"Tra le basse e delicate collinette a sud del lago Michigan..."
Immagini di colline e alberi secolari innevati; una neve che scende silenziosa e felpata su un paesaggio dal biancore quasi onirico; una casa, in fondo ad un pendio, che potrebbe sembrare una scuola o forse una chiesa; una musica delicata e flautata che ci culla dolcemente e una voce fuori campo, che ben presto impareremo ad aspettare ogni pomeriggio con trepidazione, insieme all’immancabile jingle che per 115 volte accompagnerà i titoli delle puntate...
E’ il 1982 e per me, come per migliaia di altre bambine come me, è l’inizio di un viaggio memorabile che continua ancora oggi, alla scoperta e alla riscoperta di questa storia meravigliosa, che conosciamo a memoria ma che ogni volta riguardiamo con occhi nuovi e diversi; capace di svelarci un dettaglio mai notato prima e una prospettiva differente, ancora a distanza di trentuno anni dalla prima volta che abbiamo sentito quella musica e quella voce…
E (…...possibile?) una storia capace ancora di farci scoprire qualcosa di noi attraverso le vicende che racconta, sempre uguali a sè stesse eppure sempre diverse a 6, 16, 26, 36 o 90 anni.
Sebbene alcune abbiano seguito la giusta sequenza, e siano giunte all’anime dopo aver letto il manga da cui è tratto, credo che la stragrande maggioranza di noi sia arrivata ad amare questa storia attraverso le immagini dell’anime, che hanno segnato indelebilmente la nostra infanzia (e, in casi particolarmente cronici come il mio, anche l’età adulta e, in futuro, probabilmente la vecchiaia…).
Ad esempio, tra i flash dei miei primi anni di vita, rivedo nitidamente me nel salotto di casa di mia nonna, ipnotizzata per la prima di infinite volte davanti alla scena del bacio tra Candy e Terence, una musica di arpa in sottofondo e un terribile imbarazzo di bambina che posso rievocare ancora oggi con chiarezza.
L’anime è stato, insomma, per me l’origine di tutto e quando ho riflettuto su quale potesse essere un adeguato regalo che potevo fare al nostro forum per il suo nono compleanno, ho subito provato il desiderio di rendergli il giusto tributo per avere avvicinato me, e tante altre come me, a questa storia; nonché, a distanza di decenni e per fili invisibili e inesplicabili, l’una alle altre.
Ne ho parlato con Esther, che si è subito dimostrata entusiasta dell’idea, e, grazie al suo appoggio (per la quale non la ringrazierò mai abbastanza, data la follia del progetto) e alla mia pazzia, inizio oggi con voi questo viaggio.
In questa sezione, che ho l’onore di inaugurare oggi, vorrei ripercorrere assieme a voi, come tappe di un viaggio corale, le 115 puntate dell’anime, una per volta attraverso le immagini e un riassunto della trama (ovviamente… a modo mio
) nonché tutte le curiosità che mi/ci verrà in mente di condividere di volta in volta.
Sperando che tante come me avranno voglia di ricominciare ancora una volta a sognare attraverso questi 115 frammenti della nostra vita.
Pronte?
Via, ri-cominciamo il nostro viaggio da dove tutto inizia e finisce: la casa di Pony!
BUON COMPLEANNO CANDY CANDY FORUM!!!!!!
“Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo”
Lao Tsu.
EPISODIO 1°: IL COMPLEANNO DI CANDY:La storia ha inizio in una gelida serata invernale presso l'orfanotrofio "Casa di Pony", dove un eterogeneo gruppo di bambini di tutte le età, sotto l'attenta supervisione delle loro due "mamme", la pacioccona Miss Pony e la perentoria Suor Maria, è impegnato nelle chiassose operazioni della cena. Uno di loro, il piccolo Tom, sembra, però, più attratto da qualcosa all'esterno che dalla propria minestra e cerca in tutti i modi di attirare l'attenzione delle due adulte verso la finestra. Dopo che Tom ha rovesciato litri di zuppa sul tavolo e rotto un paio di piatti, finalmente Miss Pony ha un’illuminazione e capisce cosa il bimbo stia cercando di comunicare loro; aguzzando l'udito, sente un pianto proveniente dall'esterno.
Le due donne si precipitano quindi fuori sotto la tormenta e, attraverso il velo costituito da una fitta nevicata, riescono a scorgere una culla abbandonata davanti alla soglia dell’orfanotrofio. È una bimba bruna (che, come i più acuti osservatori non mancheranno di notare, a pochi giorni di vita ha già una chioma che farebbe invidia a Jean Louis David) di cui una lettera svela il nome: Annie. Chi l’ha abbandonata non può prendersene cura e chiede alle due buone donne di farlo al suo posto
I ritrovamenti non sono finiti: proprio quando le donne stanno per riportare la piccola Annie al calduccio, Suor Maria è attratta dal suono di un altro pianto e, mentre noi ciominciamo a chiederci con stupore se per caso quella impervia collina spazzata dalla neve non sia più affollata della Fifth Avenue di Manhattan alle cinque del pomeriggio, sotto il grande albero di fronte alla casa viene rinvenuta un'altra bambina che frigna, in attesa di essere salvata dal gelo. A differenza di Annie, la piccola ha una testolina di folti capelli biondi come il grano e, non appena Suor Maria la prende in braccio, sfoggia un dolcissimo e meraviglioso sorriso.
Stavolta niente lettera e niente identità per la bionda trovatella che quindi (e c'è di che andare in psicoanalisi per anni…) si ritrova affibbiato il nome della sua bambola: Candy!
E così, con Tom nuovo eroe della giornata e le due bimbe sane e salve in due ceste davanti al camino, ha fine questa intensa giornata... che si conclude però con un esilarante siparietto, allorché Tom decide di andare a disturbare la piccola Annie rubandole il ciuccio e per tutta risposta Candy gli lancia il biberon in testa! I tre bambini vengono trovati in lacrime dalle due mamme e nessuno svelerà mai cosa sia accaduto in quella stanza, soprattutto perché nessuno potrebbe credere a tale forza bruta da parte di una bambina di pochi giorni! Non ricordo se a sei anni la cosa mi sembrò verosimile.. ma di sicuro mi fece ridere a crepapelle!
Passano sei anni e noi impariamo ad amare il clima di spensierata felicità che si respira alla Casa di Pony (e quindi a capire perché Candy resterà per sempre legata visceralmente a quei luoghi) e seguiamo Candy, Annie e Tom nella loro crescita.
Ci vengono mostrate alcune scene della loro infanzia, utili a capire le personalità, già piuttosto delineate, dei tre bimbi. Se Annie è una timida bimbetta, educata e rispettosa delle regole e molto studiosa, Tom fa il gradasso e il capobanda con i bambini della casa di Pony, (ma in fondo è legato alle amiche da profondo affetto) anche se finisce sempre con il prenderle da Candy.
Tra l’altro, ritroviamo quest’ultima, dopo soli 5 minuti di puntata, prontamente acconciata con le stesse inamovibili codine con cui attraverserà tutte le vicende tristi e belle della sua vita.. Al momento, almeno, sono coerenti con la sua età...
Candy si dimostra fin dall'inizio la vera leader del gruppo, dotata di carismatica personalità già a sei anni, impavida e iper-cinetica arrampicatrice sugli alberi (a mani nude e sempre rigorosamente senza appigli, da fare invidia a Spider Man) e capace di lanciare il lazo con precisione tale da fare invidia a qualsiasi ranchero del midwest...
Epocale nel nostro immaginario resterà la sua trovata di legare le zampette di un gruppo di anatroccoli alla mamma anatra, volendo così impedire loro di perdersi e di restare orfani come lei... Fin da questi primi fotogrammi viene così in luce quello che sarà uno dei tratti fondamentali della personalità della protagonista per tutta la storia: la sua inguaribile generosità e altruismo...
Nonostante caratteri così diversi, Candy e Annie crescono legate da una vera amicizia, tanto solida e forte da far temere a Miss Pony e Suor Maria il giorno in cui saranno adottate e dovranno separarsi...
Il tempo vola veloce e, quando i tre bambini hanno 10 anni, Tom viene adottato da un ricco fattore della zona, il signor Steve... Questo evento comincerà a scardinare gli equilibri sereni della piccola comunità: Annie inizierà a mostrare qualche crepa nella sua volontà di restare per sempre alla casa di Pony insieme a Candy, un po' invidiosa della famiglia che l'amico ha appena trovato. Candy, invece, pur soffrendo per la perdita del compagno di tante marachelle, resta con caparbietà aggrappata alla casa di Pony e ad Annie come all'unico luogo al quale senta e voglia appartenere.
Ma il giorno in cui, infine, Tom lascia la casa di Pony insieme al manesco ma buon Sig. Steve, Candy e Annie affrontano la prima dolorosa separazione delle loro giovani vite da qualcuno a cui vogliono davvero bene: il "fratello" che, scoprono adesso mentre Tom si allontana col suo nuovo papà, le ha salvate attirando l’attenzione di Miss Pony e suor Maria la notte in cui sono state trovate.
Mentre Tom si allontana dalla loro vista insieme ad un pezzo così importante della loro infanzia, le due amiche cercano istintivamente e inevitabilmente conforto l'una nell'abbraccio dell'altra.
N.B.
Una delle più grandi differenze tra manga e anime (davvero difficilmente spiegabile) è il fatto che la scena del ritrovamento delle due bambine (che nella storia originale avviene in maggio) nell’anime viene ambientato in inverno, sotto una tormenta di neve.
Tale “licenza”, che non si capisce quale valore aggiunto debba portare alla storia secondo gli sceneggiatori della TOEI, creerà non pochi problemi e incongruenze, ogni volta che nel prosieguo della storia ci saranno scene (anche di una certa importanza…) legate al compleanno di Candy, sempre successivamente fatto cadere in maggio.
Ne riparleremo….
Inoltre, fin da questi primi fotogrammi facciamo la conoscenza del piccolo Clean, il procione lavatore di Annie, che avrà un ruolo da protagonista per tutta la storia e che è un’assoluta invenzione degli animatori, non essendovene traccia nell’opera originale.
P.S. Spero che avrete voglia di rivederlo insieme a me, ma, a chi proprio non resiste, ricordo che sul CCF Channel di youtube trovate la playlist completa di tutte le puntate.
http://m.youtube.com/playlist?list=PLYMUZm...3GYd20uAdxQiEJgEdited by cerchi di fuoco - 6/12/2013, 14:40