| Vorrei fare una piccola premessa ma in effetti non so cosa scrivere! Cominciamo bene, direte voi! Ho iniziato a comporre un mio seguito della storia di Candy. Temo che non sia scritto bene come altri e vi avverto che è una storia tortuosa, lacrimevole ed incompiuta. Ma mi piace scriverla e vorrei provare a dividerla con voi...spero che vi piaccia! baci
Capitolo 1
Il treno stava per partire. Terence si alzò in piedi e aprì il finestrino dello scompartimento che occupava insieme a Susanna. "Ti da fastidio se apro, Susanna?"chiese dopo averlo fatto. Era sempre così. Per quanto cercasse con impegno di pensare sempre a lei per prima, nella loro vita quotidiana era come se fosse solo. Ma oramai, dopo anni, era diventato automatico chiederle, anche se sempre un attimo dopo averle fatte, di dividere le cose con lui. Si sentiva molto in colpa per questo. Sapeva come dietro ogni minima mancanza si nascondesse un vuoto ben più grande. La giovane donna gli sorrise dolcemente. Era molto bella e adoperava ogni cura perchè il suo viso fosse sempre perfetto. Da nulla in lei trapelava il travaglio quotidiano della sua vita di invalida. "Ma certo Terence. Stavo per chiederti di farlo io stessa. Mi hai solo preceduto. L'aria è ancora un pò fredda ma sento che sta arrivando la primavera." Il ragazzo la guardò e non riuscì ad impedirsi di chiedersi per l'ennesima volta perchè non riuscisse a rimanere catturato dall'immagine della dolce e bella donna che gli sedeva di fronte. Ricordò un giorno di mille anni prima, loro due in piedi sul palcoscenico di un teatro, il bel viso di Susanna lo guardava e si era sorpreso a pensare che lei sembrava essere stata creata apposta per il ruolo di Guilietta. Così squisitamente bella. Così femminile e fragile. Il pubblico l'avrebbe certamente amata. Ma lui, quando provava per entrare nella parte di Romeo, nella sua mente evocava una Giulietta molto meno convenzionale, una nuvola di capelli spettinati e biondi e due occhi che..basta. Bisognava non pensarci. Sorrise a Susanna che ancora lo guardava e incrociò le braccia sopra il finestrino abbassato, vi appoggio sopra la testa e si immerse nella contemplazione della folla in piedi sul binario. C'era molta gente in attesa di vedere partire il treno, ancora un saliscendi di persone che cercavano di sistemare i loro cari nello scompartimento giusto, bagagli passati dal finestrino, ultime raccomandazioni e saluti che si disperdevano come bolle di sapone nell'aria frizzante di quel tardo pomeriggio di marzo. Improvvisamente, dalla porta della carrozza a fianco, scese un ragazzo biondo, snello ed elegante. Terence si sorprese a guardarlo con più attenzione. Quel modo di scostarsi i capelli dal viso..era solo di profilo ma lo riconobbe in un attimo. " Archie!" sussurrò involontariamente, raddrizzandosi dalla posizione indolente di poco prima. I passeggeri si erano quasi tutti sistemati e la silhoutte di Archibald Cornwell con il casco di capelli biondi illuminato dal sole si stagliava netta e luminosa contro l'ombra della pensilina. Ricordava da vicino la statuina di un gentil cavaliere ancien régime, le mani ora delicatamente protese a stringere quelle della persona che era rimasta nel vagone. "Fai buon viaggio e promettimi che appena sarai arrivata ci scriverai! Ci mancherai tanto, Patty e..spero che tornerai presto da noi, io ed Annie terremo sempre la tua camera pronta, lo sai!" Terence non sentì la risposta perche in quel momento il treno fischiò. Ancora un minuto e si sarebbe messo in moto. Patricia..la ragazza con gli occhiali e l'aria intelligente. Archie il damerino, Stear l'inventore, Annie la silenziosa..gli amici di ......Candy. Dalla sua memoria disciplinatamente controllata quei quattro ragazzi da molto tempo rimossi emersero interi in un istante. Archie aveva lasciato le mani di Patty e si guardava intorno. "Temo che non ce la farà" sospirò. Ma proprio in quel momento una agitatissima voce da bambina gridò "Patty! Dove sei? Patty?"e il cuore di Terence si fermò. "Candy! Qui, Candy!" gridarono Archie e Patty ad una voce facendole ampi gesti con le braccia. La ragazza bionda ed affannata era sbucata dalla pensilina parecchi metri più indietro e ora si lanciò verso di loro senza riprendere fiato. "Oh no! il treno si sta muovendo..presto Candy, corri!" " Patty perdonami, sono in ritardo, ti devo dare assolutamente una cosa..!" "Che cosa!?" Candy correva, il volto acceso, i lunghi capelli biondi che le volavano dietro. Il treno era in pieno movimento ora, ancora un attimo e non sarebbe più riuscita a raggiungere la mano della ragazza tutta protesa in avanti nello sforzo di farsi più vicina. Ma con un ultimo sforzo molto atletico per una signorina in gonnella, riuscì a depositare qualcosa nelle mani dell'amica ed un bacio sulla sua guancia. Dopodichè capitombolò al suolo. Il ragazzo biondo che le correva al fianco si inginocchiò accanto a lei. La scena aveva rapito l'attenzione di molti curiosi e dai finestrini molti volti sorridevano e ci fu anche qualche applauso e molti "Brava!". L'ultima immagine che Terence vide prima che il binario sparisse oltre una curva fu Candy che si sbacciava e gridava " Buon viaggio! Buon viaggio e torna presto! Ti aspettiamo alla casa di Pony!!"
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