| Ciao, ho iniziato una nuova storia; è la prima volta che scrivo una fanfic a puntate; spero di riuscirci! Intanto, ecco il prologo e il primo capitolo. Grace
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
« Pioggia scintilla nascosta nel buio ».
Prologo.
Mi chiamo Candice, tutti mi hanno sempre chiamata « Candy », o « Candy Candy » come mi dicevano tempo fa certi bambini dell’orfanotrofio in cui sono cresciuta ; era per dire che ero dolce, come lo zucchero, come un pezzo di caramello o un confetto. Come dire « Dolce Candy » ; non solo i bambini mi hanno chiamato così. Ho avuto una vita lunga ; a momenti, nel ricordo, i volti di coloro che ho amato, che mi hanno amata si confondono. Non voglio dire che non li riconosco più, che la memoria si offusca, no ; soltanto, succede che tutto quell’amore, tutti quegli amori finiscono per respirare di un’unica aria tiepida e profumata, che fa socchiudere gli occhi. E la vita, che era sembrata frastagliata e tanto cangiante nei diversi momenti, vista da qui prende ora invece un unico colore, una tinta d’oro vaporosa. E i differenti dolori si sciolgono in un conforto più quieto. I volti di coloro che scomparirono all’improvviso, ritornano infine a sorridere qui presso la finestra. Degli inverni sento adesso il rumore del fuoco nel camino, e la calma bellezza della neve di notte. Della pioggia vedo soltanto lo scintillio nascosto nel buio. E delle mani che mi abbandonarono presso un albero, quando ancora non parlavo, né camminavo, né ricordavo, ora vedo soltanto il gesto reale e necessario, per sempre incomprensibile e compreso : che abbandonando porsero, che lasciando affidarono. E vedo in quel gesto già l’altro gesto, quello di chi raccolse la cesta : le mani che accolsero e strinsero, e poi le voci che parlarono e le bocche che sorrisero. Perché gli anni sono passati, quasi tutti. La vita la guardo oggi quasi da dietro una spalla. E mi sembra che è stata bella. Che quando le cose andarono diversamente da come volevo, da come ci aspettavamo, le potemmo almeno capire, e almeno guardare senza toccarle ; che i morti che non riuscimmo a salutare, li avevamo però conosciuti, accarezzati, fatti ridere un giorno, e che in quel giorno c’era anche il nostro saluto, il nostro dolore, la nostra tenerezza. Perché il tempo che sembrava scorrere dall’inizio alla fine, si arrotolava invece su se stesso, come la vita filata e riavvolta nelle favole. E così oggi tutto è di nuovo vicino. Le loro voci, i loro capelli, le loro bocche giovani, le loro parole veloci, le volte che sono usciti da una stanza mentre ancora stavano finendo la frase, che hanno passato la notte in bianco leggendo e rileggendo una lettera, che si sono fermati a pensare vicino alla finestra, guardando fuori, guardando qualcuno giù in strada, guardando una testa sotto il sole in giardino. E vedo, so e conosco di tutti loro anche i momenti che non vidi, che non conobbi, che non potei sapere. Perché ci muovemmo tutti, ci cercammo e parlammo tutti, in un’unica vita, in un solo amore, in una immaginazione che era la stessa. E mi piace adesso, mi piace molto riguardarla, quella vita in cui vivemmo, quella vita che fu la nostra e, tante volte, tutte le volte forse, fu nostra. E la conto adesso in parole : ed è bella, si sentono voci parlare da una parte all’altra della stanza, della strada, da una banchina, da una carrozza, tra gli alberi. E non sarò mai più triste, o delusa ; non sentirò mai più la nostalgia ; perché mi giro e tutto è là, intatto, reale, di nuovo.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Capitolo 1.
Annie è stata il mio primo amore. Come certi animali che credono madre chi per primo gli è vicino e li tocca, così è stato per me : l’adoravo a occhi chiusi. E il resto del tempo la guardavo, spalancando gli occhi sulle cose che lei aveva e io non avrei mai avuto : la pelle chiarissima, delicata ; i capelli d’un nero sottile e lucido, su cui ogni nastro era perfetto ; la voce leggera, perfetta per essere dolce. Annie è sempre stata come devono essere tutti i bambini : fragile. Rideva e piangeva con facilità. Era curiosa e poi scappava. Non pretendeva che il mondo si dovesse ogni volta sfidare. Non alzava la voce e sapeva aspettare. Io non ero così : ero impetuosa e piena di coraggio, impaziente e capace. Eravamo così diverse : proprio per questo mi innamorai di lei che mi faceva sentire maldestra e affrettata. Mi innamorai di lei, eravamo in due culle vicine, messe da suor Maria nell’angolo più caldo della cucina. E le restai fedele, da vera innamorata, per tutta la vita.
« Archie non mi ama ». Me lo dice entrando nello stanzone delle infermiere, come prima cosa, non ha neanche salutato. « Annie ma cosa… », le sorrido, come se lei stesse soltanto scherzando, in realtà un po’ sapendo che non era così. È quasi sera ; sto al tavolo a ordinare le cartelle, il mio té si è raffreddato da un pezzo. « Puoi uscire ? Possiamo andare da qualche parte ? ». « Veramente sono di turno fino alle dieci… Non c’è quasi nessuno e… Be’, non posso mica andarmene così ! », le sorrido di nuovo. « Anche se non sarebbe la prima volta ! ». Mi dò un colpetto alla testa per divertirla, ma vedo che lei è agitata, un po’ insofferente. « Non importa, in fondo possiamo anche… ». Non finisce la frase, si lascia cadere su una sedia, ma con un po’ di riguardo, con il riflesso naturale di esitazione che hanno sempre le persone del suo ambiente. « Che succede ? », allontano dal bordo del tavolo una cartella aperta. « Mi sono… Sì, io mi sono… Illusa… Illusa che lui ormai mi amasse… Un po’… Ma invece… Candy, lui non mi ama, non mi amerà mai. Non come lo amo io !... Io pensavo… », Annie abbassa gli occhi, porta una mano sul viso. Non si è ancora tolta i guanti. « Ma cosa dici ? Ti ricordo che vi sposate tra… Ormai tra solo cinque giorni ! ». Sorrido, ma deve accorgersene anche lei che dubito un po’ delle mie stesse parole. « Candy ! Smettila », alza gli occhi, mi guarda con decisione e tristezza. « Lo so che non mi ama, e che… », le trema il mento, in un attimo ha gli occhi pieni di lacrime. Solo ripensandoci in seguito, tempo dopo, ho capito quanto coraggio le ci era voluto, ad Annie, per venire là a parlarmi in modo così diretto. Non soltanto perché l’argomento la umiliava almeno quanto la terrorizzava, ma anche perché era venuta a parlarne proprio a me : le sua più cara amica certo, però anche quella di cui Archie, e senza troppi dubbî, si era innamorato, in fondo soltanto un paio d’anni prima. Fuori era iniziato a piovere. L’autunno a Chicago non ha mai in serbo tante sorprese. « Annie, calmati. Prova a spiegarmi, vuoi ? ». Il mio tono fermo non è del tutto inutile. Asciugandosi gli occhi con la mano, lei annuisce ; la frangia scura è deliziosa sulla sua fronte. Allungo un braccio e lo poso sulla sua spalla, vicino al bordo chiaro del soprabito. « Che succede ? ». Annie sospira, si concentra per parlare. Mi guarda mentre lo fa. « Archie non mi ama », ripete. « Noi non… Non ci sposeremo… Io… Io non lo sposerò. Non posso ! Sai, Candy, in questi giorni… Sì, ero abbastanza felice… E anche lui sembrava sereno, contento… Però non del tutto. Non capivo… I preparativi ormai sono finiti… Io mi sentivo… Be’, non vedevo l’ora che… ». Annie arrossisce, trema di nuovo. Le ho preso una mano nella mia. « Ma lui no, lui sembrava sempre più nervoso… Non sorrideva mai… Mi rispondeva sempre… Non so, come se non ne avesse voglia… Allora… Allora gli ho parlato… Gli ho detto… Be’, all’inizio ho soltanto parlato della nuova casa, di come sarà vivere insieme… Poi però lui non diceva niente, allora gliel'ho chiesto… ». Annie mi guarda con terrore. È tremendo vederla così. Una lacrima le scorre lungo il viso, mentre è come se trattenesse il fiato. « Annie », la guardo dolcemente. « Tu gli hai chiesto se ti ama veramente ? ». « Oh, Candy, no !... Gli ho chiesto… Gli ho chiesto perché non riesce ad amarmi. Io… ». « E lui… ». « Oddio, la cosa folle, Candy, è che lui mi ha risposto subito. Questa volta non ha preso tempo, non ha fatto finta di non capire… Mi ha risposto subito, capisci ?... E ha detto che lui se lo ricorda com’è, amare davvero. Perché lui… Perché lui ti ha amato, Candy. Questo non lo ha detto, però si capiva, l’ho capito subito che voleva dire questo ! E poi ha detto… Ha detto che dopo ha provato… Sì, ha provato ad amarmi… Ma che… Sì, ha detto che non ci riesce, che è un’altra cosa, che mi vuol bene, ma… Che non mi ama. E che adesso lo sa ! Che lo sa con certezza, che non mi ama… Perché si è innamorato di nuovo. Capisci, Candy ? », Annie mi guarda, si aggrappa ai miei occhi. « Archie si è innamorato di un’altra… E non vuole più sposare me ».
(continua)
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
|