Candy Candy

Candy Candy Final Story: quello che la Mizuki pensa ma non osa scrivere, Lady Gato realizza.

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icon12  view post Posted on 3/6/2013, 10:49     -1   +1   -1
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Con l'autorizzazione dell' autrice, Lady Gato, è con grande piacere che presento su questo forum una sua nuova ff, postata per la prima volta sul forum internazionale CandyTerry il 20 marzo 2011. Attualmente è ancora in corso d'opera, e poichè l' autrice ha l' abitudine di postare molto lentamente non vi sarà da parte mia una veloce postazione, ma sarà comunque sufficiente per evitare che la storia vada nel dimenticatoio. Almeno spero!
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione che vorrete dedicarle.

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" Candy Candy Final Story " di Lady Gato



Non sia mai ch'io metta impedimenti al matrimonio
di due anime fedeli; amore non è amore
se muta quando nell'altro scorge mutamenti,
o se tende a recedere quando l'altro si allontana.
Oh, no! Esso è termine fisso
che domina le tempeste e non vacilla mai;
esso è la stella di ogni sperduta barca,
il cui potere è ignoto, pur se ne misuriamo l'elevatezza.
Amore non soggiace al Tempo, anche se labbra
e rosee guance cadranno sotto la sua arcuata falce.
Amore non muta in brevi ore e settimane,
ma impavido resiste sino al giorno del Giudizio.
Se questo è errore, e sarà contro me provato,
allora io non ho mai scritto, e mai nessuno amato.

William Shakespeare




Sabato 14 Giugno 1924
h.14,00 – Crystal Lake - Illinois
Stati Uniti d'America
Residenza Lakewood

Gli ospiti convenuti attendevano trepidanti , contenendo la commozione degustando un ottimo Cristal Roderer Rosè annata 1912.

Il meraviglioso atrio di Lakewood li aveva ricevuti in un glorioso pomeriggio di giugno, e le rose che rappresentavano la bellezza e l’orgoglio della residenza profumavano l’aria con la loro lussuosa sensualità, quasi a volersi unire alla celebrazione del matrimonio dell’ avvenente coppia.

Era passato molto tempo ormai dall’ultima volta in cui Lakewood era stato testimone di tanta felicità, anzi nell’ultimo decennio era stato il triste spettatore di tragedie e dolori , l’ultima volta che la famiglia si era riunita nella residenza era stato nel 1915 durante la nefasta occasione del funerale di Alistear Cornwell ucciso in guerra così come parte della squadriglia aerea Lafayette a cui apparteneva , nel 1914.

Con voce chiara e distinta il Best Man di nozze, l'indiscusso ed eccentrico capo della famiglia, per omaggiare la giovane coppia di sposi decise di dedicare loro il brindisi iniziale. "Archibald, Annie ... nessuna frase di augurio può esprimere l'immensa felicità che provo nel proclamare al mondo il vostro matrimonio, abbiate il mio pieno sostegno e la mia benedizione . Ciò che Dio e il destino ha voluto unire, nessuno osi dividere. Possa la vostra vita di coppia essere lunga , tante le vostre gioie ...e pochi i vostri dolori....”

- Bene ! Bravo! - Fu la risposta corale di tutti, mentre il limpido suono del cristallo Baccarat si udì tintinnare all'unisono dalla maggior parte dei presenti.

Gli occhi degli ospiti poi si concentrarono sulla damigella d'onore.

A tutti gli effetti la sorella della sposa, amata cugina dello sposo e di fatto unica erede legale del capo famiglia William Albert Andrew, al quale era legata devotamente con uguali sentimenti che avrebbe potuto sentire per lui la compianta sorella Rosemary Andrew-Brown. Il meraviglioso abito in seta rosa che le cadeva flessuosamente sul corpo ben si abbinava al luminoso colorito della sua pelle chiara, i suoi grandi ed espressivi occhi verdi brillavano armoniosamente di luce propria mentre i morbidi ricci del suo chignon incorniciavano elegantemente l'ovale del suo viso , avendo deciso di non seguire la moda flapper che imponeva quel nuovo taglio di capelli.

La mano di Candice tremava leggermente alzando la coppa di fine cristallo bordata in oro 24 karati contenente champagne francese , ma il suo animo e il suo spirito erano fermi e stabili.

Sapeva che era giunto il momento di dover parlare pubblicamente agli ospiti presenti, tra questi alcuni membri della famiglia Andrew che non avevano mai accettato la sua adozione decisa dodici anni prima da Albert, ma di una cosa era certa , lei Candice White Andrew non avrebbe mai vacillato di fronte alle sfide .

Era stata particolarmente pignola nel preparare quel discorso, vi aveva lavorato per alcune settimane, le sue intenzioni infatti erano quelle di fare un augurio ... degno del suo caro cugino Archie e di sua sorella Annie e voler quindi suggellare pubblicamente con gioia …. la loro indissolubile unione come uomo e come donna.

“Un brindisi !” Proclamò con voce sicura, poi i suoi occhi si mossero silenziosamente attraversando l'intero salone, rispondendo a quegli sguardi fissi su di lei che la scrutavano in attesa .

Guardò la sua cara Miss Pony, che silenziosamente la stava incoraggiando, Suor Maria che nel suo abito benedettino le aveva insegnato i valori importanti della vita che erano ormai i segni distintivi della propria esistenza, poi gli sguardi gelidi e sprezzanti della signora Legan, quelli estremamente invidiosi e palesi di Iriza e quelli ingordi e odiosi di Neal , il quale ne era certa ancora la desiderava in maniera morbosa e lasciva, l'altezzosa e sprezzante zia Elroy, indebolita dai suoi dispiaceri , gli sguardi soddisfatti dei signori Brighton , profondamente in debito con la famiglia Andrew che permetteva loro di misurarsi con un grado di ricchezza che andava ben al di là delle loro possibilità ….e poi gli sguardi assenti e lontani dei signori Cornwell che mai erano stati presenti nella vita del figlio. E per ultimo il proprio sguardo cadde su quelli di Archie ed Annie …. lei con occhi lucidi sempre affettuosa e riconoscente e poi Albert che l'aveva sempre sostenuta e incoraggiata ma al quale inevitabilmente , il peso delle responsabilità della famiglia Andrew avevano ormai ingrigito le tempie evidenziando piccole rughe a zampe di gallina ai lati dei propri occhi.

E avendo chiuso il cerchio delle persone a lei più familiari continuò dicendo : “ Non sono abituata a fare discorsi e nemmeno ad usare eleganti e melodiose parole per queste circostanze, tuttavia in un giorno come questo vorrei tanto essere il più bravo dei poeti ed avere una voce squillante come quella di un grammofono per far sentire a tutti, ciò che sento nel mio cuore e che voglio far uscire liberamente e con passione dalla mia anima.... forse qualcuno di voi ha pensato che Archie ed Annie non sarebbero mai arrivati a questo punto e che mai si sarebbero sposati …. per quanto mi riguarda posso tranquillamente dirvi che non ho mai dubitato che questo meraviglioso giorno potesse arrivare …. perchè nonostante le avversità continuo a credere che il vero amore trionfa sempre su tutto, supera gli ostacoli, i limiti e le dure prove che la vita ci impone …. perchè sono convinta che il vero amore sia divino...e questo lo penso grazie all'impegno che Archie ed Annie hanno profuso nel loro sentimento. Perchè coloro che sono benedetti da Dio ricevendo da Lui il dono del vero amore hanno il dovere di combattere per esso. Molti qui sono testimoni dell'affidabilità di Archie e dell'amore di Annie …. molti forse hanno messo in dubbio i loro sentimenti …. beh io non ho mai dubitato.... ed una cosa è certa....come scrisse Shakespeare ….

Dubita che le stelle siano fuoco,
dubita che il sole si muova,
dubita che la verità sia mentitrice,
ma non dubitare mai del mio amore.


...e dell'amore che Annie ed Archie hanno oggi pubblicamente confermato, ecco io non ho mai dubitato.” A quel punto Candice sentì come le proprie lacrime volessero rotolare giù sulle guance …. ma la volontà fu più forte e trionfò su di esse, quindi concludendo a testa alta voce chiara e ben impostata : “ Il vero amore vince su tutto!”

Il suono dei violini l' accompagnava dolcemente mentre usciva dal salone, aveva bisogno di un momento di quiete. Per quanto il suo cuore fosse sinceramente felice al matrimonio degli amici che lei amava di più, nella sua testa picchiava come un martello il ricordo di chi aveva dolorosamente lasciato in una fredda notte a New York.

La sua andatura era leggera sul quel vialetto di ghiaia dov'era sorto quel giardino delle rose, il cui architetto era ormai assente da tredici anni. Attirata da quei cespugli Dolce Candy creati apposta per lei ,si curvò dolcemente su di loro per aspirarne il profumo, chiunque guardandola si sarebbe reso conto che la tonalità del proprio abito di seta era identica alla delicata tonalità presente al centro di quelle rose.

“Mi hai ascoltata Anthony? E tu Stear cosa hai pensato ? Facendo il mio discorso , sarei voluta essere forte e sicura come lo è Terence sul palco ....ero così spaventata...” pensò tra sè …

Qualcuno avrebbe potuto pensare come potesse essere morboso da parte sua parlare ai morti, ma a lei piaceva pensare a loro come spiriti guida , come santi.

Sapeva che comunicare con loro voleva dire toccare un'altra dimensione che leniva le proprie sofferenze , anche se le risposte che poi riceveva non le apparivano del tutto chiare.

La tipica leggera brezza dell'Illinois improvvisamente attraversò il giardino , accarezzò quelle rose facendo rilasciare loro il tipico profumo che lei inalò, percepì un dolce soffice brivido leggero come una piuma accarezzarle il collo e scenderle giù lungo la schiena, capì che i suoi cari estinti erano lì vicini a lei in un abbraccio pieno di gioia e di spirito, poteva percepire chiaramente la loro forza e il loro calore avvolgerla pienamente . Un riconoscente sorriso curvò le sue labbra mentre staccando una rosa Dolce Candy si sentì parte di quel creato invisibile ed eterno.

Il rumore della ghiaia calpestata alle sue spalle la fece destare dai quei pensieri.

“Ho sentito un bel discorso da una persona che sostiene di non essere dotata di eleganza ….” la voce di Albert quella che udì alle sue spalle.

Il suo sorriso apparve leggero volgendosi a guardarlo , mentre continuava ad odorare la rosa che aveva in mano. “Sapessi quante volte l'ho ripetuto...nella sala da pranzo di Miss Pony, pur essendo cosciente di come lei e suor Maria fossero sfinite nel sentirlo e risentirlo continuamente e così ho deciso di continuare a ripetere da Papà Albero …. parlare in pubblico non è mai stata una mia grande attitudine. “ L'intera figura di Albert appariva forte e affascinante nel suo gonnellino scozzese bordato di viola.

Le prese la mano con calore dicendole : “ Gli occhi della zia Elroy ti trafiggevano come pugnali! Non riesco a capire il forte risentimento che nutre nei tuoi confronti ! Se solo potesse vederti oltre il suo pregiudizio...se solo potesse vedere quanto somigli a Rosemary … quanto sei Rosemary... soprattutto oggi...”

Lei dividendo la propria mano dalla sua e avvicinandosi ai cespugli Dolce Candy, abbassò il proprio sguardo stringendo una di quelle rose mormorando malinconicamente: “ Mi dispiace che non stia bene... ma so che è soprattutto in giornate come queste che avverte profondamente la loro assenza ...oggi i suoi occhi ... mi hanno dolorosamente ricordato che io sono solo un'intrusa indesiderata in questa famiglia e non la figlia adottiva e l'erede..”

Abbracciandola i pendenti in platino dello sporran ricoperto di pelo di castoro sul kilt di Albert, tintinnarono leggermente. “ Candice...nessuno più di me in questa famiglia desidera considerarsi un fratello per te … ma non è giusto considerarti una sorella ... ho così poco tempo da dedicarti...ti lascio spesso sola per via dei miei interminabili viaggi che mi portano ad essere sempre più lontano da te... Candy!”

La soffusa luce del tramonto provvide a valorizzare ancor di più la naturale bellezza del suo volto quando lei si voltò di nuovo verso di lui ... dicendogli ”Forse dovrei accompagnarti in qualcuno dei tuoi viaggi ...così non ti sentiresti più tanto solo! “ Capendo che probabilmente aveva bisogno della propria vicinanza. D'altro canto lei era sempre molto preoccupata per lui … dal giorno in cui era venuta a conoscenza che il padre di Albert era morto in giovane età a causa delle preoccupazioni e dei gravosi impegni degli affari di famiglia e in qualche modo le sembrava che anche Albert stesse soffrendo in tal senso. Aveva intuito che il loro scambio di corrispondenza durante i viaggi di Albert non era sufficiente a colmare e lenire la distanza.

Lui la fissò con i suoi grandi e limpidi occhi cerulei dicendole: “ No Candice...non sarebbe questa la soluzione...la verità e che non siamo onesti con noi stessi...” poi carezzandole dolcemente e fraternamente con la massima tenerezza la guancia, le mormorò “ Rosemary una volta mi ha dimostrato come rimanere fedeli a sè stessi …. ed io per una volta sono riuscito a seguire il suo esempio … ma poi non l'ho più fatto e temo che anche tu abbia fatto altrettanto ...”

Lei capì subito a cosa lui si riferisse, già una volta le aveva detto quelle parole, quando un paio di anni prima avrebbe voluto riconsegnarle il diario che era stato suo sin dai tempi della St.Paul School, ma che lei preferiva non possedere più per non leggere nuovamente quello che vi aveva scritto.

“ Terence , io ti amo più di chiunque altro!”


Quindi, sigillando immediatamente quel sentimento nella sua mente , riconoscendo verso quali conclusioni l'avrebbe portata, gli rispose. “ Cosa vuoi dire Bert? Non capisco!”

Lui allontanandosi, intrecciando le mani dietro la propria ampia schiena, piegando la testa da un lato. “ Vedi Candy...io faccio tutto per la famiglia Andrew ...ma è per te cara ….. è per te che sento che dovrei fare qualcosa in più ....perchè vedi, il brindisi che ho dedicato ad Archie ed a Annie ... in realtà sarebbe dovuto essere dedicato a te e a Terence...”

Sentì la lama di un pugnale trafiggerle il cuore e ci volle tutto il peso della propria forza di carattere per sostenere quel dolore “ Albert … ti prego ...Terence ora è seriamente impegnato con un altra donna ...una donna che ha bisogno di lui più di me...e poi io sono comunque abbastanza felice anche così e tu sai che mi fa stare bene essere in tua compagnia ed essere d'aiuto a Miss Pony e Suor Maria , cos'altro potrei fare? “

Dubita che la verità sia mentitrice..... “ Fu il pensiero che risuonò potente e improvviso nella sua testa e che non fu capace d'ignorare.

“Sei sicura che sia così Candice?” Il tono della sua voce mai così inficiando . Poteva vedere le sue labbra tremare.

“ Oh Bert...dovresti sapere che non so mentirti! “ La sua voce incrinata in quella sua ultima affermazione.

Lui le si avvicinò , avvolgendola delicatamente nel suo tenero consolante abbraccio “ allora piccola mi sembra di capire che ciò che mi stai dicendo sia una tua piena realizzazione ormai ...”

Rompendo quell'abbraccio lei si allontanò da lui . Le mani giunte a stringere una rosa Dolce Candy , le cui piccole spine pungendola e provocandole dolore , le macchiarono di sangue le dita.

Poi dopo un momento di silenzio cominciò a dire: “ Tutto quello che avrei voluto in questa vita ... erano delle piccole cose … una piccola casa, una famiglia con cui identificarmi e che fosse mia … e avere tutto questo con un uomo da amare più di chiunque altro....” quindi voltandosi a guardarlo con quei profondi smeraldi che a lui ricordavano più che mai in maniera ossessionante gli occhi della sua amata sorella Rosemary, continuò dicendogli “ … ma ormai il tempo per sperare che queste cose possano accadere è passato e sono comunque grata alla vita di aver potuto tanto amare anche se poi ho perso tutto quell'amore …. credimi Albert ... sono davvero grata alla vita per questo …! E non ho rimpianti … ho promesso di essere felice …. e sarà così ...come potrei non esserlo? Come potrei negarmi di portare un pò di felicità agli altri? “

Lui ammirò l'energia, la gestualità, la purezza dei suoi movimenti, mentre pronunciava quelle parole , caratteristiche inconfondibili che tanto amava in lei.

Le si avvicinò di nuovo con un caldo sorriso , girandole intorno per posizionarsi davanti a lei in modo tale che lo potesse guardare nel pieno della propria figura .

“Candice... ora che mi hai parlato sinceramente... spetta a me parlarti con la stessa sincerità ...devi sapere che ora più che mai avrò bisogno di te... mi sarai vicina ? Vuoi aiutarmi , sarai dalla mia parte? “

Un vento freddo improvvisamente soffiò su di loro in quell'inizio di notte d'estate , lei lo abbracciò stretto, capendo cosa intendesse dire... da quel momento nulla sarebbe stato più uguale per la famiglia Andrew …. “ Si Albert... ti appoggerò sempre …. ti sarò sempre vicina...”

Edited by scacciapensieri - 5/8/2022, 12:25
 
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II C A P I T O L O



Sabato 14 giugno, 1924
H. 21:00 Greenwich Mean Time
Mayfair, Londra,

L'aria nella stanza aveva uno strano, odore dolciastro . L'arredamento era di un impeccabile eleganza, evidenziato da mobili di antiquariato Inglese Regency e tappezzeria in seta damascata turchese. Un vaso di rari gigli Casablanca era vicino al letto che comandava la stanza . L'Iris di Van Gogh incombeva la mensola sul camino in uso che soventemente spezzava le alte fiamme . In circostanze normali sarebbe stata giudicata una camera da letto molto confortevole, arredata con gusto, piacevole alla vista, ma lo spazio era innegabilmente sepolcrale con le tende tirate e chiuse da giorni.

Bertrand Dawson , medico ordinario di Re Giorgio V , mateneva il proprio respiro tranquillo mentre registrava le funzioni vitali della donna. L'infermiera riservata alla paziente, assistendolo, disegnò sul proprio viso paffuto un profondo turbamento. Il Dr. Dawson tastando la pelle della paziente sentì i primi chiari segni di insufficienza renale, il campione di sangue che aveva aspirato gli avrebbe presto confermato quello che la sua decennale esperienza gli aveva già suggerito. Da ben due giorni seguiva Susanna Marlowe , ma lui aveva capito sin dal primo momento, quale triste epilogo avrebbe presto avuto la sua vita. Rivolse lo sguardo esperto di Galeno all' infermiera ... c'era molto da leggere e dire nel viso della donna che era a riposo lì, nonostante lui sapesse che non c'era riposo nell'anima di Susanna Marlowe ... era tutto così evidente nella testimonianza del suo volto. Forse era vero, lui ponderò, che tutti i grandi artisti sono torturati ... dalle loro opere più famose, Caprice, era ancora recitata,col tutto esaurito di pubblico, al teatro Apollo in Shaftesbury Avenue nel West End.

La storia di un dramma, il triangolo amoroso di un amore non corrisposto dal sapore moderno sullo sfondo della Grande Guerra.... era la storia più amata e vista dai reduci. Anche lui aveva visto ed apprezzato quel dramma , era curioso come quella donna una volta aspirante attrice shakespeariana pesantemente colpita dalla disgrazia nel fiore della sua giovinezza, avesse scritto un dramma così consapevole e che avesse avuto grande risonanza pubblica.Controllò ancora una volta i suoi segni vitali e poi si alzò, sicuro ora della propria diagnosi. Sapeva che l'infermiera attendeva ansiosamente che lui terminasse , per darle conferma dell'imminente negazione anche se era certo che ormai anche lei sapeva. I piccoli occhi insaccati di lei compassionevolmente chiedevano indulgenza, nonostante la realtà di fatto, quando incontrarono gli occhi marrone scuro di lui. Ma il suo assenso, non le diedero motivo di credere il contrario. La paffuta donna irlandese coprendo la propria bocca con una mano , iniziò a scuotere la testa, silenziosamente ... non volendo disturbare la cara Susanna ....


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Terence Graham ( il Grantchester era malamente caduto sbattendo sullo stipite della porta nel momento in cui aveva varcato l'ingresso del Teatro Stratford nel 1913) fissava da alcune ore la stessa pagina del libro che stava leggendo, la sua mente era bloccata e concentrata su alcune frasi che stava visualizzando nella propria mente.
Quello per lui di solito era un esercizio di memoria, gli ritornava utile per imparare le proprie battute. Era un'ottima tecnica e gli era molto utile per la sua attività di attore.
Ed ora come aveva già fatto più volte in passato, rileggendo quelle parole , di quel testo a lui così familiare tornò di nuovo a ricordare quale fosse stata la rovina della sua intera esistenza:

«Graziano, il mondo io lo tengo in conto
solo per quel che è: un palcoscenico
sul quale ognuno recita la parte
che gli è assegnata. Quella mia è triste.»**



Quelle parole continuavano a visitarlo ciclicamente nella mente così come quelle immagini che gli apparivano costantemente e che lo perseguitavano consciamente e inconsciamente :
Incontrava gli occhi di Candy mentre sollevava Susanna dal pavimento innevato di quella terrazza di quell' ospedale di New York in quella fatidica notte..... gli occhi di Susanna chiusi e le proprie labbra pronunciare quella sera stessa “ Io rimango con te “.

Alzò gli occhi nel momento in cui sentì avvicinarsi il Dr Dawson , lo stava attendendo , con uno scatto morbido della mano chiuse il libro.

Potè notare come l'espressione del volto dell'illustre medico non avesse intenzione di mentire o addolcire la notizia. L'arte della propria professione gli permetteva di essere in grado di leggere nei volti per capire se volessero mentire, qualità che a sua volta lo faceva eccellere per nascondere la propria vera anima agli altri “...tranne a lei...tranne a lei quando la sua presenza aveva onorato i propri giorni......”

“E' grave? “ domandò, allarmato, salendo la scalinata per avvicinarsi al Dr. Dawson il quale mettendogli una mano sulla spalla rispose : “ Temo di si....non sono nemmeno sicuro se riuscirà a vedere di nuovo la madre, mi hai detto che sta giungendo da New York ?”

Cristo onnipotente!

“ Si è così...” gli rispose, immaginando l'isteria della vecchia donna … isteria che in quel momento non poteva essere condannata , francamente ... cosa avrebbe potuto lenire il dolore di una madre che stava perdendo la sua unica figlia?

“Non c'è più nulla da fare, allora?” Sapeva che la domanda era inutile.

Il medico riponendo con cura nella propria borsa il materiale medico da viaggio. “ No. Ho paura di no. Io sono molto dispiaciuto, vecchio mio.... e comunque è stato bello rivederti dopo tanti anni....tornerò domani mattina, ma per favore chiamami immediatamente se dovesse cambiare qualcosa ...”

“Lo farò...” gli rispose Terence , stancamente.

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Salì in camera, mettendo in libertà l'infermiera Frederika assicurandola che sarebbe rimasto lui a vegliare Susanna per l'intera notte, la povera donna era chiaramente esausta per lo stress degli ultimi giorni. Lui potè vedere che lei era già immersa nel proprio lamento funebre.

Avvicinò la sedia dai braccioli alati al letto, prendendole una mano così come aveva fatto tante altre volte in passato.Era un'azione priva di desiderio profondo o romantico tentativo di vicinanza ... era semplicemente un gesto automatico che voleva trasmettere conforto e affidabilità, un gesto che lei non avrebbe mai voluto ricevere con quel significato, ma che alla fine si era rassegnata a ricevere con gratitudine. Aveva imparato troppo tardi che l'amore che aveva disperatamente cercato da lui, quello appassionato e romantico non poteva essere estorto e preteso, aveva capito che l'amore vero e potente era una grazia che veniva concessa solo a pochi, pochissimi mortali.

Eppure nonostante quella consapevolezza la sua debole mano continuava a stringere quella forte ed elegante di lui.

“Terence...” la sua voce sembrò improvvisamente più fragile .

“Susanna....” le rispos come aveva fatto negli ultimi dieci anni, anche se questa volta traspariva un pizzico di dispiacere. “Resterò qui con te stanotte ... come ti senti? “

Lei lo guardò negli occhi , cercando quel sentimento che mai vi aveva letto nei propri confronti : “ Lo so....so che sto morendo...non c'è bisogno di nasconderlo.....”lei replicò.

“Non avrei dovuto permette che tu mi accompagnassi in questo viaggio...sapevo che sarebbe stato troppo impegnativo per te….”Ricordò come aveva cercato inutilmente di dissuaderla nell’accompagnarlo in quel viaggio una volta datale la notizia che sarebbe stato impegnato con la Compagnia teatrale Old Vic nella propria interpretazione dell'Amleto a Londra , un impegno che sarebbe durato per più di una stagione. Lui non avrebbe voluto che lei avesse lasciato New York, sapeva che il suo stato generale di salute era seriamente compromesso , così come risultava dal suo AKT . L'amputazione della gamba sopra il ginocchio aveva compromesso la sua sopravvivenza che diminuiva esponenzialmente con il trascorrere degli anni, sollecitando il suo sistema immunitario e cardiaco. Era questo il motivo per cui la loro unione non si era mai concretizzata in un matrimonio. Questo viaggio le era stato caldamente sconsigliato dall'equipe medica che la teneva sotto osservazione, ma nulla poterono per farle cambiare idea, lei aveva ostinatamente dichiarato che avrebbe seguito Terence fino agli estremi confini della Terra se ve ne fosse stato bisogno. Ed ora il palese risultato di quella sua ostinazione , era la morte.

Nonostante la triste situazione in cui versava, ridacchiò prima di dirgli: “ Non ti ho mai dato ascolto , eh? Nonostante tu mi abbia sempre detto la verità ….Terence non mi ha mai mentito....sono stata io invece a nascondere le cose e le situazioni per far realizzare i miei desideri tra cui il tuo amore che avrei voluto tutto per me....proprio come Caprice … e come Caprice ….uscirò sconfitta ... e come Caprice ...ho capito la differenza tra – io - e – noi - troppo tardi.”

“Non è il caso di preoccuparsi di questo ora Susanna....” le rispose lui cercando di consolarla, fin troppo cosciente chi rappresentassero i tre protagonisti del suo dramma “ Caprice “ lei in realtà non l'aveva mai ammesso, ma Caprice era Susanna Marlowe una donna che aveva attuato ogni più vile e ingannevole comportamento con Teodoro uomo virtuoso e responsabile e la sua vera anima gemella Serena …. che nel carattere somigliava moltissimo a Candy non solo nei modi e nello spirito ma anche fisicamente …. e sapeva che non era una casualità …. non lo era affatto …. così come le iniziali dei loro nomi.

La morale e la trama sulla quale si reggeva la storia veniva a palesarsi nel momento in cui Caprice , malata nel corpo e nell’anima, affermava: “ Ho finalmente capito che in un rapporto in cui due persone si amano veramente non esiste la parola “io “ …. e l'amore vero esige la volontà di entrambi di dire “si” …. E invece io non ho mai pensato che amare volesse dire “noi” …. Ho sempre pensato che venisse prima “io” ed ora mi rendo conto di quanto sbagliato fosse e come fosse sbagliata la natura del mio amore .
Terence ho bisogno di parlarti …ora…. prima che sia troppo tardi …. Sono responsabile di molte cose…” riuscì a mormorargli con occhi dolenti.

“Susanna….” lui cercò di dissuaderla

“Quando me ne sarò andata so che i diritti d'autore delle mie commedie si prenderanno cura di mia madre…. ma lascerò un testamento , Terence ti prego fai in modo che venga eseguito….. e poi voglio essere cremata e voglio che le mie ceneri vengano divise tra te e mia madre …. e puoi farne ciò che vuoi …. puoi disperderle o riporle come tu ritieni opportuno …..e quando avrai possesso dei miei documenti e oggetti personali, ti renderai conto del rancore che ho sentito nei confronti di colui che mi ha salvato la vita e mi dato speranza permettendomi di crogiolarmi ogni giorno della sua presenza … ma ora questa tortura per lui sta terminando…. perché una tale empio rapporto non poteva avere un lieto fine. “

“Buon Dio… Susanna , ma di che cosa stai parlando ? “ Le domandò Terence sinceramente perplesso.

“Quella notte a Chicago , quando lei è venuta a cercati in albergo io l’ho trattata come una nullità sapendo quanto lei contasse per te….e tutte quelle lettere che lei ti spediva, io le ho intercettate trattenendole …. le ho aperte e lette con gelosia … tenendole lontane da te non volevo che tu le leggessi , volevo che tu dubitassi del suo amore, e che lei non venisse mai a sapere che tu l’amavi quanto ti amava lei se non addirittura in maniera maggiore …. E dopo tutto quello che era successo durante la sua permanenza a New York, ho avuto la presunzione di scriverle una lettera odiosa in cui le pretendevo di stare lontana da te, perché temevo l’effetto che lei aveva su di te …. e che ha ancora ….. ma sono stata stupida a credere che quello sarebbe stato sufficiente per riuscire ad ottenere chi in realtà non è mai stato mio …….sono stata solo crudele ….. ti prego Terence perdonami….e per favore assicurati che anche lei lo faccia….sono certa che in tutti questi anni ho espiato le mie colpe per ciò che ho fatto nei vostri confronti e sono sicura che quando non apparterrò più a questo mondo avrò modo di espiarne ancora…”

Terence trattenne il profondo dolore e la violenta rabbia dai quali Susanna lo stava facendo divorare , a cosa serviva ora quella confessione?

“ Riposa Susanna….tutto è perdonato …." alleggerendola onestamente " riposa in pace ... vai in pace “


**Tratto da : Il mercante di Venezia di W.Shakespeare

CandyTerry, 20/03/2011

Edited by scacciapensieri - 5/8/2022, 12:28
 
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view post Posted on 14/6/2013, 20:42     +1   -1
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III CAPITOLO




Domenica 15 giugno 1924

La Hunter modello T verniciata di verde , sembrava seguire autonomamente quella parte della Dunes Hi-Way che curvando dolcemente seguiva la punta più meridionale del Lago Michigan. Durante la settimana non era solo una delle strade più frequentate degli Stati Uniti ma anche una delle più pittoresche. Il sole brillava luminoso sul Great Lake illuminando le morbide dune di sabbia punteggiate di fiori e di alberi che delimitando l'asfalto della strada, sfumavano l’aria di quella tarda mattinata di un bel bagliore verde. Mentre il tipico confortante profumo del lago , entrando attraverso i finestrini aperti , rimaneva indelebile nella loro memoria.

Viaggiavano già da due ore e ancora serbavano in loro la magica atmosfera della cerimonia di nozze di Annie ed Archie, celebrata nel pomeriggio del giorno prima.

Al termine del ricevimento , avevano preferito non lasciare Lakewood e dopo aver salutato gli sposi che allegri partivano verso la loro luna di miele continentale, avevano sentito Albert pregarle perchè restassero più a lungo, ma non era riuscito a convincerle, infatti Miss Pony , Suor Maria e Candice pensavano che non potevano rimanere assenti per troppo tempo dall’orfanotrofio , ove avevano lasciato 15 bambini di tenera età sotto le cure di una capace ed energica benedettina laica Mildred Miller, che viveva presso la Casa di Pony ormai da poco più di 18 mesi. Si era avvicinata a loro , ispirata dalle lettere che suor Maria scriveva all’Abbazia da cui proveniva presso Ferdinand nell’ Indiana. Mildred avrebbe voluto emularla e fare come lei che trent' anni prima aveva abbracciato lo spirito delle suore oblate , quindi salutando la propria famiglia a Lexington nel Kentucky abbracciò l’Ordine Benedettino, ma nonostante la propria convinzione e l’impegno delle intenzioni, lo aveva ritenuto troppo severo e restrittivo per il proprio carattere spensierato e vivace del Kentucky , fu invece molto felice di aderire al ministero benedettino dei laici le cui regole meglio si confacevano al proprio carattere, e decidendo quindi di raggiungere Suor Maria nella Casa di Pony dove poter continuare ad aderire a quello spirito religioso. Ed era stata una bella fortuna per tutti che Mildred , dopo la fine del Liceo avesse frequentato per un anno un corso di formazione infermieristica perchè grazie a Candice potè migliorare in quella disciplina.

Mildred amava molto occuparsi dei bambini, anche se il patimento di una forte parotite gli aveva negato il dono della maternità . “Il Signore ha sempre un fine per ognuno di noi e anche quando siamo colpiti da disgrazie dobbiamo fare in modo che queste possano diventare ragioni di opportunità per fare del bene agli altri….” aveva detto a Candice non appena era giunta alla Casa di Pony “ora sarò mamma di così tanti bambini! “ aveva felicemente concluso. Candice gradiva moltissimo la compagnia di Mimi, appellativo che una delle bambine più piccole Lisbeth, le aveva dato non sapendo pronunciare in modo corretto il suo nome, e così quel nomignolo affettuoso ormai era diventato di uso comune a tutti. Mimi tra l'altro aveva appreso da Miss Pony la grazia di riuscire a cucinare meravigliosamente bene le specialità culinarie del Kentucky. Ma nonostante la propria generosa volontà e il veloce apprendimento che la caratterizzava, Candice , Suor Maria e Miss Pony riconoscevano che badare a 15 bambini - anche se aiutata da quelli più grandi - per un solo adulto era un onere non indifferente da svolgere.

Candice per una qualche ragione curiosa era certa che un giorno avrebbe dovuto lasciare la Casa di Pony , magari in maniera improvvisa ed inaspettata proprio com' era successo ad Annie in occasione della sua adozione. Era giunta alla conclusione che magari sarebbe finalmente partita con Albert per uno dei suoi lunghi viaggi in terre lontane magari sino ad arrivare in Africa, ma … ora come ora sarebbe stato altamente improbabile..... soprattutto dopo quello che lui le aveva rivelato durante il ricevimento del matrimonio tra Archie ed Annie, nel Giardino delle Rose.

Anche Miss Pony e Suor Maria non avevano mai pensato che la scelta di Candy di tornare a vivere con loro da quel lontano 1915 , fosse definitiva e nonostante da allora fossero passati inesorabilmente 10 anni, le due donne sentivano nel loro subconscio collettivo, la sensazione affettuosa e materna che un giorno la loro cara Candy sarebbe andata via... lontano da loro. Ed erano anche coscienti che quando ciò sarebbe avvenuto lei si sarebbe allontanata spontaneamente spinta dalla sua incrollabile volontà.

Grazie al cielo , l'acquisto di una vettura modello Ford Gran Turismo nel 1922, aveva regalato a Candice , Miss Pony e suor Maria la possibilità di avere maggiore libertà e indipendenza.

Ciò che una volta era stata la strada che collegava la casa di Pony con Chicago o La Porte (il piccolo paese dell'Indiana più vicino alla casa di Pony e dove il dottor Martin aveva trasferito la sua piccola clinica dove tra l'altro sia Candice che Mimi lo aiutavano nel lavoro) era stata chiusa senza alcuna difficoltà .

Candice aveva subito battezzato quell'auto con il soprannome di Gertrude , abbreviato con “Gertie “ rimanendo così fedele alla propria abitudine di dare un nome alle cose così come ai cavalli, nomi tra l'altro particolarmente accurati e adatti all'indole caratteriale del soggetto a cui erano destinati .

Gertie nonostante fosse molto solida e affidabile nel trasporto delle merci a volte appariva scontrosa nel temperamento e solo Candice che ormai aveva imparato a conoscerla era in grado di capire che tipo di valenza avessero i suoni che provenivano dal motore e dai propri congegni meccanici.

Lei comunque discuteva spesso con Gertie soprattutto in quei momenti in cui l'auto le si dimostrava lenta a rispondere ai cambiamenti di marcia , in quei casi Candice spingeva sul pedale dell' acceleratore con una tale decisione quasi fosse stato di carne ed ossa ed avesse sempre saputo come trattarlo.

A differenza della Dunes Hi-Way che era una delle migliori strade asfaltate degli Stati Uniti, la strada che conduceva a La Porte da Michigan City si presentava abbastanza rigida e poco curata e gli ingranaggi meccanici di Gertie cominciarono a tintinnare rumorosamente non appena Candy imboccò la strada che costeggiava le rive del Pine Lake che conduceva alla Casa di Pony.

Ma quella strada era davvero di scarsa qualità rispetto agli standard normali delle altre strade , infatti era disseminata di buche fatte apposta per testare l'abilità di guida del conducente perchè fossero evitate, questa era la ragione per cui veniva chiamata dagli abitanti locali “formaggio svizzero” proprio a causa delle numerosissime buche che erano lì pronte ad ingannare l'ignaro automobilista che vi avrebbe transitato.

“Tutto bene con William Albert Andrew ?” Miss Pony aveva deciso di farle quella domanda proprio nel momento più impegnativo della guida di Candice , quando lei era concentratissima ad arrecare meno danni possibili all'autovettura mentre percorrevano quel tratto di strada che precedeva l'arrivo alla Casa di Pony nella parte Nord che si affacciava sul Lago di Pine.

“Cosa intende dire Miss Pony? “ le domandò nervosamente cercando di rimanere concentrata sulla guida e innestando una marcia bassa a Gertie così da rallentare ulteriormente la sua andatura e poter gestire meglio le buche.

“Sai cosa voglio dire bambina....ieri vi ho inavvertitamente visti mentre parlavate nel Giardino delle Rose e sul volto di Albert questa mattina mentre ci aiutava con i bagagli e ci vedeva andar via ho rivisto il medesimo sguardo che aveva ieri con te ...”

Candice trattenne un sospiro, aveva promesso ad Albert che lei avrebbe mantenuto il silenzio su quanto lui le aveva confidato riguardo i propri progetti, il problema però che riguardava Candice era la prorpria incapacità di mantenere un segreto … il suo viso e i suoi occhi infatti non sapevano mentire nonostante si sforzasse per non far trapelare nulla … così come era avvenuto del resto , quando la perdita del suo amore Terence Graham Grantchester … le aveva paurosamente provocato una forte diminuzione di peso a causa dei suoi tormenti interiori.

“Io e Bert abbiamo parlato dei brutti colpi che il destino ci ha mandato ….e delle nostre responsabilità , che hanno avuto un forte peso sulle decisioni che entrambi abbiamo preso ...” rispose Candy cercando di apparire più convincente possibile anche se gli occhi di Miss Pony non erano del tutto convinti...” E poi abbiamo scherzato sul fatto che lui il prossimo anno non potrà girare intorno al mondo com'è sua abitudine ….. e che invece dovrà abituarsi a rimanere stabile nel medesimo luogo...”

E comunque sarebbe stato proprio così , in quanto Archie sarebbe stato impegnato nella propria Luna di Miele con Annie in Europa durante i 18 mesi successivi.

Dopo essersi laureato in Amministrazione Aziendale ed Economia presso l'Università del Brown nel 1921 , Archibald Cornwell aveva assunto all'interno dell'azienda di famiglia un ruolo di responsabilità sempre più importante, ma nel periodo in cui sarebbe stato assente , Albert avrebbe dovuto riprendere la responsabilità degli affari che erano stati affidati al giovane rampollo.

E comunque Pauline Guiddings guardando la propria figlia con tutta la propria franchezza , capì che in realtà aveva voluto sviare il vero argomento del dialogo con Albert. Ma saggiamente ricordò tra sè : “ ho sempre pensato che non si avrà mai la certezza di capire ciò che nasconde un bambino …. ciò che la vita gli proporrà è tutto su un foglio di carta bianca.... ogni speranza , ogni suo desiderio appartengono a quello spazio bianco …. e la speranza è l'unica cosa che non dovrebbe mai perdere crescendo, perchè sostanzialmente tutto ciò a cui fa riferimento la Provvidenza si basa proprio sul suo valore .... fede, speranza e carità … i valori più amati dal bambino che rimane in noi. Bibbia 1 Corinzi 13. Sicuramente Candice hai qualche serio motivo ... se non vuoi dire ciò di cui hai parlato con il signor Albert ” pensò l'anziana donna la quale in realtà avrebbe voluto sapere in che cosa fosse consistita quella conversazione , ma molto saggiamente aveva deciso di mettere da parte la propria curiosità, gli anni trascorsi le avevano insegnato che poi le verità si manifestano pian piano nella loro logica ragione a tempo dovuto.

Improvvisamente una voce con perspicacia finezza mormorò: “ Candice, non ho alcuna intenzione di lamentarmi di questo pregiato sedile, ma non mi sembra che la gestione di queste buche vada molto bene....” la voce di suor Maria era tagliente. “Mi sembra di capire che questa parte di percorso sia il più scomodo da quando siamo partite da Lakewood....” Suor Maria aveva cercato di concentrarsi sui misteri gloriosi del Rosario che mentalmente stava cercando di recitare ma i continui sobbalzi di Gertie e i rumorosi bump bump che si udivano dall'ultima mezz'ora di tragitto su quella strada sterrata avevano interrotto il ritmo della sua silenziosa preghiera per più di una volta in maniera assai irritante .

E anche se Candice aveva avuto l'accortezza di richiedere il rivestimento in pelle per i sedili di Gertie, a nulla potevano contro le forti vibrazioni provocate da quella strada che riuscivano a raggiungere l'abitacolo dell'auto attraverso il telaio di acciaio. D'altro canto nonostante i progressi tecnologici del tempo, qualora la strada non si fosse presentata completamente asfaltata , viaggiare a bordo di un'auto sarebbe stato come viaggiare a bordo di un carro o di una carrozza.

L'autista guardò alle proprie spalle, “ lo so suor Maria , mi dispiace...ma ho paura che se dovessi rallentare ancora di più la velocità, Gertie non vorrebbe più aiutarci ...” Candy distolse per un attimo lo sguardo dalla strada per rispondere a suor Maria , continuando poi a guardare Miss Pony che le stava dedicando un dolce sguardo attendendo ancora una sua risposta “ Si, lo so Miss Pony...è solo che Bert.....”

“Attenzione !!” Gridò suor Maria dal sedile posteriore, facendo sì che Candy tornasse subito a guardare la strada gridando contemporaneamente a Miss Pony.

Una Buick Coupè Opera di colore blu scuro che proveniva dal senso opposto, cercando di eludere anch'essa le buche della strada , involontariamente si era buttata un po' troppo sulla corsia di percorrenza di Gertie a quel punto Candy potè solo cercare di sterzare il più possibile per evitare l'impatto, cosa che fece abilmente riuscendo a scampare l'urto tra le due autovetture, ma nonostante le sue precedenti manovre elusive per scampare le buche in quel momento non riuscì ad evitare che una ruota di Gertie affondasse completamente in una di esse. Non potè fare altro che chiudere gli occhi rassegnata, cosciente di quello che avrebbe accertato scendendo dall'auto mentre Gertie emetteva seccamente un gemito di disprezzo e rassegnazione.

Per alcuni secondi nessuno osò dire una parola, poi “ buona cosa fece Stear ad insegnarmi tanto tempo fa a Lekewood , come si cambia una ruota ad un auto ...” sospirò Candice ottimisticamente, sentendo in quel preciso istante lo spirito di Alistear Cornwell molto vicino, poi volgendosi verso le due donne domandò loro : “Tutto bene? “ che per fortuna annuirono prontamente.

Mai come in quel momento Candy fu felice di indossare la sua tuta di jeans Levis Strauss e la sua camicia di cotone con maniche arrotolate sino al gomito, sapeva che di lì a a poco avrebbe dovuto sporcarsi toccando gli ingranaggi meccanici di Gertie sostituendo così la gomma danneggiata con quella di scorta.

Uscendo lentamente dall'auto per valutare il danno, con il suo cappello a larghe falde sotto il quale uscivano le trecce bionde che legavano i suoi capelli , avrebbe sicuramente confuso un osservatore distratto facendola apparire come una ragazza che aveva appena superato l'età tarda dell'adolescenza.

“Grazie a Dio si è bucata solo la ruota, per un momento ho pensato che si fosse danneggiato l'asse anteriore....” disse Candice allegramente , sollevata anche dal fatto che non avrebbe dovuto camminare per le rimanenti cinque miglia sotto il caldo sole di giugno fino a Le Porte ove avrebbe potuto telefonare al centro assistenza auto, che non solo avrebbe potuto fornirle una mappa della zona ove venivano indicati gli alberghi per dormire in caso di lunghi viaggi, ma poteva anche aiutarla in casi come questo e se Candice non fosse stata una donna in grado di cambiare una gomma, controllare il livello dell'olio, far rifornimento di benzina e riempire il radiatore d'acqua , avrebbe avuto certamente bisogno del loro aiuto.

Non era frequente trovare una donna conducente d'auto, soprattutto nei piccoli centri e le donne al volante erano comunque associate ad un certo stereotipo di indipendenza e come tutti gli stereotipi anche questo conteneva un pizzico di verità e per quando riguardava Candice White Andrews era pienamente nella verità.

“ Avrò bisogno del vostro aiuto … dovremo spingere Gertie su una parte piana della strada per poter cambiare la ruota....” disse Candice alle due donne, le quali non protestarono minimamente , perchè sapevano che il modello di quell'auto era abbastanza leggero e che Candice era molto forte nonostante avesse un aspetto esile.

“ Sarebbe stato bello se il – gentleman - che ha causato tutto questo danno, si fosse fermato per accertarsi del risultato della sua invasione di corsia.... o chissà forse sarebbe meglio aspettare che si trovi a passare un altra auto … per farci aiutare! “ disse suor Maria mentre passava la propria borsa dall'interno dell'auto a Miss Pony che la posizionava sul lato della strada così come aveva fatto con il resto dei bagagli.

“Ma oggi è domenica e non credo che si trovi a passare molta gente da queste parti, e comunque non preoccupatevi suor Maria , Gertie non è molto pesante !”

Le rispose Candice mentre con tutta la sua forza riusciva a spostare Gertie dalla buca e bloccare poi la ruota con il blocco d'arresto del suo kit , posizionando quindi il crick mentre girando la propria manovella riusciva a far alzare l'auto.

Tanta era la soddisfazione che provava per la propria autonomia che era riuscita di nuovo a mettere in atto grazie all'insegnamento di Stear, che cominciò a fischiettare “ If I could be with you One hour tonight” che era il brano jazz più popolare trasmesso alla radio WGN di Chicago.

Infatti ogni sera , dopo cena per almeno un'ora Candy sintonizzava la propria radio su quelle frequenze per sentire in particolare questo brano ….amava tutte le versioni che attualmente erano in circolazione, dalla versione con il pianoforte di James Johnson, alla versione più sbarazzina di Tom Gerun, a quello da sala da ballo di Cotton Pickers McKinney o a quella della band di Hal Swain...ma la versione che lei amava di più era quella che Satchmo suonava da New Orleans. Le sembrava che quella versione sapesse cogliere al meglio il profondo spirito malinconico del proprio animo.

“Sei sempre stata una donna molto capace Candice , ma ho paura che un giorno o l'altro nel frequentare queste strade dissestate possa capitarti qualcosa di veramente serio ...“ pensò tra sé suor Maria mentre aggrottando la fronte pensierosa guardava Candy passare del grasso sulla nuova gomma. Suor Maria aveva sempre pensato che la mancanza di restrizioni per i conducenti di automobili fosse molto pericolosa , le autovetture erano più veloci dei cavalli ed era fin troppo consapevole dei rischi che Candice rischiava a bordo di quell'auto in movimento.

“Fatto!” disse allegramente Candice , soddisfatta del suo operato, asciugandosi la fronte e sporcandosi quindi con un po' di patina oleosa di grasso, “ed ora andiamo a vedere se Mimi ci ha preparato dei Browns caldi per il pranzo...o ancor meglio una torta Red Velvet ricoperta di glassa farcita di morbido formaggio!”

“Oh Candy … solo tu in un momento come questo potresti pensare a mangiare ….” disse suor Maria ridendo mentre insieme a Miss Pony riponevano di nuovo i bagagli all'interno di Gertie.

“Sarà meglio parlare di queste cose non appena avremo superato questa strada piena di buche “ disse bonariamente Miss Pony mentre rientrava nell'auto e Candice premeva il pulsante di avviamento.

Edited by scacciapensieri - 12/10/2015, 16:07
 
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IV CAPITOLO




Sono così triste, non so cosa fare,
ogni giorno mi struggo per te
ho commesso un errore permettendoti di andare via,
ed ogni giorno ed ogni notte mi dolgo per questo.
Sono infelice e insoddisfatto ,
ma sarei felice se tu fossi al mio fianco.
Se solo potessi stare con te, ti amo così tanto.

Se solo potessi stare con te,
ti amerei per sempre, voglio che tu lo sappia.
Non andrei mai via,
lo ripeto tesoro, ti amo così tanto.
Se solo stasera potessi trascorrere un'ora con te,
se fossi stato libero di fare ciò che avrei voluto,
è la verità,
se solo potessi stare con te.....




Domenica 15 giugno 1924

“Questa ...è la BBC ...” annunciò una voce chiara, limpidamente inglese e aristocratica alla Radio Console Sonora dallo studio di Terence nell'elegante Townhouse Mayfair di Londra “ ….una canzone del paroliere Henry Creamer e del compositore James Johnson – Se potessi stare un'ora con te – un brano Jazz molto in voga in questo momento negli Stati Uniti d'America dov' è stato portato al successo dall'impareggiabile Louis Armstrong , conosciuto anche come Satchmo. Per voi alle ore 23,00 di oggi ….”

“Cristo.....” Terence capì che doveva controllarsi, l'avviso orario dato dalla stazione radio gli aveva fatto capire come fosse vicino nello scivolare in un sbronza.

Agitò nel bicchiere i cubetti di ghiaccio che cominciarono a sciogliersi lentamente nell'ambrato whisky irlandese , il suo ultimo sorso fu lungo e piacevole, mentre apprezzava la piacevole alchimia della robusta nota di miele mista a quella di orzo nel suo lento dissolversi attraverso la composizione del liquore.

Dalla sua rinascita a Rockston aveva preso coscienza su cosa lo avrebbe trascinato nel dolore psichico del lato oscuro della propria anima. Ed era consapevole che da quel momento in poi , giorno per giorno la sua sarebbe stata una lotta quotidiana , la sua vita una corda sempre tesa pronta a spezzarsi in qualsiasi momento, se non fosse riuscito a controllarsi.

Ma nonostante questa consapevolezza non era astemio, aveva compreso che le inibizioni erano malsane quindi gustava un bicchiere di vino a cena, un raccolto whisky Jameson mentre leggeva poesie o libri e amava fumare un'ottima miscela di tabacco realizzata apposta per lui da Morland di Grosvenor Street, quando si rilassava nel proprio camerino, la sua sancta sanctorum , dopo una performance teatrale.

Ma la giornata appena trascorsa era stata densa di emozioni , così densa che sarebbe stato in grado senza alcuna difficoltà di finire l'altra metà del litro di Jameson che rimaneva ancora dentro la bottiglia, se solo si fosse lasciato influenzare dalla falsa seduzione del momentaneo oblio in cui l'alcool poteva immergerlo.

Il grilletto era stato tirato.....il dolore....
quel dolore che per tanto tempo era riuscito a domare si era scatenato,
chiedendo di essere lenito e addolcito.

.....

Le ore dopo la morte di Susanna trascorsero come avvolte da una fitta nebbia.
Si dovette contattare la camera mortuaria, la signora Marlowe a New York, prendere accordi privati con la Chiesa d'Inghilterra,chiedere la funzione musicale di St.Martin in Fields (Susanna ne era fortemente affascinata e poi era la sede vescovile ufficiale ) , scrivere un comunicato stampa modificando il precedente, chiarendo al direttore del Times che lui non avrebbe rilasciato alcuna dichiarazione in merito.
Terence Graham era già molto famoso per essere un uomo di poche parole in pubblico, ma sostanzialmente era senza parole per la stampa ed aveva tutta l'intenzione di rimanere fedele a questa sua abitudine.

Poi ci fu la triste catalogazione degli oggetti personali di Susanna, alcuni erano stati destinati a sua madre , altri in eredità o donati. Tra i suoi oggetti personali anche un fagotto di carte ordinatamente avvolte in un cordoncino di seta turchese.

In un primo momento aveva pensato che fossero lettere che Susanna aveva scambiato con la propria madre durante il corso degli anni, ma una busta color panna con il proprio nome lo aveva incuriosito, era indirizzata a lui ....e improvvisamente gli apparve chiara e lampante la reale perfidia di Susanna … in quel momento si stava materializzando dinanzi a lui ciò che lei gli aveva confessato sul letto di morte .

“ Così è accaduto, caro Terence ….tutto il tempo preso in prestito ….o forse nel mio caso...rubato …. la mia invidia ha fatto si che io pretendessi ciò che non era mio, e che in realtà non lo sarebbe mai stato, né allora né adesso, non potrò mai essere perdonata per quello che ho fatto, ma sono cosciente che presto ciò che è giusto si ricongiungerà - Che cos'è il male ? - astutamente Nietzsche ha risposto - Tutto ciò che nasce dalla debolezza - ed io sono stata molto...ma molto debole, Terence.
Sono stata così debole.....”


Sentì che le proprie forze stavano per abbandonarlo, crollò sulla sedia , le ginocchia tremarono per lo shock , aver ascoltato nemmeno 24 ore prima Susanna confessare il furto delle lettere di Candice era stato già molto doloroso, ma ora addirittura vederle tutte insieme e dover accertare se fossero proprio loro, era un'emozione troppo grande da sopportare.

La propria mano tremava selvaggiamente prendendo la prima lettera di quella lunga pila, si sentì pervadere da un profondo senso di nausea al pensiero che le lettere di Candice erano state violate senza alcuna pietà e che a lui ne era stata privata la lettura da una terza persona senza che questa ne avesse avuto alcun diritto.

Caro Terry,
ti sto scrivendo di gran fretta durante una pausa del mio turno, ma non riuscivo ad aspettare per rispondere alla tua ultima lettera! E' appena arrivata , qui al St.Joanna...sto sorridendo, così tanto che mi fanno male le guance! Non posso descriverti la mia felicità quando ho saputo che saremmo stati entrambi nella stessa città , sotto la stessa luna...che sarei stata in grado di vederti recitare nel Re Lear … la tua recitazione affascinante , la tua vigorosa figura sul palco....ma sei sicuro che non stessi cercando d'ingannarmi?
Oh si, questo è quello che mi domandavo mentre ti guardavo seduta nel mio posto segreto in alto in teatro - dopotutto sono una scimmia e non avrei mai potuto guardarti in un posto qualsiasi, non lo avrei mai fatto!
Ma poi ho sentito la tua voce e intorno tutto era per te ...e ti ho riconosciuto ….la tua splendida voce, ricca e profonda....una voce che fino a quel momento avevo potuto solo ricordare nella mia mente da quando avevi lasciato la St.Paul.
Mi hai fatto piangere! Oh ma non preoccuparti ….quelle che scendevano sul mio viso erano lacrime di gioia! Dio onnipotente! Finalmente risentivo la tua voce! Sei stato magnifico Terry e sono sicura che la tua passione per il teatro ti porterà molto lontano. Si, sarà proprio così.
Ho la sensazione che ti rivedrò molto presto! Quando Terry? Vorrei fosse domani, ma sono impegnata con lo studio per l'esame di infermiera professionale.
E non permetterti di chiamarmi scimmia di un'infermiera o Tarzan Nightingale o in qualsiasi altro stupido soprannome irriverente che pensi tu possa adattarmi!
Mi chiamo Candice White Andrew allieva infermiera e presto sarò un infermiera, quindi non dimenticarlo...Terence Graham ….ma dove hai lasciato il Grantchester? In un primo momento ho pensato che la G stesse per Gorilla o Grande idiota!
Scherzi a parte ... ti prego scrivimi presto, raccontami quali altre città toccherà il tuo tour …. mi sarebbe piaciuto così tanto visitarle con te aspettandoti al fischio di arresto del treno.
Ma soprattutto Terry prenditi cura di te, non solo gli Stati Uniti ma il mondo intero ha bisogno di ammirare il re di Francia in tutta la sua gloria!
Tua Candy


Mentre teneva quella lettera, poteva sentire come ogni cellula del proprio corpo s'infiammasse e venisse divorata dalle sue stesse fiamme.

Leggendo e guardando la sua calligrafia, che da anni ormai non rivedeva , gli era sembrato di poter vedere e sentire Candice lì vicina a lui chiara e limpida come la luce del giorno.

Poteva ancora sentire il profumo di rose che emanava quella carta da lettera.....quel profumo particolare che adornava il suo corpo che era ancora ben impresso nei profondi ricordi della propria mente …. la sua essenza affascinante.... a cui da sempre inevitabilmente non riusciva ad essere insensibile.

Un tremore incontrollabile lo costrinse a poggiare quella lettera, era come se tra le mani avesse avuto un tizzone ardente . La consapevolezza che quella lettera insieme alle altre che Candice gli aveva scritto fossero state intercettate da Susanna la quale aveva deciso di sfidarlo con quel furto perchè non corrisposta nei suoi sentimenti e che lei le avesse aperte e nel corso degli anni lette e rilette ….. che gli fosse stato negato l'innocente e semplice piacere di ricevere e leggere ciò che gli scriveva la sua lentiggini.....che probabilmente si era anche domandata come mai le lettere che lei gli spediva non ricevessero nella risposta un riscontro logico della conversazione che costruiva con le sue …..e in seguito a ciò molto probabilmente Candice aveva anche messo in dubbio che lui le rispondesse in maniera interessata e innamorata ….. ecco …. quella consapevolezza era ciò che maggiormente lo stava facendo infuriare.

Ripensò con rabbia al perdono che poche ore prima era stato capace di concederle sul letto di morte, ora invece era maledettamente furioso con lei. “ Si Susanna....tutto quello che hai fatto è carico di debolezza, sei stata davvero perfida!” Gridò furiosamente con un urlo proveniente dal profondo del suo cuore ferito.

“ Perdonala Terry....perdona Susanna ….è quello che dobbiamo fare ....”
sentì la sua voce chiara e dolce nella propria mente che rabbonì le sue ire infiammate di tigre. “ Abbiamo dovuto essere forti per lei... è stato nostro dovere.....”


Faticosamente mise da parte la propria rabbia , il bicchiere di cristallo che teneva in mano e che fino ad allora gli era parso fresco , con l’avanzare dei ricordi cominciò a diventare sempre più pesante .

Il suo cuore, la sua mente, la sua anima, erano terribilmente turbati , mentre tormentato da quelle emozioni riponeva con cura la lettera sulla cima di quel fascio di carte a lui tanto care, rendendosi conto che non avrebbe avuto il coraggio di sopportare la lettura delle restanti lettere , aveva paura che leggendole potessero svelarsi a lui come il vaso di Pandora nel momento stesso in cui le avrebbe aperte.

“Oh Candice ….. quanto del nostro tempo ci è stato rubato…..” disse amaramente nascondendo il viso tra le mani …… rilasciando dolorosi singhiozzi per alcuni interminabili amari momenti…..

Edited by scacciapensieri - 6/5/2014, 15:04
 
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view post Posted on 3/7/2013, 15:30     +1   -1
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V CAPITOLO




The Times, Domenica 22 giugno 1924

Obitorio
Miss Susan Anne Marlowe


E' con estremo rammarico che scriviamo della morte di Susanna Anna Marlowe, famosa drammaturga di “Caprice” , deceduta per complicazioni derivanti da una nefrite da cui era da tempo affetta. Aveva 30 anni.

Il funerale privato si è svolto presso la chiesa St. Martin in the Fields , nel quartiere Westminster a Londra, alla cerimonia era presente il fidanzato Terence Graham, figlio illeggittimo del Duca Richard Grantchester duca di Anglia e Lord Chamberlain della Casa Reale di Sua Maestà re Giorgio V.

Com'è noto Susanna era nata nel quartiere denominato “Cucina dell'Inferno “ di Manahattan il 10 Marzo 1894 . Unica figlia di Reginald Marlowe , prima agente di cambio e poi banchiere e di Maude Marlowe nata Weaver .
Prima della nascita della figlia Reginald Marlowe aveva speculato e poi perduto tutta la sua fortuna economica durante la Depressione del 1893. Questo capovolgimento di sorte lo obbligò a trasferire la propria residenza familiare dal quartiere Central Park West. Reginald Marlowe morì poco prima della nascita di Susanna Anne.

Fin da giovane Susanna aveva provato ad emergere nel mondo del teatro grazie al proprio talento drammatico di attrice , con diverse compagnie teatrali sia a Broadway che fuori il suo ambiente con il Metropolitan Opera di New York, ma le furono sempre affidati ruoli secondari.

Nel 1912 entra a far parte della Compagnia Teatrale Stratford di Broadway. E nel 1914 viene lanciata come interprete femminile del “Romeo e Giulietta” insieme a Terence Graham. Purtroppo durante le ultime prove venne ferita dalla caduta accidentale dell'impianto luminoso scenico che le causò l'amputazione della gamba sinistra sopra il ginocchio. L'incidente interruppe bruscamente le proprie aspirazioni di attrice affermata di Broadway. Dopo un periodo di riabilitazione, cominciò ad occuparsi di letture per la Compagnia Stratford e per altre Compagnie teatrali di Broadway. Nel 1919 pubblicò con successo la sua prima commedia, un adattamento moderno della storia di Salomè , seguito da Magnolia una storia ambientata nella prima guerra civile ed infine l'opera con la quale conquistò il grande successo di pubblico e di critica su entrambe le coste dell'Atlantico, Caprice.
E' stato osservato dalla critica , come questa sua ultima fatica potesse essere considerata una straordinaria prospettiva sulle vicissitudini dell'amore e la natura di quest'ultimo nell'evoluzione dell'era moderna caratterizzata da una crisi psicologica riguardante il mondo occidentale causata dalla Grande Guerra.
Susanna Anne era fidanzata dal 1915 con il co-protagonista di quel “Romeo e Giulietta” ma la sua debole salute ha sostanzialmente negato la realizzazione del loro matrimonio.
Sopravvive a Susanna Anne la madre, ora residente a New York al Central Park West di Manhattan.


dividersyyy



Esiste la morte ? La luce del giorno
sul far della sera svanirà;
Sulla zolla dell'oscurità eterna
I fiori sbocceranno nella loro stagione;
Ma presto si dissolveranno
e nessuno riconoscerà il luogo sul quale fiorirono
Consumato dal gelido, freddo autunnale.

"Cenere alla cenere, polvere alla polvere!"


Esiste la morte? Pallide forme degli uomini
prendono forma ancora una volta attraverso la creta
della pietra scolpita sul sarcofago
Nessuna tomba solitaria, ignota
Mausoleo o urna funeraria
nessuno risponderà alle nostre grida
solo labbra silenziose a rivelare la loro speranza

"Cenere alla cenere, polvere alla polvere!"


Esiste la morte? Tutte le forme di argilla
in successione scompariranno;
Ma, come i giorni gioiosi della primavera
Testimoniano il risveglio felice
Della forza della natura, perchè gli uomini
in qualche modo , non possono risorgere?
Quindi perchè questa calma, questa intrinseca fiducia

"Se cenere alla cenere, polvere alla polvere?"




dividersyyy




Con un pietrificato timore reverenziale , osservo l'urna Wedgewood Jasperware dalla leggera sfumatura turchese denominata Polonia Blu che il servizio della camera mortuaria mi ha appena consegnato. E' veramente un pezzo d'arte meraviglioso, le muse greche delle arti in osso bianco ne abbelliscono elegantemente la circonferenza, il Pegaso alato s'impenna verso il cielo raggiungendo con uno zoccolo il coperchio a cupola.

Tuttavia mentre la tolgo dalla sua custodia in radica di noce, negli angoli della mia mente riesco solo a sentire le cadenze della poesia di Alfred Castner.
Ciò che un tempo è stato un corpo vivo , caldo , con un cuore che batteva e dove scorreva sangue ora è il nulla, solo un triste , anonimo mucchio di fredda cenere grigia . In questo momento ne sono sicuro, sono come il Principe di Danimarca che mi possiede sul palcoscenico in questi giorni, quando trattenendo il teschio nella mano durante la scena dell'Atto V , Amleto parla alla grande livellatrice, la morte, che giunge a tutti noi re e non rendendoci uguali nella scomparsa ... ricordandoci che solo la memoria di chi rimane permetterà di tenere viva la fiamma del nostro ricordo qualora lo si vorrà.

Provo ancora collera nei suoi confronti per le azioni dettate dalla sua debolezza mortale e morale e non riesco a cogliere che ora è solo polvere……polvere che potrebbe facilmente tornare a far parte della terra ….polvere che potrebbe incautamente essere sparsa al vento ….polvere che ora rappresenta ciò che è stata : una donna che ha scritto di arte per farsi ammirare e per intrattenere il mondo.
Dopotutto un fisico ebreo in una conferenza presso la Columbia University nel 1921 a cui ho assistito non ha forse dichiarato quanto sia lampante ormai la conoscenza che l’origine dell’Universo provenga dalla polvere cosmica e che noi stessi siamo frutto di quella polvere?

Cenere alla cenere , polvere alla polvere……

La nostra vita è il risultato delle scelte che facciamo. Tutto è pronto per noi ma sono le nostre decisioni che pesano sulla qualità della vita che andremo a condurre ….. ognuno di noi ha avuto un proprio ruolo ….. Susanna , Candice ed io…e ognuno di noi sicuramente ha pagato le conseguenze delle proprie scelte o costrizioni decise durante quella terribile e tempestosa notte del 1914. Posso ancora rivederla nella mia mente ….

“E’ stata felice Terry? …. Tu sei stato felice? “ mi chiederanno i suoi bellissimi e ammalianti occhi, la sua voce solare sempre allegra, premurosa e onestamente leale.

“Certo che è stata felice!” Vorrei poterle dire. " Guarda il corpo delle sue opere , quello che ha ideato….era felice e soddisfatta….ed io ero felice per lei! " Ma so che non è la risposta che vorrebbe sentire. Come potrò dirle che amicizia, conforto e sostegno sono una forma d’amore ….anche se non quel tipo di amore che arde e accende fatalmente l’unione tra due anime .

Malgrado ciò sento che lei conforta le mie parole, i suoi profondi occhi mi danno sollievo…. ma la fiducia che custodisce in me è troppo grande da sopportare, mi ricorda ancora una volta quanto io non la meriti e che ho fallito nei suoi confronti in tanti modi. Poi quando a mia volta sarà il mio turno ....esiterò perchè incapace di chiederle della sua anima ….. ma non avrò bisogno di domandarglielo conosco l'anima della mia signora fin troppo bene .
Lei è un punto sempre fisso , costante e immutabile e la luce che emana illumina dove altri sprofondano e si agitano nelle tenebre.

Cenere alla cenere, polvere alla polvere ...

Tutto ciò che un tempo è stato il corpo di Susanna ora è qui tra le mie mani. Qualsiasi altro fidanzato in questo momento sarebbe in lutto per tale perdita, ma io riesco solo a sentire la triste perdita di una collega e di una sorta di amica … il lutto per la perdita di una giovane vita che avrebbe potuto ancora dare molto all’arte …. e sono preso invece dal risentimento che colpisce colui che scopre cosa riescono a fare le persone quando disperate pretendono la vita e l’amore da altri.

“Susanna ….. posso solo darti amicizia, conforto e sostegno “ dissi tornando a lei , dopo aver toccato il fondo . Del resto le avevo già pronunciate inebetito splendide parole di fango: “... ti sarò sempre accanto …..” la sera in cui permettevo all'amore della mia vita di sfuggirmi tra le braccia su quella scala.

“Lo so ….” mormorò guardandomi “ …..so a chi appartiene il tuo cuore e la tua anima ….ma io sarò sempre grata per quello che riuscirai a darmi …. “ e fu in quel giorno che demmo inizio al nostro contratto , anche se ho sempre ritenuto che bramosamente lei più di me lo desiderasse , ma io di rimando mi ritirai ulteriormente nei miei atteggiamenti negandole per sempre quello che credeva che prima o poi con il trascorrere del tempo le avrei donato .

Lei ha preteso la sua rivincita con me e per certi versi il suo carattere capriccioso glielo ha concesso. Non l'avevo mai ripresa per quell' atteggiamento, anzi si potrebbe dire che indulgeva nel farlo . Tutti gli altri, inclusa sua madre le dicevano che voler diventare un drammaturgo era una pura e assoluta follia, ormai aveva avuto il suo tempo di gloria, superandolo, quando costretta aveva dovuto abbandonare improvvisamente il palcoscenico. Ma io sapevo che aveva talento e l’ho incoraggiata a proseguire non fosse stato altro che per imbrigliare la sua arte.

Solo quando l’ho vista prendere decisioni che avrebbero potuto compromettere la sua salute ho cercato di ostacolarla. Ero stato avvisato dai medici in maniera molto chiara, il viaggio per l'Inghilterra, l’avrebbe indebolita ulteriormente minando pesantemente il suo sistema immunitario che l’avrebbe pesantemente esposta al rischio di contrarre malattie ben più gravi.

“ Non ho niente da perdere Terence ….voglio venire a Londra con te…è il mio sogno presentare Caprice nel West End …per favore non negarmelo…” Mi supplicò con un tono tra lo scoraggiato e l'esigente , decisi di accettare le sue volontà, volendola ricompensare di tutto quello che non ero stato capace di darle e onorare quindi l'accordo che tanti anni prima avevamo pattuito.....a volte mi chiedevo se mi aveva deliberatamente portato al limite scommettendo su di me, nella speranza che finalmente un giorno avrebbe potuto ottenere quello che aveva disperatamente cercato di avere.

“Era felicità questa Candice? “ Forse avrei dovuto chiederlo a lei se e quando avessi avuto l'ardire di guardarla negli occhi.

Ma ora dopo 10 anni , conosco bene la risposta.

Susanna Anne Marlowe hai sempre ottenuto quello che volevi, in un modo o in un altro …..e allora perchè ora mi chiedi di fare quello che voglio con queste tue ceneri? Non sarebbe stato più facile dirmi dove tu avessi voluto metterle magari in un angolo che per te fosse stato di particolare importanza?

Ma certo che no....questa volta l'esigente Susanna vuole che sia io a decidere ….. mi conosceva troppo bene, sapeva quanto io sia sensibile riguardo a questo argomento, sapeva benissimo che non sarei capace di buttare via in una volta , ciò che tutto è finito. Ha sempre conosciuto la mia misura di uomo. Talmente bene che è così che mi ha rappresentato in Caprice.

Si avrei dovuto amare Susanna come lei avrebbe voluto e come avrebbe voluto Candice …. ma no …. questo è quanto ho potuto fare.... il mio cuore, il mio corpo, la mia mente e la mia anima hanno trovato la loro perfetta e totale simbiosi su quel ponte del Mauretania …. E in silenzio sussurrano e riconoscono in lei la loro corrispondenza e non vi è alcuna forza sulla Terra o polvere cosmica che possano dividerla. Persino io un agnostico, riconosco questa forza perchè sinceramente non so in che altro modo spiegarmelo.
Quando si è stati toccati dal dito dell'ignoto le spiegazioni sono prive di significato.... esiste solo la certezza del sentimento. E del resto Shakespeare ha speso la sua vita per spiegarci ciò.

E tu Susanna , l'hai capito troppo tardi....

E comunque riemergendo dai miei pensieri , mi rendo conto che questa porcellana è ancora troppo giovane tra le mie mani. Riposo l'urna nella sua scatola e ne chiudo il coperchio.

Sembra sia passata una vita da quella terrazza innevata a New York …. quel peso ...anche se più leggero riesco ancora a sentirlo assestato con disagio tra le mie braccia .

Si , Susanna …. farò qualcosa con le tue ceneri. Come e quando però non so dirlo.

Questo compito però non fermerà le mie vere intenzioni....quando sarà il momento giusto io la cercherò.

E solo in quel momento deciderò come soddisfare al meglio questo tuo ultimo desiderio, Susanna Anne Marlove …..

Cenere alla cenere, polvere alla polvere.


Edited by scacciapensieri - 6/8/2013, 05:24
 
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VI CAPITOLO



Martedì, 24 Giugno 1924

Tardo pomeriggio.


Il graffio della penna stilografica Schaeffer si arrestò non appena Candice terminò di scrivere la prescrizione medica di Daisy Walker. “ Ecco qua signora Walker.... La prego di tornare da noi se entro domani il dolore non dovesse attenuarsi e mi raccomando fino a sabato non può fare il bagno, piuttosto delle delicate spugnature e usi tela cerata per riparare il gesso dal getto dell'acqua e se dovesse bagnarsi dovrà accompagnarla da noi in modo da sostituirlo...” Candy notò come la madre dinanzi a quella prescrizione medica fosse sollevata, poi puntando i propri occhi verdi sulla paziente : “ ... e tu maschiaccio di una bambina …. cerca di fare più attenzione la prossima volta che ti arrampicherai su un albero! “ Rimproverando dolcemente quella piccola bimba di 4 anni dalle paffute guance e dai ricci capelli d'oro da cherubino. “Lo farò signorina infermiera Candy ….” le promise la bimba solennemente , mentre l'ingessatura sul braccio già le stava dando una fastidiosa sensazione di prurito fino alla spalla. Mentre la cinta dell'abito della mamma era stata usata per sostenerle il braccio. Daisy si era fratturato l'arto e la spalla cadendo da un albero del giardino della propria casa, mentre cercava di arrampicarvisi , nonostante i rimproveri della propria mamma che le aveva detto più volte di non farlo.

Gli occhi della madre erano riconoscenti . “ Grazie. Spero che tu ora voglia seguire il consiglio dell'infermiera Candy....davvero non capisco perchè di questi tempi i giovani non abbiano più voglia di ascoltare i consigli di chi è più grande di loro! Tu cosa ne dici Daisy? “ Disse la signora Walker mentre spingeva la bimba ad avvicinarsi verso Candy , toccandola sulla spalla sana . “ Oh ! Grazie di tutto signorina infermiera Candy “ la bambina in realtà avrebbe voluto seguire il proprio istinto naturale che la spingeva ad abbracciare l'infermiera ma quel gesto le veniva impedito dalla frattura del braccio, fu Candy allora ad abbassarsi per abbracciarla delicatamente dicendole: “ Sarai sempre benvenuta, non preoccuparti Daisy! “ Quindi coprendo con una mano l'orecchio della bambina le sussurrò : “ Voglio svelarti un segreto...anch'io quando avevo la tua età mi arrampicavo sugli alberi … e sono ancora un maschiaccio...e molto orgogliosa di questo! “
La bambina allora spalancò i suoi occhi marroni guardandola con meraviglia e pura ammirazione . “ Davvero signorina infermiera Candy? E vi siete mai ferita?”
Candy le strizzò l'occhio maliziosamente rispondendole: “ No....non ancora...ma ti prego nei prossimi giorni ascolta sempre quello che ti dice la mamma, d'accordo? “Il largo sorriso di Daisy fu la sua risposta, mentre seguiva la propria madre fuori dalla Clinica Felice di La Porte. Rimasta sola non potè fare a meno di ripensare ai propri dolci ricordi infantili riguardanti le arrampicate sugli alberi che terminarono però immediatamente non appena il dottor Martin uscì dal proprio studio.

La costruzione che ospitava la Clinica Felice, un tempo dal 1870, era stata la scuola del paese che ospitava tra l'altro anche l'alloggio dell'insegnante. Ma poi la costruzione era stata abbandonata in rovina, fu nel 1916 che Candy suggerì al dottor Martin di aprire una piccola clinica a Le Porte dicendogli che lo stabile di una scuola in disuso sarebbe stato perfetto come ubicazione.Lei stessa si era interessata per trovare degli operai per la ristrutturazione - cosa assai impegnativa in quanto molti degli uomini specializzati erano impegnati nella Grande Guerra. Infatti la stessa Candy diede il proprio contributo nei lavori , imparando tra l'altro i principi basilari sulla costruzione e la riparazione edile. Lo stesso gruppo di operai - anche se in numero lievemente superiore perchè tornati dal fronte - successivamente l'aiutarono nell'ampliamento della Casa di Pony due anni più tardi.

La nuova conoscenza acquisita nel saper progettare , disegnare e sovraintendere i lavori l'aveva portata ad ampliare la casa di Pony aggiungendo a quest'ultima una costruzione adibita a scuola. Infatti grazie alla terra donata da Mr. Cartwright e al generoso sostegno finanziario di Albert il risultato fu più che bello. Candice si sentiva pienamente soddisfatta e orgogliosa di essere stata partecipe a quel bellissimo progetto e di aver riprodotto il modello di scuola che esisteva a La Porte, con l'alloggio incorporato dell'insegnante compreso nell'edificio . In quei giorni comunque essendo estate la situazione era molto tranquilla, Miss Westmond di Cincinnati , l'insegnante della scuola , era assente e sarebbe tornata a fine agosto per iniziare il nuovo anno scolastico.

“Avevo quasi dimenticato che oggi è il giorno del matrimonio di James e Claire ….” mormorò il Dr.Martin indossando la propria giacca, mentre Candice si accorgeva del suo cambio d'abito dopo aver effettuato la colata di gesso per la frattura di Daisy. Il dottor Martin oltre ad essere uno dei quattro medici di La Porte era anche uno dei quattro Giudici di Pace della città : “ non riesco a capire come possa averlo dimenticato, dopotutto preferisco officiare matrimoni piuttosto che certificare morti o sedare litigi per futili motivi terreni ...”
Candice rivide nella propria mente i due giovani, erano cresciuti nelle fattorie adiacenti a sud di La Porte , lei era una cattolica irlandese e lui un luterano quindi non potendosi sposare in chiesa il matrimonio civile era l'unica soluzione per la giovane coppia. E come tutte le coppie di sposi della zona , si sarebbero sposati nel salone della loro fattoria con i soli parenti invitati alle nozze. “Oh no...anch'io lo avevo quasi dimenticato! ” Esclamò Candice , sempre felice di sentire che due innamorati riuscivano a sposarsi nonostante le difficoltà della vita, “ Ed ho anche dimenticato di fare loro un regalo ordinandolo dalla rivista Sears Roebuck “ Allora tirò fuori dal proprio portafoglio una banconota da dieci dollari e avvicinandosi alla sua scrivania prese il mazzo di rose Dolce Candy che porse al dottor Martin dicendogli: “ Non è molto , ma ho fatto portare queste rose proprio oggi....”
“Non è molto? Con questi soldi potrei comprare un'intera cassa di Champagne! “ rispose scherzando il dottor Martin ammirando la generosità di Candice “ Maledetto proibizionismo, a causa sua non si è più in grado di festeggiare degnamente un matrimonio officiato da me con le adeguate libagioni!”

Candice trattenne la propria divertita risata fingendo di sgridarlo : “ Dottor Martin sono lontani ormai quei giorni ! E poi il Martinelli andrà più che bene! “
“Si proprio....” rispose lui poco convinto. Il Martinelli era il famoso spumante di sidro di mele prodotto in California e da quando era iniziato il proibizionismo l'azienda a conduzione familiare a malapena riusciva a soddisfare tutte le richieste per quella bevanda analcolica. “ Lo vedremo venerdì, dolce sorella Temperance !” le rispose il dottor Martin uscendo dalla clinica e dirigendosi verso la tettoia ove era parcheggiata la propria Coupè Modello T - color nero standard. Candice scosse bonariamente la testa ai modi bisbetici di Winslow Martin.

Mimì che sarebbe stata impegnata nel suo turno di lavoro il giorno successivo, aveva soprannominato il dottore “ Badger “ . Lui non vi badava molto, preso com'era dal suo forte accento del Kentucky, ma soprattutto perchè lei gli aveva raccontato che quello era stato il soprannome di un suo carissimo zio ex insegnante presso l'Università di Medicina del Kentucky e medico durante la Grande Guerra morto a Ypres.

Candice chiuse a chiave la clinica, lasciando la luce accesa nel portico, sapeva che il dottor Martin sarebbe rientrato a notte inoltrata anche se non c'era da escludere che probabilmente sarebbe rimasto a dormire nella fattoria e sinceramente sperava in un invito in tal senso da parte degli sposi, le strade intorno a Le Porte a cause delle loro cattive condizioni non erano l'ideale per viaggiare di notte anche a causa della luce fioca emessa dai fari delle auto. Per questo motivo lei stessa aveva sempre evitato di viaggiare al buio tranne per emergenze mediche ma in quei casi chiedeva sempre a Mimi di accompagnarla proprio per usufruire di un altro paio di occhi alla guida. “ Ok Gertie , andiamo a scoprire cosa Miss Pony e Mimi hanno preparato per cena questa sera …. “ pensando ad alta voce e sperando di trovare i Chicken Pie di Miss Pony e la torta Million Dollar di Mimi, mentre premeva l'avviamento elettrico di Gertie la quale cominciò subito a brontolare felicemente dal momento che era stata in ozio per un intera giornata.

“Dopo aver tanto parlato del Martinelli credo che sarebbe il caso di fare una sosta dai Watson! “ pensò mentre era alla guida dell'auto. E così nella quotidiana routine di quella giornata fu inclusa una breve sosta al Drug Store Watson per acquistare tra l'altro un'edizione del Chicago Tribune. “Beh perchè no ... dopotutto c'è stato un matrimonio e anche noi dobbiamo festeggiarlo, magari a cena tutti insieme intorno alla torta di Mimi !” pensò ritenendosi molto soddisfatta dell'idea.

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“Hai avuto una bellissima idea Candice !”disse Mimi sospirando dopo aver mandato giù soddisfatta l'ultimo sorso del Martinelli. Avevano brindato agli sposi gustando tra l'altro anche una gustosa fetta dell'ottima Million Dollar Cake appena sfornata. Anche i bambini si erano uniti ai festeggiamenti tifando per quel sidro frizzante che li faceva sentire un po' più adulti.

”E così anche questa sera abbiamo goduto di questa deliziosa cena...grazie a Mimi e a Miss Pony …. “ disse Candice sempre grata all'amicizia e al cibo . “Cellie , Brian ...perchè non portate i bambini a giocare per un po' fuori in cortile prima che faccia buio....” disse ai due bambini più grandi del gruppo mentre iniziava a riordinare la tavola.

“ Devo ammettere che disapprovo il Vaticano che vieta ai cattolici di sposarsi al di fuori della Chiesa.... non capisco perchè vivendo in un periodo illuminato come questo si debbano ancora osservare dei precetti così antiquati...” Suor Maria aggrottava la fronte continuando a dire : “ lo trovo abbastanza ridicolo...” - “Sono d'accordo suor Maria , non credo che Dio si preoccupi molto di queste cose...” mormorò Candy, concludendo “ ciò che conta è quello che si sente nel cuore ….”

“ Il mondo sta cambiando più velocemente di quanto riusciamo a tenergli il passo....” commentò Miss Pony sorridendo “ e ad alcune persone non piace cambiare atteggiamento troppo in fretta... ma non ho alcun dubbio sul fatto che molto presto vedremo un pensiero ecumenico e una mentalità più aperta , credo che questo sia una delle poche cose buone che siano venute fuori dalla Grande Guerra ….” quindi alzandosi si avviò a ciò che era abituata a fare ogni sera, lei e Suor Maria si sarebbero sedute in salotto , ciascuna sulla propria sedia a dondolo e mentre Miss Pony s'impegnava nella lettura del Chicago Evening Tribune suor Maria avrebbe rammendato i vestiti dei bambini per circa mezz'ora il tempo sufficiente per Candice e Mimi di ultimare le pulizie in cucina. Poi quando Cellie e Brian avrebbero fatto rientrare i bambini dal cortile , si sarebbero preoccupate di farli rinfrescare e di preparare la tavola per la colazione del giorno successivo.

Quindi una volta completate tutte le incombenze di casa si sarebbero tutte riunite in salotto per ascoltare alla radio musica Jazz. A volte ascoltando e cantando insieme , altre volte invece ballando con grande gioia dei bambini desiderosi di essere coinvolti in quel divertimento. Candice conosceva bene la maggior parte di quei balli grazie soprattutto alle visite che effettuava ogni due mesi da Archie ed Annie a Chicago, visite che erano diventate molto più frequenti a ridosso del matrimonio. Si rese conto però che per i prossimi 18 mesi non potendoli più frequentare per via del loro viaggio di nozze, non sarebbe stata più così aggiornata con le ultime tendenze dei passi dei balli più in voga e la colonna del “Come si fa “ del Tribune non era poi così divertente da seguire per fare pratica, “mi mancheranno …. “ disse ad alta voce mentre infilava un paio di guanti di gomma per lavare i piatti. Amava lavarli mentre Mimi pensava ad asciugarli , era un'equa divisione dei compiti : “ ti riferisci ai tuoi cugini? “ le chiese Mimi pur conoscendo la risposta “ 18 mesi in Europa! Mi sposerei solo per affrontare un viaggio simile!”

Candice ridendo le rispose : “ Ma non sarebbe possibile Mildred Miller! Ricordati del tuo impegno ecumenico nel cammino degli Oblati! “

“Oh beh non è detto, da qualche tempo i miei piedi sono stanchi e potrei decidere di seguire la via benedettina come donna sposata....ma che si sposerebbe per amore... solo per amore ….proprio come faresti tu Candice White! “ Mimi aveva intuito che Candice aveva perso il suo amore poco prima del proprio arrivo alla Casa di Pony e che faceva del suo meglio per mantenerlo dentro di sé non volendo far trasparire alcun dolore, ma gli squarci che trasparivano inevitabilmente dal suo cuore dimostravano il contrario . Mimi rispettava e tutelava così tanto Candice che nonostante la propria enorme curiosità non aveva mai chiesto né a lei, né a Miss Pony o a Suor Maria nulla a riguardo. Eppure spesso si era domandata se i ritagli degli articoli del Chicago Tribune che riguardavano il famoso attore Terence Graham che le due anziane donne ritagliavano e custodivano con particolare cura in un libro rilegato in pelle rossa e custodito in salotto , avessero a che fare in qualche modo con quell'amore.

Una volta aveva visto Candice sfogliare quel libro di nascosto, in un momento in cui pensava che nessuno la stesse guardando , pensò che fosse molto strano quel comportamento , si domandò come mai la bionda volesse palesemente evitare che altri la notassero mentre sfogliava quel libro, colpita tra l'altro dal più triste e profondo sospiro nostalgico che avesse mai sentito in tutta la propria vita uscire in quei momenti dalla sua bocca ....commuovendola fino alle lacrime.

Candice le rispose indirizzandole scherzosamente degli spruzzi d'acqua dicendole : “ Ma cosa dici Mimi...tu ...”

“Candice !” la voce di suor Maria era seria , esigente e non ammetteva repliche tanto che le due ragazze si girarono sorprese verso di lei, il viso della suora era un misto d' inquietudine e preoccupazione. ”Candice finirò io di lavare i piatti.... Miss Pony ha bisogno di vederti, in questo momento...”

Candice guardò Mimi con uno sguardo interrogativo, quindi annuendo disse: “Si certamente …..” si tolse i guanti e li consegnò insieme al grembiule a suor Maria . Mimì non osò chiedere cosa stesse accadendo , ma sentiva che presto lo avrebbe sicuramente scoperto.

Le due benedettine continuarono il loro lavoro in silenzio, come in meditazione .

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Camminando verso il salotto Candice sentiva la propria mente investita da un fiorire di domande . Tra l'altro non aveva sentito il telefono squillare ragione sufficiente per poter giustificare l'invito improvviso di suor Maria!

“Candice, mia cara... sai che non ti abbiamo mai chiesto di leggere determinate notizie....ma credo che sia giunto inevitabilmente il momento in cui tu debba farlo....” Disse Miss Pony dolcemente mentre la vedeva entrare in salotto. Pauline Guiddings conosceva profondamente l'animo della sua ragazza e poteva capire attraverso i suoi grandi occhi spaventati come il suo animo tremasse di paura.Per la prima volta in tutta la sua vita nonostante la propria saggezza, non sapeva quale fosse il modo migliore per comunicare una tale notizia che riteneva dovesse sapere.

“Miss Pony …. per favore ….io “ cominciò a dire, ma Miss Pony porgendole il giornale piegato nel punto giusto le disse semplicemente “Mia cara ragazza....prima o poi doveva accadere...”

A quelle parole gli occhi di Candice si dileguarono , mentre il suo cuore si schiantava violentemente contro il proprio petto, si preparò mentalmente a quella notizia che sapeva che un giorno sarebbe arrivata ma a cui non aveva mai voluto consapevolmente pensare. Sentì il proprio stomaco stringersi una , due , tre volte ….. un forte senso di nausea la travolse. Esitante, cercò di prendere il Tribune meglio che poteva tra le mani tremanti ….. gli occhi a scongiurare con una fitta lenta nebbia quel titolo che inevitabilmente era scritto in grassetto....poi ...

I suoi occhi lo focalizzarono, allargandosi e registrando con incredulità quelle parole che spiccavano sulla carta. Quel verde intenso che il tempo aveva corazzato ora cedeva il passo a quelle correnti che venivano scaturite dalla lettura che seguivano i propri stentati respiri, la bocca aperta attirò la propria mano , le forti gambe ormai tremanti la fecero scivolare sul divano del salotto , in quel momento, che doveva rappresentare una pausa dal lavello della cucina, il tempo si stava muovendo al rallentatore …... mentre lei mormorava ogni parola di quella notizia leggendola ad alta voce con incredulità riverberante nel proprio cuore, nel proprio corpo , nella propria mente e nella propria anima.


Chicago Tribune – Edizione della sera Martedì , 24 giugno 1924
Morta la celebre commediografa già attrice e stella di Broadway Susan Anne Marlowe , ora riposa in cielo.


Grazie alla cortese autorizzazione del Times di Londra.

E' con estremo rammarico che scriviamo della morte di Susanna Anna Marlowe, famosa drammaturga di “Caprice” , deceduta per complicazioni derivanti da una nefrite da cui era da tempo affetta. Aveva 30 anni.

Il funerale privato si è svolto presso la chiesa St. Martin in the Fields , nel quartiere Westminster a Londra, alla cerimonia era presente il fidanzato Terence Graham, figlio illeggittimo del Duca Richard Grantchester duca di Anglia e Lord Chamberlain della Casa Reale di Sua Maestà re Giorgio V.

Com'è noto Susanna era nata nel quartiere denominato “Cucina dell'Inferno “ di Manahattan il 10 Marzo 1894 . Unica figlia di Reginald Marlowe , prima agente di cambio e poi banchiere e di Maude Marlowe nata Weaver .
Prima della nascita della figlia Reginald Marlowe aveva speculato e poi perduto tutta la sua fortuna economica durante la Depressione del 1893. Questo capovolgimento di sorte lo obbligò a trasferire la propria residenza familiare dal quartiere Central Park West. Reginald Marlowe morì poco prima della nascita di Susanna Anne.

Fin da giovane Susanna aveva provato ad emergere nel mondo del teatro grazie al proprio talento drammatico di attrice , con diverse compagnie teatrali sia a Broadway che fuori il suo ambiente con il Metropolitan Opera di New York, ma le furono sempre affidati ruoli secondari.

Nel 1912 entra a far parte della Compagnia Teatrale Stratford di Broadway. E nel 1914 viene lanciata come interprete femminile del “Romeo e Giulietta” insieme a Terence Graham. Purtroppo durante le ultime prove venne ferita dalla caduta accidentale dell'impianto luminoso scenico che le causò l'amputazione della gamba sinistra sopra il ginocchio. L'incidente interruppe bruscamente le proprie aspirazioni di attrice affermata di Broadway. Dopo un periodo di riabilitazione, cominciò ad occuparsi di letture per la Compagnia Stratford e per altre Compagnie teatrali di Broadway. Nel 1919 pubblicò con successo la sua prima commedia, un adattamento moderno della storia di Salomè , seguito da Magnolia una storia ambientata nella prima guerra civile ed infine l'opera con la quale conquistò il grande successo di pubblico e di critica su entrambe le coste dell'Atlantico, Caprice.
E' stato osservato dalla critica , come questa sua ultima fatica potesse essere considerata una straordinaria prospettiva sulle vicissitudini dell'amore e la natura di quest'ultimo nell'evoluzione dell'era moderna caratterizzata da una crisi psicologica riguardante il mondo occidentale causata dalla Grande Guerra.
Susanna Anne era fidanzata dal 1915 con il co-protagonista di quel “Romeo e Giulietta” ma la sua debole salute ha sostanzialmente negato la realizzazione del loro matrimonio.
Sopravvive a Susanna Anne la madre, ora residente a New York al Central Park West di Manhattan.



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Vi era ancora sufficiente luce nel sole calante per colorare il crepuscolo di un malinconico, silenzioso, color malva . Avevo raggiunto il mio intimo rifugio, la mia collina per comprendere e sentire pienamente ciò che avevo appena scoperto.Avevo letto quell'articolo una sola volta, ma era stato sufficiente perchè rimanesse impressa per sempre nella mia memoria ogni singola parola.

Susan Anne Marlowe è morta

La foto che era stata pubblicata non era recente, ma sicuramente risaliva a molto tempo dopo che l'avevo vista dall'ultima volta. La bellezza statuaria ed elegante di Susanna mi ha sempre colpita, ma è sempre stata anche dolorosamente sottile e fragile anche se devo riconoscere che mi ha trafitto guardandola ora su quella carta di giornale con quel suo sguardo particolare ….. quello sguardo particolarmente arrogante e molto sicuro di sé , come quello di Iriza anche se velato da una certa vulnerabilità . Nella foto era in compagnia di altre persone, ma Terence non c'era, lì dove mi aspettavo che fosse.

Terrence Graham ha sostenuto Susanna Anne rivolgendole molta amicizia, conforto e sostegno ....

Ma che cosa significa questo? Non vivevano forse insieme come una coppia di fidanzati, quasi come fossero sposati? La loro unione non era forse un impegno pronto a concretizzarsi un giorno...in un voto per onorarsi e amarsi fino alla morte. E allora perchè questa dichiarazione “ l'ha confortata e sostenuta con amicizia” ?


Nessuna pubblica dichiarazione o osservazione sono state rilasciate da Terrence Graham

Eppure …...se torno a ricordare la nostra storia ….. Terry mi ha mai detto chiaramente di amarmi? No.... Non mi ha mai dimostrato il suo amore in questo modo.Ha sempre manifestato i suoi sentimenti e quello che non riusciva ad esprimere nel silenzio …. infatti ora che ci penso...quando Terry sprofonda in un terribile dolore …. si chiude in se stesso, indossa maschere di spavalderia sardonica, diventa duro, medita in silenzio....o si perde nell'alcool ….


Non riesco proprio a trattenere i singhiozzi che salgono dal mio petto ora, tutto questo dolore e sconforto che sto sentendo l'ho provato solo un'altra volta nella mia vita , quella terribile notte del 1914 …. quando mi ha chiesto e gli ho chiesto di essere felice ….
“Oh Terry....” piango rendendomi conto di quanto dolore tu stia ora sicuramente soffrendo “ Mi dispiace tanto....mi dispiace così tanto....”

Edited by scacciapensieri - 5/9/2013, 23:43
 
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VII CAPITOLO



Martedì, 24 Giugno 1924

Tarda serata


Palazzo degli Andrew


Nel silenzio dei cupi e tetri corridoi del palazzo , allentandosi la cravatta di seta bianca William Albert si avvicinava lentamente alla camera della zia Elroy . L'antico orologio ansimò stancamente colpendo gli accordi per 11 volte. Arrivato dinanzi alla porta bussò come previsto con il solito colpo secco speciale.

“Entra ...” l'autorizzazione ad entrare fu concessa velocemente. I limpidi occhi cerulei del magnate catturarono l'arancione del camino, che nonostante la temperatura estiva era necessario per il comfort dell'antica abitazione. Due paia di piccoli aggrizziti occhi luccicanti furono puntati su di lui.

“Sei in ritardo William...” il disappunto, velatamente diffuso nella propria considerazione.

“Si zia...mi dispiace ….la serata è stata più lunga di quanto pensassi....” la risposta di lui , nel suo paziente incedere verso di lei.

“Non sono così convinta che tu debba spendere tutto questo tempo per le serate di beneficenza...il tuo primario dovere è arricchire e tutelare il patrimonio degli Andrew.... “ fu la bieca risposta.

“Sono fin troppo pienamente consapevole di questo ….” le ricordò “ ma ora prendiamo il nostro Schoth , in modo che io possa augurarti la buona notte?” Baciandole riverentemente la guancia.

“Già la buonanotte.....in realtà vorrei sapere... era presente il nipote di Marshall?” Gli domandò lei, con tono imperioso.

La risposta di Albert fu calda “Si c' era.... ti manda i suoi saluti. Ha chiesto di te.”

Ciò compiacque e pungolò Elroy la matriarca di ferro della famiglia Andrew
“Come del resto era giusto facesse ! Ho il sospetto che quel giovane uomo stia sperando che io muoia presto, in modo che possa confonderti con tutte le sue strampalate idee bolsceviche ….sa che sono l'ultima rappresentate della vecchia guardia a Chicago.....”

William Albert Andrew nascose il proprio leggero sorriso. “Non è un bolscevico zia, non ricordate che ha combattuto valorosamente nelle Grande Guerra? E poi i banchieri difficilmente sposano gli ideali bolscevichi ! E non sta forse realizzando la sua residenza a Long Island? E' molto newyorkese ormai ….” Le ricordò avvicinandosi alla bottiglia di cristallo Waterford dalla quale versare la giusta quantità di puro malto per entrambi. Nonostante fossero degli onesti cittadini, le cantine degli Andrew contenevano sufficienti liquori per resistere a diversi anni di Proibizionismo . In effetti la loro continua erogazione aveva reso felici gli ospiti al matrimonio di Annie ed Archie. Del resto la puritana matriarca non avrebbe mai considerato dignitoso una festeggiamento privo della giusta libagione. Elroy considerava un'offesa il fatto che il Governo degli Stati Uniti con la sua invadenza volesse insegnarle la temperanza, ma si rendeva conto che era stato opportuno per regnare sugli ubriaconi che con il loro comportamento dissoluto avevano causato negli ultimi anni una cattiva nomea a Chiacago .

“Bah!” Aveva risposto lei poco convinta. Albert capì che non era il caso di proseguire con quelle argomentazioni, riconoscendo l'espressione del suo viso.

“Anche la nipote di Delia ti invia i suoi saluti...” continuò a dirle volendo tastare il terreno da una sua reazione.

“Chi ? Enid Caton, la nipote orfana di genitori , quella vagabonda causa persa? La ragazza che ha vissuto tutti i suoi anni a poltrire tra i pagani e a vivere come un animale selvaggio in Africa? “

Albert dovette nascondere nuovamente il proprio sorriso “Si zia...proprio Enid. Mi ha detto che se tu acconsentissi , in settimana vorrebbe venire a trovarti.”

“Quella ragazza non ha nulla che possa interessarmi...William....e sento la mia emicrania aumentare al solo pensiero di parlare con lei. I suoi genitori le hanno fatto un pessimo servizio portandola con loro e morendo tra quei selvaggi , la cara Delia ha fatto tutto quello che ha potuto per salvarla ma era ormai troppo tardi …. quella mela ormai era rovinata al cuore ….. ma dimmi la cara Delia è qui a Chicago?”

“No purtroppo non è qui, è ancora in Francia....Enid questa sera la rappresentava. Ma l'incontrerà durante il suo viaggio di ritorno in Africa . La riceverai vero? “ Le chiese , segnalandole sottilmente che in qualità di capo della famiglia Andrew le stava esprimendo una sua volontà. Delia vedova Caton, era stata amica di lunga data di Marshall Field senior , e poi sua seconda moglie quando il magnate della vendita al dettaglio si ritrovò vedovo nel 1904. Enid era una sua nipote da parte del defunto marito Frank.

Elroy acconsentì, cosciente del resto che era obbligata a farlo. “Oh certo che si William...credo possa darmi notizie sulla mia cara amica …. sento gravemente la sua mancanza. Sa che in questo periodo non me la sto cavando benissimo?”

“Si zia, ha con lei una lettera di Delia ecco il motivo per cui vorrebbe farti visita. ” le assicurò.

“Molto bene, allora potrò benissimo reprimere le mie idee su di lei per un paio d'ore …. “ disse sospirando e tirando su il naso in un angolo del suo fazzoletto monogrammato di pizzo di Bruxelles.

"Slàinte mhor.... * ” pronunciò Albert dando inizio al loro rituale notturno.

"Slàinte mhor , William...” rispose lei tintinnando l'antico cristallo con il suo. Il caldo elisir color miele corse giù verso il basso lungo la gola , distendendo il loro stato d'animo.


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Rientrò nella sua stanza, felice di essere finalmente solo con se stesso.Come al solito ad attenderlo sulla sua scrivania vi era la scatola in pelle rossa di George Johnson che richiedeva la sua attenzione e le sue firme.

Eppure, nonostante il proprio dovere non riusciva proprio ad allontanare da sè , gli accadimenti e le conversazioni avvenuti in quella serata che erano ancora vorticosamente vividi nella propria mente...soprattutto l'inatteso incontro con Enid Caton che lo aveva piacevolmente sorpreso e profondamente agitato ….

“Andrew!” Marshall Field III lo aveva salutato allegramente, felice di vedere il rampollo in carica della potente famiglia di Chicago e attuale presidente del Chicago Commerce Club . Si erano visti l'ultima volta alle nozze di Lakewood . “ Devo dire che il matrimonio Cornwell sta offrendo a Chicago il grande onore della tua presenza ormai....potrebbe diventare un'abitudine.. sai...”

“Temo che Chicago dovrà soffrire la mia presenza più di quanto vorrebbe nei prossimi mesi....ed io non sono certamente affascinante quanto mio nipote …. “ rispose Albert stringendo sinceramente la mano al suo coetaneo.

“Chicago ne trarrà grande beneficio.... come tu stesso ….ancora non riesco a capire come si possa viaggiare così tanto...” Poi spostandosi “non ricordo se mia cugina Enid Caton è stata adeguatamente presentata …. finalmente è giunta a noi parenti dalla sua persistente istigazione alla terra africana …. lei è l'ospite speciale a cui si fa riferimento nell'invito.”

Non appena l'interlocutore si spostò , apparve in tutto il suo fascino la flessuosa figura leonina vestita di seta grezza color mandarino . Ancora una volta il misterioso scintillio dell'eterocromia tanzanite e bruna dei suoi occhi riuscirono a catturarlo in un solo sguardo. “Enid....” William Albert si compiacque nel prenderle la mano baciandogliela , il profumo del legno di sandalo sulla sua pelle immediatamente lo catturò .

“William Albert Andrew ….faccio davvero fatica a riconoscere in te lo stesso Albert dell'Africa che ora si trova invece sotto tutti questi orpelli ....” osservò lei incisivamente.

“Non sapevo fossi tornata dal Kenia....” le rispose lui cercando di nascondere la propria emozione .

Marshall Field III li guardò leggermente insospettito . Era la sua fervida immaginazione o cosa... “Marshall!!!” Evelyn sua moglie gli strillava da pochi metri di distanza - “Non continuerò ad aspettare il Piccolo Governatore!”

Suo marito a disagio si schiarì la voce dicendo: “ Il dovere mi chiama purtroppo ….. vi prego di scusarmi Enid , William...”

“Vai pure Marshall non preoccuparti....sono in buone mani...” lo assicurò Albert, incapace di rimuovere il proprio sguardo su di lei.

“Solo momentaneamente....forse il cugino Marshall non ha fatto un buon lavoro pubblicizzando il fatto che io sia dietro a questa follia...” disse Enid con gentile insolenza , conducendolo via dalla parte centrale del salone per raggiungere un angolo più tranquillo del palazzo dopo aver delicatamente piegato il proprio braccio nel suo.

Lui la seguì volentieri , impassibile, ammirando il suo profilo mentre camminavano insieme. “ Nulla di ciò che ha a che fare con l'Africa è una follia Enid ….”

A quel punto lei si fermò nella penombra creata dall'oscurità della sala , si voltò a guardare il suo viso dicendogli: “ Posso vedere in te come quella Terra ha operato …. torna con me Albert....il cugino Henry ha manifestato interesse a lavorare in Kenia dopo la laurea ad Oxford la prossima estate.... ha bisogno di persone ed io e te possiamo aiutarlo....”

E tu Enid.... avrai bisogno di me? “ Quella domanda pronta sulla punta della sua lingua, ma preferì deviare il discorso : ” Marshall non deve averti informato sulla mia posizione attuale nel mercato del titanio nel Midwest....ecco di cosa mi sto occupando ora ...”

A quegli occhi tanzanite e bruno non piacque la risposta “ Sapevo che il titanio è un affare a livello mondiale Albert … sei troppo modesto ….. ma cosa vuoi dire con ciò, che ora questo è il tuo mondo? Ma io non vedo cambiamenti …osservando i tuoi occhi e sentendo la tua voce...” Mentre con le dita della mano destra toccandogli delicatamente la fronte sentìva come fosse il tempio della sua faretra sotto il suo tocco.

“Solo Candice sa quello che vorrei veramente fare ....” le confessò lui, mentre il ricordo represso della loro ultima notte trascorsa in Kenya all'ombra del Kilymangiaro … gli stava velocemente tornando alla mente

“Ma la tua erede legittima non ti conosce bene quanto me ....” gli mormorò lei con voce roca, mentre quel ricordo correva impetuoso anche nella sua mente.

Lui le prese la mano destra, baciandola , portandola a riposare sul proprio cuore “....infatti Enid ...è proprio così...” Condividendo quell'intenso momento, dimenticando se stessi nello spazio e nel tempo.

Quella morbida, calda voce uscendo dalla sua umida bocca continuò a dirgli : “Albert , non finire come il nonno di Marshall ... lui non capì mai veramente se non quando è stato troppo tardi il sottile equilibrio tra dovere e desiderio ….sai credo che Marshall abbia qualche problema....durante il viaggio ho notato tensione tra lui ed Evelyn ...” ma s'interruppe imbarazzata per aver esternato quel pettegolezzo “ Oh sto parlando come una vecchia pettegola !” Quindi volle scivolare senza sforzo su un altro argomento. “ Zia Delia mi ha consegnato una lettera per tua zia Elroy, posso venire a trovarla? So cosa pensa tua zia di me, ma prometto di non turbarla troppo ….. a meno che non venga incoraggiata ad indossare il mio vestito rosso Maasai Kanga....”

“Enid io....” cominciò a dire.

“So che la sua salute si sta affievolendo......mi dispiace molto Albert...e scusami, devo esserti apparsa così volubile questa sera....non so davvero cosa mi sia capitato!” Il nervosismo che per tutta la serata aveva cercato di trattenere ora stava venendo a galla.

“Nessun rammarico Enid ...tu sai che ti amo proprio per il tuo incontenibile spirito libero ….” echeggiandole la promessa che entrambi si fecero in Kenya poco prima della propria partenza.

“Nessun dispiacere ….” ripetè sinceramente .

“Equilibrio Albert ... ecco cosa devi cercare....” le disse lei ,baciandolo dolcemente sulla guancia , mormorandogli “Ole Seri , Ng 'atuny ** “ in lingua Masai voltandosi per tornare nel salone.

"Ole seri, Selenkei ….” *** Le rispose dolcemente lui nel buio della sala, sentendosi però molto solo.



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Sospirò pesantemente , sapendo di dover accantonare per il momento quei ricordi . Aprì stancamente la scatola di pelle rossa.

Riepiloghi, assegni da firmare, contratti da considerare....poi i suoi occhi furono chiamati dalla calligrafia di George Johnson.

Interessante sviluppo a Londra... probabilmente nei prossimi giorni la signorina Candice necessiterà della vostra presenza …..

Albert perplesso , sentì chiudersi lo spazio tra la ruga della sua fronte e le sopracciglia .

“Buon Dio “ mormorò non appena sprofondò dentro quella notizia.

Questo anticipava , cambiando tutto quello che di inaspettato e indesiderato il destino aveva riservato a quei due amanti sfortunati... proprio come il proprio incontro con Enid che in quel momento della sua vita sembrava ugualmente provvidenziale.......



* Grande salute - in lingua gaelico scozzese

** Buona notte leone - in lingua Masai

*** Buona notte giovane ragazza testarda - in lingua Masai

Edited by scacciapensieri - 1/4/2015, 17:15
 
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VIII CAPITOLO



Sabato , 29 Giugno

La Porte, Indiana

Perduta nei propri pensieri Candice quel pomeriggio apparecchiava la tavola con il servizio da the. Quell'ora nella Casa di Pony, era apprezzata da tutti gli adulti , veniva considerata una piacevole pausa che separava le attività del tardo pomeriggio da quelle della prima serata. L'immagine di una scena accaduta dieci anni prima s'insinuava nella sua mente ….vedendo se stessa quasi ipnotizzata osservare con quanta naturalezza lui apparecchiasse il servizio da the, prestando molta attenzione al dosaggio esatto nelle tazze della giusta quantità d'infuso ; Earl Gray dalla caratteristica foglia cremosa per lei e puro Ceylon per lui ..... ma quella perfetta ed elegante presentazione, successivamente sarebbe rovinata in un bel pasticcio sul pavimento a causa del loro scontro per via della sorprendente audacia di lei che avrebbe voluto vedere stampato il proprio nome sul manifesto pubblicitario di Romeo e Giulietta al posto di quello di Susanna Marlowe . Riusciva ancora a sentire le sue calde e forti braccia circondarla e i battiti sincopatici dei loro cuori, mentre si guardavano l'uno negli occhi dell'altro. Un brivido le corse lungo la schiena nascondendo un sorriso imbarazzato, rimproverandosi intimamente per aver rivisitato quel ricordo.

“Sono certa di poter dichiarare di aver appena visto arrivare il signor Albert “
Affermò Mildred destandosi dalla sua distrazione.

“Giusto in tempo per il nostro the del pomeriggio, un tempismo perfetto !”
Le rispose Candy allargando ampiamente la curva delle sue labbra .

“Infatti e oserei dire che è con un'amica ...” aggiunse Miss Pony soddisfatta.

“Finirò io di occuparmi del servizio da the Candice...” le disse Suor Maria permettendole di andare ad accogliere il suo amato benefattore.

Candice la ringraziò, mentre velocemente andando incontro a quella luminosa giornata , si toglieva il grembiule raggiungendo allegramente l'esterno. “Albert sei proprio qui!” Sorpresa e felice di rivederlo. Avvedendosi , proprio come aveva affermato Miss Pony , che non era solo. “Ciao Candice !” Le rispose lui, mentre aiutava una figura femminile a scendere dalla propria Dusemberg modello A color rosso scuro. Candice capì immediatamente chi fosse la donna, perchè era proprio come lui l'aveva descritta nella lettera che le aveva spedito nel 1913. Ricordava una qualche vaga somiglianza con lei, ma in linea di massima, la donna che appariva in quel momento non l'aveva mai vista prima.

“Benvenuti! Siete giusto in tempo per il the!” Disse loro Candice presa completamente dall' unicità della donna che aveva davanti. Si, non aveva nulla di particolare che la rendesse diversa, ma il suo portamento, l'affascinante colorazione dei suoi occhi , il suo colorato diadema Masai Maa e i braccialetti che indossava le donavano l'inconfondibile esotico alone del Vecchissimo Continente.

“La mia amica Enid Caton dall'Africa...è colei di cui ti ho scritto tanto tempo fa”. Disse Albert confermando i pensieri di Candice. Sorridendole stranamente in modo più spento del solito.

Perfettamente abbinata alla donna era la melodia della sua voce: “ Mi scuso sinceramente di arrivare senza preavviso...” dichiarò caldamente “ ma presto tornerò in Kenya e volevo tanto conoscerti....finalmente ….Candice White Andrew..... “

“Oh! L'onore è tutto mio!” Le rispose Candice raggiante, mentre qualcosa immediatamente le diceva che la signora era qualcosa di più di una semplice amica per Albert, poteva chiaramente percepire l'intensa corrente che scorreva tra di loro. Sapeva che di lì a poco quella donna avrebbe avuto certamente un ruolo importante nel futuro, ed era ciò che lui le aveva confessato al matrimonio di Annie ed Archie. “ Sono così felice che siete venuta a farci visita miss Caton... “ cominciò a dirle Candice mentre li conduceva in casa, ma Enid con delicatezza le concesse :” Oh no , per favore! Sono semplicemente Enid …..o Selenkei come mi chiamano i miei amici Maasai Maa....giovane donna testarda....”

A quel punto tutti gli occupanti della Casa di Pony si erano riuniti per accoglierli, i bambini soprattutto i più ansiosi di vedere, ammirare e toccare con mano - ma senza entrarvi se non con l'autorizzazione- la scintillante auto di Albert , ma questa volta la presenza della signora che era giunta con lui aveva messo da parte questo loro ansioso desiderio.

“Siamo sempre felici di vedervi Mr. Albert!” Pronunciò con tono materno Miss Pony facendo sentire tutti a proprio agio “ ... e molto di più quando ci portate un nuovo amico !”

“Si, Enid Caton mi ha insegnato molte cose quando sono stato in Kenya e sono felice di averla accompagnata qui per farla conoscere a tutti voi....non lascia spesso l'Africa per farci visita, l'ultima volta che è stata qui negli Stati Uniti è stato quasi venti anni fa, alla morte di Marshall Field ….”

“A maggior ragione allora siamo ancora più onorati...”confermò suor Maria, “ ... ora bambini per favore non affollatevi intorno alla nostra amica, dobbiamo mantenere le nostre buone abitudini....”

“Oh sono sicura che è per via dei braccialetti...” disse Enid mentre li toglieva dal proprio polso offrendoli ai bambini “ Se volete potete tenerli tutti...”

“Candice ....per favore vorrei parlarti..” Disse Albert interrompendo educatamente quella scena cordiale, che in quel contesto voleva soltanto dire che avrebbe desiderato parlarle in privato.

“Va bene Albert, ma proprio ora...” gli obiettò Candice, ma ormai la propria curiosità era stata stimolata, e pensò che il motivo della visita di Albert dovesse addebitarsi a qualcos' altro.

“Ci scuseranno.....” Affermò lui annuendole .

“ Nessun problema signor Albert! Mia cara , non vi dispiacerebbe condividere con noi alcune delle vostre storie d'Africa , prendendo un the, vero?” Disse Miss Pony indicando alla donna il salotto.

“Certo che no! Vi ringrazio per la vostra cortesia ! Conosco un paio di favole per bambini che potrebbero interessare . “ Rispose Enid , sentendosi molto rilassata come a casa .

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Sebbene fosse da poco passata la stagione dei fiori di campo essi erano in piena fioritura con la loro esplosione di colori sulla collina, le bacche in piena maturazione erano più di quelle che si potesse sperare avere , mentre i rovi di more carichi di frutta catturavano l'aria calda di giugno. I calabroni ronzavano aleggiando felici.

“Non vedo l'ora di assaggiare le marmellate di Miss Pony...” proruppe Albert, volendola stuzzicare ben sapendo che Candice non solo aveva imparato la ricetta dalla sua cara madre, ma aveva anche i propri entusiastici ammiratori.

“ ….Oh carino da parte tua ...Bert, farò in modo che il dottor Martin, ottenga la tua parte della mia produzione di marmellata, che sono certa accoglierà volentieri vendendola al mercato. “ Gli replicò lei ruotando il naso con finta insolenza . “A proposito “ volle aggiungere mantenendo quell'atteggiamento “ Enid è esattamente l'opposto di ciò che la zia Elroy si aspetta da una moglie per te......il che significa che lei è perfetta!” Evidenziando un malizioso luccichio nei suoi occhi .

La risata di lui fu fragorosa e lei subito vi si unì. Poi dopo alcuni momenti, lui osò : “ Candice....ho letto la notizia...”

Il cuore di lei si contorse : “Bert ….” mormorò seriamente.

“Parla con me piccola.....sono venuto qui solo per te ...”

Candice era profondamente commossa.....sapeva che lui a malapena trovava momenti per se stesso, figuriamoci del tempo libero per essere lì con lei ….. oh quei giorni felici trascorsi insieme al Magnolia, quando la loro vita era relativamente più libera per entrambi!

Le sue mani cominciarono a torcersi lentamente di qua e di là, poi con il viso ponderoso . “ Oh Bert …..sono disorientata ...il mio cuore è lacerato sapendo quanto Terence stia soffrendo......”

“E' dunque questo il tuo primo pensiero, Candice? “

“Io vorrei dirgli quanto mi dispiace ….. fargli le mie più sincere condoglianze... ma non è così semplice …...in verità sono molto sconcertata su Susanna Anne Marlowe …..” ammise.

Era la prima volta che lui sentiva parlare di diffidenza. Fu trasportato di nuovo indietro ai giorni immediatamente dopo gli eventi di New York ….. quando Candice immersa nella foschia della febbre e delle lacrime gli raccontò quanto era accaduto a Susanna , il dilemma morale di Terence che era stato schiacciante , vivo, e la terribile iniziativa che lei aveva preso e che Terence aveva accettato lacerando entrambi. Non c'era stato alcuno scrupolo in quel momento, nessuna seconda congettura …... la decisione era stata realizzata con certezza e nel sincero sacrificio per migliorare la sorte di una terza persona...ma allora perchè ora questo conflitto in Candy?

“Non sono sicuro di aver capito bene …...” Le ammise, con il suo tono di voce come al solito lenitivo per lei.

Candice si avvicinò al tronco di Papà Albero posando una mano su di esso come per attingervi forza . Il sospiro che seguì era carico dei suoi sentimenti. “ Io... ho ricevuto una lettera da lei....qualche anno fa …...” esitando leggermente nella propria reminiscenza.

Albert la sentiva con orecchie tese, tutto ciò era una novità per lui. Cercò di mantenere fermo il proprio volto, ma sapeva che schegge di curiosità si riflettevano nei propri occhi cristallini.

“....Ho sempre pensato che fosse stata così altruista nel suo comportamento ….ma....ma quella lettera che lei mi ha spedito....mi ha lasciato molto turbata “ Gli rivelò sobriamente.

“In che senso ? “ le chiese Albert.

“Quella lettera.....non sono riuscita a conservarla dopo averla letta......anche se il suo contenuto rimarrà marchiato a fuoco per sempre nella mia mente .... lei mi chiedeva di perdonarla dopo ciò che era accaduto a New York , perchè nonostante sapesse dove il cuore di Terry fosse diretto lei comunque non riusciva a rinunciare a lui ….. e che essere impedita nel camminare era nulla se confrontato alla possibile perdita di Terry e che era diventata una donna cattiva..... e da quel momento non sono riuscita a liberarmi dalla sensazione che probabilmente avevo fatto un errore …. eppure, nonostante ciò Terry è rimasto con lei, prendendosi cura di lei....è stato un fidanzato gentile ….. lui è stato lì con lei fino all'ultimo......”

“E' per questo motivo che tu l'amavi Candice , lui è un gentiluomo, con un rispettoso , sensibile, nobile cuore …...” Sapeva bene quello che lei aveva cercato di nascondere in tutti quegli anni, lei lo amava ancora e ciò le gravava molto, anche se aveva cercato di non pensarci, rinunciando pubblicamente e candidamente a Terence Graham Grantchester .

“ Ed è per questo motivo che so che lui ora sta soffrendo!” Scoppiando in un pianto doloroso. “Vorrei solo che lui sapesse che io so del suo dolore....ma non appena mi siedo per scrivergli, le emozioni prendono il sopravvento , Bert, tu sai molto bene che i miei sentimenti per lui non sono cambiati, e non è giusto che ora io lo investa con i miei ricordi malinconici richiamandogli alla memoria la nostra Auld Lang Syne !! Avrà sicuramente rimosso le giornate trascorse insieme, e pensa che io abbia raggiunto ciò che ci promettemmo l'uno con l'altro di …..... essere felici !“

“Candice …. posso solo consigliarti in questo ….ma è tipico scrivere dei propri ricordi …. non sentire il bisogno di spedirgli la prima cosa che ti viene in mente e di buttarla giù con la penna …..” la sua voce gentile . Mentre le offriva il suo fazzoletto perchè asciugasse le lacrime dagli occhi.

Lei accettò con riconoscenza quel lino finissimo, consapevole del proprio respiro alterato. Poi dopo un profondo respiro : “ Io non so dove esattamente trovarlo Bert …... so quello che tutti sanno, leggendo le cronache dei giornali ….so che è a Londra, presenta l'Amleto ..... non oso chiedere a Eleonor Baker anche se so che sarebbe più che felice di aiutarmi in questo.....” cercando con lo sguardo all'orizzonte il punto più lontano della collina , mentre le lacrime che tentava di tirare indietro creavano sulle sue pupille, l'effetto chiazzato del sole pomeridiano .

“Posso trovarlo io per te...non preoccuparti “ la rassicurò lui, in tutti quegli anni era sempre stato pronto , aspettava solo una sua esplicita richiesta “... ma la domanda che ti pongo mia cara Candice è.....vuoi dunque inviare una lettera a Terence ? “

I suoi profondi occhi verdi si rivolsero a lui in uno sguardo cifrato, mentre la dolce brezza d'estate giocava con un ricciolo dei suoi capelli libero nella parte superiore della fronte . Albert istintivamente allungò le braccia stringendola in un abbraccio di comprensione. “Fai quello che pensi sia giusto Candice....io ti sosterrò sempre, sappilo......”

Edited by scacciapensieri - 1/4/2015, 17:31
 
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Casa di Pony, 30 giugno 1924

Caro Terence,

mi è molto dispiaciuto leggere della morte di Susanna . Vorrei avere parole adatte per consolarti realmente in questo difficile momento.
Ma a volte le parole vengono a mancare, e rimangono solo le emozioni, quindi ti prego di perdonarmi, perchè so che queste poche scarse righe , non saranno sufficienti per consolarti della perdita.

Sappi che da questo piccolo paese del Midwest ti invio le mie più sincere condoglianze e che ti tengo nei miei pensieri e nelle mie preghiere.
Con il più profondo cordoglio.

Candice W.A.



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IX CAPITOLO



Spesso, in questi ultimi mesi, sospiro malinconicamente rileggendo questa lettera. La piego con cura e la metto via ancora una volta, sapendo che tenendola lontano dagli occhi , comunque non sarà mai lontana dalla mia mente, dalla mia anima , dal mio cuore. Essi mi rimproverano per non permettere a questa semplice pagina di adempiere ad un azione gentile – ogni qualvolta la riprendo con l'intento d'inviarla. Eppure niente e nessuno mi impedirebbe di farla volare come un piccione viaggiatore, e permettere, al di là della saggezza più grande, la sua ricezione da parte del destinatario. No... io l'ho condannata a rimanere chiusa in questo cassetto. A malincuore continua a far compagnia malinconicamente all'altra lettera sua sorella , quella che ho scritto un paio di anni fa.

E tuttavia mi rendo conto che rimproverarmi non servirà a nulla fino a quando non ammetterò sinceramente con me stessa di essere avvinta dalla codardia. La stessa codardia che m'impedisce di leggere il mio diario affidato alla custodia del caro Bert, la medesima codardia che mi fa rammaricare al rifiuto di un gentile invito inviatomi da Eleonor Baker, per ammirarlo recitare nell' Amleto. Si ammetto che ho paura delle mie reazioni, per la possibilità che in una fortuita pagina bianca non possano realizzarsi , i desideri più segreti del mio cuore “... finchè saremo in vita , avremo la possibilità di rivederci …” questo il motivo segreto ricorrente nel mio cuore, in verità da quello scorso giugno ormai “ …... fin quando saremo vivi, continueremo ad amarci...” .

Ho realizzato ed ora comprendo razionalmente , che è molto sciocco da parte mia pensare in modo così convenzionale, il mio pensiero è una dichiarazione gravida di speranza, si, ma una speranza che potrebbe rivelarsi miseramente mal risposta . Nulla può essere così distruttivo per un cuore che ama, ricordare alla mente e all'anima sensibile, come la timorosa tenera mia fede ha ricevuto un colpo mortale, vedendolo in quei momenti scioccanti a Rockstow sapendo perfettamente che ciò non era la scia luminosa che avevo immaginato per lui quando accendendogliela in Scozia, mi raccontava dei suoi sogni....oh quel dolore, quel dolore insondabile , ho paura di quello che mi accadrebbe se dovessi viverlo ancora una volta.

Il coraggio è ciò che ti contraddistingue, è ciò che gli altri ammirano in te …..mi hanno sempre detto in molti. Oh se solo sapessero.....che non ho alcun coraggio al solo semplice pensiero di quella persona!

Sono soltanto riuscita a mantenere una parvenza di vita normale, soddisfatta e felice, perchè ho continuato a ripetermi che il nostro amore è sospeso nel tempo in quell'abbraccio sulle scale a New York , e che niente e nessuno può portarlo via ad eccezione di uno di noi , qualora decidessimo di esercitare seriamente quella limpida e onesta richiesta che ci scambiammo l'uno con l'altro. Se dovessi scoprire che Lui è cambiato, dando reale compimento a quanto ci promettemmo a vicenda quando fummo divisi....io sarei veramente felice per lui, ma qualcosa dentro di me potrebbe morire ed alterarmi per sempre. Un suo semplice sguardo, una sua parola, a confermarmi di aver trovato la felicità altrove , e completamente davvero mi condannerebbe , il passato diventerebbe irrilevante, e la frantumazione definitiva del mio cuore, le cicatrici della mia mente, e la distruzione della mia anima sarebbero irrevocabilmente complete.

Si, io sono una vigliacca. Per i timori che una pioggia incessante, inondandomi, potrebbe lavare via le mie vestigia , quelle che lui più amava in me.


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L'aria fredda e pesante di Dicembre si è posata sotto forma di corazza gelida e ghiacciata , s'incrina e scricchiola rumorosamente sotto il ritmo del mio passo sostenuto, il mio respiro vigoroso si arriccia curiosamente davanti alle mattiniere stratiformi nubi della gelida mattina.

Fin da quando ho cercato di raggiungerlo nel 1914, sono sempre tornata quassù, nell'anniversario della data odierna . Salgo a toccare ancora una volta Papà Albero , nello stesso punto in cui lo ha fatto anche lui, ripercorro i suoi passi sulla neve, per vedere ancora una volta come quel giorno gli apparve da questa altezza la Casa di Pony.

Sorrido a quella scena nella mia mente, mentre mi sembra di sentire già sulle mie labbra, la speciale , calda cioccolata di Suor Maria, che mi riscalderà dopo questa veloce passeggiata sulla collina. La medesima tazza di coccole , cremosa e gustosa, che ha riscaldato anche lui. Sento i miei Spiriti sollevarmi un po' e posso sentire chiaramente la voce di Anthony nella mia mente, dirmi.

" Così come noi, lui ancora ti ama , e di più Candy! Continua a sorridere ed a essere felice …... abbi fiducia , perchè tu sei coraggiosa!"

Si, sono felice …....è vero Anthony , sono sempre stata grata e felice ! Ma voglio esserlo veramente , e tu sai che solo una persona può portarmi a questo stato di beatitudine . Si, io sorrido Anthony …...sorriderò e sarò coraggiosa e non permetterò all'ignoto di farmi vacillare!

Incoraggiata da ciò , rivolgo il mio sguardo ad Est . In questo momento è pomeriggio a Londra. Lo immagino lì, le luci su di lui, come sempre.

"Felice Anno Nuovo , felice 1925 , Terry! Che la tua luce continui a splendere e ad ardere brillantemente , come ho sempre saputo che sarebbe stato"
.....urla la mia voce squillante .

In risposta colano alla brezza, le tonalità argentate dei rami smerlati.

Grazie ad esse, in qualche modo so che non ho bisogno di spedire la lettera, il mio messaggio è stato ricevuto. In ogni modo avessi voluto.

Edited by scacciapensieri - 13/8/2013, 15:49
 
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view post Posted on 19/8/2013, 08:52     +1   -1
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X CAPITOLO



Mercoledì 31 dicembre 1924
Mayfair, Londra


Mi risveglio dal mio sonno inquieto, di solito con un sussulto, il mio cuore dolente eppure la mia anima curiosamente speranzosa . Da settimane ormai sto avendo lo stesso sogno ricorrente, se posso chiamarlo così. E' decisamente diverso da quel tormento cosciente che porto dentro di me durante le ore di veglia. Con la scomparsa di Susanna ho raggiunto un quantum di pace - l'alchimia curiosa di collera e di pietà che ho sentito in quei primi giorni sono un po' migliorati nel corso del tempo. Eppure quel minimo di correttezza che ancora mi governa, mi trattiene dal contattare colei la cui assenza come nessun ' altra si fa sentire da quel giorno del 1915. La conosco abbastanza, per dire che mi ha amato ancor di più proprio per queste mie peculiarità cavalleresche.

Non è la prima volta che ho di questi sogni ricorrenti ....il primo di essi è iniziato non appena sono tornato in Inghilterra , mi vedo come sono ora, e camminando arrivo davanti alla St.Paul School .... i suoi mascheroni gotici a pungolarmi per le mie colpe passate e per le mie inadeguadezze. Per qualche strano motivo con uno strano presentimento varco di nuovo il suo cancello mentre sento gravarmi un'oppressione soffocante - e solo per essere di nuovo di fronte a Suor Gray e a mio padre. "Hai una questione in sospeso, qui Terence!!" mi gridano entrambi, ai quali replico con orgoglio : " Quello che dite è assurdo, io sono Terence Graham, attore acclamato di Broadway ed ora anche nel West End!"

In preda al panico con mio grande orrore li sento avvicinarsi, dimostrandomi che effettivamente ho una questione in sospeso con loro. Per quanto ci provi , non riesco a sfuggire alle loro grinfie e il giogo della penitenza è ciò che devo dare loro in cambio mentre cala su di me la loro compiaciuta soddisfazione. Mi sveglio, con tutti i sensi accelerati, il cuore batte all'impazzata e mi ci vuole un minuto o giù di lì per assicurarmi che è stato solo un sogno.

Il secondo sogno mi è altrettanto inquietante. Mi vedo nel personaggio dell'Amleto , sono in attesa sul lato sinistro del palco per il mio ingresso durante il Primo Atto. Ah ! Il mio impulso è pronto ma i miei piedi non rispondono......è come se fossero stati cementati nel pavimento. Mi prende il panico e vedo e sento il teatro che ha capito la mia mancanza! Il mio corpo è proteso verso il pubblico …. ma i miei comandi sono perduti , i miei compagni di lavoro mi guardano confusi e delusi . "Non sei ancora pronto Graham! " urla giustamente contro di me il regista.

" Quale diavolo di problema hai?" A volte è Robert, a volte è Bridges-Adams , il mio attuale regista all'Apollo, ma la loro tremenda furia e la loro delusione sono identiche " Sei un fottuto fallimento! Farò in modo che tu non abbia più la possibilità di calcare di nuovo il palcoscenico sotto la mia o di chiunque altra direzione!"

"NO, NO! " urlo, preso dal panico, mentre il mio corpo esplode in un freddo sudore, i brividi a realizzarmi la paura che sto per essere condannato di nuovo nella rete di Rockstown per sempre . Mentre echeggia la mia preghiera. "No! Sono pronto!" Con tutte le fibre del mio corpo stressate.

Invece , quest'ultimo sogno è piuttosto nuovo, e mi fa visita da un paio di settimane dopo la morte di Susanna....è molto diverso dagli altri due ricorrenti. E' fatto di immagini e suoni....vedo un orizzonte infinito di azzurro, posso sentire il calore celestiale del sole avvolgermi ....sento il morbido ritmico fragore delle onde....posso respirare l'Oceano, ma non è lo stesso che ho incontrato prima ..... bensì una curiosa alchimia di ananas , canna da zucchero e una fragranza floreale che non è mai stata dentro di me .... e poi nell'acqua vedo l'ondulazione ipnotica dei suoi capelli dal morbido colore del grano che recano con essi profondi intensi raggi di sole …...poi la sua risata, brillante, chiara risata edificante... sento che sto galleggiando con lei , sospeso in queste acque calde e rilassanti, il suo corpo accanto al mio, il suo corpo alla ricerca del mio .... ed io del suo...mi sento cosi beatamente felice, una felicità che non ho mai provato in tutta la mia vita. Non vedo chiaramente il suo viso, ma so che è lei....e vi è una melodia, una melodia che riempie la mia anima ...tanto che la prima volta in cui ho avuto questo sogno sono stato costretto a buttare giù qualche nota con la mia penna .... scrivendo alcune fugaci parole per accompagnare quella melodia alla vita.

Il rumore del mare, calma la mia anima inquieta....
il rumore del mare, mi è roccia per tutta la notte...


Non appena mi sveglio il sogno svanisce in un altra notte, ed ogni volta mi domando.... mi sarà mai permesso di sperimentare nella mia vita cosciente quello che il mio più profondo io, già vive in segreto?


dividersyyy



E' Capodanno oggi, ed è sempre stato un giorno memorabile per me. Sono malinconico e la mia furia di tigre è particolarmente al limite a causa di un sogno che mi ha reso inquieto. Forse mi farebbe bene una passeggiata ....si andrò a fare un giro per i mercatini di Covent Garden.

Anonimamente prendo la linea della metropolitana sulla Picadilly e appena riemergo, il profumo delle castagne arrostite mi attira . Sono felice di pagare i 10 centesimi al venditore ambulante senza contrattare. Il calore contenuto nei loro gusci marroni è benvenuto in questa fredda giornata. Li accolgo godendoli, pensando a Lei , a come il suo insolente nasino possa incresparsi a seguito della mia proposta di tentarla con uno di essi. " No, no grazie! Così che tu possa chiamarmi guance da scoiattolino dopo?" Facendomi deliziosamente il broncio. Ho da ridere in questo , ma mi trattengo dal favorire certi sogni giocosi, perchè non so con certezza qual'è ora la sua vita. Questa è la realtà che da sempre mi ha maledetto e che ancora mi accompagna, così come quella mia stessa sincera volontà che l'espressi su quei gradini di ospedale non appena la liberai dal mio abbraccio.

Cammino tra questo mercatino delle pulci , che periodicamente produce qualche soddisfacente reperto. Qui sono riuscito a scovare la prima edizione del Candido di Voltaire e Lettere in lingua inglese e una Piccola rosa canina di Holbien . Il semplice impegno di scovare è benvenuto alla mia mente in questo pomeriggio. Scorgo un nuovo venditore , finalmente uno che non ho mai visto prima nelle mie precedenti visite. "Ehi capo....ho molti ganci da macellaio qui....! " Mi dice invitandomi a guardare , parlandomi nel suo dialetto londinese. Lo intrattengo con uno dei miei mezzi sorrisi . "Tuo zio Bob oggi non è qui? Ci sei tu? " Gli rispondo con lo stesso dialetto, mentre comincio a visionare quadri dal suo raccoglitore....e sento grande sorpresa nei suoi occhi incavati neri , perchè mi aveva giudicato diversamente. Mi piacciono questi leggeri giochetti con le persone, provo a me stesso le capacità della mia arte.

Sono consapevole che mi sto distraendo senza scopo , non ho una ricerca specifica se non quello di ingannare il tempo, ma insisto nel mio attento ed accurato esame , perchè sento che c'è qualcosa in questo contenitore che potrebbe essere particolarmente interessante per me .

Non riesco a toccarlo con il mio dito , non posso andare oltre una certa distanza , l'attrazione è quasi magnetica , a livello del mio stomaco.

Quindi mi fermo incredulo.

Oh si - forse l'ultima volta che l'ho guardata da questa prospettiva ero sotto la neve turbinante, mentre ora questi oli me la mostrano verdeggiante, campi brillanti di verde , messaggeri della luminosa primavera variopinti di blu e di giallo, ma non può esservi alcun dubbio....è la Sua collina....il pittore ed ora io , guardiamo entrambi verso il basso sulla Sua casa....

"Si tratta di una colorazione perfetta, ragazzo..." Illuminandomi chiaramente, pur sapendo che non sono londinese , ma che posso parlare perfettamente il suo dialetto . " Vale un biglietto da cinque sterline..."

"Prego Bobby Moore, " gli rispondo in accordo alla sua offerta, porgendogli due biglietti da cinque sterline, mentre mi guarda sinceramente incredulo per la mia generosità. Avrei pagato dieci volte quell'importo se me lo avesse chiesto per questa raffigurazione paesaggistica di un piede e mezzo di larghezza e dall'altezza di un paio di piedi , per quel luogo consacrato fotografato nella mia mente ...e che Lei con i suoi ricordi mi aveva aiutato a immaginare .

Slim ....chi sei, e come e perchè hai voluto dipingere tutto ciò?
 
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XI CAPITOLO



28 gennaio 1925
Lambeth, Londra


A prima vista, osservandolo sembra lo stesso camerino dell' Old Vic che è stato mio negli ultimi dodici mesi - ma la clausola di questa mia nuova stagione è piuttosto impegnativa. Ho appena richiesto un pianoforte a mezza coda e il permesso di appendere alla parete la mia opera d'arte preferita. Davvero, non era nei miei piani continuare a interpretare questo ruolo o rimanere a Londra superato il contratto originario..... Non sarebbe stata mia intenzione iniziare un' altro ciclo di lunghi tour. Ma ormai ho fatto pace con quel disagio per il quale nulla mi sembra mai andare nel modo in cui voglio. Come il racconto della mia vita.

No, in realtà , ho accettato questo nuovo contratto solo ed esclusivamente per aspettare il mio tempo, tenendo decoro come so che tutti si aspettano da me, sulla scia della morte di Susanna. Ma è una sfida che aumenta costantemente - è diventato sempre più difficile presentarmi come un Amleto rilevante di cui mi senta completamente soddisfatto. La quantità di energia mentale e fisica che riverso in ogni performance per assicurarmi che non ci siano due interpretazioni uguali, sta diventando sempre più faticoso. Aggiungere a questa identificazione già complessa la mia stessa incapacità di allontanarmi dal mio vero io, è un guanto di sfida - che mi esorta a spingere ulteriormente i limiti della mia arte ancora in divenire. Ma dopo più di mille spettacoli nel corso degli ultimi anni .... uno dopo l'altro in un periodo di tempo così lungo , posso onestamente dire che conosco il personaggio così bene che posso adesso rielaborare questo ruolo solo di fronte al pubblico esigente di New York o Londra. Eppure , una parte di me dice che non posso andare in pensione con il mio Amleto finchè non potrò finalmente vedere la Sua presenza, su quella poltrona centrale, a soli quattro file dal palco. L' unica rimasta vuota su mia ostinata richiesta da quando sono tornato da Rockston. Oh, la stolta stampa sbagliava così come il pubblico , pensando che io mantenessi quella poltrona simbolicamente per Susanna, che su mia personale richiesta invece non ha mai partecipato a nessuna delle mie performance. La loro nozione del mio rispetto, in quella che credevano una casta cavalleria era mal riposta ed indegna di me , ma non rientra nella mia natura segnalare l'errore. La Musa è solo mia, e a nessuno è consentito avvicinarsi ai miei pensieri per Lei.


Arredo questo camerino che mi compiacerà e mi rilasserà grazie al mio bagaglio personale, che farà di questo posto il mio santuario ... il mio comodo divano da lettura, la mia libreria Globe-Wernicke ricca di volumi per i casi da consultare con il mio avvocato e materiali di lettura e quindi un antico armadio georgiano per i miei costumi di scena. Ho accuratamente accarezzato gli avori del pianoforte.... la melodia che ho sentito nella mia mente poche settimane fa continua a risuonare e ancora mi attende per dare pienamente forma alle sue note. Sorrido di me , avevo giurato di non suonare di nuovo dopo quel fatidico giorno .... oh, la Musa mi fa agire mio malgrado , come sempre ..... ed ora non ritengo più dovermi negare il vero pensiero di Lei. Sono i miei stessi confini dubbiosi a tenermi nell'indecisione .... dopo così tanti anni , quale modo migliore per approcciarmi? Quale modo migliore per continuare dall'ultima volta in cui ci siamo visti ? E il dubbio più pressante che a volte mi opprime in una paura paralizzante .... come posso essere sicuro che sia ancora libera o che abbia ancora il desiderio di accogliermi ? Io non sono cambiato e in qualche modo sono sicuro che anche Lei non lo sia, ma sono fin troppo consapevole di come questo possa essere un pensiero stupido e povero nella mia mente ben temprata.


Osservo di nuovo la disposizione finale su queste pareti verde scuro , dove ho appeso accuratamente un paio di raffinate scoperte fatte al mercato delle pulci ..... una xilografia di una Ciotola di frutta in blue di Braque e una rara Melpomene di Klimt fatta in carboncino.

Quindi, tra il mio specchio illuminato e lo scrittoio ,posizionato in modo tale da trovarsi all'interno della mia visuale in ogni momento mentre sono impegnato nella mia trasformazione , appendo il pezzo d'arte più prezioso che possiedo, un dipinto che mi mostra quella Casa dalla prospettiva della mia Musa. Ogni volta che la guardo, mi rivedo lì, una vita fa sotto la neve di quell'inverno .... un giovane uomo , irrazionalmente esuberante , ottimista e stupido. Come mi son dovuto rendere conto dopo, quando tutto è crollato - un Romeo con la Primavera nel cuore .... e la speranza come guida incrollabile.

Ho passato molte notti fantasticando di donarglielo .... a Lei che è la mia Primavera .... con la quale desidero ardentemente poterlo ammirare nella sua interezza, presto ....

Edited by scacciapensieri - 26/8/2013, 13:44
 
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XII CAPITOLO


Mercoledì, 28 Gennaio 1925

THE CHICAGO TRIBUNE


L'AMLETO DI TERENCE GRAHAM CONTINUA AD EMOZIONARE LONDRA

Di Mr. James Agate - Con l'autorizzazione del The Times , dall'edizione del 25 Gennaio 1925



E' passato un anno ormai da quando i teatri di Londra erano prontissimi a licenziare sbrigativamente l'arrivo del mercuriale e misterioso attore attualmente noto come Terence Graham - il medesimo di cui in alcuni circoli ancora ci si rammarica essere il figlio agli antipodi di Richard Grantchester , Duca di Anglia. E questo era ciò che anche il sottoscritto era disposto a fare , turbato nel proprio giudizio , dall' adulazione quasi oscena che precedeva l’attore, sulla ridda del pubblico statunitense apparentemente lacchè - quel pubblico che evidentemente non ne aveva mai abbastanza del suo Principe di Danimarca . Sicuramente, doveva pur esserci una sorta di patetica compiacenza nei confronti di costui che in giovinezza aveva preferito abbandonare il College della Royal St. Paul. Comunque, si deve effettivamente tener conto del piccolo elenco delle sue conquiste teatrali: un ruolo secondario ma importante nel Re Lear come re di Francia nel 1914 e il suo momento come stella nascente in Romeo e Giulietta , un colossale fallimento per Broadway che spinse il leggendario Robert Hathaway a licenziarlo non molto tempo dopo l'inizio della tragedia. Pertanto, Graham fu relegato a quello che sembrò essere il suo vero posto, e cioè un attore di terzo ordine degno solamente di un tendone itinerante. Si, il suo calarsi nel ruolo maschile principale superando le aspettative in quel Romeo del 1915 fu sicuramente dovuto ad un colpo di fortuna di primissimo ordine - come ebbe a dimostrare in quell' unica brillante interpretazione rivelando in seguito , nella medesima performance, una spettacolare caotica confusione. Io stesso predissi, che la nuova, apparente sua consacrazione da parte di quel pubblico di New York dalla memoria corta, era un ennesimo indegno colpo di fortuna e che presto lui sarebbe nuovamente annegato in una ingente quantità di bourbon Jim Beam . E convinto di ciò, in sordina mi unii a quell' ingenuo gruppo di titolari di biglietti per quella prima serata all'Old Vic , alla ricerca di una spiegazione logica per quel periodo così lungo del suo Amleto allo stand teatrale Great White Way - in realtà per un totale di 3 anni. E comunque anche i miei stessi infaticabili colleghi critici di New York avevano dovuto acquistare il biglietto per il vedere il sangue di Graham in quelle prime settimane dall'inizio di quella storica stagione teatrale del 1921. E quando con mio grande orrore anche loro cominciarono a cadere senza freni in Graham, ho cominciato pazientemente ad affinare le mie armi, pronto a rendere lusinga a questo principe senza titolo, sostenuto solamente dall'isteria postatagli da un pubblico reduce della Grande Guerra , il cui dolore irrazionalmente esuberante, ribelle alla distruzione dell ' establishment e del nuovo, non conoscendo appagamento razionale era fin troppo desideroso e pronto ad ungere mediocri eroi di cantina a simboli di adulazione, di palcoscenico e di teatro .


Ma cari lettori , devo essere un critico onesto, degno della vostra considerazione, e devo venire a voi onestamente. Posso ora ammettere appena tornato ancora una volta dalla performance di Graham, la terza a cui ho assistito nel giro di un anno, che inequivocabilmente i superlativi riconoscimenti conferiti finora a Mr. Graham da parte del pubblico e della maggior parte dei critici di entrambe le sponde dell'Atlantico non solo sono ben meritati, ma posso osare affermare che siamo testimoni di colui che le generazioni future chiameranno sicuramente il più grande Amleto......no, il più grande attore shakespeariano.... no, bensì il più grande interprete di tutti i tempi. E io dico che umilia chi con profondo e sincero apprezzamento dichiara che per lui, recitare è gestaltico, una vocazione, e non solo una professione. Una rarità , questo ..... attore, padrone di una tale chiara autodeterminazione con la quale sta ancora affinando il proprio dono, non avendo ancora raggiunto la piena realizzazione del proprio potere.

Rientra nella mia attività di critico lodare ovunque si trovi il bravo, nel giusto grado e misura. In questo caso particolare il bravo non è solo un bravo ...il bravo è grande, mai come questa volta nella vita è grande.


A mio parere, l'impareggiabile arte di Graham risiede nella sua franca, onesta forte capacità di mettersi a nudo dinanzi a tutti i suoi spettatori, e con mia grande sorpresa e piacere , offrendo sfumature e tonalità particolari ogni volta, in modo da non cadere mai in una mera recitazione di versi, quando sale sul palco ogni sera. Questo non è un " Dolce Principe" orribilmente educato a quello stucchevole miscuglio che si appella a vittoriane memorie represse, noncurante degli Edoardiani che altri agendo precedentemente ci hanno propinato , no, questo principe è intelligente, sensuale, una bestia dal temperamento pericoloso dei più alto ordine, è una tigre imprevedibile, virile e potente che spiazza con una carica di energia e un tale carisma appassionato che sembra volutamente braccare , predare e nutrirsi del pubblico senza che questo intuisca la battuta d'entrata.

L'attenzione del pubblico è subito inchiodata quando apre con : " Un po’ più nipote e meno che figlio…" con tutta la sua ricca, colta voce , strutturata e profonda - che morde impenitente e impietosamente , nel suo sferzante sarcasmo. Graham ti si rivolge personalmente come se Amleto fosse il tuo migliore amico , e lui ti permette di sperimentare sulla tua pelle tutto il suo dolore, tutti i suoi peccati , tutte le sue croci e crisi esistenziali. Non vi è alcun artifizio pretenzioso o abbellimento nel suo linguaggio, dal momento in cui la storia si sviluppa, l'impeccabile inglese di Graham è chiaro e accessibile a tutti. Il suo Amleto è indefettibilmente umano : egli è come te e me, un uomo nato principe , ma intrappolato ugualmente dal mortale, mondo crudele . Quando chiude con " il resto è silenzio" la sua voce lascia trasparire chiaramente che ha dato tutto se stesso per te, e tu osi porti le medesime domande che lui ha reclamato a se stesso e alla vita in tutta la durata del dramma.


Tale performance, così viva nel suo vigore emozionante e geniale , è chiaramente pensata da Graham, e il bello è che ogni singola parte di se stesso è utilizzata per trasformarsi in Amleto : non vi è dubbio che Graham è il più avvenente degli uomini e che da solo vale il prezzo del biglietto per vederlo dal vivo. Il suo corpo è alto, ben proporzionato, Rodin stesso non sarebbe riuscito a trovare un esempio più perfetto di bellezza mascolina. Graham è elegante e nobile nel portamento, atleticamente slanciato e potentemente felino nei movimenti se necessario, e non lascia dubbi sul fatto che sarebbe davvero potuto essere nella vita reale un Principe di Danimarca o di Inghilterra dal momento che la sua linea di sangue inglese è ricca di blu , recentemente rinominata dai Windsor . La sua voce non cessa mai di farmi chiedere , se è da lui sfruttata pienamente per lo strumento che è. Una voce capace di sedurre le donne con una sola vocale , una voce che gli uomini vorrebbero fosse il loro comando , una voce capace di dividere il vostro cuore , una voce capace di lenire un'anima tormentata, una voce che potrebbe risvegliare e infiammare un esercito a una vittoria improbabile .... una voce che per sempre gli porrà dubbi e domande , una voce in grado di infliggere a se stesso la più crudele delle ferite. Dal sussurro al ruggito, dalla prima fila al posto più lontano del teatro , indubbiamente è l'eco della voce di Graham che colpisce la vostra memoria , al punto che il solo suo ricordo è in grado di suscitare una risposta fisica in voi, ancora dopo giorni, settimane ed anni.

Eppure, quest'uomo che lascia tutto se stesso sul palcoscenico , è esasperatamente silenzioso al di fuori di esso. La sua spinosità con la stampa è ben nota, e benchè i giornalisti vengano boicottati, io sono contento di ciò. Sono contento che non si presti alla pubblicità del sarto o del dentifricio che usa, o che cianci e indulgi di sè attraverso orribili notizie di gossip. No, tutto quello che c'è da sapere su quest'uomo è lì, sotto la luce splendente che lo illumina e lo fa riflettere a noi facendosi ammirare. Ed io lo ringrazio di questo.

Finalmente capisco il motivo delle lunghe repliche di questo Amleto.

Si, Terrence Graham, figlio di Grantchester , il tuo Amleto è il più vicino alla creatura di Shakespeare più di qualsiasi altro che io abbia mai visto. Hai gettato il massimo valore raggiunto nel Pantheon della recitazione di qualsiasi genere e con qualsiasi mezzo , che ti garantisce che chiunque voglia essere considerato al tuo livello dovrà dimostrarlo per parecchio tempo nelle stagioni e negli anni a venire.

Ma ciò che mi fa più riflettere, è che io sono estremamente convinto che la tua migliore performance si trovi ancora lì fuori, in paziente attesa, per noi che ti contempleremo apprezzandoti con timore reverenziale negli anni a venire.

Impazientemente pregusto quel momento.

R/Agate

Edited by scacciapensieri - 7/9/2013, 16:38
 
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view post Posted on 8/9/2013, 07:36     +1   +1   -1
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XIII CAPITOLO



"Parola mia, Mr. Agate era davvero in ottima forma, scrivendo questa recensione .... " osservò Miss Pony, ripiegando verso il basso la pagina del Chicago Tribune che aveva appena letto ad alta voce. " Oserei dire che non solo è una recensione entusiasta , ma è anche la recensione più dettagliata che io abbia mai letto scritta da lui! " Continuò a dire, bevendo in segno di apprezzamento dalla propria tazza un sorso della sua camomilla al miele.

"Infatti!" Suor Maria conveniva. " Ti ricordi come ha distrutto la povera Sarah Bernhardt solo pochi anni fa, in una delle sue ultime performance? " Mentre i ferri da maglia benedettini continuavano a scattare nelle proprie mani , senza perdere un punto.


"Di solito preferisce essere piuttosto feroce nelle proprie critiche anzichè sostenere, per tirarsi su di morale dopo questa recensione, avrà sicuramente tirato un pugno a Mary Pickford il volto del sapone Lux ...." mormorò Candice, con i profondi smeraldi lucidi di commozione. "Sono grata per queste sue eloquenti parole..... E' stato come essere lì, e resterà per sempre dentro di me ...." Il ciocco nel camino scoppiettò allegramente mentre lei con sguardo sognante si alzava dirigendosi verso la finestra. Scostò la tenda guardando fuori a quel raggio di luna piena che esaltava il luccichio della neve fresca appena caduta in quella serata.

"Apettate un secondo!?" Mimi sudava sventolandosi velocemente con la pagina delle parole crociate del Tribune che aveva messo da parte mentre ascoltava leggere Miss Pony in quella serata di lettura. " Riesco a malapena a mantenere il mio equilibrio mentale , ascoltando tutte queste descrizioni virili su di lui ... ma , ditemi , è davvero cosi ?"

"Beh , sicuramente è maturato molto da quando l'abbiamo visto l'ultima volta , Mimi cara.... E comunque anche da giovane , era proprio come Mr. Agate lo descrive....." Le confermò Miss Pony con caldo orgoglio materno.

Quindi le tre donne, rivolsero la loro attenzione alla giovane bionda che incantata e persa nei propri pensieri, guardava ancora la luna, il cui bagliore riflesso nei suoi occhi la conduceva lontano. Se un ritrattista fosse stato presente, si sarebbe immediatamente messo al lavoro per catturare l'immagine eterea e rapita di quella giovane Musa.

Le parole di James Agate le avevano scatenato una marea di ricordi e Candice crogiolava in essi, sia in quelli dolci che in quelli amari. Una curiosa carica l'aveva attraversata ricordando il suono della voce di Terence , era estremamente felice che il famoso critico avesse ammesso la sua potenza, riconoscendola simmetricamente seducente alla sua anima di Tigre. "E' il tuo compleanno oggi ...." ricordò a se stessa sorridendogli fatalmente " .... sei un uomo ora, ma io ti ho conosciuto e ti ricordo esattamente come Agate ti ha descritto .... esattamente come ancora ti am....."

Il telefono in salotto squillò rudemente , infrangendo lo scintillante incantesimo che era calato su di loro. Tutte si voltarono verso quel suono, e Mimi si alzò a rispondere.

" Salve, buona sera!!! Oh, signor Andrew ! Si, si ...Miss Pony come ogni sera ci sta leggendo il Tribune ... oh si certo .... è proprio qui..." Mimi coprendo il ricevitore fece cenno a Candice . " E' il signor Andrew ti desidera ..."

Candice si avvicinò ringraziandola nel prenderle il ricevitore tra le mani. Le telefonate di Albert a quell'ora tardiva non erano inaspettate, ma erano comunque insolite. "Ciao Bert, buonasera!" Trasmettendogli la propria allegria via telefono, era sempre felice di sentirlo.

"Piccola...." la sua voce rotta. Fu sufficiente ciò perchè tutti i sensi di Candice cadessero in bilico - prima ancora che lui spiegasse, lei capì che era successo qualcosa di grave!

"Piccola .... Ho bisogno di te ...."

Edited by scacciapensieri - 17/12/2013, 21:46
 
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view post Posted on 11/9/2013, 08:30     +1   -1
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CAPITOLO XIV



Con rilevante perizia Candice prese subito atto degli scarni segni vitali della matriarca del clan, non appena il Dr.Martin iniziò la propria visita, facendo attenzione a non turbare oltre il dovuto la paziente. Nello stato in cui l'avevano trovata, non potevano sperare alcunchè, la sentenza sarebbe stata stringente, la diagnosi sarebbe arrivata dalla loro esperienza e dalla storia medica di quella donna vittima di un forte ictus.

"La pressione sanguigna è superiore a 160 dottore, 220. " Disse Candy leggendo e slacciando il polsino - lettore, allontanando dalle proprie orecchie lo stetoscopio , e cercando di nascondere la propria preoccupazione accademica ad Albert - solitamente dopo un ictus, la pressione del sangue sarebbe dovuta abbassarsi, ma in quel caso era ancora alta. Doveva essere stata ancora più alta quando la crisi aveva avuto inizio ..... - pensò tristemente , cosciente che quei preziosi minuti ormai trascorsi , avevano tratteggiato irrevocabilmente l'evolversi negativa della malattia.

"Leonard è raggiungibile in Florida? " Chiese il dottor Martin. Da tempo direttore sanitario del Santa Joanna in cui Elroy era in cura, il Dr. Leonard Kries era attualmente impegnato in una conferenza annuale medica. Tali conferenze rivestivano particolare importanza per la professionalità dei medici e degli infermieri , per conoscere i nuovi progressi fatti nella ricerca, tenendosi al passo con gli studi tecnici ed impegnandosi inoltre nello scambio reciproco di esperienze ed informazioni. Ad una simile conferenza, qualche anno prima a New York, il Dr. Martin aveva condiviso con i suoi colleghi il proprio successo di cura nel trattamento dell'amnesia di Albert.

"Solo saltuariamente ...." gli rispose atono il rampollo degli Andrew ." Abbiamo provveduto a lasciare un messaggio tramite telegramma alla reception del suo Hotel , così come mi ha consigliato di fare mio cognato ..... I Legan mi hanno riferito che non sono in grado di raggiungere il Dr. Leonard prima di mezzogiorno di domani , e sono partiti circa un'ora fa con un viaggio della Seminole Express....."

"E quanta nitroglicerina sublinguale , le avete somministrato? " Il Dr.Martin ne voleva conferma. Aveva già chiaramente capito che la crisi aveva avuto inizio molto probabilmente con un angina pectoris, la cui progressività aveva scaturito un attacco di cuore che in tutta probabilità aveva liberato il coagulo di sangue provocando l'ictus.

"La dose raccomandata dal Dr. Leonard ... ma ho paura che sia trascorso troppo tempo dal momento dell'insorgenza del primo sintomo ....." rispose Albert sospirando, cosciente di essere arrivato troppo tardi. Era giunto come tutte le sere nella stanza della zia per il loro rituale sorso di Scotch prima di coricarsi, trovandola accasciata sul pavimento in posizione fetale.

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Albert chiuse la porta del suo studio, notando come il dottor Martin ancora si guardasse intorno per assicurarsi che fossero soli. Il miliardario anche se teso gli sorrise rassicurandolo " Siamo completamente soli, Winslow, non preoccuparti. Considerata l'ora notturna la servitù non è conoscenza di quanto accaduto e George è ancora impegnato a programmare i miei appuntamenti ....." Quindi fermandosi davanti al medico , cercò di raccogliere faticosamente del coraggio per chiedergli tristemente. " Dunque, è prossima ...è così?"


Winslow Martin annuì. " Faremo del nostro meglio, vecchio amico mio, ma è molto probabile che nelle prossime 12 ore possa verificarsi un altro attacco .... la sua salute e l'età purtroppo non fanno ben sperare, e purtroppo questi gravi attacchi cardiaci per la medicina sono ancora da approfondire e capire. E così voglio essere onesto, devi essere pronto al peggio, ma ripeto cercheremo di fare del nostro meglio .... l'infermiera White ed io ci faremo carico di rendere il tutto meno doloroso possibile .... farò quello che posso, e sono sicuro che se Leonard fosse stato qui avrebbe detto la stessa cosa ..... "

" Non ho alcun dubbio sul fatto che anche lui sarebbe arrivato alla medesima conclusione .... ho capito ....grazie" L'alta e bionda figura leonina annuì, una parte di lui, incredula nel vedere come velocemente tutto stesse crollando. "Vorrei essere utile per la veglia .... " asserì Albert, grato al dottor Martin , per pensare che anche se incoscienti i malati potevano ancora capire quello che si diceva intorno a loro. Infatti quella conversazione che era appena avvenuta sarebbe stata troppo delicata se fatta in presenza di sua zia.


"Va bene .... allora ci divideremo ....io farò questo turno di notte, mentre tu e Candice inizierete domani mattina dalle 06:00 a mezzogiorno....." Poi il Dr. Martin poggiando la propria mano sulla spalla di colui che un tempo era stato il suo unico paziente, disse : " Ti sarà necessario il riposo e il sostegno di Candice nelle prossime 24 ore ... hai fatto tutto il possibile per tua zia, ora dobbiamo fare in modo che le cose avvengano serenamente e per quanto possibile senza dolore ...."

Albert dissimulò il proprio trasalimento in un pallido sorriso. " Serenamente e senza dolore ..... due cose per le quali Sarah e la sua famiglia non sono famose ..." ebbe a confessare all'uomo che lo aveva reso di nuovo sano.....

Edited by scacciapensieri - 11/9/2013, 09:50
 
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