Ecco il terzo capitolo, con i link per le tre canzoni dei capitoli precedenti e di questo:
www.youtube.com/watch?v=nCRawbdIhfIwww.youtube.com/watch?v=WwiIJ4TKIoQwww.youtube.com/watch?v=Zx4Hjq6KwO0&feature=fvst3. Everybody's Changing.
Le grida festanti di bambini, contenti di essere finalmente giunti a destinazione, svegliano Candy, che si è addormentata dopo una notte piuttosto movimentata, trascorsa in compagnia di miriadi di pensieri non proprio
rosei.
Dopo essersi preparata con cura e aver finito di sistemare i bagagli si precipita fuori, dove c’è il signor George che l’aspetta sorridente.
«Buongiorno signorina Candy! Visto che bella giornata che ci attende? Lei è davvero fortunata: capita di rado un così bel tempo qui a South Hampton!»
«Buongiorno George! Ma dice sul serio? Che bellezza, già mi piace quest’Inghilterra!» ride spensierata lei.
Speriamo sia un bel segno per i giorni che mi aspettano in quel college…«Ma quanta gente! Come faremo a trovare Archie e Stear?»
«Non si preoccupi; vedrà che saranno loro a trovare noi…» le risponde il maggiordomo, con un occhiolino scherzoso.
Difatti, non appena George finisce la frase, dal molo provengono delle urla euforiche, e Candy riconosce il caschetto castano di Archie e i riccioli neri di Stear, troneggiare in mezzo a tutte le altre teste.
Allora si sporge al parapetto e li saluta gioiosa, sbracciandosi come una forsennata.
E, non appena sbarca, li abbraccia con affetto, entusiasta di averli finalmente rincontrati.
«Archie, Stear! Non vedevo l’ora di rivedervi!»
«Candy, da quanto tempo!» le va incontro Alistair.
«Non siete cambiati proprio per nulla, che bello!»
«Nemmeno tu, Candy!» la stringe a sé Archibald.
«Credo proprio che sia il caso di festeggiare il tuo arrivo, no?» li interrompe il moro, mostrando loro una pistola intarsiata.
«Oddio, che razza di diavoleria hai inventato stavolta?» gli chiede preoccupato il fratello.
«Vai tra’ e sta zitto: secondo i miei calcoli, una bella pioggia di coriandoli e stelle filanti darà il benvenuto alla nostra Candy!» continua Stear, tappandosi le orecchie.
Il moro preme il grilletto, ma il fallimento è dietro l’angolo, così come gli sfottò del fratellino:
«Oh, che peccato! Che c’è che non va nella tua nuovissima creazione?»
«Ma perché cavolo…?»
«Sarà per via dell’umidità, no?» ipotizza Candy, intromettendosi nella discussione.
«Oh sì, sarà sicuramente così!» le risponde con voce mielosa Stear.
«Candy, non mi dirai che sei dalla sua parte!» ribatte scocciato Archie.
Ma Candy è troppo concentrata a guardare verso il molo, dove un ragazzo dalla chioma lunga e bruna ammira l’oceano, perso nei suoi pensieri.
D’improvviso si volta e la fissa impassibile con occhi dello stesso colore delle onde di South Hampton, per poi rigirarsi, senza averle fatto alcun cenno.
Tsk… Mi ha detto tutte quelle cattiverie ed ora fa finta di niente… Allucinante!«Ho trovato un taxi, venite!» li richiama George. «E’ ora di andare alla St. Paul School.»
«Prima non potremmo gironzolare un po’?» propone speranzoso Stear.
«No, lo sapete benissimo che ci tengono molto alla disciplina, in quella scuola.»
«
Scuola? Vorrà dire
prigione! Andrò fuori di testa se rimarrò lì dentro ancora per molto, ne sono certo!» esclama Archie.
«Ma sarebbe un vero peccato non approfittarne: abbiamo perfino chiesto un permesso speciale!» dice il fratello.
«Già, in quella scuola non si fa altro che parlare di regole e di come rispettarle!»
«Dai, Archie: perché ti preoccupi delle regole? Quand’ero alla Casa di Pony non le ho mai rispettate, nemmeno una volta!» replica Candy sorridente.
Ma uno scoppio interrompe le chiacchiere, seguito da un urlo di gioia:
«Eureka, ce l’ho fatta!»
Ma Stear si ricompone in fretta: «Ehm, mi spiace, signor George…» per poi ribattere ad Archie:
«Chi è che parlava di
fallimenti, eh? Si trattava sicuramente dell’umidità! Volete un bis?»
Un’occhiataccia di George basta però a dissuadere il Cornwell maggiore dal suo intento.
«Ah, ragazzi: volevo informarvi che anche Iriza e Neal frequenteranno la vostra stessa scuola.» precisa il maggiordomo.
L’informazione è ovviamente accolta dagli adolescenti con scarso (se non del tutto
assente) entusiasmo.
«Cooosa? Quella serpe e quel mammalucco nel nostro stesso college? Ma che sfiga, daaaai!» esclama Archie con grande disappunto.
«Ero convinto che andassero in un altro istituto, caspita!» aggiunge Stear.
«Fatti forza, Candy cara!» la rassicura il Cornwell più giovane, sorridendole di un sorriso sincero.
«Ok, ho capito: non mi lasceranno in pace neanche qui…» si lascia sfuggire Candy, rispondendo però con un sorriso altrettanto radioso.
Alla fine il tassista, dopo aver fatto una deviazione per il centro di Londra, li conduce alla St. Paul School.
Una volta davanti al grande cancello di ferro, Archie le si avvicina:
«Ecco il luogo che ti tormenterà, che odierai per mesi e mesi a venire: la nostra
prigione, Candy.»
Il giovane si affretta però a tapparsi la bocca, perché è arrivato qualcuno ad accoglierli, mentre Candy è troppo assorta per notare la nuova presenza.
E’ così… E’ così diversa dalla Casa di Pony… Così austera, così tetra, così lugubre… Non mi sento tranquilla qui: troppo grigio, troppa tristezza…Il flusso dei suoi pensieri viene però interrotto dallo schiarirsi di una voce e dalla successiva domanda:
«Miss Candice White Andrew, vero? La madre superiora la sta aspettando nel suo ufficio.»
Mentre stanno camminando per il corridoio, Candy esclama a voce alta:
«Hey, questo corridoio è simile a quello di Casa Andrew, vero Archie e Stear?»
Ma, alle sue spalle, Archie e Stear la stanno pregando in silenzio, facendo mille gesti buffi, di stare zitta, solo che la predica della suora che aveva dato loro il benvenuto non si fa attendere:
«Silenzio! E’ severamente vietato parlare nei corridoi!»
«Ehm, mi scusi…» mormora allora lei, con vocina flebile.
Caspita! Aveva ragione Archie: è veramente peggio di Regina Coeli
(1)!
Una volta arrivata al suo ufficio, Candy è costretta a salutare George e a separarsi da Archie e Stear, che devono far ritorno al dormitorio maschile. Successivamente, subisce il discorso solenne di Suor Gray, la madre superiora, che le illustra il regolamento rigido della scuola, sottolineando il fatto che essa sia un privilegio per pochi.
Dopo un’ora abbondante, la ragazza è finalmente libera di tornare in camera sua a disfare i bagagli e rilassarsi; il letto, l’armadio in legno di ciliegio, la scrivania antica, il computer, le poltrone: tutto sembra così perfetto.
Ma in cuor suo, Candy sa che in quella scuola non troverà mai il calore e la serenità che le hanno saputo dare la semplicità e l’innocenza della sua infanzia trascorsa alla Casa di Pony.
“So little time,
try to understand that I'm
trying to make a move just to stay in the game,
I try to stay awake and remember my name,
but everybody's changing
and I don't feel the same.”
(1) Licenza non proprio "poetica" XD
Ringraziamenti:• Grazie alla mia Puponaaaa
Effettivamente, come non resistere a quegli occhi? *O*
Mia madre è scoppiata a ridere, leggendo i vostri commenti, e ha detto che si vede che non mi conoscete bene
Come darle torto? XD
Grazie ancora, tesoro <333
• nannetta70: oddio, sono felicissima che tu l'abbia notato ** Difatti io credo che la musica sia ovunque e che sia nostro compito scovarla e mostrarla agli altri
Infatti è un po' dura, con tutte le storie scritte
Grazie ancora per i complimenti ^^
• jorinda belle: quella è la mia parte preferita, infatti *____*
Grazie mille
• tella661: yeeeaaah, che bello! La mia paura più grande è infatti quella di rendere tutto pesante o banale, ma vedo che l'ho scampata anche stavolta
Grazie mille anche a te ^^
• klimt_1974: che dire? Sapere che ti ho coinvolto nella storia mi rende davvero felice; è uno dei più bei complimenti che mi possiate fare ** Grazie mille
• Andy Grim: esatto, ahahaha
Grazie anche a te
Grazie davvero di cuore a tutti per i complimenti, e anche a chi ha letto ma non ha commentato
Ho dovuto modificare i ringraziamenti perchè avevo copiato il nuovo capitolo qui, quindi avevo cancellato tutto -.-
Un casino D:Edited by DazedAndConfused; - 10/3/2010, 16:19