Candy Candy

La Trampa di Alys Avalos, prosecuzione cap. X, XI, XII

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nannetta70
view post Posted on 6/3/2010, 20:09     +3   +1   -1




Cari eterni fanciulli/e, intanto desidero ringraziare il Capitano Ester per l'opportunità che mi ha tanto squisitamente riservato.

Siamo in dirittura d'arrivo e forse questi sono i capitoli più belli di questa FF. Non vi nascondo anche che quando la correggevo provavo un certo turbamento nell'immaginare Candy e Terry così vicini. Terenciane adorate preparate ventagli, fresche tisane e qualche doccia fredda per spegnere i bollori.

Ma è tutto così meravigliosamente poetico che rileggerei Alys cento e cento volte ancora...

Voglio dedicare questo capitolo a Lady G., angosciata perché sotto tesi e a Jori bella, con la quale mi trovo in perfetto accordo quando dice che Candy e Terry sono per noi eroi positivi.

Non sento mai di avervi tutte ringraziato abbastanza. Sarò noiosa ma lo farò sempre finché ne avrò l'opportunità.

Ognuna di voi a suo modo è per me speciale.

:tella:


CAPITOLO X

Impara a leggere ciò che l’amore muto scrive


- Spiegami adesso come sono accadute le cose, Spencer. Voglio la verità e solo quella - esigette il giovane padrone dal suo maggiordomo, appena ebbe varcato la soglia di casa. Con mani nervose, il giovane si tolse i guanti, mentre Fletcher, uno dei camerieri della casa, lo aiutava a togliersi il cappotto.
Spencer e Fletcher si scambiarono uno sguardo misto di stupore e di paura, un po'perplessi dinanzi all’aspetto desueto del loro capo che vestiva sempre in maniera impeccabile e ora sembrava aver dimenticato di annodare la cravatta. L'irritazione negli occhi del giovane lasciava intravedere la mancanza di sonno, ma il tono di voce francamente infastidito dimostrava che la sua condizione era vigile.

- Andiamo, uomo! Smettila di guardarmi come se fossi un fantasma e dimmi cosa è successo - ripetè Terry con irritazione.
- Bene, signore, sua moglie voleva andare al Country Club e Harry l’ha accompagnata come lei ha indicato- si affrettò a spiegare il maggiordomo, facendo un cenno al cameriere di ritirarsi. Ancora una volta si sorprese nel rendersi conto che il suo padrone si era dimenticato di mettere la giacca e il gilet. - Dopo il Country Club la signora ha deciso di trattenersi a camminare in Central Park e ha chiesto ad Harry di lasciarla da sola.
- Questo è precisamente ciò che non capisco, Spencer! - esplose Terry, dando una manata per aria - Harry sapeva bene che non doveva lasciarla sola per nessun motivo! Perché diavolo mi ha disobbedito?
- Capisco il suo disgusto, signore, - spiegò il maggiordomo cercando di calmare il giovane - ma la signora è molto convincente, inoltre ... considerando quanto è stata male in questi giorni…
-Di che parli? - chiese Terry, aggrottando le sopracciglia. - Come è questa storia che Candy è stata male?

- La signora è stata un po’ ... un po’ delicata, signore, - spiegò Spencer, sapendo in anticipo che avrebbe dovuto fornire ogni dettaglio al suo datore di lavoro per quanto fosse difficile. - Depressa potrebbe essere, forse, la parola più adeguata. Da quando lei è partito, si è chiusa nella sua stanza per diversi giorni mangiando appena come un uccellino nonostante Lucy si impegnasse come non mai a cucinare tutto ciò che la signora preferisce. Eravamo tutti molto preoccupati per lei, ma non sapevamo cosa fare giacché lei era fuori e la signora si rifiutava di vedere un medico.

Anche se Spencer pensava che il suo padrone non potesse impallidire di più, le notizie dei giorni della depressione che Candy aveva sofferto lasciò Terry più bianco del tessuto della camicia che indossava. "È colpa mia, come al solito," si disse il giovane, maledicendosi in silenzio. "Lei si deve essere sentita così indignata, così offesa dalla mia audacia, così impotente per non potermi abbandonare una volta per tutte. Sicuramente mi odierai per essermi spinto troppo in là con te, Candy ".
-Lei comprenderà - continuò il domestico, nel vedere che il giovane non lo interrompeva - che quando lei alla fine volle lasciare quella stanza tutti non ci siamo sentiti sollevati. Per questo Harry ha accettato di lasciarla camminare da sola. Ha pensato che la passeggiata le avrebbe fatto bene e che non ci sarebbe stato alcun pericolo in quanto il parco era molto affollato quel pomeriggio. Tuttavia, quando si è reso conto che lei ritardava e la notte iniziava a scendere si è proposto di cercarla. Harry ha avuto un brutto presentimento, così ha deciso di chiedere alla scorta di aiutarlo con la ricerca per abbreviare i tempi.

- Allora lei si è resa conto dell’esistenza della scorta? - chiese Terry a disagio nel pensare che Candy potesse aver scoperto l’ulteriore misura di protezione che lui aveva architettato senza che lei lo venisse a sapere. Più sospettoso, da quell’ incidente nel giardino botanico, lui aveva assunto tre professionisti che seguivano la vettura di Candy a una discreta distanza ogni volta che usciva.
- Non credo che lei abbia potuto rendersi conto, signore. Gli uomini della scorta si sono divisi in due distinte direzioni e Harry ne ha preso una terza, signore - spiegò il maggiordomo - è stato Harry ad avere la fortuna di trovare la signora proprio nel momento in cui il rapitore tentava di farla salire sulla sua carrozza. Harry l’ha minacciato con la pistola, ma l'individuo ha usato un sudicio trucco per distrarlo e c’è stata una lotta. Così che l'uomo è riuscito a ferire Harry alla gamba, signore. È stata una fortuna che nell’oscurità la prudenza di quel furfante sia stata tanto scarsa da lasciare nella pistola una sola pallottola. Se così non fosse stato, ora avremo visitato Harry al cimitero e non in ospedale.
- Che è successo allora? - Continuò a interrogare Terry, con gli occhi scintillanti di impazienza e di trepidazione.

- Solo Dio lo sa, signore, - spiegò il maggiordomo, immaginando in anticipo che la parte successiva della storia sarebbe stata ancora più difficile da recepire per il suo padrone. - Gli uomini della scorta avevano già rinunciato alla loro ricerca nella direzione fissata e stavano ritornando al punto di riunione quando hanno sentito un colpo di pistola. Fortunatamente, il suono proveniva da una sezione del parco vicino a loro, così sono corsi in quella direzione. Quando hanno trovato la signora, lei era in piedi davanti a Harry che era svenuto a causa della ferita. La signora Candy sosteneva una pistola tra le mani. A quanto pare, sua moglie era riuscita a prendere l’arma di Harry mentre lui lottava con il rapitore, e quando ha visto che Harry era stato ferito lei si è difesa con quella pistola.

- Lei ha sparato all’uomo? - chiese Terry stupito, perché sapeva bene che Candy non aveva mai usato alcuna arma. "Ti rendi conto? Tanto impaurita come doveva essere, è riuscita a raccogliere il sangue freddo per difendersi. Candy! "- Non riesco a credere che lei possa aver sollevato una pistola tanto pesante - commentò poi ad alta voce.

- A quanto pare può farlo, signore. È stata molto coraggiosa da parte sua, specialmente perché il sequestratore era anche armato.
-Vuoi dire che anche lui aveva una pistola tra le mani quando lei gli ha sparato? - chiese Terry ripassando la scena nella sua mente. Candy doveva essere disperata per minacciare l'uomo, anche se lui aveva una rivoltella puntata.
- La signora è stata molto coraggiosa. Lei non poteva sapere che l'uomo non aveva più proiettili. Sicuramente lui ha pensato che lei si sarebbe spaventata solo a vedere la pistola.
- Tu pensi che lei abbia ferito l’uomo? - chiese Terry, sempre più nervoso al solo immaginare quello che era successo.
- Molto probabilmente, perché non l’ha attaccata di più, ma è fuggito. Gli uomini della scorta dicono di aver raggiunto il posto solo pochi minuti dopo che sua moglie ha sparato. Anche loro hanno sparato, ma non sono riusciti a raggiungere l'uomo che è riuscito a perdersi nell’oscurità, quando si è accorto che non c'era modo di compiere la sua missione. La signora poi è svenuta, e non c’è da stupirsi visto che non aveva quasi toccato cibo negli ultimi giorni.
Terry rimase in silenzio per alcuni secondi. Il pericolo in cui Candy era stata sembrava ancora più evidente e schiacciante nell’ascoltare la storia di Spencer.
- Signore, se mi è consentito, - aggiunse il maggiordomo nel vedere che il suo padrone era rimasto in silenzio - credo che non dovrebbe essere duro con Harry, lui ha fatto tutto quanto era in suo potere per proteggere la signora e a tutti noi risulta che abbia rischiato la sua vita per salvarla.

Terry non disse niente, solo abbassò il capo per un momento, mentre si contorceva le mani una contro l'altra. Anche se avesse voluto incolpare Harry di quanto era successo, la verità era che non c’era nessun altro responsabile che non fosse se stesso. Gli faceva orrore solo pensare a cosa sarebbe successo se Candy non avesse avuto la buona idea di utilizzare l'arma.

- Non ti preoccupare per Harry - disse infine sollevando il capo - saprò ricompensarlo. Dimmi ora dove si trova la signora.
- In ... nella sua stanza, signore, - esitò il maggiordomo, diventando ancora più nervoso - Deve scusarmi, ma c'è qualcosa che non le ho detto per telefono - confessò l'uomo chinando la testa.

Il sopracciglio sinistro di Terry si arcuò in un gesto riflesso. La sua mente cominciò a lavorare velocemente, immaginando le peggiori cose possibili. Già il suo cuore gli aveva detto che Candy non stava davvero bene, come Spencer gli aveva assicurato nella conversazione al telefono.
- Parla - disse lui solamente, con la sua voce carica di tensione.

- La signora non ha ancora recuperato coscienza, signore - spiegò il maggiordomo, perdendo colorito nel vedere l'espressione del suo padrone - il medico dice che probabilmente è entrata in una sorta di shock per l’esperienza vissuta. Sua madre è qui dall’incidente. Si è incaricata di prendersi cura della signora ed è stata lei a decidere di non dirle dello stato in cui si trova sua moglie prima del suo rientro. Mi dispiace averglielo nascosto, ma è stato un ordine di sua madre. Per favore, mi scusi ...
- Non ti preoccupare, Spencer - rispose il giovane, troppo preoccupato per lo stato di Candy per arrabbiarsi con il suo maggiordomo - Da quanto tempo è incosciente?
- Da più di quarantotto ore, signore, - rispose il maggiordomo - Il medico ha detto che possiamo solo aspettare che lei reagisca da sola e nel frattempo darle la migliore assistenza possibile.
Terry annuì con il capo come stordito, sentendo il pavimento sotto di lui sparire completamente inghiottendolo. Il peso della sua angoscia si faceva sempre più doloroso. Senza aggiungere altro, il giovane lasciò il suo maggiordomo e si diresse nella camera da letto principale.

Solo la fioca luce di una lampada a cherosene illuminava la stanza. Terry dovette abituare i suoi occhi all’oscurità della stanza entrando. Il letto a baldacchino aveva le tende tirate, così che non poteva distinguere chi giaceva incosciente nel letto. Dopo un po’ il giovane si accorse che una donna era in piedi vicino a uno dei comodini, mentre bagnava un panno in una bacinella. La donna era alta e la sua figura risultò al giovane immediatamente familiare.
- Madre! - Esclamò il giovane, richiamando l'attenzione della donna che reagì subito voltandosi.
- Terry! Grazie a Dio sei tornato! - disse lei con un’espressione di sollievo, ma contenendo allo stesso tempo il volume della voce in un solo sussurro. Eleanor lasciò il panno sul comò e corse incontro a suo figlio nel vano della porta.
- Ti ringrazio per essere stata qui tutto questo tempo - disse il giovane, cercando di sembrare sereno, ma fallendo miseramente nell’intento - Come sta? - Domandò incapace di trattenersi.
-Ancora incosciente, - disse la donna, abbassando gli occhi - Il medico dice che è comprensibile dopo quello che è successo e considerando che nei giorni precedenti ... - Eleanor fece una pausa, ancora incerta se quello fosse il momento migliore per parlare con suo figlio dello stato di Candy nei giorni precedenti al tentativo di sequestro.
- Sì, madre, già Spencer si è incaricato di dirmi che era depressa prima dell'incidente, - annuì Terry sentendosi sempre più miserabile. - È colpa mia.

Eleanor non disse nulla. L'espressione di disappunto sul volto di Terry era più eloquente delle sue parole. La donna era abbastanza perspicace per immaginare che la coppia avesse avuto un serio litigio prima della partenza di Terry. Conoscitrice del cattivo carattere di suo figlio, Eleanor si immaginava che il ragazzo avesse ragione di sentirsi in colpa per la depressione della moglie. Tuttavia, nelle infelici circostanze presenti non era una buona idea approfondire il tema.
- Non parliamo di questo ora - disse lei sorridendo lievemente mentre posava la mano sulla spalla del figlio in un gesto di comprensione - È bello che tu sia tornato, Terry. Il fatto che lei sappia che sei al suo fianco la aiuterà sicuramente a riacquistare coscienza al più presto.
Dicendo questo, la donna incoraggiò il ragazzo con un movimento degli occhi, perché si avvicinasse al letto. Terry non se lo fece ripetere due volte. Tuttavia, quando era a pochi passi si fermò di colpo.
Candy sembrava dormire profondamente. I capelli biondi che le incorniciavano il viso sembravano più drammaticamente luminosi in contrasto con il pallore delle guance della giovane. Terry, che aveva sempre ammirato il tocco carminio sul viso bianco di Candy e il colore acceso delle sue labbra, non poté fare a meno di spaventarsi vedendo il pallore che ora sembrava dominare l’aspetto della ragazza.

Sentendo sopra di sé tutto il peso dei suoi rimorsi, l'uomo si inginocchiò accanto al letto. Le sue mani cercarono involontariamente la mano inerte che la ragazza teneva abbandonata sul cuscino. Senza riuscire a fare o dire nulla, l'uomo rimase in silenzio per un po', osservando il sonno della ragazza con ansiosa attenzione. Il polso costante della ragazza e il dolce movimento del petto gli dicevano che la vita ancora scorreva normalmente nel corpo di Candy, ma il pallore del volto aveva la tonalità tipica della cera e dei sudari che lo terrorizzava.
Nella sua incoscienza, la ragazza si muoveva un po'girando il viso verso la direzione in cui si trovava Terry. Fu così che lui poté notare il livido che attraversava tutta la guancia sinistra della ragazza dissolvendosi fino alle tempie. Spaventato, Terry cercò sua madre con lo sguardo, i suoi occhi erano carichi di una domanda inespressa che Eleanor comprese subito. La donna si avvicinò a lui per dargli la spiegazione che sapeva in anticipo non avrebbe contribuito a migliorare lo stato d’animo di suo figlio. Tuttavia, non aveva altra scelta che dire la verità.
- Supponiamo che lei abbia lottato con l'uomo che ha tentato di rapirla- raccontò Eleonor, facendo una pausa - è probabile che l’uomo l’abbia colpita durante la lotta.

Terry rimase attonito per un paio di secondi. Poi, una scintilla di rabbia cominciò a brillare nei suoi occhi, che fecero rabbrividire Eleanor da capo a piedi. Conosceva bene il significato di quello sguardo pungente e lo temeva. Contemporaneamente, i pugni dell'uomo si strinsero e il suo viso si incendiò in un misto di indignazione e di impotenza. Ciononostante, il silenzio si mantenne per un istante infinito, mentre Terry si voltava di nuovo ad esaminare i segni sul viso di sua moglie.
- Maledetto figlio di puttana! - Disse lui alla fine, con voce velata dalla rabbia, quasi in un sussurro. La sua furia era troppo poderosa in quel momento perché venisse espressa ad alta voce. Mai in vita sua aveva sentito qualcosa di più pesantemente oscuro - Quel bastardo ha avuto il coraggio di colpirla! - Aggiunse in seguito con lo stesso tono che sarebbe sembrato calmo se non fosse stato per il tremito delle sue mani.
- Terry ... - Balbettò la donna accanto a lui, senza sapere come calmare suo figlio.
- No mamma, non dire nulla - la interruppe - Lasciami solo con lei, vuoi? - chiese il giovane senza smettere di guardare Candy.

Eleanor aveva già notato lo stato di stanchezza e di trascuratezza in cui il ragazzo era arrivato. La prudenza le diceva che era più opportuno che Terry andasse a riposare per almeno un paio d'ore, ma sapendo che il momento era troppo grave per pensare a questi dettagli pratici, la donna suppose che non era il caso di insistere con suo figlio. Forse era meglio lasciare che Terry lottasse da solo con la ferita enorme di sapere che qualcuno aveva aggredito e picchiato sua moglie in sua assenza. Per affronti del genere non c’era alcuna consolazione, se non ascoltare la prudenza.
- Va bene,- accettò Eleanor - ma tornerò dopo un po'.
Terry non le rispose e Eleanor si limitò a uscire in silenzio dalla stanza.
"Io sono l’unico responsabile di quanto è accaduto" ,si disse una volta da solo, mentre liberava il volto della giovane da qualche ricciolo ribelle. "Ma, te lo giuro, Candy, che quei bastardi dei Leagan pagheranno caro quanto è successo. Farò in modo che desiderino di non essere mai nati e che maledicano l'ora in cui hanno osato farti del male. Te lo giuro. "

Se Terry avesse detto ad alta voce ciò che pensava, sicuramente la sua voce sarebbe risuonata piena di rabbia e forse si sarebbe spezzata a causa del senso di colpa implicito. Ma la rabbia era talmente profonda che non poteva essere tangibile in alcun modo. Doveva tenerla dentro, dove si conservano i sentimenti più profondi, quelli che fanno più male per quanto silenziosi e intimi, quelli che non possono sfogarsi neppure con le lacrime.
Così, in silenzio e senza lacrime, Terry rimase accanto a Candy per diverse ore. Ore che non contò, solo patì, mentre guardava il viso della ragazza che dormiva, alimentando nello stesso tempo il suo odio più cupo e la sua passione più pura. Odiando se stesso e amando Candy nonostante tutto, senza ricordare neppure la ragione per la quale avevano litigato.

All'alba Eleanor tornò nella stanza, sperando che, forse, la prima amara impressione avesse ceduto alla stanchezza evidente. Tuttavia, entrando nella stanza scoprì che suo figlio era ancora sveglio, seduto in una poltrona che lui stesso aveva avvicinato al letto.
-Dovresti fare un bagno e cercare di riposare un po'- suggerì la donna.
- No - rispose lui senza guardarla.
- Terry, non essere testardo, non la aiuterai in nulla e ti farai solo del male - insistette la donna. “È cocciuto come Richard” pensò dopo lei, senza riuscire ad evitare un movimento del capo.
- Non voglio, te l’ho già detto -ripeté lui visibilmente infastidito dall’insistenza della madre.
- Terry .
- Lasciami solo. Non lo capisci? - ribatté lui acidamente.
- Molto bene. Fai come vuoi- rispose la donna, perdendo la pazienza - Quando lei si sveglierà, nemmeno ti riconoscerà con quella barba incolta e un odore da treno di seconda classe. Mi auguro solo che non si spaventi confondendoti con il sequestratore. - sentenziò lei, dirigendosi verso l’uscita della stanza, ma quando raggiunse la porta si voltò e aggiunse- nel caso in cui cambiassi idea, ti ho lasciato dei vestiti puliti sullo sgabello e ci sono degli asciugamani in bagno. Tra l'altro, Candy non se ne avrà a male se ti stendi a dormire accanto a lei.
Dicendo questo, la signora Baker chiuse la porta dietro di sé, sperando che le sue ultime parole sortissero l'effetto desiderato.

L'orologio continuò il suo implacabile cammino. Terry tardò un bel po’ seduto nel sofà di Candy, ancora troppo sopraffatto dai rimorsi. Tuttavia, verso le quattro del mattino cominciò a considerare la premura di sua madre in quanto al bagno, fino a quando finalmente decise che non era affatto una cattiva idea. A malincuore, il giovane lasciò il suo posto accanto a Candy e si diresse verso la doccia.

L'effetto dell’acqua calda ben presto cominciò a manifestarsi nel corpo dell’uomo che, quando lasciò il bagno, si sentiva, se non più tranquillo, almeno non tanto a disagio con se stesso. Con passi pesanti per il sonno improvviso che cominciava ad avvolgerlo, Terry si avvicinò di nuovo al letto di Candy. La ragazza era rimasta immobile e lontana.
"È curioso” pensò Terry tristemente, "che anche pallida e con quel livido sulla guancia sia così bella."
Senza pensarci molto, il giovane si sedette accanto alla ragazza, seguendo con lo sguardo il ritmo ipnotico della sua respirazione.
“È inutile che mi inganni. Io non potrei smettere di amarti anche se lo volessi, Candy” affermò a voce alta e fu l’ultima cosa che disse prima di addormentasi profondamente.

La luce trapassò le finestre e poi scivolò tra le pesanti tende di broccato, raggiungendo il bordo. Là dove il tessuto quasi toccava il suolo, trovò il passaggio che le permise di entrare nella camera da letto, anche se furtivamente. Contenta di avere raggiunto il suo scopo, la luce viaggiò fino al letto e accarezzò le palpebre della ragazza. Il contatto era caldo anche se la giornata invernale fuori era fredda.
Un attimo dopo, il suono di una respirazione misurata entrò nelle orecchie mantenendosi costante. A poco a poco, un aroma di incenso marocchino, miscelato con agrumi e legni orientali, cominciò a percepirsi con decisione nell’atmosfera, mentre la punta delle dita prendeva conoscenza del tessuto delle lenzuola. Al fondo delle sensazioni, un mal di testa sempre più forte andava definendosi lentamente. Tuttavia, un dolce calore la avvolgeva tutto intorno e un senso di sicurezza le stringeva al petto. Ci fu una pausa durante la quale il limbo lottò con la realtà, la coscienza che resisteva a risvegliarsi. Dopo pochi secondi, finalmente la ragazza aprì gli occhi.
La prima cosa che percepì fu che la sua testa poggiava sul petto di qualcuno. Un attimo dopo sentì le braccia che la circondavano e riconobbe il profumo che si era infiltrato nei suoi sensi minuti prima del risveglio.

"Terry?" Fu la prima cosa che pensò, incapace di comprendere la situazione. In realtà poco le importava di comprenderla. Era tra le sue braccia. Forse era un sogno. Ma il sogno ben presto cominciò a muoversi e presto gli occhi blu verdi la guardarono con sorpresa e preoccupazione. Quando le pupille si incontrarono, Candy ricordò immediatamente tutto quello che era successo e anche se non sapeva con sicurezza se i suoi ricordi corrispondessero ad un incubo, un dolore improvviso le riempì il petto.
- Terry! - Fu la sua prima parola, pronunciata quasi come un gemito. Un momento dopo le forti braccia del giovane la circondavano mentre lei scoppiava in lacrime sul suo petto.
L’uomo non poteva dire nulla. Sentiva il naso della ragazza sprofondare nell’accappatoio che indossava e il leggero tremore del suo corpo contro il suo mentre singhiozzava. Un groviglio di emozioni gli affluiva nel cuore. Quando si era addormentato? Com’è che lei era finita a cullarsi tra le sue braccia? Dio, lei era finalmente tornata in sé! Disgraziatamente, tutta la gloria del momento veniva oscurata in quello stesso istante dall’amarezza con la quale lei piangeva. Terry aveva visto Candy piangere di rabbia o tristezza, ma mai piangere disperatamente come stava facendo ora.

-Ho avuto tanta paura, Terry! Terry! - iniziò lei a dire tra i singhiozzi, le sue parole spezzate e le mani tremanti - Quell’uomo ... una pistola ... Harry ... - diceva lei, accavallando le parole mentre la sua mente lentamente metteva insieme i pezzi del rompicapo.
In quel modo trascorsero i minuti. Lei continuò a piangere per lungo tempo, e lui si limitò ad abbracciarla ed accarezzarle la testa con tutta la tenerezza di cui era capace. In quel momento magico le distanze fissate prima erano state dimenticate, lasciando al loro posto il naturale legame che sempre li aveva uniti. Almeno in quel momento entrambi si sentirono una coppia, nell’accezione più spirituale del termine, anche se nessuno di loro era in grado di discernerlo consapevolmente.

Mentre i singhiozzi e la paura si calmavano, i ricordi di Candy gradualmente ripresero un senso. Mentalmente la ragazza tornò a sentire il silenzio del parco, sentì il freddo del crepuscolo, vide l'uomo che la inseguiva. Tutto il resto si assemblò, i suoi tentativi di difendersi, il colpo, il suono della rivoltella di Harry, la lotta e poi Harry che cadeva a terra dopo lo sparo ...
- Mio Dio, Harry! Terry, dove è Harry? - chiese la ragazza con ansia, separandosi alla fine dal petto del giovane.
- Anche in questi momenti devi pensare agli altri, vero? - disse infine Terry, sorridendo con tristezza alla vista del volto preoccupato di Candy - Lui sta bene, tuttelentiggini. È ferito alla gamba, ma credo che vivrà per raccontarlo ai suoi nipoti - le rispose, mentre le baciava la fronte come se fosse la cosa più naturale del mondo - Sei tu che ci hai tenuti preoccupati degli ultimi tre giorni, ma ora è sorto il sole, Candy. Va tutto bene.

Dicendo questo, il giovane prese di nuovo la testa della ragazza per adagiarla dolcemente sul suo petto. Le ultime ore che aveva passato accanto al letto di Candy erano state lunghe ed estenuanti, ma in quelle ore non aveva pensato a cosa fare della sua relazione con la ragazza, appena lei avesse ripreso conoscenza. In quei momenti di angoscia recentemente terminati, tutto quello che riusciva a pensare era che lei si svegliasse. Che cosa sarebbe successo dopo non era più rilevante ... almeno per ora. Sapeva che c'erano cose che dovevano essere dette, ma aveva paura di rompere l'incantesimo ... Non ora che lei si aggrappava a lui come se fosse l'unica persona al mondo di cui potesse fidarsi, non ora che si erano svegliati insieme e avevano condiviso il letto abbracciati.
Candy, da parte sua, non voleva tornare alla scomoda realtà delle cose tanto dure che si erano detti l'un l'altra.

Per il momento, godere del calore dell’abbraccio di Terry e del profumo del suo corpo era l’unica cosa a cui poteva e voleva pensare. La lettera che lui aveva scritto e le decisioni che lì erano state prese erano state momentaneamente dimenticate. In fondo a tutte le sensazioni, il mal di testa continuava, ma il calore che la ricopriva compensava il malessere. Era così naturale essere ricoperta dalle sue braccia e appoggiare la testa sulla sua spalla, in modo così logico e dolce mentre lui le accarezzava i capelli, che non c'era motivo di interrompere quel momento.

Un dolce bussare alla porta li riportò alla realtà. Terry ricordò allora che non aveva finito di vestirsi e si diresse al bagno per farlo, mentre diceva a chi bussava alla porta che si poteva entrare. Candy osservò Terry perdersi dietro la porta del bagno e lottò per nascondere il suo imbarazzo quando si rese conto in che condizioni avevano dormito insieme, quando la madre di Terry e Sophie entrarono nella stanza. Entrambe le donne non stavano nella pelle dalla gioia quando si resero conto che Candy si era risvegliata. Immediatamente le donne si dedicarono ad esaminare lo stato della ragazza e a posizionare nuovi impacchi freddi per accelerare la scomparsa del livido causato dal colpo. Poi venne il tè con una leggera dose di analgesico per il mal di testa e un po'di conversazione femminile per alleggerire il cuore.
Quando Terry uscì finalmente, di nuovo vestito con la sua solita cura, Candy stava già facendo colazione con tanto buon appetito, che anche lui improvvisamente si ricordò di aver dimenticato il suo stomaco durante le ultime ore. Dopo diversi giorni, Lucy, la cuoca, tornò a sentirsi utile.

I giorni seguenti trascorsero in una calma apparente. Essendo sempre di spirito reattivo e forte costituzione, Candy non tardò a riprendersi fisicamente dall’incidente. Emotivamente la questione era diversa, ma la presenza costante di Terry e la comprensione da lui dimostrata interrompendo il suo viaggio solo per stare con lei, era una compensazione sufficiente agli incubi costanti che la ragazza subiva durante le notti seguenti. Immaginando che fosse solo una questione di tempo, la ragazza conservò per sé questo dettaglio.
Entrambi i giovani tacitamente scelsero di agire come se nulla fosse accaduto nei giorni prima della partenza di Terry e vissero di nuovo una sorta di tregua delicata, se non proprio conciliante. Tuttavia, la prima apertura fisica che si erano concessi quando Candy aveva ripreso conoscenza, non si era ripetuta. Candy non aveva nemmeno provato a chiedere aTerry come è che erano finiti a dormire insieme. Né si erano scambiati le spiegazioni che entrambi sapevano essere necessarie. Era come se si fossero accordati che, date le attuali circostanze, era meglio aspettare per affrontare una conversazione tanto spinosa. La domanda era: per quanto tempo? Così trascorsero un paio di giorni, finché non fu necessario che Candy lasciasse la casa per una visita al quartier generale della polizia.

Anche i Granchester avrebbero voluto dimenticare l'incidente per sempre. La verità era che se volevano neutralizzare i Legan totalmente, perché una cosa del genere non accadesse di nuovo, dovevano scavare in fondo ai fatti. Così, quando il medico consentì a Candy di uscire, Terry la accompagnò alla stazione di polizia perché deponesse la sua dichiarazione e cercasse di identificare l’aggressore tra gli schedati che rispondevano alla sua descrizione.
Passare la mattinata negli uffici della polizia revisionando le fotografie dei delinquenti e rimuovendo ricordi sgradevoli era l'ultima cosa che Terry avrebbe voluto. Non solo era difficile sapere che lei stava attraversando un brutto momento, ma lui stesso doveva lottare contro le fitte di rabbia e indignazione nell’ascoltare dalle labbra di Candy come l'uomo l’avesse picchiata al punto di farle perdere coscienza.
Lei, però, con quella forza interiore che la muoveva a un ritmo diverso dalle altre donne che Terry aveva conosciuto, aveva mantenuto la sua integrità durante tutta la dichiarazione e mentre ripassava le foto. Se non l’avesse conosciuta tanto bene, Terry avrebbe potuto pensare che la ragazza narrasse delle cose che era successe a un’altra persona e non a se stessa, ma l’insolito pallore delle sue guance gli diceva che lei se la stava passando male, anche se resisteva a lasciarsi vedere intimorita.

In più di una occasione lui tentò di fermare l’interrogatorio quando la polizia che faceva le domande insisteva nell’approfondire i dettagli, ma tutte le volte lo sguardo determinato di Candy lo interrompeva di colpo. Lei continuò senza fermarsi, anche se la sporadica tensione delle sue tempie la tradiva. Così trascorsero quasi due penose ore.
Lasciando il quartier generale della polizia, il rientro a casa trascorse in silenzio. I ricordi risvegliati dalla dichiarazione giudiziale avevano certamente influito sull’umore di Candy, anche se lei si ostinava a farsi forza. Terry, da parte sua, non poteva cancellare il cattivo sapore dalla bocca al pensiero del pericolo in cui la moglie era incorsa e all’inferno che senza dubbio entrambi avrebbero sofferto se il rapitore avesse eseguito con miglior fortuna. Entrambi rimasero il resto del viaggio senza parlare, ognuno lottando per apparire calmo e distante. Così tornarono a casa.

Il pranzo trascorse in un sepolcrale silenzio. In qualche modo il ricordo degli eventi vissuti aveva costretto Candy a volgere lo sguardo alla realtà. Lei non riusciva a credere a quello che era successo. Dall'infanzia Neil e Eliza avevano fatto sfoggio della loro cattiva educazione e in più di una occasione le avevano dato prova dell’oscurità del loro cuore ... ma assumere delinquenti per privarla della sua libertà con chissà quali altri più neri propositi... questo andava al di là di ciò che lei avrebbe potuto immaginare.

Non aveva alcun dubbio che quell’atto di violenza provenisse da loro, ma sapeva che se non avessero trovato l'uomo che aveva tentato di rapirla, non avrebbero avuto alcuna prova per accusare i Leagan. E se non lo avessero mai trovato? Che cosa sarebbe successo se in fine dei conti, avesse finito per divorziare da Terry come era originariamente previsto? Che cosa sarebbe accaduto quando lui non le sarebbe stato più accanto per proteggerla? Se la giustizia non avesse potuto fare qualcosa per aiutarla prima che lo zio la privasse del suo sostegno nel sapere del divorzio, sicuramente sarebbe stata una preda facile per i Leagan. Per la prima volta nella sua vita Candy sentì una paura ancora maggiore di quel viaggio forzato verso il Messico. I brutti ricordi di quei giorni e il deserto sembravano un gioco da ragazzi dinanzi alle oscure prospettive che si stagliavano all’orizzonte.

In mezzo a tutte queste sgradevoli speculazioni, il mistero della presenza di Terry nella sua vita contribuiva solo ad inquietarla ulteriormente. La ragazza si fermò a fissare il piatto per un lungo lasso di tempo senza animarsi a mangiare. Anche Terry, da parte sua, non sembrava molto entusiasta del cibo.
"Che cosa starà pensando?" si chiedeva lei, mentre rigirava la pasta con la forchetta e guardava di traverso il volto del ragazzo che sembrava essersi trasformato in una pietra indecifrabile.
Incapace di sopportare il silenzio, la ragazza chiese che le ritirassero il piatto e si scusò, dicendo che aveva bisogno di un po'di riposo. Terry annuì, ma quando stava per varcare la porta della sala da pranzo, la sua voce la fermò.
- Salirò al Country Club per vedere se posso esercitare Sultan anche se solo per un po'- disse lui mentre si portava alle labbra un bicchiere d'acqua. Improvvisamente sembrava così freddo che il sangue di Candy le si gelò nelle vene.
- Va bene - rispose lei, e senza ulteriori commenti gli voltò le spalle, dirigendosi verso la sua stanza.

Seccata con se stessa, con la situazione e perfino con l'aria che respirava, Candy entrò in camera sua e neppure chiamò Sophie perché l’assistesse. La ragazza sedette di fronte alla sua pettiniera, mentre iniziava a rimuovere le forcelle che sostenevano la sua acconciatura. Non sapeva cosa pensare riguardo a Terry.
"Mi ama", si diceva guardandosi allo specchio, "Sono stata troppo cieca tutti questi mesi e mi sono rifiutata di realizzarlo ma non lo posso più negare. Appena ha saputo del sequestro ha lasciato il tour per stare con me, nonostante io lo avessi trattato male” gli occhi della ragazza si velarono di tristezza. Candy si detestava per essere stata tanto stupida. Con gesto nervoso la ragazza sbottonò la camicetta di pizzo, mentre ricordava gli avvenimenti degli ultimi giorni.
"Quando ho ripreso coscienza e mi sono ritrovata addormentata tra le sue braccia pensavo di essere in cielo", continuò, sorridendo tristemente, "ma le cose che sono accadute quella notte ci hanno separato ancora ... ci separeranno per sempre, perché è ovvio che col passare dei giorni lui si allontana sempre di più da me nuovamente ... come ha detto nella sua lettera. Ogni volta che mi vede si ricorda del mio rifiuto e io non posso biasimarlo per essere risentito con me ".
Candy sciolse i lacci che tenevano il corsetto e si sbarazzò anche della crinolina e delle calze. I camerieri della casa avevano cura di mantenere i camini accesi in ogni stanza così che non le importava rimanere solo in biancheria intima. All'improvviso, tutto sembrava pesante e opprimente. Avrebbe voluto liberarsi del peso sul petto come aveva fatto con i vestiti, ma non era così facile e semplice come spogliarsi. Con il cuore affaticato, la giovane donna si avvolse nella vestaglia di seta e si buttò sul letto.
" Non mi perdonerà mai," fu l'ultimo pensiero coerente che la ragazza poté ricordare prima che il sonno successivo al pianto la vincesse.

Impressionata e con il volto livido, la prozia depositò la lettera che aveva appena letto sul tavolino da tè. Eliza, seduta di fronte all’anziana, faceva del suo meglio per sembrare seria e indignata, ma dentro di sé il suo cuore batteva allegramente. Bastava guardare il volto della signora Elroy per capire che la lettura aveva sortito l'effetto desiderato.
"Candy, sei nelle mie mani, maledetta orfana”, pensò la giovane mentre accarezzava lentamente i nastri di seta che adornavano il suo vestito.
- Sono profondamente costernata! - Disse finalmente la vecchia alzandosi in piedi.

-Questo è del tutto comprensibile, zia - disse Eliza seguendola con lo sguardo - come potevamo immaginare ciò che Candy stava tramando?
- Tuttavia tu avevi abbastanza sospetti per intercettare la loro corrispondenza - segnalò la signora, che non digeriva del tutto l'idea di sottrarre la corrispondenza altrui utilizzando gli inservienti come spie.
- L'ho fatto per la famiglia, zia - si affrettò a dire la ragazza - ho sempre diffidato di Candy. Sono sicura che se non la si vigila costantemente finirà per disonorare la reputazione di tutta la famiglia.
- Ma come è possibile che una persona tanto amabile e integra come il giovane Granchester abbia accettato un accordo del genere con una simile naturalezza? - si chiedeva Emily che aveva simpatizzato con Terry fin dall'inizio e si rifiutava di credere che anche lui fosse d’accordo nell’inganno.
- Oh, zia, lui è così innamorato di Candy, il povero, che avrebbe fatto qualsiasi cosa lei gli avesse chiesto - asserì la ragazza, mentre simulava un’espressione del viso contrita - Ma, vede, Candy non è interessata al matrimonio . Vuole solo sbarazzarsi di ogni responsabilità per dedicarsi a quella vita di libertinaggio che le piace. Sicuramente dopo il divorzio avrà il cattivo gusto di vivere da sola, lavorare come un’operaia comune, portando il nostro buon nome di bocca in bocca. Se lo immagina!

- Non possiamo permettere che accada una cosa simile! - Esclamò la signora con veemenza, mentre batteva il palmo della mano sinistra con il ventaglio che sosteneva nell’altra - Cosa possiamo fare per impedire il divorzio?
- Ho la soluzione zia - rispose Eliza avvicinandosi alla vecchia e mettendole la mano sulla spalla per tranquillizzarla - ho parlato del caso con gli avvocati, naturalmente senza far nomi, e loro mi hanno consigliato di annullare il matrimonio prima che sia trascorso un anno. Così Candy resterà sotto la tutela dello zio e poi potremo costringerla a sposarsi con chi vogliamo.
- Ma chi si vorrà esporre alla vergogna di prendere per moglie qualcuna che ha vissuto con un altro uomo. . . anche se è ancora vergine? - chiese la zia angosciata - Sicuramente nessuno di buona famiglia. Questo è sicuro.
- Su questo si sbaglia, zia -, intervenne Eliza, una scintilla di trionfo negli occhi - Mio fratello Neil è disposto a farlo per salvare l'onore della famiglia.

La signora Elroy rimase attonita. Non avrebbe mai immaginato che suo nipote Neil, dopo l'imbarazzo dettato dal fatto che il suo fidanzamento fosse stato annullato, era ancora disposto a sposare Candy, soprattutto in condizioni così sfavorevoli. Anche se naturalmente, sposare una Andley dava sempre i suoi frutti nel lungo periodo - pensò Emily orgogliosa. Sì, forse era la soluzione al problema.
- Non voglio che Neil si sacrifichi in questo modo - disse la vecchia ancora indecisa.
- Oh no zia, lui è più che disponibile. Mio fratello ha un cuore buono, che in fondo conserva ancora sentimenti di tenerezza verso Candy. Salverà l'onore della famiglia ben volentieri - le assicurò Elisa, con un gesto di rammarico.
- Capisco - asserì la prozia, pensando che fosse incredibile quello che alcuni uomini fossero disposti a fare quando sono infatuati di una donna. Emily era troppo vecchia per non capire che Neil desiderava Candy con una passione malsana che, in fondo, la disgustava. Tuttavia, poco le importava dell’ossessione di suo nipote. L'unica cosa che la preoccupava era il futuro della famiglia. Lignaggio, relazioni e fortuna erano tutto, e per loro avrebbe rischiato qualunque cosa - Se è così, allora dobbiamo procedere immediatamente per annullare questo matrimonio.
- Sono d'accordo zia - rispose Elisa osando abbozzare un lieve sorriso - Se lo desidera Neil e io l’accompagneremo a New York, perché siamo certi che avrà bisogno di tutto il nostro sostegno.
- Va bene, figliola. Farò in modo che George organizzi il viaggio.

In silenzio Eliza pensò che la visita a New York sarebbe stata un'ottima occasione per fare compere e acquistare un nuovo braccialetto da Tiffany. Sempre che ci fosse qualcosa da festeggiare con l'acquisto di un nuovo gioiello.

Candy aveva cominciato a camminare senza meta. Per quanto cercasse di calmarsi non ci riusciva. Cercava Terry senza successo. Era un inferno saperlo lontano e risentito con lei. No. .. non voleva parlare con nessuno o vedere nessuno ... tranne lui. Se solo avesse potuto incontrarlo ... Poteva esserci tra loro qualcosa di più che freddezza e distanza?
Nelle ombre della notte si voltò e vide un volto, ma non era quello che cercava. Era il volto dell’uomo che l’aveva aggredita. Candy cominciò a correre, ma ancora una volta il delinquente la raggiungeva afferrandola per la vita. L'uomo l’attirava violentemente contro di sé e lei cercava invano di liberarsi. Voleva urlare, ma non poteva. Ansimando, cercava di difendersi e l'uomo, disgustato dalla reazione di lei, la colpiva lasciandola immobile. Non riusciva ad alzare un dito, ma era ancora capace di vedere e sentire. L'uomo la buttava al suolo e poi si gettava su di lei. Poi vide, per una metamorfosi strana, che il volto dell'uomo era ringiovanito e i suoi occhi grigi erano diventati marroni, con un libidinoso scintillio che la spaventava.
- Non hai voluto essere mia moglie - le diceva l'uomo con gli occhi marroni e la sua voce non era altro che quella di Neil - Ora sarà ciò che io voglio. Ti tratterò come la cagna che sei.
Candy avrebbe voluto gridare di orrore e disgusto, ma la sua voce non le rispondeva mentre guardava con angoscia come Neil le strappava i vestiti e cominciava a palparla grossolanamente, facendole del male ad ogni tocco.

- Terry - cominciò lei a balbettare in lacrime - Terry! Terry! - riuscì alla fine ad urlare terrorizzata.

Nel silenzio della stanza, si sentì in lontananza il rumore della porta che si apriva senza preavviso.
- Candy! - la chiamò una voce il cui timbro le risultava familiare, anche se era appena un sussurro - Candy! svegliati, Candy! - Terry la chiamava ancora scuotendola delicatamente. La ragazza, spaventata, finalmente aprì gli occhi, con il terrore riflesso in loro.
Seduto accanto a lei stava Terry in persona, con quegli occhi blu che lei si aspettava di vedere freddi e distanti e che ora la guardano con preoccupazione. Per un secondo il cuore di Candy rimase in sospeso. Le bastava vederlo per sentire che le ultime fondamenta di integrità affondavano miseramente dopo l'incubo. Incapace di controllare le lacrime che le annebbiavano la vista e con brividi interiori, Candy si dimenticò di tutto rifugiandosi tra le braccia del giovane che l’accolse con stupore misto ad una gioia inaspettata.
- Dio mio, Terry! Sei qui, amore mio! - lo chiamò lei piangendo, mentre nascondeva il viso nel petto del ragazzo. L'aroma di Terry subito le invase i sensi, confortandola lentamente. Improvvisamente sembrava che i problemi fossero spariti.
- È stato solo un incubo, Candy - disse lui abbracciandola- non pensarci più.

Da parte sua Terry non sapeva cosa pensare. La sua mente faceva un timido tentativo di capire cosa stesse succedendo, ma le circostanze non gli permettevano di coordinare nessuna conclusione coerente. Le multiple emozioni vissute negli ultimi giorni, il rilassamento fisico e mentale che seguiva sempre dopo che montava a cavallo per un po’ di tempo e la dolcezza del corpo di Candy che si stringeva contro il suo, non gli permettevano di dare un senso alle cose. Se lo aveva immaginato o lei lo aveva chiamato amore mio? Terry chiuse gli occhi e senza pensarci strinse Candy, nascondendo il viso tra i suoi riccioli. Se questo era un sogno non voleva più svegliarsi.
- Era un incubo? ... Era tutto così reale! ... Neil mi faceva del male ... io ti chiamavo ... lui era. .. - Disse lei ancora troppo confusa dalle immagini dell’incubo, accavallando una frase con un’altra e soffocando la voce nella camicia del giovane.
- Dimenticalo, tuttelentiggini - la chiamò lui affettuosamente - in alcun modo Neil potrà toccarti nemmeno con lo sguardo. Non finché io avrò vita. - La voce di Terry ispirava sicurezza ma interiormente lui stesso era preso dall'incertezza e dalla sorpresa. "Lei mi ha chiamato in sogno! Mi chiamava!” si ripeteva il ragazzo incredulo.
- Io sono una stupida - si rimproverò Candy, cercando di calmarsi - continuo ad avere questi incubi orribili.
- Candy! - Borbottò Terry sorpreso di apprendere che lei soffriva di incubi a causa dello spavento recente.

Senza pensare a quello che faceva, il ragazzo seguì il cammino dei suoi sentimenti, prendendo il viso della ragazza tra le mani per perdersi nello sguardo verde di Candy. Si ricordò allora che da bambino amava uscire in giardino dopo la pioggia per vedere l'effetto della luce del sole sulle gocce che rimanevano intrappolate tra le foglie. Gli occhi pieni di lacrime di Candy, alla luce della lampada, erano ancora più belli di quel ricordo della sua infanzia. Lei non oppose alcuna resistenza a quel gesto tanto intimo quanto affettuoso.
- Hai avuto lo stesso incubo più volte, Candy? - chiese lui, accarezzando la guancia della ragazza con una tenerezza di cui lei non lo avrebbe mai creduto capace. Candy rispose solo con un debole cenno del capo, pentendosi di aver lasciato trasparire ciò che voleva nascondere durante gli ultimi giorni. Tuttavia, lo sguardo di Terry era così pieno del più dolce dei sentimenti che le riserve della ragazza alla fine cedettero.
- Non importa. Sto bene - rispose lei, rimproverandosi che la sua voce non risuonasse così sicura come avrebbe voluto, ma era impossibile mantenere la compostezza quando Terry si ostinava a trattarla con dolcezza. Prima che lei potesse valutare le conseguenze delle sue azioni le sue dita cominciarono ad accarezzare con tocchi appena percettibili la mano sinistra di lui che ancora sosteneva il suo volto.

-A me importa, - sussurrò Terry, chiedendosi se lei desiderasse deliberatamente farlo diventare pazzo toccandolo così. Ma l'amarezza contro se stesso era ancora così forte che, nonostante il piacere di sentirsi accarezzato, non poteva smettere di sentirsi in colpa - se avessi agito come dovevo ora non soffriresti in questo modo, Candy, - aggiunse poi, abbassando lo sguardo. - Questa mattina l’interrogatorio della polizia è servito solo a confermarmi quello che già sapevo. Ho fallito nel proteggerti quando più avevi bisogno di me, - osò dire, rendendosi conto che, anche se avesse voluto perdersi nella gioia di quella rinnovata vicinanza tra di loro era necessario chiarire le cose proprio in quel momento - il brutto momento che hai passato e questi incubi sono più per colpa mia che per il criminale che ti ha aggredito.
- Di che parli, Terry? - chiese lei incuriosita, sforzandosi di guardare il ragazzo negli occhi.
- Tu ... sei stata ... depressa ... ed è stato per colpa mia - , rispose lui, intimidito da quei grandi occhi verdi che risplendevano nel buio - l'altra sera ... prima di partire per il tour ... se io non avessi ...
- L'altra sera sono stata una stupida -lo interruppe lei, distogliendo lo sguardo e poi separandosi da lui - non ho pensato ad altro.
- Probabilmente avrai pensato che fosse un grave errore concedermi libertà che non mi meritavo - la interruppe lui a sua volta, dando un significato diverso alle sue parole e sentendo la distanza tra di loro come un segnale di disgusto di Candy di fronte al ricordo di quello che era successo.
- Che dici? Sono stata io a ferire i tuoi sentimenti - si rimproverò -La tua lettera lo ha messo bene in chiaro.

-La lettera! Dio, non parlarne! Ho detto tante cose che non sono vere - rispose accigliato, arrabbiato con se stesso al ricordo delle inutili risoluzioni espresse per iscritto.
- Non lo credo - rispose la giovane, sforzandosi ancora di più per separarsi da lui, e appena i suoi movimenti chiaramente indicarono di volersi alzare dal letto, il ragazzo si alzò a sua volta, voltandosi per un momento. Candy apprezzò il gesto in silenzio, mentre si alzava e sistemava la fascia che teneva la sua vestaglia. Era più che consapevole del suo abbigliamento poco adeguato e anche se erano più le volte in cui l'accordo tra di loro era andato al di là delle barriere fisiche, l’indefinito rapporto esistente tra i due non cessava di turbarla. Una cosa era certa, se doveva mettere le cose in chiaro non lo avrebbe potuto fare tra le braccia di Terry. Il contatto fisico con lui contribuiva solo a darle il capogiro per le emozioni sconosciute e così non poteva pensare con chiarezza.
Terry, mentre aspettava pazientemente che lei si sentisse pronta a parlare, si chiedeva se, quando la conversazione che stavano per iniziare si fosse conclusa, lei non avrebbe voluto più accarezzarlo come aveva appena fatto.

-A me sembra che tu avessi ragione su molte cose nella tua lettera. Sai ... - iniziò lei, dandogli il segnale perché si voltasse a guardarla in faccia. Candy sapeva che era giunto il momento di seguire il consiglio della anziana. La sola idea le dava il panico. Cercando di calmarsi, la ragazza si diresse verso un angolo della stanza. Un vaso pieno di rose gialle la guardava completamente distante dalle sue angosce -Mi sembra che tra me e te ci siano state alcune incomprensioni e credo che lo si debba al fatto che ci sono cose che non ci siamo detti.
- Io ho detto troppo, credo - rispose il giovane, ancora senza capire dove lei volesse arrivare - e la cosa peggiore di tutte è che non solo le ho dette ma le ho anche messe per iscritto. Per favore, ti prego di dimenticare quella lettera.
- Terry, non è tanto ciò che hai detto in quella lettera, ma ciò che non hai detto ... con te è sempre la stessa storia, Terry. Tu hai qualcosa contro di me al di là di ciò che è stato detto e se devo essere sincera, anche io ho qualcosa contro di te e non è per quello che è successo l'altra notte.

“Tu hai qualcosa contro di me ..." pensò Terry e una voce interiore gli disse che lei aveva ragione. Per quanto senza alcun dubbio amasse Candy, c’era qualcosa che lui nutriva contro di lei anche più doloroso del rifiuto al suo ardore. Il suo cuore si indurì al solo ricordarlo, confondendolo con la contradditorietà dei suoi sentimenti. Amava Candy più della sua stessa vita, ma c’era in lui un sentimento di abbandono e di dimenticanza che oscurava la luminosità del suo amore. Sopraffatto dalla scoperta, il giovane rimase in silenzio mentre lei lo guardava aspettando con ansia la sua reazione.
- Credo che tu abbia ragione, - rispose lui dopo alcuni minuti di silenzio - ma non sono sicuro che tu voglia sentire quello che ho da dire in proposito.
- Mi pare che non abbiamo altra scelta, Terry. Dimmelo una volta per tutte e ti prometto che anche io in cambio cercherò di essere sincera con te - rispose lei, chiedendosi interiormente se potesse davvero mantenere quella promessa.

Ancora chiedendosi se potesse davvero addentrarsi in quella scabrosa serie di confessioni che si avvicinavano, Candy si sedette su una delle sedie della stanza cercando di sembrare tranquilla mentre si aggiustava la vestaglia, sforzandosi di coprire i polpacci che sapeva essere nudi sotto la vestaglia di seta. Terry, nel frattempo, passeggiava da un capo all'altro della stanza senza dire nulla. Si poteva sentire solo il silenzioso suono degli stivali che affondavano nel tappeto ad ogni passo. La ragazza osservò che lui non osava guardarla in volto, ma era evidente che qualcosa dentro di lui stava lottando per venire alla superficie. Il silenzio era lungo, pesante, opprimente. Candy strinse la seta del suo grembo stropicciandola nervosamente.
Terry da parte sua, passava in rassegna le risoluzioni che aveva preso mentre cavalcava durante quel pomeriggio. Lui stesso aveva deciso che era tempo che lui e Candy scoprissero le loro carte. Tuttavia, ora che lei stessa gli aveva chiesto di farlo, sentiva che il suo cuore si annodava nello stomaco. Come poteva dar voce a sentimenti tanto confusi e dolorosi? Il silenzio si prolungò fino a diventare insopportabile.

- Tu mi hai dimenticato! - rispose lui alla fine, sollevando il capo fino a quel momento inchiodato al pavimento. Gli occhi penetranti del giovane la guardarono direttamente e questo le permise di vedere nel fondo un accento di amarezza- Tutto quello che è successo tra noi prima, al collegio, dopo di allora, il rapporto che avevamo, i sogni che abbiamo condiviso, tutto ciò di cui non abbiamo mai parlato negli ultimi mesi, tu lo hai dimenticato in fretta, Candy, come se di me non ti fosse mai importato - mormorò lui, chiedendosi se questo esercizio di sincerità non rendesse le cose peggiori.
- Dimenticarti? - chiese Candy, non potendo credere a quello che le sue orecchie stavano sentendo.
- Vuoi sapere cosa mi è successo quando abbiamo rotto? Vuoi sapere perché realmente ho lasciato il lavoro e sono scomparso per mesi? - continuò, lui iniziando ad alterarsi mentre camminava nervosamente da un estremo all'altro della stanza .- Lasciami dire che sono diventato un alcolizzato, una larva. Sai perché? È stato per te! Per tutti i demoni, è stato solo per te, per la mia vigliaccheria, la mia indecisione, per questo maledetto senso del dovere! È stato perché non riuscivo a dimenticarti, anche se volevo, e non sapevo cosa fare con questo vuoto di sentirti distante.

Candy era livida. Sapeva molto bene che durante il tempo in cui Terry era stato lontano dal teatro aveva vissuto un periodo oscuro, di cui non si sentiva orgoglioso. Per le cose che lui aveva accennato nei loro discorsi, lei aveva immaginato che in quei mesi lui avesse ecceduto nell’alcol, ma non avrebbe mai pensato che quella follia fosse stata causata dal dolore di averla persa. Sapere che lui aveva sofferto a causa della loro rottura al punto di cadere così in basso era un duro colpo al quale non era preparata.
- Terry, io ... .
-Non dire niente, Candy - la interruppe lui, pentendosi della durezza delle sue parole. - Non è colpa tua quello che è successo, ma mia, per non sapere come ho fatto a perderti, a lasciarti andare e a strapparti dal cuore. È stato per te, ma non è colpa tua ... Ero confuso e pensavo che bere fosse la soluzione ... Mi sbagliavo. Così me lo ha fatto capire Albert.
- Albert? - chiese Candy sorpresa- Che cosa ha a che vedere lui in tutto questo?
- Ti spiegherò - proseguì rendendosi conto che era necessario approfondire i ricordi dolorosi, nonostante tutto - lasciai New York e mi recai a Chicago per rivederti, ma una volta lì non sapevo come affrontarti, intuendo in anticipo che non mi avresti accettato con Susanna per lo mezzo. Cominciai a bere sempre di più senza trovare il coraggio di cercarti, né di tornare da Susanna. Lo sai già, sono così patetico - aggiunse lui, piegando l'angolo sinistro delle labbra in un gesto amaro e beffardo al tempo stesso.

-Una di quelle notti in cui avevo bevuto senza ritegno incontrai Albert in un bar. Sembra che la storia della nostra amicizia sia fatta di incontri in quei luoghi. Lui aveva già recuperato la memoria, così mi riconobbe. Parlammo, discutemmo, lottammo ... Avevo tutto da perdere tanto ero ubriaco, così dopo un buon cazzotto e un secchio di acqua fredda, lui riuscì a farmi reagire e con il talento che ha di parlare al cuore della gente mi fece capire che non potevo continuare autodistruggendomi in tal modo... poi mi disse che dovevo seguire il tuo esempio.
- Il mio esempio? - chiese Candy, pensando che sicuramente lei era la meno adatta ad essere emulata. Lei stessa si era sentita così miserabile e depressa a causa della sua rottura con Terry durante quei mesi, che era ben lungi dall'essere un modello di integrità.
- Sì, Albert mi disse che tu già stavi superando la nostra separazione, e non solo, mi portò in un posto da dove potevo vederti da lontano mentre lavoravi in una clinica -, spiegò lui, vedendo la confusione negli occhi di lei - Ti ho visto così occupata, così sicura di quello che facevi ... e soprattutto così serena, che mi sono vergognato di me stesso - concluse lui, abbattuto e visibilmente afflitto per il suo comportamento.
Candy sentì il suo cuore stringersi nell’ascoltare Terry parlare così. Avrebbe voluto correre ad abbracciarlo e chiedergli di non continuare a scavare in quei ricordi tanto dolorosi per entrambi, ma qualcosa le diceva che doveva lasciarlo finire.

- Fu allora che decisi di tornare a New York per compiere il mio dovere con Susanna e riprendere la mia carriera. Capii che tu avresti seguito la tua vita e io la mia. Questo era quello che ci restava ... ma io ... - impossibile non notare che la voce del giovane si incrinava-... io ho fallito amaramente nell’intento, Candy. Anche se Susanna mi ha respinto e io mi sono ritrovato completamente solo maledicendo l’amore e la mia sorte per averti perso, anche allora, non ho potuto smettere di amarti. Anche quando mi proposi di dimenticarmi completamente di avere un cuore, io ti seguivo portandoti nei miei pensieri. Io non posso dimenticare come tu dimentichi, Candy! - esclamò lui con ardore ferendo la ragazza con il suo rimprovero - Questa è l’unica cosa che nutro contro di te, che tutto è stato così facile per te, che mi hai dimenticato nel giro di pochi mesi, mentre io mi affogavo con le mie mani, che la nostra occasione ha significato così poco per te quando per me era tutto.
Il giovane si fermò e nascose il viso voltandosi di spalle a guardare fuori dalla finestra. Candy indovinò che voleva nascondere le lacrime che non riusciva più a controllare. La ragazza non poteva credere a quello che lui aveva confessato. Non sapeva come conciliare le parole di Terry con il suo atteggiamento in tutto quel tempo. Era felice di sentire alla fine dalle sue labbra che lui l’amava, ma era anche indignata per il modo in cui lui l’aveva giudicata.

-Questo è quello che pensi, realmente? - chiese lei, ancora incredula e la sua voce si annebbiò, nonostante tutto. -Ti è bastato vedermi da lontano per congetturare che il mio dolore era niente in confronto al tuo, giusto? Per caso, credi che siccome hai scelto di comportarti come uno stupido e farti del male fisicamente e mentalmente sei l’unico che ha sofferto in questa storia? Che ne sai tu delle notti intere che ho pianto per te prima e molto dopo da quella volta che mi hai visto da lontano? Che ne sai tu di quanto ti ho amato?
Le parole di Candy entrarono nelle orecchie del giovane e mentre si incastravano nella sua ragione, si inchiodavano come lance nel suo petto, spalancandolo nuovamente. Ancora senza riuscire a credere a quello che aveva sentito, il giovane si voltò di nuovo per guardare la ragazza che, infiammata dalle emozioni risvegliate, continuava ad esporre le sue proteste.

-Vuoi sapere come ci si sente quando colui che ami sta per sposare un altra? Vuoi che ti racconti ciò che si sente ad immaginarti tra le braccia di lei? ... Oppure vuoi che ti dica una volta per tutte cosa nutro contro di te? - pianse lei, mettendosi in piedi, mentre sentiva che non c’era più modo di nascondere i suoi sentimenti più a lungo e, siccome lui non rispose alla sua provocazione, continuò a parlare senza fermarsi - Dimmi una cosa, Terry, se tanto ho significato per te come tu dici, se non mi hai mai dimenticato in tutto questo tempo, perché quando Susanna ti ha respinto non mi hai cercata? ... Perché quando mi hai chiesta in sposa mi hai detto che era solo per salvarmi da Neil? Tu mi hai offerto solo un contratto al posto del tuo cuore. Perché non mi hai chiesta in sposa per amore? E poi ... Abbiamo vissuto insieme per mesi. Perché in tutto questo tempo non mi hai mai detto che mi ami? Dio mio, Terry! Tu non hai mai detto che mi ami! Ti rendi conto?
Senza potersi contenere di più la ragazza nascose il viso tra le mani per dare sfogo ai suoi singhiozzi. Più che mai amava Terry. Né mille ferite che lui le avrebbe potuto fare potevano far sì che lei smettesse di amarlo, ma l'anima ha anche bisogno di respirare per trovare il coraggio di abbassare la guardia. Così la ragazza era riluttante a correre da lui. Al contrario, decise che era meglio dargli le spalle e piangere da sola.

I singhiozzi facevano tremare leggermente il suo corpo, però anche se sommersa dalla sua amarezza, poteva sentire chiaramente le mani di Terry che si posavano lievemente sulle sue spalle, il suo respiro caldo che soffiava molto vicino alle sue orecchie.

-Come un attore impreparato sul palcoscenico, che timoroso dimentica la sua parte,- sussurrò lui, ogni parola che ardeva sopra la pelle di Candy - o come un ossesso dominato dall'ira, che viene meno per i suoi stessi eccessi, così io, diffidando di me stesso, dimentico di recitare da attore preparato la liturgia dell'amore, e sento venir meno il vigore del mio amore, schiacciato dal peso della sua stessa forza. Siano dunque i miei sguardi a recitare la parte, muti messaggeri del mio petto eloquente, che implorano il tuo amore e cercano il tuo favore, con più eloquenza di eloquenti parole che troppo han detto. Oh, impara a leggere ciò che l'amore muto scrive: ascoltare con gli occhi è il sottile ingegno dell'amore (a).

Il giovane si fermò per un secondo, e lei, commossa dalle parole del poema, che altre volte lo aveva sentito recitare in alcuni incontri letterari a casa Hathaway, si voltò a guardare Terry negli occhi. Senza aver detto nulla direttamente, lui aveva già detto tutto e questo per lei sarebbe bastato. Tuttavia, egli pensò che fosse necessario andare oltre.

-Perdonami, Candy! - disse lui con appena un filo di voce, - Perdonami! Fu per orgoglio, per paura, perché non volevo la tua compassione senza il tuo affetto. Perdonami se non sono stato sincero con te quando ti ho proposto il matrimonio! Perdonami se non ti ho mai detto quanto ti amo! Ti ho sempre amato così tanto che non ho mai trovato le parole appropriate per dirtelo. La mia matrigna e mio padre mi hanno insegnato a sopravvivere nascondendo ciò che conserva il cuore, di non aprirlo generosamente come fai tu. Ti giuro che l'idea stessa di stare totalmente esposto e vulnerabile mi uccide di paura, ma ora io sono disposto a farlo per te e per me - confessò lui, prendendo le mani della ragazza tra le sue e portandosele al viso per accarezzarle con la sua guancia. Io ti amo, e se non sono venuto da te quando ero libero è perché ero sicuro che non significavo più niente per te. Sono stato uno stupido ...per Dio, perdonami!

La mano di Candy cominciò a provocare volontariamente un contatto caldo con un appena intenzionale tocco del suo dito indice sulla guancia di lui, proprio nel punto dove si perde la linea in cui la fossetta di lui è disegnata, in un gesto di tenerezza e di consenso che era più eloquente di mille parole.
- Perdonami tu, per averti tanto ferito - sussurrò lei, accarezzandolo - Quando si tratta di te io non so mai cosa fare. Mi confondi, mi alteri, non sono più padrona di me stessa quando sei vicino. Ero come stordita e ho pensato che tu ... l'altra sera ... volevi solo divertirti - disse alla fine, arrossendo - ero così cieca da non vedere ciò che era tanto evidente. Suppongo che ancora non abbia imparato a leggere l'amore, o a sentire con gli occhi. Perdonami tu.
Il giovane abbozzò un debole sorriso che esprimeva con una sola mossa che le cose del passato erano già dimenticate. Ancora con animo incerto, Terry si avvicinò a lei di nuovo e osò porre entrambe le mani sulla vita della ragazza. Candy lo guardò negli occhi, leggendovi reminiscenze di insicurezza. Incapace di resistere di più la ragazza si lasciò cadere tra le braccia di lui, circondandogli il collo con le proprie.

I risentimenti espressi svanirono come la neve sotto il sole di primavera, mentre il calore di una nuova comprensione penetrava attraverso i loro pori. Abbracciato alla ragazza, Terry cominciò a sprofondare il viso tra i capelli di lei, lasciandosi perdere nel profumo dei fiori e delle erbe che lei usava per lavare i suoi capelli. Candy sentiva con insopportabile certezza ogni tocco della sua guancia sul suo collo e sull’orecchio, in carezze appena accennate.
La ragazza sospirò quasi impercettibilmente, quando le labbra di lui, calde e convulse per l’emozione toccarono appena le sue tempie, poi la guancia, poi la fronte. Erano per caso i baci della bocca Terry che piovevano sul suo viso? Era un contatto così leggero, così fragile che forse non potevano chiamarsi baci. Candy chiuse gli occhi e lasciò che la sua respirazione si accelerasse seguendo il corso dei sentimenti che la sommergevano.
Le labbra del giovane, leggermente socchiuse, nervose e interroganti finalmente sfiorarono la bocca socchiusa della ragazza, toccando appena il labbro inferiore ... una volta ... due volte. Senza potersi contenere, la bocca di lei rispose con un movimento ugualmente nervoso delle sue labbra e di nuovo le loro labbra si incontrarono una terza volta. Allora lei poté sentire l'umidità di lui all’angolo della bocca. Entrambi tremavano ad ogni tocco, sospiri silenziosi scappavano dal petto. Lei si stringeva a lui chiudendo la forza del suo abbraccio intorno al collo del giovane e anche se lei piangeva, ciò non sembrava essere di alcun impedimento.

-Amore, mio dolce amore -mormorò lui chiamandola con complimenti tanto desueti in lui che lei non esitò a rispondere al quarto incontro delle loro bocche con maggior vigore.
Le gambe le tremavano, ma non temeva di crollare perché il braccio destro di lui la sosteneva per la vita. I baci brevi si trasformarono in uno solo, prolungato e sempre più angosciante.
La mente di Candy era come sospesa. Non pensava a niente altro che alla bocca di Terry che penetrava la sua con ansia crescente e la fermezza del corpo di lui che si schiantava con la morbidezza del suo.
- Voglio ancora sentirti dire che ami- disse lui senza fiato per i baci, più intensi ogni volta, come non mai prima di allora.
- Ti amo, Dio mio ! Ti ho sempre amato, anche contro la mia volontà - rispose lei con le parole confuse dal sospiro di sorpresa al sentire la bocca di Terry marcare una scia di baci disperati dalla sua bocca passando per la mascella, la guancia, quei punti deboli dietro le sue orecchie, fino al collo proprio in quel punto in cui la corrente sanguigna pulsa con maggior forza. Il gemito che le uscì dalla gola e l'emozione che l'accompagnava furono allora inevitabili.

Ben presto le mani di Terry cominciarono a vagare lungo la schiena della ragazza, sfregandola con insistenza dal centro al costato, disegnando il profilo dei fianchi e delle cosce fino a risalire nuovamente alla vita. La crescente ansia delle sue carezze faceva sentire a Candy l’indiscutibile bisogno che anche lui sembrava avere nel reclamare il suo affetto e la sua passione. In lei, a sua volta, sembrava esservi una equiparabile urgenza di rispondere a quel bisogno senza riguardo, che la sorprendeva. Improvvisamente, i suoi dubbi erano spariti completamente.
Il ragazzo, sentendo che a poco a poco la bruma della passione gli annebbiava la ragione, ancora una volta si disse con fermezza che questa volta non poteva abbassare la guardia sui suoi impulsi. Anche se Candy non lo aveva ancora detto, era evidente, dal rilassamento del suo corpo nell’abbraccio e dai baci, che lei non lo avrebbe respinto questa volta. Tuttavia, già in un’occasione l’esplosione incontrollata dei suoi desideri più crudi aveva rovinato il momento.
“Avanza con tenerezza ", si ripeteva allargando le carezze in quei punti sensibili che provocavano in lei quei silenziosi gemiti. Tuttavia, nonostante tutto, i suoni che la giovane si lasciava sfuggire dalla gola, anche se appena percettibili, incrementarono inevitabilmente l’ardore dell’abbraccio e l’esplorazione del giovane sul corpo della ragazza si fece sempre più evidente.

Candy sentì la pelle bruciare, quando le dita di lui toccarono con la punta il bordo della sua vestaglia, scivolando poi sotto l’indumento, appena un paio di centimetri, per scoprire la pelle delle sue spalle. Le labbra di lui seguirono la sua mano e ben presto coprirono di baci la spalla sinistra e la pelle delicata alla base del collo. Senza rendersene conto, lei aveva cominciato a piegarsi leggermente indietro per consentire che il corpo di lui premesse con il suo in un abbraccio più forte.
Terry percepì allora l’inconfondibile segnale che la sua avventura sulla pelle bianca e profumata di Candy iniziava a procurare effetti irreversibili sul suo corpo. Nel frattempo, lei si perdeva tra le sensazioni senza pensare a quello che sarebbe seguito, fino a quando le mani di lui, in un nuovo slancio di audacia, afferrarono i glutei di lei, sollevandola in bilico. Intenzionalmente lui se la strinse con forza, costringendola a sentire sopra il suo addome la fermezza inconfondibile che l’esplorazione nel suo corpo stava causando in lui.
- Dimmi ora che mi trattenga - , sussurrò lui, la sua voce alterata dalla passione, il suo respiro che bruciava la guancia della ragazza - Per Dio, Candy! Chiedimi di fermarmi ora, se vuoi che questo matrimonio continui ad essere solo una farsa. Chiedimelo prima che vada oltre le mie forze per trattenermi.
- Non fermarti. Non ti respingerò - rispose lei con appena un sussurro. Lui non aveva bisogno di nient’altro.


In silenzio, con le mani ancora insicure per il nervosismo del momento, lui slacciò il nastro che ancora chiudeva la vestaglia di seta. Terry infilò entrambe le mani sotto i bordi dell’indumento e una carezza sulle spalle di lei fece scivolare a terra la seta verde. La ragazza non osava guardarlo in viso, consapevole di stare in piedi davanti a lui, vestita solo con la biancheria intima, senza corsetto e senza sottogonna. Così, con gli occhi bassi, la respirazione rotta, i polpacci nudi e un rossore disperato sulle guance, lei gli appariva come la visione più seducente che lui avesse mai visto. L'anticipazione di ciò che sarebbe avvenuto rendeva più difficile l’attesa.
Candy sussultò quando lui decise di prenderle il viso tra le mani, costringendola delicatamente a guardarlo direttamente. Senza altra via d’uscita, gli occhi di lei sprofondarono in quelli di lui, e il contatto del suo sguardo verde blu le comunicò senza parole una tenerezza che era solo per lei. Ben presto le labbra di lui reclamarono le sue e la prima barriera del pudore fu demolita da quella prolungata carezza.
Le mani di Candy si posarono sul petto di Terry, mentre lui la baciava di nuovo e di nuovo con quei movimenti che le avvolgevano completamente le labbra e le accarezzavano l’umidità interna della sua bocca con tocchi audaci, come quella sera a teatro. Senza che lei si rendesse conto, lui lasciò cadere a terra il suo gilet e poi cominciò a sbottonarsi la camicia guidando le mani di lei sul suo petto nudo.

La sensazione della pelle di Terry sotto il palmo della sua mano fu come una scossa elettrica nel ventre della ragazza. Incapace di fermarsi, le mani della ragazza palparono i muscoli naturalmente delineati del giovane, sentendo sotto le sue mani il torace fermo e l’addome poderoso, sperimentando per la prima volta un piacere mai conosciuto prima di allora. La camicia di Terry ben presto cadde a terra senza che a nessuno in quella stanza importasse del suo destino. Lei, troppo sopraffatta da quel primo incontro con il più delizioso dei piaceri, lui, troppo sopraffatto dal piacere inaspettato di essere accarezzato da lei proprio come aveva immaginato tante volte.
Le parole rotte cedevano ai suoni intelligibili e il calore accelerò in un abbraccio fino a che, prima che Candy potesse fare qualcosa per impedirlo, lui la prese in braccio e la posò sul letto. Come in mezzo ad una nebbia passionale, drogata dalla sensualità del momento, la ragazza si accomodò sul letto. Poteva percepire la propria respirazione che diventava sempre più affannata nel contemplare come l'uomo si avvicinava a lei, bilanciando il peso del suo corpo tra uno dei suoi ginocchi conficcati sul letto e le colonne forti delle sue braccia nude che ora la circondavano.

Candy non aveva mai sentito la sua femminile fragilità in modo così evidente. Terry era diventato un uomo dal fascino inquietante e la compattezza del suo petto nudo che si avvicinava a lei in quel modo la spaventava e allo stesso tempo la attraeva.
Il sguardo di lui poteva leggersi in maniera inequivocabile. Senza parlare, di occhi di Terry divoravano con un desiderio, tanto ardente quanto irrefrenabile, i bianchi seni che il camicione ricamato di lino lasciava trasparire con generosità. Se prima lei aveva pensato che lo sguardo di Terry fosse capace di incendiarle la pelle, ora sicuramente la stava bruciando completamente.
- Non voglio che tu sia solo mia moglie - disse lui rompendo il silenzio - voglio che tu sia la mia donna ... la mia amante. Perché non posso negare che ti desidero tanto quanto ti amo e questo è stato il mio tormento fino a questo giorno.

Lui ritornò a prenderla in un bacio senza aspettare alcuna risposta, accontentandosi del tacito abbandono della ragazza alle sue carezze. Candy sentiva chiaramente come il peso di lui si lasciava cadere dolcemente sul suo corpo, mentre i baci di lui sulla sua bocca accrescevano l’ardore. Inconsciamente lei stava rispondendo con dolci carezze sulle sue braccia abbronzate, per poi scendere sulle spalle e accomodare le sue mani alla base del collo, dove le dita si tuffarono nella sua chioma bruna.

Sicuro che lei ora era disposta ad abbandonarsi, lui era già andato troppo oltre le sue ultime vestigia di auto controllo e permetteva che le sue mani si dilettassero fra le curve della giovane, mentre i suoni che lei si lasciava sfuggire dalla gola lo accendevano ancora di più ad ogni istante. Con abile destrezza l’uomo accomodò la ragazza al centro del letto, si liberò dei suoi stivali da equitazione e si sdraiò accanto a lei, lasciandosi spazio libero per potere accarezzare Candy.

Con gli occhi chiusi, Candy sentiva le mani di Terry che viaggiavano dalla sua vita, stringendo i fianchi con movimenti ripetuti e intensi e raggiungendo le cosce, sul tessuto di cotone della sua biancheria intima e fino alla pelle esposta dei suoi polpacci che accarezzò e strinse a volontà. Quando lei pensava che non avrebbe resistito oltre a quell’assalto alla sua intimità, i baci di lui piovvero sul collo dimostrandole che c'era ancora molto da scoprire e assaporare.
La mano di Terry continuò avanzando, salendo dal suo addome e dalla vita fino a sorprenderla improvvisamente nel prendere pieno possesso di uno dei suoi seni. Lui emise un suono gutturale di liberazione al contatto.

-Non sai che delirio ho sofferto dalla voglia di toccarti così - mormorò lui con il respiro che ardeva sul petto di lei.
La carezza così intima e la confessione disinibita di lui colse la ragazza di sorpresa. Ma l'amore e il desiderio ben presto vinsero sul pudore e l'inesperienza. Un secondo più tardi la ragazza istintivamente arcuò il suo corpo, inondata dal piacere sotto il tocco di entrambe le mani di lui sui seni e inebriata dalla crescente intimità fra loro. L’erotismo funzionava come una sorta di oppio emozionale che la disinibì quando lui cominciò a coprire i suoi seni con baci convulsi e a stringere con dita ansiose i bottoni della suo camicione .
Le pupille di lui si dilatarono quando la vista dei seni nudi, bianchi e voluttuosamente pieni della ragazza, inondò i suoi occhi. Aveva smaniato per vederla così, con il busto scoperto, dalla notte in cui lei lo aveva sedotto in silenzio, con quel vestito dorato. La necessità di riempire le mani col suo petto e divorare di baci quei boccioli di rosa che erano i suoi capezzoli lo sommerse completamente. Il giovane si chinò allora su di lei, cedendo infine alla seduzione del corpo di Candy che urlava di prenderla per soddisfarla completamente.

Con parte del peso di Terry che la stringeva proprio lì dove il suo corpo le inviava brividi, e la bocca di lui che succhiava liberamente i suoi seni turgidi, Candy sentiva che lui la stava già possedendo, ancora prima di penetrarla. Non un grammo di resistenza le rimaneva nella mente. Lui poteva spogliarla completamente, toccarla e baciarla tutta, e fare con lei tutte quelle cose sconosciute di cui nessuno le aveva parlato, e lei non avrebbe opposto la minima resistenza. Impossibile farlo quando ogni fibra del suo corpo le urlava di abbandonarsi alla volontà del giovane.
Terry poteva percepire la totale resa che già sua moglie sentiva. Ora era solo una questione di quando lui lo avesse voluto, ma non voleva affrettare le cose. Con le mani e le labbra guadagnava terreno, reclamando pelle, sciogliendo nastri, e sbottonando bottoni, fino a che entrambi si ritrovarono nudi l’uno contro l’altra.


- Confrontarti con un giorno d'estate? - lo sentì dire lei in lontananza, soffocando la sua voce profonda sulla pelle che copriva di baci - Tu possiedi più bellezza e dolcezza (b)


A volte anche lei rispondeva con singole parole, perse nella sua agitata respirazione. Quello era un dialogo diverso da qualunque altro che mai prima di allora lei aveva instaurato, dove a tratti si scambiano più significati delle parole. Lui le parlava del suo amore ardente per lei e ammirava ancora e ancora la bellezza del suo corpo, che man mano stava scoprendo. Lei gli comunicava il suo desiderio di abbandonarsi, e nel momento in cui lui le restituiva la sicurezza del pegno dimenticato del suo amore, lei stessa recuperava la certezza di una reciproca devozione.

Le carezze si succedettero una dietro l'altra e quando Candy pensava che fosse impossibile raggiungere un maggior delirio, sentì la sorprendente carezza delle dita del giovane che sfregavano delicatamente le pieghe della sua intimità. Essere toccata in quel modo era qualcosa di tanto inaspettato quando elettrizzante. Riusciva a malapena a riconoscere la propria voce in quei gemiti sempre più disperati che lui stava provocando in lei. Incapace di negare nulla a suo marito, la ragazza si lasciò sprofondare in quei piaceri sconosciuti, mentre lui la accarezzava con dolcezza e decisione. Il delirio finale non tardò ad arrivare e Terry scoprì allora un aspetto sconosciuto dell’amore: il piacere supremo di dare piacere a colei che si ama.

Accesa come era, premendo istintivamente contro il corpo del giovane, lui capì che il momento era arrivato. Le cosce fresche e bianche di lei si aprirono alle avances di lui, che si faceva strada tra i segreti che tanto aveva bramato. Il corpo si accomodò contro il corpo, il petto di lui si posò su seni morbidi di lei, i ventri si incontrarono e la dolcezza dell’interno cosce di Candy si aprì lentamente alla forte mascolinità di lui. Ben presto il giovane sentì la resistenza verginale che già aveva anticipato. I sentimenti erano confusi. Era indubbiamente un’adulazione al suo ego mascolino sapere di essere il primo, con tutti i diritti di diventare l'unico, ma allo stesso tempo era pesante comprendere le responsabilità che l'amore gli imponeva, ponendo un freno ai suoi desideri di auto-soddisfazione per preoccuparsi del benessere di lei.

Allora il rituale si svolse lentamente, lasciando che il corpo di lei si abituasse a quello di lui fino a che lei stessa non poté resistere di più all’urgenza di sentirlo dentro e affrettò l’unione aggrappandosi a lui con forza appassionata, circondandolo con le braccia e le gambe . Gli occhi verdi della giovane si spalancarono per la breve fitta del primo contatto, mentre lui poteva finalmente sentire la trionfante liberazione di saperla sua. Senza bisogno di parlare, entrambi permasero uniti e quieti per qualche momento che sembrò dolcemente prolungato.

"Attraverso quale inconfessabile mistero un uomo e una donna si uniscono, per smettere di essere due e diventare uno solo?" era la domanda che Candy si era fatta tante volte e ora, mentre suo marito la prendeva, poteva finalmente darsi una risposta. "Deve esserci qualcosa che va oltre la fusione fisica evidente, che tutti sembrano vedere con imbarazzo. Deve essere qualcosa di bello, dove il pudore che sempre mi preoccupa smette di essere importante ... dove non c'è paura, né segreti nascosti. Perché non concepisco che un sentimento così puro, come quello che nutro per Terry, possa condurre a qualcosa di vergognoso ".

Con movimenti lenti al principio, con ritmo in crescendo e con un’appassionata, intensa carica dopo, Terry trasformò Candy in una donna, conducendola a scoprire che i suoi presentimenti non erano sbagliati. Senza neppure aver mai immaginato che qualcosa del genere sarebbe accaduto quella notte, entrambi stavano ora condividendo la carezza più intima e ogni membro dei loro corpi sembrava semplicemente aver incontrato la sua perfetta corrispondenza nella controparte. Entrambi condivisero abbandono e possesso in una miscela di erotismo e di emozione dove tutto sembrava semplicemente perfetto. Sette mesi prima avevano giurato amore davanti a Dio e agli uomini. Non era forse la cosa più naturale che ora se lo giurassero a vicenda?
Dopo un momento eterno di intensità, lui si riversò su di lei lasciandola dolcemente traboccante di nuove sicurezze. Sollevati, caddero dolcemente riposando uno nelle braccia dell'altra.

Abbandonati alla reciproca seduzione, i Granchester godevano reciprocamente quella notte, senza sapere che in quello stesso momento Emilia Elroy riceveva dalla mano del vescovo di Illinois il documento di annullamento del matrimonio della figlia adottiva di William Andley. Bastava solo la testimonianza di un medico perché il documento potesse essere inviato al Vaticano. Con il denaro e l'influenza degli Andley, la questione sarebbe stata risolta in poche settimane, anche in tempo di guerra. Il matrimonio legale sarebbe stato sciolto immediatamente quando Emily fosse ritornata a New York.


( a ) Soneto No. 34 di William Shakespeare

( b ) Soneto No. 18 di William Shakespeare
Continua

Alys Avalos
 
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Pupavoice
view post Posted on 6/3/2010, 21:47     +1   -1




Super Dany image

non conosco parole adatte per commentare questa meraviglia image

questo capitolo, con la descrizione della loro prima volta, è veramente poetico image
chi legge vive le stesse emozioni, le sensazioni e gli stati d'animo ..... è stato come vedere un film nella mia testa :B):

Lode a Te e al tuo magnifico lavoro di traduzione ...... alla passione che ci metti e che noi sentiamo con forza ....... quanti GRAZIE dovremmo dire noi a Te??? image oltre ad averci permesso di conoscere questo racconto per il quale tutte abbiamo perso la testa? image

M'inchino di fronte alla bravura di Alys ...... quanto mi piacerebbe conoscerla ;) intervistarla, porle domande, dimostrarle tutta la mia stima iniziata con INCONTRO NEL VORTICE ^_^

Non so se esiste un misuratore di passione verso un personaggio: nel mio caso la mia adorazione per Terry era già molta .... dopo aver letto e immaginato questa scena, lo strumento è andato irrimediabilmente in tilt :D :D :D

Curiosità: quando Terence racconta il suo declino a Candy lo fa riferendosi (per mano di Alys ;)) all'incontro con Albert al bar e relativa scazzottata (versione anime), anzichè citare quella del teatrino contenuta nel manga

image tutti per Te

Edited by Pupavoice - 7/3/2010, 15:44
 
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nannetta70
view post Posted on 6/3/2010, 21:56     +1   -1




Si Pupetta è la versione dell'anime, e in fondo è anche quella che a me è rimasta più impressa, forse perché è stata registrata da una mente di bimba e si sa che tutto ciò che viene acquisito nella fanciullezza non si dimentica più.
Anche a me sarebbe piaciuto tanto conoscere, anche solo virtualmente, Alys per esprimerle tutta la mia ammirazione per averci regalato così tante emozioni. Ho anche provato a contattarla ma pare impossibile. Ci accontentiamo di leggere i suoi romanzi, e per me non è poco.

Terry in love è una vera forza della natura.... image

 
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view post Posted on 6/3/2010, 22:04     +1   -1
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Grazie nannetta, grazie per averlo tradotto e grazie per averlo dedicato anche a me......non riesco a dire altro :wub: grazie a te è come se lo avessi letto per la prima volta.......Candy e Terence sono due anime meravigliose.....
 
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pecorellarosa
icon12  view post Posted on 7/3/2010, 03:49     +1   -1




Che bello questo capitolo :laura: E' sempre meraviglioso vedere a quanta passione può condurre un amore puro ed incontrastato come quello di Candy e Terence :angelo1:
Grazie per la splendida traduzione :darling I love u:
 
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view post Posted on 7/3/2010, 15:38     +1   -1
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Complimenti Nannetta per la traduzione così fedele, autentica.

Megacomplimenti ad Alys, per averla pensata e scritta.

CITAZIONE
Emilia Elroy riceveva dalla mano del vescovo di Illinois il documento di annullamento del matrimonio della figlia adottiva di William Andley. Bastava solo la testimonianza di un medico perché il documento potesse essere inviato al Vaticano

:sorrisone:
vediamo un po'... cosa potrebbe accertare questo medico, su un bel certificato medico da mandare in Vaticano???
:risata: :gongolo: :plrrrr: :merlino: :rosy heart:



 
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Lady Granchester
view post Posted on 7/3/2010, 16:08     +1   -1




Nannetta cara, grazie di cuore per aver dedicato anche a me questo meraviglioso capitolo :tella: . Le emozioni che ci hai donato sono immense, non ho parole per definire il grande lavoro che hai fatto sei una persona fanatastica perchè non è facile tradurre una storia e definire così minuziosamente e perfettamente tutte le emozioni che Alys ha voluto descrivere! Ma ragazze . . . ancora una volta leggo di un grande amore che attraversa il mio cuore, che mi appassiona, che mi commuove e che sosterrò per il resto dei miei giorni! :blending heart:
Vogliamo parlare di Terry? Parliamone . . . così dolce, romantico, delicato, focoso e dannatamente sensuale, in questo capitolo più che mai ritrovo il vero Terence . . . non ho parole :laura:
Addesso lo inviamo noi il cerificaro medico alla vecchia bisbetica zia :sorrisone: con tanto di dedica :risata:
Finalmente l'amore ha trionfato e i miei zucconi innamorati si sono ritrovati. Era ora!

SPOILER (click to view)
Adesso mi dovete spiegare come faccio a pensare alla tesi dopo aver letto tutto l'ardore represso dal 1913 del bel duca occhi blu!
 
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view post Posted on 7/3/2010, 18:53     +1   -1

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Dolcissima Nannetta, non ho parole per esprimere la tua bravura e capacità nel tradurre questo splendido capitolo!!
Questa love-story è super!!! Terence è dolcissimo, romantico ma tanto tanto innamorato... image
image anzi, bellissimo!!


 
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Perlad'argento
view post Posted on 8/3/2010, 09:28     +1   -1




che caldo, moolto berllo ma trmo per iriza ma ora la lettera non vale più.. che dirà la cara zia..
 
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annaloco
view post Posted on 8/3/2010, 14:43     +1   -1




Grazie infinite nannetta cara, leggerlo in italiano fa tutto un'altro effetto.
Sarò eternamente grata a te e ad Alys per questo magnifico regalo.
Terence e Candy insieme, così come li ho sempre immaginati.
La mia anima adesso è serena :laura:
 
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janthomas
view post Posted on 8/3/2010, 18:39     +1   -1




Grazie anche da parte mia alla tua ottima traduzione nanetta!! :esther:
Era ora, finalmente questo matrimonio incomincia a consumarsi , come dicono i tecnici.
Quindi tutta la fatica dei Legan per divorzio per mancato vero matrimonio cessa del tutto di essere un'insidia per i due coniugi Grandchester! :plrrrr: per i Legan con tutto il possibile di pernacchie :risata:
Grazie ancora nanetta :ollalà: :bravo: aspettiamo il seguito :oplà:
 
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Tinette
view post Posted on 8/3/2010, 21:36     +1   -1




Finalmente hanno consumato, alèèèèèèèèè!!!
Avevo freddo, ma grazie a questo capitolo ora non più: grazie nannetta! ;)
SPOILER (click to view)
Con i prossimi capitoli, piglierò fuoco definitivamente :D
 
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nannetta70
view post Posted on 8/3/2010, 22:06     +1   -1




:risata: :risata:
Hai ragione cara Tinette, pensa a me che tutte le volte che correggo dopo aver tradotto mi sale la febbre... :loveyou: Lui è davvero un gran bel pezzo...da 90? :esther:
 
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Tinette
view post Posted on 8/3/2010, 22:18     +1   -1




E' vero, carissima: dev'essere un dolce supplizio per te ogni volta! T'immagino, sai, intenta a tradurre con l'estintore sempre a portata di mano, nello sforzo immane di placare gli ormoni intenti a ballare la lambada...o il soca dance!! :risata:
Sì sì, Terence qua si conferma gran pezzo...da 90, come hai detto tu! ;) :wub: :tella:
 
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nannetta70
view post Posted on 8/3/2010, 22:28     +1   -1




:risata:

Di fatto lui è sempre stato un gran bel pezzo...da quando è stato concepito nella mente di Miz. Solo che poi la Miz si è sentita in imbarazzo (chissà perché poi) :sick: e ha deciso di sopprimere la sua prepotente virilità. Per fortuna che c'è Alys...

Mercurio, GRAZIE DI ESISTERE! :loveyou:
 
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125 replies since 6/3/2010, 20:09   10312 views
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