Quest'anime era uno dei miei preferiti.
Kazuya, Tatsuya e Minami si conoscono da sempre: vicini di casa fin da piccoli, sono cresciuti insieme. I due fratelli Uesugi, Kacchan e Tacchan, sono gemelli, anche se più diversi non potrebbero essere: il primo è un brillante studente e un dotato e tenace atleta, campione di baseball, il secondo, uno scansafatiche, allergico agli impegni di qualsiasi tipo. Alle superiori, Minami e Tatsuya finiscono in classe insieme e, mentre Kazuya e la ragazza si iscrivono al club di baseball del Mei Sei (del quale Minami diventerà, al secondo anno, la manager), Tatsuya, non è intenzionato a seguirli. Apparentemente la scelta di Tacchan sembra motivata dalla sua proverbiale pigrizia ma il ragazzo decide di non competere con il fratello in nessun campo, dallo sport a Minami.
Infatti, l’equilibrio tra i tre protagonisti, viene turbato dall’ aperta dichiarazione che Kacchan fa alla ragazza, anche se Minami si dimostra inaspettatamente interessata al pigro e svogliato Tacchan, che, consapevole di questo, sceglie di tirarsi indietro, senza darle la possibilità di compiere una scelta alternativa al fratello, proprio per non ferirne i sentimenti.
Il campionato di baseball inizia e Kazuya porta avanti il suo sogno, e quello di Minami, di arrivare a qualificarsi per il torneo Koshien, sino alla finale. La mattina della partita contro il Sumi di Akio Nitta, Kazuya perde la vita in un incidente, salvando una bimba che stava per essere investita. Nonostante il massimo impegno, il Mei Sei, esce sconfitto e la finale va al Sumi.
La morte di Kazuya getta nello sconforto la famiglia Uesugi, Minami, il club del baseball, l’intera scuola Mei Sei e Tatsuya, che decide di realizzare il sogno del fratello: si iscrive al club del baseball e mostra di avere qualità eccezionali di lanciatore.
L’anno dopo, con il nuovo e "terrificante" allenatore Kashiwaba,il Mei Sei arriva in finale e, grazie alla prova fenomenale di Tacchan, vince la partita contro il Sumi, qualificandosi per il Koshien.
Il ragazzo realizza in questo modo il sogno di Kazuya e di Minami, diventata una promessa della ginnastica ritmica, e, prima dell’ inizio del Koshien, le dichiara i suoi sentimenti.
La conclusione è in puro stile Adachi: si intuisce il riscatto di Kashiwaba come uomo, il primo posto di Minami al Campionato Nazionale di ginnastica ritmica e il futuro, insieme, della ragazza e di Tatsuya.
La critica che più spesso viene mossa ad Adachi è di essere un autore ripetitivo: character design scarsamente differenziato, storie che si basano sempre su triangoli sentimentali e baseball (o altro sport) annesso e stessa ambientazione scolastica. Per contro, il grosso merito dell’ autore sta nell’ aver saputo creare un genere unico, un perfetto connubio tra shojo e shonen manga. E non solo: Adachi è un maestro nel raccontare. Ad una grafica non particolarmente incisiva, sopperisce in modo assolutamente unico e personale nel presentare personaggi e situazioni. Il ritmo narrativo di Adachi trova nei silenzi, negli sguardi e in passaggi intuitivi il suo efficace incedere.Le sue storie vanno più interpretate che lette. Questo perché, attraverso una "semplicità ad effetto" , Adachi, fa intendere spesso gli eventi più che raccontarli in presa diretta.
In "Touch", ciò che spicca maggiormente è la continua variazione di contesti e personaggi, fin dall’ inizio, in cui si da per scontato che il vero e indiscusso protagonista della storia sia Kazuya.
Ma è nei gregari che l’autore si esprime al meglio. A partire da Tatsuya, che almeno originariamente vive all’ombra del fratello, compiendo però scelte che contraddicono la sua apparenza superficiale, come quella di rinunciare a Minami. Con il proseguo della storia si compirà il suo riscatto ma Tatsuya non diventerà mai un ineccepibile protagonista. Continuerà a mantenere le stesse caratteristiche(leggi difetti) che lo rendono amabilmente umano.
Il triangolo sentimentale viene gestito al meglio, fino alla morte di Kazuya: è una situazione sofferta da Minami e da Tatsuya, portata avanti sul filo dei sentimenti soffocati da entrambi. Dopo la morte di Kacchan, la "redenzione" del "nuovo" protagonista sarà graduale, non tanto nel baseball, quanto nel suo rapporto con la ragazza. Infatti, il Koshien diventa l’obiettivo primario di Tatsuya, che dovrà poi vedersela anche con l’invadente Yuka e una giovane idol che, nel finale della vicenda, sembra mettere più seriamente in crisi il suo rapporto con Minami.
Molte sono le comparse che fanno capolino durante la storia. Da quella più pesante e significativa del "colosso" Harada a quella più leggera di Sasaki. Il primo è un po’ il tramite di cui si serve l’autore per dialogare con i suoi stessi personaggi e, attraverso il quale, si viene indirizzati a capirli. Sasaki, invece, nonostante abbia un ruolo più contenuto, risulta essere un efficace cammeo con il quale Adachi riequilibra l’ulteriore triangolo Tatsuya - Minami - Yuka.
Lo spessore psicologico dei diversi personaggi viene delineato spesso con leggerezza, attraverso la peculiarità di certi gesti o situazioni di efficace climax.
L’allenatore Kashiwaba è un riuscito esempio di storia nella storia. Veniamo a conoscenza del suo passato, così simile a quello di Tacchan, lo seguiamo finchè non porta il Mei Sei alla vittoria, affrancandosi dal suo ruolo negativo in modo decisamente non scontato né banale, infine indoviniamo che questo è per lui un nuovo inizio come uomo, soprattutto.
Un’altra storia parallela, appena accennata, è quella tra Nishimura, asso del Seinan e l’obesa manager della sua squadra. Con pochissimi elementi Adachi ne delinea un quadro perfetto: Nishimura, accanito ammiratore di Minami, non vuole saperne della corpulenta ragazza ma, col tempo, rendendosi conto del suo affetto incondizionato, rassegnato a non essere corrisposto, inizia a riconsiderarla e a ricambiarla a suo modo. Un finale aperto anche in questa occasione ma del quale molto si intende.
Frammenti di vite che il baseball accomuna in una commedia scolastica (così l’autore definisce i suoi lavori) che, come tutta la produzione di Adachi, è un omaggio alla gioventù. Probabilmente, è la nostalgia dell’ autore verso la propria, che ispira i toni non "urlati" e accattivanti delle sue storie. Un capolavoro di sequenze di attimi sentiti, una storia che lascia il segno, che emoziona come poche altre, in cui si concentra tutto il genio di un autore inimitabile.
La serie animata di Touch, tratta dal manga, consta di più di cento episodi e di quattro edizioni cinematografiche; la prima messa in onda sul piccolo schermo in Giappone dell'opera principale di Mitsuro Adachi risale al 1985, mentre in Italia abbiamo potuto seguire le vicende di Tom, Kim e Minami solo alcuni anni dopo, all'interno del contenitore Bim Bum Bam, su Italia1.
Immagini dell'anime:Tom / Tatzuya:
Kim / Katzuya:
Minami:
Minami ed il padre:
I genitori dei gemelli:
I tre protagonisti, bambini (immagine tratta dalla sigla) ed adolescenti:
Immagini del manga