| Scusate se mi intrometto un’altra volta, ma non ho potuto fare a meno di notare come molte di voi ascoltino con interesse, direi reverenziale, le parole di Anne. Io non la conosco, ma non comprendo di preciso quale sia il suo “ruolo”, tale da chiedere di pubblicare un messaggio che suona come un proclama di affermazioni inconfutabili. Mi sembra di aver capito che, pur conoscendo il giapponese, avesse comunque male interpretato il romanzo, leggendovi una morte che ha ritenuto tale fino a che Nagita non l’ha smentita. Anche la spiegazione è molto particolare. Ha supposto questa dipartita collegandola alla traduzione di un altro romanzo e a commenti letti su Amazon. La questione dell’autrice giapponese che scrive una storia ambientata in Occidente senza ben conoscerlo, poi, regge fino a un certo punto. Guardiamo solo la caratterizzazione data alla protagonista. È davvero ben riuscita, è un’esplosione di vitalità, è iperattiva, solare ed esterna le emozioni a 360 gradi. Se guardiamo a Terence vediamo che non rispetta le regole, non riconosce l’autorità, è strafottente, fuma dove capita e agisce sempre a modo suo. Ho avuto spesso a che fare con bambini provenienti dall’estremo Oriente, ed erano l’esatto opposto. La cosa che più mi colpiva, a parte l’essere rispettosissimi e inquadratissimi, era che, se tristi, piangevano in silenzio. Solo dalle lacrime potevi capire il loro stato d’animo. Del video,invece, davvero poco chiaro a partire dalla domanda, avevo già parlato. Ultimo dubbio che ho da quando si è riparlato dei kanji. La traduttrice madrelingua Ricci, poteva parlare chiaramente e far capire a Kappalab che, quelli che aveva tradotto, erano ideogrammi per adulti?! Perché farli sbagliare, se di errore si tratta?!
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