Candy Candy

"Incontro nel vortice" hot

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*Kiar@*
view post Posted on 4/12/2011, 23:32     +2   +1   -1




Sai, quando mi hai detto di sposarti, mi sono
vergognata di quanto ti penso, del pensare
soltanto a te, che è persino troppo, forse.
Devo dirtelo? Ho l'impressione, mi sembra,
che nessun uomo sia mai stato per una donna
ciò che tu sei per me... Vi è mai stato qualcuno,
tratto da una prigione oscura,
e posto sulla vetta di una montagna,
senza voltar la testa e con il cuore
che viene meno, come accade al mio?
E tu dici di amarmi di piu'?
Chi dovrei allora ringraziare, te o Dio? Entrambi, credo...


Elizabeth Barret a Robert Browning (1846)




La stanza era quasi buia, solo la luce tenue della candela sul comodino illuminava il luogo che improvvisamente sembrò così caldo quando lei entrò. Chiusi lentamente la porta e attesi un attimo, poi mi voltai verso di lei.
In quella luce flebile lei sciolse i capelli dal nastro bianco che portava, e una dirompente cascata di ricci dorati le ricadde sulla schiena. Avevo sognato così tante volte quel momento, ma la visione reale di quella donna di fonte a me andava oltre i miei sogni più sfrenati.

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Nella stanza mi guardai attorno e tutto quello che vedevo mi sembrava perfetto. Il posto era caldo e accogliente, c’era una finestra a pannelli scorrevoli da cui si godeva una bella vista sulle strade popolate, pensai che il mattino la camera sarebbe stata illuminata dai raggi del sole. A sinistra c’era un tavolo di cedro con sopra un vaso di rose rosse. Il letto era coperto da una trapunta fatta a mano, una vera opera d’arte. Ma in quel momento non riuscivo ad apprezzare quei dettagli, ero troppo nervosa e trepidante. Non ero mai stata così spaventata e felice nello stesso tempo.
Andai verso la finestra dandogli le spalle. Sapevo in sostanza cosa sarebbe successo tra noi quella notte … ma, a parte la conoscenza di base fornitami dalle lezioni alla scuola per infermiere, per il resto ero completamente sprovveduta. Come avrebbe dovuto reagire una donna in quelle circostanze? Come potevo affrontare una tale intimità dal momento che soltanto i suoi baci bastavano a sconvolgermi in tutto il mio essere?
Cercando di calmare il turbamento che m’invadeva tutta, sciolsi il nastro che mi sosteneva i capelli. Un istante dopo mi sentii sulle spalle le sue mani che mi facevano voltare verso di lui e non riuscii a pensare più a niente.


:blending heart:



Mi avvicinai a lei e appoggiai le mani sulle sue spalle. Quando la vidi in viso notai che abbassava timidamente gli occhi. Mi venne improvvisamente in mente che quella era la sua prima volta e quel pensiero, oltre a infiammarmi il cuore di gioia, mi preoccupò enormemente. Non volevo far paura a quella giovane sirena che adoravo e desideravo fin dai tempi della scuola e che ora, per un incredibile e fortunato gioco del destino, era la mia sposa.
Le sollevai il mento con una mano e con l'altra circondai la sua vita sottile. Le diedi un bacio lieve come una farfalla e resistetti con tutte le mie forze alla tentazione di dar libero sfogo ai miei impulsi intimi.
“Mia piccola signorina Lentiggini” dissi dolcemente “questa può essere un'esperienza unica e meravigliosa per tutti e due. Non temere, avrò cura di te.
Scopriamo assieme i paradisi segreti che l’amore riserva ai pochi fortunati esseri come noi” le sussurrai all’orecchio.
Lei sollevò i suoi verdi occhi liquidi, piccoli acquari pieni di luci e ombre tremanti, e guardò nei miei.


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Quando sentii le sue parole all’orecchio le mie paure cominciarono lentamente a dissolversi, il suono della sua voce non era mai stato così tenero. All'improvviso capii che sarei stata al sicuro tra le sue braccia. Con questa nuova sicurezza lo guardai negli occhi blu e vidi che anche lui era nervoso.
“Va tutto bene, Terry” riuscii a dire nel mio tono più dolce, cercando di far sentire a suo agio anche lui, poi sorpresi me stessa dicendo: “Desidero stare con te quanto tu vuoi stare con me”.


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Le sue care parole mi fecero quasi esplodere il sangue, ma dovevo controllare i miei istinti naturali che m’imponevano di prenderla lì per lì. Sapevo di dover essere tenero e paziente. Mi limitai ad abbracciarla dolcemente mentre lei appoggiava la testa sul mio petto. Sentivo l’aroma del suo respiro delicato che m’invadeva i sensi in un miscuglio di rose e fragole selvatiche.
Sentii nella guancia il tocco setoso dei suoi capelli d’oro e desiderai come non mai di accarezzare quella massa capricciosa e ondulata. Desiderare e nello stesso tempo saziare quel desiderio era qualcosa di nuovo per me, così mi concentrai in quello splendente labirinto dorato, abbagliato dalla meravigliosa chioma di Candy, come poco prima lo era stata la bambina sul ponte.

“Ti confiderò un segreto” mormorai accarezzando i suoi lunghi boccoli “quando ero un ragazzino a volte credevo che tu non fossi vera”.
“Che cos’ero allora? Un elfo?” chiese ridacchiando sul mio petto.
“No … una fata con degli incredibili capelli biondi e ricci” spiegai, e lei alzò la testa guardandomi direttamente negli occhi. Non disse nulla, ma io vedevo che i suoi occhi stavano ridendo.
“Però più tardi” continuai “ho capito che mi sbagliavo”.
“Così hai capito che ero solo una ragazza … ”.
“Sbagliato” risposi, scorrendo l'indice sul suo piccolo naso “ho capito che eri un angelo ... il mio angelo” dissi, soffocando le ultime parole sulle sue labbra e, da come lei mi corrispose immediatamente, mi accorsi che si stava abituando ai miei baci.


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Lui mi baciò ancora … quanti baci mi aveva dato fino allora? Non avrei saputo dirlo. Dal nostro secondo bacio sul ponte aveva cercato le mie labbra così tante volte che era impossibile tenere il conto … e tuttavia io capivo che a ogni nuovo contatto con la sua bocca avida imparavo sempre qualcosa di più di quell'uomo che era diventato mio marito in modo così inaspettato ... Ben presto le sue carezze diventarono più ardenti e io mi resi conto che il mio corpo reagiva naturalmente alle sue richieste. Ero così perdutamente smarrita nei suoi baci sul mio collo da non accorgermi che aveva cominciato a sbottonarmi il vestito.

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Dal nostro abbraccio sul ponte Saint Michel non avevo più toccato il suo collo. Ero consapevole dell'irresistibile potere di quel contatto, e sempre timoroso di non riuscire a controllare i miei impulsi. Ma lì, nella penombra di quella camera, assaporavamo per la prima volta il piacere dell’intimità totale. Chi poteva impedirmi di condividere con mia moglie tutta la passione che avevo conservato per lei sola?
Le mie mani raggiunsero i bottoni sulla sua schiena, e a un certo punto decisi che il mestiere di sarto era certamente il più infame di tutti. Come poteva qualcuno sognarsi di confezionare un abito con più di venti minuscoli bottoni? Ma, nonostante la mia impazienza, devo ammettere di aver goduto intensamente nell’attesa di scoprire una bellezza di cui avevo sempre sognato.
Una volta che ebbi finito con l’ultimo di quegli allucinanti bottoni percorsi la sua schiena con la mano, incontrando il tessuto setoso del suo corpetto e la sua pelle morbida scoperta, fino a raggiungere il collo che stavo ancora assaggiando. Sentii il suo corpo fremere quando le scostai il vestito dalle spalle e finalmente lei si rese conto che stavo per spogliarla.

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Sentii le sue labbra staccarsi dalla mia gola e i suoi occhi fissarono i miei. Mi sentivo ipnotizzata da quelle profondità verdeazzurro al punto che le mie normali difese erano ridotte al minimo. Ero consapevole del potere che aveva sempre avuto su di me, ma quella notte stava usando le sue armi seduttive all’ennesima potenza. Le sue mani mi toccarono le spalle e mi resi conto che mi stava spogliando. Semplicemente accarezzandomi fece scivolare il mio vestito a terra.
Anche se non ero completamente nuda, di fronte a lui mi sentivo tremendamente insicura del mio aspetto, e trovavo che nessuna parte del mio corpo andava bene. Ciononostante ogni sensazione di imbarazzo svanì appena lui mi costrinse dolcemente a guardarlo negli occhi. Fu in quel momento che capii che non era deluso. Ma il lungo viaggio oltre le frontiere del pudore era appena cominciato. Mi stava guidando e io sapevo che l'avrei seguito dovunque mi avrebbe portata.
Con mia grande sconcerto vidi che mi prendeva le mani e le portava verso il suo petto.
“Ti prego, fallo per me” mi chiese. Sapevo che voleva che gli sbottonassi la camicia e quando vide la mia espressione titubante m’incoraggiò con quel suo sorrisetto malizioso che mi faceva sempre perdere le staffe. “Non sarebbe la prima volta che lo fai, mia dolce infermiera”, scherzò.
“Ma non è la stessa cosa” obiettai debolmente.
“Certo che no … ma fa come se lo fosse”.


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Osservai con quanta serietà mi sbottonava la camicia, godendo con tutto il mio essere di una delle esperienze più erotiche che abbia mai vissuto. Presto fui semisvestito e guidai la sua mano sul mio corpo. Sentendo sul petto il suo timido tocco compresi quanto era stata professionale nell'occuparsi di me all’ospedale. Percepii che anche lei mi desiderava, ma quella sua deliziosa timidezza non le consentiva di evitare il suo perenne rossore. Eppure quella sua paura mi seduceva ancora di più.
“Tu non immagini l’effetto che mi fai, Candy” mormorai gemendo “Mi hai stregato, donna. Che sorta di incantesimo hai fatto su di me?”
“Ti ho soltanto amato, Terry” rispose teneramente, mentre le sue dita si muovevano dolcemente dal mio torso alle spalle facendomi rabbrividire “Con tutto il cuore. In ogni singolo giorno in tutti questi anni non ho mai smesso di sognare e pensare a te”.
A quel punto non potei più trattenermi, la presi tra le braccia e strinsi contro di me quelle curve tentatrici, reclamando la freschezza delle sue labbra con tutti i miei nuovi diritti di marito.
Ci gettammo sul letto e rotolammo l'uno sull'altra finché non mi trovai sopra di lei, con il mio peso che gravava sul suo corpo delicato. Le mie mani erano finalmente libere di esplorare la morbida geografia del suo corpo, mentre i miei sensi memorizzavano e registravano quello che gli occhi avevano già imparato a memoria dal primo giorno in cui si erano posati su di lei. Avevo desiderato Candy fin dal primo momento in cui l’avevo vista nella nebbia. Quella stessa notte, dopo il nostro breve incontro, andai a dormire pensando al delicato fiore selvaggio che avevo appena incontrato. Mai prima d’allora una ragazza mi era sembrata fiera e coraggiosa come quella piccola bionda dagli occhi che potevano uccidere con quei bagliori verdi. Avevo ricordato l’impalpabile tessuto del suo vestito che avvolgeva le dolci curve del suo corpo adolescente. Con i miei ardori giovanili non avevo potuto evitare di pensare intensamente alle grazie che quel vestito copriva. Mi addormentai sognando di svelare lo splendore delle sue nudità, desiderando per me il diritto ai suoi favori.
Ma adesso quella bellezza, con il corpo maturo e magnifico di una donna fatta, era tra le mie braccia, il suo respiro si faceva sempre più ansimante, le sue braccia mi avvolgevano appassionatamente alla schiena e ai fianchi, la sua bocca era aperta e disponibile alla mia audace esplorazione. Tenendola stretta a me mi girai delicatamente, in modo da stendermi sul fianco sinistro. Le mie labbra abbandonarono con riluttanza le sue, per poi assalire con la stessa passione la sua mascella e la gola, volevo divorare quel lungo collo cremoso.


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Cosa mi succede quando sono tra le braccia di Terry? Nonostante gli anni non lo so dire … So solo che con il suo tocco seducente diventa il signore del gioco sensuale a cui io partecipo con gioia, seguendo inconsciamente la sua guida.
Quando finimmo sul letto sentii che ci stavamo già muovendo in un territorio che non avevo mai immaginato. Niente che avessi letto o visto mi aveva preparata mentalmente e fisicamente a quell’unione di pelle a anima. Dal collo e la gola arrivò alle mie spalle e sentii che mi abbassava le spalline di pizzo del corpetto. Mi baciava lasciando una traccia umida sulle spalle e le braccia nude. Tremavo in tutto il corpo. Nello stesso tempo sentivo le sue mani percorrermi il corpo, palmi e dita mi toccavano avidamente in parti che avevo creduto intoccabili, palpando gambe e cosce sotto la sottoveste come un vasaio modella l’argilla.
All’improvviso interruppe quell’abbraccio appassionato, e le sue mani si mossero verso l’alto. Sollevò il busto e ancora una volta i suoi occhi mi penetrarono l'anima come spade blu. Cominciò lentamente a slacciarmi i nastri del corpetto e io mi resi conto che quello era l’ultimo pezzo di stoffa che mi copriva il petto.


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Con la bocca arrivai all'inizio delle due bianche colline che la scollatura della sottoveste lasciava in parte scoperte. Fu allora che mi resi conto che lei non portava alcun corsetto, come faceva la maggior parte delle donne a quei tempi. Dentro di me sorrisi a quella scoperta. La mia ragazza lentigginosa era una ribelle anche nei dettagli, sempre spavaldamente controcorrente. E per me quella manifestazione di fierezza femminile significava che la bellezza del suo petto sodo, che avevo segretamente ammirato nei mesi all’ospedale, sempre coperto dall’uniforme da infermiera, era il risultato dei suoi attributi naturali e non della stretta di un corsetto.
La mia mano non poté resistere a soddisfare quel desiderio febbrile che avevo da tempo, e con palmo e dita circondai a coppa il seno tentatore della donna che amavo. Fu come se il paradiso mi aprisse le porte per folgorarmi con i suoi raggi d’oro. Il suo seno era soffice e sodo nello stesso tempo, stava perfettamente nella mia mano come se fosse stato creato su misura. Lei gemette di piacere.
Non mi ci volle molto per slacciarle i nastri della sottoveste. Quando il suo petto nudo mi si rivelò per la prima volta, sospesi per un attimo l’assalto selvaggio al suo corpo per godermi l'incomparabile vista delle mie mani che la spogliavano. Colsi una traccia di nervosismo sul suo viso e una volta ancora provai una certa apprensione per quella vergine che mi era stata concessa e che non meritavo. La guardai negli occhi e, tenendo il suo delicato viso tra le mani, dissi con voce tremante:
“Sei la più bella creatura che abbia mia visto, amore. Non vergognarti della tua bellezza. Ti prego, condividi con me gli incanti segreti dell’amore fisico. Ti prometto che sarà bello per tutti e due”.


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Certe persone dicono che sono carina, ma io non sono mai stata molto convinta di quest’opinione. Ma in quel momento Terry mi fece sentire bella e desiderata come una dea greca e, come d’incanto, non mi sentii più imbarazzata, neanche quando cominciò a coprire con i suoi baci i miei punti più sensibili, suggendomi l'anima dal petto , o quando quel rituale terminò con la liberazione dagli ultimi indumenti che ancora ci restavano.
Non era la prima volta che lo vedevo nudo, ma prima le circostanze erano state molto diverse. Quella volta, in sala operatoria, tutto quello che mi premeva era salvargli la vita, ma adesso, nell’oscurità a malapena illuminata dalla candela, era una visione da mozzare il fiato. Io ero lì, in contemplazione della sua maschia bellezza, abbagliata dalla scoperta delle nostre differenze, mentre lui guardava verso di me come se fossi stata l’unica donna sulla Terra.
La mia mano andò verso il suo viso e accarezzò le ciocche dei capelli bruni che coprivano la fronte che amavo. Non so cosa feci esattamente in quel momento, ma in un sospiro dovevo avergli trasmesso i miei pensieri, perché mi sorrise e il suo volto s’illuminò di una luce che non gli avevo mai visto. Gli gettai le braccia al collo e finalmente cominciammo a esplorare i nostri corpi in una comune avventura che non avevo mai osato immaginare in tutta la sua estensione.
Rinnovammo la nostra dichiarazione d’amore senza fine con parole commosse, con le labbra, con ogni nuova carezza che apprendevamo, con i battiti sempre più frenetici dei nostri cuori , tra gemiti incomprensibili, in ogni sospiro e in ogni pensiero che indovinavamo l’uno nell’altra. In quel magico rapimento, senza più nessun confine tra i nostri corpi, il modo con cui le sue mani modellavano le mie forme, e le mie percorrevano i suoi muscoli saldi, non era che la logica conseguenza della nostra irreversibile unione spirituale.


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Guardai mia moglie, e mi chiesi in quale momento il mio angelo si era trasformato in quella Venere conturbante che stava condividendo il mio letto per la prima volta. Era ancora più bella che nei miei sogni più sfrenati, io mi sentivo furiosamente attratto da lei e nello stesso tempo intimidito dalla sua bellezza impossibile. Sarebbe sparita se l'avessi toccata ancora? Esitai. Ma la sua dolce carezza sulla fronte mi fece capire che, nonostante la mia fortuna incredibile, stavo davvero vivendo qualcosa di reale. Il mio cuore esplodeva di gioia, quindi non potevo che liberare il fuoco che cresceva in me a quelle carezze, il solo modo che Dio ha creato per esprimere quello che va oltre le parole umane.
Percorsi ogni rilievo dell’incantevole geografia che mi si offriva come un dono inestimabile. Con mani e labbra misuravo e assaggiavo ogni frammento del suo universo color latte, mentre il mio polso raggiungeva un ritmo a cui mai avrei pensato poter sopravvivere. Qualunque piacere avessi mai conosciuto prima sembrava povero e ridicolo in confronto a quel supremo incantesimo fatto di curve divine e vibranti vallate. Ben presto tutto fu un dolce gemito femminile alle mie orecchie, petali di rosa sotto i polpastrelli, vasti orizzonti di pelle di seta, una fonte di odori fragranti che destavano i miei desideri più intimi quando la mia mano accarezzò il gioiello tra le sue cosce.


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Tutto quello che avevo mai potuto provare per il suo corpo non era niente in confronto alle sensazioni di quella prima notte. Anche quando avevo creduto di potermi annientare tra le sue braccia, dovetti rendermi conto che stavo superando lo shock iniziale e che il mio cuore cominciava a chiedermi di toccarlo ogni volta più audacemente. Con dita tremanti, del tutto inesperta ma completamente innamorata, conobbi ogni palmo del suo corpo tonico, scoprendo stupita il morbido contatto con la sua pelle.
Nessuno mi aveva mai spiegato come una donna può compiacere il marito e, nello stesso tempo, ignoravo anche la lunga lista di proibizioni che la nostra società aveva posto per limitare l’esperienza sensuale delle donne. Quindi obbedii semplicemente all’unico consiglio sensato che un’amica mi aveva dato: farsi guidare dal cuore. Così feci d’istinto quello che il cuore mi ordinava, scoprendo a ogni nuova carezza come attizzare il fuoco in lui.
I suoi approcci, ogni secondo più arditi, mi stavano conducendo verso un abisso di piacere, e potevo sentire come una corrente di calore sconosciuto nasceva dal mio ventre, m’invadeva il corpo e faceva fluire in me il bisogno prepotente di essergli ancora più vicina, oltre ogni abbraccio, nel modo più intimo in cui una donna può essere con un uomo.
Non ebbi bisogno di dirgli quel che volevo. Ancora una volta lui mi capì.


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La donna che avevo incontrato quando eravamo ancora adolescenti, la donna che da allora avevo sempre amato pazzamente, la donna che in passato avevo perso a causa della mia stupidità, e che ero riuscito a riavere per una grazia divina che sapevo di non meritare, stava per essere solo mia, perché ero determinato a essere per lei non solo il primo, ma anche l’unico.
La guardai teneramente negli occhi verde smeraldo e lei mi ricambiò con uno sguardo pieno d’amore. Sapeva bene che stavo per prenderla e il suo viso meraviglioso esprimeva uno strano miscuglio di passione, solennità e gioia.
“Candy, sii mia” le sussurrai all’orecchio aspirando nuovamente l’inebriante profumo dei suoi capelli. “Sii la mia donna, mia moglie, sii una cosa sola con me”.
“Non temere, prendimi adesso” rispose lei mentre entravo nella sua carne, scoprendo con gioia che il suo corpo non doveva combattere troppo per accogliermi.
Al primo contatto ansimò, pensai che fosse il dolore della prima volta. Per un attimo mi spaventai a morte. Non ero mai stato con una vergine e mi sentivo terribilmente colpevole per aver fatto del male alla mia Candy, la cosa più preziosa che avevo.
“Scusami, amore” la implorai, abbracciandola teneramente e baciandola ancora sulle labbra.
“Non scusarti, Terry. Amami” mormorò tra i baci.
Tacqui per un momento senza fine, lasciandole il tempo di abituarsi al supremo contatto dei nostri corpi, ma poi sentii che la sua tensione era scomparsa lasciando il posto al nuovo bisogno del mio corpo dentro di lei. Il movimento dei suoi fianchi mi fece capire che il dolore iniziale non aveva significato nulla e che lei era impaziente di arrivare al nostro abbraccio più intimo.

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Qualcosa che mi era mancato per un’eternità trovò semplicemente il suo posto quando lui mi prese nel suo abbraccio più intimo. Finalmente capii il significato di essere una donna, la ragione ultima di quell'amore che provavo per lui da così tanto tempo. Quello che nella mia adolescenza era stato un mistero, tutti i dubbi, le paure e le insicurezze, quello che era stato solo rimpianto negli anni successivi alla separazione, tutto il dolore e la sofferenza, tutto sparì in un sospiro, e io ero completa. Lui era mio, era con me, dentro di me, e un torrente di piacere intenso stava per raggiungere il culmine.

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Poi fu come se una luce accecante mi colpisse gli occhi. I momenti successivi furono abbaglianti. Non avevo mai provato una felicità e un’angoscia così intense nello stesso tempo, come se la mia anima stesse morendo e io stessi rinascendo a ogni movimento del mio corpo su di lei. Ondate di piacere travolgevano i nostri corpi con forza crescente, mentre un fuoco impetuoso tra noi avvampava sempre di più.
Allora era questo il significato di fare l’amore. Qualcosa che andava oltre il sesso, non avevo mai sperimentato un tale miracolo prima di allora. Lei era lì, arrendevole alle mie carezze più intime su di lei, attorno a lei, dentro di lei. Il viso di Candy era trasfigurato dalla passione, gridava il mio nome mentre mi stringeva con braccia e gambe. Sorprendentemente, sapere che lei stava godendo del nostro reciproco interscambio era anche più gratificante del mio stesso piacere.
Tese il suo corpo sprigionando una straordinaria corrente elettrica gridando il mio nome, e io sentii come se proprio in quel momento un’energia sconosciuta mi afferrasse alla spina dorsale. Come se per un istante magico i nostri corpi fossero stati presi dalla corrente di un sogno liquido che ci trascinava via, fino a raggiungere i dolci prati di una terra lontana, racchiusi in una bolla di tranquilla spossatezza.
Caddi sopra di lei gemendo con voce roca, affondando la testa nell’incavo del suo collo. Lei sciolse la stretta delle gambe attorno al mio corpo e infine entrambi rimanemmo immobili, stretti l’uno all’altra. Fu allora che sentii nel petto un’angoscia inspiegabile, come se un nodo nel cuore salisse verso la mia gola cercando una via d’uscita. Il nodo raggiunse i polmoni e le corde vocali con forza incalzante e, finalmente, scoppiando a piangere, potei liberare la mia anima tra lacrime irrefrenabili.
Abbracciai il mio piccolo tesoro con forza rinnovata, temendo che potesse sparire come in un sogno. Ricordo che singhiozzavo apertamente senza vergogna.
“Candy, Candy, Candy!” ripetevo piangendo senza sosta e stringendomi convulsamente al suo corpo, mentre lei rispondeva alle mie effusioni con voce confortante e tenere carezze.
“Credevo di averti perduta per sempre” confessai tra le lacrime “vagavo solo e disperato senza di te … È tutto così buio senza di te”.
Sorrise come solo lei sa fare, con quel suo sorriso speciale che, io lo so, ha solo per me e nessun altro sulla Terra.
“Anch’io ero così sola senza di te, Terry. È così freddo senza di te …” mormorò. “Ma adesso niente ci separerà. Sono tua moglie”.
Le sue parole e le sue amorose carezze sciolsero la mia angoscia e un'immensa pace invase il mio cuore. Caddi nel sonno più profondo e quieto che avessi mai sperimentato, e uno sconosciuto senso di completezza s'impossessò dei miei sensi. Dopo una struggente attesa durata un'eternità, la mia anima aveva raggiunto la sua metà perduta.

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Un attimo dopo che Terry aveva raggiunto il paradiso io mi unii a lui, e poi tutto fu una soffice caduta, come quella di una piuma che volteggia nell'aria prima di posarsi sulle acque tranquille di una placida laguna. Pianse tra le mie braccia e io piansi con lui. Avevo detto a me stessa così tante volte che il nostro amore era morto, che non s’era speranza di rivedersi ancora, nonostante fossimo tutti e due ancora vivi … E invece eravamo lì, i nostri due universi uniti in un unico miracolo. Alla fine, tutto era pace e appagamento.
Avevo abbandonato la condizione di fanciulla per raggiungere uno stato superiore. Ero una donna … la sua donna.


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Sonno nuziale

E il loro lungo bacio si separò, con dolce bruciore;
e, come ultime, lente gocce stillano a un tratto,
finita la tempesta, da scintillanti grondaie,
così, divisi, si placò il battito dell'uno e l'altro cuore.
I loro petti si scinsero, come il primo aprirsi
di fiori intrecciati che sbocciano ai due lati
d'un solo stelo; ma ancora le bocche, rosso fuoco,
si suggevano intime, nel separarsi supine.

Il sonno li sprofondò oltre la marea dei sogni
e i loro sogni li videro sprofondare — e vanirono.
Lente, le anime poi riaffiorarono su, tra bagliori
di liquida luce e oscuri naufraghi relitti del giorno;
finché, da chissà qual prodigio di freschi boschi e ruscelli
lui si destò e — stupore! — lei gli giaceva accanto.


Gabriel Rossetti



Il dolce timbro di un’antica melodia invase i sogni di Candy. Riconobbe le note e il suo cuore si riempì di un delizioso nettare. Prima d'allora il solo ricordo di quella musica l'avrebbe fatta piangere sconsolatamente, ma dopo aver assaporato il supremo elisir dell’amore, i ricordi tristi sembravano seppelliti in una tomba lontanissima, dove non avrebbero più potuto farle del male.
Aprì gli occhi di malachite e poté distinguere una figura maschile seduta accanto a lei. La sua anima fece un balzo di gioia quando finalmente capì che stava suonando la vecchia armonica che un tempo gli aveva dato lei. L’aveva tenuta tutti quegli anni, con la stessa cura con cui aveva conservato il suo amore per lei.
“Ciao” disse Terry nel mezzo dell’oscurità quando si accorse che era sveglia.
“Ciao” rispose lei con un sorriso come non ne aveva mai fatti prima.
“È come se fossimo in una bolla magica e non dovessimo preoccupaci di nient’altro che il nostro amore. Non è così?” disse lui, giocando con i ricci biondi cosparsi sul cuscino in un seducente disordine.
“Sono mai stata in qualunque altro posto a parte qui, tra le tue braccia? Non mi ricordo” disse Candy girandosi su un fianco e allungando le braccia per abbracciarlo. Terence accolse sua moglie coprendo di carezze i suoi capelli ricci arruffati, la pelle nuda della schiena, fianchi e cosce, mentre lei seppelliva il suo viso nel petto del giovane.
“Già, dobbiamo ricordarci che fuori da questa camera c’è un mondo che sembra essere sempre contro di noi” le mormorò all’orecchio. “Strane forze oltre la volontà umana ci hanno strappati l’uno all’altra tante e tante volte. Ma c’è stata anche un’altra forza che ci ha uniti di più, il potere del nostro amore, che ha dimostrato di essere più forte del tempo e del destino”.
“Il tipo di amore che dura per sempre, amor mio” disse Candy sollevando la testa mentre con le labbra cercava ancora la via verso quelle di suo marito. Il silenzio regnava nella fioca luce della stanza, mentre il bacio si faceva via via più profondo.
“Quando ti ho perduta, io …” - cercò lui di iniziare una spiegazione sotto la pioggia di baci.
“Taci!” disse Candy baciandolo ancora “non parlarne … non ce n’è alcun bisogno” aggiunse, mettendolo a tacere con l’irresistibile charme delle sue carezze. “Fai ancora l’amore con me” furono le sue ultime parole in un tono che era un misto di preghiera e comando. Terry non se lo fece ripetere due volte.

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Candy si riversò esausta sul corpo di Terry, appoggiando la testa bionda sul suo petto. Le sue guance accarezzavano morbidamente la pelle sopra i muscoli ben definiti, mentre con la mano seguiva la linea della cicatrice sulle costole del giovane, il cui respiro andava gradatamente calmandosi, riprendendosi dall'estasi travolgente appena vissuta. Rimase così in silenzio, godendo dell’incantevole sensazione del corpo di Candy steso sul suo, dell'inebriante pressione di quel seno sul suo petto, del contatto delle loro gambe intrecciate le une alle altre, della dolce carezza di quelle mani sul suo torace, nell'intimo contatto dei loro corpi.
“Io prima …” bisbigliò infine “stavo per dirti una cosa, ma non me lo hai permesso”.
“Non c’è nessuna ragione per parlare del passato, amore” mormorò Candy.
“Io credo di si”.
“Non vedo perché …” rispose lei, cominciando a sentirsi assonnata.
“Ci sono delle cose che mi sono successe e vorrei condividerle con te. Non vuoi conoscerle?”
“Vorrei conoscere tutto di te, ma non se parlarne ti fa soffrire” precisò dolcemente.
“Mi sentirei meglio se te ne parlassi … inoltre non voglio che tu venga a sapere certe cose dalle malelingue. Preferisco che tu le sappia da me. E poi, ci sono anche cose belle in questa storia, e vorrei davvero condividerle con te” aggiunse.
“Dato che per te è così importante, ti ascolto” rispose Candy, ancora con la testa appoggiata sul petto del suo sposo.
Con le braccia Terry circondò il corpo minuto di lei sotto le coperte e, accarezzandole dolcemente la schiena iniziò a raccontare.
“Candy, c’è una parte della mia vita di cui non sono fiero. Quando ci lasciammo, all’inizio pensavo che avrei potuto superare il dolore. Ma ingannavo me stesso, ben presto scoprii di non essere forte come credevo. Ogni volta che vedevo Susanna pensavo solo a te, e il ricordo del nostro amore era così tormentoso che cominciai a bere.
Prima che me ne rendessi conto ero diventato un alcolizzato e abbandonai il lavoro, lasciandomi alle spalle New York e Susanna. Candy, dicevo a me stesso che la vita senza di te non era degna di essere vissuta, e nella mia caduta rovinosa cercavo di rifuggire i problemi anziché affrontarli. Dato che dovevo mantenermi cominciai a recitare in un teatro ambulante, il peggiore dei peggiori. Ti saresti vergognata di me se mi avessi visto …”
Candy sollevò la testa dal petto del marito e lo guardò negli occhi. Si chiedeva se avrebbe dovuto lasciarlo continuare con quella confessione dolorosa o rivelargli di sapere già quella storia ... Ma si trattenne, pensando che sarebbe stato ancora più difficile, per lui, scoprire che lei lo aveva visto in quel triste periodo.
Gli rivolse uno sguardo così tenero che lui si sentì incoraggiato, e decise di continuare la sua storia.
“Tesoro, un giorno la compagnia venne a Chicago e, forse, il fatto di sapere che tu abitavi lì, assieme ai fumi del whisky che ero solito trangugiare in quei giorni, mi fecero avere una visione di te una sera”.
“Cosa?” fece Candy, incapace di credere a quello che stava sentendo.
“Una notte, nel corso della recita”, disse Terry, guardando gli occhi sconcertati della moglie, “vidi il tuo volto in mezzo al pubblico. Era solo la mia immaginazione, ma …”.
“Mi hai vista!” esclamò Candy sbalordita, sollevando il busto e appoggiandosi ai gomiti, “non posso credere che mi hai vista veramente, come ha detto tua madre!" aggiunse, senza poter contenere lo stupore.
Fu il turno di Terry a sorprendersi. Le parole di Candy gli stavano rivelando la sconvolgente verità che stentava ad ammettere.
“Cosa intendi dire con questo? E che c’entra mia madre?” chiese al colmo della confusione. “Non mi starai dicendo che eri davvero lì?”

“Oh Terry, mi hai vista davvero!” rispose commossa, circondandogli il collo con le braccia. “Si, Terry, ero lì, ma non ho mai pensato che tu avessi potuto distinguermi nell’oscurità di quel posto, amore, e tu devi sapere che non mi sono mai vergognata di te. Certo ero molto triste nel vederti in quelle condizioni, e anche un po’ arrabbiata perché stavi sprecando il tuo prezioso talento, ma dentro di me sapevo che avresti finito per sconfiggere i tuoi demoni, come hai effettivamente fatto".
Candy gli raccontò la sua versione dei fatti, e gli parlò del suo incontro con Eleanor Baker. Terry a sua volta le disse dell’effetto che la sua apparizione aveva avuto su di lui, e della decisione presa in quel momento. La giovane coppia riusciva a malapena a credere a come i pezzi del puzzle combaciassero così perfettamente, formando il quadro commovente dell’amore che li univa.
Continuarono a parlare di quell’incontro, e presto la conversazione corse ad altri momenti del passato, quando erano stati così vicini a incontrarsi, ma le circostanze avevano loro impedito di vedersi. Ripercorsero tutti gli eventi e le emozioni che avevano vissuto in quei momenti, e per la prima volta cominciarono a comprendere il mistero dell’invisibile legame tra loro.
La volta che lei era corsa a incontrarlo al porto di Southampton, ma non era riuscita ad arrivare prima della partenza della nave, mentre Terry sentiva la sua voce a distanza, ma non aveva voluto credere al richiamo del suo cuore ... L'inverno seguente, quando Candy era arrivata alla collina di Pony appena pochi minuti dopo che lui se n'era andato ... L'insistente dolore al cuore che entrambi avevano provato fin dall‘inizio del loro arrivo in Francia, l’inquietudine crescente nella notte innevata in cui si erano rincontrati, e l’angoscia di Candy la notte in cui lui era stato ferito … tutto stava acquistando un senso.
“Sei sempre stato qui, per me” disse Candy indicandosi il cuore, “ti sento come sento i miei stessi palpiti. Lo capisci? E adesso so che, anche quando il destino ti ha portato via da me, non mi hai mai lasciata davvero. Adesso che sei di nuovo con me capisco che quest’amore è stato voluto dal destino”.
“Candy!” sospirò Terry, accarezzandole delicatamente la guancia con i polpastrelli. “Si, quest’amore è stato voluto dal destino. Sei sempre stata dentro di me, nei miei sogni, forse ancora prima che t’incontrassi, e da allora ci sei sempre stata solo tu”. Poi aggiunse, sorridendo per la gioia: “La voce nella nave, la tua presenza alla collina di Pony, il tuo viso nel teatrino, la morsa nel mio cuore ... e ora la donna tra le mie braccia!"
Il giovane attore abbracciò sua moglie ancora più strettamente, baciandole delicatamente il lobo dell’orecchio e continuando a sussurrarle all’orecchio che lei era il suo angelo custode. Lei rispose con un mormorio sommesso che riaccese nuovamente il fuoco in Terry.
“Candy, per favore”, la implorò in un soffio, “dimmi ancora che mi hai sempre amato nonostante il trascorrere degli anni, che mi hai sognato come ti ho sognata io … dimmi che mi hai aspettato tutto questo tempo!”
La giovane donna gli rispose con una pioggia di baci sul suo petto e collo, fino a incontrare le sue labbra.
“Ti ho sempre pensato, sempre sognato, e sono sempre stata tua”, gli disse tra i baci. “C’è una cosa che devi sapere”, aggiunse sollevando la bella testa per guardarlo dritto negli occhi. “Quella sera in cui sono uscita con Yves, ero talmente arrabbiata per una ragione molto semplice. Tu avevi detto che avresti cancellato dalle mie labbra ogni bacio francese che avessi ricevuto, e mio mi sentivo così offesa ... fino allora ero stata baciata una volta sola ... da te”, confessò. “Terry, conosco solo il sapore delle tue labbra”, riuscì a dire prima che la passione di suo marito la trascinasse di nuovo nell’inestinguibile fuoco del loro amore.

alysct13h4



CONTINUA CAPITOLO XIII SU SEZIONE FANFICTIONS



Edited by *Kiar@* - 20/12/2011, 23:27
 
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pipistrella
view post Posted on 5/12/2011, 00:41     +1   -1




Riesco solo a dire WOW!!!!!!
 
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view post Posted on 5/12/2011, 01:13     +1   -1
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Ahahaha il mio commento non è stato salvato! stavo leggendo la fanfiction, ho commentato questa parte che è fenomenale e il mio pc ha deciso di farmi impazzire proprio in quel momento facendomi perdere la connessione!
Riassumo:questa parte è fantastica, la storia di Alys è meravigliosa così come è meravigliosa la tua traduzione Kiar@.
Sei davvero in gamba!
CITAZIONE
“Candy, Candy, Candy!” ripetevo piangendo senza sosta e aggrappandomi al suo corpo, mentre lei rispondeva alle mie effusioni con voce confortante e con tenere carezze.
“Credevo di averti perduta per sempre” confessai tra le lacrime “vagavo solo e disperato senza di te … È tutto così buio senza di te”.
Lei sorrise come solo lei sa fare, con quel suo sorriso speciale che, io lo so, ha solo per me e nessun altro sulla Terra.
“Anch’io ero così sola senza di te, Terry. È così freddo senza di te …” mormorò. “Ma adesso niente ci separerà. Sono tua moglie”.
Le sue parole e le sue amorose carezze sciolsero la mia angoscia e un'immensa pace invase il mio cuore. Caddi nel sonno più profondo e quieto che avessi mai sperimentato, e uno sconosciuto senso di completezza s'impossessò dei miei sensi. Dopo una struggente attesa durata un'eternità, la mia anima aveva raggiunto la sua metà perduta.

Qui mi sono davvero emozionata, ah come sono teneri! Adoro questo passaggio!
Grazie Kiar@ per il tuo lavoro, è magnifico! Grazie ancora!

Vabbé ora posto non vorrei che mi saltasse di nuovo la connessione!
 
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view post Posted on 5/12/2011, 08:23     +1   -1

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Grazie Kiara, bellissima traduzione, che meraviglia! :wub:
Danda
 
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klimt_1974
view post Posted on 5/12/2011, 09:36     +1   -1




Non posso che concordare con savira quel passaggio è molto toccante. 36_3_14

Io invece propongo anche questa parte:

CITAZIONE
Sonno nuziale

E il loro lungo bacio si separò, con dolce bruciore;
e, come ultime, lente gocce stillano a un tratto,
finita la tempesta, da scintillanti grondaie,
così, divisi, si placò il battito dell'uno e l'altro cuore.
I loro petti si scinsero, come il primo aprirsi
di fiori intrecciati che sbocciano ai due lati
d'un solo stelo; ma ancora le bocche, rosso fuoco,
si suggevano intime, nel separarsi supine.

Il sonno li sprofondò oltre la marea dei sogni
e i loro sogni li videro sprofondare — e vanirono.
Lente, le anime poi riaffiorarono su, tra bagliori
di liquida luce e oscuri naufraghi relitti del giorno;
finché, da chissà qual prodigio di freschi boschi e ruscelli
lui si destò e — stupore! — lei gli giaceva accanto.

Gabriel Rossetti

Kiar@ questi sono per averci fatto sognare ancora una volta emoticon_amore_4 emoticon_amore_4 emoticon_amore_4 emoticon_amore_4 emoticon_amore_4 emoticon_amore_4

Ma soprattutto adoro le fanart di Alys Emoticons%20%2845%29 gif
 
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view post Posted on 5/12/2011, 10:34     +1   -1
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mbbluebunnyg mbbluebunnyrr mbbluebunnyaa mbbluebunnyzz mbbluebunnyii mbbluebunnyee


 
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Meidou
view post Posted on 5/12/2011, 17:14     +1   -1




Sublime!" Grazie Kiar@ per la traduzione!
 
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view post Posted on 5/12/2011, 18:10     +1   -1

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Bellissimo,tenero,commovente,appassionante
Come ringraziarti cara Kiar@? :rose rosa:
GRAZIE :darling I love u:!
 
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Perlad'argento
view post Posted on 5/12/2011, 18:49     +1   -1




o che bello
 
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abionda79
view post Posted on 5/12/2011, 23:56     +1   -1




Grazie Kiar@,

una traduzione magnifica!

Che emozione, Terry e Candy finalmente uniti anche fisicamente.

Continua cosi!!
 
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pecorellarosa
view post Posted on 6/12/2011, 00:18     +1   -1




Ki@retta COMPLIMENTONIIIIIII :laura:
Sei una grande artista della traduzione, perchè si sente che lo fai con enorme passione e zelo, che cerchi il vocabolo giusto per rendere anche la più piccola sfumatura.
Non ho parole, tutto troppo bello, dalle immagini alla suddivisione delle battute con colori diversi per rendere anche visibilmente le differenze tra Candy e Terence. :mizia:
Davvero un'opera d'arte! :tesoro:
Questo capitolo è strepitoso ed Alys è una vera poetessa, per come ha saputo rendere a parole l'amore che unisce queste due anime. :loveyou: :loveyou: :loveyou: :loveyou: :loveyou: :loveyou:
:angel 1: :darling I love u:
 
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pipistrella
view post Posted on 6/12/2011, 00:25     +1   -1




Dopo essermi ripresa dalla lettura....aggiungo che Alys è stata strepitosa ad impostare in questo modo la loro prima notte d'amore....Il loro dialogo interiore, la diversa angolazione nel vivere lo stesso evento....MERAVIGLIOSO!!!! Bravissima kiar@.... :imbarazzo: :rose rosa:
 
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view post Posted on 6/12/2011, 21:47     +1   -1
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S T U P E N D O !!!!!!!!!

GRAZIE KIAR@




3dvEd 3dvEd [IMG=333wyrm]
 
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view post Posted on 7/12/2011, 14:37     +1   -1
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CITAZIONE (pipistrella @ 5/12/2011, 00:41)
Riesco solo a dire WOW!!!!!!

anch'io riesco solo a dire WOW :ribbon heart:
Grazie Kiar@
 
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view post Posted on 8/12/2011, 17:13     +1   -1

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CITAZIONE (sanlu @ 7/12/2011, 14:37) 
CITAZIONE (pipistrella @ 5/12/2011, 00:41)
Riesco solo a dire WOW!!!!!!

anch'io riesco solo a dire WOW :ribbon heart:
Grazie Kiar@

Mi unisco anche io a questi cori di WOW.
Bravissima Kiar@ come sempre nella traduzione di questa splendida fanfiction. :tesoro:
 
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33 replies since 4/12/2011, 23:32   3395 views
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