Con il permesso dell'autrice Lady Gato , che mi ha autorizzato alla traduzione, ho piacere a postare in questo forum questa sua ff scritta qualche anno fa e che l'ha fatta conoscere come una delle autrici più originali nel panorama delle ff dedicate a Candy e Terence. Con la speranza che possa farvi piacere, vi auguro buona lettura .
La Seconda Estate ff di Lady Gato
Capitolo 1 - Storia di Terence
L' alta, figura maschile si voltò allontanandosi dall'ancestrale mausoleo della famiglia Grandchester nel Cambridgeshire. Lui aveva solo 33 anni , ma sentiva il doppio della sua età.
"La mia vita è un grande dramma Shakespeariano" pensò, senza alcun divertimento. Peccato il Bardo non fosse in giro per raccontarla.
Nato come bastardo da una delle più nobili ed antiche famiglie dell'aristocrazia inglese, strappato dalla nascita a sua madre , fuori dall' elite, e cresciuto in un freddo collegio inglese dove affetto, amore e comprensione erano bandìti, il ragazzo crescendo aveva formato nel tempo un carattere costantemente arrabbiato con la vita , fortemente cupo e solitario dovuto soprattutto alle condizioni di abbandono affettivo che aveva subìto dalla propria famiglia.
E fu in un luogo dove i giorni trascorrevano senza alcuna particolare emozione che incontrò il solo vero amore della sua esistenza, con il quale finalmente riscattarsi da una vita di solitudine e aridità affettuosa, riappropriandosi così dell'amore da cui era stato crudelmente privato sin dalla nascita ma che successivamente per un crudele gioco del destino ne sarebbe stato nuovamente privato abbandonandosi nella più profonda disperazione e autodistruzione , aggrappandosi ad essi pur di liberarsi da quello sguardo "profondamente amorevole e coinvolgente " del suo grande amore.
Un terribile destino gli era stato assegnato ed esso non aveva avuto pietà nell' adempiersi in tutto e per tutto .
Da quel maledetto giorno in cui lui perse lei irrimediabilmente , capì che il destino negandogli colei che aveva veramente desiderato lo aveva crudelmente condannato all'infelicità , allora di rimando decise che avrebbe provato a vivere alle proprie condizioni affrontando la vita con piani egoisticamente personali.
Si è vero sposò Susanna, ma decise anche che sarebbe stato gentile e disponibile con lei ma nulla di più! Decise anche che non le avrebbe mai donato la propria anima, questa l'aveva già ceduta e non era disposto a chiederla indietro. Giunto a quel punto lui doveva davvero rivendicare la propria autonomia , solo in questo modo avrebbe potuto onorare l'amore vero e profondo che una volta aveva condiviso con la sua Musa , unica testimone dei suoi appassionati e sinceri discorsi sulla propria vita e sui propri genitori.
D'altro canto da sempre lei occupava il miglior posto nella propria anima trovandosi esattamente lì ben conservata nella propria intimità dove lui aveva posto i propri confini d'entrata .
Nel momento in cui aveva raggiunto il punto più basso della propria esistenza , aveva visto improvvisamente nel buio i suoi occhi brillare, quegli occhi emanavano una luce così luminosa che aveva desiderato disperatamente di tornare al suo fianco.
Dopo quell'unica volta aveva sperato di vederla di nuovo, ma lei non tornò più, fu solo il sogno leggero di un breve momento della sua vita, quella vita che ora però doveva accettare le proprie condizioni.
Il successo e la fama avevano sostituito ciò che aveva perso, ma l'immagine pubblica prestigiosa e di successo che indossava non riusciva a identificarsi con lui e gli dava disagio.
Lui era un vero maestro nell'apparire al mondo in maniera veramente diversa da come fosse realmente , solo la sua Musa conosceva il vero Terence Graham Grantchester e a nessun altro sarebbe stato permesso.Le maschere che lui indossava gli servivano ad un solo scopo proteggerlo dalle insidie e dalle delusioni del mondo intero.
Nemmeno la donna che aveva sposato conosceva il vero Terence, nemmeno sua madre con la quale aveva avuto un riavvicinamento avrebbe potuto strappargli quella corazza che si era costruito. Sentiva che lei avrebbe voluto qualcosa di più dal loro rapporto, ma lui non era disposto a darglielo. Così come con colui che considerava il suo maestro Robert Hathaway ,ora direttore del teatro di Stratford e che con il tempo era riuscito ad instaurare un cordiale rapporto di amicizia.
Veniva descritto come un attore molto carismatico, con un profondo talento e con un fascino e una bellezza oltre ogni limite, ma appariva anche come una persona estremamente irascibile, fredda e flemmatica.
Dalla critica veniva definito il più grande attore schakespeariano del suo tempo e osannato come un genio. Tutti gli spettacoli teatrali che lo vedevano come protagonista erano un sicuro successo di pubblico e di critica. Ma c'era un solo ruolo che avrebbe voluto interpretare e un solo nome con cui sognava identificarsi ed era quello di essere riconosciuto come suo marito, ma a caro prezzo tutto ciò non si era mai realizzato. Lei non fu destinata a lui come sposa, ma sarebbe rimasta per sempre la sua Musa il suo vero amore.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Sua moglie morì dopo 15 anni di matrimonio . Lei non era mai stata di salute forte, e forse aveva cominciato a morire il giorno in cui aveva perso la propria gamba per salvarlo. Beh lui aveva fatto il suo dovere. L'aveva sempre sostenuta durante la malattia , ma nessuna cura fu efficace con lei. Quando la seppellì si ritrovò ad essere un marito malinconico ma non inconsolabile . D' altro canto aveva sempre preferito la solitudine alla sua vicina presenza.
Alla sua morte si era rattristato come colui che prova dispiacere per la perdita di una vita umana e non come un marito che perde la propria compagna , quel tipo di dolore lo doveva a qualcun' altra.
Nel giorno del funerale di sua moglie, se qualcuno fosse stato capace di leggere chiaramente nel suo stato d'animo probabilmente lo avrebbe definito un freddo cinico, ma nessuno sapeva realmente come lui si sentisse. Oh si, durante il funerale apparve a tutti molto triste, ma per lui assumere quello stato d'animo voleva solo dire recitare bene la propria parte e in fin dei conti per un grande attore come lui, era stato fin troppo facile! Solo sua madre sospettò qualcosa, ma non osò mai chiedergli nulla a riguardo.
E così ora lui era vedovo, non poteva crederci, vedovo a 33 anni ! Certo non rispecchiava lo stereotipo del classico vedovo, che di solito è un uomo anziano con i capelli bianchi. Per essere un vedovo lui aveva ancora il vigore fisico e la passionalità di una giovane tigre ma non era ancora abbastanza vecchio per avere quella saggezza e quell'esperienza che avrebbe potuto avere un anziano leone.
Ma oltre all'appellativo di vedovo, ora lui portava un altro titolo , quel titolo che anni prima gli aveva voltato le spalle quando fu costretto ad abbandonare la Royal S.Paul School per salvare il suo unico grande amore, anni dopo ripensando a quella situazione capì che quella separazione fu l'inizio della fine del loro rapporto d'amore.
In seguito ad un terribile incidente tutta la sua famiglia morì , quella famiglia che mai l'aveva accettato ed amato, quella stessa famiglia a cui lui cercava di sottrarsi per non sottostare alle responsabilità e ai doveri che il titolo imponeva.
Ora lui era il nuovo Duca di Grantchester, con tutti i diritti e i doveri che il titolo imponeva. Ed ora quel titolo lo obbligava a nuovi cambiamenti di vita. Come doveva reagire, cosa doveva fare? Doveva forse abbandonare la recitazione anche se questo era l'unico mezzo che lo avvicinava alla sua Musa? Oppure doveva dedicarsi all'insegnamento della propria arte , magari in uno di quei luoghi in cui in gioventù aveva osato sognare la propria felicità donando il proprio cuore e la propria anima alla sua Musa? Dopotutto nel suo ambiente lui era ritenuto un "maestro" della sua arte. Forse era giunto il momento di restituire il dono del recitare che gli fu conferito alla nascita e farlo in quella terra dove in una bellissima e indimenticabile estate aveva conosciuto la vera felicità e l'amore sulle sponde di un incantevole lago in Scozia.
Si trovava nella situazione in cui non doveva dare spiegazioni a nessuno sulle proprie decisioni . Avrebbe voluto darle solo alla sua Musa . Ma lei non era presente nella propria vita ed era stato davvero stupido e sciocco decidere la loro separazione in una frazione di secondo , ora poteva solo amarla silenziosamente nei propri pensieri .... nell' anima e viverla nella propria professione e dentro di sè.
Proprio per questo motivo non gli pesava lasciare gli Stati Uniti e tornare nella sua casa natale, del resto ovunque lui fosse andato lei non si sarebbe mai spostata dal suo cuore da dove rimaneva ben salda e ferma da quel freddo giorno d'inverno del 1914 in cui tutto accadde imprevedibilmente.
Quel giorno lui le permise di andare via , nonostante la ragione e la volontà gli dicessero il contrario , ma di chi era stata la colpa? Era stato lui a lasciarla andare senza nemmeno inseguirla accantonando la propria determinazione e spavalderia? O aveva inconsciamente e impulsivamente deciso di lasciarla andare voltandole le spalle per sempre? E che dire quando sei mesi dopo pensò di averla vista tra il pubblico di quel povero teatro ambulante, era stato forse un sogno? Erano stati veramente i suoi meravigliosi e tristi occhi color smeraldo quel giorno a pregarlo di rimpossessarsi della propria vita, era stato reale tutto ciò? Dov'era andato a finire il proprio coraggio per scoprire se lei fosse realmente presente in quel teatro o fosse solo una visione? Di chi era la colpa? Era stata forse di entrambi? O era stata la mano di quell'invisibile e capriccioso destino che si divertiva a inviare terribili scherzi senza pietà alla loro vita ?
Perchè la vita era stata così crudele con loro costringendoli alla separazione? Perchè ? Perchè?
Ponendosi per l'ennesima volta quelle domande, salì sull'auto che lo stava aspettando continuando a domandarsi quale nuova piega avrebbe ora dovuto prendere la propria vita.
Il suo autista gli domandò dove dovesse dirigersi, lui rispose distrattamente la sua mente era altrove.......
....... "Un luminoso lago, una piacevole e calda brezza, un bacio. Oh ... dolce candida bella estate del tempo passato, con la mia Musa, unico momento della mia vita in cui sono stato completamente felice, con la donna che amavo e che ricambiava spensieratamente il mio amore!"
" Oggi vengo chiamato Vostra Grazia " pensò con ironico sorriso " Vostra Grazia Duca di Grantchester , un titolo con cui ho più volte chiamato mio padre e non certo per onorarlo, questo titolo non mi ha permesso di crescere con mia madre e mi ha sempre dato motivo di continue discussioni per via di quel rapporto negato e nonostante gli anni passati, mi rendo conto che quello che pensavo allora del mio nobile genitore lo penso tutt'ora.
Non ho mai condiviso il comportamento che aveva deciso di assumere con mia madre, non onorandola come avrebbe meritato e criticandola continuamente in mia presenza facendomi capire che non l' aveva mai veramente amata.
Anch'io ho dovuto scegliere tra il dovere e il vero amore e nonostante abbia dovuto scegliere il dovere non ho mai rinnegato il mio amore per lei, tutto ciò che di buono c'è in me è stato solo grazie a lei che mi ha ispirato e incoraggiato a seguire la mia strada. Nulla mi tormenta di più del pensiero di averla abbandonata a causa del dovere e nonostante per tutta la vita non abbia mai condiviso le sue scelte , mi sono ritrovato a condividere con mio padre la più discutibile che lui abbia mai fatto. No, non ho mai condiviso ciò che ha fatto, a differenza di lui in quell'angolo tranquillo della mia ragione sveglia e cosciente io l'ho amata e l'amo ancora e tanto più nei miei sogni, ma ora sono solo al mondo e sono veramente felice e libero.
No , non sono ancora veramente felice, ma forse solo una volta lo sono stato veramente , quando ero con lei e vivevamo in un mondo di sogni, allora eravamo liberi e felici e ci amavamo l'un l'altro."
-- Questa era stata ed era ancora la sua vita ......
Cara Scaccia sono veramente contenta di essere la prima a dare il benvenuto a questo splendido regalo che hai voluto farci. Una delle più belle FF di una delle più eccezionali autrici internazionali, il cui amore,cultura, passione e conoscenza per questa storia trasudano da ogni dolorosa e struggente pagina, sono d'accordo con te. Credo che la tua scelta sia stata azzeccata e seguirò con piacere e coinvolgimento "la seconda estate" nella tua traduzione, come sempre splendida e coinvolgente. Mi riempie il cuore di dolorosa malinconia scoprire in questo incipit che il dolore che Terence si porta dietro dura da 15 anni; come per tutti noi è stato doloroso vivere la loro separazione e le relative motivazioni, è particolarmente difficile accettare che tale lungo sacrificio dell'amore sull'altare del dovere si sia rinnovato per tanto tempo... Inoltre, Lady Gato traccia fin da queste prime pagine due principali motivi del tormento di Terence: il forte senso di colpa per aver lasciato la scelta compiersi, senza veramente avere la forza di scegliere lui stesso in quella notte dolorosa e lasciando così la sua vita in mano al destino.
CITAZIONE
Quel giorno lui le permise di andare via , nonostante la ragione e la volontà gli dicessero il contrario , ma di chi era stata la colpa? Era stato lui a lasciarla andare senza nemmeno inseguirla accantonando la propria determinazione e spavalderia? O aveva inconsciamente e impulsivamente deciso di lasciarla andare voltandole le spalle per sempre? E che dire quando sei mesi dopo pensò di averla vista tra il pubblico di quel povero teatro ambulante, era stato forse un sogno? Erano stati veramente i suoi meravigliosi e tristi occhi color smeraldo quel giorno a pregarlo di rimpossessarsi della propria vita, era stato reale tutto ciò? Dov'era andato a finire il proprio coraggio per scoprire se lei fosse realmente presente in quel teatro o fosse solo una visione? Di chi era la colpa? Era stata forse di entrambi? O era stata la mano di quell'invisibile e capriccioso destino che si divertiva a inviare terribili scherzi senza pietà contro la loro vita ?
e il conflitto con se stesso per avere ripetuto il comportamento paterno.
CITAZIONE
Nulla mi tormenta di più del pensiero di averla abbandonata a causa del dovere e nonostante per tutta la vita non abbia mai condiviso le sue scelte , mi sono ritrovato a condividere con mio padre la più discutibile che lui abbia mai fatto. No, non ho mai condiviso ciò che ha fatto
Pesi enormi che se pensiamo siano stati portati per tanto tempo ci lasciano senza respiro...
Grazie mille Scaccia per aver voluto condividere con noi queste intense pagine nella tua bellissima traduzione.
Grazie CdF per il tuo commento, sempre attento e circostanziato. Si Lady Gato è un autrice conosciuta a livello internazionale sui forum dedicati a Candy Candy , ha scritto e scrive molto sulla sua storia con Terence . Ama immergere i due personaggi nelle vicende storiche e culturali del mondo reale facendoli interagire con personaggi mondani , storici e politici, realmente vissuti, rivestendoli così di un'aurea particolarmente reale , regalando loro un immagine quasi di personaggi in carne ed ossa. E anche in questa ff, non mancheranno personaggi storici che interagiranno direttamente con Candy e Terence ( uno fra tutti la futura regina Elisabetta II attuale sovrana d'Inghilterra) .
I primi capitoli saranno intrisi di profonda tristezza e malinconia....ma tenete duro verranno momenti migliori
CITAZIONE
Inoltre, Lady Gato traccia fin da queste prime pagine due principali motivi del tormento di Terence: il forte senso di colpa per aver lasciato la scelta compiersi, senza veramente avere la forza di scegliere lui stesso in quella notte dolorosa e lasciando così la sua vita in mano al destino.
Si , in questa ff Terence è tormentato dal proprio forte senso di colpa per aver lasciato andare Candy dalla propria vita senza combattere lasciando che tutto si compiesse per mano del destino ..... Candy invece .....beh sarà sofferente anche lei, ma reagirà in maniera diversa...una maniera che ci sorprenderà oltre il dovuto...
Grazie ancora CdF , auguro anche a te e alle lettrici di questo forum un bellissimo 2013!
Scaccina come sai l'ho già letta, ma essendo la mia preferita di Lady Gato al rileggo molto volentieri!!La tua traduzione è sempre sublime e ti riseguo volentieri! Grazie per il tuo prezioso lavoro e grazie a Lady gato perchè io adoro questa storia! Lady Gato u know this is my fave story from the ones u have written so far lol so thanks for giving scaccia the permission to traslate it , it sooo cool to be able to read it in italian
Grazie anche da parte mia! Anch' io avevo già letto il testo in lingua originale ed è bellissimo, ancora più sentito ora grazie alla tua traduzione! Un bacio di incoraggiamento e auguri di buon anno!
Cara Schiacciapensieri, sono contenta che tu abbia deciso di regalarci la traduzione di questa ff di Lady Gato. Non conosco la storia, ma l'inizio è già promettente. Ti seguirò in questo viaggio che sicuramente ci regalerà tante emozioni. Per ora ti faccio i miei complimenti e ringrazio l'autrice che ci ha permesso di poter godere del suo scritto nella nostra lingua.
Cara Scacciapensieri, non sai che piacere immenso mi fa leggere questa tua traduzione, anche perchè, pur conoscendo la fama di Lady Gato, non ho mai letto nessuna sua fanfiction. Quindi avere la possibilità di leggerne una nella nostra lingua è davvero un regalo inaspettato e bellissimo, per il quale ti ringrazio immensamente Mi unisco al coro di apprezzamenti per questo primo capitolo, davvero bello, intenso e struggente; il dolore e il rimpianto di Terence sono palpabili e resi ancora più difficili da digerire per questi quindici lunghissimi anni di solitudine e abbandono, in cui il solo pensiero del suo grande amore lo ha fatto andare avanti e gli ha dato la forza di compiere il suo dovere fino in fondo, accanto ad una donna che non ha mai amato. E come giustamente dice Cerchiolina, il tutto è reso ancora più insopportabile per Terence dal pensiero che in parte il suo comportamento rispecchia quello tanto odiato e denigrato di suo padre, da cui ha preso le distanze ma con il quale condivide la scelta sciagurata di aver abbandonato l'amore della sua vita. Non vedo l'ora di leggere il seguito e di continuare in questa bella avventura. A prestissimo.
Le bambine crescono ascoltando favole di principesse, di affascinanti principi coraggiosi , di valorosi , galanti e romantici cavalieri su cavalli bianchi .... e in qualche modo vengono portate a credere , che un giorno vivranno per sempre felici. Non è forse così?
Beh nulla era più lontano da questa favola, per Candy Andrew White!
Abbandonata davanti all'orfanotrofio della Casa di Pony a pochi giorni dalla nascita, sentì sempre la mancanza di una propria famiglia.
Incontrò il suo primo principe all'età di sei anni e fu come il realizzarsi di un sogno su quella collina. Poco più tardi fu adottata da una ricca famiglia ma solo per essere trattata come l'ultima delle serve di quella casa. Riuscì a superare le difficoltà di quella triste vita grazie all'amicizia di tre ragazzi e all'amore di un altro principe : il "principe delle rose". Dopo la terribile e prematura scomparsa di quest'ultimo fu spedita in una terra lontana per frequentare un freddo collegio inglese dove incontrò qui il suo vero "Cavaliere di Coppe" , che cavalcava un bianco cavallo e recitava poesie di Shakespeare solo per lei. Sino ad allora non aveva mai pensato che potessero esistere sentimenti tanto puri, profondi ed appassionati per una persona , beh lei li provava tutti per quel Cavaliere dal quale dovette dolorosamente separarsi . Continuando però a provare quei puri profondi sentimenti per lui che non aveva mai pensato potessero esistere in lei.
Cercò quindi da sola la propria strada nella vita tornando negli Stati Uniti diventando un'infermiera. E qui imbattersi di nuovo in lui , ma solo per separarsi nel modo più crudele e definitivo e con il sacrificio più grande che avesse mai realizzato nella propria vita. Una grande parte di lei morì quella notte, nel vedere barcollare il proprio Cavaliere in un teatro che non gli apparteneva, mentre annegava in un pozzo senza fondo di disperazione. Ma in qualche modo i propri occhi erano riusciti a contattarlo, e per quello che ne aveva saputo , lui era riuscito a tirarsi fuori da quel fango in cui era sprofondato .... grazie alla propria forza di volontà. Sapendo successivamente , che era tornato ad occupare in teatro il posto che gli spettava rivendicandolo e conquistandolo , riavvicinandosi comunque alla donna malata che lo attendeva .
Pensò che l'amore non fosse per lei .... ogni uomo per il quale aveva nutrito dei sentimenti le era stato portato via. Il suo Principe delle Rose, il suo Cavaliere di Coppe, il suo amato cugino, l'inventore . Solo Archibald , il suo caro cugino che guardava con occhi fraterni ed Albert , che vedeva come il proprio fratello maggiore , rimanevano.
Ma dopo aver scoperto chi fosse realmente Albert , il suo Principe della Collina , lei cominciò a guardarlo in maniera diversa. Soprattutto dopo che lui le si era rivelato. E dopo un paio di anni , lei accettò il suo invito per un viaggio insieme. E durante quel viaggio fu come se un' inconfessata inibizione cedesse il posto a qualcos’ altro..... Lui forse non era stato sempre lì per lei, nei suoi momenti peggiori ? Non l'aveva forse confortata , avendone cura, regalandole un sicuro rifugio? Non era forse di natura semplice, equilibrata , più di quanto lo fosse mai stato il suo Cavaliere? Mai una parola in collera, mai un'osservazione gelosa, mai imprevedibile, mai lunatico e triste. Si, Albert era il suo vero principe.
Non ebbe bisogno di chiedersi se lo amasse, perchè sapeva che lo avrebbe amato e che sarebbe stato così. Forse non con la stessa profonda intensità con cui aveva amato il suo Cavaliere , ma avrebbe avuto comunque cura del suo principe. Forse era stato necessario amare e poi perdere il suo Cavaliere per far si che i propri occhi potessero aprirsi all'amore che l'aveva attesa per tutta la vita. Si doveva essere proprio così ..... ma allora cos'era quella sensazione che la rosicchiava , mettendole in discussione le proprie convinzioni non facendola riposare. Davvero il principe era la sua vera anima gemella? Si , lui l'amava e col tempo anche lei lo avrebbe amato con la stessa intensità!
O forse la sua vera e unica anima gemella era stato il suo unico Cavaliere? Perchè lui le tornava spesso in sogno, supplicandola di cercarlo, abbracciandola e scambiandosi profondi e languidi sguardi d'amore? Se il principe della collina era il suo vero amore perchè veniva offuscato e cancellato dalle emozioni che ancora gli provocava il suo Cavaliere? Perchè a volte guardando fissa nel vuoto le pareva di vedere quegli occhi profondi, bellissimi color zaffiro colmi di passione , tanto da farle così male al cuore e farle riempire gli occhi di lacrime? No !!!! Il Cavaliere non c'era più! Non era più suo! Ora il suo amore doveva essere il suo Principe , pensò scuotendo il capo...
Così, sposando quel principe divenne subito la sua principessa. Davanti all'altare, pronunciando i suoi voti, seppellì nel profondo del proprio cuore , della propria anima e della propria mente il Cavaliere. Lui doveva andare via, essere gettato , come la propria verginità che avrebbe perduto di lì a poco.
Il principe si dimostrò affettuoso, un tenero amante, nulla era abbastanza per lui quando si trattava della sua principessa. Crescevano insieme godendo della loro unione . Tuttavia, talvolta nella calma della notte, quando restava sveglia dopo i loro giochi intimi, pensava inconsapevolmente a lui ....... al suo Cavaliere , cosa stava facendo? Era felice? E… la desiderava ancora nel modo in cui talvolta lei desiderava lui? Pensava a lei quando amava sua moglie, nel modo in cui lei pensava a lui quando era amata dal suo Principe? Essere in intimità con lui sarebbe stato altrettanto bello e piacevole com’era con suo marito … o… più profondo, più appagante, più appassionato e più completo?
Ma ben presto, il Cavaliere fu finalmente allontanato con un altro onnicomprensivo pensiero ..... un bambino .... il bambino dell'amore , concepito dal principe e dalla sua principessa. Si, la fiaba si stava realizzando, poteva finalmente affermare che la propria felicità era completa e che avrebbe vissuto con la propria famiglia per sempre felice e contenta ..... quella piccola famiglia che aveva tanto atteso e desiderato.
Ma aveva precocemente dimenticato come la vita potesse essere crudele e spietata con lei e di lì a poco le avrebbe presentato il conto esatto e completo che l'attendeva. Poche settimane prima della nascita del bambino , lei e il suo Principe furono destinatari di una terribile notizia.
Da qualche tempo , da quando era tornato da un lungo viaggio, Albert era malato. Un giorno collassò all'improvviso e a nulla servirono i migliori medici , le più costose cure e i numerosi esami clinici a cui fu sottoposto, nessuno sapeva dire da cosa fosse affetto, solo uno specialista , dopo molti accertamenti giunse alla conclusione che era stato colpito da una terribile infezione virale contratta poco tempo prima in Africa . Non esisteva alcuna cura e la malattia sarebbe stata fatale.
Così, mentre lei dava alla luce il bambino che sarebbe diventato il nuovo principe della famiglia, l'anziano principe giaceva morente. Una vita stava per iniziare , mentre un'altra stava per concludersi.
Nonostante la stanchezza del parto , la principessa volle mostrare il nuovo principe a suo padre che gli sorrideva sul letto di morte.
"Ho sempre saputo che hai amato di più lui, perchè avevo capito che in realtà era lui la tua vera anima gemella ... lui è stato il tuo vero ed unico amore ....ma tu mi hai reso felice .... ed io ho provato a farti felice ....quindi ti prego ....ora .... ora che sto per lasciarti ....cerca di essere serena .... continuando a guardare il mondo per me quando me ne sarò andato...."
E così, il Principe della Collina passò da questo all'altro mondo. Lasciando la principessa nel più profondo sconforto.
Perchè la vita era stata così dura con lei ? Nonostante fosse sempre stata buona , gentile e disponibile con tutti? Lei non aveva sempre ringraziato il Cielo per il bello che aveva ricevuto? Tutti gli uomini che aveva amato prima o poi le si allontanavano tragicamente. Forse per essere più felici? E in che modo?
L'unico che ancora continuava a vivere era il suo Cavaliere , ma lei sapeva che solo rimanendogli lontano sarebbe rimasto incolume da qualsiasi disgrazia. Doveva smettere di ricordarlo , non voleva che per il solo fatto che lo pensasse potesse indirizzargli quella maledizione che regnava sugli uomini che lei aveva amato e che potesse quindi colpire anche lui che già aveva rischiato di morire se non fosse intervenuta Susanna a salvarlo! No non avrebbe potuto sopportare ciò, era maglio dimenticarlo totalmente , per il suo bene ed il proprio equilibrio.
Chiunque fosse stata Candice White Andrew , da quel giorno non lo fu più. Nessun principe, nessun cavaliere ....no .... la vita era stata così spietata con lei, nonostante i propri sforzi. E così la forza di quello spirito che un tempo la possedeva fu richiamato a lei ma solo perché la trasformasse in una donna con una distaccata durezza e una tagliente scontrosità , con lo scopo di proteggerla da ogni ulteriore male.
Era stanca di essere sconfitta dalla vita e continuare ad affrontarla stupidamente con un viso sorridente, quando invece sentiva il proprio cuore spezzato e addolorato. Solo una persona meritava tutto il suo aiuto ...il piccolo William Albert Andrew Anthony . Solo lui avrebbe potuto scorgere quello che lei era veramente stata . Si ritirò dalla vita pubblica decidendo di dedicarsi alla crescita del proprio figlio, decidendo di farlo nell'unico posto in cui si era sentita veramente a casa per tutti quegli anni.
La felicità? Che cosa stupida, storie fantasiose raccontate ad ignare bambine , come se davvero possano avverarsì. Nulla può rivelarsi una bugia più grande di " ...e vissero felici e contenti " .....
Colonna sonora : "Solamente Una Vez.." Luis Miguel
Cara Scacciapensieri, non sai che piacere immenso mi fa leggere questa tua traduzione, anche perchè, pur conoscendo la fama di Lady Gato, non ho mai letto nessuna sua fanfiction. Quindi avere la possibilità di leggerne una nella nostra lingua è davvero un regalo inaspettato e bellissimo, per il quale ti ringrazio immensamente
Non vedo l'ora di leggere il seguito e di continuare in questa bella avventura. A prestissimo.
Beh cara Candy 75 , mentre tu commentavi il primo capitolo ...io ero intenta a postare il secondo....non credo potessi accontentarti in maniera più veloce....
Grazie cara per le tue belle parole e mi auguro davvero che questa ff possa piacerti
Avevo appena finito di leggere il primo capitolo che già il secondo è pronto. Grazie cara Scacciapensieri, anche se mi devo riprendere un attimo dallo shock.
Povero Albert!!!!! Amo così tanto questo personaggio che la sua morte mi ha lasciato senza fiato, e ancora di più mi ha fatto intristire il fatto che il matrimonio tra lui e Candy fosse solo un ripiego per lei, innamorata sì, ma di sicuro non nello stesso modo appassionato con cui ama Terence. Ma visto dove presumo ci porterà la storia questo era un passo quasi obbligato, in attesa del ricongiungimento tra Candy e Terry. E povera Candy abbandonata dagli uomini che ha amato nella sua vita. Rimane il suo Cavaliere, ma è comprensibile il suo volerlo dimenticare e stargli lontana, come se anche il solo ricordo potesse far lui del male come a Anthony, ad Albert, a Stear. Grazie di cuore Scaccia per questo aggiornamento. Al prossimo.
CITAZIONE (scacciapensieri @ 2/1/2013, 16:44)
Beh cara Candy 75 , mentre tu commentavi il primo capitolo ...io ero intenta a postare il secondo....non credo potessi accontentarti in maniera più veloce....
Grazie cara per le tue belle parole e mi auguro davvero che questa ff possa piacerti
Ci siamo sovrapposte, direi che il tempismo non poteva essere più perfetto. E mi hai accontentata alla grande.
povero Albert, la sua morte è il colpo di grazia per la nostra Candy!
CITAZIONE
Era stanca di essere sconfitta dalla vita e continuare ad affrontarla stupidamente con un viso sorridente, quando invece sentiva il proprio cuore spezzato e addolorato. Solo una persona meritava tutto il suo aiuto ...il piccolo William Albert Andrew Anthony . Solo lui avrebbe potuto scorgere quello che lei era veramente stata . Si ritirò dalla vita pubblica decidendo di dedicarsi alla crescita del proprio figlio, decidendo di farlo nell'unico posto in cui si era sentita veramente a casa per tutti quegli anni.
La felicità? Che cosa stupida, storie fantasiose raccontate ad ignare bambine , come se davvero possano avverarsì. Nulla può rivelarsi una bugia più grande di " ...e vissero felici e contenti " .....
Questo cinismo nella nostra Candy mi disorienta, ma del resto come biasimarla, la vita è stata crudele con lei, togliendole di volta in volta gli affetti più cari. Ma il destino a volte fa strani scherzi, e forse, ripaga delle tante sofferenze vissute. Chissà, vedremo Grazie Schiaccia per quest'aggiornamento, la storia si fa interessante, aspetto con ansia il seguito.