| Odyssea ha scritto:
nella storia di Candy nulla rischia di essere anche solo casualmente banale. Le persone più dure possono celare un animo nobile, un passato travagliato, una fragilità nascosta, e quelle dall'apparenza più mite possono nascondere un segreto violento. L'anime è ricchissimo di questi scorci, che servono a dirci soprattutto quanto Candy sia generosa, perché è sempre grazie a lei che si svelano le cose, che le persone appaiono per ciò che sono, è sempre la nostra amata eroina con le code che entra nelle loro vite e le stravolge in senso buono..
E’ esattamente questa la chiave di lettura della serie animata; si perde la centralità della trama e le vicende dei protagonisti piu’ importanti a favore di situazioni secondarie che, a mio avviso, servono ad “allargare” la visuale dello spettatore. L’incontro con queste personalità, così diverse tra loro, lontane (apparentemente) anni luce dalla protagonista, in realtà possono dimostrarsi assolutamente interessanti, in particolar modo se le si riguarda in un ‘età più adulta, riuscendo a cogliere tanti significati che da piccoli non saltavano all’occhio così facilmente. Un aspetto che mi stupisce particolarmente è l’acutezza di Candy nel cogliere in maniera così profonda i disagi più celati, partendo anche da elementi agli occhi degli altri impercettibili. Le e’ bastato vedere, anche se per brevissimi minuti, le lacrime di Terence per capire che il ragazzo “non era cosi’ terribile come tutti lo descrivono” ( mi sembra che dirà qualcosa del genere ad Archie, quando, geloso dell’ amica, le dirà che non vuole più vederla parlare con lui) e per intuire che il suo atteggiamento sprezzante altro non era che un modo per nascondere la sua estrema solitudine. Lo sguardo triste del ragazzo, sebbene a volte mascherato da una freddezza talmente evidente da paralizzarla (ricordate la soddisfazione che provava nel tosare la povera pecora tremante,aiutato da Mark?) è rimasto talmente impresso nella mente della ragazza da associarlo, in un secondo tempo, a quello del signor McGregor ( ve la ricordate la sequenza nella quale il burbero signore chiede a Candy di mettersi davanti alla finestra per proteggerlo dalla luce del sole che tramonta, e la ragazza, contrariamente a quanto farebbe qualsiasi altra infermiera lo accontenta con gioia, perché lo sguardo così triste e solitario dell’uomo le ricordava quello di Terence la prima volta che lo aveva incontrato sul piroscafo?). Forse sono andata un po’ fuori tema, ma volevo soffermarmi su questi esempi per far capire come, sia nelle vicende principali, sia in quelle secondarie, la graziosa infermiera dal cuore d’oro riesce a leggere nell’animo di qualunque persona, dal ragazzo che ama, al compagno di viaggio, ai colleghi di lavoro, al passante che incontra per strada. Quando ero piccola, non ricordo dove, lessi una frase che mi è rimasta impressa e che voglio riportare poichè credo che sia perfetta per Candy: “…era un angelo dalle ali d’oro, che ha attraversato la nostra vita per farci capire quanto sia importante amare…” Ecco, per me tutte le storie autoconclusive dell’anime non fanno altro che confermare questo pensiero.
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