Candy Candy

RITROVAR SE STESSI, il mio seguito di Candy Candy, FF Completa

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icon12  view post Posted on 17/9/2006, 16:48     +1   +1   -1
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Ritrovar se stessi

Il mio seguito di Candy Candy by Silvì


Eccomi qui vi avevo promesso la MIA continuazione della storia e finalmente ho un po’ di tempo per buttarla giù, non sarà lunga, sarà soprattutto una cosa introspettiva, ma diversa da quella della nostra cara Ody, anche perché lei è molto più brava di me a scrivere. Per il titolo ho deciso di prendere spunto da un brano di una canzone di Battisti, ovvero EMOZIONI, perché credo si adatti perfettamente a ciò che ho in mente di scrivere. Ah spero di non sconvolgere gli amanti di Albert, in particolare la nostra cara Esthertr, perché..insomma lo capirete nel leggerlo, però non temete lo tratterò con la massima cura perché anche io lo amo, anche se non come Terry ovviamente. Bene fatte queste piccole premesse vi auguro buona lettura e spero tanto che vi piaccia la mia continuazione della storia: ovviamente i personaggi non sono miei ma della nostra amata/odiata Mizuki.
Ah quasi dimenticavo per rendere più credibile la storia ho deciso un piccolo cambiamento che non so quanto sia in linea, speriamo -_-



CAPITOLO I: UNA VISITA A SORPRESA




“E’ una fredda serata di inizio Marzo, il vento sferza forte le fronde degli alberi, alberi che assumano l’aria lugubre di fantasmi mentre gli ultimi bagliori del tramonto illuminano la via. Tuttavia il sole si sta facendo più caldo: la primavera è ormai alle porte.
Un tempo, da bambino, odiavo la primavera, perché passavo le mie giornate in compagnia della mia matrigna e dei miei fratelli, che han sempre mal sopportato la mia presenza. Quasi l’esser al mondo, per me, equivalesse ad una colpa. E in un certo senso lo era: io ero il frutto del peccato di mio padre con una donnaccia. Un’attrice. Una donna non nobile. Mi viene quasi da ridere al pensiero che io, il figlio illegittimo, il figlio non voluto, ho seguito le sue disonorevoli orme.
Ma, come sempre, sto perdendo il filo del discorso, del resto io sono un attore non uno scrittore .
Si ora amo la primavera. Non posso farne a meno perché lei la ama. Perché lei me l’ ha fatta amare. Parlandomi delle rose bianche che il suo primo amore coltivava e a cui aveva dato il suo nome.
Il suo nome che io non posso e non voglio pronunciare, ma che non posso dimenticare. Perché il solo sentirlo mi dà una gioia infinita. Mi dà la forza della terra che ora rinasce dopo un lungo e gelido inverno. Ma nel contempo mi dà un dolore terribile. Il dolore di un veleno potente ma non mortale, che mi consuma a poco a poco. Lentamente.
Come ero stato geloso un tempo quando lei mi parlava di Anthony, del suo amore per lui. Ora darei qualsiasi cosa pur di sentirla parlare, anche solo di lui, pur di sentire di nuovo la sua voce. La voce della mia tarzatuttelentiggini.
Lei che rincorre il treno.
Lei che si arrampica sugli alberi.
Lei che sorride a tutti con uguale generosità.
Lei che balla con me in Scozia.
Lei che mi dice addio perché non possiamo stare insieme.
Mi sento un mostro eppure ho desiderato che l’altra morisse davvero, che mi lasciasse libero per sempre.
Ma è stato un attimo, solo un attimo, perché poi appena vedo il suo sguardo triste capisco che lei non ha colpa alcuna: Susanna mi ha salvato la vita. Ed è giusto che io le stia accanto. La sua vita è stata distrutta per colpa mia e io devo riparare. Anche se tutto questo fa soffrire anche lei.
E ora il rimorso per quel pensiero crudele mi attanaglia lo stomaco.
E mi rende, consapevole una volta di più, che io non sarò mai come il suo Anthony.
Come il suo principe della collina.
Come Albert.
Eppure io ho avuto il suo amore.
E questo mi basta per andare avanti.
Per cercare di sorridere alla vita.
Non sorriderò mai come te amore mio, lo so.
Solo il tuo sorriso sa illuminare il mondo.
Sa far risplendere il sole.
Ma ci proverò, per te.
Perché tu sia orgogliosa di me.
E se puoi dimenticami, sii felice ti prego.”

Terence Granchester, figlio illegittimo del Duca Granchester e della grande attrice Eleaonor Baker, a sua volta affermato attore anche lui, chiuse un quaderno dalla copertina blu, dove aveva vergato quelle poche righe con un calamaio e lo ripose in un cassetto del comò della sua camera. Si alzò e prese dal proprio taschino interno, della sua giaccia marrone, come sempre assai sgualcita, una piccola chiave di ottone argentato, la infilò nella serratura del cassetto, e la girò due volte. Poi la rimise nel taschino. Con fare noncurante osservò per qualche secondo la sua stanza: un semplice letto di legno scuro, un comodino stracolmo di copioni, un enorme comò, regalo di Susanna, una sedia elegante, quasi da re, erano tutto l’arredamento di quel posto. Non gli serviva nient’altro. Ed anzi era fin troppo per i suo gusti. Sentì bussare alla porta. Si trattenne dallo sbuffare spazientito. Sicuramente era Susanna.
“Terence..”
Aprì la porta e le sorrise più dolcemente che potè.
E si ripetè mentalmente ciò che aveva appena scritto: Lei non aveva colpe.
“Dimmi Susanna.”
“C’è una visita..”
L’uomo la fissò preoccupato: era nervosa, tesa. No anzi era proprio terrorizzata. Tremava come una foglia. Aveva lo stesso sguardo di quando aveva tentato di uccidersi. Smarrito.La sua figura pareva ancora più piccola di quella che era.
“Di chi?”
Si inginocchiò e le prese le mani.
“Non so come dirtelo..”
Il giovane attore sbattè le palpebre più volte.
“Come sarebbe a dire?”
La ragazza si strinse convulsamente al petto le mani dell’amico.
“Vieni di là ti prego..”
Incapace di proferire parola Terence assentì e la seguì in salotto, dove attendeva il misterioso visitatore.
Chiunque fosse l’avrebbe pagata cara.
Non gli piaceva che qualcuno facesse star male Susanna: non l’amava è vero, ma le voleva bene e vederla soffrire faceva soffrire anche lui.
Forse era un giornalista di qualche giornale scandalistico venuto a tormentarla.
Con questo pensiero nella mente accelerò il passo per dirne quattro a quel sanguisuga, ma non appena entrò nell’ampio salone di casa Marlowe, le parole gli morirono in gola..
Non era possibile.
Non poteva essere.
Cosa ci faceva li?
E perché?


FINE CAPITOLO PRIMO

Edited by Silvì76 - 18/9/2006, 16:17
 
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Odyssea
view post Posted on 17/9/2006, 17:41     +1   +1   -1




Grazie cara Silvì, grazie di averci donato il tuo piccolo gioiello! image
Anche il tuo Terence pulsa di passione, anche il tuo Terence ha un tarlo nel cuore... Che bello quando hai scritto "Mi dà la forza della terra che ora rinasce dopo un lungo e gelido inverno". La forza della terra...mi piace, mi piace moltissimo! Tutto mi piace moltissimo!
Brava brava brava! Adesso sono curiosa di sapere chi è arrivato, perché Susanna è così sconvolta e Terence è quasi ammutolito? Che sia Candy? O Albert? O Eleanor? Certo che chiunque sia deve trattarsi di una persona totalmente imprevista...Cosa sarà mai successo? Me curiosa!
Non preoccuparti per i piccoli cambiamenti, sono licenze da artista!
Non vedo l'ora di sapere come va avanti!
:bocciolo:
 
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icon12  view post Posted on 17/9/2006, 22:56     +1   +1   -1
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grassie ody sono commossa :infelice: :infelice: :un bacio: :un bacio: le tue bellissimo parole mi hanno spinto a scrivere ancora così per ora vi lascio il secondo capitolo non so se potrò postare così frequentemente in settimana :preoccupato: , ma cercherò di fare del mio meglio: spero che anche altri leggano questa mia modesta opera :preoccupato: ..buona notte a tutti :dono floreale: , specialmente a te carissima Ody :mille baci:




CAPITOLO II: L’OSPITE MISTERIOSO




“Albert?” domandò Terence stupito.
Si quello che aveva davanti era indubbiamente il suo vecchio amico, ma…
Dov’era il simpatico vagabondo che aveva conosciuto anni fa?
Ora pareva un impettito uomo d’affari con indosso quell'elegante completo blu, in giacca e cravatta e con il volto perfettamente rasato.
Deglutì a più riprese per darsi un contegno.
“Si Terence sono io. Sono sempre io nonostante l’abbigliamento “ mormorò la voce pacata dell'uomo, ma con un tono di disappunto che non sfuggì alle orecchie del suo giovane amico che sorrise divertito.
Il più vecchio gli sorrise di rimando e spalancò le braccia sconsolato quasi come a dire:
“ Guarda come mi tocca bardarmi”
Il giovane Granchester gli sorrise quasi per incoraggiarlo
“Ti trovo bene.. nonostante tutto” il ragazzo calcò la voce sarcasticamente sulle ultime parole.
Il capo della famiglia Andrei fece con la mano un gesto seccato
“Lascia stare ti prego..”
“A cosa devo questa piacevole visita?Non ti aspettavamo..”
Susanna aveva osservato tutta la scena in silenzio cercando di controllarsi: sapeva perché quel..quell’Albert fosse li. Lo sapeva..Gli lanciava occhiate di fuoco, tremando come una foglia. Aveva sperato e pregato che quel momento non avvenisse mai. Lui..lui non poteva..
“Lo so io perché è qui… perché vuole convincerti a lasciarmi ecco perché… perché sono solo un peso per te”
Terence le prese di nuovo le mani e gliele strinse con fare affettuoso
“Susanna ti prego, Albert è mio caro amico, siamo amici da sempre e non vuole nuocerti in un nessun modo, ne sono sicuro..”
“Ha ragione Terence, mia cara signorina Marlowe, io voglio soltanto il suo bene mi creda”
La giovane lo fissò con rabbia crescente: pareva sul punto di esplodere. E nel contempo pareva una bambina sperduta, che sentiva che la terra le sarebbe presto mancata sotto i piedi.
“Non è vero, voi mi odiate, mi odiate, mi odiano tutti!!!”
L’ attore inglese le accarezzò il viso
“Susanna forse è meglio che ti porto un po’ a riposare e resto io con Albert, d’accordo?”
L’inferma tremò di nuovo nella sua sedia a rotelle.
“Si hai ragione Terence caro, sono molto stanca. Ma tu..tu promettimi che..che non..non gli permetterei di metterti contro di me”
Ora più che mai pareva una bimba smarrita.
“Non temere mia cara”
Poi rivolto all’amico
“Torno subito”
Prese la sedia a rotelle dove sedeva la giovane donna e la portò nella sua camera.
Delicatamente la prese in braccio e la poggiò sul letto.
“Riposa ora ti prego”
Lei annuì in preda al panico
“Non mi abbandonare”
“Non lo farò te lo prometto”
Lentamente rientrò in salone chiedendosi a più riprese cosa significasse quella visita.
Sapeva bene che Candy e Albert si erano fidanzati ufficialmente ormai da tempo e che il loro matrimonio doveva avvenire entro breve: sempre che non fosse già avvenuto. Conosceva fin troppo bene entrambi da sapere che avrebbero sicuramente preferito una cerimonia senza tanti fronzoli.
“Scusami non ti ho nemmeno fatto accomodare: prego siediti” mormorò rivolto all’amico.
Subito quest’ultimo gli sorrise di nuovo, quasi con fare paterno, poi accettò l’invito.
“Stai bene? Suppongo che il tuo nuovo abbigliamento sia per rappresentare al meglio gli Andrew” fece il ragazzo e nel pronunciare quel cognome usò un disprezzo che non si curava di nascondere.
“Esattamente. Comunque ti ringrazio sto bene. E tu come stai?”
Terence gli lanciò quasi un’occhiataccia: che razza di domande faceva?
“Ma certo che sto bene sono la più grande stella del teatro, che potrei volere di più dalla vita?”
“Magari essere felice con una donna..” ironizzò Albert con una punta di malinconia.
“Se sei venuto a fare prediche quella è la porta. Oltretutto non le posso accettare da chi..”
“Da chi?”
“Sai benissimo cosa voglio dire..”
“Non lo so.”
Il più giovane si alzò e i suoi occhi blu cobalto parevano il cielo prima di un uragano
“Per caso sei venuto a dirmi che vi siete già sposati e che Candy è incinta?”
“Non essere meschino!”
“Ah ora sarei io il meschino?E tu che vieni a sbattermi in faccia la tua felicità, la tua felicità accanto all’unica donna che ho amato in vita mia?Mi va bene sapervi felici non fraintendermi, era quello che volevo per entrambi, ma non hai il diritto di venirmelo a sbattere in faccia, e fare prediche sulla mia vita!”
Il capo della famiglia Andrew scosse la testa.
“Non sono venuto a fare questo, se tu mi lasciassi spiegare.”
Terence lo fissò torvo per qualche secondo, poi con calma apparente si risedette.
“Di quello che devi dire e poi vattene..”
“Credevo fossimo amici.”
“Si un tempo ma ora capisci anche tu che la cosa non è più attuabile.”
Albert sospirò tristemente
“Ho sempre tenuto molto alla tua amicizia”
“Anche io” replicò il ragazzo in tono asciutto, che tradiva però una certa mestizia nel cuore.
Si anche lui aveva sempre tenuto molto all’amicizia di Albert: era il suo più caro amico. Forse il suo unico amico insieme a lei. E saperla con lui gli dava conforto, malgrado tutto.
“Sai… se dovevo perderla preferisco…. Preferisco sapere che sia con te.”
L’uomo gli sorrise grato: come gli mancavano le risate fatte con quel ragazzo. Lui era l’unico, insieme a lei, che comprendesse e condividesse la sua sete di libertà. La sua voglia di essere soprattutto se stesso.
“Ti ricordi… ti ricordi quando… quando tu mi dicesti che la chiamavi Tartan tutte lentiggini? Eravamo al mio zoo e leilei ci sorprese a ridere come pazzi”
Il giovane Granchester scoppiò a ridere, incapace di trattenersi, subito imitato dal suo vecchio amico: si sentivano di nuovo i due ragazzi spensierati di tanti anni prima, senza pesi nel cuore, ma tanti sogni e tante speranze per il futuro.
Il più vecchio fu il primo a fermarsi.
“Ti sbagli sai?”
“Su cosa?” rispose Terence asciugandosi, con il dorso della mano destra, le lacrime causate dal troppo ridere.
“Non sono felice. Non lo è nessuno. Tantomeno lei.”
“Cosa vuoi dire?Ma… ma… non dovete sposarvi?”
“Non ci sarà nessun matrimonio.”
“Co… come?”
“Non ci sarà nessun matrimonio: Candy ed io abbiamo deciso di comune accordo di lasciarci.”
“Ma perché? Siete… siete perfetti insieme!”
“Ti sbagli di nuovo. Tu e lei eravate perfetti.”
“Albert… ti prego lo sai che non posso… anche lei lo sa… “
L’ex vagabondo sorrise malizioso.
“Ti stai sbagliando ancora: lei non lo sa.”
Terence spalancò gli occhi.
“Di che accidenti stai parlando? Come non lo sa?”
“Sai perché ci siamo lasciati? Perché né io né lei sappiamo mentire: lei mi vuole bene, mi è grata per tutto, ma non mi ama e non lo farà mai. E’ te che ama e io non sarò mai te:è molto semplice.
Lei conserva tutte le riviste che parlano di te, tutte, persino i terribili giornali scandalistici e i suoi occhi si illuminano quando vede una tua foto o un articolo su di te. E’ così fiera di te, vorrebbe venire ad applaudirti ogni volta, ma si trattiene… o meglio si è trattenuta fino ad adesso… “
Terence tappò la bocca dell’amico con la mano
“Smettila perché mi stai facendo questo!”
“Perché ti sono amico, perché non è giusto che continui a sacrificarti così. E per cosa?Credi che Susanna sia felice? L’ hai vista prima? A me non pareva affatto una persona felice. Lei lo sa, lo sa che non potrà mai averti! Lo sa! La gratitudine non è amore Terence: io l’ ho imparato sulla mia pelle. Ho capito che ho diritto ad avere accanto una donna che mi ami! E anche Susanna ha diritto ad avere un uomo che la ami come tu ami Candy e come Candy ama te. “
Il ragazzo prese di peso l’amico e lo trascinò alla porta.
“Vattene… tu non capisci: io non posso abbandonare Susanna!”
“E chi ti ha detto di farlo? Tu puoi essere felice con Candy e aiutare Susanna: una cosa non esclude l’altra.
Ti ricordi? Anche Candy te lo disse poco dopo l’incidente, poi si convinse che questa assurda farsa era la cosa giusta: non lo è mai stata mettitelo bene in testa! Anche Candy ora lo sa!Non è sacrificandoti così che ridarai a Susanna le sue gambe e la sua vita.”
Furioso il giovane Granchester tirò un pugno in pieno viso ad Albert e lo sbattè fuori di casa.
Poi quasi barcollando si diresse verso il piccolo bar del salotto, prese una bottiglia di whisky, si versò un abbondante bicchiere e lo trangugiò tutto d’un fiato.
Le parole appena udite lo avevano ferito come una pugnalata in pieno petto: non poteva lasciare Susanna, non poteva. Anche se ora Candy era libera. Candy che aveva lasciato Albert perché amava ancora lui.
Ancora dopo più di tre anni? Com’era possibile? E cosa voleva dire il suo amico con “Anche lei lo sa” e “O meglio si è trattenuta fino ad adesso..”
Tremò dalla testa ai piedi: voleva forse… forse dire che lei avrebbe lottato per riaverlo accanto a se?
Avrebbe lottato per lui? Com’era possibile?
“Ti prego Terence possiamo ancora stare insieme, non è giusto che ti immoli per starle vicino: le staremo vicino insieme. Le daremo tutto il nostro appoggio..” *
Abbandonò il bicchiere vuoto sull’elegante tavolino di ebano e rientrò in camera. Da Susanna.
Dormiva, ma anche nel sonno tradiva tutta la paura, il terrore che provava.
“A me non pareva affatto una persona felice. Anche Susanna ha diritto ad avere accanto un uomo che la ami”
Le prese la mano e la strinse.
“Che cosa devo fare? Che cosa devo fare?” bisbigliò a voce impercettibile.
“Non abbandonarmi ti prego..”
Una lacrima solitaria scivolò lungo la guancia abbronzata del ragazzo mentre una campana lontana rintoccava le undici di sera.


FINE CAPITOLO SECONDO



* Non sono queste le parole precise di Candy ma so che poco prima della separazione lei dice qualcosa del genere a Terence.

Edited by Silvì76 - 18/9/2006, 16:19
 
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view post Posted on 18/9/2006, 06:48     +1   -1

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Ciao Silvì, complimenti per la tua fanfiction :strepitoso:
Sono curiosa di leggere il seguito. :dono floreale:
 
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Odyssea
view post Posted on 18/9/2006, 10:40     +1   -1




Ancora brava Silvì! E grazie per la celerità!
Albert bardato ha qualcosa di intensamente malinconico, Susanna è più capricciosa che mai e molto molto realistica, e Terence...il nostro Terence..quanti sensi di colpa, quanti nodi da sciogliere...
Come andrà avanti? Mi incuriosisce scoprire quale soluzione hai adottato tu per Susanna! Insomma, come ce la togliamo di torno la bionda megera?
image
Di nuovo grazie! :strepitoso: :dono floreale:
 
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icon12  view post Posted on 18/9/2006, 11:59     +1   -1
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Non sapete quanto sia contenta di leggere che apprezzate il mio lavoro care danda, Ody, Stella e kiara: grassie, grassie davvero :innamorato: :innamorato:
I tuoi commenti così dettagliati Ody mi fanno proprio commuovere :dono floreale: :dono floreale: ..

Riguardo alla bionda megera: chi ti dice che ce la leveremo di torno :sorrisone: :gongolo: ?
La soluzione che ho in mente credo che spiazzerà un pò tutti :sconvolto: ma ci metterò più tempo del previsto :preoccupato: a renderla attuabile :preoccupato: ..

Eggià povero Albert bardato: anche a me fa molta malinconia vederlo così, ma mi pareva la cosa più logica considerando il suo nuovo status :preoccupato: , è anche vero che andando a trovare un amico poteva vestirsi diversamente, ma :preoccupato: :preoccupato: .... non posso dirvi altro

Volevo sapere: secondo te è realistico che Albert e Terry sentano nostalgia della loro bella amicizia? A me è sempre piaciuta parecchio e nel mio racconto toccherò questo punto più e più volte perchè ci tengo assai.

Ho cercato anche di rendere Terry diviso tra la voglia di vedere i suoi amici felici e sofferente per non poter avere più Candy, senza però essere invidioso, se noti ho cercato di sottolinearlo :preoccupato: che "saperli insieme gli dava conforto malgrado tutto" ..

Il capitolo 3 sarà sicuramente il più complicato perchè avrà appunto diversi nodi da sciogliere e da spiegare, ma soprattutto dovrà mostrare perchè siamo arrivati a questo punto :preoccupato: , speriamo di riuscire a renderlo al meglio :preoccupato:

Ora voglio leggermi per bene ciò che mi manca del tuo bellissimo racconto , poi se riesco mi metterò al lavoro sui capitoli successivi: devo ancora studiare per gli esami. Per fortuna il lavoro( di maestra) inizierà ad ottobre quindi sono a casa per ora, ma ehm la casa come sapete ha bisogno di cure :sconvolto: ..buona giornata a tutti
 
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Odyssea
view post Posted on 18/9/2006, 16:44     +1   -1




Cara Silvì
io trovo molto realistico che Albert e Terence nutrano un silenzioso rimpianto per la loro amicizia... Albert è stato il primo e unico amico che Terence abbia mai avuto, e Terence ha sempre ammirato Albert per la sua indipendenza e forza ( ricordi, lo ammirava perfino per come sapeva fare a cazzotti!)...Dunque trovo molto sensata la nostalgia, ma anche l'imbarazzo che in questo momento li separa e che tu hai egregiamente dipinto...dopotutto amando così tanto la stessa donna è difficile essere amici fino in fondo...
Sei brava, e la tua bravura sta nel saper cogliere i sentimenti e le emozioni senza ridondanze ( cosa di cui qualcuno abbonda in modo fastidioso...). La tua indagine psicologica è delicata ed elegante. La tua prosa appassionata senza mai andare fuori binario. Complimenti, davvero! Ammiro molto queste tue capacità!
E non vedo l'ora di sapere come proseguirai!
Non fermarti! :angel:
 
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kiara2005
view post Posted on 18/9/2006, 17:30     +1   -1




Innanzi tutto Silvi non fare tutte quelle faccine preooooooccupate, stai andando benissimo, con idee fresche e sicure. Mi fa uno strano effetto pensare a Candy che al momento della separazione ha detto a Terence "ti prego non lasciarmi", è una prospettiva del tutto nuova rispetto a quella che ho sempre avuto, sono proprio curiosa di vedere gli sviluppi, devo solo fare un po' di mente locale....
Ma dimmi, dov'è che Albert è trattato male? io per trattar male intendo dipingerlo in termini poco lusinghieri, ma al contrario quello che sta ando di fare Albert mi sembra molto virile... image
è forse perchè sta soffrendo? ma stanno soffrendo un po' tutti, (e la loro pena è dipinta con un tratto così delicato e rispettoso che va dritto al cuore image
se mi è sfuggito qualcosa non abbiate timore di illuminarmi, a volte sono molto ottusa...
Quanto a te Ody, a cosa ti riferisci quando parli di qualcuno ridondante in modo fastidioso? image image Io non capire, io non intendere, me ottusa...
 
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icon4  view post Posted on 18/9/2006, 17:59     +1   -1
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cara ody che dirti?E' bellissimo leggere tutti questi complimenti, mi fa piacere sapere che per te i miei scritti riescano ad esprimere al meglio i sentimenti dei personaggi e le situazioni :dono floreale: , e che trovi il tutto delicato ed elegante..ci sto mettendo del mio meglio ed è meglio sapere che riesco a dare emozioni..il tuo incoraggiamento mi spinge ad andare avanti. Non credo affatto che tu sia rindondante, solo che abbiamo stili diversi carissima, io non credo che potrei mai scrivere descrizioni così dettagliate senza scadere nel melenso :preoccupato: . Ah non sai quanto mi è piaciuto del tuo post questa frase:
CITAZIONE
La tua prosa appassionata senza mai andare fuori binario. Complimenti, davvero! Ammiro molto queste tue capacità!

Altra cosa importante sai è importantissimo per me sapere che trovi realistico il rimpianto di Terry e Albert per la loro amicizia..
Quasi mi scordavo ho lasciato un lungo commento nel topic dei COMMENTI sul tuo meraviglioso racconto..spero apprezzarai le mie folli elucubrazioni mentali :innamorato:

cara kiara ringrazio anche te per i complimenti e incoraggiamenti :dono floreale: , è bello leggere che
CITAZIONE
la loro pena è dipinta con un tratto così delicato e rispettoso che va dritto al cuore

e
CITAZIONE
con idee fresche e sicure

.. Non temere non ti è sfuggito nulla per ora su Albert, diciamo che c'entra con ciò che succederà in futuro al personaggio, non posso dirvi altro, solo che ho già in mente la fine: ce l'ho già in mente da un pò e oggi mi sono figurata la scena benissimo, stasera cercherò di scrivere un pò se riesco :sconvolto: ..Riguardo alla frase di Candy, io ricordo che ci fu un dialogo tra lei e Teremce, mi pare poco prima che Susanna tentasse il suicidio, non sono quelle le parole precise, ma ho preferito non andare a controllare e lavorarci un pò di fantasia, perchè voglio scrivere la MIA storia :fatina:

buona serata a tutti ora vado a cena :dono floreale:
 
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view post Posted on 18/9/2006, 21:43     +1   -1
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Cara Silvì, finalmente ho letto anche io la tua opera... e mi unisco al coro nel farti i complimenti.
Hai evidentemente uno stile completamente diverso da quello di Odyssea e questo ti rende unica nel tuo modo di scrivere, come lei è unica nel suo.
Non è il caso di fare paragoni, siete entrambe molto brave.
Hai un modo di scrivere diretto e veloce, ci sono molti dialoghi e la scena è chiara e ben delineata, io ho avuto la sensazione di vedere sia Terence che Albert, tutti e due più grandi e più maturi, rispetto ai ragazzi della Mizuki, mi ha fatto sorridere Albert impacciato nel suo completo blu e mi fa tenerezza questo Terence più adulto che ha accettato le sue responsabilità con molta maturità.
Io credo che ne verrà fuori una bella storia, con tutte le licenze poetiche del caso.
Vai avanti Silvì, sono, anzi siamo curiose tutte di sapere come procederà la tua storia.
Brava!

:strepitoso: :dono floreale:
 
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view post Posted on 18/9/2006, 23:27     +1   -1
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Esther mi ha tolto le parole di bocca!!! Anche io penso che non sia il caso fare dei paragoni. Ognuno ha il suo stile e il suo finale ed io mi sto divertendo molto a scoprire come ognuno di voi immagina come possa continuare la storia di Candy. Anzi, vorrei che questo entusiasmo fosse fortemente contagioso... mi piacerebbe conoscere il fantafinale di tutti qui dentro. Poi, sapere che, a distanza di tanti anni, Candy continui ancora a farci sognare, invitarci a riflettere, stimolarci la fantasia, è a dir poco meravigliosamente magico.

Brava Silvì e grazie... continua ti prego: la tua freschezza, la tua tenerezza, la tua sicurezza, la tua originalità hanno conquistato anche me!
:strepitoso: :ok: :angel: :gongolo:
 
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Stella!
view post Posted on 19/9/2006, 08:42     +1   -1




Ohhh Silvì, non imparanoiarti per nulla!! Capisco la paura che provi nel postare la tua dolce storia, è normale, paura dei giudizi dei commenti, paura di deludere....è giusto che sia così, se fossi stra certa delle tue capacità la cosa temo si avvertirebbe anche nel racconto......scrivi con passione come hai fatto fin ora non preoccuparti di nulla. Il racconto è molto molto bello, coinvolgente nonostante i capitoli siano solo 2. Susanna realistica e Terence disperato e molto arrabbiato....diviso tra due fuochi, in conflitto con se stesso......umano in poche parole.
La frase """Mi dà la forza della terra che ora rinasce dopo un lungo e gelido inverno."Il dolore di un veleno potente ma non mortale, che mi consuma a poco a poco. Lentamente.
""" mi è entrata nel cuore nell'esatto istante in cui l'hò letta....
Stai tranquilla, una storia che riesca a coinvolgere con cosi poche righe ma così ricca di emozioni e con un finale ancora del tutto ininmaginabbile.....è raro. Sei brava, sei unica nel tuo stile come lo è ogni scrittore.....quindi scrivi scrivi scrivi......io aspetto è.....

un grosso bacione : bacione: :mille baci:
 
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icon12  view post Posted on 19/9/2006, 14:14     +1   -1
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Non so che dire: non mi aspettavo così tanto entusiasmo per il mio racconto e per il mio modo di scrivere :innamorato: :innamorato: : sono davvero lusingata e commossa di leggere tutti questi commenti positivi e di saper suscitare in voi, miei care ody, esther, danda, sciara, kiara, e stella, tutte queste emozioni : bacione: : bacione: .. non sapete che gioia mi date io adoro scrivere, mi fa star bene e sapere di riuscire a far provare altrettanto agli altri mi rende davvero euforica : bacione: : bacione: . Ah prima di postare il capitolo 3 vi informo che ho deciso di mettere questo racconto su un famoso sito di fanfiction, ovvero http://www.efpfanfic.net/ , il sito più grande d'italia sulle fan fiction, sottolineando che la mia fan fiction viene messa sul FORUM ITALIANO DI CANDY CANDY..spero serva a fare un pò di pubblicità al nostro meraviglioso forum..tra l'altro avevo visto che la sezione CANDY CANDY era stata chiusa :doloroso: perchè nessuno ancora aveva messo un racconto perciò ho dovuto metterla sotto ANIME- ALTRE.. beh bando alle ciance eccovi il capitolo 3 che abbonda di mie invenzioni :preoccupato: :preoccupato: buona lettura :dono floreale:




CAPITOLO III: UN GRANDE RICEVIMENTO







Sei mesi prima….






Una luminosa giornata di fine autunno, quando le foglie gialle e secche ormai coprono le strade e a volta pare difficile distinguere il selciato dalla via.

Quelle giornate dove si sente che l’estate vorrebbe ancora dire la sua ma l’inverno gelido e potente sa che l’avrà vinta presto e allora lascia alla bella stagione questo successo effimero.

Il vento non era gelido ma una leggera brezza cercava inutilmente di spazzare vie quelle foglie.

Inutilmente si.

Perché le foglie erano troppe e quel leggero venticello nulla poteva contro di loro.

Come l’estate e l’autunno nulla possono, per ora, contro l’inverno.

Eppure per la bellissima giovane, dai capelli d’oro, dagli occhi color del cielo, e dal viso pieno di lentiggini, che si stava agghindando con un raffinato abito di seta celeste, dai ricami bianchi vicino ai bordi, aiutata dalle sue più care amiche, quella non era una giornata di autunno.

No era una giornata di primavera.

L’inizio di una nuova vita.

Si guardò allo specchio facendo mille smorfie di gioia.

Ora sapeva che il passato era dietro le sue spalle, aveva vinto, grazie a lui.

Al suo amore silenzioso e paziente.

Si paziente perché aveva saputo starle vicino, rimarginare la sua profonda cicatrice senza darle nessuna fretta.

Vegliandola e proteggendola come aveva sempre fatto.

E ora lei sentiva di amarlo.

Si forse non lo amava come l’altro.

Ma lo amava ne era certa: di un amore diverso, tranquillo, che non sarebbe mai bruciante e folle come per l’altro.

Ma sempre amore era.

E conosceva fin troppo bene l’altro da sapere che sarebbe stato felice per lei, malgrado tutto.

Perché la amava sinceramente.

Anche se avrebbe sofferto sapendola con un altro uomo, ma sarebbe stato contento di sapere che lei era serena e che quell’altro uomo era lui.

Il suo più caro amico.

William Albert Andrew, il suo futuro marito, che da quel giorno sarebbe diventato ufficialmente il suo fidanzato.

La figura più minuta e pallida delle altre due donne, vestita come sempre all’ultima moda, con la sua aria da perfetta signora dell’alta società, la fissò con piglio severo.

“Candy la vuoi finire di fare quelle smorfie? Ti ricordi che oggi è il giorno del tuo fidanzamento ufficiale con uno dei più rinomati gentiluomini degli Stati Uniti: cerca di essere una signorina di buone maniere per una volta.”

Candy scoppiò a ridere, incapace di trattenersi: lei una signora di buone maniere? Impossibile: nemmeno in un milione di anni!

Patty, l’altra giovane accanto a lei, vestita di un semplicissimo abito di lino nero, segno del suo lutto perenne per il suo unico grande amore, imitò subito quella risata: quando quella bionda matta rideva, lei si faceva subito contagiare.

Era qualcosa di travolgente quella risata, quasi come una valanga di neve che preannuncia il disgelo della primavera.

Annie le fissò imbronciate per qualche secondo poi scoppiò a ridere : anche su di lei la risata della sua amica aveva poteri inimmaginabili. Ma Candy aveva sempre avuto un grosso potere sull’amica d’infanzia, lo sapeva, forse è quello che sotto sotto l’aveva invidiata: anche lei non poteva resistere al fascino magnetico di quella persona speciale. Si perché in definitiva il fascino che Candy esercitava sugli altri, peraltro involontariamente, non era mero calcolo ma solo la sua personalità generosa che faceva sentire al sole e al sicuro chiunque venisse in contatto con lei.

Annie ora la sapeva.

Lo aveva capito finalmente.

E ringraziava Dio ogni giorno che la sua amica l’aveva sempre amata nonostante le sue invidie perché aveva saputo leggere dietro di esse, vedendovi la sua insicurezza e fragilità, la sua disperata voglia di essere amata da tutti.

Si forse non avrebbe mai avuto la spina dorsale di rispondere male a sua madre, ma ora si sentiva bene con se stessa e questo le bastava.

Ma soprattutto le bastava osservare i suoi piccoli, adorabili, gemelli, Stear e Candy, far impazzire il suo amato marito Archie nel loro immenso giardino.

Archie che ora la guardava con un amore che mai avrebbe pensato di vedere rivolto a lei.

Quando lo aveva sposato aveva temuto che presto o tardi lui l’avrebbe lasciata.

Che presto o tardi si sarebbe trovato un’amante.

La sua insicurezza l’aveva spinta a pensare che Archie facesse diventare Candy la sua amante.

Come aveva potuto entrarle nella testa una simile orribile congettura?

Non sapeva quando aveva compreso esattamente che il marito finalmente ricambiava il suo amore.

Forse era stato quella volta che l’aveva fissata orgoglioso mentre lei rifiutava, incredibilmente sicura, l’ordine della madre di indire un ricevimento una settimana dopo il suo travagliato parto per celebrare, in società, la nascita dei gemelli.

Era furiosa, davvero furiosa: lei aveva rischiato di morire e sua madre pretendeva di fare una festa?

Non sapeva come aveva potuto trattenersi dal risponderle male, forse le era venuto in soccorso il ricordo di quanto le aveva detto un’amica speciale tempo fa.

“Mia cara Annie mi chiedi come faccio a farmi rispettare da tutti?Con voce calma e decisa perché dentro sono calma e decisa.”

Aveva fissato sua madre con rabbia, nonostante fosse ancora sofferente e le aveva risposto sicura.

“Non ci sarà nessun ricevimento, non ora almeno: come vedi sto ancora male. Ah una cosa i bambini si chiameranno Candy e Stear..”

A momenti a sua madre era venuto un colpo apoplettico: come se non sapesse che lei disprezzava la sua Candy. Avrebbe voluto prenderla a schiaffi per quel suo disprezzo. Non che Annie odiasse la madre adottiva, anzi le voleva un gran bene, le era grata per averle dato una casa e il suo affetto, ma negli ultimi anni Annie Brighton Corwell aveva capito che sua madre badava un po’ troppo alle apparenze.

Si sua madre le voleva bene, ma prima venivano le esteriorità.

Scosse la testa cercando di concentrarsi su Candy: era il suo grande giorno dopotutto.

“Cara sei felice vero?” mormorò la voce dolce di Patty.

La testolina dalle lunghe dorate e ribelli chiome si mosse in un lieve cenno di assenso.

“Si ma vorrei tanto poter evitare tutto questo: fosse per me sposerei Albert domani stesso senza queste inutili procedure.”

“Sono sicura che per lui è lo stesso ma un po’ dovete rispettare la buona creanza.”

L’amica le sorrise amabilmente e allargò le braccia

“Su cos’aspettate a abbracciare la futura signora Andrew?”

Annie e Patty si sorrisero divertite e la strinsero commosse: insieme si sentivano invincibili.

Patty sentiva la gioia di Candy diventare sua.

Si lei non avrebbe mai dimenticato Stear ma ora era serena, in pace e per la prima volta vedeva un futuro per se stessa senza dolore.

Era sicura che il suo Stear, ovunque fosse, era felice per lei.

E quando a volte il dolore si faceva troppo forte, andava da Candy o da Annie e tutto passava.

I momenti più belli era quando prendeva in braccio il piccolo Stear, il maggiore dei gemelli di Archie ed Annie: diventava ogni giorno più simile allo zio. Aveva la sua stessa vivacità, i suoi stessi occhi curiosi di sapere tutto, e spesso, dopo aver distrutto un giocattolo, il piccolo Corwell tentava di rimetterlo apposto. Allora Patty iniziava a ridere come una matta e sentiva di nuovo le calde braccia di Stear stringerla.

Le pareva persino di scorgerlo dietro i rami di qualche albero del giardino dell’amica.

E sorrideva, felice per lei.

Candy lo guardò dritta negli occhi, quasi sentendo questi pensieri.

“Lui è sempre con te ne sono sicura e..”

Avrebbe voluto aggiungere altro ma si trattenne: la sua naturale sensibilità le aveva fatto comprendere che era ancora presto per tastare questo terreno.

Patty assentì senza dire una parola mentre Annie si avvicinava con una grossa collana di perle.

“Oh Annie ti prego non vorrai farmi mettere quella roba?”

“Una signorina per bene indossa le perle.”

“Io non sono una signorina per bene”

“Tanto è inutile che fai storie:la metti e basta”

La giovane sbuffò spazientita.

“Sei impossibile: non riesco mai a dirti di no. Presto mi obbligherai ad andare alle feste di beneficenza dell’alta società newyorkese .”

La signora Corwell le mise la collana senza aggiungere altro.

“Su andiamo… che la festa abbia inizio..” fece Patty divertita









Nella stanza dall’altra parte della grande residenza newyorkese degli Andrew, Albert finiva di sistemarsi, aiutato dal suo fedele George: anche lui, come la sua amatissima futura sposa, avrebbe evitato volentieri tutto questo. Ma così si sarebbe inimicato tutta la società di New York, e presto nessuno avrebbe più voluto fare affari con lui e di certo non poteva mandare sul lastrico la sua famiglia solo perché odiava fare i ricevimenti.

Beh certo non sarebbe stato un male lasciare in miseria la sua insopportabile sorella e quella vecchia brontolona della zia Elroy: almeno si sarebbero levate una volta per tutte quella loro espressione insolente quando guardavano i non altolocati, come se questi ultimi non meritassero appieno la loro attenzione, come se fossero degli esseri umani inferiori. C’era da considerare, tra l’altro, che anche Archie ed Annie avrebbero però pagato le conseguenze del suo gesto se lui non avesse indetto quella festa.

Inoltre sapeva bene che quella celebrazione avrebbe fatto schiattare di rabbia l’intera famiglia Legan: la signorina che veniva dal nulla, senza arte né parte, che si fidanzava ufficialmente con il capo della famiglia Andrew.

A questo pensiero mancò poco che iniziasse a ridere.

Le sue divertenti osservazioni furono però interrotte dal bussare alla porta.

L’uomo sospirò rassegnato: se fosse stata di nuovo sua sorella o sua zia le avrebbe cacciate a calci.

Quelle due donne avevano il potere di fargli perdere la sua nota calma.

“Vai ad aprire per favore e se sono chi sai tu mandale via”

“Certo signore” mormorò pacatamente George che aggiunse con fare divertito

“Forse dovreste diseredarle signore”

“Ottima idea peccato non servirebbe a nulla, hanno soldi a volontà purtroppo: fosse per me passerebbero la loro giornata a lavare piatti!”

Il suo maggiordomo soffocò a stento una risata ed andò ad aprire la porta: quando vide chi era rimase di stucco. Certo che quella gente era proprio dura a cedere: bisognava prenderne atto.

“Signore la signorina Legan..”

Il giovane Andrew alzò gli occhi verso il soffitto: ecco un’altra persona che aveva sicuramente bisogno di lavorare come lavapiatti. Non che ciò avrebbe migliorato il suo naturale pessimo carattere ma almeno le avrebbe levato quella smorfia fastidiosa dalla faccia, che lei spacciava per sorriso.

“Entra pure Iriza ma fai in fretta, come vedi sono occupato..”

La ragazza cercò di usare l’arma della dolcezza.

“Mio caro zio William sono venuta ora perché sono molto preoccupata per te..”

Al sentire quella falsa gentilezza lo stomaco dell’ex vagabondo si contrasse.

“Senti Iriza potresti venire al dunque?Manca pochissimo all’inizio della festa e non sono ancora pronto.”

“Zio caro è proprio per la festa... sei proprio sicuro di…”

“Iriza ti ringrazio per la tua sincera “ mormorò a voce pacatissima l’uomo calcando il tono di voce, volutamente, sull’ultima parola“ preoccupazione ma ne abbiamo già parlato sia con tua madre, che con la prozia Elroy: Io Amo Candy e intendo sposarla.”

“Capisco che tu voglia sposarla, sai bene quanto tutti noi siamo affezionati a quella cara ragazza, ma non potevate sposarvi con riservatezza? Sai zio lo dico per te: i tuoi affari potrebbero venire danneggiati se si sapessero le origini di Candy. “

Di nuovo lo stomaco del giovane si contrasse: se continuava così rischiava di tirar su ciò che aveva mangiato lo scorso Natale.

“Mia cara Iriza non temere i miei affari non saranno affatto danneggiati dal mio fidanzamento ufficiale con Candy, anzi. Ora scusami ma devo pregarti di andartene: ci rivedremo nel salone.”

La giovane Legan sospirò : era inutile sapeva fin dall’inizio che la sua sarebbe stata una battaglia persa in partenza. Eppure sua madre e sua zia avevano insistito che andasse a fare l’ennesimo inutile tentativo.

“D’accordo zio ci vediamo più tardi”

E mestamente uscì dalla stanza.



FINE CAPITOLO TERZO




 
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view post Posted on 19/9/2006, 18:56     +1   -1
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Questo Albert mi fa propio morire dal ridere... è troppo simpatico. Sia ironia che humor non mancano di certo in questo racconto e poi l'idea di mandar Iraza, la madre e la zia Elroy a lavare piatti mi pare azzeccatissima :che ridere:
 
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Lady Charliz
view post Posted on 19/9/2006, 21:15     +1   -1




Esther, concordo pienamente con quello che hai detto.
:ok:
Silvì, ho letto tutto in fretta e in furia perchè ho poco tempo, ma trovo il tuo racconto molto bello e originale. :strepitoso:
E poi mi piace molto l'immagine di questa nuova Patty, che prende in braccio il piccolo Stear così simile al suo amore morto in guerra, per non parlare di questo Terence così dolce con Susanna: è bellissimo il suo gesto di stringerle le mani e, anche se non amo particolarmente la ragazza, quest' immagine mi ha fatto tenerezza......brava... CONTINUA COSI'
 
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101 replies since 17/9/2006, 16:48   13110 views
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