Candy Candy

The Spell - (L'incantesimo)

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Apophis
view post Posted on 21/1/2007, 13:17     +1   -1




Salve, previa autorizzazione di Esther, pubblico una fanfic inglese trovata sul sito: http://candyterry.free.fr/fanfictions/fastfics.html dell’autrice Bulma-chan. Spero di essere stata abbastanza fedele all’originale.

A presto.

Apophis.

Capitolo 1

Era nuvoloso, ventilato e freddo molto freddo. Diciamo che era un freddo insolito per un giorno d’inverno a New York. Ma a dispetto delle condizioni meteoropatiche Susannah accettò l’invito di Claire per uscire e visitare la città.

Claire era una sua vecchia compagna di scuola di recitazione e dopo il suo orribile incidente era diventata come una sorella per lei. Se Susannah non era con Terence, Claire era con lei.

Come figlia di una ricca famiglia, conosceva i Marlowe da anni, Claire non aveva bisogno di soldi e non doveva lavorare per vivere.

Questa forte amicizia era cambiata dal momento in cui Susannah aveva sposato Terence e Claire era disposta a sacrificarla per la felicità dell’amica, ma vedendo come il recente matrimonio si era “evoluto” Claire era ancora più vicina a Susannah.

La famosa attrice era sempre triste e depressa, e gli ultimi giorni non l’avevano aiutata a migliorare il suo umore. Per questa ragione Claire aveva insistito a portarla fuori per dello shopping e anche se non era facile trascinare una sedia a rotelle sulle strade bagnate, la ragazza lo stava facendo lo stesso.

Claire era stata saggia ed aveva avvisato l’amica prima di legarsi a Terence: “Non lo fare, già sai che non ti ama. Sei solo un obbligo per lui”, ma Susannah aveva sempre replicato con occhi sognanti: “il tempo cambierà le cose, vedrai”. Ma a dispetto del tempo che era trascorso, un anno e mezzo per essere precisi, le cose continuavano ad essere uguali.

Uscire a fare shopping era stata una grande idea, le ragazze stavano divertendosi a riempire la macchina con nuovi vestiti e cose che Susannah sperava l’avrebbero aiutata a conquistare il cuore di suo marito.

“Potresti portarmi una tavoletta di cioccolato?” chiese Susannah a Claire constatando che il suo negozio preferito era troppo affollato per permetterle di entrare con la sedia a rotelle. Poteva essere anche Susannah Marlowe ma con quel tempo freddo alle persone non sarebbe importato tanto chi fosse, quello che volevano era andare a casa subito.

Claire fu d’accordo e mentre andò a comprarle la cioccolata qualcosa attirò l’attenzione di Susannah.

Un’arrugginita vecchia scritta pendeva dal muro: “Vuoi essere fortunato in amore? O ritrovarne uno perduto? Madam Luise può aiutarti.” e alcuni segni esoterici circondavano la scritta.

Lei disse: “Se solo fosse così facile…”, tentò di non guardare la scritta ma non ci riuscì. La tentava troppo per farlo.

Susannah mosse la sua carrozzella e con non poche difficoltà riuscì ad entrare. C’era un odore gradevole, un misto fra incenso e qualcos’altro che non sapeva descrivere. Leggermente impaurita e con occhi sbarrati passò alcune nere e rosse tende, e vide una stanza buia con candele e molte altre cose che non conosceva. Al centro c’era un tavolo rivestito da una coperta rossa e un mazzo di carte su un lato, e al centro una palla di cristallo. L’odore in quella stanza era forte e lei iniziò a chiedersi se avesse fatto la cosa giusta… forse era meglio andare via prima che qualcuno l’avesse vista?

All’improvviso sentì il peso di una mano sulla sua spalla e lei urlò. Quando girò il viso per vedere chi era stato, vide una vecchia donna con lunghi capelli bianchi guardarla.

“Bambina mia non aver paura, ti aiuterò” disse con voce mortificata.

Susannah le rispose: “Non ho bisogno del tuo aiuto, stavo andando via. Arrivederci.” E fece in modo di portarsi fuori dal negozio, ma era troppo impaurita e nervosa e le sue mani non riuscivano a fare ciò che voleva.

La vecchia signora la guardò in viso e sorrise rassicurante. “Beh, non è quello che vedo. È la memoria di quell’altra donna nel cuore di tuo marito che non gli permette di amarti?”

Susannah era perplessa e la donna sapeva che aveva colpito una dolorosa storia.

Come poteva saperlo? Non molte persone lo sapevano. “Ho detto arrivederci.”

“Ascoltami mia cara”, disse la donna accarezzando il volto di Susannah con una sottile e rugosa mano “So che tuo marito non ti ha mai detto una parola d’amore e voglio aiutarti. Vedi questo? Te lo darò. Può funzionare soltanto una volta, non fare pasticci, ok? Ecco mettilo in borsa e quando sarai sola versane una lacrima insieme ad uno spruzzo del tuo profumo preferito. Avrai un buon risultato se quella lacrima sarà frutto di una discussione con lui, perché i sentimenti la rafforzano. Agita questo recipiente e mescola tutti gli ingredienti e quando non è a casa, versalo sul suo cuscino, meglio ancora sulla sua parte di materasso. Oh, e non ti dimenticare di indossare il profumo quella notte.”

Susannah ascoltò molto attentamente le parole della donna guardando il recipiente nella sua mano: “E quale sarà l’effetto che avrà su di lui?”

La vecchia donna sorrise. “Lo vedrai… e quando capirai che non ti sto mentendo tornerai da me”. Detto questo la donna andò via lasciandola sola con i suoi pensieri.

Un sorriso smagliante sul viso di Susannah dimostrò che ci avrebbe provato. Che diavolo. Che cosa sarebbe successo se avrebbe funzionato? Senza perdere alcun secondo, mise il recipiente nella sua borsa prima che Claire l’avesse visto. Fatto questo mosse la sedia sulla strada per uscire da quella stanza buia e vide la sua amica cercarla con la tavoletta di cioccolato nelle sue mani.

“Dove diavolo sei stata Susannah Marlowe? Ero così preoccupata!”

E facendo il suo sorriso migliore lei disse: “Mi dispiace, mi sono distratta. Andiamo?”

Senza altro da fare le due ragazze andarono a casa di Susannah. Terence non era a casa, probabilmente era fuori a fare qualcosa relativa alla recitazione che assorbiva tutto il suo tempo.

Le ragazze presero il the delle cinque con alcune deliziose cose che avevano comprato al supermercato. Una volta che Claire andò via e che Susannah restò sola, prese il recipiente dalla borsa e lo esaminò alla luce della stanza. Le sembrava un liquido nero molto denso. Sicuramente avrebbe lasciato una grossa macchia sul cuscino… come spiegarlo a Terence? Non le importava della macchia, ma era sicura che Terence le avrebbe chiesto cosa fosse successo al suo lato del letto.

Ma se avesse funzionato?

Lei scosse la testa e abbassò gli occhi… “Doveva essere un inganno.”

Susannah stava per gettarlo nella spazzatura, ma qualcosa le diceva di non farlo subito così lo poggiò sul suo comodino.

Quella notte Terence rientrò tardi dopo le prove di ruolo per “l’Amleto” in un teatro locale. Lei era già a letto ad aspettare suo marito ed il suo cuore come al solito era in tumulto.

Quella era la stessa routine che Terence aveva da mesi ormai, era iniziata specialmente un mese dopo che si erano sposati. Arrivava a casa, la salutava, faceva un bagno, si lavava i capelli e andava nel suo studio dove beveva scotch o brandy e passava tutto il suo tempo libero a rilassarsi e pensare… pensare alla sua vita e restare solo. Dopo qualche ora ritornava in camera sua e si metteva a letto, quando Susannah già dormiva… o almeno era quello che pensava.

Edited by Apophis - 21/1/2007, 19:46
 
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Apophis
view post Posted on 22/1/2007, 12:04     +1   -1





Capitolo 2


Molti giorni erano trascorsi da quando la vecchia donna aveva dato il recipiente con il misterioso liquido a Susannah. All’inizio lei non aveva mai creduto alle stregonerie, come poteva qualcosa come quello aiutarla nella sua fallita relazione? Dopo averci pensato per molto e molto tempo, finalmente aveva deciso di provarci. Lei nascose il recipiente e suonò il campanello d’argento, pochi secondi dopo una delle cameriere entrò in camera.

“Dica a Terence che voglio parlargli.” ordinò Susannah chiudendo il cassetto del suo comodino e la cameriera chiuse la porta portando via con se il messaggio. Pochi minuti dopo e non così veloce come la cameriera, devo dirlo, Terence aprì la porta della camera da letto.

“Susannah, volevi parlarmi?”

“Sì” disse leggermente nervosa.

“Dimmi, posso aiutarti?” il suo tono era calmo, rilassato ma mai amorevole.

Lei esitò. “No, volevo solo parlare con te… sapere della tua giornata.”

“Mi dispiace Susannah, ma adesso sono troppo occupato a leggere un nuovo copione, possiamo parlarne dopo.” disse educatamente, facendo per andare via.

Lei era sconvolta, era sua moglie dopo tutto! “Oh si? E se ti dicessi che so qualcosa di Candy? Sono sicura che non lasceresti la stanza così presto!”

Terence si fermò immediatamente e si girò verso Susannah. “Candy? Cosa è successo a Candy?”

L’attrice incrociò le braccia ancora più sconvolta. “Lo sapevo, lei è ancora più importante di me!”

Terence si avvicinò a lei interessato. “Cosa sai di Candy?” domandò con tono serio.

Lei guardò dall’altro lato della stanza e recitò il ruolo che sapeva dannatamente bene come fare: la vittima. “Niente, volevo soltanto vedere quanto è ancora importante per te!”

Terence chiuse i suoi occhi tentando di trovare le giuste parole. “Susannah, sai perfettamente cosa significa Candy per me”.

Lei lo guardò con le lacrime agli occhi: “Non l’hai ancora dimenticata, puoi?”

“Smettila di chiedermi sempre la stessa domanda! Cosa importa ormai?” le disse mostrandole la sua fede nuziale. “Adesso ritorno nello studio per continuare a studiare il nuovo copione”.

Questa volta lui uscì e si chiuse la porta alle spalle.

Niente poteva essere peggiore per Susannah che parlare della loro relazione guardandolo negli occhi.

Tutto quello che poteva vedere era uno sguardo fisso freddo e rassegnato. Il solo accenno a quel nome bastava a Terence per lasciare tutto quello che stava facendo e prestare tutta la sua attenzione alla persona che aveva osato menzionare quel nome.

Spontanee lacrime adirate spuntarono dai suoi occhi e ricordando le parole della vecchia donna, aprì il piccolo recipiente e versò alcune lacrime al suo interno, poi prese la bottiglia del suo profumo francese preferito e vi aggiunse la quantità raccomandata. Susannah chiuse il piccolo recipiente e lo agitò, mischiando tutti gli ingredienti. Pian piano il denso liquido cambiò il suo colore dal nero al rosa. Poiché era ancora presto per andare a letto, lo nascose nel suo reggiseno ansiosa che potesse ritornare al suo colore d’origine. Dopo tutto nessuno avrebbe controllato lì.

*******

Controllò l’orologio e si accorse che fra un’ora Terence sarebbe ritornato a casa e sarebbe venuto a salutarla nella loro stanza. Prese il suo cuscino rimuovendone la federa e vi applicò alcune gocce del liquido rosa e un po’ sul materasso sotto le lenzuola, solo perché non voleva macchiare la stoffa. Ma per sua sorpresa il liquido era quasi impercettibile agli occhi e si poteva sentire soltanto il suo profumo. Con alcune difficoltà risistemò quel lato del letto e dopo averlo fatto, come da istruzioni della vecchia donna, si spruzzò un po’ del suo profumo.

Ora tutto quello che doveva fare era aspettare…

Era così impaziente di conoscere i risultati, guardava sempre il suo orologio e i minuti passavano così lentamente da sembrare una tortura.

Finalmente il momento atteso giunse e lei avvertì il passo familiare di Terence fuori dalla loro stanza. Si affrettò ad afferrare un libro e lo aprì su di una pagina a caso. Si era anche aggiustata i capelli cercando di essere bella per suo marito, il suo cuore batteva così forte che temeva potesse esplodere a minuti. Iniziò a leggere non prestando particolare attenzione al libro che aveva di fronte… la porta improvvisamente venne aperta e Terence entrò.

“Buonanotte Susannah” disse togliendosi il cappotto e riempiendo la stanza con l’odore delle sigarette che probabilmente il pubblico aveva fumato durante la recita, poi andò in bagno.

“Buonanotte Terence, com‘è stato lo spettacolo stasera?” lei chiese con un tono alto, in modo che lui potesse udirla.

“Al solito.” rispose semplicemente.

Lei era così nervosa, avrebbe dovuto aspettare così tanto tempo prima che lui venisse a letto per scoprire se la vecchia donna aveva ragione. Qualche minuto dopo, Terence venne fuori dal bagno, asciugandosi i capelli con un asciugamano. Susannah lo guardò con l’angolo dell’occhio (mentre lei continuava a fingere di leggere) e lo osservò muovere il naso come se stesse annusando qualcosa.

“Susannah, cos’è questo odore?” chiese.

Lei sorrise. “E’ il mio profumo, ne ho soltanto versato un po’ sul mio cuscino e si sente in tutta la stanza.”

Ma l’uomo non disse nulla; la guardò soltanto e poi andò nel suo studio. Le cose non erano ancora cambiate. Susannah si chiese perché non fosse cambiato dal momento che aveva sentito il profumo e dopo averci pensato per un po’, si convinse che la vecchia donna era soltanto un’imbrogliona.

“Ringrazio Dio di non averla pagata.” disse poggiando il libro sul comodino, spegnendo le luci e girandosi sul suo lato del letto in attesa che Terence la raggiungesse e si addormentasse.

Mentre tentava di convincersi di quanto stupida era stata nel credere alle parole di quella vecchia donna un rumore richiamò la sua attenzione. Si spaventò, non poteva essere Terence aveva appena lasciato la stanza. “Chi poteva essere? Un ladro, forse?”

Ma quando sentì il familiare suono di una vestaglia posata pesantemente su una sedia, e sapeva perfettamente fosse di Terence, sentì qualcuno sdraiarsi nel letto accanto a sé. Quella persona stette per un po’ sul suo lato del letto prima di avvicinarsi a lei.

“Buonanotte, tesoro.” disse Terence dolcemente al suo orecchio prima di baciarla sulla guancia e posarle un braccio intorno al suo ventre. Dopo questo lui si addormentò, cominciando a russare.

Susannah era stupita, vicina allo shock! Non poteva ancora credere a cosa era successo, l’aveva chiamata “tesoro”, dato il bacio della buonanotte e se non era ancora troppo, posato un braccio attorno a sé. Solo per convincersi che tutto fosse vero, posò la propria mano sulla sua… com’era delizioso il suo calore e com’era dolce sentire il suo corpo così vicino al proprio, quante volte l’aveva sognato? Mille. Non voleva dormire, voleva solo restare sveglia e godersi quel dolce piacere ma alla fine i suoi occhi si chiusero e lei si addormentò.

Il giorno dopo si svegliò sola, Terence era probabilmente al teatro ma lei non ci fece caso perché la parola “tesoro” era ancora nelle sue orecchie, e poteva ancora sentire il suo braccio stringerle il ventre. Un sospiro uscì dalle sue labbra… Terence. Guardò il lato vuoto del letto e annusò il luogo in cui il giorno prima aveva spruzzato il liquido rosa, poteva ancora sentirlo… forse stanotte le cose potrebbero essere indimenticabili? Un sorriso adornò il suo viso, e sperò che il giorno volasse via veloce e che la notte ritornasse ancora.

***********


Questa volta lei era ancora più nervosa della scorsa, e se Terence avesse fatto qualcosa di più della notte prima? Non poteva aiutarsi ma arrossì al pensiero.
Quando sentì dei passi familiari avvicinarsi alla stanza, non potè nascondere l’eccitazione. E quando la porta si aprì era sicura di aver visto il suo affascinante principe che era sicura sarebbe corsa da lei con le braccia aperte per gridare quanto l’amasse e gli uccelli avrebbero cantato e i fuochi d’artificio avrebbero brillato sopra di loro.

Ma all’improvviso il suo principe non c’era più, non c’erano uccelli, non c’erano fuochi d’artificio. Terence era apparso con gli occhiali da vista segno che evidentemente stava già lavorando nel suo studio. Aveva cambiato la sua routine, perché? E soprattutto perché non era più amorevole come la sera prima?

“Susannah, sei ancora sveglia?” disse entrando nella stanza dove era venuto a cercare una cartellina.

“Si,… non riesco a dormire.” mentì.

Lui aprì la cartellina e controllò delle carte. “Vuoi che ti porti un bicchiere di latte?”

“No, non è necessario. E tu, tu verrai a letto presto? Chiese volendo vedere se era dell’“umore” giusto per coccolarla.

I suoi occhi non avevano mai lasciato le carte che aveva di fronte, finché non trovò quella che cercava. “No, sono molto occupato, ero solo venuto per questo documento. Spero che ti addormenterai presto, buonanotte.”

E dopo aver detto questo, Terence lasciò la camera chiudendo la porta.

Susannah avrebbe voluto scagliare il cuscino contro la porta! “Argh… perché non funziona?!!” si domandò annusando ancora una volta il cuscino. All’improvviso ricordò che la vecchia signora aveva detto che avrebbe funzionato solo una volta.

Quanto frustrata era la biondina, aveva aspettato quella notte per tutto il giorno e adesso tutto quello che aveva ottenuto era stata un enorme delusione.

Ma dentro di lei aveva preso una decisione. Il giorno seguente sarebbe ritornata al negozio della vecchia donna. Delusa e amareggiata, spense le luci e si addormentò quasi subito.

********

Il giorno dopo Susannah spiegò a Claire cos’era successo quella meravigliosa notte e la pregò di portarla a vedere la donna. Ovviamente l’attrice si fece promettere dall’amica di non raccontare a nessuno di tutto questo.

Dopo averle raccontato i dettagli di tutto quello che era successo, Claire si spaventò: “Quella donna è una strega Susannah, e tu sei una ragazza cattolica!”

Lei voltò il viso dall’altro lato. “No, lei non è una strega. E’solo una buona donna che vuole aiutarmi e la vedrò oggi anche se non verrai con me… pensavo fossi mia amica.”

Claire era abituata alle sfuriate dell’amica, ma lei era anche sua amica e sapeva che aveva bisogno del suo aiuto. “Ok, verrò con te ma devi promettermi che non farai nulla di stupido.”

Susannah sorrise: “Non preoccuparti, non lo farò!”

Claire si fece il segno della croce. “Oh, Dio! Brucerò all’inferno per questo!”

E la ragazza nella sedia a rotelle ridacchiò.
 
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view post Posted on 22/1/2007, 13:04     +1   -1
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Questa fan fic mi incuriosisce molto, non vedo l'ora di sapere come continua la storia e in che guai si caccerà Susanna, perchè diciamocelo pure, una che è così disperata da affidarsi a una maga, non penserà certo di farla franca!
Molto carina, divertente ma a tratti anche tragica!
 
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jasmine23
view post Posted on 22/1/2007, 17:27     +1   -1




devo dire che la figura della maga getta una luce un pò inquietante sulllo svolgersi della storia... Attendo con ansia il prossimo capitolo
 
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Andy Grim
view post Posted on 23/1/2007, 00:27     +1   -1




:andy:
Beh, se le cose vanno come Susanna spera, bisognerà sostituire l'immagine "piccante" di cui sopra e sostituirla con una più coerente...!
O no...?
 
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view post Posted on 23/1/2007, 01:51     +1   -1
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Giammai! :D
 
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Apophis
view post Posted on 25/1/2007, 14:53     +1   -1




3

C’erano due ragioni per le quali Claire accettò di accompagnare Susannah.

Non riusciva a ricordare l’ultima volta che aveva visto Susannah così felice ed entusiasta, i suoi occhi brillavano e la sua intera faccia urlava amore e felicità. Ma era anche lì per fermarla dal fare qualcosa di stupido. Se c’era qualcosa che Claire non poteva veramente capire era l’ossessivo amore che lei aveva per Terence, ma che diavolo, era amore dopo tutto! Quando furono fuori al negozio con l’insegna arrugginita sulle loro teste lei le chiese: “Sei sicura di volerlo fare?” e Susannah rispose: “Adesso più di prima.”

Appena dopo aver passato le tende nere e rosse sentirono la voce di una vecchia donna. “Possiamo fidarci di lei?” e le due ragazze si guardarono, l’una più preoccupata dell’altra.

“Possiamo fidarci di lei?” la voce chiese ancora e Susannah riconobbe la persona che stava parlando e rispose affermativamente.

“Allora potete entrare.”

Questa volta la vecchia donna era seduta al tavolo, nella stessa stanza buia e iniziò a guardare Claire con occhi sospettosi.

Susannah lo notò e si spiegò: “Lei è la mia migliore amica, mi fido totalmente di lei.”

La vecchia donna annuì e invitò Claire a sedersi al tavolo. L’amica spostò la sedia a rotelle in un lato e poi si accomodò vicino Susannah.

“Allora, vedo che sei tornata come avevo previsto… adesso dimmi, com’è stato? Ti è piaciuta la sua reazione?” la donna chiese con un sorriso palese.

“Beh” disse Susannah brillando “mi ha chiamata tesoro, mi ha dato il bacio della buonanotte e ha dormito abbracciato a me.”

Ma la donna non la guardò molto sorpresa, al contrario. “Solo questo?”

Susannah era perplessa: “Pensi che non sia abbastanza?”

La donna si grattò il mento con il suo lungo dito indice. “Mmh il suo sentimento per l’altra ragazza è ancora troppo forte, e probabilmente c’è ancora un invisibile legame fra di loro. La pozione che ti ho dato quel giorno era molto forte e il minimo che dovevi ottenere era una notte piena di amore, libidine e passione.”

Claire fece una smorfia. “Tu non lo conosci.”

“Mia dolce ragazza dagli occhi tristi, vuoi che ti aiuti?” disse la donna a Susannah, stringendo la sua mano e continuando ad ignorare Claire.

Improvvisamente, c’era speranza nei suoi occhi. “Ma… cosa puoi fare?”

La donna sorrise. “Posso farlo innamorare di te.”

“Davvero?”

“Si, posso.”

“E cosa vuoi? Soldi?” In quel momento era così felice di far parte di una famiglia ricca, poteva pagare alla donna ogni prezzo che le avrebbe chiesto.

Invece, alla donna non interessava questo.”Non pensiamo a queste cose che non sono importanti in questo momento. Ho solo bisogno di sapere se vuoi veramente che t’aiuti.”

Susannah era così eccitata! “Sì, certo voglio il tuo aiuto!”

E il tono di voce della donna diventò un po’ più serio questa volta. “Sei pronta a fare tutto per l’amore di quest’uomo?”

E questa volta Claire le interruppe.

“Ferma, ferma… Cosa vuoi dire con questo?”

Ancora una volta la donna ignorò Claire e non ruppe mai il contatto con gli occhi di Susannah. “Ragazza mia, farai di tutto per questo uomo?”

E lei esitò. “Ehm, tutto?”

“Beh,” la donna disse lasciando la sua mano e alzandosi. “Se non puoi, non posso aiutarti.”

“No no non andare!” disse Susannah guardando che la sua opportunità di essere felice stava scivolando via. “Si, sono pronta a fare tutto per Terence.”

La ragazza non lo vide, ma la donna sorrise e ritornò alla sua sedia, cercando di ispirare tutta la fiducia di cui Susannah aveva bisogno in quel momento. “Va bene, ti aiuterò. Ma adesso tutto quello che diremo o faremo qui dovrà restare segreto. Nessun altro potrà saperlo perché non capirebbero. Sei d’accordo Claire?”

Finalmente la donna smise d’ignorare Claire… e lei sentì una fredda sensanzione lungo la spina dorsale. “Ma…”

Questa volta, Susannah la pregò. “Per favore Claire, ho un disperato bisogno del tuo aiuto.”

E l’amica alzò le spalle e assentì. “Va bene, tanto alla fine vinci comunque.”

Adesso che siamo d’accordo dimmi qualcosa. Tuo marito possiede ancora qualcosa che le è stato dato dall’altra donna? Un regalo per esempio?” chiese la vecchia donna.

“Si, c’è qualcosa.” Susannah rispose.

“Allora portamelo prima possibile.”

Susannah annuì. “Qualcos’altro?”

La vecchia donna sorrise. “Questo è tutto per adesso.”

“E mi amerà solo con questo?”

Madame Luise vide quanto disperata era questa ragazza. “Abbi pazienza, mia dolce ragazza, abbi pazienza. Adesso dimmi quando puoi portarmi quell’oggetto.”

“Posso andarlo a prendere anche adesso, non ho niente da fare per tutta la giornata.”

Questa volta Claire si intromise. “Posso andare io a casa tua, farò presto.”

“Davvero?”

“Te l’ho detto, vinci sempre.”

Madame Luise era tutta interessata adesso. “Allora vai e portamelo adesso poi torna domani pomeriggio alle 3.”

Claire si alzò e mentre si infilava il cappotto, Susannah chiese. “Madame, qual’è il tuo nome?”

“Luise, come dice l’insegna qui fuori. Adesso Claire vai e prendi l’oggetto per me.”

Entrambe le ragazze lasciarono il posto e ritornarono a casa Grandchester. Una volta lì Susannah si assicurò che Terence non fosse in casa e chiese a Claire di accompagnarla nello studio, e una volta lì aprì la porta.

“Cosa farai?” sospirò Claire.

Susannah mosse la sua sedia fin quando non si ritrovò di fronte ad un piccolo quadro, che tolse rivelando una piccola cassaforte “Terence passa molto tempo fuori casa e diciamo che allora io ho curiosato un po’ in giro… e poi gli piace trascorrere il suo tempo libero qui, così ho deciso di dare uno sguardo e ho trovato questo.”

Claire cercò di aprirlo ma aveva bisogno del codice di sicurezza per farlo. “Come pensi di aprirlo?”

Susannah sorrise. “Nello stesso modo che ho usato prima… mi ci è voluto molto tempo per scoprire la combinazione esatta.” Disse girando la parte tonda del catenaccio prima verso sinistra, poi verso destra fino a quando un click indicò che aveva avuto successo.

“Ancora una volta mi hai sorpreso.”

“Vieni e dai un’occhiata a tutta questa roba.” Susannah disse. “Io penso che questo sia il posto segreto di Terence.”

Poco alla volta lei cominciò a rimuovere lettere, giornali e altre cose prima di trovare l’oggetto che stava cercando. Era qualcosa di piccolo con un fazzoletto bianco avvolto attorno, come se fosse lì a proteggere qualcosa d’importante.

“Questo ci aiuterà.” Susannah disse.

Claire non capiva. “Forse il fazzoletto prima apparteneva a Candy. Cos’è quello?”

“Questa è l’infame armonica che quella svergognata gli diede durante i suoi anni scolastici.” Disse rimuovendo il fazzoletto mostrando un estremamente pulita e splendida armonica. Claire conosceva la storia perché Susannah gliel’aveva raccontata in molte occasioni quando Terence curava tutto ciò che aveva a che fare con Candy e il loro passato insieme molto di più di quello che avevano diviso durante il loro matrimonio. Ma come faceva Susannah a sapere della storia dell’armonica? Perché un giorno lei suggerì a Terence di smettere di fumare, e facendo così lui ricordò quello che “la signorina tutte lentiggini” aveva fatto anni prima, e sorrise. Susannah era felice di vedere quella reazione da parte di suo marito, e gli chiese dolcemente la ragione del suo sorriso. E Terence diventò onesto come lo era sempre stato quando parlava di Candy, le raccontò la storia senza pensarci su… poi quando vide la reazione sul viso di sua moglie sapeva di aver fatto un errore. Inutile dire che lo stato d’animo di Susannah era stato cattivo per i seguenti due giorni.

Certamente Claire poteva vedere la tensione sul viso di Susannah in questo momento, non era più felice di stringere quella cosa nelle sue mani. “Ma Susannah, Terence noterà questa assenza, specialmente di una cosa così importante.”

“Se ci mettiamo qualcosa dentro al posto dell’armonica, non lo scoprirà.” Disse prendendo una tavoletta di cioccolato dalla sedia e avvolgendola attorno al fazzoletto. “Vedi? Non sarà capace di notare la differenza a meno che certamente, non abbia voglia di suonarla. Speriamo non lo voglia fare stanotte.”

“E adesso?”

“Beh” disse Susannah disse rimettendo tutto nella scatola nell’ordine che Terence aveva lasciato prima. “Porta questo a Mme Louise e poi domani verrai a prendermi e andremo insieme da lei.”

Claire guardò lo splendido oggetto nelle sue mani e notò quanto era stato mantenuto bene, certamente la sua amica aveva ragione. “Susannah, sei sicura di volerlo fare?”

Susannah rimise il quadro al muro nascondendo il posto segreto di Terence e guardò Claire. Aveva la stessa determinazione che aveva inizialmente visto da Mme Lousie. “Si, Terence è colui che amo di più al mondo e tutto quello che voglio è essere ricambiata… e visto che ho provato di tutto senza mai riuscirci questo è l’unico modo per avere il suo cuore. Adesso usciamo di qui prima che qualcuno sospetti qualcosa… e scopra tutto.”

Claire riportò la sua amica nella camera da letto e la lasciò per portare l’armonica a Mme Louise. Quella notte, la vecchia donna iniziò ad analizzare l’oggetto mentre analizzava anche Susannah. “ l’aura di quella ragazza è scura; mi facilita le cose.”

*****

Il giorno dopo le ragazze furono puntuali aspettando la donna. Chiusero la porta d’entrata a chiave in modo che nessuno potesse disturbarle.

“La scorsa notte ho scoperto molte cose, mia dolce ragazza.” Disse tirando fuori i Tarocchi.

“Si, Tipo?”

“Ho scoperto la ragione del perché la pozione che ti ho dato l’altro giorno non ha funzionato come previsto. Il legame di queste due persone diventa più forte giorno dopo giorno.” Confessò la vecchia donna.

“Ma come può essere, se non si vedono da molto tempo?” disse Susannah pensando che Terence stesse facendo il doppio gioco e tenesse Candy nascosta da qualche parte in città.

“Mia cara non è necessario essere fisicamente insieme per avere un legame come il loro. Fin dal momento in cui si sono lasciati le loro anime sono rimaste insieme. Lui ti evita, non è vero? Questa è la ragione per cui lui è ancora innamorato di lei… se non mi sbaglio questo legame è nato quando loro erano molto giovani e lui è ancora sentimentalmente attaccato a lei e ai loro ricordi.” La donna spiegò.

Susannah sgranò i suoi occhi. “Non ho bisogno di sentire cosa conosco da tanto tempo.”

La vecchia donna strinse una delle mani di Susannah. “Non disperare mia cara. Lo faremo. Ti amerà quanto ama lei… adesso ho bisogno di sentire la loro storia con tutti i dettagli.”

E ancora una volta Susannah – che era ancora sconvolta – raccontò la storia d’amore tra Terence e Candy, lei conosceva ogni piccolo particolare, posto, luogo, ora, tutto. Mentre continuava a parlare, la donna toccava un piccolo recipiente ed un ago che lasciò sul tavolo. Ascoltò pazientemente fino a quando l’intera storia venne fuori e le lacrime solcarono il viso di Susannah.

“Non piangere mia cara perché so come risolvere le cose. Dimmi, sei ancora convinta di voler fare di tutto per lui?”

“Si.” Disse la ragazza asciugandosi il viso con un fazzoletto.

Con voce dolce la vecchia donna fece una richiesta. “Allora mia deliziosa ragazza, ho bisogno di avere alcune gocce del tuo sangue, non ti farà male. Promesso.”

Susannah si spaventò un po’. “Il mio sangue? Per cosa?”

“Non ti fidi di me? Non ti ricordi come ti sei sentita bene ad avere il suo braccio intorno e avere i più bei sogni? Non hai mai pensato a quanto dev’essere bello essere amata da lui nel corpo e nell’anima?” la tentò la donna.

Susannah non rispose, si illuminò soltanto. Questo era tutto quello che pensava dal primo giorno in cui si erano sposati. Lentamente, lei toccò il recipiente, prese l’ago e si punse il dito indice infilando il sangue nel recipiente.

“Può bastare.” Disse la vecchia donna prendendosi l’ago dalle mani di Susannah.

Claire che era stata in silenzio parlò adesso. “Cosa farai con quello?”

“E’ un segreto, questo era il primo passo.” Disse la donna sorridendo.

Susannah succhiò il suo dito e vi avvolse il fazzoletto attorno. “Hai bisogno anche del sangue di Terence? Perché sarà molto difficile averlo.”

La donna nascose il recipiente poi la guardò. “No, ma ho bisogno che voi prestiate molta attenzione adesso perché questo è il secondo passo.”

“Okay” dissero

“Ho bisogno che troviate questa ragazza e mi portiate una ciocca dei suoi capelli biondi, un po’ del suo sangue e un crocifisso che porta sempre con se.”

“Ma”

“Non ho ancora finito. Dovete farle mangiare questo e convincerla ad usare questo liquido come profumo. Da quel momento in poi tutto sarà nelle mie mani. Oh e ho bisogno anche di una ciocca dei tuoi capelli, mia cara.” Disse la donna protendendo delle forbici a Susannah.”

“Beh per i miei capelli è facile, ma come faremo ad avere i suoi?” disse tagliandosi la ciocca.

La vecchia donna mise i capelli nello stesso posto del recipiente e sorrise. “Hai una mente creativa, mia cara, troverai il modo. Ricorda che prima farai, prima Terence ti dirà le parole che stai aspettando di sentire da tanto tempo.”

Claire alzò i suoi occhi castani “In questo hai ragione, lei possiede molta immaginazione.”

Susannah ridacchiò. “Bene, troverò un modo per farlo. Posso riavere l’armonica, adesso?”

“Certo mia cara, eccola.”

Prima di andarsene, Susannah mostrò la sua migliore faccia innocente e chiese alla donna. “Per caso, hai ancora del liquido rosa che mi hai dato l’altro giorno? Potresti darmene solo un po’?

Un altro sorriso dalla vecchia donna. “Mi dispiace mia cara, ti ho detto che poteva funzionare solo una volta. Adesso vai e pensa a come puoi avere tutti gli ingredienti per questo lavoro.”

Le ragazze uscirono pensando al duro compito che l’aspettava. La prima cosa era trovare Candy.

Nel frattempo mentre le ragazze si stavano prendendo cura dei loro interessi, Terence era al teatro a revisionare uno scritto. Era un buon professionista e quando era al teatro tutte le sue attenzioni erano rivolte a cosa stava facendo, ma di recente era cambiato. C’era qualcosa in se stesso che non lo lasciava lavorare e concentrarsi opportunamente… smise di leggere e lasciò il libro sul tavolo. Con la mano destra rimosse gli occhiali, chiuse gli occhi e con il pollice e l’indice della sua mano sinistra si carezzò il punto dolente del naso dove gli occhiali erano stati appoggiati tutta la giornata.

Il disturbò non lo lasciò… perché alcuni giorni prima si era svegliato e si era ritrovato abbracciato a Susannah – e i loro corpi erano così vicini da sembrare quasi l’intimità di una coppia innamorata? Non l’aveva mai fatto prima e certamente niente era cambiato tra di loro, non c’era certamente ragione per trovarsi così.

“Dannazione, cosa c’è di sbagliato in me?” pensò aprendo gli occhi e cercando di capire la ragione del suo comportamento.

Fissò assente il lato opposto della stanza quando improvvisamente un sorriso triste si formò sulle sue labbra. “Tutte-lentiggini, cosa stai facendo adesso?” pensò, e con il dolce ricordo di Candy, si rimise gli occhiali e ritornò a lavoro.

Edited by Apophis - 25/1/2007, 15:17
 
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jasmine23
view post Posted on 25/1/2007, 16:07     +1   -1




Quella Madame Louise non me la racconta giusta... Mi fa paura la richiesta che ha fatto a Susanna: "Sei disposta a fare tutto per lui?". :sospiro!:
La storia inizia a colorarsi di tinte fosche. Non vedo l'ora di leggere come prosegue...
 
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view post Posted on 27/1/2007, 00:26     +1   -1
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Questa storia si preannuncia molto intensa e articolata, mi fa già venire i nervi!
Con ciò non sto dicendo che non mi piace, ma che prenderei ste tre che tramano alle spalle di Candy e Terence e le appenderei per i capelli.
Grrrrrrrrrrrrrrrrr
:plrrrr: :sospiro!:
 
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Apophis
view post Posted on 27/1/2007, 11:08     +1   -1




eheheh Esthertr sapessi ste tre cosa combineranno in seguito... :silvì: ti assicuro che è quasi qualcosa di sconvolgente il finale... ma ancora tanta acqua sotto i ponti deve passare per arrivarci... Comunque comunico a tutte voi che cercherò (lavoro ed altri impegni permettendo) di tradurre tutto al più presto.

:bacio:

 
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Andy Grim
view post Posted on 29/1/2007, 13:32     +1   -1




:andy:
CITAZIONE
eheheh Esthertr sapessi ste tre cosa combineranno in seguito...

Eh, eh, eh... lo sapevo che bisognerà cambiare l'immagine che dicevo...! Forza, Susy...!

Scherzo, naturalmente...!
 
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Apophis
view post Posted on 7/2/2007, 13:08     +1   -1




Scusate per il ritardo, ma purtroppo come dicevo all'amica jasmine23 (che ringrazio per aver pazientemente rivisto il mio lavoro) ho avuto alcuni problemi familiari che non mi hanno permesso di dedicarmi alle storie.

Spero che il nuovo capitolo della storia di Giannina che sto traducendo vi piaccia.

Un abbraccio a tutte/i.




4
Molti giorni sono passati da quando la vecchia donna aveva fatto la lista delle richieste a Susannah e Claire. Ovviamente l’attrice avrebbe voluto avere tutto in 5 minuti ma più il tempo passava e più si rendeva conto di quanto era difficile. Ingaggiò un investigatore privato per sapere se Candy viveva a New York; ma dopo una settimana di investigazioni le diede la notizia che l’infermiera non era in città e che era ritornata a casa.

Era praticamente ritornata al punto di partenza… ritornare a casa poteva significare molte cose, poteva esser ritornata alla casa di Pony, o forse in quella casa dove era stata adottata. E se l’investigatore si era sbagliato e lei era altrove in un altro posto? Susannah doveva sapere ma nelle sue condizioni ogni viaggio era qualcosa di difficoltoso e frustrante, lei non era mai stata in grado di trovare un piano che poteva portarla in questi posti e riportarla a New York nello stesso giorno. I suoi piani non potevano mai farlo.

Ancora una volta Claire era la sua sola speranza e lo sapeva. Si offrì volontaria di andare lì e trovare tutto quello che poteva, ma ovviamente aveva bisogno di alcune direttive perché non aveva alcuna idea di dove si trovavano questi posti. Susannah lo sapeva? Si lo sapeva, aveva letto tutti i documenti e lettere che Terence teneva nascoste nella cassaforte e in un pezzo di carta lui aveva scritto ogni dato che conosceva e aveva di Candy. E assolutamente c’era l’indirizzo della casa di Pony con le direttive e come andare lì... non doveva esser stato facile per lui trovare quel posto e dopo averlo visitato e lasciato, aveva scritto tutte le indicazioni sulla carta.

Finalmente Claire aveva le disposizioni per fare il coraggioso viaggio sola e andare in Illinois a cercare Candy e con sé aveva la sua “Lista degli ingredienti”… e ovviamente l’aveva fatto nel miglior modo possibile. Ecco perché quando arrivò alla casa di Pony era disgustata e terrificata dal fango, dalla sporcizia e dalla povertà del posto.

Quando bussò alla porta si accorse che era socchiusa e con le sue picchiate si era aperta. Si guardò intorno ed aprì la porta ancora un po’ dando un’occhiata all’interno. Il posto era totalmente vuoto e sembrava che nessuno ci abitasse da molto tempo. Si domandò se avesse le direttive giuste, forse era un’altra? Ma quando guardò fuori sulla sua sinistra e vide l’insegna Casa di Pony sapeva d’essere nel posto giusto. Cos’era successo?

Era saggio entrare in casa e cercare qualcosa, o doveva dare uno sguardo in giro? Stava per fare un passo in casa, quando all’improvviso sentì qualcuno toccarle una spalla.

“AAAHHHHHHHHHHHHHHH” urlò girandosi per vedere chi era stato. Ma il giovane uomo che le era di fronte era più spaventato di quanto Claire lo era di lui e poteva leggerlo dalla luce nei suoi occhi.

“Come hai osato toccarmi!” disse cercando di usare un tono alto ma la sua voce faceva comprendere quanto era nervosa.

“Mi dispiace” si scusò Tom “Ma chi è lei e cosa ci fa qui? Non credo di conoscerla.”

“Stavo cercando la casa di Pony” spiegò. “Sto cercando Candy.”

Tom sentì il nome della sua amica d’infanzia e sorrise. “Oh, sei un’amica di Candy?”

Doveva solo fingere. “Sì, ci siamo incontrate alla scuola di Londra e visto che ero nei paraggi, ho pensato di farle una visita.”

“Allora perché non vieni a casa mia, ti invito per una tazza di the e ti dirò cos’è successo a questo posto.” Disse con le buone maniere che miss Pony e Suor Maria gli avevano insegnato.

***********

La casa di Tom non era cambiata, eccetto per un piccolo bambino che aveva circa due anni e che andava in giro insistendo di essere un cowboy. E non lontano da lui, la sua mamma e Pony cercavano di afferrarlo. Tom si inginocchiò e acciuffò il piccolo bambino, stringendolo fra le sue braccia “forza Tommy, non essere un cattivo ragazzo e rendi la vita facile a mamma e zia Pony, ok?” Il bambino con i suoi capelli castani ridacchiò e baciò le guance di suo padre prima che lui lo consegnasse nelle sicure braccia di sua madre. “Grazie, tesoro.” gli disse lei, prima di allontanarsi con Pony e lasciare Tom e la sua ospite da soli con le loro tazze di the.

“Mi dispiace,” disse Tom rimuovendo il suo cappello da cowboy “ma mio figlio è così energico che alla fine della giornata mia moglie e Pony sono totalmente esauste.”

Claire sorrise raccogliendo l’informazione. Allora quella vecchia donna dal sorriso affettuoso era Pony.

Tom la distrasse dai suoi pensieri. “Così volevi vedere Candy.”

Da qui erano partite le menzogne di Claire. “Sì, ci siamo incontrate a scuola alcuni anni fa e mi ha raccontato del colle e della casa di Pony. Mi piacerebbe vederla e per questa ragione seguendo le istruzioni che una volta mi ha lasciato, ho visitato il posto che mi ha detto, poteva vivere lì, ma non c’era nessuno.”

“La casa di Pony,” disse Tom con un tono di voce nostalgico, inclinandosi sulla sedia.

E seguitò a raccontarle l’intera storia. Molto tempo fa, mentre Candy viveva alla casa di Pony aveva scoperto che Suor Maria aveva ricevuto una lettera dalla Madre Superiora della sua Congregazione Cattolica dove le chiedevano di ritornare alla chiesa al suo servizio come era richiesto ad una sorella di Dio. Lei aveva provato a fare ogni cosa per poter rimanere alla casa con Pony ed i bambini ma la Madre Superiora era determinata ad averla indietro. In lacrime, se ne era andata.

Candy sapeva che avrebbe potuto restare e aiutare Pony con i lavori di casa ed i bambini ma la donna sapeva che quello non era il posto per Candy. La ragazza bionda era cresciuta adesso, aveva una carriera ed aveva il mondo da vedere. Pony le aveva assicurato che sarebbe stata bene, e adesso che era un infermiera professionista il compito della sua vita era prendersi cura di coloro che non aveva i soldi e le risorse per andare in un buon ospedale. Candy aveva esitato ma vedendo l’insistenza di Pony in merito, si era inserita nella Croce Rossa, viaggiando intorno all’intero continente per aiutare i bisognosi.

I mesi erano passati e Pony non aveva l’energia di fare tutti i lavori per allevare i bambini, fargli da insegnante, cucinare, ecc. Pony li amava con tutto il cuore, ma era anziana e si stancava molto più di quello che ammetteva. Tom che era sempre lì ad aiutala, aveva deciso che era meglio fare qualcosa e ospitare Pony a casa sua, perché dopo tutto la donna era una madre per lui. I bambini erano stati affidati in diversi orfanotrofi e la casa di Pony era stata chiusa.

Dopo che il suo giro con la Croce Rossa intorno al continente era terminato, Candy aveva fatto ritorno a casa e l’aveva trovata nello stesso modo in cui l’aveva trovata Claire: vuota e desolata e lei si era sentita come se qualcosa si fosse rotta nel suo cuore. La prima cosa che aveva pensato era che fosse successo qualcosa a Pony ma quando aveva scoperto che stava bene si era sentita meglio. Allora si era incolpata per quello che era successo alla casa, se non fosse partita non sarebbe accaduto niente ma Pony era una donna saggia e le aveva detto che prima o poi sarebbe comunque successo. Ma c’erano un sacco di momenti ed episodi che la rendevano orgogliosa e felice per i suoi bambini, perché durante quegli anni lei e Suor Maria li avevano allevati, trasformandoli in uomini e donne per bene. E i migliori esempi erano Candy e Annie.

Dopo una lunga e sincera chiacchierata, Pony convinse Candy e rimosse alcune delle colpe che lei sentiva sulle spalle e sul cuore. Ma adesso Candy non aveva alcun posto da chiamare casa, e anche se Tom la ospitava a casa sua lei decise di far visita ad Albert e trascorrere alcuni giorni a casa Andley. Le cose non erano cambiate lì e lei non era la benvenuta da alcuni membri della famiglia, ma questo non la sorprese. Albert dall’altro lato la ospitò con le braccia aperte e un sorriso cordiale, che aveva sempre avuto.

Una notte, loro fecero una di quelle loro lunghe e sincere chiacchierate che erano soliti fare nel passato mentre passeggiavano intorno al giardino della casa. Siccome Candy amava trascorrere il tempo nel giardino di Anthony, si fermarono lì e continuarono la conversazione circondanti da questi amati fiori.

E li lui le aveva raccontato i suoi progetti: la sua anima stava morendo lì. Essere bloccato in un posto come capo famiglia non gli piaceva e stava progettando di dire alla famiglia che avrebbe rinunciato alla sua posizione. Candy gli diede il suo totale supporto perché si sentiva allo stesso modo in cui si era sentita lei quando le avevano chiesto di entrare in società. Ma lei comunque sapeva che una volta diventata una Andley lo sarebbe stata per sempre, soprattutto nel caso di Albert.

Cosa successe poi? Quando lui parlò della sua decisione con il resto della famiglia loro non accettarono, e alla fine loro raggiunsero un accordo: Albert poteva essere libero quanto voleva senza lasciarsi gli impegni della famiglia dietro. Non era esattamente cosa aveva in mente ma sapeva che non poteva girare le spalle alla sua famiglia, specialmente se Candy era ancora un membro di essa, e accettò. Fece un piano e presto sarebbe partito per l’Australia. Prima di questo, Candy gli promise che sarebbe stata bene e d’accordo con il resto della famiglia, e che non aveva nulla da preoccuparsi.

La settimana dopo che Albert partì, la cameriera trovò una lettera indirizzata a lui nella camera di Candy. Tom disse che in quella lettera Candy rinnegava ancora il nome Andley e la posizione nella famiglia, ma Candy non sapeva che quello che la cameriera aveva dimenticato la lettera nel suo grembiule e quando l’aveva mandato in lavanderia l’acqua aveva distrutto la busta e tutto il suo contenuto. Prima di partire, lei andò al cimitero di famiglia e lasciò un fiore sulle tombe di Antony e Stear. Dopo questo lei lasciò la città senza dire agli altri dove sarebbe andata a vivere e come contattarla.

“Ed ecco l’ultima cosa che sappiamo di lei, Pony si è preoccupata e abbiamo cercato di convincerla che Candy sta bene.” Disse Tom finendo il racconto e bevendo un sorso del suo non-più-tanto-caldo the.

Claire stava tentando di salvare ogni dettaglio nella sua testa così da poterlo raccontare a Susannah dopo, ma le cose non andavano bene. Se loro non sapevano dove si trovava Candy, chi poteva saperlo? Lei offrì il suo saluto a Tom e la sua famiglia e andò via sapendo in anticipo che Susannah non sarebbe stata felice delle notizie.
 
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squarcy
view post Posted on 7/2/2007, 14:21     +1   -1




molto carina brava mi piace molto la ff di candy candy.. :rosa: :bocciolo: :rose: :rose rosa:
 
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jasmine23
view post Posted on 7/2/2007, 21:33     +1   -1




:molto triste: :molto triste: Che tristezza la casa di Pony in rovina ed abbandonata :infelice:
E che fine avrà fatto Candy??? :odyssea:
Non vedo l'ora di saperne di più!
 
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view post Posted on 7/2/2007, 22:51     +1   -1
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Davvero, che tristezza, che storia dolorosa! A questo punto non è più tanto importante quello che vuole fare Susanna, ma il fatto che Candy non abbia più nessun punto di riferimento, né in Albert ma nemmeno in Miss Pony! Terribile, è come diventare per la seconda volta orfani!
 
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38 replies since 21/1/2007, 13:17   1647 views
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