Salve, previa autorizzazione di Esther, pubblico una fanfic inglese trovata sul sito:
http://candyterry.free.fr/fanfictions/fastfics.html dell’autrice Bulma-chan. Spero di essere stata abbastanza fedele all’originale.
A presto.
Apophis.
Capitolo 1Era nuvoloso, ventilato e freddo molto freddo. Diciamo che era un freddo insolito per un giorno d’inverno a New York. Ma a dispetto delle condizioni meteoropatiche Susannah accettò l’invito di Claire per uscire e visitare la città.
Claire era una sua vecchia compagna di scuola di recitazione e dopo il suo orribile incidente era diventata come una sorella per lei. Se Susannah non era con Terence, Claire era con lei.
Come figlia di una ricca famiglia, conosceva i Marlowe da anni, Claire non aveva bisogno di soldi e non doveva lavorare per vivere.
Questa forte amicizia era cambiata dal momento in cui Susannah aveva sposato Terence e Claire era disposta a sacrificarla per la felicità dell’amica, ma vedendo come il recente matrimonio si era “evoluto” Claire era ancora più vicina a Susannah.
La famosa attrice era sempre triste e depressa, e gli ultimi giorni non l’avevano aiutata a migliorare il suo umore. Per questa ragione Claire aveva insistito a portarla fuori per dello shopping e anche se non era facile trascinare una sedia a rotelle sulle strade bagnate, la ragazza lo stava facendo lo stesso.
Claire era stata saggia ed aveva avvisato l’amica prima di legarsi a Terence: “Non lo fare, già sai che non ti ama. Sei solo un obbligo per lui”, ma Susannah aveva sempre replicato con occhi sognanti: “il tempo cambierà le cose, vedrai”. Ma a dispetto del tempo che era trascorso, un anno e mezzo per essere precisi, le cose continuavano ad essere uguali.
Uscire a fare shopping era stata una grande idea, le ragazze stavano divertendosi a riempire la macchina con nuovi vestiti e cose che Susannah sperava l’avrebbero aiutata a conquistare il cuore di suo marito.
“Potresti portarmi una tavoletta di cioccolato?” chiese Susannah a Claire constatando che il suo negozio preferito era troppo affollato per permetterle di entrare con la sedia a rotelle. Poteva essere anche Susannah Marlowe ma con quel tempo freddo alle persone non sarebbe importato tanto chi fosse, quello che volevano era andare a casa subito.
Claire fu d’accordo e mentre andò a comprarle la cioccolata qualcosa attirò l’attenzione di Susannah.
Un’arrugginita vecchia scritta pendeva dal muro: “Vuoi essere fortunato in amore? O ritrovarne uno perduto? Madam Luise può aiutarti.” e alcuni segni esoterici circondavano la scritta.
Lei disse: “Se solo fosse così facile…”, tentò di non guardare la scritta ma non ci riuscì. La tentava troppo per farlo.
Susannah mosse la sua carrozzella e con non poche difficoltà riuscì ad entrare. C’era un odore gradevole, un misto fra incenso e qualcos’altro che non sapeva descrivere. Leggermente impaurita e con occhi sbarrati passò alcune nere e rosse tende, e vide una stanza buia con candele e molte altre cose che non conosceva. Al centro c’era un tavolo rivestito da una coperta rossa e un mazzo di carte su un lato, e al centro una palla di cristallo. L’odore in quella stanza era forte e lei iniziò a chiedersi se avesse fatto la cosa giusta… forse era meglio andare via prima che qualcuno l’avesse vista?
All’improvviso sentì il peso di una mano sulla sua spalla e lei urlò. Quando girò il viso per vedere chi era stato, vide una vecchia donna con lunghi capelli bianchi guardarla.
“Bambina mia non aver paura, ti aiuterò” disse con voce mortificata.
Susannah le rispose: “Non ho bisogno del tuo aiuto, stavo andando via. Arrivederci.” E fece in modo di portarsi fuori dal negozio, ma era troppo impaurita e nervosa e le sue mani non riuscivano a fare ciò che voleva.
La vecchia signora la guardò in viso e sorrise rassicurante. “Beh, non è quello che vedo. È la memoria di quell’altra donna nel cuore di tuo marito che non gli permette di amarti?”
Susannah era perplessa e la donna sapeva che aveva colpito una dolorosa storia.
Come poteva saperlo? Non molte persone lo sapevano. “Ho detto arrivederci.”
“Ascoltami mia cara”, disse la donna accarezzando il volto di Susannah con una sottile e rugosa mano “So che tuo marito non ti ha mai detto una parola d’amore e voglio aiutarti. Vedi questo? Te lo darò. Può funzionare soltanto una volta, non fare pasticci, ok? Ecco mettilo in borsa e quando sarai sola versane una lacrima insieme ad uno spruzzo del tuo profumo preferito. Avrai un buon risultato se quella lacrima sarà frutto di una discussione con lui, perché i sentimenti la rafforzano. Agita questo recipiente e mescola tutti gli ingredienti e quando non è a casa, versalo sul suo cuscino, meglio ancora sulla sua parte di materasso. Oh, e non ti dimenticare di indossare il profumo quella notte.”
Susannah ascoltò molto attentamente le parole della donna guardando il recipiente nella sua mano: “E quale sarà l’effetto che avrà su di lui?”
La vecchia donna sorrise. “Lo vedrai… e quando capirai che non ti sto mentendo tornerai da me”. Detto questo la donna andò via lasciandola sola con i suoi pensieri.
Un sorriso smagliante sul viso di Susannah dimostrò che ci avrebbe provato. Che diavolo. Che cosa sarebbe successo se avrebbe funzionato? Senza perdere alcun secondo, mise il recipiente nella sua borsa prima che Claire l’avesse visto. Fatto questo mosse la sedia sulla strada per uscire da quella stanza buia e vide la sua amica cercarla con la tavoletta di cioccolato nelle sue mani.
“Dove diavolo sei stata Susannah Marlowe? Ero così preoccupata!”
E facendo il suo sorriso migliore lei disse: “Mi dispiace, mi sono distratta. Andiamo?”
Senza altro da fare le due ragazze andarono a casa di Susannah. Terence non era a casa, probabilmente era fuori a fare qualcosa relativa alla recitazione che assorbiva tutto il suo tempo.
Le ragazze presero il the delle cinque con alcune deliziose cose che avevano comprato al supermercato. Una volta che Claire andò via e che Susannah restò sola, prese il recipiente dalla borsa e lo esaminò alla luce della stanza. Le sembrava un liquido nero molto denso. Sicuramente avrebbe lasciato una grossa macchia sul cuscino… come spiegarlo a Terence? Non le importava della macchia, ma era sicura che Terence le avrebbe chiesto cosa fosse successo al suo lato del letto.
Ma se avesse funzionato?
Lei scosse la testa e abbassò gli occhi… “Doveva essere un inganno.”
Susannah stava per gettarlo nella spazzatura, ma qualcosa le diceva di non farlo subito così lo poggiò sul suo comodino.
Quella notte Terence rientrò tardi dopo le prove di ruolo per “l’Amleto” in un teatro locale. Lei era già a letto ad aspettare suo marito ed il suo cuore come al solito era in tumulto.
Quella era la stessa routine che Terence aveva da mesi ormai, era iniziata specialmente un mese dopo che si erano sposati. Arrivava a casa, la salutava, faceva un bagno, si lavava i capelli e andava nel suo studio dove beveva scotch o brandy e passava tutto il suo tempo libero a rilassarsi e pensare… pensare alla sua vita e restare solo. Dopo qualche ora ritornava in camera sua e si metteva a letto, quando Susannah già dormiva… o almeno era quello che pensava.
Edited by Apophis - 21/1/2007, 19:46