Candy Candy

La verità

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icon12  view post Posted on 4/9/2012, 18:23     +3   +1   -1
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Ciao ragazze! dunque come incominciare....Ho raggiunto questo forum perché dopo aver rivisto, con grande frustrazione, le puntate dell'anime ho sognato un mio finale. Così per vedere se ero l'unica pazza sulla faccia della terra che a 36 anni sognava ancora un cartone animato ho spulciato su internet per vedere se ero in compagnia...E CHE COMPAGNIA! Ho trovato Voi.
Poiché al risveglio ero MOLTO soddisfatta del finale, incoraggiata da nuove amiche, ho scritto. Naturalmente come tutti i sogni era pieno di lacune e vuoti temporali e parti illogiche. Così mi sono adoperata per "ristrutturare" la storia sognata e mentre c'ero togliermi qualche soddisfazione.
Mille dubbi....non so se Vi piacerà e se avrete voglia di leggerla, ma io vorrei tanto raccontarVi il mio sogno!

Ahh! dimenticavo, credo si capisca dal mio avatar, ma per rispetto delle sorelline Albertiane vi dico che è un storia con finale C-T!!! così non ci sono sorprese!

Dunque, si parte quando Candy, a NY per la prima di Romeo e Giulietta, entra nell'appartamento di Terence.......

LA VERITA'





“Vieni Candy, accomodati”
“Grazie, Terence, che bello! un appartamento tutto tuo!...!
“vorrei fosse nostro…” pensò lui, “accendo il caminetto e sposto il divano davanti, così ti potrai riscaldare”
“Grazie”
C’era un po’ di imbarazzo dopo tanto tempo ritrovarsi soli li innervosiva, troppe le cose da dirsi, le cose che fino a quel punto si erano detti solo a metà e soprattutto c’era in sospeso quello che ognuno avrebbe desiderato dall’altro.
Si sedettero davanti al fuoco, vicini, e l’atmosfera si rilassò. Candy con un gesto naturalissimo si appoggiò a Terence, lui si sorprese un po’, e cominciarono a parlare ricordando insieme le avventure del passato. La S.P. School, la festa di Maggio, le giornate allo zoo di Londra, l’estate in Scozia. Spesso si ritrovavano in silenzio, ma loro avevano sempre parlato anche così, anzi nei loro silenzi c’era un’ intesa e un aprirsi l’anima l’uno all’altro sconvolgente. Era come se tutto ciò di cui parlavano fosse accaduto pochi giorni prima. L’intesa era perfetta.

Il calore che proveniva dal caminetto li riscaldava e li riportava a giorni lontani.
“Questo fuoco mi ricorda il pomeriggio del temporale nel tuo castello in Scozia!” disse Candy in tono malinconico.
Già, quel pomeriggio, si erano messi a nudo, Terence, come mai aveva fatto con nessuno fino a quel momento aveva descritto a Candy i suoi sentimenti di bambino e di ragazzo nei confronti di sua madre, quel pomeriggio in cui lui l’avrebbe sicuramente baciata se non fosse arrivata Iriza.
Iriza…. sempre lei a rovinare tutto! ed ora che non c’era lei arrivava un altro impedimento, o forse no, forse era un fatto superabile… Susanna due giorni prima gli aveva salvato la vita rimanendo gravemente ferita, lui non sapeva ancora nulla sulle sue condizioni - se non che aveva superato con successo una lunga operazione - perché la madre lo aveva cacciato via dall’ospedale a male parole. Terence era molto in pensiero per lei, ma aveva sognato e progettato l’incontro con Candy da lungo tempo, aveva pensato mille volte a cosa dirle e quando, voleva che tutto fosse perfetto, ma non si aspettava che tanta emozione lo condizionasse. Aveva paura di sbagliare.

Candy lo guardava: era sempre bello; gli occhi di un blu raramente intenso, con quel suo sguardo a volte triste a volte malandrino. Lei aveva imparato a capirlo, era stata l’unica che era riuscita a penetrare quella corazza indecifrabile che riservava tutt’oggi alle altre persone. Dove gli altri vedevano indifferenza, arroganza e tristezza lei sapeva che invece c’erano sofferenza, passione forza e dolcezza allo stesso tempo.
Candy si alzò a guardare il fuoco, Terence la seguì; era dietro di lei con le mani sul davanzale del camino che la abbracciava senza toccarla.
Rimasero così qualche minuto, assaporando la gioia di poter stare finalmente vicini.
Candy aveva una domanda da porre a Terence da moltissimo tempo, ma aveva deciso che avrebbe aspettato di vederlo di persona, con calma, per affrontare quell’argomento.

“Perché te ne sei andato così dalla S.P. School?! senza dirmi nulla??!” le venne da chiedergli quasi rimproverandolo tutto d’un fiato mentre si voltava verso di lui.
“Signorina tuttelentiggini, ero stufo di essere picchiato da te …e sono scappato” le rispose lui scanzonato, furbetto, strizzandole l’occhio.
“Terence, come puoi dire una cosa simile?!” le disse scagliandosi verso di lui con i pugni chiusi…come se volesse picchiarlo, proprio come scherzavano un tempo: nulla era cambiato.

“Ecco vedi Tarzan?? Lo stai facendo di nuovo!” ma lui non si spostò e la fermò contro di sé tenendola per il polso destro. Lei imbarazzata si scostò dal suo petto, ma Terence non la lasciava. Non la stingeva da farle male, ma era una stretta decisa. Candy avrebbe potuto liberasi il polso in qualsiasi momento se avesse voluto, ma non sapeva cosa fare o meglio aveva paura di quello che avrebbe voluto fare lei stessa: voleva baciarlo! Dio se lo voleva! “…no, no meglio di no…” pensò.
“Se ben ricordo mi sono preso anche un bel ceffone da te…”
Sembrava che lui le avesse letto nella mente, Candy arrossì: l’allusione al bacio in Scozia era evidente.
“Te lo sei meritato!”
Le intenzioni di lui in quel momento erano chiarissime. Candy era agitata, il desiderio di lui tangibile.
“Meritato...mmmm….” fece finta di rimuginarci su alzando il sopracciglio sinistro.
“Allora lo rifaresti??!” le disse tirandola ancora verso di sé, ma facendo attenzione a non sfiorarla. Erano talmente vicini che potevano sentire il reciproco calore dei loro corpi che si attraevano come stregati da una magica alchimia.
“Sì…No…non so…” fu la risposta di Candy
“Allora credo che dovrò correre il rischio…”
Terence la guardava con un’intensità disarmante, i loro occhi erano ipnotizzati gli uni dagli altri. Lui le lasciò il polso perché voleva che lei fosse libera di respingerlo, se avesse voluto, e continuò a guardarla con amore, passione, desiderio. Le cinse la vita un braccio, con l’altro le avvicino il viso al suo e la baciò, dolcemente, appena sfiorandole le labbra.
Lei non si ritrasse, anzi gli buttò le braccia al collo e prolungò il bacio. Rimasero così stretti per momenti indefiniti poi lui si scostò appena un poco da poterla guardare di nuovo negli occhi, appoggiando la fronte alla sua le sorrise e la baciò ancora e ancora. Man mano i baci si fecero più disinibiti, lei era completamente arresa davanti al lui. Terence la prese in braccio con decisione e dolcezza e l’adagiò sul divano.
Candy stesa supina e lui sdraiato sul fianco sinistro si reggeva la testa con la mano e la guardava, la baciava, …la spogliava con gli occhi. Candy era agitata, ad ogni sguardo di lui tremava per le sensazioni nuove che provocava in lei.
Il tempo passò tra baci e carezze arditi, ma Terence si accorse che stava andando troppo oltre. La desiderava, ma non così, non voleva che Candy se ne potesse pentire, sapeva che in fondo a certe cose lei ci teneva. Inoltre in Scozia il suo bacio azzardato aveva rovinato tutto, non voleva ripetere l’errore.

“Vieni Candy, si sta facendo tardi, ti accompagno in albergo” le disse alzandosi agilmente dal divano e porgendole una mano per aiutarla e fare altrettanto.
“Ah, ma allora sei un gentiluomo, Signor Terence Granchester incominciavo a pensare che non lo avessi prenotato” disse fingendosi sorpresa –mal celando un po’ di delusione.

“In effetti, ho sperato di non trovar posto…”

“Bhè non sarebbe stato un problema, avrei potuto dormire qua, io mi fido di te…” gli disse in un tono malizziosetto che sorprese più lei stessa che lui.

“Candy non mi tentare, sto cercando di comportarmi da gentiluomo, ma è difficile” e la baciò ancora.

Andarono in albergo a piedi, era vicino e Terence pensò che un po’ d’aria fresca gli avrebbe fatto bene. Si tenevano per mano, la neve cadeva silenziosa, più silenziosa dei loro pensieri che però viaggiavano all’unisono. Candy arrossì di nuovo pensando a cosa e soprattutto a come gli aveva detto che avrebbe potuto dormire da lui, mentre lui rifletteva su come lei che era sempre riuscita a rimetterlo al proprio posto, a fargli fare le cose come andavano fatte, o a smettere di fare cose inappropriate – come bere e fumare – adesso lo tentava a quel modo…Sorrise tra sé e sé, questo nuovo lato di Candy lo attraeva tantissimo: sì fermò un attimo, la baciò fugacemente e proseguirono.
Arrivati in albergo lui l’accompagnò fino sulla porta della camera.

“Spero che tu abbia tutte le comodità che ti servono, ho scelto per te il migliore albergo della zona!”
All’improvviso Terence sentì l’urgenza di andarsene, altrimenti non sarebbe più riuscito a lasciarla quella notte; così le diede un tenero bacio sulla fronte e se ne andò.
Candy era felice. Saltellando per la stanza si preparò in fretta per la notte: voleva stendersi al più presto per poter ripensare ai momenti appena vissuti con lui.
Appena uscita dal bagno sentì però bussare alla porta.
“Sì? Chi è?”
“Sono io Candy, scusa, ho dimenticato la giacca!”

Terence nella fretta di andarsene aveva preso solo il mantello. Lì per lì aveva pensato fosse inopportuno tornare indietro a prendere la giacca, ma poi si ricordò che nella tasca interna aveva l’anello che era andato a prendere nella casetta di sicurezza della banca poco prima di recarsi alla stazione a prendere Candy. Non poteva correre il rischio che Candy lo trovasse! questo avrebbe rovinato i suoi romantici piani per la sera successiva.

“Terence, sei tu?!!, entra! Disse lei aprendo la porta”
Candy sulla camicia da notte aveva indossato la vestaglia, ma il tessuto di quest’ultima era leggero e trasparente. Terence la osservò con ammirazione e desiderio: era incantevole con quella lunga camicia da notte che traspariva, era di chiffon celeste stile impero adornata con del pizzo fitto dello stesso colore sul seno. “Se solo potessi togliergliela!” si trovò a pensare. Invece, prese la giacca e la salutò nuovamente, ma non resistette alla tentazione di darle un anticipo su quanto aveva programmato per la sera seguente.

“Per domani sera, dopo lo spettacolo, ho prenotato la cena in un delizioso ristorante, ho una cosa da chiederti, la più importante che ti abbia mai chiesto…” disse sibillino sottolineando la frase, le diede un bacio sulla guancia e si voltò per andarsene salutandola con la mano.
Lei non credeva alle sue orecchie…”..la più importante che ti abbia mai chiesto” il biglietto del treno di sola andata, ma certo le era chiaro! Chiarissimo! Oh Dio! Quanto era felice!
“Terence aspetta!”
Lui tornò indietro immediatamente e appena arrivato sulla soglia della stanza Candy lo trascinò letteralmente all’interno e chiuse la porta.
“Non posso aspettare fino a domani sera, vuoi farmi morire? Ho aspettato fin troppo, dimmi adesso quello che mi vuoi dire!”
Sembrava più un’invettiva che altro, era emozionatissima e felice, Terence appoggiato con una spalla allo stipite della porta, le braccia conserte e una gamba piegata sull’altra, la guardava agitarsi divertito con quel suo sguardo malandrino. Ecco adesso l’amava più di prima, se era possibile.
Le si avvicinò con sguardo serio, che a lei sembrò quasi severo, ma poi sorridendole si inginocchiò ai suoi piedi e le disse: “Mia dolcissima Candy, permettimi di renderti felice per sempre, non tornare a casa, resta con me, vuoi sposarmi?” Candy si perse nell’oceano del blu dei suoi occhi che attendevano una risposta.
“Oh sì” Sì! Si’! certo che voglio sposarti!
“Ti amo, ti amo da impazzire!” e così dicendo Terence le infilò il meraviglioso anello al dito.
Finalmente l’ha detto! Pensò Candy!
“Anche io ti amo Terence Granchester!”Si baciarono con una nuova passione e guardandosi i loro occhi facevano già l’amore fusi in un unico colore bluverde mare.
Capendo perfettamente il significato dello sguardo di Terence che non riusciva a smettere di guardarla, Candy disse: “resta…”
“sei sicura?”
“con te sono mi sento sempre al sicuro…”


Continua....se vi va!

Edited by cate_maggio - 5/9/2012, 09:00
 
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view post Posted on 4/9/2012, 18:40     +1   -1
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CITAZIONE (cate_maggio @ 4/9/2012, 19:23) 
Ciao ragazze! dunque come incominciare....Ho raggiunto questo forum perché dopo aver rivisto, con grande frustrazione, le puntate dell'anime ho sognato un mio finale. Così per vedere se ero l'unica pazza sulla faccia della terra che a 36 anni sognava ancora un cartone animato ho spulciato su internet per se ero in compagnia...E CHE COMPAGNIA! Ho trovato Voi.
Poiché al risveglio ero MOLTO soddisfatta del finale, incoraggiata da nuove amiche, ho scritto. Naturalmente come tutti i sogni era pieno di lacune e vuoti temporali e parti illogiche. Così mi sono adoperata per "ristrutturare" la storia sognata e mentre c'ero togliermi qualche soddisfazione.
Mille dubbi....non so se Vi piacerà e se avrete voglia di leggerla, ma io vorrei tanto condividere con Voi il mio sogno!



Dunque, si parte quando Candy a NY per la prima di Romeo e Giulietta entra nell'appartamento di Terence.......

LA VERITA'





“Vieni Candy, accomodati”
“Grazie, Terence, che bello! un appartamento tutto tuo!...!
“vorrei fosse nostro…” pensò lui, “accendo il caminetto e sposto il divano davanti, così ti potrai riscaldare”
“Grazie”
C’era un po’ di imbarazzo dopo tanto tempo ritrovarsi soli li innervosiva, troppe le cose da dirsi, le cose che fino a quel punto si erano detti solo a metà e soprattutto c’era in sospeso quello che ognuno avrebbe desiderato dall’altro.
Si sedettero davanti al fuoco, vicini, e l’atmosfera si rilassò. Candy con un gesto naturalissimo si appoggiò a Terence, lui si sorprese un po’, e cominciarono a parlare ricordando insieme le avventure del passato. La S.P. School, la festa di Maggio, le giornate allo zoo di Londra, l’estate in Scozia. Spesso si ritrovavano in silenzio, ma loro avevano sempre parlato anche così, anzi nei loro silenzi c’era un’ intesa e un aprirsi l’anima l’uno all’altro sconvolgente. Era come se tutto ciò di cui parlavano fosse accaduto pochi giorni prima. L’intesa era perfetta.

Il calore che proveniva dal caminetto li riscaldava e li riportava a giorni lontani.
“Questo fuoco mi ricorda il pomeriggio del temporale nel tuo castello in Scozia!” disse Candy in tono malinconico.
Già, quel pomeriggio, si erano messi a nudo, Terence, come mai aveva fatto con nessuno fino a quel momento aveva descritto a Candy i suoi sentimenti di bambino e di ragazzo nei confronti di sua madre, quel pomeriggio in cui lui l’avrebbe sicuramente baciata se non fosse arrivata Iriza.
Iriza…. sempre lei a rovinare tutto! ed ora che non c’era lei arrivava un altro impedimento, o forse no, forse era un fatto superabile… Susanna due giorni prima gli aveva salvato la vita rimanendo gravemente ferita, lui non sapeva ancora nulla sulle sue condizioni - se non che aveva superato con successo una lunga operazione - perché la madre lo aveva cacciato via dall’ospedale a male parole. Terence era molto in pensiero per lei, ma aveva sognato e progettato l’incontro con Candy da lungo tempo, aveva pensato mille volte a cosa dirle e quando, voleva che tutto fosse perfetto, ma non si aspettava che tanta emozione lo condizionasse. Aveva paura di sbagliare.

Candy lo guardava: era sempre bello; gli occhi di un blu raramente intenso, con quel suo sguardo a volte triste a volte malandrino. Lei aveva imparato a capirlo, era stata l’unica che era riuscita a penetrare quella corazza indecifrabile che riservava tutt’oggi alle altre persone. Dove gli altri vedevano indifferenza, arroganza e tristezza lei sapeva che invece c’erano sofferenza, passione forza e dolcezza allo stesso tempo.
Candy si alzò a guardare il fuoco, Terence la seguì; era dietro di lei con le mani sul davanzale del camino che la abbracciava senza toccarla.
Rimasero così qualche minuto, assaporando la gioia di poter stare finalmente vicini.
Candy aveva una domanda da porre a Terence da moltissimo tempo, ma aveva deciso che avrebbe aspettato di vederlo di persona, con calma, per affrontare quell’argomento.

“Perché te ne sei andato così dalla S.P. School?! senza dirmi nulla??!” le venne da chiedergli quasi rimproverandolo tutto d’un fiato mentre si voltava verso di lui.
“Signorina tuttelentiggini, ero stufo di essere picchiato da te …e sono scappato” le rispose lui scanzonato, furbetto, strizzandole l’occhio.
“Terence, come puoi dire una cosa simile?!” le disse scagliandosi verso di lui con i pugni chiusi…come se volesse picchiarlo, proprio come scherzavano un tempo: nulla era cambiato.

“Ecco vedi Tarzan?? Lo stai facendo di nuovo!” ma lui non si spostò e la fermò contro di sé tenendola per il polso destro. Lei imbarazzata si scostò dal suo petto, ma Terence non la lasciava. Non la stingeva da farle male, ma era una stretta decisa. Candy avrebbe potuto liberasi il polso in qualsiasi momento se avesse voluto, ma non sapeva cosa fare o meglio aveva paura di quello che avrebbe voluto fare lei stessa: voleva baciarlo! Dio se lo voleva! “…no, no meglio di no…” pensò.
“Se ben ricordo mi sono preso anche un bel ceffone da te…”
Sembrava che lui le avesse letto nella mente, Candy arrossì: l’allusione al bacio in Scozia era evidente.
“Te lo sei meritato!”
Le intenzioni di lui in quel momento erano chiarissime. Candy era agitata, il desiderio di lui tangibile.
“Meritato...mmmm….” fece finta di rimuginarci su alzando il sopracciglio sinistro.
“Allora lo rifaresti??!” le disse tirandola ancora verso di sé, ma facendo attenzione a non sfiorarla. Erano talmente vicini che potevano sentire il reciproco calore dei loro corpi che si attraevano come stregati da una magica alchimia.
“Sì…No…non so…” fu la risposta di Candy
“Allora credo che dovrò correre il rischio…”
Terence la guardava con un’intensità disarmante, i loro occhi erano ipnotizzati gli uni dagli altri. Lui le lasciò il polso perché voleva che lei fosse libera di respingerlo, se avesse voluto, e continuò a guardarla con amore, passione, desiderio. Le cinse la vita un braccio, con l’altro le avvicino il viso al suo e la baciò, dolcemente, appena sfiorandole le labbra.
Lei non si ritrasse, anzi gli buttò le braccia al collo e prolungò il bacio. Rimasero così stretti per momenti indefiniti poi lui si scostò appena un poco da poterla guardare di nuovo negli occhi, appoggiando la fronte alla sua le sorrise e la baciò ancora e ancora. Man mano i baci si fecero più disinibiti, lei era completamente arresa davanti al lui. Terence la prese in braccio con decisione e dolcezza e l’adagiò sul divano.
Candy stesa supina e lui sdraiato sul fianco sinistro si reggeva la testa con la mano e la guardava, la baciava, …la spogliava con gli occhi. Candy era agitata, ad ogni sguardo di lui tremava per le sensazioni nuove che provocava in lei.
Il tempo passò tra baci e carezze arditi, ma Terence si accorse che stava andando troppo oltre. La desiderava, ma non così, non voleva che Candy se ne potesse pentire, sapeva che in fondo a certe cose lei ci teneva. Inoltre in Scozia il suo bacio azzardato aveva rovinato tutto, non voleva ripetere l’errore.

“Vieni Candy, si sta facendo tardi, ti accompagno in albergo” le disse alzandosi agilmente dal divano e porgendole una mano per aiutarla e fare altrettanto.
“Ah, ma allora sei un gentiluomo, Signor Terence Granchester incominciavo a pensare che non lo avessi prenotato” disse fingendosi sorpresa –mal celando un po’ di delusione.

“In effetti, ho sperato di non trovar posto…”

“Bhè non sarebbe stato un problema, avrei potuto dormire qua, io mi fido di te…” gli disse in un tono malizziosetto che sorprese più lei stessa che lui.

“Candy non mi tentare, sto cercando di comportarmi da gentiluomo, ma è difficile” e la baciò ancora.

Andarono in albergo a piedi, era vicino e Terence pensò che un po’ d’aria fresca gli avrebbe fatto bene. Si tenevano per mano, la neve cadeva silenziosa, più silenziosa dei loro pensieri che però viaggiavano all’unisono. Candy arrossì di nuovo pensando a cosa e soprattutto a come gli aveva detto che avrebbe potuto dormire da lui, mentre lui rifletteva su come lei che era sempre riuscita a rimetterlo al proprio posto, a fargli fare le cose come andavano fatte, o a smettere di fare cose inappropriate – come bere e fumare – adesso lo tentava a quel modo…Sorrise tra sé e sé, questo nuovo lato di Candy lo attraeva tantissimo: sì fermò un attimo, la baciò fugacemente e proseguirono.
Arrivati in albergo lui l’accompagnò fino sulla porta della camera.

“Spero che tu abbia tutte le comodità che ti servono, ho scelto per te il migliore albergo della zona!”
All’improvviso Terence sentì l’urgenza di andarsene, altrimenti non sarebbe più riuscito a lasciarla quella notte; così le diede un tenero bacio sulla fronte e se ne andò.
Candy era felice. Saltellando per la stanza si preparò in fretta per la notte: voleva stendersi al più presto per poter ripensare ai momenti appena vissuti con lui.
Appena uscita dal bagno sentì però bussare alla porta.
“Sì? Chi è?”
“Sono io Candy, scusa, ho dimenticato la giacca!”

Terence nella fretta di andarsene aveva preso solo il mantello. Lì per lì aveva pensato fosse inopportuno tornare indietro a prendere la giacca, ma poi si ricordò che nella tasca interna aveva l’anello che era andato a prendere nella casetta di sicurezza della banca poco prima di recarsi alla stazione a prendere Candy. Non poteva correre il rischio che Candy lo trovasse! questo avrebbe rovinato i suoi romantici piani per la sera successiva.

“Terence, sei tu?!!, entra! Disse lei aprendo la porta”
Candy sulla camicia da notte aveva indossato la vestaglia, ma il tessuto di quest’ultima era leggero e trasparente. Terence la osservò con ammirazione e desiderio: era incantevole con quella lunga camicia da notte che traspariva, era di chiffon celeste stile impero adornata con del pizzo fitto dello stesso colore sul seno. “Se solo potessi togliergliela!” si trovò a pensare. Invece, prese la giacca e la salutò nuovamente, ma non resistette alla tentazione di darle un anticipo su quanto aveva programmato per la sera seguente.

“Per domani sera, dopo lo spettacolo, ho prenotato la cena in un delizioso ristorante, ho una cosa da chiederti, la più importante che ti abbia mai chiesto…” disse sibillino sottolineando la frase, le diede un bacio sulla guancia e si voltò per andarsene salutandola con la mano.
Lei non credeva alle sue orecchie…”..la più importante che ti abbia mai chiesto” il biglietto del treno di sola andata, ma certo le era chiaro! Chiarissimo! Oh Dio! Quanto era felice!
“Terence aspetta!”
Lui tornò indietro immediatamente e appena arrivato sulla soglia della stanza Candy lo trascinò letteralmente all’interno e chiuse la porta.
“Non posso aspettare fino a domani sera, vuoi farmi morire? Ho aspettato fin troppo, dimmi adesso quello che mi vuoi dire!”
Sembrava più un’invettiva che altro, era emozionatissima e felice, Terence appoggiato con una spalla allo stipite della porta, le braccia conserte e una gamba piegata sull’altra, la guardava agitarsi divertito con quel suo sguardo malandrino. Ecco adesso l’amava più di prima, se era possibile.
Le si avvicinò con sguardo serio, che a lei sembrò quasi severo, ma poi sorridendole si inginocchiò ai suoi piedi e le disse: “Mia dolcissima Candy, permettimi di renderti felice per sempre, non tornare a casa, resta con me, vuoi sposarmi?” Candy si perse nell’oceano del blu dei suoi occhi che attendevano una risposta.
“Oh sì” Sì! Si’! certo che voglio sposarti!
“Ti amo, ti amo da impazzire!” e così dicendo Terence le infilò il meraviglioso anello al dito.
Finalmente l’ha detto! Pensò Candy!
“Anche io ti amo Terence Granchester!”Si baciarono con una nuova passione e guardandosi i loro occhi facevano già l’amore fusi in un unico colore bluverde mare.
Capendo perfettamente il significato dello sguardo di Terence che non riusciva a smettere di guardarla, Candy disse: “resta…”
“sei sicura?”
“con te sono mi sento sempre al sicuro…”


Continua....se vi va!

wow cate, continua dai...
 
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view post Posted on 4/9/2012, 18:58     +1   -1
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Carissima Cate, quello che penso di questa dolcissima favola lo sai già ma a volte repetita iuvant!

Siamo solo all'inizio di questo sogno che, sono certa, ci farà sognare ad occhi aperti con Te!

Cheerleader_by_CookiemagiK Cheerleader_by_CookiemagiK Cheerleader_by_CookiemagiK Cheerleader_by_CookiemagiK Cheerleader_by_CookiemagiK Cheerleader_by_CookiemagiK :wub: :esther: :kiara: :giusy:

In bocca al lupo! :) ;)
 
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view post Posted on 4/9/2012, 19:58     +1   -1

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Che meravigliaaaaaaaaaaa!!!

Bravissima! :I love candy:

Continua, please!! :giusy: :giusy: :giusy:
 
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view post Posted on 4/9/2012, 20:19     +1   -1
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CITAZIONE
Carissima Cate, quello che penso di questa dolcissima favola lo sai già

Idem!!!!!



 
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view post Posted on 5/9/2012, 08:03     +1   -1
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Che carine! grazie mille!

:auri: :mizia: :mizia:


Candyforever....clicco sempre i tuoi spoiler con un pò di timore!!! chissà perchè???!!!
 
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Puk79
view post Posted on 5/9/2012, 09:23     +1   -1




Ma che bello! Oggi sono a casa con la febbre (mannaggia a 'sto tempo) e trovo una nuova magnifica ff da divorare: evviva!
In questo forum ci sono davvero tante bravissime scrittrici, ma soprattutto delle sognatrici impenitenti (e meno male) che riescono a trasmettere emozioni a tutte noi che non possiamo che ringraziare...bravissima cate, continua così e al più presto!! :giusy:
 
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view post Posted on 5/9/2012, 11:08     +1   -1
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Mi fa piacere Puk di tenerti compagnia visto che non stai bene...!Grazie!

LA VERITA'


La mattina dopo Terence si era svegliato abbracciato a Candy. In realtà non aveva riposato molto, il viso stravolto dal sonno, non era riuscito a dormire con lei accanto, aveva lottato tutta la notte con l’impulso irrefrenabile di toccarla, accarezzarla, possederla.:.
La sera prima gli si era avvicinata un po’ intimorita e a disagio. Terence l’aveva accolta in un lungo abbraccio, poi le aveva alzato il viso in modo che lei lo guardasse dritto negli occhi, le aveva delicatamente sfilato la vestaglia, solo sfiorandola appena, ma senza mai perdere il contatto con il suo sguardo. Era stato sufficiente questo a far sentire a Candy un brivido che dal basso ventre aveva percorso tutto il suo corpo. Poi l’aveva baciata abbracciandola con fare più sicuro rispetto al pomeriggio. Senza smettere si baciarla l’aveva persa delicatamente in braccio e, messa sul letto, si era sistemato affianco a lei. Da una semplice carezza sulle spalle erano seguiti baci che avevano trasmesso a Candy uno stato di eccitazione a lei sconosciuto, la mano di Terence che cercava di andare ad accarezzare i suoi seni ancora coperti dal pizzo…

Lui era al massimo della sua eccitazione e Candy aveva sentito contro il suo ventre l’effetto che quello scambio di tenerezze stava provocando sul corpo di lui. A quel punto però fu invasa da una sensazione di panico…
Terence non aveva immediatamente percepito questa iniziale ritrosia, ma se in un primo momento gli era sembrato che lei volesse accoglierlo tra le sue braccia come suo marito aveva ad un certo momento percepito segnali contrastanti; l’aveva sentiva arrendevole al suo desiderio di accarezzarla tutta ma quando si era appoggiato sopra di lei l’aveva sentita ritrarsi irrigidita. Aveva perciò provato a ricominciare tutto dall’inizio ma l’atmosfera non sembrava più la stessa, così, se pur a malincuore, senza dirle nulla, l’aveva baciata sulla fronte e frenati i suoi impulsi le si era accoccolato accanto, abbracciandola da dietro.

Non era rimasto troppo deluso però. Quel giorno aveva già avuto più di quanto il cielo gli avesse mai concesso in tutta la sua vita: uno scambio appassionato di baci e carezze con la sua Tuttelentiggini che aveva anche accettato di sposarlo e di dormire accanto lui…
” per il resto c’è tempo, aver condiviso il letto con te seppur solo per dormire è più di quanto sperassi: è stato meraviglioso” pensò.

Anche Candy si svegliò: buongiorno Terry, disse un po’ timidamente giocando con l’anello al dito.

“Buongiorno mia dolce fidanzata!” disse Terence chinandosi su di lei per baciarla.

Ti piace? Appartiene alla mia famiglia da generazioni, ma se preferisci un altro genere…”
“Scherzi? È perfetto”. Lo era veramente: una fascia di zaffiri blu come gli occhi di Terence con al centro un meraviglioso diamante. Non troppo vistoso, ma certamente di una fattura che non poteva passare inosservata, regale, pensò Candy.
Terence l’abbracciò forte, sentiva il bisogno di raccontarle di come due giorni prima aveva rischiato la vita e Susanna lo aveva salvato; ma si sentiva a disagio.
Candy lo vide pensieroso. “Forse è deluso perché sperava che questa notte…”
“A cosa pensi Candy?” la interruppe
“No, è che mi eri sembrato triste…deluso forse…deluso di me…” il suo tono era dolce e intimidito.
“Deluso? Io ti sono riconoscente Candy per avermi permesso di dormire accanto a te!”.
Vedendo il viso della sua fidanzata che si illuminava, Terence continuò scherzosamente “non temere futura signora Granchester, quando saremo marito e moglie non avrai spesso modo di riposare a lungo come stanotte!” e strizzandole l’occhio le sorrise con quel suo fare malandrino.
Candy arrossì, avrebbe voluto rispondere a tono, ma cosa dirgli quando l’unica cosa che le veniva in mente era che sperava che ciò accadesse prestissimo?!

Si voltò verso Terence. Lui si era alzato e guardava fuori dalla finestra con aria assente.
“Terry, ma c’è qualche cosa che non va?”
Contro voglia, Terence cominciò all’improvviso il suo racconto, sapeva di non poter rimandare oltre, ma mentre le aveva spiegato gli avvenimenti si era sentito sperso, come se l’avergliene parlato potesse dare inizio ad una catena di eventi negativi, sentiva di non avere più il controllo della situazione. Candy nel suo incolmabile ottimismo lo rassicurò.
“Vedrai amore mio, andrà tutto bene, dopo lo spettacolo andremo insieme a trovarla voglio ringraziarla personalmente, vedrai che lei ti riceverà, l’altro giorno sarà stata scossa per l’accaduto, è comprensibile.”
Terence non era convinto, un’orribile sensazione a quel riguardo lo aveva attanagliato appena sveglio. Abbracciò Candy. “ Sì amore hai ragione…”
Candy non era preoccupata, anzi era grata a quella ragazza che salvando Terence era come se avesse salvato lei stessa.

Si stava facendo tardi. Terence era atteso per la prova generale dello spettacolo.
“Tieni queste sono le chiavi di casa mia…ormai sono tue…quasi di diritto! Ci vediamo alle cinque in punto per andare a teatro” le aveva detto sulla porta della stanza dell’albergo ridacchiando in maniera impertinente.

“Ma non puoi presentarti alle prove in quel modo! Sei tutto raffazzonato!”

“Non ne ho nessuna intenzione mia cara, passerò da casa per sistemarmi.”

“E come se hai dato a me le chiavi??” il tono di Candy era provocatorio, lo stava trattando come un bambino che non vede l’ovvietà delle cose.

“Hai ragione, dunque ridammele!” Terence era tornato di ottimo umore.

“Eh no! Hai detto che sono mie di diritto….”

Terence le si avvicinò pericolosamente; i sui occhi erano di un blu profondo, imperscrutabili come la profondità degli oceani; Candy ipnotizzata riconobbe la solennità dello sguardo che aveva usato la sera precedente nel chiederla in sposa.
“Tue sono le chiavi del mio appartamento, del mio cuore e della mia anima, Candice Andrew” e sfiorando appena le labbra di lei, le diede una carezza.
Affrettando il passo si voltò per rassicurarla : “ Non entrerò dalla finestra! Chiederò alla padrona di casa di farmi entrare! E le mandò un bacio correndo via nel lungo corridoio dell’Hotel.
Per tutto il resto della mattinata Candy eccitatissima andò in giro a far compere mentre Terence alla prova generale dello spettacolo dava il meglio di sé.

Alle cinque in punto Terence corse a prenderla, arrivato a casa la vide nel bagno mentre finiva di sistemarsi il leggero trucco “Che bella sensazione mi da tornare a casa e trovarti qua…” pensò. Non si aspettava di trovarla così bella, il verde smeraldo del vestito rendeva grazie ai suoi occhi e il filo di perle tra i capelli le dava un tocco di regalità.
“Ciao Candy!”
“Oh ciao Terry, sono pronta!”
“Sei bellissima, amore, sembri una principessa…anche se ti preferivo con il vestito di stanotte…”
“avevo solo la camicia da notte….”
“appunto…si intravedeva quello che c’era sotto!…” le disse baciandola e poi aggiunse fissandola insistentemente “quando sarai mia moglie non ti servirà nemmeno quella, te lo assicuro…!”
“Dai Terence, mi fai arrossire se fai così…” solo l’allusione alla loro futura prima notte le provocava dei dolci brividi sulla schiena.
“ma è per questo che lo faccio! Andiamo mica possono iniziare senza di me!” disse strizzandole l’occhio.
“Se fosse Karen in ritardo potrei sostituirla io nel ruolo di Giulietta!..”
“Sì, come no, così questa tragedia diventerebbe una farsa!!!” disse ridendo di gusto “Terence non ti permetto!” gli rispose spingendolo da un lato e uscendo da casa allegramente e aspettandolo sulla soglia.
“ah ah, la paglia vicino al fuoco brucia mia cara…” la bloccò tra se stesso e la porta chiusa.
“Come tuo futuro marito potrei permettermi di…”
“Terence Granchester! hai detto bene: futuro marito!, dai andiamo!”
Terence sorrise, il rossore che assumevano le guance di Candy alle sue allusioni lo colmavano di soddisfazione.

Giunti in teatro Terence stava per mostrare a Candy l’ingresso per il posto a lei riservato quando videro Iriza con tre sue amiche che parlavano al centro della sala.
“Vieni Terence, andiamo a salutarla”
“No Candy, per favore”
“Dai sono così felice che voglio cancellare tutti i rancori del passato”
“Candy, ti ricordo che è a causa sua che ho dovuto lasciarti alla S.P. School”
“Dai! Adesso siamo qui insieme! Vieni!”
Terence per niente convinto la seguì pensando che questo lato del carattere di Candy proprio non lo condivideva, ma in fondo era perfetto così, per come era fatto lui: dove il loro modo di essere e pensare non collimava si compensava; irascibile lui comprensiva lei, cupo spesso lui, gioiosa lei…
Avvicinandosi al gruppo di amiche si soffermarono ad ascoltare Iriza sentendole nominare i propri nomi.

“Oh sì, certo, Terence lo conosco bene, all’epoca della scuola c’era molta intimità tra noi, mi ha perfino salvato gettandosi in acqua un giorno che ero caduta da una barca; invece quella Candy, per carità! una stalliera! Solo ai cavalli poteva piacere! E pensare che lei gli è corsa dietro tutta l’estate…ma alla fine lui ha capito con chi aveva a che fare, ha perfino lasciato la scuola per togliersela di mezzo..:”

“Niente affatto Iriza” disse Terence che, prendendo per mano Candy e tirandola un po’ dietro di sé, quasi a proteggerla, si intrufolò nel discorso interrompendola.
“per prima cosa il momento più intimo che c’è stato tra di noi è stato quando ti ho sputato addosso – cosa che per altro rifarei immediatamente – e secondo, quando parli di Candy mostra rispetto perché stai parlando della futura signora Granchester”
“Co – Cosa?”
Candy fece capolino da dietro le spalle di Terence.
“Sì, Candy mi ha fatto l’onore di accettare la mia proposta di matrimonio; proposta che tu non riceverai mai da chicchessia perché nessuno vorrebbe una vipera nel proprio letto.”
Dopodiché aggiunse solennemente:
“Signorine sono lieto che abbiate deciso di venire a vedere lo spettacolo, spero che non vi deluda” e così dicendo rivolgendosi alle amiche di Iriza le salutò baciando la mano ad ognuna di loro e se ne andò stringendo la mano della sua fidanzata.
Iriza era come paralizzata, le sue amiche confuse dal quel bel ragazzo famoso che un attimo prima si era dimostrato villano e offensivo, un attimo dopo un vero gentiluomo.
Salendo la scala per raggiungere il proprio posto Candy era compiaciuta da come Terence l’aveva difesa, ma comunque si lamentò con lui.

“Avrei potuto zittirla anche da sola”
“Sì, ma non in quel modo perché tu, anche se le cose che le ho detto rispondono al vero, certe cattiverie non sei capace di dirle: dovevo togliermi questa soddisfazione.”
Si aspettava un rimprovero e invece Candy che lo aveva ascoltato sorridendo dentro il suo cuore fece una risatina di complicità.
“Signorina Andrew non mi aspettavo che ridesse di una povera fanciulla umiliata in pubblico da un villano…”
“Bhè sì, villano lo sei stato, ma lei non è una signorina: è una vipera” lo hai detto tu!!”
Si baciarono camminando sotto gli occhi delle persone che li guardavano chi divertiti e chi con una nota di disapprovazione verso quella gioventù dimentica, secondo loro, delle buone maniere.

Lo spettacolo iniziò, Candy era estasiata; Iriza era stata condotta al suo posto quasi in catalessi. Rimase in quello stato per un po’, poi si destò improvvisamente. Incominciò a pensare che doveva vendicarsi, ma come? A quel punto Candy era intoccabile, a Terence non poteva certo avvicinarsi… … ma sì certo! Ecco come si sarebbe vendicata!
Si alzò ed uscì dal teatro in tutta fretta.



continua...allora!!!
 
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view post Posted on 5/9/2012, 11:58     +1   -1
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CITAZIONE (cate_maggio @ 5/9/2012, 12:08) 
Mi fa piacere Puk di tenerti compagnia visto che non stai bene...!Grazie!

LA VERITA'


La mattina dopo Terence si era svegliato abbracciato a Candy. In realtà non aveva riposato molto, il viso stravolto dal sonno, non era riuscito a dormire con lei accanto, aveva lottato tutta la notte con l’impulso irrefrenabile di toccarla, accarezzarla, possederla.:.
La sera prima gli si era avvicinata un po’ intimorita e a disagio. Terence l’aveva accolta in un lungo abbraccio, poi le aveva alzato il viso in modo che lei lo guardasse dritto negli occhi, le aveva delicatamente sfilato la vestaglia, solo sfiorandola appena, ma senza mai perdere il contatto con il suo sguardo. Era stato sufficiente questo a far sentire a Candy un brivido che dal basso ventre aveva percorso tutto il suo corpo. Poi l’aveva baciata abbracciandola con fare più sicuro rispetto al pomeriggio. Senza smettere si baciarla l’aveva persa delicatamente in braccio e, messa sul letto, si era sistemato affianco a lei. Da una semplice carezza sulle spalle erano seguiti baci che avevano trasmesso a Candy uno stato di eccitazione a lei sconosciuto, la mano di Terence che cercava di andare ad accarezzare i suoi seni ancora coperti dal pizzo…

Lui era al massimo della sua eccitazione e Candy aveva sentito contro il suo ventre l’effetto che quello scambio di tenerezze stava provocando sul corpo di lui. A quel punto però fu invasa da una sensazione di panico…
Terence non aveva immediatamente percepito questa iniziale ritrosia, ma se in un primo momento gli era sembrato che lei volesse accoglierlo tra le sue braccia come suo marito aveva ad un certo momento percepito segnali contrastanti; l’aveva sentiva arrendevole al suo desiderio di accarezzarla tutta ma quando si era appoggiato sopra di lei l’aveva sentita ritrarsi irrigidita. Aveva perciò provato a ricominciare tutto dall’inizio ma l’atmosfera non sembrava più la stessa, così, se pur a malincuore, senza dirle nulla, l’aveva baciata sulla fronte e frenati i suoi impulsi le si era accoccolato accanto, abbracciandola da dietro.

Non era rimasto troppo deluso però. Quel giorno aveva già avuto più di quanto il cielo gli avesse mai concesso in tutta la sua vita: uno scambio appassionato di baci e carezze con la sua Tuttelentiggini che aveva anche accettato di sposarlo e di dormire accanto lui…
” per il resto c’è tempo, aver condiviso il letto con te seppur solo per dormire è più di quanto sperassi: è stato meraviglioso” pensò.

Anche Candy si svegliò: buongiorno Terry, disse un po’ timidamente giocando con l’anello al dito.

“Buongiorno mia dolce fidanzata!” disse Terence chinandosi su di lei per baciarla.

Ti piace? Appartiene alla mia famiglia da generazioni, ma se preferisci un altro genere…”
“Scherzi? È perfetto”. Lo era veramente: una fascia di zaffiri blu come gli occhi di Terence con al centro un meraviglioso diamante. Non troppo vistoso, ma certamente di una fattura che non poteva passare inosservata, regale, pensò Candy.
Terence l’abbracciò forte, sentiva il bisogno di raccontarle di come due giorni prima aveva rischiato la vita e Susanna lo aveva salvato; ma si sentiva a disagio.
Candy lo vide pensieroso. “Forse è deluso perché sperava che questa notte…”
“A cosa pensi Candy?” la interruppe
“No, è che mi eri sembrato triste…deluso forse…deluso di me…” il suo tono era dolce e intimidito.
“Deluso? Io ti sono riconoscente Candy per avermi permesso di dormire accanto a te!”.
Vedendo il viso della sua fidanzata che si illuminava, Terence continuò scherzosamente “non temere futura signora Granchester, quando saremo marito e moglie non avrai spesso modo di riposare a lungo come stanotte!” e strizzandole l’occhio le sorrise con quel suo fare malandrino.
Candy arrossì, avrebbe voluto rispondere a tono, ma cosa dirgli quando l’unica cosa che le veniva in mente era che sperava che ciò accadesse prestissimo?!

Si voltò verso Terence. Lui si era alzato e guardava fuori dalla finestra con aria assente.
“Terry, ma c’è qualche cosa che non va?”
Contro voglia, Terence cominciò all’improvviso il suo racconto, sapeva di non poter rimandare oltre, ma mentre le aveva spiegato gli avvenimenti si era sentito sperso, come se l’avergliene parlato potesse dare inizio ad una catena di eventi negativi, sentiva di non avere più il controllo della situazione. Candy nel suo incolmabile ottimismo lo rassicurò.
“Vedrai amore mio, andrà tutto bene, dopo lo spettacolo andremo insieme a trovarla voglio ringraziarla personalmente, vedrai che lei ti riceverà, l’altro giorno sarà stata scossa per l’accaduto, è comprensibile.”
Terence non era convinto, un’orribile sensazione a quel riguardo lo aveva attanagliato appena sveglio. Abbracciò Candy. “ Sì amore hai ragione…”
Candy non era preoccupata, anzi era grata a quella ragazza che salvando Terence era come se avesse salvato lei stessa.

Si stava facendo tardi. Terence era atteso per la prova generale dello spettacolo.
“Tieni queste sono le chiavi di casa mia…ormai sono tue…quasi di diritto! Ci vediamo alle cinque in punto per andare a teatro” le aveva detto sulla porta della stanza dell’albergo ridacchiando in maniera impertinente.

“Ma non puoi presentarti alle prove in quel modo! Sei tutto raffazzonato!”

“Non ne ho nessuna intenzione mia cara, passerò da casa per sistemarmi.”

“E come se hai dato a me le chiavi??” il tono di Candy era provocatorio, lo stava trattando come un bambino che non vede l’ovvietà delle cose.

“Hai ragione, dunque ridammele!” Terence era tornato di ottimo umore.

“Eh no! Hai detto che sono mie di diritto….”

Terence le si avvicinò pericolosamente; i sui occhi erano di un blu profondo, imperscrutabili come la profondità degli oceani; Candy ipnotizzata riconobbe la solennità dello sguardo che aveva usato la sera precedente nel chiederla in sposa.
“Tue sono le chiavi del mio appartamento, del mio cuore e della mia anima, Candice Andrew” e sfiorando appena le labbra di lei, le diede una carezza.
Affrettando il passo si voltò per rassicurarla : “ Non entrerò dalla finestra! Chiederò alla padrona di casa di farmi entrare! E le mandò un bacio correndo via nel lungo corridoio dell’Hotel.
Per tutto il resto della mattinata Candy eccitatissima andò in giro a far compere mentre Terence alla prova generale dello spettacolo dava il meglio di sé.

Alle cinque in punto Terence corse a prenderla, arrivato a casa la vide nel bagno mentre finiva di sistemarsi il leggero trucco “Che bella sensazione mi da tornare a casa e trovarti qua…” pensò. Non si aspettava di trovarla così bella, il verde smeraldo del vestito rendeva grazie ai suoi occhi e il filo di perle tra i capelli le dava un tocco di regalità.
“Ciao Candy!”
“Oh ciao Terry, sono pronta!”
“Sei bellissima, amore, sembri una principessa…anche se ti preferivo con il vestito di stanotte…”
“avevo solo la camicia da notte….”
“appunto…si intravedeva quello che c’era sotto!…” le disse baciandola e poi aggiunse fissandola insistentemente “quando sarai mia moglie non ti servirà nemmeno quella, te lo assicuro…!”
“Dai Terence, mi fai arrossire se fai così…” solo l’allusione alla loro futura prima notte le provocava dei dolci brividi sulla schiena.
“ma è per questo che lo faccio! Andiamo mica possono iniziare senza di me!” disse strizzandole l’occhio.
“Se fosse Karen in ritardo potrei sostituirla io nel ruolo di Giulietta!..”
“Sì, come no, così questa tragedia diventerebbe una farsa!!!” disse ridendo di gusto “Terence non ti permetto!” gli rispose spingendolo da un lato e uscendo da casa allegramente e aspettandolo sulla soglia.
“ah ah, la paglia vicino al fuoco brucia mia cara…” la bloccò tra se stesso e la porta chiusa.
“Come tuo futuro marito potrei permettermi di…”
“Terence Granchester! hai detto bene: futuro marito!, dai andiamo!”
Terence sorrise, il rossore che assumevano le guance di Candy alle sue allusioni lo colmavano di soddisfazione.

Giunti in teatro Terence stava per mostrare a Candy l’ingresso per il posto a lei riservato quando videro Iriza con tre sue amiche che parlavano al centro della sala.
“Vieni Terence, andiamo a salutarla”
“No Candy, per favore”
“Dai sono così felice che voglio cancellare tutti i rancori del passato”
“Candy, ti ricordo che è a causa sua che ho dovuto lasciarti alla S.P. School”
“Dai! Adesso siamo qui insieme! Vieni!”
Terence per niente convinto la seguì pensando che questo lato del carattere di Candy proprio non lo condivideva, ma in fondo era perfetto così, per come era fatto lui: dove il loro modo di essere e pensare non collimava si compensava; irascibile lui comprensiva lei, cupo spesso lui, gioiosa lei…
Avvicinandosi al gruppo di amiche si soffermarono ad ascoltare Iriza sentendole nominare i propri nomi.

“Oh sì, certo, Terence lo conosco bene, all’epoca della scuola c’era molta intimità tra noi, mi ha perfino salvato gettandosi in acqua un giorno che ero caduta da una barca; invece quella Candy, per carità! una stalliera! Solo ai cavalli poteva piacere! E pensare che lei gli è corsa dietro tutta l’estate…ma alla fine lui ha capito con chi aveva a che fare, ha perfino lasciato la scuola per togliersela di mezzo..:”

“Niente affatto Iriza” disse Terence che, prendendo per mano Candy e tirandola un po’ dietro di sé, quasi a proteggerla, si intrufolò nel discorso interrompendola.
“per prima cosa il momento più intimo che c’è stato tra di noi è stato quando ti ho sputato addosso – cosa che per altro rifarei immediatamente – e secondo, quando parli di Candy mostra rispetto perché stai parlando della futura signora Granchester”
“Co – Cosa?”
Candy fece capolino da dietro le spalle di Terence.
“Sì, Candy mi ha fatto l’onore di accettare la mia proposta di matrimonio; proposta che tu non riceverai mai da chicchessia perché nessuno vorrebbe una vipera nel proprio letto.”
Dopodiché aggiunse solennemente:
“Signorine sono lieto che abbiate deciso di venire a vedere lo spettacolo, spero che non vi deluda” e così dicendo rivolgendosi alle amiche di Iriza le salutò baciando la mano ad ognuna di loro e se ne andò stringendo la mano della sua fidanzata.
Iriza era come paralizzata, le sue amiche confuse dal quel bel ragazzo famoso che un attimo prima si era dimostrato villano e offensivo, un attimo dopo un vero gentiluomo.
Salendo la scala per raggiungere il proprio posto Candy era compiaciuta da come Terence l’aveva difesa, ma comunque si lamentò con lui.

“Avrei potuto zittirla anche da sola”
“Sì, ma non in quel modo perché tu, anche se le cose che le ho detto rispondono al vero, certe cattiverie non sei capace di dirle: dovevo togliermi questa soddisfazione.”
Si aspettava un rimprovero e invece Candy che lo aveva ascoltato sorridendo dentro il suo cuore fece una risatina di complicità.
“Signorina Andrew non mi aspettavo che ridesse di una povera fanciulla umiliata in pubblico da un villano…”
“Bhè sì, villano lo sei stato, ma lei non è una signorina: è una vipera” lo hai detto tu!!”
Si baciarono camminando sotto gli occhi delle persone che li guardavano chi divertiti e chi con una nota di disapprovazione verso quella gioventù dimentica, secondo loro, delle buone maniere.

Lo spettacolo iniziò, Candy era estasiata; Iriza era stata condotta al suo posto quasi in catalessi. Rimase in quello stato per un po’, poi si destò improvvisamente. Incominciò a pensare che doveva vendicarsi, ma come? A quel punto Candy era intoccabile, a Terence non poteva certo avvicinarsi… … ma sì certo! Ecco come si sarebbe vendicata!
Si alzò ed uscì dal teatro in tutta fretta.



continua...allora!!!

Bravissima Cate!!! Stupendo il momento di intimità tra Candy e Terence :wub:
Ora che avrà in mente quella strega di Iriza, tremo :infreddolito: la cattiveria non ha limiti.
Continua dai che sei bravissima. Baci. :giusy:
 
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view post Posted on 5/9/2012, 12:56     +1   -1
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Letta tutta d'un fiato.
Aspetto il seguito.
Brava Cate!!
:giusy: :giusy: :giusy:
 
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Ragazze, un'altra ff!!!! :tesoro:
Riuscirò a stare dietro a tutte? Già qualcuna per strada me la sono persa (ma prometto di recuperare!!!! :auri: ).
Cara Cate, al richiamo del bel duca moro non ho saputo resistere!!!! Continua a scrivere che sono curiosa di sapere cosa succederà alla nostra coppia preferita, sicuramente non sarà tutto rose e fiori. Intanto ho apprezzato molto quanto avvenuto finora. Ah, se Terence si fosse comportato davvero così, invece di rimanere incastrato con belli capelli!!!!! Ma immagino che anche qui farà da terzo incomodo :plrrrr: !!!!

CITAZIONE
“Niente affatto Iriza” disse Terence che, prendendo per mano Candy e tirandola un po’ dietro di sé, quasi a proteggerla, si intrufolò nel discorso interrompendola.
“per prima cosa il momento più intimo che c’è stato tra di noi è stato quando ti ho sputato addosso – cosa che per altro rifarei immediatamente – e secondo, quando parli di Candy mostra rispetto perché stai parlando della futura signora Granchester”
“Co – Cosa?”
Candy fece capolino da dietro le spalle di Terence.
“Sì, Candy mi ha fatto l’onore di accettare la mia proposta di matrimonio; proposta che tu non riceverai mai da chicchessia perché nessuno vorrebbe una vipera nel proprio letto.”

Grandissimo Terence, che soddisfazione sentirlo parlare così a quella vipera di Iriza!!!!!
Brava Cate!!!!
Alla prossima. :giusy:
 
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view post Posted on 5/9/2012, 14:44     +1   -1
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CITAZIONE (candy75 @ 5/9/2012, 14:37) 
CITAZIONE
“Niente affatto Iriza” disse Terence che, prendendo per mano Candy e tirandola un po’ dietro di sé, quasi a proteggerla, si intrufolò nel discorso interrompendola.
“per prima cosa il momento più intimo che c’è stato tra di noi è stato quando ti ho sputato addosso – cosa che per altro rifarei immediatamente – e secondo, quando parli di Candy mostra rispetto perché stai parlando della futura signora Granchester”
“Co – Cosa?”
Candy fece capolino da dietro le spalle di Terence.
“Sì, Candy mi ha fatto l’onore di accettare la mia proposta di matrimonio; proposta che tu non riceverai mai da chicchessia perché nessuno vorrebbe una vipera nel proprio letto.”

Grandissimo Terence, che soddisfazione sentirlo parlare così a quella vipera di Iriza!!!!!
Brava Cate!!!!
Alla prossima. :giusy:

Sai che straquoto la scena della rievocazione dello sputo, vero Cate? Un tratto magistrale! E vedo che, come già in altre occasioni, Candina 75 ed io siamo in sintonia!

No, no, tranquilla, non devo dirti nulla, se non che sei bravissima! Però volevo, come mio solito, farti prendere un po' di paura! Hehehehehe :risata:
 
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view post Posted on 5/9/2012, 14:49     +1   -1

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Bellissimo e avvincente!!!!!

Ma con tutte queste ff mi state distraendo dai miei narcisi!!

Odi et amo :giusy: :odyssea: :giusy:

 
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view post Posted on 5/9/2012, 15:41     +1   -1
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CITAZIONE (sailor74 @ 5/9/2012, 15:49) 
Bellissimo e avvincente!!!!!

Ma con tutte queste ff mi state distraendo dai miei narcisi!!

Odi et amo :giusy: :odyssea: :giusy:

No no non scherzare, vedi di concentrarti, ti aspettiamo! :giusy:
 
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Sailor Grazie di esserci!
distrarti dai Narcisi? prorpio IO??? tua accanitissima fan???? Non mi dire così, se no il seguito lo metto dopo che hai finito!

CITAZIONE
Sai che straquoto la scena della rievocazione dello sputo, vero Cate? Un tratto magistrale! E vedo che, come già in altre occasioni, Candina 75 ed io siamo in sintonia!

SPOILER (clicca per visualizzare)
No, no, tranquilla, non devo dirti nulla, se non che sei bravissima! Però volevo, come mio solito, farti prendere un po' di paura! Hehehehehe

Tremenda! ribadisco! sei tremenda! ma ti abbraccio fortissimo!

Grazie a tutte ragazze!
 
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