrebbe impressionato Candy.
"Eh ..io ..." gli rispose lei cercando di dire qualcosa.
"... Possiamo parlare con calma,come due vecchi amici... ?"
Lei non riusciva a sopportarlo. Quella sensazione, quella voce, quegli occhi.
"Non posso!" Urlò dentro se stessa.
" Non ho il coraggio ... non riesco a sopportare tutto questo dolore ..."Smise di ballare rimanendo pietrificata, fece un passo indietro, abbandonando le braccia di Terence , sentendosi subito vuota.
"Terry ... no, non siamo amici! Mi dispiace ... non posso ... addio!" Gli disse con la voce soffocata dalle lacrime. Lacrime appuntite come frecce che non volevano essere viste da lui,costringendola a fuggire via.
Entrata segreta
Uscì dalla sala come una matta. Non salutando nessuno. Non ritirando nemmeno il proprio cappotto dal guardaroba. L'unica cosa che le importava era di nascondersi insieme alla proprie lacrime.
Proprio lì in cima alla scalinata, fuori il grande ingresso della City Hall sentì la sua mano afferrare la propria.
"Candy!"
Lei si voltò bruscamente indietro, come spinta da un potere superiore, guardandolo.
"Voglio restare sola, Terry!"
Lui andò per dirle qualcosa, ma ...
Sorprendentemente lei si accorse che il viso di lui non era nè arrabbiato , nè triste. Solo una strana espressione di panico si era diffusa sul suo volto. Lui stava vedendo qualcosa dietro di lei; inconsciamente cercò di voltarsi per vedere ciò che lui stava guardando.
"Non girarti ...." le disse lui lentamente stringendole la mano più forte.
Poi lei sentì alle proprie spalle un boato come un fuggi fuggi generale, con tante voci e ....
"Non farmi resistenza e fai quello che ti dico! Corri!"
Sentì Terence sollevarla dalla vita con un braccio, costringendola a chinare la testa . La giacca del suo smoking formò una specie di ombrello sopra di lei.
"Terry ... cosa..."
"Per favore ... non resistermi ...." Le sue labbra vicinissime all'orecchio di lei.
Lei lo lasciò fare. Nei momenti che seguirono, non capì se stava camminando o se lui la stava trasportando. Con estrema difficoltà, e con la coda dell'occhio, vide molte paia di piedi come quello di un esercito, realizzando da dove fosse provenuto il boato di prima.
Quando i primi flash delle macchine fotografiche dei giornalisti cominciarono ad esplodere dietro di loro, praticamente Terence gettò Candy dentro un taxi nero londinese.
"Allontanati velocemente !" Gridò al tassista, voltandosi indietro per guardare attraverso il lunotto posteriore , passandosi nervosamente una mano tra i capelli e rilasciando un sospiro di sollievo.
Candy con la testa china e i capelli in disordine , ancora una volta quella sera si ritrovò in un forte stato di shock, " ... Hanno fatto in tempo a fotografare i nostri volti...?"
Come se avesse letto il suo pensiero , Terence le proclamò.
"Se il volto di qualcuno, domani mattina sarà in prima pagina .... non preoccuparti , sarà il mio!"
" Ne sei sicuro...?"
"Ti hanno visto, ma non sono riusciti a vederti in volto ... e per loro non è importante stampare la foto di una testa coperta!"
" Oh mio Dio ... e se invece mi hanno riconosciuta? Cosa penserà Archie ... il mio nome scritto sulla pagina sociale ...no ...io non ..." Candy continuava a dire cose senza senso tra sè e sè.
"Credimi, nel corso degli anni ho imparato , e loro non ti hanno visto in viso ... non hanno trovato quello che cercavano ..."
"Tu mi hai rapita?!!"
"Si , puoi dirlo ... " Terence rise debolmente "Ma non preoccuparti ... c'erano molte bionde alla festa ! ... Anche se non tutte indossavano un abito come il tuo !" Aggiunse Terence scherzosamente andando d'istinto con il proprio sguardo sulle belle gambe di Candy che l'abito sollevato stava rivelando in quel momento dopo la corsa per entrare nel taxi.
"E' colpa tua! Tutta colpa tua!" Gli gridò, ricoprendo furiosamente le proprie gambe con l’abito.
" Se non ti avessi aiutato a fuggire, avrebbero già stampato la tua foto!"
"Se non mi avessi seguito, questo non sarebbe accaduto! Perchè mi segui? Cosa vuoi da me Terence? Ancora non sei soddisfatto , di quello che mi hai fatto passare questa sera?"
"Io ti seguo perchè non tollero che tu mi abbandoni nel bel mezzo di una conversazione ... E comunque penso che stasera ci siamo divertiti entrambi ..." Concluse lui con un sorrisetto.
“Perchè non mi lasci in pace?" Gli rispose Candy gettandogli addosso la giacca del suo smoking, che fino ad allora aveva mantenuto sulle proprie spalle.
"Mi stai chiedendo di lasciarti in pace, per ogni tentacolo di quel tipo agli spaghetti? Mi dispiace ma è fuori discussione , bambola!"
"Voglio andare a casa!"
"Non puoi andare a casa!"
"Cosa stai dicendo?"
"Se tu ora vai a casa , domani mattina Roger Parker, che ci sta seguendo , stamperà in prima pagina il tuo nome a belle lettere maiuscole nella prima pagina del suo giornale!"
"Oh mio Dio ... non posso credere che ci stia seguendo ... ed ora cosa facciamo? Tassista ti prego, gira fino a quando questo maniaco di un giornalista si annoierà!!"
" Andremo a casa mia! Continueremo a litigare lì se ti va!!" Le esclamò Terence sarcastico.
"Scusa!?!"
"Ho detto che andremo a ..."
"Ho sentito quello che hai detto Terence, ma io non voglio andare a casa tua, voglio andare a casa mia!!"
"Bene, se davvero vuoi andare a casa tua, lo farai a modo mio! E non portare obiezioni! " Le rispose Terence alzandole il sopracciglio sinistro, dando nuove indicazioni al tassista.
Durante gli anni , Terence aveva imparato a sfuggire ai giornalisti . E in questo sicuramente lo aveva aiutato l' appartamento dove aveva deciso di vivere. Poichè pochissimi dei condomini sapevano che alle spalle dell'edificio c'era un piccolissimo vicolo , che sembrava cieco ma che in realtà portava all'entrata posteriore del palazzo. Quell'ingresso era raramente utilizzato dagli altri se non da Terence ed il portiere.
In meno di dieci minuti, Parker li perse di vista, chiedendosi dove diavolo fossero finiti. Pagato il taxi, Candy e Terence entrarono nell'edificio.
Candy in quel momento era ignara, di quanto le sarebbe stato utile in futuro quell'ingresso segreto nel palazzo di Terence.
Conosco la tua verità
Rimasero entrambi in un irritante silenzio , sino a quando la porta dell'appartamento si chiuse alle loro spalle. Una forte tensione si diffuse tra di loro , sapendo che ben presto sarebbe esplosa come un uragano.
L'appartamento era quasi buio, ad eccezione di una lampada da terra nel soggiorno che condivideva la propria calda e tenue luce nella stanza. Sorprendentemente Candy notò il fresco odore del pulito in tutta la casa. Come risposta sentì Terence affermare che una governante veniva ogni giorno a prendersi cura dell'appartamento. Lo vide accendere il camino lasciandola osservare intorno.
Era un semplice soggiorno arredato con eleganti mobili dai toni marrone chiaro. Un divano di velluto nero posto davanti il camino era in contrasto con una poltrona rossa ferma davanti la finestra. Tuttavia ciò che attirò più di qualsiasi altra cosa l'attenzione di Candy era il pianoforte. Era il medesimo pianoforte che aveva visto nel castello di Terence in Scozia. Lo sentiva così intimo , che sentì il bisogno di accarezzare la sua liscia superficie, avvertendo l'irresistibile desiderio di salutare un caro vecchio amico . Tuttavia , sentiva che non poteva restare ancora lì per molto. O avrebbe potuto?
Era ancora molto agitata, ed arrabbiata con lui. Il ricordo di quel quasi bacio , era così intenso nella sua testa, che la faceva sentire barcollante su una corda tesa .
"Per quanto tempo hai intenzione di restare lì?"
Era come se lei avesse piantato delle radici profonde. Aveva le mani incrociate sul petto, in posizione di difesa, ma anche per il freddo che sentiva : era ferma in piedi nello stesso punto in cui si era fermata entrando nell'appartamento. Non muoveva nè un passo in avanti nè uno indietro.
"... Non sono venuta per restare ..." gli rispose.
Lui si voltò e la guardò. Uno sguardo enigmatico, che la trafisse.
"Hmmm ... si, dimenticavo che vuoi tornare velocemente nella tua casa ..."
"Non prendermi in giro Terence! Sono stanca ... mi hai detto che avremmo dovuto fare a modo tuo, ed io ti ho seguito, ma ora voglio tornare a casa. Hai un telefono?"
"Scusa...?"
" ...Ho chiesto se hai un telefono ..."
"Ho un telefono Candy ... ma chi hai intenzione di chiamare a quest'ora?"
"... Devo ... devo chiamare, per farmi venire a prendere ..."
Terence le voltò le spalle dirigendosi verso la cucina.
"Preparerò un pò di tè, vai davanti al camino altrimenti prenderai un raffreddore . Ti porterò io a casa più tardi.
" ... Io voglio chiamare George per ..."
"... Sarebbe maleducato non offrirti una tazza di tè, sei ospite per la prima volta nella mia casa ..."
"Io non voglio del tè! Dov'è il telefono Terence?"
"Nel mio studio, ma lì dentro non ci entra mai nessuno!"
"Pensi di essere divertente? " Lei per la prima volta avanzò di due o tre passi " e ... se proprio in questo momento devo bere qualcosa, sicuramente sarà qualcosa di più forte!"
Terence fischiò sonoramente.
"Lady Andrew, lei mi sta scioccando!"
Candy in collera, non gli badò. Andò direttamente verso il piccolo angolo bar del soggiorno, e vedendo una bottiglia in cristallo contenente liquido ambrato trasparente, prese un bicchiere e se ne servì una bella porzione.
"No!! Non farlo..." Non riuscì a fermarla.
Davanti agli occhi attoniti di Terence, Candy bevve tutto di un fiato. Nel tentativo di non tossire per la forte ustione alla gola, gli occhi le si bagnarono di lacrime.
"Lo sai che hai appena bevuto un whisky scozzese invecchiato di cinquant’ anni tutto d'un sorso?" Le domandò Terence cercando di trattenersi, per non scoppiare a riderle davanti.
"Ecco! Mi hai offerto qualcosa! Ora devo andare!" Gli rispose imperterrita Candy anche se quella bevanda appena bevuta le stava facendo pulsare le tempie.
" ... devi o vuoi?"
"Lo voglio!" Gli gridò .
Terence non riuscì più a trattenersi. E scoppiò a ridere. Ma era una risata forte e selvaggia, carica di rabbia. Una risata che la spaventò. E poi improvvisamente lui la fermò.
"Mi odi così tanto? Allora mi disprezzi !? " La sua voce impassibile, mentre le sussurrava ciò.
" ...No Terence, io non ti odio!"
"Non mi stai dimostrando il contrario! Che io sia maledetto, dopo venti terribili anni , l’unica cosa che in questo momento ti preoccupa di più è pensare se quel damerino di Archie possa vedere una tua foto con me, piuttosto di avere una tranquilla conversazione!!" Le urlò contro lui , così forte da farla sobbalzare.
"Archie non ha alcuna colpa in questa storia! Lascialo da parte! Ed è per questo motivo che non voglio avere nessun colloquio con te! Perchè noi non abbiamo niente in comune! Niente!"
"Ora, non parleremo madame! Ora discuteremo! E per quanto riguarda quello che abbiamo in comune ... si hai ragione! Solo una volta abbiamo condiviso qualcosa! Ah , ah , il tuo unico e solo protettore!"
"Non dirlo!!"
Terence guardava Candy selvaggiamente, il fuoco dei suoi occhi sprigionava rabbia profonda. In quell'istante a lui non importava nulla e non interessava niente. Tutto quello che voleva era tirare fuori dalle proprie viscere la sofferenza e l'ira che ancora custodiva dentro di sè.
"Albert!!! Il tuo protettore! Il mio amico fraterno! Così condiviso, che non hai perso tempo a sposarlo!!!! Però hai dimenticato di invitarmi alle nozze! Sarei potuto essere un perfetto best man!!!Non sei d'accordo!!!??"
Lo schiaffo fu così forte che riecheggiò sulle pareti del soggiorno. Lui si portò una mano sulla guancia ridacchiando.
"E sei tu quella che mi dice che mi comporto come un adolescente! Chi è ora che dimostra quindici anni??!!"
"Io non lo permetto! Non ti azzardare a nominare il nome di Albert! Albert era ... era un grande uomo ...tu sei ... sei il solito maleducato, rude ed egoista di sempre!"
"E tu sei una donna fredda , amareggiata che non ha nulla a che fare con la Candy che conoscevo!! Pensi che il tuo Albert sarebbe orgoglioso di vederti in questo stato!"
" Basta!!"
"Oh no!!! Io non voglio farti favori madame!!! " Le disse afferrandole la bottiglia di whisky dalla quale Candy si era servita poco prima, bevendone due grossi sorsi .
"Rude ? ... Si forse lo sono! ... Maleducato?! ... Ah che peccato per il titolo, di sir!"
Quindi accendendosi nervosamente una sigaretta, continuò a dirle.
"Egoista?! ... Ah, ah vuoi parlare di egoismo Candy? Parliamone! ... " Fece una breve pausa e poi. " Si! Io sono stato così egoista che ho deciso di rimanere con Susanna! Vuoi che
io ti ricordi cosa mi hai fatto fare? !!! Quello che mi hai fatto promettere?!!! E per chi l'ho fatto?
Io , l'egoista! Tanto egoista, da fare il mio dovere, tutto in silenzio!! Senza anima! Come un burattino!!! “
" ... Tu hai dovuto ... era tuo dovere ... entrambi abbiamo dovuto ..."
"Io non l'amavo Candy! Non l'ho mai amata! Non volevo e non potevo!!! ... Eppure non ti ho mai chiesto di aspettarmi ... tanto egoista che per dieci maledetti anni , nei quali sapendo che Albert ti teneva tra le sue braccia io ho preferito cambiare continente per non metterti a disagio! " Terence urlava , ormai aveva perso completamente il controllo di sè stesso.
"Si, ma tu Terry mi dicesti di essere felice! Ed io ho fatto quello che
tu mi avevi chiesto di fare!"
"Oh! Si!! Tu l'hai fatto! Mrs. Candy ha sempre pensato prima di tutto agli altri ... alla povera Susanna , ha donato il suo Terry !!! Senza chiedere a lui cosa realmente volesse! La santa Lady Candy, che ha sempre curato la felicità degli altri ... che correva sempre a difendere le sue povere amiche , ecco che improvvisamente ha pensato alla propria felicità, trovandola al fianco di Albert!! Come hai potuto??!!"
"Ti sei mai chiesto quanto io abbia sofferto, Terry? Ti sei mai chiesto con quale animo sia partita quella notte? Quanto sia stato difficile per me andare via? Ti sei mai domandato cosa mi fosse accaduto? Sono quasi morta di polmonite! La zia Elroy mi ha cacciato di casa mentre avevo la febbre!! Sai in quali braccia ho pianto per giorni e notti?! Hai mai pensato che ero una ragazza di sedici anni, e che quel giorno ho perso tutto??!!"
Il whisky stava facendo bene il suo lavoro sciogliendo la lingua di Candy.
"Vuoi competere con il dolore, Candy? Perchè credimi, se tu sei scesa una volta nell'inferno, io non sono ancora risalito!!!"
"Non mi sono mai sentita tanto orfana in tutta la mia vita, come in quel giorno! Tu mi hai lasciato sola, Terry! Sola!!! Non hai combattuto ... Perchè non hai lottato...?? Probabilmente non volevi ..." Le sue lacrime, stavano soffocando la sua voce, e afferrando dalle mani di Terence la bottiglia di whisky, ne mandò giù un altro profondo sorso.
" Perchè, tu mi hai permesso di lottare? Me ne hai dato la possibilità?! Hai preso la decisione di lasciarmi , da sola! Dopo tutto anch'io ero molto giovane, non avevo nemmeno diciotto anni! Sai quanta paura avevo? Sai quanta pressione la madre di Susanna faceva ogni giorno su di me? ! Io non volevo lasciarti! ... Anche adesso ... io non voglio che tu vada via ... si forse non sto combattendo ... e alla fine ti lascerò andare via .... Ma io non sono cambiato! Tu invece Candy, cosa ti è successo ?!" Il dolore e la rabbia ormai dilagavano in tutto il suo corpo.
"Cosa vuol dire, che non sei cambiato Terry!!?" Gli urlò lei praticamente contro.
"Vuoi dire quello che ho scritto nella mia lettera alla quale non ti sei degnata nemmeno di rispondere!!! Te lo chiedo di nuovo Candy! Cosa ti è successo??!!"
"Quello che mi è successo, è stato giusto ... e ... in tutta la mia vita io ti ho sempre inseguito!! Ma che cosa non è cambiato in te Terence?"
"Vuoi sentirlo eh! Sicura che saprai sopportare la mia risposta? Oh ma certamente! Dimentico che tu sei la regina delle nevi! Puoi affrontare qualsiasi cosa! " Prendendole nuovamente la bottiglia tra le mani tirando giù un nuovo lungo sorso. " ... Tu mi ha inseguito!?..." Aggiunse poi con una nota di meraviglia.
"Padron Terence e i suoi famosi giochetti! Si, sicuro che non sei cambiato! Com'è sicuro che io ti ho inseguito! Ho corso dietro di te come una pazza... e non sono mai riuscita a raggiungerti!!"
"Molto bene, non mi piacciono i giochini .... siamo grandi ora tesoro .... quindi prenditi tutta la verità Vostra Maestà Lady Andrew!"
"Me ne vado! Non voglio sentire ..."
"Oh! No mia cara , tu rimarrai e sentirai! " Terence l'afferrò per il polso tirandola verso di lui, sorprendendola.
Fece una pausa .... che a Candy sembrò un eternità e poi le sue parole la colpirono come mille schiaffi reali.
"Oggi non abbiamo nè un cavallo, nè un bosco e nemmeno una festa di Maggio per svegliarti!! Oggi siamo tu, io , uno scoth e la verità!"
"Terence, lascia stare la mia mano!"
"Non vuoi sentire la verità, Candy?"
" ... No... fermati ..."
"Quello che non è cambiato , Candy ..."
"Terry fermati ..."
" .... e che mai cambierà, è che ..."
" ... Ti prego smettila ..."
" ... Tu sei ... eri ...e sempre lo sarai ... fino all'ultimo mio respiro .... e forse anche dopo, magari in un altra dannata vita che vivrò ..."
Lei allora posando la propria mano sulle sue labbra lo fermò. Terence sorpreso dal suo tocco non reagì, immergendo i propri occhi umidi in quelli verdi e turbolenti di lei.
" ... Sempre, ti ho rincorso e non ti ho mai raggiunto Terry .... al porto quando abbandonasti il college, guardavo quella nave che ti portava via, lontano da me, e non riuscivo a smettere di piangere gridando il tuo nome , più e più volte ... ho gridato di amarti ... fino a quando non ho avuto più voce ...
Sulla collina di Pony stringevo tra le mani la tua tazza di tè come l'oggetto più sacro, mentre vedevo le tue impronte sulla neve morire sotto la neve fresca ...
A Chicago ... ti ho visto tra un mare di ammiratrici ... e ancora una volta ti ho chiamato ...
In ospedale a New York ... ti ho visto raccogliere Susanna e tutto quello che avevo voglia di fare , era gridare ... No! Lui è mio! Lui è il mio Terry! ... posso ancora contare i battiti del tuo cuore ... allo stesso modo in cui li sentii quella sera sulla mia schiena!!! ...
Non parlarmi di dolore Terry .... Non parlarmi di cambiamenti ... Io conosco la tua verità ... e conosco la mia..."
Lacrime di disperazione e dolore correvano ormai incontrollabili dagli occhi di Candy.
Poi la mano di lei lasciò le sue labbra per ricadere sul proprio viso, nello stesso istante in cui lui le liberò il polso. E in silenzio si avvicinò al camino dandole le spalle.
"Non bere più ... o ti ubriacherai " Gli disse lei esausta, mentre lui con la coda dell'occhio la vide prendere la bottiglia.
" ... Cosa vuoi che m'importi ... " Le rispose lui rassegnato.
Poi lei lo sentì mormorare qualcosa.
" ...Cosa..." Non ebbe il tempo di chiederglielo , perchè lo vide voltarsi velocemente raggiungendola con due grandi passi. Le prese quella bottiglia tra le mani gettandola furiosamente sul divano.
"...Terry ..."
Lui l'afferrò per le spalle quasi sbattendola contro il muro. Una prigioniera sotto lo sguardo fiammeggiante di lui, uno sguardo lucido blu.
" Vada tutto all'inferno ... ne ho avute abbastanza, ora basta!" Imprecò Terence tra i denti con voce roca.
Candy non cercò di liberarsi dalle sue mani , nemmeno provò a dirgli qualcosa. Lei non poteva e nemmeno voleva. Il tocco bruciante di lui , le paralizzava la mente e l'anima.
I loro occhi in un eterno silenzio compresero acconsentendo di perdere la loro logica. I loro respiri annegarono. E poi, ci fu un esplosione.
Tutta la rabbia, il dolore, l'assenza e gli anni. L'amarezza, la separazione e la solitudine. Il passato e il presente , le lacrime e le risate. Lussuria ed amore. I ricordi, gli anni perduti , la giovinezza perduta ... divennero una sola cosa. Un bacio. Furioso, arrabbiato, pieno di sofferenza , di dolore e di desiderio.
Un bacio con il gusto di Maggio ma anche così nuovo. Un bacio equamente diviso in due. Labbra che lottavano per il predominio. Labbra che cercavano disperatamente sollievo. Senza fine. Salato dalle loro lacrime. Lacrime fuse. Respiri mozzati. Tutto d' un fiato. Un abbraccio. Mani legate strettamente. Matasse ingarbugliate. Non c'erano parole. Non c'era senso. Soltanto un non ritorno. Nulla di più di un tutt’uno che era stato destinato.
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Il prossimo 14° Capitolo sarà postato in sezione hot fanfiction