Candy Candy

La collina di Pony sarà sempre lì ...

« Older   Newer »
  Share  
icon12  view post Posted on 25/2/2020, 13:05     +6   +1   -1
Avatar

Group:
Fan
Posts:
4,808
Location:
ROMA

Status:


Presentazione dell'autrice Papirous:



Un saluto a tutte le amiche innamorate della storia tra Candy e Terence!

Finalmente ho iniziato a tradurre in inglese dal greco la mia lingua madre, la mia prima grande storia. Spero e mi auguro di riuscire a fare un buon lavoro, se non perfetto almeno decente.
Un piccolo riassunto della mia fic.

Ho iniziato a scrivere questa storia circa due anni fa. Stavo trascorrendo un estate piuttosto solitaria insieme a mia figlia, poichè mio marito era lontano da casa , dovendo lavorare fuori per cinque mesi. Durante un fine settimana, sono tornata a guardare insieme a mia figlia l'intero cartone animato e devo dire che i miei occhi di adulta hanno visto cose molto diverse. Il mio parere non era cambiato su nulla, ma ho giudicato il tutto in maniera più seria. Più realistica. In particolare un'immagine è rimasta ferma nella mia mente , Terry e Candy in Scozia, quando lui le parla di quando un giorno saranno anziani mentre apparivano piccole immagini dei loro volti invecchiati . La mia storia inizia da qui. Quella stessa sera nella mia mente , come un sogno mi apparve l'ultimo capitolo della mia storia. Era un demone nella mia testa! E decisi che dovevo scriverla.

Il mio obiettivo e desiderio a parte tutto quello che sentivo, era quello di scrivere una storia realistica . E non perchè la storia di Candy non fosse realistica , ma volevo dimostrare che la vita reale è attraversata da gioia, tristezza, segreti, rivelazioni e scelte; nella lunga vita di una persona molte cose possono cambiare, ma a mio modesto parere una cosa non potrà mai cambiare. Il vero amore. Se esiste e si è avverato , non potrà mai morire o mutare. Potrebbe per un breve periodo andare in coma , ma anche risorgere in tutta la sua gloria.
La mia ff subisce influenze dall'anime, dal manga , da Final Story, ma anche dalle novelle della Mizuki. Subirà anche la grande influenza della mia bisnonna, e alcune storie di vita reale. Ho creato nuovi personaggi, ma non tanti da confondere. Ho cercato di stare dentro di loro, e in alcuni casi ho dovuto far loro visita , ma ho avuto le mie ragioni ( capirete durante la lettura).

Il momento attuale della storia è intorno al 1960 , con dei flash back ( a volte piccoli paragrafi o frasi) risalenti al 1920 fino al 1930.

Spero che la mia storia possa piacervi e voglio ringraziare tutte voi ragazze che mi avete incoraggiato a iniziare la traduzione e anche le mie care amiche del forum greco TGF ( Forum greco di Terry) che mi sono sempre state vicine tanto da far giungere al primo posto la mia ff.

Grazie per ospire e leggere la mia storia , vi auguro buon divertimento.

Papirous








La collina di Pony sarà sempre lì...


Traduzione di Scacciapensieri






L'incantesimo



Lei era in ritardo. Lei era davvero in ritardo.

Pensava Lucy aprendo frettolosamente le pesanti tende di velluto, all'interno del vecchio palazzo. Volava come una piccola ape da una stanza all'altra tirando tende e spalancando persiane. L'ultima cosa di cui in quel momento aveva bisogno , era di essere sgridata dalla governante della residenza. Sembrava che ai suoi piedi fossero spuntate le ali mentre i suoi diciannove anni la spingevano a lavorare con zelo e perseveranza.

Da otto mesi lavorava per questa enorme dimora, una casa quasi sempre vuota. Quando vide l'annuncio sulla strada che la conduceva all'università, non esitò nemmeno un minuto; era il lavoro ideale per integrare la sua iscrizione universitaria. Lei era sempre stata ben disposta e laboriosa, aveva un grande difetto però, era quasi sempre in ritardo ogni volta che doveva essere puntuale.
Era una sognatrice. Quasi sempre c'era qualcosa che attirava la sua attenzione - un passante in strada o le nuvole che passeggiavano in cielo - e di conseguenza era sempre distratta.

Anche oggi era accaduta la stessa cosa. " Che strano!" Pensò. " Ogni giorno attraverso questo giardino delle rose ma oggi mi appare diverso. " Forse perchè siamo in maggio e tutti i fiori del giardino sono in piena fioritura.“ Il loro profumo stordiva chi stazionava tra di essi per più di cinque minuti, ma oggi Lucy non riusciva ad allontanarsi da loro.
Già in precedenza, aveva ammirato tante volte tutte quelle bellissime rose, ma oggi , quei petali bianchi stavano agendo su di lei un incantesimo. La chiamavano da lontano ... e lei come ipnotizzata , avvicinandosi ad essi ne veniva trasportata .... magicamente , quelle rose le parlavano, di ricordi e storie sussurrate che lei non conosceva, ma che poteva sentire nel profondo del cuore ... Lucy ... stava sentendo il suo nome? ... Lucy ...

"Lucy!"

Svegliatasi bruscamente , Lucy si alzò di scatto vedendo la governante della villa in piedi alle sue spalle , con le mani ferme sulla vita, con aria infastidita.

"Lucy ragazza mia, perchè sei sempre in ritardo? " Lei non riuscì a rispondere, e comunque la governante in maniera frettolosa ed infastidita continuò a dirle. " Lo sai che giorno è oggi ?! Oggi la signora torna e tutto deve essere in perfetto ordine. Domani anche il resto della famiglia arriverà. Dovresti già aver finito di riordinare le camere e trovarti ora in cucina ad aiutare il cuoco, che brontola dall'alba. " Detto ciò, lasciò la stanza. "Lei non è così" pensò Lucy. " Troppo formale e ... vecchio stampo! " Scivolando in una leggera risata.

Qui è la mia casa



"Ah ! I giovani d' oggi ... "
Ebbe a riflettere Dorothy mentre controllava attentamente tutte le stanze, una per una. In tutta la residenza, solo due camere non venivano quasi mai aperte. Naturalmente da quel momento tutto sarebbe stato diverso. Inevitabilmente entro la fine del mese sarebbero state riaperte, per rimuovere mobili ed effetti personali rimasti chiusi per tanti anni. La dimora stava cambiando proprietario.

Era triste perchè anche lei avrebbe dovuto abbandonare quella dimora; dopotutto era stata la sua casa. Era una giovane ragazza, dalle vivaci trecce castane , quando l'avevano spedita a Lakewood come domestica e tanti anni erano passati da allora ...

Non avrebbe voluto lasciare quella casa ... nemmeno quando un tempo, la signora le aveva chiesto di accompagnarla in Inghilterra. Non come cameriera, nemmeno come governante, bensì come amica.


"Qui è la mia casa " le aveva risposto timidamente mentre la signora sorridendole come al solito, e abbracciandola con occhi umidi di lacrime le mormorava . " Lakewood sarà sempre la tua casa".



E fu così, davvero così.



Un' anziana signora



Poco dopo mezzogiorno, la grande auto di lusso entrò nel cortile della residenza Andrew. Il giovane autista si fermò davanti l'ingresso del palazzo e senza perdere tempo, scese ad aprire la portiera del passeggero. Offrì gentilmente la sua mano alla vecchia signora perchè uscisse dal veicolo e lei accettò con un sorriso, seppure a malincuore.

"Che donna strana! " Pensò. Accompagnandola sino alla scala principale del palazzo. " Sembra che lei non voglia il mio aiuto , ma poi mi sorride con i suoi grandi profondi gentili occhi verdi ... che parlano da soli! "

" Signora Candy!" Esclamò Dorothy facendole un leggero inchino , come la propria età le permetteva.

"Dorothy!" Musicò Candy aprendo le braccia alla propria amica. " Per quanti anni ancora, continuerai a chiamarmi signora Candy, Dorothy? " Le domandò con tono irritato.

" Per tutti gli anni che saranno ancora necessari e finchè il personale sarà presente ... " le sussurrò scherzosamente guardando di sbieco il giovane autista.

Candy prendendola a braccetto cominciò a salire le scale con lei, ridacchiando insieme come due scolarette.

Il salone estivo



Con l'avanzare dei minuti mentre camminava in quella dimora, i ricordi cominciarono a sopraffarla ... " Candy sei una sciocca! Ancora non sei arrivata e già cominci ad immalinconirti !" Pensò tra sé trattenendo a stento una lacrima.

"Mia cara Dorothy ! Quanto mi sei mancata!"

" Perchè non sei voluta venire con me in Inghilterra?...Ho trascorso tanto tempo da sola ... per lunghi periodi da un luogo all'altro ... e nonostante io sia una vecchia signora , continuo ancora a girare il mondo!” Pensò Candy , rammaricandosi.

“Anche tu mia sei mancata Candy! Come stai? Va tutto bene ?"

" Si ! Molto bene direi! Ed anche tu ! Non credo ci siano problemi con la casa ... davvero , è splendidamente mantenuta !" Disse Candy ammirando le splendide decorazioni all'ingresso!

" Oh! La responsabile delle decorazioni è la signora Annie! Il supervisore, è lei!"

"Annie è qui?" Domandò Candy malinconicamente.

" Fino a ieri pomeriggio si, poi è tornata a Chicago. Ma tornerà domani con Mr. Archie."

"La mia dolce, buona amica Annie" , riflettè Candy " ... ha sempre voluto prendersi cura di me ."

E quella era la verità.

In tutti quegli anni Annie aveva fatto tutto il possibile per mantenere fede alla promessa fatta a se stessa - dopo il ritorno di Candy da New York - lei non l'avrebbe mai più abbandonata , ma l'avrebbe aiutata a guarire le proprie ferite , e sarebbe sempre restata con lei, offrendole tutto quello che avrebbe potuto.

"Il tè si raffredda, Candy!” Sentì dirsi , perchè se ne servissero presso il salone d'estate.

"Il salone d'estate!" Il cuore di Candy svolazzò. " Oh! Che bello!" Quanto amava quella stanza! Era l'unica stanza di tutta la residenza , decorata personalmente dalla madre di Anthony. Rosemary . " Mio caro Anthony ..."

Gli arazzi alle pareti, i cui toni pastello del pesca e del blu, avvolgevano il salone da un angolo all'altro, immergevano l'ospite in un mare sognante di nuvole e mobili bianchi, eleganti seppur semplicissimi, che regalavano alla stanza un calore ed un' intimità unica. Fiori appena sbocciati riempivano magnifici vasi di porcellana intorno al salotto, ed eteree bianche tende danzavano allegramente davanti alle enormi persiane aperte accogliendo la calda luce del sole ...." Quanto tempo nei pomeriggi di estate abbiamo trascorso in questa stanza ...e quanti ancora ne avremmo trascorsi se ..." Pensava sognando, e accettando quella tazza di tè che Dorothy le stava porgendo.
"Candy ...?"

"Hmm ..."

“ C’è forse più zucchero nel tè?"

" E ... eh? No Dorothy, è come lo prendo sempre, molto buono, grazie!" Disse Candy tornando al presente. " Anche se in questo momento non direi di no, se mangiassi qualcosa ... ho una fame da lupo!"

"Mrs. Candy! " Esclamò Dorothy scioccata.

" Perchè? Non è colpa mia se sugli aerei il cibo è orribile ! Uno schifo!" Toccandosi il naso!

"Ho ordinato al cuoco di preparare la tua torta al limone preferita, Candy".

" Mmm! Yummy! La torta della zia Elroy!" Scoppiando entrambe a ridere.

Ragazze che arrossiscono



Era da un pò che Candy e Dorothy stavano gustando il loro tè chiacchierando, quando Lucy entrò esitante nel salone.

"Tu devi essere Lucy, vero?" Esclamò Candy intuitivamente, guardando la ragazza, che dall'imbarazzo divenne subito rossa.

"Ma ... ma ! Esistono ancora ragazze che arrossiscono?" Domandò Candy ironicamente , ricordando come l'ultima ragazza assunta nella grande villa , una bella giovane donna indipendente , non avesse mai mostrato alcuna inibizione morale " Candy! Vergognati! Sei mediocre! "Pensò tra sè , rimproverandosi e sospirando dolcemente. " Le ragazze di oggi sono così diverse ... “

"Si... si madame!" Rispose Lucy, sentendosi meno intimidita davanti a quei due grandi, gentili occhi verdi.

"C'è qualche problema. piccola mia?" Le domandò turbata la governante.

"No! No! Nulla di grave Mrs . Dorothy! Sono solo venuta ad informarvi , che ha chiamato il nipote di Lady Candy ..."

"E in questo momento è ancora al telefono?"

"No, andava di fretta! Mi ha detto di riferire che arriverà nel pomeriggio"

E dicendo ciò tutto di un fiato , facendo un goffo e breve inchino si allontanò dalla stanza.

" Deliziosa ragazza..." Mormorò Candy.

“ Ragazza sbadata!" Borbottò Dorothy.

"Anch'io ero così ... e ancora lo sono..."


Indomiti ricci




Più tardi, dopo aver consumato un leggero pranzo e fatta una breve passeggiata nel giardino delle rose, Candy si ritirò nella propria camera. Dopo la morte della zia Elroy , aveva deciso di dormire in un altra stanza durante le sue visite a Lakewood. Non aveva più voluto la sua ex camera da letto che recava si molti ricordi, ma non tutti piacevoli. " Quante case ... quante camere ... pff..." sbuffò, mentre scioglieva lo chignon davanti lo specchio. C'erano stati momenti in cui aveva rimpianto i piccoli letti a castello dell'orfanotrofio …

"Si , certo ... come quando John faceva piovere dal suo letto!" Ripensò con nostalgia, lasciando cadere i suoi ricci indisciplinati lungo il suo viso fino a toccarle le spalle. Molti anni erano passati, ma i capelli di Candy erano ancora un mare selvaggio di riccioli ribelli . Il loro colore non era più quello dell'oro , ma era l'argento ... lo stesso colore della luna piena, in mezzo al cielo notturno. Centinai di volte si era negata di tingerli! " Coloraci ... dicevano ! Non c'è altra possibilità ! "

"Candy! Sai in quale decennio stiamo vivendo? ! " Le aveva domandato la sua amica Karen , in uno dei loro ultimi incontri a Los Angeles, mentre stavano pranzando.

"Oh certo che lo so! " Le aveva risposto Candy con noncuranza .

"Allora dovresti sapere mia cara, che non si dovrebbero lasciare i capelli in questo modo scandaloso!" Puntandole vistosamente contro, il dito.

Karen Kries. Candy si era sempre domandata come potessero diventare amiche due donne così opposte. Si. Candy era diversa da Karen, snob attrice da Oscar, star di Hollywood, ma lei associava Karen a quella ragazza ambiziosa e delusa con la quale, durante una lunga passeggiata in riva al mare, aveva gustato un dolce succo d'arancia californiano

"Candy , mi hai sentito?!"

"Pff..."

" Bene, allora farò in modo che prima del banchetto dei Kennedy, il mese prossimo, faremo insieme una visita dal parrucchiere!" Aveva insistito Karen. " E' ora di fare qualcosa , per questo cespuglio d'argento! Non sei d'accordo, Candy?! Candy ...!


separatore5




" Assolutamente, adoro questi riccioli!"

"Li adorerai ancora, quando sarò invecchiata?..."

" Ancora di più ... soprattutto quando ... saranno un cespuglio d'argento!"

separatore5




"Nemmeno se il Presidente in persona mi chiedesse di tingerli, lo farei!" Esclamò Candy guardando la sua immagine nello specchio, andandosi a coricare.

Edited by scacciapensieri - 7/1/2021, 10:21
 
Top
view post Posted on 26/2/2020, 11:29     +1   -1
Avatar

Group:
Fan
Posts:
4,808
Location:
ROMA

Status:


Capitolo II




MR. TERENCE E' QUI




Fu nel primo pomeriggio che Dorothy bussò delicatamente sulla porta della camera da letto di Candy per svegliarla. Un abitudine che non aveva mai perso in quegli anni nei quali si era presa cura di lei. Delicatamente, si avvicinò al suo letto mentre Candy apriva gli occhi. Due verdi laghi sereni ...

"Sono sveglia Dorothy..." le mormorò attraverso uno sbadiglio.

" Hai riposato bene , Candy?"

"Mmm si ... devo avere dormito abbastanza ..."

" Non molto, è ancora presto, ma hai una visita ..."

" Chi?! "

Domandò Candy sorpresa, alzandosi velocemente in piedi , dimenticandosi della propria età e rammaricandosi immediatamente di essa... Ah! Perchè doveva soffrire alla schiena ogni volta che si comportava in quel modo?

" Il signor Terence, è qui Candy ! " Le rispose Dorothy aprendo le tende per far entrare la dolce luce del sole di quel pomeriggio primaverile nella camera.

RESTAURO




Terence passeggiava impazientemente avanti e indietro nella grande hall della residenza.
"Sono arrivato un pò prima rispetto all'orario ... " pensò nervosamente , ma non la vedeva da così tanto tempo, che sarebbe voluto venire sin dalle prime ore del mattino ed aspettare che lei arrivasse. Le era mancata incredibilmente ... e questa era la loro occasione! "Si! Oggi che lei è giunta tutta sola , l'avrò tutta per me, solo io e lei! " Continuando poi malinconicamente a pensare . " Domani ci saranno anche tutti gli altri e non avremo tempo di stare da soli!" Battendo con un gesto del tutto involontario , la propria mano sulla ringhiera delle scale.

" Non faremmo in tempo per il restauro della ringhiera Terence! La casa è stata ceduta, lo sai!" Candy lo sorprese con la sua voce melodica.

In due o tre salti Terence salì le scale raggiungendola. La prese tra le braccia sollevandola in aria!

" Terence!" Lo rimproverò lei affettuosamente lamentandosi, mentre lui delicatamente la rimetteva giù, chinando leggermente la testa e prendendole teneramente entrambe le mani.

"Mi dispiace ..." Le balbettò .

" Hai del coraggio a chiedermi scusa...?!! Gli esclamò Candy. " Hai considerato quanti anni ho? "

Il mare blu degli occhi di Terence era scosso, ma Candy continuò imperterrita. Oh! Quanto si stava divertendo!

"Se fai questo genere di cose con me, non voglio nemmeno immaginare cosa fai di solito con le ragazze!" Finì di dirgli piena di eccitazione.

" Hai ragione! Con loro ... faccio di peggio, nonna! " Le rispose ridendo di cuore, scendendo insieme le scale, tenendo a braccetto la sua amata nonnina.

PERSONE IDENTICHE




Di tutti i nipoti di Candy, Terence era quello che più di tutti stravedeva per la nonna. Nessuno in famiglia , era stato in grado di spiegare il motivo per il quale quel ragazzino con le lentiggini e gli occhi blu, era così legato a sua nonna. Quando Terence era ancora un bambino piccolo, preferiva trascorrere il proprio tempo libero con lei , anziché giocare con il fratello o i cugini.


Quando Candy era a Chicago, il piccolo Terence non dava un attimo di pace alla nonna, la seguiva ovunque in ogni momento!

Le sue estati, erano spese sempre con lei a Lakewood, insieme agli altri bambini della famiglia naturalmente. Ma quando Candy doveva partire , per un viaggio secondo lui inutile - scoppiava in un pianto disperato tale da far addolorare il cuore della nonna. Lei aveva sempre fatto l'impossibile per non privare del proprio amore anche gli altri suoi nipoti, nonostante questo arrecasse piccole esplosioni di gelosie in Terence. Soprattutto nei confronti del fratello Bert.

Quando Terence entrò nell'età dell'adolescenza, imparò a nascondere questi atteggiamenti più facilmente e a poco a poco a comportarsi con maggiore equilibrio. Ma la propria debolezza per la nonna non era mutata affatto. Semplicemente nel corso degli anni, avevano instaurato tra di loro dei codici per comunicare, costruendo così un rapporto ancora più particolare ed intenso.

Nessuno riusciva a capirlo, solo Candy e Terence sapevano. Erano due persone identiche.

Essi si comprendevano senza troppe parole, e ad entrambi piacevano o odiavano le stesse cose, in una misura tale che tutto sembrava diventare comico. Candy non aveva mai rivelato a nessuno di aver insegnato al piccolo Terence come arrampicarsi sugli alberi e lui di rimando non avrebbe mai rivelato a nessuno che sua nonna segretamente passeggiava a cavallo con lui, nonostante il divieto del medico.
Allo stesso modo quel giorno, entrambi lasciarono la residenza a bordo dell'auto di Terence , senza discutere sulla destinazione. Semplicemente perchè entrambi sapevano dove stavano andando.

NON E' STATA PIACEVOLE




Nel momento in cui Candy e Terence stavano partendo per la loro passeggiata, qualcun altro stava tornando a casa dopo una lunga giornata. Una giornata, praticamente identica, a quelle trascorse durante gli ultimi diciannove anni.

Lui si svegliava puntualmente alle cinque e quarantacinque del mattino, quindi s' impegnava nella colazione sino alle sei e trenta e alle sei e quarantacinque lasciava l'uscio della residenza per raggiungere il grattacielo degli Andrew , dove si trovava il suo ufficio. E da qui avrebbe smesso di guardare l'orologio sino al momento di tornare a casa.

Archie Cornwell nonostante l'età, era ancora un elegante gentiluomo ben conservato. Formale e coerente nel proprio lavoro, compagno fedele di sua moglie , premuroso padre e nonno con i suoi figli e nipoti. La vita era stata generosa con lui e scorreva da sempre in una continua routine, che ormai non riusciva più a cambiare.

Quando entrò nel salotto della propria casa , trovò Annie a sfogliare , secondo lui , una noiosa rivista femminile.

"Buonasera, mia cara!"

" Com'è stata la tua giornata Archie? " Gli domandò lei dolcemente.

"Beh ... come sempre ..."

"Hmm... bene ...! " Gli rispose lei continuando a sfogliare la propria rivista.

"In fondo ...no!"

"Cos'è che non va, Archie?"

" Non è stata piacevole..."

“Cosa non è stato piacevole?

"La mia giornata Annie! La mia giornata non è stata piacevole!" Sedendosi esausto sulla poltrona . E ricevendo finalmente l'attenzione di Annie.

" Stai bene? Che cosa è successo Archie? " Gli domandò preoccupata, vedendo il marito in quello stato.

“Neal …”

“Neal cosa?”

" E' venuto oggi in ufficio." Si innervosiva , anche solo a ricordarlo ...

"E cosa voleva?!"

" E' venuto a chiedermi il motivo! Quel mascalzone è venutoin ufficio per chiedermi, perchè!" Urlò Archie.
Annie immediatamente capì.

"A proposito della residenza?..." Domandò cautamente.

"Si Annie, su Lakewood!"
"Ma non ha alcun diritto ... Lakewood è di Candy ... Da chi è stato informato ...?"
"Dalla stessa Candy!!!"

"Ma cosa stai dicendo Archie?!"

" Si Annie, Neal non ha nessuna influenza nei beni di Candy, Ma lei lo ha invitato all'evento! Io, davvero non so cos' abbia nella testa la tua amica ...." In questo modo Archie chiamava da sempre Candy, quando era arrabbiato con lei ." Ed ora ascoltami Annie, Neal verrà e alzerà un gran polverone!"


ANDIAMO A VEDERE UN FILM




Intuì che doveva parcheggiare la propria auto nel punto più alto della collina. Sapeva che se non lo avesse fatto, avrebbe reso infelice la propria nonna. Se non altro, ciò avrebbe significato molto per lei , altrimenti sapeva che sarebbe salita fino in cima da sola.

"Non credo che anche tu consideri la tua vecchia nonna come indifesa volendole offrire la mano per uscire..." Disse Candy testardamente.

"Il tuo nuovo autista suppongo ...?" Le rispose il nipote ridacchiando, divertendosi al pensiero dell'espressione dipinta sul viso di quel povero ragazzo.
Candy gli fece un occhiolino.

"Ci vediamo in cima alla collina!" Le disse Terence iniziando a salire a grandi falcate , lasciando Candy a camminare secondo il proprio ritmo.

Ad ogni passo che la portava in cima alla collina, Candy sentiva di guadagnare anni alla propria esistenza. Uno ... gli anni che aveva ... Due ... quando era diventata nonna per la prima volta ... Tre ... il suo matrimonio ... Quattro ... una notte in Scozia ... Cinque ... la solitudine ... Sei ... rose bianche ... ogni passo , un momento ... ogni momento, un ricordo ... ogni ricordo una persona ... lacrime ... mesi ... anni ... sorrisi ...

"Nonna! " Terence la chiamò, non appena ebbe raggiunto la cima , nonostante la stanchezza era incredibilmente felice. "La prossima volta ti cronometro! Sei sempre meno veloce!"

"La prossima volta..." Un ombra attraversò il viso arrossato di Candy.

" Mi prendi in giro Terence, o è una mia impressione?"
Lui non le rispose, aveva notato l'ombra. E non aveva intenzione di chiederle nulla. Doveva avere pazienza. L'avrebbe aspettata.

"Oh! Che bello" Esclamò Candy entusiasta, sedendosi sull'erba verde e fresca della collina. Il nipote la imitò.

Tranquillità ... solo il vento sussurrava.
Lei lo guardava serena.

"Nonna ... domani saranno tutti qui. " Non era una domanda ma un affermazione.

"Lo so ..."

"E tu vuoi questo?!"

No lei non avrebbe voluto, ma non voleva che Terence sapesse. "No ma non si può fare altrimenti. "

"Nonnina mia, ma è il tuo compleanno. " Le disse lui guardandola intensamente.

"Hmm..."

" Puoi fare quello che desideri! Lo sai?!"

"Hmmm...."

"Annulla l'evento di domani e andiamo a vedere un film!"
Le propose Terence con entusiasmo. Candy non poteva contenersi oltre , e cominciò a ridere.

"Cinema?! Con la tua nonna!? Che cosa è successo a quella bella ragazza che hai conosciuto l'altro giorno?"

" Non è successo nulla. " Le rispose tirando fuori la lingua beffardamente.

"Oh mi dispiace tanto caro ... sei amareggiato?!"

"Nonna! Ora penso, che sia tua a prendermi in giro!" E ancora una volta Candy rise con tutta la propria anima.

PERCHE'




Guardando quel cielo, che stava prendendo fuoco al tramonto mentre una fresca brezza teneva loro compagnia, nonna e nipote sedevano già da un pò sulla collina di Pony, senza sentire il bisogno di parlare, ognuno perso nei propri pensieri. Ma, tutti i giovani sono quasi sempre impetuosi, e seppur Terence fosse paziente per natura, caratteristica che aveva ereditato dal nonno, alla fine ruppe quel silenzio.

"Stai per lasciarci di nuovo ... vero?"
"Si ..."

"Quando?"
"Presto" ...

"....Perchè?"

"Perchè aveva già avuto questo dialogo?... " Candy pensava a quella domanda come ad un sogno, che le si era già stata posta più volte. "Perchè?" Perchè doveva ripeterlo ancora una volta? Perchè? “

Il suo sguardo si offuscò ... Attraverso quella nebbia scorse lo sguardo del piccolo Terence , quasi liquido ..." "Non voglio più piangere su questa collina..."

"Il mio bravo ragazzo ... " Sussurrò. " Conosci la risposta ... soprattutto tu"
"Non tornerai più ..."
"Potrai sempre raggiungermi...."


Poi. "Si Terence, non tornerò più ... mi dispiace. "
"Sono tornata tante volte durante la mia vita...molte volte non ne avevo voglia, altre volte perchè non sapevo dove andare ... e altre volte perchè questo era l'unico posto in cui tornare ..."
" Ti mancherà questa collina nonna ..."
"Hmm ..."

"Nonna , perchè non mi chiami mai, Terry?"

Così , con quella domanda secca ... il suo cuore si fermò ... "Terry ... Terry ..."
"Nonna ... perchè ..."

Sapeva che questo momento sarebbe arrivato ... ma lei non avrebbe mai voluto che arrivasse ... " Perchè. Terry appartiene ad un altro ..."
Dolore ... segreti ... vergogna ... dolore ...



separatore5





"Non avere paura amore mio ..."
" ... sono una vigliacca ..."
"Sei una Tarzan coraggiosa "


separatore5



Lei gli doveva una risposta ...

"Nonna ti ho fatto una domanda, per favore rispondimi ..." Una vigliacca!

" Sai che in tutti questi anni , tu sei sempre stata l'unica persona della famiglia , che mi ha sempre chiamato con il mio nome ufficiale?! Perchè non Terry, come mamma e Bert sono soliti fare?"

"Terence bambino mio ..." Una vigliacca!

" ... Nonnina mia " , continuò lui catturandole affettuosamente le mani nelle proprie . " ... in tutti questi anni abbiamo discusso solo un paio di volte, e soprattutto oggi per nulla al mondo vorrei vederti triste o infelice, ma io merito una risposta ..."
Candy sospirò profondamente.

"Conosci già la risposta , tesoro ..." Una vigliacca!
"Voglio sentirlo dalla tua voce nonna!" Le rispose lui , continuando a fissarla ostinatamente negli occhi.

"Se ... ti dico dove sto andando ... la considereresti una risposta ...?!"

Il volto di lui s'illuminò di gioia e Candy si rese conto con sollievo che ciò era sufficiente ...

"In Scozia ..."
Coraggiosa.

Edited by scacciapensieri - 26/2/2020, 12:21
 
Top
view post Posted on 27/2/2020, 10:56     +1   -1
Avatar

Group:
Fan
Posts:
4,808
Location:
ROMA

Status:


Ipocrita



"Prima quell'idiota di Albert vende la villa in Scozia, ed ora Candy si libera di Lakewood!"
Neal infuriato si alzò dal letto senza nemmeno dare uno sguardo al corpo nudo della sua giovane amante , che invece continuava serenamente a dormire. Nella vita di Neal, erano passate diverse donne. Due matrimoni, molte fidanzate, e un finto fidanzamento ...
"Candy ..."

L'unica donna che aveva desiderato più di ogni altra, era l'unica che non sarebbe mai riuscito ad avere nel suo letto ...
" Eh certo ... " sibilò tra i denti. " Prima il dolce Anthony, poi quell'attore alcolizzato e infine il grande zio Albert!" Sbuffò. " Stupida Candy! Io non ero ... non ero degno per la morale di Mrs. Candy!" Esplose ridacchiando ad alta voce.

"Ipocrita."
Ovviamente tutto ciò pensato con ironia, soprattutto se era Neal a giudicare Candy come ipocrita. Lui, che aveva cospirato, ingannato e degradato ogni essere vivente che aveva incrociato la sua strada. Servitore per anni della sorella, era stato comunque un buon allievo , ed ora come una iena era in agguato per rubare le carcasse. Neal ormai eccelleva nell'arte dell'astuzia.

Negli anni duri della Recessione, mentre la maggior parte degli uomini d'affari si puntava una pistola alla tempia, Neal faceva grandi affari con la mafia, operando poi nel commercio illegale delle armi durante la Seconda Guerra Mondiale. Una ricchezza per Neal. Aveva tutto e tutti nelle proprie mani. " Tranne ..." Velocemente afferrò la cornetta del telefono.

"Hallò?"
"Passami la tua madame!" Ordinò.
" Oui? S'il vous plait?" domandò una voce femminile molto seccata.
"Non perdere tempo e stasera sali immediatamente a bordo del Jet devi tornare qui!" Le gridò lui.
"Neal?"..."
"Candy ha venduto Lakewood! Assicurati di essere qui in America già da domani. "
La linea cadde ed Iriza rimase immobile in piedi come una statua di sale.

Fratelli



Sulla via del ritorno per casa, sui volti di nonna e nipote appariva la calma dopo la tempesta. Per loro non aveva avuto più alcun senso aggiungere altre parole, e così giunsero alla residenza parlando di questo o quello.
Velocemente Dorothy andò ad accoglierli.

"Mrs. Candy!..."

"Oh Dorothy, c'è una stanza pronta per Terence questa notte?"

"Si, si certo ... Candy"

"Wow che bello! " Rispose Candy entusiasta.

" ... Si ... ma ... credo che questa sera avrai comunque compagnia Candy" .

" Ops ... anche papà è arrivato? ... " Domandò Terence fischiando a ritmo.

"Shh ... Terence" Gli disse Candy facendo l'occhiolino.

"Va bene, va bene! Vado: ho un pò di lavoro da fare ... ci vediamo a cena nonna!" Disse Terence baciando Candy sulla guancia saltando velocemente sulla propria auto cabrio .

" Beh Dorothy, quale dei miei figli mi onora oggi della sua presenza?"

" Purtroppo nessuno Candy! Sarà la presenza mia e di Annie che dovrai sopportare! " Era la voce di Archie a provenire dalla cima delle scale mentre Annie lo ascoltava sorridendole.

"Archie!"
Dunque non erano giunti i propri figli, bensì suo fratello e sua sorella! Perchè per Candy , questo rappresentavano Annie ed Archie. Quei fratelli che non erano nati dalla stessa madre . Che nelle loro vene non scorreva lo stesso sangue, ma il cui legame forse era anche più forte. Per decenni, erano stati fianco a fianco , tra sofferenze e gioie , condividendo tutto. " Proprio tutto , Candy? - Si tutto! - E il tuo segreto? - Non sarà più un segreto, almeno non per molto ancora! " E così Candy fece tacere quella vocina nella propria testa.

Si stavano scambiano le ultime novità in completa gaiezza, nel piccolo salotto della sala da pranzo mentre aspettavano che la cena venisse servita, quando Archie decise che non poteva rimandare più a lungo.

"Candy posso chiederti una cosa?"
"Ah ... Oggi è la giornata delle domande..."
"Si , certo Archie " rispose Candy concedendogli un gentile sorriso.

"Per dirla in maniera più corretta, ho più di una domanda ..." proseguì lui con una certa tensione nella voce.
Annie li osservava trattenendo il respiro, non amava i litigi. Ma soprattutto non le piacevano i battibecchi tra il marito e la sua amica, ed ogni volta che la testardaggine di Candy scontrava la formalità di Archie , c'era una esplosione!
"Vuoi che lo immagini Archie, dimmi, cosa vuoi domandarmi?"

"A proposito di Lakewood, da chi lo ha saputo Neal?"

" Da me ..."

" Com' è potuto accadere, Candy???"

“L’ho chiamato e l’ho informato dell’evento Archie!”

Archie si sentì infiammare.
“Che cosa gli hai detto? E perché diavolo lo hai invitato, puoi spiegarmelo?”

“Caro, ti prego , non pressare troppo Candy … probabilmente avrà avuto le sue ragioni per farlo …”

“Lui non mi sta pressando, Annie …” Candy calmò la sua amica, anche se aveva cominciato a ribollire dentro.

“Ti dirò Archie. Ho sentito che dovevo informarlo, sul fatto che Lakewood sta per cambiare proprietario, perché era la cosa giusta da fare!”

“La cosa giusta?! Candy sei diventata pazza??”

“Niente affatto!”

“Sai che oggi è venuto nel mio ufficio come un folle , chiedendomene il motivo?”

“Ho immaginato che potesse farlo, mi dispiace Archie!”

“Lui urlava e ti ha chiamato con dei nomi , che tu non vorresti sapere!”

Annie si portò una mano sulla bocca per nascondere un lamento. Candy ridacchiò.

“Tipico di Neal …”

“ Tra tutte le parole senza senso che mi ha detto , mi ha sbattuto in faccia anche la vendita della villa in Scozia, e che tu ed Albert senza un minimo di vergogna avete venduto tutte le proprietà degli Andrew!”

“Mio dolce Albert … anche ora, e dopo di noi le cose andranno così …

“Candy, mia Candy … ho fatto un errore … riuscirai a perdonarmi?...”

“Hai fatto quello che il tuo cuore ti ha detto di fare …”

“E per quanto riguarda il tuo cuore? Cosa dice … ?”

“Che e stato giusto …”

“Nessun dispiacere …?”

“ Sono contenta …”

“Ti amo …”

“Anch’io ti amo , Bert”


"In conclusione, Candy, potresti dirmi perchè lo hai invitato ad un evento che riguarda la nostra famiglia?! E soprattutto il giorno del tuo compleanno?"
Le domandò Archie ormai impaziente!

"Perchè mio caro Archie , come capo degli Andrew, penso, di avere tutto il diritto di invitare i membri della famiglia , per annunciare loro alcune delle mie decisioni".
Gli rispose lei , pronunciando quelle parole senza alterigia, ma con quella determinazione e serietà che bene aveva imparato ad usare dal proprio marito.

Una lettera per me



Era quasi il crepuscolo, quanto Terence salito di nuovo sulla Collina di Pony e sdraiato sull'erba umida , prese a pensare ad alcuni momenti di quella giornata che stava finendo. Guardando le stelle che brillavano in quel cielo notturno di primavera, si ricordò del luccichio che era apparso negli occhi verdi della nonna nel momento in cui lei aveva pronunciato quella singola parola . "Scozia"
Che era stata sufficiente per lui.


"Quando scoprii per caso quella lettera, ero ancora un bambino, che amava nascondersi nella stanza della nonna. Non riuscii a capire molto ... nonostante continuassi a leggerla più volte, quasi imparandola a memoria ... ero confuso. Era una lettera indirizzata a me! ... "Caro Terry " c'era scritto ... eppure non era riferito a me ... continuavo ad essere confuso ... si parlava di un tempo nel quale io non era ancora nato. Di persone che non avevo mai incontrato e conosciuto ... ma c'era così tanto amore dentro quella lettera che nonostante fossi solo un bambino , mi doleva il cuore ... I miei pensieri erano un 'intricata matassa di domande e curiosità ... Chi l’aveva scritta?

Di sicuro mia nonna, anche se non l'aveva firmata con il suo nome bensì ... " Tarzan Tuttelentiggini" . Mi era parso così divertente, che iniziai a ridere! ... Perchè non aveva mai invitato quell'uomo che condivideva con me lo stesso nome; chi era ? Riconobbi scritto il nome di nonno ... lui sapeva della lettera? Dopotutto ero troppo piccolo per dare un senso a tutto, e sprofondai in una profonda sensazione di vergogna e capendo di avere involontariamente violato la vita privata di mia nonna, lasciai stare ... senza mai rivelarle nulla, anche se non dimenticai mai quel momento ... Alcuni anni dopo, durante il periodo dei miei studi a Londra , quel nome venne di nuovo a farmi visita ...

"Terry! Vuoi uscire con noi stasera?"

" ... Hmm dove andate, Clarice?"

"Stiamo pensando di andare a teatro ... Paul ci ha detto qualcosa riguardo un nuovo successo, di quello scrittore inglese ..."

" ... Hmm... non sono in vena per il teatro ... scrittore inglese, ma chi? "

" A proposito di quel Graham, stupido!"


Possibile che fosse la stessa persona della lettera?! ... No ... quella persona era un attore ... e se fosse stato lui ... No, lui viveva in America ... si ...ma erano passati alcuni anni da allora, non sapevo con certezza quanti, ma abbastanza ... quella volta decisi di non lasciare andare .... volevo incontrare quell'uomo, che aveva tanto amato mia nonna e che lei lo aveva lasciato per la felicità di un altra donna.

Era una tipica giornata inglese a Londra, che bagnato fradicio di pioggia, entrai nell'ingresso del palazzo , trovandovi un portiere a fissarmi con aria annoiata ...

"Buongiorno, potete dirmi per favore qual'è l'appartamento di Mr. Graham?"

"Mi dispiace giovanotto, Sir Graham non accetta visite oggi. "

"Le dispiace informarlo che vorrei vederlo?"

"Beh ...chi devo dire? Chi chiede di lui?"

" Ditegli che devo consegnargli una lettera. "

"L'ufficio postale non funziona giovanotto? "

"Per favore ...sarà sufficiente dirgli che ho una lettera dalla piccola Casa di Pony!"

"Sei davvero divertente ... ! Aspetta qui. “


Dieci minuti dopo stavo bussando alla sua porta ... Mi dicevo che ero un pazzo e che non erano affari miei, ma non potevo in quel momento abbandonare tutto ... La porta si aprì e vidi un uomo alto, dall'apparente età di mia nonna, che mi guardava con gli occhi più blu che io avessi mai visto in tutta la mia vita ...

"Mr. Graham ...?"

"In persona!"

Notai dell'ironia nella sua voce, o la stavo semplicemente immaginando ?...

"Non voglio disturbare ... ma ... avrei... "

"Si ... ma stai disturbando!"

Che vecchio uomo maleducato!

"Mi scusi ho sbagliato a venire, arrivederci!"
Lui cominciò a ridere ed io non capii ...

" L’opinione di tua nonna è sbagliata, tu hai il suo stesso sguardo ... e non quello di Albert, Terence!"
" ...Cosa...!?"

" Entra .... nipote lentigginoso di Mrs. Tarzan!"
“……….”


"Lui sapeva! Lui sapeva chi ero!...Nel momento in cui avevo deciso di andare ... non mi era passato per la mente che potesse esserci qualcosa in più di quello che immaginavo! ... La conversazione che avemmo quel giorno nel suo salotto, catalizzò la mia esistenza ... In un primo momento , delusione, rabbia, negazione, Poi comprensione, dolore, compassione , gioia ... E alla fine redenzione!

" Cosa ne sarà di questa lettera?"

" Io credo, che mi appartenga ...tu cosa ne pensi?"

" Mia nonna si arrabbierà ... io l'ho presa in segreto!"

"Hmmm.... Allora sentiremo Candy, giusto?"



"In fin dei conti, quello snob inglese mi piaceva ...e lo salutai con il cuore più leggero ..."

Sentii che mia nonna ... si sarebbe comportata allo stesso modo ... l'unica cosa che ancora mi riguardava era il fatto che lei non mi avesse mai accennato a quell'incontro pur essendone a conoscenza ... ma non volevo che provasse vergogna per le sue scelte ...

"Mi dispiace nonna averti sconvolto ..." Mormorò Terence cominciando a scendere dalla Collina di Pony.
 
Top
view post Posted on 28/2/2020, 12:57     +1   -1
Avatar

Group:
Fan
Posts:
4,808
Location:
ROMA

Status:


III Capitolo



La Baronessa



Nell'altra parte dell'Atlantico una figura femminile era sull'orlo di una crisi di nervi.
La baronessa camminava nervosamente su e giù per il corridoio principale del suo castello , cercando di mettere ordine nei propri pensieri. Iriza Legan baronessa Defur, non era famosa per la propria intelligenza , bensì per la propria furbizia. E in quel momento , stava studiando come attuare i suoi prossimi piani fraudolenti. E sempre in quel modo, lei aveva pianificato l'intera condotta della sua vita. Non aveva mai rinunciato ad attuare i suoi piani cospiratori una volta decisi; era una donna spietata incapace di sentire un briciolo di compassione per chiunque. L'unica volta che si sentì sconfitta, fu quando Candy "impacchettò" - dal suo punto di vista - Albert, sposandolo.

Fu allora che decise di partire, ritirandosi a vivere in Francia . Anche se di tanto in tanto usciva dalla sua tana, come una volpe che vuole rubare l'uva , cercando di portare miseria alla sua eterna nemica. Candy.

Comunque durante tutti quegli anni si era dedicata alla ricerca di scandali nell'alta società parigina. Tuttavia nella parte più nascosta e nera della sua anima , lei credeva ferocemente, che un giorno Candy avrebbe pagato ....
La telefonata di suo fratello, non l'aveva che minimamente sconvolta. In realtà lei era infuriata . Quello che aveva appena fatto Candy, era la goccia che aveva fatto traboccare il calice .

"Io non lo permetterò!" Urlò furiosa ordinando di preparare il suo jet.
Stava partendo per l'America, immediatamente.

Io voglio che tu sia libera


Nonostante le tensioni della giornata, la cena a Lakewood quella sera trascorse finalmente in un atmosfera bella ed accogliente. Archie era riuscito a ritrovare il proprio stato d'animo anche aiutato da un pò più di vino, intrattenendo i presenti con i ricordi legati al periodo della St.Paoul School e ai numerosi sforzi di suo fratello Stear, per scoprire nuovi modi per comunicare con Candy.

"Dolci ricordi, giovinezza spensierata ....Mio caro Stear ... " Candy ricordava con nostalgia.

Nessuno dei quattro poteva immaginare chiaramente la tempesta che sarebbe avvenuta l'indomani, anche se Candy era preparata al peggio. Gli annunci che aveva in programma di dire , non sarebbero stati scioccanti solo per Neal , ma purtroppo anche per tutti gli altri. Lei non avrebbe voluto ferire i suoi figli , nè i suoi amici, ma non poteva fare altrimenti, e nemmeno voleva.

"Li farò arrabbiare ... Albert" mormorò Candy guardando la sua foto a tarda notte, quando si ritirò nella propria camera. " Cosa hai intenzione di fare Candy ?" Sembrava lui le stesse chiedendo ...
" Cosa fare ...? Io non so ..."
"Ascolta il tuo cuore ... Candy."


"Decisioni, scelte ... la mia vita è sempre stata un vortice di scelte ..." Gli occhi di Candy si riempirono di lacrime. Ora lei era sola e poteva finalmente piangere . Lacrime di dolore e di dispiaceri ... lacrime di ricordi ... di scelte, di scelte sue.
Si stese sul letto mentre le sue lacrime bagnavano ancora le sue guance, silenziosamente , incessantemente ... “ Non piangere Candy ... Non dispiacerti della tua vita ... non piangere piccola mia ... lo sai che sei più carina quando ridi ... e anche quando dormi!..."

"Dopotutto , non sei solo bella quando sorridi, ma anche quando dormi!" Mormorò una dolce voce maschile ad una ragazza bionda, illuminata dal sole sulla collina.

"Albert!" Lei balzò in piedi cadendo tra le sue braccia.

"Candy" Mia dolce Candy ! " Le rispose lui con il suo particolare calore.

"Oh Albert, pensavo di non rivederti mai più! Perchè non mi hai mai scritto?" Aveva un tale dolore nella sua voce ... " Mi sei mancato caro Bert!"

"Anche tu mi sei mancata , ma volevo farti una sorpresa! E l'ho fatta!" Lui le accarezzava i capelli e Candy si sentì a disagio ... " ... Perchè? Non lo so ... Candy sciocca ... è perchè non lo vedi da tanto tempo! Si! E' così!"

" Sei stato bravo! Mi hai spaventato per bene!" Gli disse ridacchiando felice.

Albert guardando teneramente il viso dolce di Candy , non potè fare a meno di sentire come fosse sbocciata, anche se la propria indole gentile lo stava rimproverando. Tre anni era un lasso di tempo molto lungo. "Credo che io non possa più rimandare ..." pensò sospirando dolcemente , Candy lo notò immediatamente.

"Te ne andrai di nuovo Albert? ..."

"Purtroppo si ... Candy ..."

"Rimarrò ancora una volta sola ..."
pensò mentre un lucido sospettoso liquido cominciava ad apparire sui suoi grandi occhi verdi . Albert lo vide e senza perdere tempo continuò.
"Candy, per questo motivo ho preferito vederti e non scriverti ... io desideravo parlarti di persona ...."
Lei , con un movimento della testa assentì e sorridendogli apertamente lo invitò a continuare.

"Candy, sai che sei diventata maggiorenne?"

" Eh ... ma ancora non sono una vecchia signora Albert!"

"No ... certo che no Candy! " Le rispose lui ridendo.

"E anche se sono adulta ... Albert: sono sempre la stessa!" Gli disse tirando fuori la lingua.

" Questo significa che non hai più bisogno di un tutore, Candy!" Le rispose lui, un pò più seriamente, ma con il medesimo calore.

"Ah ... dopotutto sono un manichino!" Lei scoppiò a ridere, mentre lui continuava a guardarla seriamente.

"Candy cosa vuoi fare?"

"Cosa vuol dire, cosa voglio fare , Albert?" Lei era perplessa.

"Sei felice qui Candy? Veramente felice ...? Hai tutta la vita davanti , dovresti fare qualcosa ... studiare ... non so, magari ... medicina!"

Albert stava andando troppo veloce ! Da quando lo conosceva, era la prima volta che lo sentiva parlare in quel modo.
"... Non ci ho mai pensato ... io sto bene qui Albert! Ho i bambini, la clinica del Dott. Martin, aiuto Miss Pony e Suor Maria ... " la sua voce divenne tenue.

"Non ci hai mai pensato Candy!? " Albert era sconvolto . "Tu non hai mai pensato a quello che vorresti fare nella tua vita !? Sei qui da tre anni , e vorrai trascorrervi tutta la tua vita?!"
Candy congelò.

“Non lo so ..."
E le sue prime lacrime cominciarono a fare la loro comparsa.
Lui prese la sua mano teneramente tra le sue ...

" Io lo so Candy ... Tu sei venuta qui per fermare il tempo ... e congelare il tuo cuore perchè non possa più soffrire per Terence !"
Panico!

"Io non penso più a Terry! " Gli gridò lei tra le lacrime , colma di ripicca.
Albert sospirò profondamente ...

"Non essere bugiarda, Candy, non sei credibile ..."

"Ti sto dicendo che io non penso più a lui! ... Albert, perchè ... perché vuoi di nuovo riportarmi a tutto questo?...
Lei era distrutta.

"Io devo ..."
" ... Perchè...? Perchè mio caro Bert ..."
"Per questo ..."

E con una mossa che per nulla al mondo Candy si sarebbe mai aspettata, lui prese il suo viso tra le sue calde mani avvicinandola a un soffio di distanza dal proprio! Il cuore di Candy batteva forte " ... Albert ... capogiri ... Terry ... il profumo della collina era così forte ..."

Lui con le proprie labbra leggermente distanti dalle sue , le sussurrò ...
" ... Una volta mi hai raccontato che grazie a Terence hai superato il dolore per Anthony, e senza rendertene conto, entrambi vi siete innamorati , che con l'aiuto di Terence , hai smesso di soffrire per Anthony ... ma non è stato tutto merito suo mia dolce Candy. Si! Tu sei stata! Solo tu sei riuscita ad aprire gli occhi e a vedere finalmente che l'amore ha molte forme e che non muore mai!"
Le parlava ,beccandole teneramente le labbra, quasi impercettibilmente ...

Lei non aveva voce per parlare ... Pensava che non sarebbe mai stata più in grado di farlo ... mentre Albert l'accarezzava con il suo caldo sguardo

"... Io non ti ho mai chiesto di fare nulla per me Candy ... se lo chiedo ora ... lo farai?"

" ... Si ... " balbettò lei ... con tutta la voce che poteva avere !

" ... Terry è in Scozia ...”

"... Terry in Scozia ... Il teatro ...? Susanna? ... Ho pensato che dopo Rockstone ... "
" Si trovano in Europa con la troupe per l'Amleto" ...

"Io non ... non capisco ... Albert"

" Io voglio che tu, vada lì da lui "

"Albert ". Dolore

" ... Devi dirgli addio Candy! Quel giorno a New York non gli hai detto addio ... quel giorno ... hai seppellito il tuo dolore ... come hai seppellito il tuo dolore per Anthony ... fino al giorno in cui hai detto addio al lutto che provavi per lui, Anthony non era vivo ma tu gli hai detto addio riuscendo a liberare te stessa , mia piccola Candy! .... Ora tu devi smettere di essere in lutto per Terence ... io ti voglio, e devi dirgli addio!" ....

"Io non posso ... farlo ... Albert!"

" Questo è il mio modo di aiutarti mia dolce, dolce Candy! ... Io voglio che tu sia libera..."


Perchè



Mentre tutti i residenti di Lakewood si erano arresi alle braccia di Morfeo, il sole sorgeva sulle strade trafficate di Londra. Per la maggior parte delle persone che vivevano in quella città nel 1960 , era un sogno. Anche se non tutti potevano essere d'accordo con questo punto di vista ... Uno tra questi era il famoso attore ed ora drammaturgo di successo , Sir Terence Graham. Amava i teatri della città, ma non Londra.

Terry si alzò infastidito dal suo letto, e i primi suoni del mattino del West End lo chiamarono all'inizio di un nuovo giorno.
"Londra ... la città che non dorme mai ..." borbottò dirigendosi verso il bagno.

"Londra è diventata una città molto bella Terry!" Gli disse Candy durante uno dei loro ultimi incontri.
"Mmmm ... si Tarzan ... se hai sedici anni e sei una fan dei Beatles"



"Anche noi una volta abbiamo avuto sedici anni ... giusto, Candy ... ? E in un solo istante quel pensiero riuscì ad elevargli il morale .

Dopo aver trascorso un paio di ore con il suo avvocato per risolvere alcuni problemi tipici procedurali, accettò la visita del suo agente . Una visita che sino a quel momento era riuscito ad evitare da quasi una settimana.

"Buongiorno Terry"

"Giorno Arthur"

" Terry, da quanti anni sono il tuo agente ormai?"
" ... Hmm non ricordo" Quella conversazione lo stava già annoiando .

" ... Allora te lo dirò io .... Beh da molti, molti anni!" Urlandogli contro la parola anni.

"Arthur, sei venuto per rimproverarmi e rovinare il mio umore ?" Stava cominciando pericolosamente a perdere la pazienza.

"Nessuna delle due cose, voglio solo una spiegazione ... perchè?"
"Perchè ?"
"Perchè ... questo ?"

"Perchè il mondo è rotondo e mi gira intorno ... Perchè il vento è alto, e fa volare la mia mente ..." Terry gli rispose musicando .

"Terence , ti stai prendendo gioco di me .. o stai vomitando litri di birra già di prima mattina?!"
In pratica Arthur riuscì a farlo infuriare.

"Ascolta Arthur, e ascoltami molto bene perchè non ho intenzione di ripetermi " gli occhi di Terry lanciavano rabbia e scintille. " La mia decisione di andare in pensione è definitiva . Nessuno, e quando dico nessuno intendo dire che niente riuscirà a farmi cambiare idea ! Nemmeno tu Arthur , mi dispiace che i tuoi guadagni si riducano , ma questo è il modo in cui vanno le cose . E poichè in tutti questi anni tu mi hai insegnato ad essere corretto con i giornalisti , ora devi scusarmi ma ho una conferenza che mi aspetta. "
Concluse Terry , muovendosi per uscire dalla stanza.

" Il motivo è quella bionda americana, con la quale ti diverti dagli ultimi 30 anni?"

"Cosa hai detto? !" Terry era infuriato.

"Pensavi che non lo sapessi? " Gli rispose Arthur sogghignandogli " ... Lo sai vero, quanto la stampa adori questo tipo di scandali? .... Posso già vedere i titoli .... "La storia segreta di tutta una vita di Sir Graham con la rispettabile signora dell'alta società ..."

Lui non riuscì a finire la frase perchè Terence lo aveva afferrato per il colletto della camicia .

"Non ... osare mai più ... ricattarmi ... mai più !" Gettandolo con tutta la forza che aveva sul divano del soggiorno .

Erano anni che non colpiva più nessuno e la sua mano gli stava dolendo terribilmente , ma la sua anima in quel momento lo aveva fatto sentire come un ventenne, un giovane ragazzo ventenne ...
"Come un giovane ragazzetto ... Ah ... la mia Lentiggini ..."


separatore5



"Come hai fatto in tutti questi anni? Donare il tuo cuore a coloro che lo hanno voluto ... non l'ho mai capito ..."
Candy non rispose, era seduta sulla poltrona davanti la finestra in quella notte luminosa . Si girò verso Terence guardandolo confusa.

"Cosa vuoi dire Terry ... non capisco"

"Non sospetti , Tarzan ?... " Lui la fissò sollevando leggermente il sopracciglio.
"Ah .. Terry , Terry vuoi sempre scherzare !... Quando crescerai ..." Candy sospirò dolcemente.

"Allora ... suppongo che tu stia pensando a una scenata di gelosia?"

Improvvisamente Terence cambiò tono."Ho avuto una visita l'altro giorno ..."

"Chi? ... Cosa dici Terry? ..." Di nuovo le sue manie ... pff ...pensò Candy.

Lui le si avvicinò toccandole delicatamente con un colpetto le lentiggini. Aveva capito che le sue parole l’avevano confusa e con quel gesto voleva dirle di non preoccuparsi...

"Ho detto che qualcuno è venuto a farmi visita l'altro giorno ... Candy ...! "

"Mi vuoi dire chi Terry, o vuoi che indovini?"

"... Hmmm ... non tentarmi ..."

"Terry!"

" Ok , ok! " Sospirando " ... Tuo nipote , Candy !"

Lei impallidì ...

" Cosa ...cosa gli hai detto?"

"La verità ... è quello che volevi, giusto?"

Lei gli annuì con la testa perdendosi nei propri pensieri ...

"Oh ! Si, dimenticavo ... lui mi ha consegnato la tua lettera!"

"Cosa?! ... Io vi uccido a tutti e due !"

" .... Gli ho detto che tu avresti voluto !! ..."
Nessuno dei due riuscì ad evitare di scoppiare a ridere!


separatore5



La sala stampa era affollata di giornalisti e fotografi, quando Terence entrò per la prima volta dopo molti anni senza il suo agente. Non era interessato ai commenti che avrebbero fatto. Non gli importava nemmeno se vi fossero stati o meno. Non era nemmeno interessato a quello che avrebbero potuto chiedergli e soprattutto quello che avrebbero potuto scrivere più tardi. L'unica cosa che aveva in mente, l'unico pensiero che gli apparteneva, non era più lì. Era già partito .
 
Top
view post Posted on 2/3/2020, 10:32     +1   +1   -1
Avatar

Group:
Fan
Posts:
4,808
Location:
ROMA

Status:


Capitolo IV
"Chiusi gli occhi e tutto il mondo cadde morto, aprii gli occhi e tutto nacque di nuovo. “
Sylvia Plath





Come una lucciola




Era in piedi congelata, quasi rigida davanti il cancello d'ingresso del castello, con gli occhi fissi alla finestra ovest.
Era chiuso. Nulla era cambiato, era tutto uguale.
Era già buio. Una notte in Scozia.

Non ricordava nemmeno da quanto tempo si trovasse lì. Il freddo della notte la faceva rabbrividire: sebbene fosse il brivido che sentiva nella sua anima , a farle tremare le gambe.
Lei non doveva essere lì. La stanza s' illuminò e lei trasalì.
Inconsciamente arretrò di un passo. Sperando di non essere veduta. Silenzio.

Sentì il proprio cuore calmarsi un pò. Un passo in avanti. La finestra si aprì. Lei trattenne il respiro.
Una figura maschile apparve nell'oscurità.

Lentamente un passo indietro. Una sigaretta s'illuminò. Un'intima figura lampeggiò come una lucciola per poi scomparire. Un altro passo indietro.
" ... Così come una lucciola". Lei pensò. Un altro passo indietro. Lacrime silenziose. E un altro passo indietro. "...è andato via ..."
Ancora un altro ...lentamente ... e un altro ... e un altro ancora. Avanti. Lei correva.

"Dove vai? " Le urlava la sua mente.
Lei correva. Avanti verso il futuro ... lei doveva raggiungerlo .... lei doveva.
"... Arrivederci!" Con tutta la sua voce. Piangendo. Correndo.

Urla e pianto ancora e ancora.
Senza respirare si fermò, chiuse gli occhi permettendo a quella lucciola di abbandonare la propria anima.
Uno spiraglio di luce l'attraversò.
Lei aprì gli occhi , sorridendo debolmente.

" ... Al futuro, lì .... dovrebbe andare .... lì deve andare ... Candy "
Disse a se stessa iniziando a camminare pacatamente in avanti. Solo in avanti.



Un miracolo


L'alba aveva trovato il personale di Lakewood in piena agitazione. Gli ospiti e gli amici più cari degli Andrew sarebbero arrivati fino a mezzogiorno. Per iniziare si sarebbe offerto un piccolo cocktail party in giardino. Più tardi, in serata, ci sarebbe stato un grande ricevimento.

Dorothy bussò delicatamente alla porta di Candy ed entrò senza attendere risposta, in ogni caso quel bussare fu puramente informale. Sorprendentemente Dorothy trovò Candy già sveglia , in piedi davanti la finestra . Tenendo tra le mani una foto.

"Buongiorno Candy", le disse avvicinandosi , accorgendosi che quella che aveva tra le mani era la foto del suo matrimonio.

"Buon giorno cara Dorothy " le rispose lei, distrattamente .

" .... Eri la sposa più bella che avessi mai visto in tutta la mia vita, Candy " Mormorò Dorothy con nostalgia.

" Vuoi farmi arrossire ancora dopo tutti questi anni?" Le domandò Candy sorridendole.

" .... Non prendermi in giro Candy , sto dicendo la verità ..."

" Lo so ..." le rispose lei guardandola ancora distrattamente e andando a posare la foto tra le altre sul suo comodino.
La sua collezione era grande e bella. Cornici con varie fotografie , impreziosivano il comodino con diversi momenti della sua vita ... ognuno dei suoi cari occupava un posto speciale nel suo cuore , la confortavano sorridendole. Lei amava quelle foto e le custodiva come un tesoro. Molte di quelle immagini erano così vecchie , che sembrava stessero svanendo, altre invece erano così nuove e vivide che davano l'impressione che da un momento all'altro avrebbero cominciato a parlare.
Voltandosi verso Dorothy, lo sguardo di Candy cadde su una fila di cornici ... in particolare verso una foto che la ritraeva; lei seduta sul prato della collina di Pony . Il suo viso non guardava l'obiettivo, bensì l 'orizzonte , il suo sguardo perduto verso l'azzurro del cielo sottolineava l’espressione serena del suo profilo. Senza rendersene conto Candy si fece trasportare dallo sguardo di quella ragazza sulla collina ...


"Albert, vuoi smettere di fotografarmi in ogni momento?" Disse Candy, probabilmente infastidita , grattandosi il naso.

"Cosa c'è di male a fotografarti in questo giorno? " Le domandò lui dispiaciuto , non rinunciando comunque. "Lo sai che queste sono le tue ultime foto come Miss Candy, e che da domani sarai chiamata Mrs. Andrew?!"

Il viso di Candy s'illuminò come il caldo sole d'estate , e lei cadde istintivamente tra le braccia del suo amato.


Il matrimonio di Candy ed Albert si svolse in una bella giornata autunnale nella piccola cappella dell'orfanatrofio.
Alla cerimonia parteciparono solo pochi cari , Archie ed Annie , sposati da una anno e mezzo e in attesa del loro primo figlio; Patty e Tom legati da qualche tempo da un romantico rapporto , che avrebbe portato ben presto anche loro a salire le scale di quella chiesa. Il dottor Martin , Dorothy, suor Maria e Miss Pony, e naturalmente George.
Fu una bella cerimonia romantica piena di emozioni, sorrisi e saluti. Nessuno dei presenti avrebbe mai dimenticato , quel luminoso angelo biondo , fasciato di bianco davanti l'ingresso della chiesa . Il pranzo che seguì rappresentò una piccola festa danzante ed allegra con cibo e bevande, nella quale tutti si intrattennero sino alle prime luci del mattino.

Anche la zia Elroy venne invitata, ma scelse di non presenziare a quel matrimonio per il quale si era mostrata contraria fino a quasi il giorno prima, che Candy mettesse al mondo il piccolo Anthony.
Il quel giorno come per magia, il ghiaccio che albergava il suo cuore andò in frantumi. Non appena i suoi occhi videro quel neonato gridò al miracolo.
Un miracolo che lei non si sarebbe più aspettata di vedere in tutta la sua vita. Un miracolo che le appariva come un dono raro ricevuto da quella piccola orfanella. Un bambino dai riccioli d’oro, gli occhi azzurri come il cielo e piccole lentiggini, le uniche a ricordare chi era la madre.

Purtroppo per la zia Elroy , lei non fu in grado di vederlo crescere. Poco dopo il terzo compleanno del piccolo Anthony, la zia lasciò questo mondo, per il suo ultimo, lungo viaggio.

Atto di gelosia



Pochi giorni dopo il matrimonio, Albert partì per Chicago , per completare alcune incombenze per il viaggio, che avrebbe fatto con Candy. Era un tardo pomeriggio quando chiamò George nel suo ufficio.

“ Ciao William, hai chiesto di me?”
“Si …”
"Se è per il tuo viaggio con Mrs Candy, è tutto pronto. Tra una settimana ci lascerete per l' Africa."

"No, no non ti ho chiamato per questo ... " lo interruppe Albert in maniera turbata.

"Tutte le altre decisioni saranno rinviate sino al vostro ritorno, se questa è la tua preoccupazione".

" George io voglio che tu vada in Scozia, devi partire oggi per l' Inghilterra con la prima nave. " Disse Albert all'improvviso.

" Posso chiedere il motivo, William?"

" Si, dovrai raggiungere la Scozia nel modo più discreto possibile e impegnarti a vendere la villa per le vacanze di nostra proprietà, che è lì"
George lo guardò sorpreso.

"Sei sicuro di questo?"
Albert sospirò.

"No ... non ne sono sicuro George, ma voglio comunque che venga fatto"

"Molto bene allora dobbiamo salutarci ora, perchè passerà molto tempo prima di rivederci di nuovo." Disse George tendendo la mano ad Albert.

"Buon viaggio amico mio. Hai la mia piena fiducia."

"E tu la mia William " Rispose George abbandonando l'ufficio.

Albert pensieroso, posò entrambe le mani sul capo. " ... Fiducia ..." mormorò." Mi fido di te Candy ... ma non posso lasciare che qualcosa possa unirti ancora a quell'estate in Scozia ...."

Non si sentiva orgoglioso di se stesso per aver preso una tale decisione , ma sentiva che non avrebbe potuto fare diversamente . Un solo atto di gelosia da parte sua , una scelta che dimostrava come si fosse pentito di aver incoraggiato Candy a raggiungere la Scozia per dire " addio " a Terence . Anche se Candy aveva detto addio a modo suo e non come lui aveva immaginato. Rendendosene quindi conto durante la loro prima notte di nozze.

L'innocenza di Candy era intatta " ... Che stupido ..." pensò tra sè. "Mi dispiace Candy ..." mormorò decidendo che doveva comunque rimanere fermo su quella posizione.
Una settimana dopo o poco più, durante il loro viaggio , Albert confessò a Candy cosa aveva fatto.

La promessa


Nei giorni in cui Candy ed Albert erano in viaggio per l'Africa per la loro Luna di miele ricca di sogni e di speranze per il loro futuro insieme, essi non avrebbero mai potuto immaginare che qualcun altro stava tornando in America con un altra nave, dopo aver ricevuto un telegramma urgente. Naturalmente lui non sapeva del loro matrimonio, e non ne avrebbe sentito parlare molto presto.

Quando Terence ricevette il telegramma, aveva appena ultimato le sue performance teatrali con la sua troupe in Francia e di lì a tre giorni sarebbe partito per l'Austria , dove la tourneè sarebbe terminata .
Confuso, aveva continuato a tenere quel telegramma in mano leggendolo ripetutamente in maniera inconscia e astratta.

Caro Terry. Stop. Susanna è ricoverata in ospedale. Stop.
Lei ha bisogno di te. Stop. Condizioni critiche. Stop.
Mrs. Marlow. Stop.

Innanzitutto non sapeva cosa pensare. Con Susanna aveva una corrispondenza abbastanza frequente , sin dal giorno della sua partenza per l'Europa. Certo da parte sua era una corrispondenza molto formale rispondendole dopo lunghi intervalli di tempo, da parte di Susanna invece era più nutrita e tesa.

Nel momento in cui ricevette quel telegramma, non gli passò minimamente per la testa il pensiero, che non scriveva a Susanna da più di un mese. Confuso pensò che lei avesse di nuovo il raffreddore e che la madre fosse stata eccessiva inviandogli quel telegramma. Per quel poco che aveva imparato a conoscere Susanna , Terry aveva capito che lei non avrebbe mai fatto nulla per interrompere la sua tournèè. Quindi senza perdere tempo spedì un telegramma dicendo che sarebbe tornato dopo tre settimane. La risposta non tardò ad arrivare.

Lei non ce la farà. Stop. Ti prego di tornare. Stop.
Susanna ha l'influenza. Stop.


Poco dopo la fine della Prima Guerra Mondiale , scoppiò un 'altra guerra che privò la vita a milioni di persone in tutto il mondo. Un' influenza* che nessuno sapeva da dove provenisse . La sua diffusione fu rapida ed i medici nella maggior parte dei casi, non sapevano cosa fare.

Dopo il suo incidente, Susanna , anche se non aveva una fibra forte, cercava comunque di non mollare avendo Terence al proprio fianco , ma era comunque una ragazza malaticcia. Anche un semplice raffreddore , poteva farla soffrire per mesi.
Quando Terry lesse il secondo telegramma , si rese conto che avrebbe dovuto lasciare la compagnia e la touneè prima del tempo. Dopo tutto erano rimasti solo quattro spettacoli . Probabilmente Robert avrebbe brontolato un pò, ma alla fine si sarebbe calmato e la tournèè sarebbe terminata magari solo con meno successo di come avevano pensato.

Terence aveva fatto una promessa. Una promessa che aveva tutta l'intenzione di onorare. " ... Prenditi cura di Susanna , Terry, lei ha bisogno di te ..." Riuscendo ancora a sentire limpidamente la sua dolce voce, come fosse accaduto ieri . Già una volta aveva provato a rompere quella promessa . Ed ora lui non avrebbe lasciato Susanna, non avrebbe fatto due volte la stessa cosa.
Sul ponte della nave , sul quale Terence si trovava immerso nei propri pensieri sperando di arrivare in tempo per Susanna, due eleganti signore passeggiavano dinanzi a lui commentando le nozze tra Mr. William Albert Andrew e la sua giovane pupilla.
Lui non le udì.

Arrivato a New York , Terence corse subito in ospedale , dove trovò la madre di Susanna in condizioni disperate. I medici non permettevano a nessuno di visitare Susanna, perchè temevano il contagio della malattia, Terence urlò e minacciò, e infine sotto la propria responsabilità entrò nella sua stanza. Lo shock che provò vedendo il volto di Susanna consumato da giorni e giorni di febbre , fu un immagine che non avrebbe mai più dimenticato in tutta la sua vita.
Lui le si avvicinò molto lentamente ...

" ... Sono qui Susanna ..."
Nessuna risposta, se non un profondo respiro .... mentre le accarezzava dolcemente la fronte ...

" Te ... Terence ..." Sussurrò lei aprendo gli occhi, come se fosse la cosa più difficile del mondo.

" No, non parlare Susanna ... ora sono qui ,"

" Tu ... non dovresti ..."

"Andrà tutto bene ..."
Silenzio .... mentre un debole sorriso appariva sul volto stanco della ragazza ...

"Terry ...io , io ... mi dispiace ..."
Il cuore di Terence si corazzò.

" Dormi Susanna ... domani starai meglio ..."
Ma non fu così. Tre giorni dopo l'arrivo di Terence la ragazza esalò il suo ultimo respiro.

Giorno di festa


Il cielo era azzurro e il sole primaverile giocava maliziosamente con i raggi sulle chiome degli alberi. " E' un giorno meraviglioso per una festa." Pensò Patty entrando nel giardino di Lakewood , dove aveva notato l 'allegra presenza di un numerose persone già impegnate in conversazioni gioiose che riempivano l'aria.
Il primo a vederla fu Archie, che subito le andò incontro.

" Candy! " Lui gridò, mentre lei era impegnata in una vivace chiacchierata con suo nipote Bert e suo figlio Anthony.

"Candy! Ahoy Candy!...." Continuava a gridare Archie.

" Caro, non gridare così...." Annie lo riprendeva

"Non preoccuparti zia Annie , probabilmente da ragazzo sognava di diventare un marinaio." Commentò allegramente Terence .
Finalmente Candy gli diede la sua attenzione , felice di capire perchè Archie continuasse a chiamarla a viva voce,.
L'amato volto di Patty, le sorrideva da lontano.

"Patty! La mia Patty! " Gridava ora anche Candy.

Terence scambiò con il fratello Bert un'espressione complice , sussurrandogli:
" ... Guarda come si stanno comportando ora, e immagina come saranno state le loro giornate da giovani!" Scoppiando contemporaneamente a ridere.
Tutti loro accolsero Patty con gioia e ben presto le tre amiche , più discretamente possibile e prendendosi a braccetto, si allontanarono per una breve passeggiata verso le rose .
Candy fu la prima a parlare.

"Patty, perchè Tom non è venuto con te? " Le domandò con impazienza. Non avendo visto il suo amico.

" ... Tom ... " le rispose Patty sommessamente.

" Sta bene? " Le domandò Annie , sorpresa.

"No, no nulla , sta bene! E ' appena un pò arrabbiato con Candy."

"Con me?! Perchè!? Cosa ho fatto questa volta? ! " Le domandò Candy sorpresa.

" ... Ah Candy ... niente, non hai fatto nulla di sbagliato . Solo che, ieri pomeriggio Tom ti ha visto con tuo nipote Terence andare sulla collina di Pony . E lui pensava che dopo saresti passata da noi per salutarci ... e questo è tutto ...in tre parole cara Candy ... un vecchio scontroso !" Al momento Candy si rattristò ... " più tardi ne riparleremo ..." pensando comunque di ridere delle stupidaggini di Tom.

" Allora, non verrà?"

"Oh verrà ! Vuole solo dare l'idea di essere un uomo duro!"

" Candy. “Disse Annie improvvisamente.
“Patty è a conoscenza dell'invito fatto a Neal? ..."

"Cosa hai fatto!?" Domandò Patty sorpresa.

" ... Ebbene si! " Rispose Candy ridendo. " Eh sai ... ha scoperto della residenza ..."

"Lui sa tutto su Lakewood? " Domandò Patty con ansia

" Uh no ... la parte migliore l'ho tenuta per ultima !" Rispose Candy facendo l'occhiolino ad entrambe.

" Candy hai pensato cosa dirà Iriza , e se anche lei dovesse presentarsi alla festa?"

" ... Hmm care ragazze è proprio quello che sto sperando " Rispose loro Candy con un sorriso più luminoso e divertito che mai.

Un accordo


Lucy si aggirava tra gli ospiti con uno sguardo smarrito, era alla ricerca di Candy , quando una voce maschile la sorprese alle spalle.

" ... Anch'io spesso mi sento smarrito quando mi trovo con un numero così grande di parenti e amici!"
La ragazza sobbalzò spaventandosi e voltandosi verso quella voce, guardando sorpresa ed imbarazzata Mr. Terence che la guardava sorridente e giocoso.

" Eh ... io ..." lei cominciò a balbettare

"Si?!"

" Sto cercando vostra nonna, Mr. Terence ..."

"Ah .. no ,no, no ...!"

Lucy lo guardò turbata. Terence ridacchiò. Lui la confondeva e di conseguenza lei arrossiva ancora di più. Terence se ne accorse, ma il colore del viso di quella ragazza lo eccitava spingendolo a continuare a prenderla in giro.

"Bene ... bene ... allora va tutto bene!"
Improvvisamente Lucy capì la presa in giro.

" Mr. Terence , sa dov'è sua nonna...? Devo trovarla subito "

"Hmm ... senti ...noi faremo un accordo ..."

" ... Eh , cosa?!"


"Ti dirò dove si trova, se tu smetti di chiamarmi Mr. Terence come se avessi 300 anni di età " Le disse imitando la sua graziosa voce!

" Eh ..."

"Si ...?"

" Va bene ... Mr . Teren ..."
Ah .. come posso essere così stupida ?! Cavolo! Pensò Lucy.

" .. Ok ... è un accordo Terence ..." Riuscì a dire

" E' nel giardino delle rose , vicino la Dolce Candy " le rispose il ragazzo facendole l'occhiolino.

"Grazie !" Esclamò Lucy, volando come un tornado.

"Mi piace questa ragazza!" Pensò Terence con un grande sorriso luminoso , continuando a guardarla sino a quando non scomparve svoltando per il giardino.

Senza fiato la ragazza raggiunse Candy che era seduta su una panchina tra le rose bianche insieme alle sue amiche con le quali chiacchierava allegramente. " Mi chiedo da quanti anni sono amiche ..."
Le tre donne notarono la ragazza avvicinarsi di gran fretta , sorprendendosi .

" E' tutto ok, Lucy, ragazza mia?" Le domandò Candy

" Si, Lady Candy , mi dispiace interromperla ma ha una telefonata in attesa ..."

"Oh! Qualcuno mi aspetta al telefono?"

" No, è stato risposto che lei era in giardino , e hanno detto che chiameranno di nuovo tra dieci minuti."

" Allora devo necessariamente rientrare , ed aspettare la telefonata ..." Disse Candy sfumando nel tono della voce un pizzico di curiosità chiedendosi chi poteva essere. " Scusate, Annie , Patty, ci rivedremo tra un pò . Lucy, cara vuoi accompagnarmi a casa?" E senza attendere risposta, Candy prese per un braccio la ragazza e insieme s'incamminarono verso la residenza.

"Prenderò la telefonata dall'ufficio di Albert, Dorothy " disse Candy trovandola sull'ingresso di casa , mentre era intenta a dare ordini ad un giovane ragazzo del personale.

In realtà durante gli ultimi anni quell'ufficio era diventato di Candy, ma lei non aveva mai smesso di chiamarlo - l'ufficio di Albert.
Era un bellissimo ufficio, con i caldo colore marrone del legno di noce negli arredi, le grandi librerie e la carta da parati in stile vittoriano color verde alle pareti. Candy si sedette sulla poltrona vicino alla finestra e attese. Non ci volle molto tempo perchè il telefono squillasse sonoramente .

"Si!?" Domandò tra lo stupore e la curiosità , per quella persona che la stava chiamando.

"Candy...?!"
"Ah ... non voglio crederci ... " disse lei sospirando ...
" Non riesci ad avere la pazienza di augurarmi buon compleanno quando ci rivedremo?!"
Pausa.

"Non ti sto chiamando per questo motivo, Candy"

"Oh, allora sei soprattutto un rude maleducato ! "

"Ascoltami tu, donna testarda!"

"... Ti ascolto ..."

"Candy, Arthur sa . Lui mi ha minacciato di sventolare tutto ai giornali ..."
Pausa.

".... Sapevamo entrambi che prima o poi sarebbe accaduto ..." Aggiungendo " Sei ancora lì .... ?"

"Si ... sono qui ... Terry ..."

" Cosa pensi....?"

" Niente , non so ...non ha più importanza. Quanto sa Arthur ?"

" ... Hmm ... una cosa è certa, lui non conosce tutta la verità, ed io ho un sospetto. Che lui possa deformarla sui giornali scandalistici!"

"Hmm , si probabilmente ...."

"Candy, non hai ancora parlato con loro?"

" ... No , non ancora. Avevo intenzione di dirlo questa sera ...."
Pausa.

" Bene ... Candy l'importante è che tu ricordi che tutto quello che abbiamo fatto non è stato immorale ! Noi lo abbiamo nascosto per proteggerli! ... Hai voluto così per loro ...Lo ricordi lentiggini?"

" Si , ricordo ... io ricordo ... Terry" Gli rispose lei sorridendo debolmente .

"Non voglio trattenerti ancora più a lungo allontanandoti dalla tua famiglia , anche se devo confessarti .... che sono geloso di non essere lì con te , oggi."

Lei ridendo.
"Ci vedremo tra qualche giorno Terry"
"Si ..."

Poi mise giù la cornetta del telefono.

" Beh ... sembra che il giorno delle confessioni sia arrivato, Candy!" Disse a se stessa inspirando profondamente per infondersi maggiore coraggio.


--------

* Influenza : La Spagnola nel 1918.
 
Top
view post Posted on 5/3/2020, 11:57     +1   -1
Avatar

Group:
Fan
Posts:
4,808
Location:
ROMA

Status:


Capitolo V



Fu poco prima di Natale che Candy ed Albert visitarono Londra, dopo aver trascorso tre incantevoli mesi in Africa. Avevano programmato di trascorrere le festività natalizie in Inghilterra e dopo Capodanno tornare nella loro casa a Chicago , Albert non poteva rimandare i propri impegni di lavoro ancora più a lungo. Naturalmente il loro soggiorno a Londra non fu affatto rilassante. Com’ era prevedibile, Albert dovette presenziare a numerosi eventi sociali , e questo a volte infastidiva Candy .

Lei si sentiva fuori posto in quelle feste e il fatto che dovesse comportarsi in maniera adeguata , in quanto moglie di Mr. William Andrew , in diverse occasioni le causò noia ed irritazione. E fu proprio in quei giorni, che ebbe il primo litigio con Albert. Fu un pomeriggio, un paio di giorni prima della vigilia di Capodanno. Candy nella sua stanza era seduta su una poltrona davanti al camino , sotto una pesante coperta . Fuori aveva iniziato a nevicare e il freddo negli ultimi giorni era diventato più pungente , Albert già vestito con il suo smoking, entrò nella stanza.

“Candy, tesoro, perché non sei ancora vestita? “ Le domandò lui sorpreso.

“ … Io non voglio … “ mormorò lei .

“Non ti senti bene, sei forse ammalata? “ Le domandò preoccupato inginocchiandosi al suo fianco. Posandole delicatamente la mano sulla fronte , non avvertendo comunque febbre.

“Sto bene Albert “ Gli rispose lei con il broncio.

“ … E allora se non sei malata, qual’ è il problema che ti fa stare in questo stato?”

“ Non importa a nessuno … ma la verità è che questa sera non ho voglia di andare al ricevimento…”
Lui le accarezzò la guancia , ma lei continuò a mantenere il broncio.

“Candy … sai che se potessi, eviterei di andare …”

"Allora non farlo! Non andare!" E alzando la voce " Restiamo qui, io e te di fronte al camino , noi due ... ti prego Bert ..."

Lui aveva capito tutto, ma sapeva di non avere altra scelta.

“ Abbi un po’ di pazienza tesoro, tra pochi giorni saremo a casa e …” ma lui non riuscì a terminare la frase perché Candy balzò in piedi , stringendo entrambi i pugni cominciando a gridare .

“ E? E cosa cambierà Albert? Non ci saranno più ricevimenti? I discorsi noiosi?! Cambierà che dovrò sorridere, salutare, parlare e mangiare in maniera formale e secondo il protocollo?! E potrò finalmente smettere di indossare il corpetto, che non mi permette di respirare?!”

Albert si alzò in piedi e la guardò sorpreso. Candy era diventata rossa per la rabbia e lacrime di nervosismo sul bordo delle sue ciglia, erano pronte a bagnarle il viso. Lui capiva quello che lei stava provando , ma in quel momento si stava innervosendo. Lei era ingiusta con lui.

" Perchè sei così ingiusta con me , Candy? Perchè ti stai comportando come se non capissi come stanno le cose? Come se tu non sapessi che io sono obbligato a questo ruolo!”

" Si, ma io non riesco a fare altrettanto!"

"Non potrà mai essere diversamente, Candy!" Gridò lui. "Nè per me , nè per te!"

"Io posso, e così sarà, non vengo con te questa sera!"

Lui la guardò in silenzio, frustrato perchè lei era riuscita a fargli raggiungere i propri limiti, che Candy vedeva per la prima volta.
"Molto bene, fai quello che vuoi!" E con un gesto rapido, uscì sbattendo la porta dietro di lui.

Candy, rimasta sola, cadde sul letto facendo uscire tutte le sue lacrime di rabbia . Non le era piaciuto litigare con lui, non avrebbe voluto che ciò accadesse, ma non poteva più sopportare di tenere dentro di sè ancora più a lungo, tutti i suoi pensieri e sentimenti. Lei voleva essere se stessa senza recitare alcun ruolo.
Avvertì il bisogno di aria. Si alzò in piedi. Asciugò le lacrime e si vestì in fretta. Ma non indossò l'abito da sera con il quale avrebbe dovuto accompagnare il marito. No, indossò l'abito più semplice che trovò all'interno del suo armadio, afferrò il cappotto e uscì dalla stanza.

"Deliziosa luna di miele!"
Pensò ironicamente. Camminava sulle strade di Londra cercando di calmarsi, ricordando le parole che poco prima, si era scambiata con Albert. Poi le immagini del loro viaggio in Africa . Com’ erano stati tranquilli e felici lì ... Si stava già pentendo di aver alzato la voce con lui. " Troveremo una soluzione ... dopo tutto lui è sempre il mio Albert!" Si disse, e per la prima volta, in quella serata , sorrise. In piedi, guardava distrattamente le vetrine , pensando a cosa si sarebbero detti quando si sarebbero rivisti nello loro stanza, quando improvvisamente un lampo la colpì .

C’era la prima pagina di un giornale e due foto. Una leggermente più grande rispetto all’altra, mostrava il viso sorridente di una bella giovane donna …”Susanna…” l ‘immagine più piccola, e in basso rispetto alla colonna , mostrava un giovane uomo di cui Candy conosceva ogni più piccolo dettaglio del suo viso… “Terry …” E tra l’articolo scritto e le due foto , c’era un enorme titolo, un pugno per lei.

LA GIOVANE SFORTUNATA ATTRICE , SUSANNA MARLOWE , E’ MORTA .

"Come è possibile?! ..." Candy si sentì nauseata.
Afferrò il giornale e cominciò a leggere velocemente. Per metà quelle parole scritte le venivano da dentro, e per metà era come se voleva imporsi di credere a quello che stava leggendo.

" ...La sfortunata attrice Susanna Marlowe
ha perduto la propria battaglia con la vita ... nell'ultimo mese è stata ricoverata presso l'ospedale ... influenza ... dopo l'incidente ... Mr. Graham ... la tournèè ... al suo fianco ... devastato ....

" ... Ah ... Terry ... Terry ... povera Susanna ... " Il viso di Candy era diventato bianco; quello che stava leggendo non era solo incredibile, ma anche surreale. Le emozioni più diverse la picchiavano in testa, sul corpo, in tutto il suo essere ...dolore, compassione, stupore, senso di colpa ..." ... Che ironia ..." un vortice di ricordi agitavano le sue viscere ...

"Finchè saremo vivi ... ma io ho scelto di andare avanti ...Terry ... mi dispiace ...oh Albert ... " e mentre pensava ciò, svenne.
Quando riprese i sensi e aprì gli occhi nel letto dell'albergo dove soggiornava con Albert, aveva la sua mano dolcemente trattenuta da due mani. L’ angoscia di lui si specchiava attraverso i suo occhi azzurri.

“ La mia Candy, mia dolce Candy …”

“ Oh Bert … mi dispiace … mi dispiace così tanto …non volevo urlare con te come ho fatto …”

“ Ssch .. non preoccuparti …” Le rispose lui , accarezzandole i capelli “ ora sei al sicuro …”

“ Albert … il giornale … Susanna … lei è morta …non sapevo … Terry … ora è …”

“ Si ho letto il giornale tesoro, lo tenevi ancora stretto tra le mani quando ti hanno portato qui … mi dispiace tanto …”

“ Terry .. come starà … ora … io … io devo …” ma non riuscì a finire la frase .

“ In questo momento non devi fare niente, dolce amore mio …” le disse lui baciandola dolcemente sulla fronte .

“ Ma … Albert … io …”

“ Quando torneremo in America, andrò a trovarlo io … sarà sconvolto “ sorridendole in una maniera in qualche modo strana o almeno così sembrò a Candy. “ … Il medico che ti ha visitato , ha detto che devi stare tranquilla …”

“ Ma io sono tranquilla . Solo che non mi aspettavo questa notizia, e sono rimasta colpita …”

“ … Mai più problemi o sconvolgimenti per te, piccola mia … almeno non per i prossimi otto mesi “ Le disse Albert, sorridendole calorosamente e posando delicatamente la propria mano sul suo ventre.
Candy , sorpresa portò la sua mano sulla bocca … cosa ha detto Albert? Proprio ora?!

“ Oh … tu … vuoi dire, che io sono …” avrebbe voluto dirlo, ma non sapeva come …

“Si Candy! Tra otto mesi, la nostra famiglia avrà un membro in più!” Stringendola nel proprio abbraccio.
Una lacrima di felicità rotolò lungo la sua guancia.
“ … Un altro membro … un bambino … una famiglia … la mia famiglia!” In quel momento Candy per la prima volta nella sua vita , avvertì la calda sensazione di avere una famiglia . Sarebbe diventata madre.


Un uomo morto

Restituiscimi dunque alla Morte -
La Morte che non ho mai temuto
Se non perché mi privava di te -
E ora, privato della Vita,
Nella mia Tomba respiro
E ne stimo l'ampiezza -
Che è tutto ciò che l'Inferno può supporre -
E tutto ciò che era il Cielo -

Emily Dickinson



La morte di Susanna, trovò Terence psicologicamente impreparato.
Si, lei era la sua fidanzata , ma lui non l'aveva mai amata. Come avrebbe potuto, dal momento che molto tempo prima aveva donato il proprio cuore ad un angelo meraviglioso sul ponte di una nave la notte di Capodanno. Ma, non solo lui non era in grado di amarla, non voleva nemmeno provare a farlo. " Era al di là del mio controllo ..."
Lui aveva simpatizzato con lei , provvedendo alle sue cure come persona, le era grato per avergli salvato la vita, ma nulla di più. Terence pianse la morte della giovane ragazza, pianse per la perdita di un essere umano, ma non la perdita di un amore.

Il suo amore lo aveva lasciato circa quattro anni prima … “ Ingiustamente … permettendole di volare … Come un papavero rosso fuori stagione , scomparendo nella bufera di neve … per sempre …” La tempesta di neve che stava infuriando, ora gli rendeva difficile la visione dietro il finestrino del treno. Gli sembrava che il treno non si muovesse affatto … i minuti erano eterni, i suoi pensieri strazianti …” Anche quando ho lasciato l’Inghilterra e sono venuto qui, nevicava come oggi … quante volte l’ho lasciata…?”
“Pazzo!” Si maledisse alzandosi dal suo posto. Era impossibile continuare a stare seduto in attesa che il tempo passasse …

"... Quanto tempo ho perso ..." Non
era troppo distante. Il paesaggio gli era così familiare ... I suoi pensieri come fiocchi di neve nel vento; ruotavano, vorticosamente nella sua mente .
"Pensavo di trovarla in ospedale ..."
"Candy White non lavora più qui signore..."
"Ha il suo indirizzo per favore...? Raggiunsi come un pazzo il suo appartamento ... lei non viveva più lì ... Non riesco nemmeno a ricordare quante ore sono rimasto seduto su quelle scale, era introvabile.

"Mi scusi .... posso aiutarla?..."

" ...Eh ?... Si! Sto cercando Candy ... la conosce?"
"Candy? Stai cercando Candy, giovanotto?"
"Si, la conosce?"
" Si, si naturalmente !... Ma lei non vive più qui..."

“Conosce il suo nuovo indirizzo?!” Ero così desideroso.

“Mi dispiace ragazzo, ma lei non vive più a Chicago …”
“ … Cosa?!”
“ Quasi quattro anni fa … è andata via … Credo che sia tornata presso l’orfanatrofio in cui è cresciuta …”
“Grazie!”
Cominciai a correre; non mi interessava più della neve, del freddo … correvo per recuperare il tempo perduto … recuperare ciò che era stato ingiusto ?! … Quattro anni … forse lei …

Quando vide la stazione ferroviaria , solo allora, solo in quel momento, solo in quel minuto, Terence pensò per la prima volta , che forse Candy … era andata avanti .
La strada per l’orfanatrofio veniva solcata con dubbi e paure. Aveva paura. Aveva paura di quello che lei gli avrebbe detto rivedendolo…. Bussò alla porta dell’orfanatrofio. Suor Maria gli aprì.

“Buonasera sorella”.

“Oh! Mr. Granchester … buonasera, prego entrate in casa, Miss Pony…”
Lei lo accompagnò in quello stesso piccolo accogliente ufficio, nel quale gli avevano offerto una tazza di tè , qualche anno prima.

“Buonasera Miss Pony, mi scusi per l’ora inadeguata …”

“Mr. Granchester! Nemmeno a parlarne, è un piacere riceverla, anche se credo che attualmente la chiamano … Mr. Graham, se la memoria non mi inganna …”

“Si, si … ma voi potete chiamarmi con il mio nome, Terry” rispose loro gentilmente anche se la sofferenza gli stava consumando le budella …” dov' era lei … ?

“Possiamo offrirti una tazza di tè?”
“Si, per favore, grazie …”

Imbarazzo, angoscia, attesa.
Passarono dieci minuti a parlare di diversi argomenti, come ad esempio i bambini dell’orfanatrofio, il successo di Terence a teatro e inevitabilmente poi la conversazione spinse Miss Pony a chiedere di Susanna.

“La tua fidanzata … perdona la mia maleducazione per non averlo già chiesto, è in buona salute?”
“ …Susanna .. è morta … si è ammalata di influenza …”

Miss Pony e Suor Maria rimasero scioccate.
“Mi dispiace … una così giovane ragazza … che Dio l’abbia in gloria …”

“… Miss Pony … Candy è qui …?”
Non ne poteva più.

Due paia di occhi bassi … Nessuna delle due donne avevano mai pensato di trovarsi un giorno davanti a quella situazione … Chi poteva immaginare , i cicli della vita …
" ... Terry figlio mio ... " cominciò a dire suor Maria ...
" E' successo qualcosa a Candy?! " Era terrorizzato, dal tono usato dalla suora.

"No ... lei sta bene non preoccuparti ..." lo rassicurò Miss Pony " Terry figliolo ..."

" Sono andato a cercarla a Chicago ma non l'ho trovata, e mi hanno detto che ora lei vive qui ... si sono sbagliati?"


" ... Ha vissuto qui fino a quando ..." Signore mio Dio, dai coraggio a questo ragazzo " ...Terry figlio mio ...Candy ha vissuto qui fino al ... giorno delle sue nozze ...ora ..."

....
Un uomo morto. Questo quello che era. Non sentiva .. non vedeva ... non sentiva più nulla. Morto. La sua paura era diventata una realtà insopportabile. Morto ... ma se era morto, perchè sentiva così tanto dolore..? I morti non sentono ... aveva una lingua e non riusciva a parlare ... aveva gli occhi ma vedeva solo il buio, e le sue orecchie ora , ascoltavano solo il silenzio ... Non era morto .. Lui era vivo ... Vivo ma caduto nell'inferno, in un abisso eterno ... ora e per sempre , il nulla.
Il teatro dell'assurdo stava ridendo di lui ...

" ... La luna di miele ..." Lo scherniva ...
"... con Albert ..." Il Coro ... facendo cerchio intorno a lui, lo ridicolizzava ..." Pensavi che ti avrebbe aspettato per sempre? Pazzo!"
Il Deus ex machina non c'è ... è stato bruciato! Davanti ai suoi occhi dalle Parche …
"Tu , tu l'hai pregata di dimenticare, tu! L'hai lasciata andare! Le hai chiesto di essere felice !..."

"Lei è felice ...?" Sono io quello che parla ...?

" ... Si Terry figlio mio. Ha avuto momenti difficili ...ma ora lei è felice ..."

" ... Miss Pony so che non è opportuno chiederlo ... ma per favore ... non dite a Can ..." neanche il suo nome, ora riesci a pronunciare , vigliacco?!"

" ... Vi prego non ditele nulla della mia visita ..."

Miss Pony annuì.
Quando videro la figura di Terence ormai lontana e persa oltre l' orfanatrofio, le due donne cominciarono a pregare per lui e la sua anima .
Per Terry, però, non avrebbero potuto pregare per qualcosa di più ...almeno non per i prossimi quindici anni.


Continua ....
 
Top
view post Posted on 6/3/2020, 10:53     +1   +1   -1
Avatar

Group:
Fan
Posts:
4,808
Location:
ROMA

Status:


Continuo del ...

V Capitolo



Magicamente



Fu poco dopo le 13,00 , che Neal varcò la porta della suite dell’albergo dove sua sorella alloggiava. Appena ebbe ricevuto la telefonata nella quale lei gli annunciava di essere arrivata a Chicago , non perse un minuto di tempo e andò subito a trovarla.

“Ciao fratello, ti vedo bene anche se mi sembra che tu abbia guadagnato un po’ di peso dal nostro ultimo incontro, pensi che sia appropriato per un gentiluomo della nostra classe? “ Gli disse Iriza sollevando ironicamente il sopracciglio.

“Sono felice di rivederti Iriza, ma non ti ho fatto venire fin qui per farmi la predica.”

“Molto bene … hai ragione, andiamo al nostro problema” gli rispose lei accomodandosi sul divano bianco di pelle.

“Pochi giorni fa ho ricevuto l’invito ad un ricevimento di famiglia a Lakewwod, ero indeciso se andare, non avevo voglia di vedere quelle brutte facce! Ma subito dopo , lei mi ha chiamato , consigliandomi ad andare perché in seguito non avrei più potuto rivedere Lakewood … e molto semplicemente perché è stata venduta!”

“A chi Neal? Non glielo hai chiesto?”

“Cosa pensi Iriza! E’ naturale che io glielo abbia chiesto! “ Le rispose Neal muovendosi verso il bar. “ E naturalmente , lei non me lo ha detto!”

“Fammi indovinare, non ha detto nemmeno il motivo!” Lei era al limite. Neal si versò una buona quantità di brandy nel bicchiere , cominciando a ridere cinicamente .

“Mi ha risposto, che non avrebbe voluto rovinarmi la sorpresa … e che se volevamo sapere, avremmo dovuto partecipare al ricevimento … “

“Cosa ha detto…? Ma lei non mi ha mandato nessun invito … quindi aveva già immaginato che tu …”

“Proprio così Iriza, non so se lei è così intelligente, ma sicuramente immaginava che dopo aver saputo ti avrei trascinato qui dalla Francia “.

“Quel tuo detective … ti ha finalmente dato qualcosa di concreto?”

“No … praticamente qui in America conosce tutti i suoi movimenti , ma quando raggiunge il suo ufficio in Inghilterra … Londra la inghiotte magicamente e riesce sempre a far perdere le sue tracce .”

“… Forse è lei ad incontrare lui …?” Mormorò Iriza.

“L’attore, cosa stai dicendo? … Non penso. In tutti questi anni saremmo riusciti a scoprirlo ; il detective che ho ingaggiato ha avvicinato il suo agente offrendogli, oserei dire una generosa offerta , ma anche in questo caso non siamo riusciti ad avere nessuna informazione!”
Iriza si alzò colma di frustrazione …” è sempre stato così, si nascondeva … ed io ero sempre alla sua ricerca … anche ai tempi del college … solo alla Festa di Maggio , quando è riuscita a fuggire … riuscii a vederla mentre si cambiava il costume … e poi magicamente è tornata dentro … sotto mentite spoglie … che idiota! Come ho fatto a non capirlo in tutti questi anni?!”

“Neal?...Quell’ imbecille del tuo detective ha mai pensato che lei possa andare ai suoi incontri non come sè stessa, ma come qualcun'altra?”

“ … Iriza cosa vuoi dire…”

“Esattamente quello che sto dicendo Neal!! Siamo stati piacevolmente ingannati dalla graziosa Candy e quel delinquente del suo amante!”

“Non abbiamo prove Iriza…”

“La odio, la odio, la odio!! “ Urlò Iriza fuori di sé. Continuando a dire .
“E questo ci fermerà…? A che ora è il ricevimento Neal? Non vorremmo certo, far aspettare la nostra cugina preferita …”Mentre una goccia di veleno colava dalle sue labbra attraverso un sorriso ghignante.

Il suo sogno


Dopo la telefonata con Terry, Candy tornò ai suoi ospiti. Il Coctail Party a Lakewood, stava volgendo al termine e tutti stavano andando a riposare per il ricevimento serale . Il tutto in un atmosfera allegra .

Mentre camminava avvicinandosi a loro , non poteva fare a meno di sentire i discorsi. Lei li accarezzava tutti con lo sguardo. Volti sorridenti. Amati. Eterni amici. I suoi amati nipoti e , naturalmente i suoi figli . Il respiro della sua vita … “ famiglia”. Il suo sogno … una normale amorevole famiglia …” una madre, un padre, dei figli …” Il suo sogno …

Da giovane sapeva che esistevano vari tipi di famiglia. Non avendo conosciuto la propria madre biologica , lei comunque aveva accettato ed amato entrambe le madri che l'avevano cresciuta , loro insieme ad Annie erano la sua famiglia .... più tardi si aggiunsero Stear, Archie, Anthony . Il prozio William. La sua famiglia aveva cambiato aspetto tante volte ... ma il suo sogno era rimasto sempre lo stesso ... nel suo profondo , in segreto lei avrebbe sempre voluto appartenere a un modello familiare classico.

E lei quel sogno lo aveva vissuto. Non lo aveva vissuto per tutta la vita , ma comunque lo aveva vissuto. Lei era stata benedetta. Ora lo sapeva.
Il giorno in cui il suo sogno morì, si sentì maledetta ... non riuscendo a capire in quel momento la fortuna di aver vissuto, anche se per poco tempo , il proprio sogno. Il giorno in cui questo morì, lei odiò se stessa.

Incubo


Pochi giorni dopo il Capodanno, Candy ed Albert tornarono in America. Entrambi felici annunciarono ai loro cari , la bella notizia riguardo l'arrivo di un nuovo membro nella famiglia. Tutti furono eccitati e diedero loro gli auguri più affettuosi.
Due mesi più tardi , Archie ed Annie divennero genitori per la prima volta e Tom fece la sua proposta di matrimonio a Patty. La felicità si era accampata sul volto di tutti, Candy durante la gravidanza , splendeva come il sole più luminoso, tuttavia Albert ogni tanto notava delle fugaci ombre attraversarle il volto. Voleva sapere. Non solo per lei, ma anche per lui. E così fece.

Un giorno partì alla volta di New York per andare a trovare Terence. Con delusione scoprì che aveva abbandonato la Compagnia Stratford , così come il suo appartamento , praticamente egli era nuovamente scomparso. Albert non sapeva come dare la notizia a Candy , quando un giorno quasi per caso mentre si recava a un pranzo di lavoro, vide la madre di Terence uscire dal ristorante.

"Buongiorno Mrs. Baker , non vorrei disturbarvi, io sono ..."

"So chi è lei Mr Andrew, a differenza di mio figlio, io leggo ancora i giornali " gli rispose Eleonor Baker con la sua meravigliosa voce.
Quel giorno Albert apprese con sollievo che Terence non aveva rinunciato al teatro, almeno non come aveva fatto a Rockstone..
Lui aveva smesso con Broadway ed era tornato in Inghilterra ... pensando di continuare la propria carriera presso il Royal London Theater , " avendo saputo del matrimonio ... se ne era andato , era tutto ciò che poteva ... mi dispiace Terence amico mio, mi dispiace davvero, ma alla fine nessuno conosce i cicli della vita... “

Quando Albert diede la notizia a Candy, da un lato la vide sollevata perchè Terence non aveva buttato all'aria il suo sogno, ma dall'altro non potè fare a meno di notare la dolce vena malinconica che per un certo periodo di tempo Candy portò con sè.

I pensieri di Albert sui cicli della vita e sui giochi del destino , forse furono profetici. Nessuno poteva immaginarlo ma si dimostrarono negli anni successivi.
Un anno e mezzo dopo la nascita del piccolo Anthony, venne alla vita di Candy ed Albert , un altro piccolo tesoro, la loro principessa Rosemary, Il sogno per Candy divenne realtà. Alla fine era riuscita ad avere la famiglia che aveva sempre voluto, e che aveva sempre sognato.

Negli anni che seguirono , quel sogno fu condiviso con tutte le persone che lei amava e che le erano intorno. Cresceva i suoi figli felici non fermandosi nemmeno un minuto sentendosi lei stessa una bambina con loro. Aveva Albert al suo fianco, che le dava il suo amore generoso e tenero e gli anni insieme passavano velocemente ... perchè la felicità non conta nè le ore nè i mesi.
Fu subito dopo il crollo del mercato azionario del 1929 , che il suo sogno cominciò a diventare un incubo ...

Migliaia di persone rimasero letteralmente per strada. In un paio di ore , imperi economici andarono completamente distrutti. L'impero degli Andrew fu scosso vigorosamente , ma le perdite furono quasi nulle. Albert riuscì a mantenere il colosso dei suoi antenati in piedi, ma non era a conoscenza del prezzo che avrebbe pagato. L'enorme volume dei problemi , dello stress e della pressione avrebbero avuto un forte peso su di lui.

Albert e Candy vivevano la maggior parte del loro tempo con i bambini nella loro casa a Chicago. Tuttavia spesso si recavano sia a Lakewood che alla casa di Pony , dalla nonna, come i piccoli amavano chiamarla.
Anche quella domenica erano tutti alla Casa di Pony. I piccoli giocavano e correvano felici con gli altri bambini dell'orfanatrofio, mentre Candy ed Albert non avevano perso l'occasione di trascorre un pò di tempo da soli , sulla loro collina preferita. Era seduta e rilassata sul prato , quando improvvisamente Candy balzò in piedi come fosse stata punta.

"Albert! Rimani di guardia ...!"

"... Eh ?! Cos’ è successo Candy? Perchè devo stare di guardia?!" Le domandò meravigliato.

" Shhh ... abbassa la voce, rimani di guardia perchè non voglio essere guardata dai bambini ..." le rispose lei con fare cospiratorio , ridacchiando.

"Stai forse giocando a nascondino...!?"

"No, mio sciocco " dandogli un bacio sulla guancia " voglio solo arrampicarmi sull'albero e non voglio che i bambini mi vedano ..." gli ammiccò lei cominciando la salita.
Lui non riuscì a resistere dal ridere. Alzandosi in piedi.

"Oh! Sei un imbrogliona! Io dovrei fare la guardia!?" Le domandò lui, continuando a ridere, ma nel momento in cui andò a sollevarsi sul primo ramo, intorno a lui tutto divenne nero.

"Albert ..." gridò Candy con tutta l'aria che aveva nei polmoni.
Aveva appena visto il marito collassare.

Le ore che seguirono lei non le ricordava più.
In quale modo scese dall'albero,come lei ed Albert riuscirono a raggiungere l'ospedale a Chicago, a che ora erano giunti Archie ed Annie, nulla.
Lei non riusciva a ricordare nulla.
Ora lei era seduta di fianco al marito, che giaceva in un letto di ospedale. Le lacrime scendevano silenziose sulle sue guance. Dalle sue labbra uscivano sussurrate, piccole preghiere ... sentiva di stare rivivendo gli stessi momenti in cui Albert arrivò all'ospedale amnesico ... "andrà tutto bene ...si Albert, andrà tutto bene ..." gli ripeteva più volte, cercando di convincere se stessa.

Archie pensieroso camminava avanti e indietro nella sala d'attesa, quando un dottore gli si avvicinò.
"Mr. Cornwell ... ho gli esami di Mr. Andrew "

"Per favore dottore, aspetti un minuto, vado a chiamare sua moglie , lei è infermiera e sa ..."

"Mr Cornwell, preferisco parlare prima con lei. Non so come potrebbe reagire ..."

Archie cominciò a sudare freddo.

" ... Ditemi , vi prego ..."

" Mr Andrew ha il cancro ... mi dispiace ..."
Lo shock per Archie fu immediato.

"Non c'è niente che possiate fare ... operarlo...o "

"Purtroppo no, è stato colpito da un ictus perchè il tumore si trova nella testa e un operazione del genere è impossibile ..."

"Dottore quanto tempo gli rimane ...?"Archie non riusciva a credere che stava avendo una conversazione del genere .

" Non molto, mi dispiace, forse qualche mese ... forse meno ..."

"Noooo!!! …." Candy urlò , e svenne.
Lei aveva udito quelle ultime parole del dottore, nel momento in cui stava uscendo dalla stanza di Albert.


Il principe della collina è svanito...


Nei giorni che seguirono Candy ebbe la sensazione di vivere la vita di un' altra persona e non la propria. Era come se lei fosse uscita dal proprio corpo e si guardasse vivere, respirare, camminare, come fosse una semplice spettatrice . Con l'unico potere della sua anima , iniziò una lotta che fin dall'inizio sapeva, ne sarebbe uscita sconfitta.

Le ore che non trascorreva vicino ad Albert , che aveva recuperato, ma che comunque era ancora ricoverato in ospedale, Candy le trascorreva in biblioteca a leggere libri di medicina che parlavano della sua malattia. Lo aveva anche fatto visitare da una gran numero di medici. Aveva discusso, litigato, ascoltato pareri. Non dormiva, non mangiava , ed indossava la sua maschera di felicità solo davanti ai figli, mentendo al marito rassicurandolo che presto sarebbe guarito ...

"Vedrai mio piccolo Bert , andrà tutto bene! Faremo un altro esame e poi ..." e il suo cuore piangeva .

" Candy ... tesoro ...."
Un giorno lui la guardò teneramente con i suoi occhi azzurri ....

"Voglio uscire dall'ospedale ... Candy"

" ... Ma ... no Albert, non puoi, .... non ancora .... tra qualche giorno, forse " Ma non riusciva più a sopportare quella farsa.

"... Candy, mia dolce Candy , ti prego fammi rivedere la collina , per l'ultima volta ..." mentre allungava la sua mano accarezzandole dolcemente la guancia

" Ma cosa dici?! ... " Lei urlava dentro di sè, singhiozzava prendendo a pugni la propria anima ...

" Amore ... mio piccolo amore ...io so quello che ho ..."

"Ssh... no, non ...no ..." sussurrò , mentre le lacrime cominciavano a scendere come un infinito silenzioso mare.

"... Ascoltami ... Candy, ho sempre saputo che prima o poi avrei potuto ammalarmi ... Rosemary ... mia sorella .. mia madre si ammalarono e morirono Candy ... ma continuano a vivere attraverso queste rose ... e vivranno per sempre ...
Lei lo fissò attraverso la foschia delle sue lacrime , le sue mani tremavano ... con voce colma di dolore gridò il suo nome cadendo tra le sue braccia.

" ... Piccola mia , non piangere ..." le disse accarezzandole i capelli, consolandola " devi sempre sorridere ...siate sempre felici ...."
"... No , non il mio principe della collina, non il mio principe ..."

Candy ed Albert vissero i successivi due mesi presso la Casa di Pony , vicino la collina. Fino ad un tramonto autunnale quando il principe della collina svanì .... per sempre.
 
Top
view post Posted on 9/3/2020, 10:56     +1   +1   -1
Avatar

Group:
Fan
Posts:
4,808
Location:
ROMA

Status:


Capitolo VI



Il nome di un duca


“Mamma!”
Candy vide avvicinarsi i suoi due ragazzi. Suo figlio Anthony e sua figlia Rosemary le sorridevano calorosamente. “ … Tutta la mia vita …” Pensò in quel momento , prendendoli entrambi a braccetto cominciando a camminare insieme.

“Mi avete perso di vista per im pò e vi siete preoccupati?” Domandò loro scherzosamente.

“… Nah!” Le rispose il figlio allegramente , anche se i suoi limpidi occhi azzurri avevano ancora un aspetto preoccupato.
Anthony era sempre stato molto responsabile . Sempre disciplinato e razionale. Anche se i suoi lineamenti erano quasi identici a quelli di suo padre e del compianto giovane zio Anthony, la sua personalità era completamente diversa.

Sin da giovanissimo, aveva sempre mostrato una particolare serietà, facendo pensare a Candy che sicuramente avrebbe fatto felice la prozia Elroy la quale, grazie al suo carattere, avrebbe visto in lui un degno successore capo degli Andrew.
Si Anthony era una persona formale e severa, ma aveva un cuore grande e puro “ … fortuna che ha ripreso qualcosa anche dal padre!” Pensò Candy sorridendo.

“Mamma sappiamo che hai uno spirito inquieto! Non ci sorprenderesti affatto se in questo momento decidessi di alzarti e partire per il Brasile! “ Le disse Rosemary ridendo!

"Oh ! Rosy…”
“La mia principessa …”
Rosemary aveva ereditato dalla madre i brillanti occhi verdi , la spontaneità e il sorriso. I geni però giocando tra di loro le avevano dato nel colore dei capelli l’ebano nero dello zio Stear e la sua eccezionale intelligenza . ” … Rosy mi capisce più facilmente … mio figlio invece …” Pensò Candy sospirando delicatamente , ripensando alla testardaggine del figlio mostratele diversi anni prima …


Lei si trovava in una clinica di Chicago.
Era una giornata felice. Era diventata nonna. Sino a quel giorno, Candy non credeva si potesse amare un altro essere tanto quanto si ama un figlio. Ma quando quel giorno vide suo nipote per la prima volta, non riuscì a descrivere quanto amore il proprio cuore stava provando.

“Mamma, ho il piacere di presentarti tuo nipote! “ Anthony traboccava felicità , mentre teneva tra le proprie braccia il figlio appena nato.

“ Oh … figlio mio … lui è un angelo sceso per noi sulla terra!” Lacrime di gioia scendevano sul viso di Candy.

“ Terence William Andrew , questa è tua nonna!” Aggiunse Anthony con un enorme sorriso consegnando il bambino nelle braccia di sua madre. Candy era congelata. “ … Ho capito bene , o le mie orecchie mi stanno facendo uno scherzo?...”

“ …. Cosa hai detto ragazzo mio …? “ Praticamente lei riuscì a malapena a sussurargli la domanda, mentre Anthony le fissava quell’espressione perplessa.

“Ho detto il nome di tuo nipote mamma, Terence, ma Teresa vuole che poi venga chiamato Terry , come il suo attore preferito Terry Graham !” Finì di dirle lui, colmo di gioia.
“…Terry …. Come il suo attore preferito …e perché non Albert ?! Perché? … Perché non vuoi dargli il nome di tuo padre, oh Anthony? … Terry …non posso pronunciare questo nome … non davanti a loro … non … oh mio Dio … cosa devo fare? Terry … che cosa faccio? Perché qualche anno fa non ho deciso di dire loro tutto …? Candy sei una stupida, non vedi che più tempo passa e più le cose si complicano?”
Candy con uno sforzo sovrumano cercando di non apparire turbata, guardò ostinatamente il figlio negli occhi.

“ Mi stai dicendo, che invece di dare il nome di tuo padre al tuo primo figlio, tu preferisci dargli quello di un attore?!”

“Ma mamma, il suo secondo nome è William, ho solo …”
“Ma proprio quel nome ?”
“Mamma, tu sai quanto Teresa abbia sofferto nella propria vita; se tu sapessi la sua debolezza per Mr. Terry Graham … e io non voglio deluderla!”
“ Se io sapessi!”

“ Se io sapessi! … Chi l’ha trovata e portata all’orfanatrofio? Pensi che io non le voglia bene? Ma il bambino deve portare il nome di tuo padre!” Gli rispose Candy con le scintille verdi che le uscivano dagli occhi.
In quel momento arrivò un’ostetrica per prendere il bambino e consegnarlo alla madre perché lo allattasse . Allora Candy salutò il piccolo e fece per andarsene , ma il figlio la fermò.

“Mamma, non credo che la nostra conversazione sia terminata.” Ora toccava ad Anthony , mostrare alla madre la propria ostinazione.

“Ho già detto quello che volevo dire”

“Si ma io non l’ho fatto, madre!”

“Va bene, allora ti ascolto Anthony…”

“Il nome di mio figlio sarà Terry, questo è quello che mia moglie desidera e che voglio anch’io!”

“ Non pensate che invece sia più appropriato onorare la memoria di tuo padre?!”

“ Ma io onoro il suo nome! Onoro la sua memoria! Hai compreso che il nome completo sarà Terence William Andrew? E dopo tutto, non gli stiamo dando un nome a caso! Infatti , tu sai il significato di questo nome, madre! “
“Mio Dio lui sa… Anthony sa…”

“No, non lo so! Non capisco cosa stai dicendo …. “ gli rispose lei malgrado tutto.

“So bene che l’attore di cui parliamo, non è solo un attore per te … e per papà! Lo zio Archie mi ha detto tutto!”

“Cosa ti ha detto …” Candy era annebbiata …

“ Mi ha detto che è una tua vecchia conoscenza, eravate compagni di college e che papà era un suo grande amico!”
“ In questo momento potrei morire … Ah! Archie io ti ucciderò!!..”

“E per concludere , mamma, io sono orgoglioso di dare a mio figlio questi due nomi. Il nome del capo della famiglia Andrew e il nome di un duca!”
Candy si rese conto di aver perso la battaglia con il figlio. Quando Anthony prendeva una decisione per nulla al mondo l’avrebbe poi cambiata …” molto bene …”gli rispose pensando caparbiamente tra sé e sé “ io non lo chiamerò mai Terry! … Terry appartiene a qualcun altro …”


“Brasile eh? … Hmmm bella idea Rosy! Ho ancora molti anni per visitare Rio … andiamo a preparare i bagagli!?” Le rispose Candy entusiasticamente.

“ Si, si! Oh mamma … tu non perdi mai il tuo buon umore …”

“Signore “ disse Anthony schiarendosi la gola, “ lasciamo ora da parte i viaggi esotici e andiamo a trovare papà che ci attende da stamattina …?

Tutti e tre sorrisero con nostalgia incamminandosi verso l’ultima dimora di Albert, la tomba della famiglia Andrew.


Arthur Cook


Dopo aver lasciato la sorella in hotel , la quale doveva prepararsi per il ricevimento di quella sera, Neal prima di rientrare a casa , decise di passare per il suo ufficio. A quell’ora tutti gli ambienti erano vuoti. Entrando nel suo ufficio andò dritto al bar dove si versò una grossa quantità di whisky.

“ … Oggi ho bisogno di alcool … “ borbottò tra i denti , mentre il suo sguardo cadde su un foglio posto in cima ad altre carte sulla sua scrivania.
Sembrava un messaggio lasciatogli dalla sua segretaria. Mandò giù in un solo lungo sorso tutto il suo drink , mormorando “ se non morirò oggi non lo farò mai più “, prendendo quindi quel foglio tra le mani. C’ erano diversi messaggi, che lo lasciarono comunque del tutto indifferente . Poi un nome scritto per ultimo lo fece desistere dall’accartocciare quel foglio e gettarlo via ...”Arthur Cook”.
Dove aveva già sentito quel nome? Stava cercando di ricordare …. Quando notò che il suo numero di telefono aveva il prefisso britannico.
“Possibile …? “
Afferrò la cornetta chiamando subito quel numero. Non ci volle molto perché una voce maschile , con un forte accento inglese gli rispondesse.
“ Mr. Cook?”
“Si?!”
“Mr. Arthur Cook?”
“In persona , chi è ..?”
“Parla Neal Legan “
“ Oh … Mr. Legan aspettavo la sua chiamata … suppongo che lei sappia chi sono …”

“ Se non ricordo male … si. Le avevo fatto una offerta tramite il mio uomo pochi anni fa, ma lei rifiutò …”

“ Direi che ora le cose sono cambiate da allora … se la sua offerta è sempre valida , mi piacerebbe condividere con lei alcune informazioni …”

“Beh , penso che dipenda dalle informazioni …”

“ Oh … certo, naturalmente . Tuttavia … non credo che troverà piacevole trovarle scritte prima sui giornali inglesi, giusto?...”
“Questo tizio conosce molto bene le regole del gioco …” Pensò Neal “ Ma io sono più bravo …”

“Certo che no, ma posso vivere bene anche senza queste notizie Mr. Cook, quindi se non le serve altro …”

“… Mr. Legan “
Arthur capì che non poteva misurarsi e vincere con quel feroce americano.

“La sto ascoltando ; ma ancora per poco, perché ho un impegno che non può attendere. “

“… Candy White Andrew …” disse Arthur sconfitto.

“Vede Mr. Cook … come riusciamo a capirci facilmente?” Neal era soddisfatto finalmente avrebbe ottenuto le notizie che desiderava.

“Si, immagino …”

“La mia offerta è sempre la stessa … ed ora avrei piacere ad ascoltare quello che ha da cantarmi , sono tutto orecchie.”
Quando il suo colloquio con Arthur si concluse, Neal telefonò ad Iriza. Non aveva la pazienza di aspettare dopo tutto quello che aveva sentito uscire dalla bocca di Arthur Cook …

“Neal perché mi chiami di nuovo? Abbiamo solo un paio di ore per il ricevimento, ed io debbo prepararmi …” Iriza iniziò molto infastidita.

“… Ah! Che diavolo Iriza! Mi domando come quell’idiota di un barone di tuo marito abbia fatto a sposarti! Non stai mai zitta!”

“ Fino a quando non gli darò preoccupazioni di sorta , soddisfacendolo a letto come lui desidera, continuerà a tollerarmi! “ Gli rispose Iriza molto freddamente. “ Ed ora Neal vuoi sbrigarti a dirmi cosa vuoi, perché voglio prepararmi?”

“Va bene … l’abbiamo in pugno! Finalmente l’abbiamo in pugno!”

“Mi racconterai tutto durante il tragitto per raggiungere Lakewood , fra due ore!”

“L’abbiamo in pugno! “ Il pensiero dei due fratelli corrotti.

Un abito da sera


La maggior parte degli amici e dei familiari ormai si era ritirata nelle proprie stanze. Un po’ di riposo era necessario prima di prepararsi per il ricevimento serale .
Terence, invece non aveva alcun desiderio di riposare. Aveva intenzione di fare una veloce doccia e vestirsi, e durante il tragitto per raggiungere la sua camera, incontrò Dorothy nel corridoio.

“ Buon pomeriggio Mr. Terence e buon riposo” gli augurò la governante sorridendo.

“Grazie Dorothy” le rispose lui, accingendosi ad aprire la porta della propria stanza, ma tutto a un tratto si fermò ….”Dorothy … posso chiederti una cosa?”

“Prego Mr.Terence”.

“Beh, credo che tu conosca tutti i membri del personale giusto?”

“Certo, è il mio lavoro “ gli rispose lei con contegno.

“Beh, certo , naturalmente …”

“E’ questo ciò che volevate sapere, Mr.Terence?”

“ Eh … eh … si … no … no!”

“Mi perdoni. Lei mi sta confondendo, si o no?”
“Dillo idiota! “ Pensò tra sé.

“Una ragazza … bionda … o meglio, capelli lunghi quasi rossi, eh come dire … credo di non averla mai vista prima … ecco … sicuramente deve essere un membro della ristorazione … è così … eh?”
“Ahh … ma cosa stai dicendo stupido! Questa povera donna ti prenderà per scemo!”
Dorothy non potè fare a meno di sorridere.

“ … Mr.Terence , probabilmente sta parlando di Lucy …”

“ … Lucy ”

“Si , lei non lavora da molto per noi , quando ha iniziato a lavorare, qui a Lakewood non era ancora arrivato nessuno. “

“…Oh … grazie …” rispose a Dorothy distrattamente.

“E’ un piacere, Mr.Terence “.
Lui si rivolse nuovamente verso la porta per aprirla, ma Dorothy lo fermò continuando a dirgli.

“… Certo stasera lei non lavora … perché la ristorazione sarà sotto la responsabilità del Catering …”

Terence la fissò con gli occhi spalancati …

“Grazie Dorothy !” Facendole l’occhiolino e correndo verso la stanza di sua cugina Annie.

Bussò una sola volta comparendo improvvisamente nella stanza.

“Nene!Nene!” Questo era il nomignolo con quale Terence aveva sempre chiamato sua cugina, sin da quando era piccoli. “ Mia Nene, ho bisogno del tuo aiuto!”

“Hei Terry, è questo il modo di entrare nella mia stanza!?” Lo rimproverò lei, sorridendogli comunque.

“Mi devi prestare un tuo abito! Subito!”

“Hai deciso di rendere il tuo aspetto sorprendente , questa sera , Terry?! Oh sarà una gioia per lo zio Anthony vederti vestito in questo modo!” Disse Nene scoppiando a ridere.

“Non è per me “ Le rispose lui, facendole la linguaccia.

“… Oh! Che peccato … per un attimo avevo pensato che stasera non mi sarei annoiata … pff …”

“Nene … se tu avessi i capelli rossi, di quale colore il tuo abito dovrebbe essere?”

“Hmm … sicuramente nero … sarebbe molto sexy! “ Gli rispose lei inarcando le sopracciglia con sufficienza.

“No, non sexy! Lei è così dolce … lei è così …”

“ … Oh! La la laaaaa … Terry è innamorato! “ Cantò lei fissando suo cugino. “ Beh prima di tutto siediti qui, e dimmi chi è questo tuo amore, e vediamo cosa possiamo fare!” Prendendogli la mano , e facendogli l’occhiolino.

Quando Lucy entrò nella sua stanza , si sentiva esausta. “Che giornata! Per fortuna che questa sera non lavorerò … ah i miei piedi … “ pensò gettando le scarpe di lato.
Era pronta a cadere sul letto distesa, quando vide che su di esso vi era in bella mostra un abito da sera in raso di una bellissima tonalità iridescente.

“Ma cosa diamine …? “ Si domandò, notando anche nelle vicinanze del vestito un paio di scarpe abbinate , quindi una rosa bianca con un bigliettino …
Lei lo prese tra le mani cominciando a leggere .

Vuoi aiutarmi
a non perdermi questa sera ,
durante il ricevimento?
Mr. Terence

"Oh! “ Lucy era incredula, Mr. Terence la stava invitando al ricevimento? “Ahh … mio Dio!! … Cosa devo fare …” Mentre il suo dolce viso prendeva il colore dei suoi capelli . “ Devi andare! Ecco cosa farai !” Le rispose la sua testa matta , mentre il bel viso di Terence compariva davanti ai suoi occhi .
Lasciandosi andare a una risatina felice , iniziò a ballare da sola, abbracciando quello splendido abito da sera.


La mia fata madrina


Mentre Lucy era immersa in un mare di felicità, in un ‘altra stanza della residenza , una coppia si era ritirata per riposare. Teresa Andrew era seduta davanti lo specchio della sua toilette Vittoriana intenta a pettinarsi i setosi capelli castani . Per una donna di media età, con figli pronti a generare bambini in un prossimo futuro, lei era ancora una donna attraente e ben conservata. Sicuramente la sua bellezza non lasciava indifferente il marito Anthony. Infatti uscendo dal bagno lui non potè fare a meno di fermarsi ed ammirarla. Ricevendo un delicato sorriso da lei.
Il marito era tutto il suo mondo. E lei non avrebbe mai dimenticato la prima volta che lo aveva visto. I suoi occhi azzurri insieme alle poche maliziose lentiggini sul suo naso , l’avevano incantata. Seppe sin dal primo minuto, che lui era la sua metà; nonostante lei fosse ancora una bambina. Solo una miserabile bambina, il cui destino però le aveva sorriso regalandole una meravigliosa famiglia.
Con il passare del tempo , i ricordi relativi alla sua primissima infanzia erano svaniti.
Ora, con difficoltà ricordava comunque sua madre. La madre biologica. Ogni volta che pensava a lei , come in un sogno le appariva una figura femminile, con due stanchi occhi nocciola accompagnati da una dolce voce melodiosa. Ricordava vagamente anche una melodia. Una ninna nanna , cantata mentre quegli occhi stanchi la guardavano con affetto ed amore. Ma un giorno quella figura femminile non ci fu più , facendo rimanere Teresa tutta sola.

Sporca e affamata lei sedette ed aspettò , in un umido e sporco vicolo di un miserabile bassofondo . Aspettava …. non sapendo per quanti giorni aspettò, non riusciva nemmeno a contarli; semplicemente aspettava quella figura che sperava da un momento all’altro sarebbe venuta a prenderla , e per vedere se finalmente stesse arrivando , pensò di salire sul tetto della casa che stava dietro di lei. Salendo così in alto, forse sarebbe riuscita a vederla prima … e quella figura sarebbe tornata più velocemente … forse poteva vederla … e urlare con tutta la sua voce “ sono qui!”
Con le sue piccole mani sporche afferrò lo scivoloso tubo della grondaia , e con i suoi piccoli sporchi piedi nudi, attraverso quel tubo ammuffito , spinse il suo corpo sempre più in alto. Se lei avesse indossato delle scarpe, la sua scalata sarebbe stata più facile, ma sfortunatamente qualche giorno prima , un gruppo di marmocchi gliele aveva strappate via dai piedi, rubandogliele. Piccola com’era non era stata in grado di fare qualcosa per fermarli.
Lei con piccole spinte intanto saliva sempre più in alto. Fino a quando raggiunse il tetto, dal quale poteva vedere ogni angolo della strada. E in quel momento vide molte persone riunite tutte insieme. Lei non riusciva a capire cosa stesse accadendo, ma vedeva le persone commosse. I bambini tenevano tra le mani dei giocattoli e del cibo , e gli adulti prendevano grandi pacchi di cartone il cui contenuto però, lei non riusciva a vedere. Ovunque ascoltava voci di gioia e non le soliti liti che nascevano casualmente nei quartieri poveri.
Lei allora mosse il suo piccolo corpicino, quel tanto che poteva bastare per vedere un po’ meglio … e di colpo non fu più sul tetto. Vide il muro della casa andare via. Qualcuno la stava trascinando?? Stava cadendo!! Chiuse gli occhi aspettando il dolore . Ma il dolore non arrivò … Forse era caduta su una nuvola? Una soffice nuvola profumata!! Lei sentì del calore, in ultima analisi pensò che fosse salita così in alto da aver raggiunto il cielo! Sentì il suo viso essere accarezzato delicatamente da una mano calda. E sentendo una voce dolce e melodiosa decise di aprire i propri occhi per vedere quell’angelo! Lei era caduta tra le braccia di un angelo? … No! Non era un angelo … era una fata!

“ Tu sei … la mia fata madrina … ?!” Le domandò esitante, piena di speranza.

La fata si mise a ridere con la più bella e dolce risata che avesse mai udito in tutta la sua vita.

“Si!” Le rispose teneramente. E lei spalancò la bocca e gli occhi piena di sorpresa , di ammirazione e stupore.

“E tu chi sei … ? “ Le domandò la fata madrina.

“ Io sono Teresa.“ Rispose coraggiosamente lei, mentre i propri occhi blu zaffiro incontravano quelli verde smeraldo di Candy.


Una carezza del marito sul suo viso , destò Teresa da quei ricordi. Lui era in piedi accanto allo specchio della toilette, e il suo sguardo era colmo di amore.

“Dove stai andando?”
Lei restituendogli quello sguardo rispose.
“ … Oh stavo ricordando il giorno in cui tua madre mi ha trovato.”

“Le riunioni di famiglia generano sempre questi tipi di ricordi …” Le disse Anthony posandole teneramente le mani sulle spalle.

“ … Hmm hai ragione …”
“Ricordi … segreti … non esiste famiglia che non li possegga entrambi!” Pensò Teresa tra sè.

“Mamma è di ottimo umore oggi “ Disse Anthony.

“E perché non dovrebbe esserlo? Tutti coloro che lei ama, oggi sono qui a festeggiarla !”

“ … Tutti …? “ Le domandò il marito fingendo indifferenza . Lei lo guardò stranamente.

“ … Perché lo domandi? Manca forse qualcuno? A meno che tu non voglia dire … Neal e Iriza !”

“ No! Certo che no! Non mi sto riferendo a loro , Teresa!”

“E allora a chi?”

“ … Non lo so, dimmelo tu … se hai qualcosa da dirmi …”
Lei lo guardò confusa.

“ … Dirti cosa Anthony? Per quanto ne so, sono tutti qui …” Poi però si fermò pensando. “ Oh si! Nostro figlio Terry sarebbe dovuto venire accompagnato con quella ragazza che ha frequentato negli ultimi mesi , ma credo che non abbia funzionato tra di loro perché non l’ha invitata … è così?!”
Anthony avvicinò il suo viso a quello della moglie guardandola con dolcezza.

“ Amore mio … perché tu e mia madre , vi nascondete dietro un dito ...?!”

“Come scusa … !?” Lei lo guardava confusa.

“In altre parole , Teresa mia . Supponiamo che … io sia pienamente consapevole di ciò che mia madre annuncerà questa sera … “
Teresa si sentì annebbiata, “ Anthony …” ma lui continuò a dirle con calma.

“ … E quando mi riferisco all’annuncio non mi riferisco alla notizia che riguarderà il nuovo capo della famiglia. E’ da tempo che tutti conoscono il suo desiderio di ritirarsi. Quello a cui mi riferisco è … questa sera rivelerà il suo segreto? “ Quindi prendendole la mano aspettò la sua reazione.
Teresa abbassò la testa . Quel gesto per il marito, volle dire , confessione.

“No … no. Non sentirti in colpa amore … sono anni che so tutto. “

“ Tu sai … “ lei gli rispose.

“ Si Teresa, l’ho scoperto l’anno in cui è nato Terry”

“Come?”

“ …. Fondamentalmente volevo conoscere il motivo per il quale mia madre ebbe quella spropositata reazione quando gli dissi il nome che avremmo dato a nostro figlio. Io non riuscivo a capire il motivo per il quale lei avesse reagito in maniera così grave! …”

“Ma io ero l’unica a sapere …”

“Teresa ragazza mia … perché stai facendo questo? …” Le domandò Candy sottovoce, con un tono di ansiosa tristezza.

“Mamma … io pensavo che tu saresti stata felice di questa mia decisione …”

“Io sono felice … ma non posso dimostrare la mia gioia … proprio non posso … non ancora …”

“ … Mamma, arriverà un giorno nel quale tu dovrai dire loro tutta la verità … non è giusto … per nessuno …”

“ … Lo so … per nessuno … “

“ … con tutto il rispetto e l’amore che provo per te … io credo che tu stia sbagliando …”

“Sarebbe uno scandalo … “

“A lui non importerebbe, lo sai!”

“ Ma io ho mentito con tutti … per te, per Anthony, per Rosy … per tutti … scusa Teresa ma non posso …”


Dopo una breve pausa Anthony continuò.
" D'altra parte anche tu eri irremovibile su quel nome ... e tutte e due mi avete confuso ... Perchè quel nome causava tanto disturbo sia a mia moglie che a mia madre? ... Ora posso dirlo ... stavo cominciando ad essere geloso! Io ero ossessionato ... da quel nome e da chi lo portava, mentre mia madre continuava ostinatamente a non volerlo nominare. Il mio cervello cominciava ad avere diversi scenari immaginari ..."

" ... Ah ! Anthony mi dispiace " Sussurrò Teresa.
"Shh ... lasciami finire ". Lui l'abbracciò teneramente.

Lei fissando i suoi chiari occhi azzurri, gli diede spazio per continuare.

“ Quindi decisi di accertare cosa stava succedendo … Anche se non fu facile. Mia madre era sempre stata molto affettuosa e si era sempre presa cura di noi , ma quando si trattava del suo passato si chiudeva come un’ ostrica … era come … come dire … “ Quindi quasi sussurrando , Anthony continuò. “ Era come se prima della morte di mio padre lei non avesse mai avuto un passato … Come se nel corso degli anni lei avesse cancellato gli anni e i ricordi … tranne che per un paio di storie e di ricordi che riguardavano la sua infanzia all’orfanatrofio, per il resto lei non ci ha mai parlato dei suoi anni dopo la sua adozione.
Dopo la morte di mio padre, lei cambiò … anche se ero solo un bambino, ricordo che la mamma da persona allegra e gentile si trasformò diventando molto formale, severa, inaccessibile … aveva perduto la propria gioia e felicità … I pochi sorrisi che lei mostrava, li concedeva solo a me e a Rosy . Ad un certo punto , e proprio nello stesso periodo in cui lei ti ha raccolto , avvenne un miracolo … mamma riacquistò la sua felicità ! I suoi occhi ricominciarono a brillare per tutti noi, e pensammo che sicuramente dietro dovesse esserci un motivo …
Tuttavia, lei continuò a rimanere chiusa . Più tardi capii che lei aveva paura di rivelare la sua felicità , anche ora dopo tutti questi anni la spaventa … giusto …? “

“ Si … hai ragione, lei non vuole perderla nuovamente … “ Gli rispose piano, Teresa. “ Ma tu cosa hai fatto …. Come sei riuscito a scoprire tutto?”

“La prima cosa che ho fatto è stata quella di chiedere più informazioni possibili allo zio Archie … “

“Anche lui sa ?”

“No, no, lui mi ha parlato solo del passato di mia madre. Anche se all’inizio, non voleva dirmi nulla … - ricordi dolorosi – così cominciò a dirmi , poi però preso da un momento di debolezza, o perché erano ormai trascorsi molti anni , mi ha detto tutto. Almeno tutto quello di cui era a conoscenza. “

“E cosa ti ha detto ?”

“ Mi ha parlato della sua adozione, della morte dello zio Anthony, dei Legan. Mi ha raccontato del loro periodo trascorso alla St.Paul School . Già sapevo che Grantchester era stato un loro compagno di corso, ma non sapevo che si fosse innamorato di mia madre e lei di lui!

“Sei rimasto scioccato…?”

“Si … ma soprattutto sono rimasto sconvolto quando zio Archie mi ha raccontato che Granchester l’ha abbandonata per un'altra donna!”

“ Non l’ha abbandonata, Anthony! Non poteva fare diversamente, è stato costretto …”
Anthony si lasciò andare a una piccola risatina.
“Dov’è il divertimento?!” Gli domandò Teresa stupita.

“No, non è divertimento … rido per ironia, a quanto pare erano tutti innamorati di lei …?”

“Tutti chi … cosa vuoi dire con questo ?!?”

“Si, tutti i ragazzi Andrew, e in più Granchester! Mi spiego meglio, se lo zio Anthony non avesse avuto il proprio incidente a cavallo avrebbe potuto prendere il posto di papà, anche lo zio Stear a un certo punto si innamorò , ma poi decise di partire , e lo stesso vale per Granchester che si è innamorato di lei. Lo zio Archie è sempre stato innamorato di mamma … e penso che non gli sia mai passata . Quindi ai suoi occhi, l’atteggiamento avuto da Granchester gli sa di abbandono ….”

“ Hai ragione … “ rispose Teresa , riflettendo “ ma alla fine come hai fatto a scoprire quello che è successo in seguito …??”

“ … Non mi piace quello che sto per dirti, amore mio … “ le rispose il marito abbassando la testa … e prendendole entrambe le mani , guardandola con amore. “ Ma ero così geloso … anche se non rientra nella mia natura.”

“Ti prego, dimmi Anthony …”

“Ho ingaggiato un investigatore privato … e si … gli ho chiesto di pedinare sia te che mia madre …”

“ … E ha scoperto tutto ?”

“Si …”

“ Doveva essere davvero molto bravo …”

“Si lo era … in realtà era talmente bravo che scoprì addirittura che oltre a lui c’era qualcun altro a pedinare la mamma …”

“Cosa!!”

“ Hmm … si, anche Neal aveva pagato un detective e anche lui si stava avvicinando alla verità “

“Oh mio Dio .. non posso credere …” improvvisamente Teresa si alzò in piedi , preoccupata.

“Teresa mia …. essere un Andrew a volte può avere aspetti negativi, ma il più delle volte ha solo aspetti positivi …”

“… Cosa significa …”

“Diciamo che il detective di Neal non era così intelligente … e il denaro può comprare molte cose. “ Le rispose Anthony con fare ironico.

" ... Tu ci hai protette ..."

“Certo non avrei mai permesso a quel delinquente di Neal di farvi del male !”

“Grazie tesoro …. Ma come ti sei sentito quando hai saputo la verità?”

“Sollevato.”

“Davvero??...”

“Si, amore mio! Ero sollevato perché avevo capito tutto … La tua ossessione per lui e il segreto della mamma. Non avevo più motivo di essere geloso!”

“ … Non ti sei arrabbiato?”

“E perché avrei dovuto? Perché mantenevi questo segreto …? Certo che no, ho capito pienamente che rivelare una cosa del genere sarebbe stato uno scandalo per tutti noi … in fin dei conti, quale famiglia non ha segreti … ? “ Aggiunse Anthony stringendola a sé.

“ Oh Anthony , sei sempre stato così razionale …”

“Razionale e pratico tesoro mio! E sicuramente se c’è qualcuno che deve sentirsi arrabbiato e ferito da tutto questo, di certo non sono io …”

“So cosa vuoi dire … ma lui non lo è. So che può sembrare strano … ma in tutti questi anni ha accettato tutto questo stoicamente …”

“Si, ma nonostante fosse cosciente che tutto ciò avrebbe procurato uno scandalo, e non ci si poteva comportare in maniera diversa , mi domando comunque come abbia fatto a resistere per tutti questi anni …”

“ … Lui la ama talmente tanto da sopportare qualsiasi cosa … “ e una lacrima rotolò via dagli occhi blu zaffiro di Teresa. “ …. Avrei tanto voluto che … oggi fosse stato qui …”
Lui le asciugò dolcemente quella lacrima.

“ Anch’io avrei voluto che fosse stato qui oggi, … per te e per mia madre …” Baciandola dolcemente sulle labbra.

“ … Grazie … mi dispiace … “ gli mormorò la moglie tra i baci . Anthony la guardò in maniera un po’ strana.

“ Ti rendi conto comunque, che nessuno sa nulla e che questa notizia potrebbe scuoterli …”

“Oh! Si … spero solo che nessuno svenga …”

“No … non credo. Anzi, credo che Rosy salterà dalla gioia!”

“Tu pensi?”

“Ne sono sicuro!”

“ E il resto di loro?”

“Per il resto , non sono sicuro Teresa … ma ho il sospetto che lo zio Archie potrebbe arrabbiarsi …! ”

“ … Hmmm forse la zia Annie saprà come calmarlo …”

“ Colui che non sarà affatto sorpreso sarà invece il nostro primogenito!”

“ Terry …?”

“Si …!”

“Perché? Non dirmi che anche lui sa? Mio Dio! Ma allora questo è un segreto comune!”

“Amore mio, pensi che nostro figlio sia uno stupido? Conosci quanto sia preso dalla nonna, e tu pensi che in tutti questi anni , a un certo punto lui non abbia saputo nulla?”

“Allora … forse … pensi che lo abbia incontrato?”

“ … Non ne sono sicuro … ma penso di si”
“Mamma, io sono orgoglioso di dare a mio figlio questi due nomi. Il nome del capo della famiglia Andrew e il nome di un duca!”
Anthony scoppiò improvvisamente a ridere.

" Oggi mi stai sorprendendo, Anthony! Cosa trovi così divertente ora! "

" ... Il nome di un duca ... è quello che dissi a mia madre quando la vidi reagire in modo eccessivo quel giorno al reparto maternità riguardo al nome di Terence . Come fossi stato un profeta ! “

"Vuoi dire ... il titolo ..."

" Esattamente ! "
Teresa sorrise.

" ... Alla fine non si potrà evitare lo scandalo ..." lei disse.

“ Non ha importanza … lasciamolo scoppiare … Penso che siamo abbastanza forti , per poterlo affrontare! Dopo tutto, i tempi sono cambiati, oggi le persone sono più interessate agli scandali di Hollywood piuttosto che a quelli delle famiglie ricche. E tutto sarà dimenticato in fretta.”

“ Credo tu abbia ragione … “ Disse pensierosa Teresa, “ sto pensando però che per la mamma non sarà facile. Tanti anni a nasconderlo e poi la rivelazione renderà tutto più difficile!”

“ Anche per te , Teresa mia … comunque lei è stata felice, anche se ha vissuto tutto di nascosto … e lei è ancora felice.”

“Lo so! Non dimenticare che io li ho visti insieme!” Gli rispose Teresa abbracciando forte il marito.

Si, la sua mamma era stata felice. Non era solo la madre di Anthony. Lei era anche sua madre. Non era quella biologica, ma era l’unica madre che lei conosceva , ricordava ed amava. E se avesse dovuto esprimere un desiderio per lei, sicuramente Teresa avrebbe voluto augurarle di essere sempre allegra e felice, facendosi delicatamente accarezzare da quei due occhi verde smeraldo, come accadde la prima volta in quel povero e sporco bassofondo di Londra.

“Mamma, la felicità … è l’unica cosa che conta.“ Come se avesse indovinato i pensieri della moglie , Anthony ricordò per un momento come fosse un incubo , due duri occhi verdi , che sparirono però immediatamente.


L'abito di Lucy
Givenchy, Spring 1956
post-2613-1401961489_thumb
 
Top
view post Posted on 9/3/2020, 19:47     +1   -1
Avatar

Group:
Fan
Posts:
255
Location:
Castello d'Argile

Status:


Ciao bella storia ma il continuo?
 
Top
view post Posted on 10/3/2020, 09:10     +1   +1   -1
Avatar

Group:
Fan
Posts:
4,808
Location:
ROMA

Status:


CITAZIONE (Giacoma Pipitone @ 9/3/2020, 19:47) 
Ciao bella storia ma il continuo?

Compatibilmente con i miei impegni cerco di postare ogni giorno, ma se hai fretta vai qui: https://terencegranchester.forumfree.it/?t=69662226
 
Top
view post Posted on 10/3/2020, 12:43     +1   -1
Avatar

Group:
Fan
Posts:
4,808
Location:
ROMA

Status:


Capitolo VII



Maledetta



Tre giorni dopo il funerale di Albert, quando furono espletate tutte le necessarie formalità e fu data lettura del testamento, Candy lasciò il proprio figlio Anthony di dieci anni e Rosemary di nove , sotto la cura di Annie ed Archie e andò a rinchiudersi nella baita fatta di tronchi, che un tempo era stata la casa di Albert.
Un tempo in cui lui aveva vissuto come un avventuriero, permettendo alla strada di indirizzarlo verso il proprio destino. Libero come un uccello, con uno zaino sulla spalla , senza obblighi e preoccupazioni , in compagnia di madre natura sua protettrice ed amante. A quel tempo lui aveva salvato la piccola Candy dall’annegamento …. Un momento che a Candy ormai sembrava lontanissimo.

Una settimana chiusa dentro quella baita. Una settimana colma di inettitudine. Senza cibo. Senza lacrime. Ombra di sé stessa. Un collare di spine alla gola. I capelli in disordine, con indosso lo stesso abito del funerale. Sarebbe riuscita a sopravvivere?! … Forse no. Ma non le importava, davvero non le importava.

Persa nel proprio dolore , aveva permesso all’ignavia di possederla. Ed era la cosa più egoista che avesse mai fatto nella propria vita. Per la prima volta non provava pietà per il dolore degli altri, nemmeno per quello dei figli. Era diventata la regina egocentrica del proprio dolore. Era suo e non lo avrebbe condiviso con nessuno.

In quella baita buia, con le persiane chiuse, lei creò il suo impero di dolore, celebrando in solitudine la propria sconfitta. Nè Dio e né l’uomo avrebbero invaso il suo regno. Perché forse Dio avrebbe potuto mostrarle la propria misericordia e lei avrebbe potuto fermarsi e respirare. Sconfitta dalla vita , dall’amore, dal destino … da Dio in persona! Forse una preghiera sarebbe riuscita a portarle un po’ di ottimismo nel suo cuore.

“ … Ottimismo … ? Rise sarcasticamente.
“ … Per chi …? Cosa ho guadagnato con il sorriso e l’ottimismo?”

“ Niente! Assolutamente niente! “ Urlò mentre l’eco di quelle parole sbattevano contro i muri di quella baita.
“ Come fu giusto , quando una volta la zia Elroy mi disse … - Hai portato solo danno per tutti! Per tutti … - io porto solo miseria … io … è colpa mia! E’ stata tutta colpa mia ! Per ogni cosa!...

“Io ho una maledizione …”
“Sono nata con una maledizione … nemmeno i miei genitori mi hanno voluta … come sono stata sciocca! … Avevo sempre una scusa … ho sempre pensato che avessero avuto un motivo serio per abbandonarmi all’orfanatrofio … Oh si lo avevano … Chi vuole vicino qualcuno che tutto ciò che tocca distrugge?...”

“ … Tutto ciò che amo diventa cenere …”
“Anthony è morto … per me … per me … Oh ! Iriza le tue amare parole , sono così vere … se non ci fosse stata quella caccia alla volpe , Anthony sarebbe ancora vivo … e per chi fu fatta? Per me ! Maledetta! … Terry … Terry mio … ho sentito così tanto dolore quando sei stato costretto ad abbandonare il collegio, e quando …. E quando sei stato costretto a vivere con una donna che non hai mai amato… Io ti ho spinto a bere la tua disperazione …. Stear … mio caro Stear … se quel giorno non fossi venuto alla stazione … forse la fortuna ti sarebbe girata in modo diverso … perché …perché … hai voluto condividere con me la mia maledizione? … Il mio destino è quello di seminare miseria …”

“ … Tutto invano … invano …”
“Il destino … il destino ha portato nel mio mondo , il principe della collina … il mio protettore … il mio Albert! … Come è stato stupido pensare che io potessi meritare la felicità … il mio destino ti ha spezzato Albert … ! .”


“… No! Anche tu!”
“Non lo meritavi … sempre al mio fianco , paziente e premuroso, amandomi dolcemente non mi hai mai chiesto di più … eri già felice di sapere che ti amavo comunque … nonostante la mia passione non fosse per te, ma tu mi sei rimasto vicino … sempre vicino…!”
Lentamente tirò fuori dalla tasca una lettera . Divenuta ora una carta sporca e stropicciata. Non aveva bisogno di leggerla , lei la conosceva a memoria.


Mia carissima,piccola mia, dolce Candy.
Quando leggerai questa piccola , piccolissima lettera, io me ne sarò andato.
Per il viaggio più lungo di tutti.
Io non voglio che tu sia triste, non voglio che tu pianga, io non voglio che tu stia male.
Io sono stato benedetto. Sono felice. Tu sei stata il dono ed il miracolo della mia vita.
Grazie per tutto quello che mi hai dato. Grazie per quello che abbiamo vissuto.
Ti sto lasciando con il cuore traboccante del tuo sorriso.
Il sorriso più bello del mondo.
Ti amo.
Albert

P.S. Non dimenticare che non è mai troppo tardi per coloro che rimangono in vita. Ricordalo sempre.



“ … Ormai , è tardi …”
“… Perché il destino ti ha portato via dalla mia vita proprio adesso? Tu eri la mia calma, il mio porto, la mia protezione , il mio scudo ! … La mia maledetta fortuna non ha pensato a come cresceranno ora i miei figli … cresceranno senza un padre? Mio Dio perché sei stato così ingiusto con loro?...”

“… Come faccio a continuare …? Cosa devo fare …??”

La mente e l’anima di Candy urlavano. Come una morta camminava accartocciando quella lettera nel proprio pugno. Come se stringere ancora di più il proprio pugno servisse a trasportare via tutto il suo dolore … ma non fu così. Era infuriata. Con il suo destino, con se stessa. Camminava a passi lenti per tutta la baita, con gli stessi pensieri … una matassa di ricordi dolorosi … la indignavano! E poi cominciò a lanciare tutti i soprammobili , nemmeno guardava cosa distruggeva. Qualunque cosa afferrasse , lei lo lanciava riducendolo in mille pezzi, com’era la sua anima.

Con un paio di forbici in mano entrò in bagno. Guardò la sua figura sfocata nello specchio … non era lei! … Era qualcun altro … Una pazza. Struggente, sarcastica … cominciò a ridere come una folle . E i suoi morbidi ricci, biondi capelli caddero rabbiosi sul pavimento del bagno. Si guardò di nuovo … si questo andava fatto … per diventare un’ altra … forse un’ altra nemmeno tanto male … forse una che non recava con sé una maledizione … Lasciò cadere le forbici nel lavandino del bagno e andò in cucina. Trovando la sua medicina.

“ … Da quanti anni sei qui ? “ Domandò a quella bottiglia polverosa di whisky.

“… Chi se ne frega … giusto … Albert?” E si portò alla bocca quella bottiglia . Il primo sorso le bruciò la gola. Tossì. Era buono … ed ora riusciva a sentire in maniera diversa il dolore nel proprio cuore. Si sedette sul pavimento della stanza e continuando a bere a grandi sorsi.

Sentì il torpore dell’alcool diffondersi nel proprio corpo … “ Oh Terence … piccolo imbroglione … tu lo hai sempre saputo … “ Pensò ironicamente . Dopo un po’ lei non sentì più nulla. L’alcool aveva fatto il proprio dovere , in particolare sul suo stomaco impreparato. Lei era ubriaca.

Stordita, intorpidita, sorso dopo sorso, sentì il proprio corpo andare via … affondare … Anthony … Anthony … lui … era lì … le teneva le mani e la faceva girare in tondo … non farmi girare così velocemente Anthony sono così stordita …. Chi è che mi tira la mano … Terence! Terence … è lui …. Mi tiene stretta la mano e mi conduce correndo su per la collina …. la musica … un meraviglioso valzer portato sin qui dal vento …. No …. è così divertente ! … Come strisciano queste lumache … oh … Il principe! … Perché sei andato via mio principe? … Non ti ho abbandonato Candy! … Sono qui ! … Sono Albert! …No … tu non sei Albert! … Albert non ha la barba … il fiume era così vorticoso … la barca girava con esso …. Il fiume girava furiosamente … la barca veloce , girava girava vorticosamente …. Lei si sarebbe persa con essa …per sempre …!
L’oscurità avvolse Candy , facendola cadere svenuta sul pavimento del salotto, ubriaca.

Sentì qualcuno che le picchiava un martello sulla testa. “ … Oh ... ti prego fermati. “ Non era un martello , ma piccoli leggeri colpi sulla porta di casa, ma per il dolore fortissimo che Candy provava alla testa, quel bussare era come un martello. Cercò di parlare e sentì la sua voce uscire ruvida . La gola le bruciava . Si alzò lentamente . Sentendo il proprio stomaco agitarsi, insieme a una sensazione di vomito.
Lentamente raggiunse la porta.

“ … Candy … Candy ti prego apri…” Era Archie.

“ … Cosa vuoi Archie … ? “ Gli rispose lei con la sua voce roca.

“Ti prego apri … “

Con un apatico e lento movimento lei aprì la porta senza guardarlo, andando a sedersi completamente esausta sul divano. Archie entrò guardando tutto quel caos … e Candy , una regina seduta su un trono in rovina, con la testa sepolta tra le mani .

“ Candy … “ sussurrò lui

“ Non parlare Archie , per favore …” disse lei piano.

Lui prese l’unica sedia rimasta indenne dalla sua distruzione, sedendosi di fronte a lei.
Guardandola non potè fare a meno di notare i suoi capelli tagliati corti. I suoi meravigliosi lunghi ricci non c’erano più. Erano spariti e attraverso di essi anche la gioia di Candy.
Aveva di fronte una bella donna addolorata. “ Quanta disperazione! Quanta sofferenza! “ Avrebbe voluto prenderla tra le braccia e cancellare tutto quel dolore. Avrebbe voluto ! Oh quanto avrebbe voluto … come una volta avrebbe voluto portarle via il dolore provato per Anthony , e poi quello provato per Terence. Archie non sopportava di vederla soffrire. Ma non poteva fare nulla. Era troppo tardi … Aveva capito qual’ era il suo ruolo . E lo aveva accettato con amarezza, accettandolo per sempre.
Lui attese. Rimase lì , davanti a lei, attendendo pazientemente.

Chi è questa donna?



“ Annie sei pronta?! “ Domandò Archie alla moglie, mentre si annodava la cravatta a farfalla del suo smoking.

“Ho bisogno di tempo caro. Perché tutta questa fretta? E’ ancora presto.”

“Lo so … ma non riesco a rimanere chiuso in camera, penso che scenderò giù.”
Annie si voltò guardandolo

“Archie stai ancora pensando a Neal?”
“Posso fare diversamente?”
Lei gli si avvicinò

“Archie, pensi che Candy non sappia cosa sta facendo? Non ti fidi di lei? Cos’è che ti impaurisce così tanto?”

“ Non ho paura di nulla Annie. Ho solo la sensazione che stia per accadere qualcosa. E non si tratta solo di Neal!”

“Non accadrà nulla di male , mio caro! In tutti questi anni, Candy è sempre stata superiore, dimostrando di saper fronteggiare chiunque!”

“Lo so … ma lei è turbata, non l’hai vista?”

“Cosa vuoi dire?”

“Ho un sospetto … penso che ci stia nascondendo qualcosa.”

“ Che cosa? Credo che lei abbia diritto a tenersi qualcosa per sé!”

Archie non le rispose.
”Si … questo è quello che penso anch’io, dopo la morte di Albert lei ha tenuto tutto per sé stessa"

Lentamente Candy alzò la testa e lo fissò. Lei avrebbe voluto parlargli ma non riusciva, la gola le dava dolore. Lui capì subito, e le portò un bicchiere di acqua.

“Grazie …” Le disse lei seccamente dopo aver bevuto.

“Candy devi mangiare qualcosa …” Lei con un gesto severo , che non rientrava nella propria indole, lo fermò alzando una mano.

“I bambini?” Gli domandò rigidamente.

“ … Stanno bene, sono con Annie , li abbiamo presi dalla Casa di Pony . Anche Patty è …”
“Dov’è George, Archie?” Interrompendolo nuovamente .

Archie la osservava perplesso, quando ad un certo punto notò nei suoi occhi di ghiaccio una compostezza a lui molto familiare.
“Ha raggiunto i nostri uffici di Chicago, dovendo occuparsi di qualche affare lasciato in sospeso e annullare alcuni miei appuntamenti . Dalla prossima settimana …”

“Da domani, lo raggiungerai anche tu tornando ad occupare il tuo ufficio Archie . ” Gli rispose Candy ancora una volta in maniera secca.

“Domani?! Ma …”

“Si! Domani Archie!”
Candy in quel momento appariva così risoluta e decisa che non si poteva discutere con lei.

“Ok Candy … va bene …” rispose lui con calma.

“Scusami un attimo … “ gli disse lei alzandosi.

Andò in bagno gettandosi dell’acqua fredda sul viso. Guardò la sua immagine nello specchio. Aveva i capelli tagliati malamente. “ Devo sistemarli” pensò aridamente. Tornò in salotto dove Archie la stava attendendo tra quell’immane disordine.

“ Domani mattina torneremo tutti a Chicago .”
“Cosa?”
“Non hai sentito quello che ho detto Archie?”

“ Cosa vuoi dire, con tutti?”

“Voglio dire tutti. Tu, io, Annie e i bambini!”
Archie la guardò scioccato.

“Pensavo volessi rimanere per un po’ all’orfanatrofio con Annie ed i bambini…”

“ … Tu lo pensi … non ho nessuna voglia di fare una cosa del genere, ed ora per favore basta; invece voglio che tu raggiunga Lakewood e che informi il personale di chiudere la residenza immediatamente . Tutte le camere , tranne gli alloggi della servitù.”

“Ma a Lakewood ci sono ancora i Leagans ed altri parenti …”

“E’ ora di tornare a casa, Archie! ”
Lui la guardò a bocca aperta.

“Candy sei matta?!”
La donna che era di fronte ad Archie non era Candy! Bensì la grande zia Elroy della sua adolescenza!
Candy non gli rispose; semplicemente lo guardò in maniera un po’ scettica.

“Molto bene Archie, se non vuoi farlo, lo farò io stessa.” Gli disse lei molto freddamente , lasciando un Archie stordito, continuando a dirgli : ”Ora puoi andare. Tornerò a casa da sola. “ Mostrandogli la porta d’ingresso.

Quella sera stessa, Candy tornò a Lakewood. Si fece sistemare il taglio dei capelli da Dorothy, nascose le sue occhiaie dietro il trucco, e indossò un rigoroso abito Chanel nero. Quando tutti furono seduti a tavola ai loro posti, lei andò ad occupare il posto del capotavola . Il posto sul quale una volta sedeva la zia Elroy, e più tardi Albert.

Lei augurò in maniera secca la buonasera a tutti senza guardare in faccia nessuno e la cena venne servita. Annie e Patty la osservavano sorprese. Grazie a quei pochi momenti che Archie aveva vissuto con lei nella baita , lui si sentiva importante ed aveva intuito che Candy ora avrebbe avuto bisogno di un alleato.
La cena scorreva in silenzio. Un silenzio spaventoso. Poi Candy finalmente parlò.

“Annie mia cara, grazie per esserti presa cura dei bambini”

“… Candy non dirlo nemmeno …”

“Dorothy mi ha informata che i loro bagagli sono pronti per domani “

“Si … “ le rispose dolcemente Annie guardando sua sorella “ Ah quanto sta soffrendo la mia Candy …”

“Cosa accadrà domani?” Domandò Iriza
Candy nemmeno si voltò a guardarla, mentre le rispondeva severa.
“Tutto a suo tempo Iriza … tutto a suo tempo “ quindi come se non ci fosse una questio “Iriza” continuò a dire: ”Voglio cogliere questa occasione per annunciar…”

“Mrs. Candy torna dopo una settimana di assenza ed ora pensa di fare un annuncio?!” Iriza interruppe Candy.

“Come stavo dicendo …”

“E perché è seduta nel posto di Albert? “ Iriza continuava imperterrita.

“Iriza!” Gridò Archie

“Chi le dà il diritto di diventare capo degli Andrew?”
Annie era sul punto di piangere, Patty e Tom assistevano ansiosi per quello che poteva accadere, Archie era infuriato con Iriza e Neal guardava la sorella con occhi impassibili.

Un silenzio tombale immerse quella tavolata.
Candy molto lentamente voltò il proprio sguardo verso Iriza.
Iriza si sentì inchiodata da due paia di occhi verdi di ghiaccio . La bocca di Candy era un’ impassibile sottile linea retta. Se i suoi occhi avessero avuto le mani , avrebbe chiuso la bocca di Iriza a suon di schiaffi. E questo fu esattamente quello che fecero le sue mani. Il freddo sguardo di Candy su Iriza la congelò talmente che lei non si rese conto in che modo fosse successo.

“Se hai finito con il tuo fastidioso borbottare, vorrei continuare io …Iriza!”

“Come ti permetti?” Le urlò di contro lei alzandosi in piedi.

“Iriza sarò io a parlare!” Le gridò Candy secca, mentre Iriza la guardava sconvolta. “ E finiscila una volta per tutte con questa storia! Io parlo come capo degli Andrew , perché questa è stata la volontà del mio defunto marito, ora sono io il suo successore legale, almeno fino a quando Anthony non raggiungerà la maggiore età!” Quindi dopo una piccola pausa “ …. Pertanto Iriza o ti siedi e ascolti tutto quello che devo annunciare … oppure vattene immediatamente, ma non da queste tavola …. da Lakewood!”
Nonostante l’umiliazione e lo stordimento , Iriza avrebbe voluto risponderle , ma Neal le prese la mano fermandola.
“ … E’ sufficiente Iriza, siediti.”

“Fortunatamente , è stato lasciato un po’ di buon senso a qualcuno dei Legan!” esclamò Candy ironicamente e freddamente.

Tutti gli occhi di quella tavola erano fissi su di lei. Sguardi di meraviglia. Sorpresi, e senza parole.
Nessuno in quella sala da pranzo riusciva a credere a quello che stava vedendo quella sera. Quella donna lì, davanti a loro, seduta a capotavola sembrava Candy, ma non era Candy!

Lei annunciò la sua decisione di chiudere Lakewood a tempo indeterminato, mettendo a capo della servitù Dorothy; annunciò inoltre che nella settimana successiva si sarebbe recata presso la sede centrale degli uffici Andrew. E non per visitarli, come sarcasticamente Neal aveva commentato. Bensì avrebbe preso il posto di Albert! Ma chi Candy? Ma quella donna che parlava , era veramente Candy? Questa l’esatta domanda che tutti quei commensali si stava facendo in quel momento.
“ Chi è questa donna? … Che fine ha fatto la dolce e sorridente Candy?”

L’unica che si riconosceva era Candy stessa.
La ragazza sorridente e con la gioia negli occhi non c’era più. Lei era stata portata via da un maledetto destino e rinchiusa nel profondo di una prigione. La ragazza con l’animo sorridente era pericolosa. Qualunque cosa ella toccasse , diventava cenere.

Questo il motivo per il quale Candy aveva deciso di punire quella ragazza sorridente e pericolosa. La nuova Candy sarebbe stata fredda, razionale, gelida, e avrebbe preso il controllo del proprio destino. La roccia non viene danneggiata né dal vento , né dalla pioggia. E lei sarebbe diventata la roccia della sua vita. Dura e resistente come una roccia di ghiaccio.

Ciò andava fatto, nella sua mente non vedeva altra soluzione . “ Io sarò il padre dei miei figli. Io sarò il capo della famiglia, sarò il loro scudo e la loro protezione.”

La ragazza con il tocco del sole sul viso , sarebbe divenuta la bella addormentata di un castello inespugnabile. Quella ragazza era debole. Ora sarebbe diventata la regina del regno della propria anima.
Negli anni che seguirono, Candy fece tutto il possibile per mantenere la sua indole fredda, quasi congelata, e il suo cuore duro, lontano dal sole dal suo calore. Lontana dal suo fuoco.


E’ arrivato il momento che tutti sappiano.



Girò pigramente la pagina del libro che stava leggendo posandolo poi, sul tavolinetto da caffè accanto a lui. Si voltò a guardare il finestrino; osservando quelle nuvole bianche come cotone. Chiuse per una attimo gli occhi e l’immagine di un colletto di seta bianca gli tornò in mente accendendo quel fuoco che la propria anima ben conosceva. “ Non importa quanti anni sono passati …” Mormorò tra sé , sorridendo con nostalgia.

Con le punta delle dita sfiorò il colletto di seta bianca , e perdendosi nei suoi occhi, le sussurrò...

Sono geloso del sole, che accarezza il tuo viso regalandoti queste lentiggini … invidio queste lentiggini , perché non sono io quello che te le dona , ma qualcun altro … invidio il vento che passa le sue dita tra i tuoi capelli , rubando il tuo profumo e non mi permette di sentirlo … invidio quel vento che flirta spudoratamente con il tuo vestito! …. Invidio la luna che si riflette nei tuoi occhi … tuffandosi in essi … invidio la pioggia quando bagna il tuo corpo … Vorrei esserne ogni goccia …

Lei gli prese il viso tra le sue calde mani .
“ … Tu sei il mio sole, il mio vento , la mia luna e la mia pioggia … non essere geloso … io sono tua. “



Un piccolo colpo di tosse gli fece aprire gli occhi , infastidendolo, dalla violenza con la quale era stato strappato a quel ricordo.

“Vostra Grazia , mi scusi, non vorrei disturbarla , ma il pilota mi ha detto di informarvi che atterreremo per rifornimento carburante a New York.”

“Quanto tempo ci vorrà?” Domandò alla giovane hostess.

“Non più di mezz’ora , Sir e s aremo a Chicago al massimo fra tre ore.”

“Va bene “ Le rispose lui, secco.

“Vuole qualcosa da bere?”

“No grazie.”

La giovane donna fece un cenno educato con la testa e uscì dalla cabina, lasciando il nobile inglese da solo.
“… Io sono tua … “ ricordò ancora una volta, in un desiderio senza fine.

“Esattamente! Tu sei mia , Mrs. Tuttelentiggini! Ed è giunto il momento che tutti sappiano, che tu lo voglia o no!” Esclamò Terence , mentre sul suo viso di disegnava un divertito sorriso .
 
Top
view post Posted on 11/3/2020, 00:01     +1   +1   -1
Avatar

Group:
Fan
Posts:
255
Location:
Castello d'Argile

Status:


Stupenda aspetto con ansia il continuo
 
Top
view post Posted on 11/3/2020, 10:48     +1   -1
Avatar

Group:
Fan
Posts:
4,808
Location:
ROMA

Status:


Capitolo 8


Per la seconda volta




Nei primi anni del 1930 , la famosa attrice teatrale di Broadway e di cinema , Eleonor Baker, decise di intraprendere un viaggio che per molti anni aveva rimandato.
Raggiungendo nuovamente l’Inghilterra, spezzò il giuramento che una volta aveva fatto a sé stessa, quello di non tornare mai più in quella terra. Per anni era riuscita a rimanervi fedele. La prima volta però nella quale ruppe quel giuramento, avvenne durante un’estate nella quale decise di andare a trovare il figlio in Scozia . Senza speranza e con tanto dolore nel cuore, lei lo pregò di ascoltarla; supplicandolo di darle la possibilità di chiedergli scusa, ma invano. Lui la mandò via.

Disperata e non sapendo cos’altro fare, ogni giorno aspettava pregando. E miracolosamente in uno di quei giorni, un angelo biondo le ridiede suo figlio. Lei era stata il loro angelo custode.

“Perché figlio mio hai permesso che quella creatura andasse via dalla tua vita?”
Quante volte Eleonor si era posta questa domanda? Continuamente . Ma non aveva mai avuto il coraggio di porla direttamente al figlio. Il semplice nominare il nome di quell’angelo, sarebbe stato come aggravare maggiormente la dolorosa ferita di lui.

Erano trascorsi più o meno dieci anni da quando Terence si era presentato davanti la porta d’ingresso della sua casa. Senza troppe parole le aveva comunicato la sua decisione di tornare in Inghilterra. Lui non le aveva spiegato il perché e lei non glielo aveva chiesto. In realtà lei lo sapeva. Terence aveva saputo del matrimonio. Allora quello che fece Eleonor, fissando gli occhi vuoti del figlio , fu di soffrire con lui. Naturalmente lo pregò di restare, ma fu inutile. Per Terence era impossibile continuare a vivere nello stesso continente senza di lei. Voleva andare più lontano possibile.

Se per lui fosse stato possibile andare in un altro universo, lo avrebbe fatto. Eleonor quel giorno sentì con terrore la disperazione nella sua voce, anche se lui cercava di nasconderla. Tuttavia, quello che veramente aveva spaventato Eleonor , era il vuoto assoluto degli occhi di Terence. Suo figlio comunque respirava , viveva, ma in realtà era un uomo morto. E il cuore di Eleonor sanguinava.

Gli disse addio con le lacrime agli occhi promettendogli una visita, e con un pensiero ottimista gli disse che forse andare via era la cosa migliore da fare …. Forse con il tempo lui avrebbe dimenticato … Forse.
Ed ora dopo un intero decennio, questa madre tornava in Inghilterra per la seconda volta, e ancora una volta per il figlio.
Il telegramma di Richard era stato schietto e sincero . Con termini molto semplici, le chiedeva aiuto! Per la prima volta nella sua vita, lui chiedeva aiuto ad Eleonor, per la prima volta lui alzava le mani, dichiarandosi sconfitto.

Quando Terence era tornato in Inghilterra, il Duca di Granchester, aveva pensato di aver guadagnato terreno rispetto ad Eleonor , riguardo l’amore che il figlio provava per lui. E da quel momento e negli anni che seguirono, lui fu molto attento e con piccoli gesti volle riavvicinarsi al figlio.

Accettò la sua carriera di attore, aiutandolo e sostenendolo in Inghilterra , ma facendolo sempre con discrezione , per non offendere il suo ego . Padre e figlio non avevano ancora un vero e proprio rapporto , ma un qualcosa ad esso molto vicino, di molto tranquillo.
Erano ormai due settimane che Terence si era chiuso nella propria camera della residenza del duca a Londra, rifiutandosi di mangiare e bere . Non parlava con nessuno. Aveva cancellato tutto e sembrava attendesse solo la morte. Nessuno riusciva a capire quali fossero le ragioni che lo avevano portato inaspettatamente a questo stato di cose.

Semplicemente una sera Terence non rientrò nel proprio appartamento. Apparve invece nella residenza del duca, abbracciò suo padre e salutandolo come fosse l’ultima volta , si chiuse nella sua stanza.

Quando Eleonor arrivò in quella casa a Londra, trovò il duca e l’agente di Terence, Arthur, seduti desolati in salotto. Nonostante non vedesse da molti anni Richard , non era quello il momento per prendere in considerazione i propri sentimenti. Il suo bambino aveva bisogno di lei. Quindi si scambiarono i convenevoli saluti e lei chiese subito di essere accompagnata nella stanza del figlio. Bussando delicatamente alla porta.

“Terence, ragazzo mio, ti prego apri la porta … “

Nessuna risposta
“Terry ….”

Niente. Eleonor attese pazientemente . Sapeva che lui aveva sentito la sua voce. Conosceva suo figlio. A un certo punto lui avrebbe aperto. Lei si appoggiò al muro accanto alla porta , e gli diede tempo. Pazientemente aspettò.

Dopo cinque minuti la porta si aprì.
Lentamente, con passo leggero Eleonor entrò. La stanza puzzava di chiuso , ma stranamente non puzzava di fumo o di alcool.

Era buio pesto, e lei si sedette sul suo letto, restando immobile come una statua di cera. Gli accarezzò i capelli . nessuno dei due parlò. I minuti trascorrevano fluidi come l’acqua nel silenzio tombale di quella stanza.

“ … Lei è rimasta sola … “ disse Terence rompendo quel silenzio con un filo di voce .

“ … lo so … “ le rispose piano la madre.

Ci fu di nuovo silenzio, quiete.
“Perché??” Terence la infranse.

Il cuore di Eleonor si ruppe in mille pezzi. Quel “perché” portava così tanta disperazione dentro se stesso. Un dolore grande e insopportabile. Che nascondeva un fiume di domande.
“Terry, figlio mio … “

“Perché adesso? Perché non prima?! Perché tutto è andato in questo modo?! Perché madre?! Io ero morto! Dieci maledetti anni vissuti come un uomo morto! Un corpo vuoto che si riempiva solo sul palcoscenico del teatro. Avevo accettato il mio destino, accettando nella parte più nascosta della mia mente che almeno lei fosse felice! Perché le è capitato tutto questo?! Lei non lo meritava … di tutto quello che le è capitato , non meritava niente … la vita è stata così ingiusta con lei … penso a tutte le sue sofferenze ed io muoio per lei , madre …. Non riesco a sopportarlo! E’ troppo doloroso … io non voglio che lei soffra! Ed è ancora peggio perché … lei è lontana da me!”

Le lacrime di Terence scorrevano sul suo viso senza vergogna e lacerato cadde tra le braccia della madre come un bambino, permettendo a tutto il dolore della sua anima di venire fuori; lì sul grembo di Eleonor , la sua mamma.

“ Il mio bravo ragazzo, il mio bambino … “ mormorò amorevolmente Eleonor , confortando il proprio figlio. Calmandolo poco a poco.
Dopo un po’ i singhiozzi di Terence si arrestarono facendogli ritrovare la pace nel proprio cuore.
Eleonor disse.

“ … Vorresti andare a trovarla …? “

“ … trovarla ….” Ripetè lui meccanicamente

“Si, se lo desideri verrò con te ….”

Terence non rispose. Si alzò e andò ad aprire le tende della camera, solo per far entrare un po’ di luce. E rimanendo lì, davanti la finestra, disse.
“ Non ho più diritto … “

“Terry …”

“Non ho più diritto di presentarmi nuovamente nella sua vita, portandole più sofferenza …”

“Figlio mio …”

“ … E’ così che stanno le cose mamma …. Tutto quello che abbiamo avuto ormai non c’è più …. Ormai è troppo tardi … “

“Terence …. no figliolo, è semplicemente troppo presto ….”

Lui si voltò guardandola stupito.
“ … E’ presto per lei , avrà bisogno di tempo per gestire il proprio dolore … ma per voi due non è tardi … lascia che il tempo faccia il proprio dovere e il destino saprà cosa riservarvi …”

“Il destino?! E quando il destino sarebbe stato gentile con noi? Dovrebbe cambiare improvvisamente ora? “
Pensò Terence amaramente “ … e chi sono io per ingannarlo …?”
Un anno e mezzo dopo, però, lui trovò la forza mentale di scriverle una lettera.


Non sempre otteniamo quello che vogliamo



“Dopotutto non sono l’unico a non voler fare un pisolino !” Disse allegramente Archie a Tom, trovandolo seduto nel piccolo salotto posto dopo la sala da pranzo, mentre alleggeriva un sigaro.

“Nessuno ti ha mai detto che invecchiando si dorme di meno?” Gli rispose Tom ridacchiando sotto i baffi.

“Tua moglie sa che ancora fumi il sigaro … vecchio uomo?”
“E la tua sa che ancora ami atteggiarti come … un giovane damerino?”

“Damerino … “ Per un attimo Archie ebbe un dejà vu, ma poi sorrise sinceramente all’amico, sedendosi sulla poltrona al suo fianco , accettando il sigaro che Tom gli offriva.

“ Hmm … molto buono “
“Lo so … “ Mormorò Tom dietro una nuvola di fumo.
“Dove li hai presi?”
“Un regalo di Candy per il mio compleanno, l’anno scorso.”
“Non dirlo , fammi indovinare … lei te li ha consegnati nascondendolo a Patty …?!”

“Naturalmente!”

Entrambi risero ad alta voce.
“Sempre maliziosa la nostra Candy! ” Disse Archie attraverso la sua risata

“ … E testarda! Se lei ha qualcosa in mente nessuno può farle cambiare idea!” Aggiunse Tom “ … ma non trascuriamo questi meravigliosi sigari , permettimi di offrirti un po’ di brandy, Archie.”

“Certo, dal momento che la nostra brava infermiera ci permette queste cattive abitudini.”
Tom riempì di brandy due bicchieri di cristallo, offrendone uno all’amico.
“Grazie … e tornando alla testardaggine “ disse Archie “ non è stata proprio questa a rendere Candy capace di fronteggiare sempre tutto? Conosci forse una donna più forte di lei?”

“Assolutamente no. Non dimenticherò mai il suo pianto il giorno in cui Suor Maria l’ha trovata, una piccolissima bambina con tanta voglia di vivere … “ disse Tom con nostalgia.

“Qualcun'altra al suo posto , dopo la morte di Albert avrebbe potuto mollare tutto … aveva perso l’amore della sua vita , eppure stringendo i denti ha continuato ad andare avanti …”
Tom improvvisamente scoppiò in una fragorosa risata.
“Archie , amico mio, sei profondamente arretrato, se credi che Albert è stato l’amore della sua vita!”
Archie guardò Tom sollevando le sopracciglia per lo stupore. Tom rise nuovamente notando la sua reazione.
“Tu credi davvero questo?” Gli domandò continuando a ridere.
“Certo Tom! Cosa ti fa pensare che sia tutto così divertente e credere il contrario?”
Improvvisamente Tom diventò serio.

“Archie amico mio. io ho amato e rispettato Albert,e sono stato contento che mia sorella Candy abbia costruito una famiglia con lui, e sicuramente lei lo ha molto amato , ma …. non ho creduto nemmeno per istante che lui potesse essere l’amore della sua vita!”

“Tom a me sembra che tu abbia perso completamente il cervello, oppure questi sigari Avana te lo stanno annebbiando!” Disse Archie scherzando.

“Bene, allora ascolta la mia opinione … purtroppo o per fortuna non sempre nella nostra vita riusciamo ad ottenere chi vogliamo, accettando invece chi ci viene dato ; e questo per non rimanere soli! Lo so, è egoista! Ma è nella natura umana, nessuno vuole rimanere solo, tutti abbiamo bisogno di un partner … sono poche le persone che riescono a sopportare la solitudine se non riescono ad avere al proprio fianco la persona che vogliono realmente …”

“Non sono d’accordo Tom …”

“Potresti esserlo, quando finirò il mio ragionamento ….”

“Ok, allora fammi sentire …”

“In parole povere …. Parlerò prima di me …. Io, Archie amico mio , avrei voluto Annie però mi è stata Patty! Ah… non guardarmi così Archie! … Si , forse sono stato l’unico ragazzo a non innamorarmi mai di Candy ! E si! Io sono sempre stato innamorato di Annie , ma questo non significa che io non amo o non abbia amato mia moglie …. Dio solo sa quante prove abbiamo superato insieme, come quando abbiamo perso nostro figlio durante la seconda guerra mondiale … rimanendo comunque insieme, perché c’era amore tra noi … ma un amore diverso da quello dei nostri sogni giovanili …. Patty avrebbe voluto tuo fratello Stear, lui è stato l’amore della sua vita …. Ma poi ha accettato quello che gli veniva dato, cioè io! E per finire … il mio pensiero … tu hai Annie, mentre sei sempre stato innamorato di Candy , e Candy …. eh … la nostra Candy! “ Tom si fermò.

Archie continuava a fissarlo incredulo, ma non volle interromperlo.

“ … E per concludere Archie, molti si sono innamorati e molti sono stati i pretendenti di Candy … ma uno solo è stato l’amore della sua vita, e non era Albert, mi dispiace dirti questo e deluderti. Archie.”

“Tom … non dirmi che è quel Grantchester , perché io farò il pazzo!”
Tom ridacchiò.

“Non ti è mai piaciuto, giusto?”

“Naturalmente ! Uno snob , aristocratico barbone , ecco quello che era e che è ancora! Si è approfittato del cuore di Candy nell’età della sua innocenza e poi lo ha ridotto in pezzi!”

“Archie, posso farti una domanda?”
“Certo tutto quello che vuoi!”
“Pensi che non l’amava?”
“Beh non lo so … forse … ma non abbastanza!”
“Lo sai che non si è mai costruito una famiglia propria?”

“Gli faceva comodo per la sua vita da playboy ovviamente!”
“Hai una risposta per tutto, eh! “ Gli disse Tom ridendo “ E cosa hai da dirmi sul fatto che ha abbandonato l’America nello stesso periodo in cui Candy si è sposata?”
“Coincidenza!”
Tom scoppiò a ridere.
“Va bene … hai vinto Archie, alzo le mani!”
“Tom amico mio, ho pagato un prezzo troppo alto per questo sigaro “ Disse Archie , mettendosi a ridere.
“Tutto quello che ho cercato di fare è stato di farti pensare realisticamente, per non avere sorprese più tardi …”Archie guardò Tom e per un attimo, sentì il desiderio di chiedergli cosa volesse dire , ma entrò nella stanza il figlio Stear.

“Papà, zio Tom, vedo che avete iniziato presto con le cattive abitudini!”

Come due bambini sorpresi con la scatola dei biscotti aperta, Tom ed Archie si guardarono sorpresi con fare cospiratorio. Tom offrì un sigaro al figlio di Archie , cominciando a chiacchierare allegramente , e anche se poteva sembrare che Archie fosse interessato alle loro chiacchiere , in realtà la sua mente tornò all’ultima frase di Tom riguardo la sorpresa …


Una piccola voce



Come fosse stato ieri , Archie ricordava ancora la sorpresa che provò quel giorno, quando Candy lo chiamò nel suo ufficio, tre anni dopo la morte di Albert, per informarlo della sua decisione di trasferirsi presso la sede di Londra.

Durante quei tre anni, Candy aveva lavorato incessantemente e instancabilmente per l’azienda Andrew. Inizialmente era stata formata da George ed Archie, ma ben presto fu in grado di condurre qualsiasi problema e chiudere degli ottimi affari. Lei non poteva conoscere tutte le operazioni finanziarie o di business , ma era comunque brillante, laboriosa e testarda. Si dedicò completamente al suo scopo riuscendo a realizzarlo.

La buona società di Chicago, naturalmente all’inizio fu scioccata nel vedere una donna raggiungere una tale posizione. Gli uomini inizialmente la guardavano con scetticismo , ammirando comunque il suo coraggio affibbiandole ben presto il soprannome di “ La fredda signora di ghiaccio” .

La sua bellezza combinata al suo potere , diede più di un motivo a molti uomini per cercare di flirtare con lei , facendo scivolare tutti comunque su quella parete di ghiaccio. Le donne invece che segretamente l’ ammiravano avrebbero voluto avere il suo coraggio per poter fare altrettanto, altre invece la criticavano perchè entrata in un campo occupato da soli uomini. Ben presto però Candy dimostrò a tutti che lei non era una donna qualsiasi. Diventando una delle più grandi benefattrici di Chicago. Fondando enti per aiutare gli appartenenti alle classi più povere.

“Buongiorno Candy” Disse Archie chiudendo la porta dietro di sé.

“Ciao Archie, siediti pure per favore, vuoi che ti faccia portare un caffè o un tè?” Gli propose Candy velocemente , com’ era solita fare.

“No, no, grazie “

“Archie, andrò dritta al punto , perché dopo ho un appuntamento con il sindaco riguardo la costruzione di un ricovero per i senza tetto.”

“Si, si lo so quindi presto diverrà una realtà, dal momento che hai trovato il terreno.”

“Hmm infatti …. Archie voglio comunicarti una decisione che ho preso, ti potrebbe sembrare un po’ precipitosa ma ne ho parlato con George e abbiamo convenuto che si tratta di una buona idea. “

“Di cosa si tratta?”

“Mi trasferirò nella sede di Londra per un po’”

“Per quanto tempo?” Le domandò lui sorpreso.

“Per tutto il tempo necessario, dopo il “Martedì Nero” le cose là sono andate peggio di come pensavamo e se qualcuno di noi non va sul posto, rischiamo di perdere tutto”

“E qui, chi rimarrà in carica qui?”

“Tu Archie! George verrà con me , e comunque spesso comunicheremo , non dirmi che non ti è possibile gestire questa sede , rimanendo qui a Chicago!” Gli domandò scherzosamente lei , mentre per un attimo ad Archie sembrò di rivedere la vecchia Candy.

“No, no, non è così … ma con Anthony e Rosemary cosa farai?”

“Verranno con me in Inghilterra. Ho già fatto la loro iscrizione alla Saint Paul School .”

“Che cosa hai fatto? Non posso credere che tu Candy abbia iscritto i tuoi figli a quella prigione!”

“Ma oggi sono cambiate molte cose, dopo la fine della guerra la gestione è cambiata, Suor Gray è andata in pensione e al suo posto c’è Suor Margareth . Le classi sono miste ragazzi e ragazze non sono divisi, se non nei dormitori, i corsi poi sono molto migliorati , sicuramente ora è diventata una scuola che forma i giovani istruendoli e non crea signorine per l’alta società.”

“Candy, sei sicura di questo … ? “ Archie non si riferiva naturalmente alla scuola, ma al fatto di trasferirsi a Londra.

“Assolutamente si, ho già fatto una donazione alla scuola”

Archie rimase a bocca aperta e forse mosso dalla rabbia e dalla tristezza di rimanere solo , emise a Candy il suo pensiero ….
“ Stai camminando sulle orme del Duca di Grantchester? Comprando l’educazione dei tuoi figli. Così come ha fatto lui con quel delinquente del figlio? Dimmi la verità Candy, perché vuoi andare in Inghilterra?! “
Gli occhi verdi di ghiaccio di Candy lampeggiarono di rabbia trafiggendo Archie.

“Non osare nominare il suo nome qui , mai più! “ Gli gridò Candy indignata.
Archie in quel momento, avrebbe voluto nascondere la propria lingua immergendola nel proprio cervello, in realtà non pensava realmente quello che aveva detto.
“… Candy” mormorò lentamente cercando di scusarsi.

“Archie … ti prego di uscire dal mio ufficio, prima che io dica qualcosa per la quale entrambi poi, potremmo pentirci … “

Archie abbassò la testa e uscì dall’ufficio silenziosamente , lasciando Candy da sola.
Nel momento in cui lui chiuse la porta dietro di sé, lei crollò sulla sua sedia ; con il proprio sguardo a fissare un angolo della stanza cercò di ricomporsi , più in fretta possibile, ma invano. Una guerra, era scoppiata dentro di lei. Le parole di Archie avevano bussato sulla porta del castello della Bella Addormentata svegliandola, strappandola alle catene della mente di Candy. “ Cosa ti ha infastidito?! … Lui forse ha detto la verità? …. - No, lui non ha detto la verità! - ”

Si alzò dalla sedia camminando verso la cassaforte nascosta dietro la libreria. L’aprì , tirando fuori una piccola scatola di legno. La posò sulla sua scrivania fissandola per un po’ , come se a un certo punto si sarebbe potuta aprire da sola . “ … Aprila ! …” Le ordinò una vocina. Come Pandora obbedì al quel comando , e l’aprì , lasciando uscire dal suo interno ricordi e profumi del passato.

Con mani tremanti , prese quella sottile busta bianca che si trovava all’interno . Avvertendo una penetrante corrente elettrica “ … Dunque Archie non ha detto la verità?! … “ Le gridò quella vocina. Lei aprì la busta tirandone fuori una lettera . “ … Questo è ciò che va fatto! … Ed ora leggila di nuovo! … Guarda nuovamente con i tuoi occhi le sue parole! … “ Le ordinò di fare quella vocina.

Davanti i suoi occhi prese vita una frase , diffondendosi in tutta la stanza, avvolgendosi a lei come una corda , immobilizzandola.

Nulla è cambiato in me.



… Ed ora guarda quando ti ha scritto questo! Abbi il coraggio di vedere da quanto tempo lo hai lasciato così! … “
“ … Oh zitta! “
Candy rimproverò quella vocina richiudendo velocemente quella lettera nella scatola , riposizionandola nella cassaforte.
La vocina non parlò più, ma l’abbandonò con una giocosa risatina; essa aveva vinto la sua prima battaglia, nel momento in cui una sola lacrima era rotolata sulla guancia di Candy.

Edited by scacciapensieri - 19/5/2020, 11:22
 
Top
view post Posted on 11/3/2020, 23:37     +1   -1
Avatar

Group:
Fan
Posts:
255
Location:
Castello d'Argile

Status:


🥰🥰🥰🥰🥰🥰🥰🥰🥰🥰🥰
 
Top
view post Posted on 12/3/2020, 14:02     +1   -1
Avatar

Group:
Fan
Posts:
4,808
Location:
ROMA

Status:


Capitolo 9



Una piccola riunione di famiglia


Quella sera il palazzo degli Andrew era illuminato e decorato al meglio.Aiutato anche dal fatto che in primavera Lakewood dava sempre il meglio di sé. Questa era la sua stagione.
Il ricevimento , che era stato organizzato da Annie, non sarebbe stato la classica cena.
Era pronto un grande buffet con ricchi piatti pronti a soddisfare ogni gusto. Giovani camerieri giravano per la residenza offrendo lo champagne più esclusivo. In giardino, era stato allestito un bar per tutti gli amanti dei cocktail, sicuramente più alla moda , per via della stagione.
L’ orchestra posizionata fuori la grande sala da ballo suonava melodie , ritmando il tempo. Melodiche lente canzoni senza alcuna traccia di rock segnavano la musica , priva di quella melodia più audace che certamente non tutti gli ospiti potevano seguire ballando.
I primi ospiti cominciarono ad arrivare intorno alle 19,30 , e ben presto il parco di Lakewood cominciò ad accogliere l’entrata , una dopo l’altra, di numerose lussuose automobili.

Uomini d’affari, avvocati, medici e politici. Persone che in tutti quegli anni avevano collaborato con il colosso aziendale degli Andrew. Naturalmente non mancavano le celebrità. Sia che fossero artisti , o figli di magnati che occupavano il loro tempo a spendere i soldi a bordo dei loro yacht al largo delle isole greche, sempre in compagnia di belle ragazze.
Partecipare a questo ricevimento degli Andrew rappresentava un must, e non era un modo di dire. E non solo perché rappresentava uno dei maggiori eventi sociale dell’anno , ma soprattutto perché la festeggiata era Candy White Andrew . Tutti gli invitati presenti erano pronti ad onorarla. Lei era la figura più affabile e dinamica di tutto lo Stato dell’Illinois e certamente anche una delle donne più potenti della società americana.

In qualità di degno successore dell’impero Andrew , Anthony insieme alla moglie Teresa salutava accogliendo gli ospiti. Di fatto , nel corso degli anni , grazie al ruolo che ricopriva all’interno dell’azienda, lui era già diventato il capo della famiglia. Ma la sua perseveranza, non aveva ancora permesso che la successione avvenisse ufficialmente. Su una cosa Anthony era ben consapevole, la propria figura materna era necessaria a rappresentare la famiglia socialmente ma soprattutto negli affari. Lui sapeva che Candy era stanca. Ed era questo il motivo per il quale finalmente aveva accettato di ufficializzare la successione. Proponendole comunque di rimanere nell’azienda in qualità di presidente onoraria , ma Candy nella risposta era stata intransigente.

Lei si sarebbe ritirata ufficialmente . Naturalmente non rivelando ancora a nessuno che aveva intenzione di abbandonare anche l’America ; anche se Anthony sapeva che sua madre questa volta sarebbe partita senza tornare indietro. Ancora una volta scelse di non commentare la sua scelta. Anthony dentro il proprio cuore sapeva che molto probabilmente non parlare con lei di ciò rappresentava un errore, non confessandole soprattutto che lui sapeva ogni cosa, ma lui aveva visto la paura negli occhi della madre. Candy temeva che il figlio non l’avrebbe capita. Almeno questa era l’impressione che lei gli aveva dato.
Si, era stato un errore quello di Anthony, di non parlarle, ma ormai non si poteva tornare indietro. Quale importanza avrebbe avuto ora quello che sarebbe successo d’ora in avanti. Ora doveva solo mostrarle che le sarebbe stato affianco , qualsiasi scelta lei avesse fatto.
Di lì a poco, la madre , gli avrebbe dimostrato per l’ennesima volta , la donna coraggiosa che era .

*****



Fu durante l’ultima riunione del consiglio di amministrazione che Candy sorprese ancora una volta i propri interlocutori. Annunciando loro una grande donazione per beneficienza , una cosa che nessuno di loro si aspettava.

“Signori , se abbiamo finito con tutte le procedure per l’ufficializzazione relative alla successione “ disse Candy sorridendo debolmente , posando il proprio sguardo sul figlio Anthony, “ vorrei comunicarvi una decisione che ho preso già da tempo , ma credo che ora sia giunto il momento di darne atto. “

“Naturalmente mamma, come possiamo aiutarti?”

“Voglio che Lakewood , smetta di essere una residenza.”

Tutti la guardarono intimiditi.
“Cosa vuoi dire , zia Candy?” Le domandò il figlio maggiore di Archie, Stear.

“Io penso, che Lakewood debba cessare di essere la residenza di campagna della famiglia …”

“Vuoi vendere la casa padronale Candy?” Le domandò Archie un po’ sorpreso.

“No, no io non voglio venderla, voglio donarla!”

“Cosa?” Esclamò Anthony alzando leggermente le sopracciglia.

“Voglio che la residenza diventi un centro di riabilitazione per bambini malati di cancro.” Rispose Candy piena di fiducia.

In quel momento, all’interno di quella sala, tutti guardarono Candy con stupore, ma soprattutto con ammirazione . Lei notando le reazioni positive sui loro volti , continuò a dire.

“Io credo che Lakewood sia il posto giusto per diventare la casa di questi bambini, soprattutto per quelli più bisognosi, che hanno sofferto o ancora soffrono di questa terribile malattia. Ho già preso alcuni contatti con il personale medico dell’ospedale St. John qui a Chicago e non resta che procedere con la realizzazione di questa idea. “

“Nel giro di quanto , vuoi realizzare tutto questo, Candy?”

“Credo che dovrebbe essere tutto realizzato entro la fine dell’estate …” Rispose lei sognante.

“Si sicuramente in estate io non sarò più qui in America …”
pensò lei tra sé, imprimendo sul proprio viso un debole sorriso sognante . Un sorriso che pochi erano riusciti a notare, ma che non era sfuggito ad Anthony e ad Archie, i quali però non chiesero nulla.

“Allora mamma se non c’è altro da annunciare per la stampa “. Disse Anthony fiducioso.

“Non ancora Anthony … vorrei prima fare una festa con tutta la famiglia a Lakewood e poi dare l’annuncio …”

*****



“Una piccola festa in famiglia, ecco cosa avrei voluto … quello che avrei desiderato! “ Mormorò Candy infastidita ad Annie e Patty, mentre facevano la loro comparsa al ricevimento.

Avvolte da eleganti abiti da sera , le tre amiche ferme in cima alla scala centrale della residenza , guardavano entrare gli ospiti nel grande salone ascoltando le loro allegre conversazioni tra le note musicali dell’orchestra.

“Oh ! Candy … so che ho esagerato con gli inviti, ma questo sarà l’ultimo ricevimento che Lakewood ospiterà !”

“ Annie ha fatto la cosa giusta, Candy! Non essere arrabbiata !” Le disse Patty aggiungendo , “ del resto quando ti capiterà di nuovo di ballare qui a Lakewood?!” Stringendole scherzosamente la spalla , spronandola ad un sorriso.

“Io, ballare?! Ci sono sufficienti giovani uomini e belle ragazze per questo!”

“Candy! Io devo rimproverarti! “ Esclamò improvvisamente Annie, un po’ infastidita “ Penso che quanto tu ti guardi allo specchio non vedi quello che invece tutti riescono a vedere!”

“Oh! Ecco un ‘altra Karen!” Esclamò Candy prendendo in giro la sua amica “ e cosa gli altri riescono a vedere , ed io no?”

“… Hmm lascia che ti dica … una signora di mezza età” . Iniziò a dire Patty.

“Perché non dici che sono solo una vecchia strega?!” La interruppe Candy tirando fuori la lingua.

“Candy!” Gridarono insieme le due vecchie amiche in coro.

“Pff … ok … avete ragione …” Mormorò Candy apparentemente rassegnata.

“ Beh … “ Annie schiarendosi la voce iniziò “ Quello che tutti noi vediamo e che tu invece continui caparbiamente a trascurare , è una signora con una minuta elegante figura, con un viso ancora fresco e ben mantenuto, che potrebbe essere considerata una fresca cinquantenne e … se tu avessi dato ascolto a Karen tingendo i capelli dimostreresti sicuramente meno di cinquanta anni!”

Annie concluse il proprio discorso con un dolce e sincero sorriso , rivolgendolo alla sorella . E aveva ragione , perché le sue parole corrispondevano al vero . Nonostante i suoi sessanta anni , Candy non li dimostrava affatto. Il suo viso ancora fresco, portava solo qualche ruga di espressione ai lati degli occhi e della bocca. Il suo sguardo era ancora acuto e brillante , e il suo corpo ancora si manteneva sottile , con tutte le curve al posto giusto, sempre coperto da abiti eleganti . Soprattutto quello odierno, un elegante abito da sera in chiffon di Madame Grès , con un bel drappeggio a lambire il ginocchio , in una bella tonalità verde intenso che esaltava lo smeraldo dei suoi occhi.
Con quei due bellissimi occhi , Candy guardò timidamente la sua amica , felice per l’ammirazione che le aveva dimostrato. Ma la modestia e la voglia di scherzare di Candy non avevano intenzione di lasciarla in quel modo.

“Immagino quello che riuscirai a dire, quando avrai cominciato a bere un po’ di champagne . Annie!” Le dichiarò lei imperterrita.

“Io preferisco iniziare con un Tom Collins , tua nipote Annie mi ha detto che è molto in voga quest’anno!” Esclamò Patty piena di entusiasmo , procurandosi gli sguardi stupiti delle due amiche, che trascinate comunque dall’inaspettata propensione di Patty, ridendo , iniziarono a scendere la scalinata per salutare gli ospiti che avevano ormai riempito il prezioso ed elegante salone di Lakewood.


In un altro settore di Lakewood, due gemelli dai capelli rossi ridacchiavano furbamente tra di loro guardando una ragazza che si avvicinava all’ingresso di una scala. Il loro scherzo sarebbe stato perfetto! Quella scala nello specifico conduceva al giardino laterale della residenza , e quindi, non dovevano preoccuparsi se un adulto li avesse colti sul fatto.

Solo la loro madre avrebbe potuto farli tremare , che a differenza della nonna Iriza, era l’unica della famiglia Legan, ad intrattenere ottimi rapporti con gli Andrew, infatti miracolosamente lei non aveva ricevuto i geni malvagi che invece madre natura aveva generosamente elargito con i suoi progenitori. I suoi due piccoli diavoletti però, erano l’immagine sputata di Iriza e Neal.

“ …. Eccola !”

“Oh lei è vestita elegantemente, povera cameriera!” Esclamò uno di loro in maniera sprezzante.

“Oh così altolocata!”
“… Non parlare così forte!”

“Va bene, va bene…”

“Al mio tre, ok?”

“Ok!”

A fatica entrambi sollevarono un grande secchio di metallo cercando di poggiarlo sulla balaustra del terrazzo, facendo cadere qualche goccia di acqua ai lati.

“Hey , fai attenzione o ci vedrà!”

“ Chi dovrebbe vedervi?” Una profonda e severa voce maschile venne udita alle loro spalle.

Nel minuto che seguì, nessuno si rese conto di cosa stesse succedendo e in che modo, tutto accadde in maniera veloce e strana!

I due gemelli presi dallo spavento persero il controllo del secchio pieno d’acqua che come per magia …. colpì la ringhiera della terrazza . Terence con la coda dell ‘occhio riuscì a vedere chi transitava in quel momento sotto il portico …

“Lucy! Attenta!” Gridò alla ragazza allarmandola.
La quale guardò in alto per far fronte …

Terence era in uno stato di guerra! Zuppo fino al collo insieme al suo smoking , il secchio ancora appeso ad una mano , e i due piccoli diavoli spaventati , grondanti anch’essi dalla testa ai piedi, afferrati per i loro colletti nell’altra mano!

“Terence cosa è successo … sono così sorp…”
La ragazza voleva balbettare le proprie scuse , ma lo sguardo di Terence trasmettendo dolcezza ed ammirazione nei suoi confronti la fecero arrossire, facendola rimanere in silenzio.

“Se c’è qualcuno che deve delle scuse sono questi due!” Esclamò Terence scuotendo quei due marmocchi come marionette!
“Allora?!” Disse loro guardandoli torvo.

“Ci dispiace Terence … “ mormorano entrambi a malincuore.

“Non per me, le vostre scuse, ma per miss Lucy!”

Essi lo fissarono spaventati, la loro cattiva azione li aveva fatti diventare muti.
“Non aggravate ulteriormente la vostra posizione! Questo è un avvertimento!” Gli gridò praticamente contro Terence.

“ … Ci dispiace miss Lucy “ riuscirono finalmente a dire, come se qualcuno avesse tirato loro le parole da bocca con un amo da pesca.

“ Così va meglio!” Disse Terence guardando poi intensamente Lucy sorridendole con dolcezza e aggiungendo. “ Vado a consegnare questo pacchetto ! Prometto di non farti aspettare troppo!”

La ragazza era ancora sconvolta da quello che era accaduto, guardandolo pensò che avrebbe dovuto aiutarlo. Lo smoking di Terence grondava copiosamente , dopo tutto quello era il suo lavoro, ma lui come se avesse intuito i suoi pensieri , le annuì un no con i suoi occhi blu , facendole capire di rimanere dov’era.

“Sei così bella!” Le disse muovendo solo le labbra senza voce strizzandole l’occhio, lasciando una Lucy a guardarlo attonita e rossa, come una barbabietola mentre lui marciava con i due gemelli tra le mani.

Nel momento in cui Terence consegnava quel “pacchetto “ alla legittima proprietaria spiegando quanto accaduto , non poteva immaginare che sua nonna Candy, osservandolo con la coda dell’occhio ebbe a ricordare un uomo sconvolto, che molti anni prima, in un altro luogo, anche lui come Terence era bagnato fradicio, ma da una pioggia serale ….

Alla mia misericordia.



Correva.
Correva infuriata nei vicoli bui. Vicoli sporchi , poveri. La pioggia bagnava il suo corpo fino alle sue ossa.
Correva e correvano giù anche le sue lacrime . Lacrime miste di pioggia.

Poteva sentire il rumore dei suoi tacchi , in ogni sporca pozzanghera in cui si immergevano scomparendo.
Correva. Voleva raggiungere la fine del mondo.
Piangeva. Fiumi di ricordi e di dolore.
Era senza respiro.

Pioveva, ma sentiva il fuoco avvicinarsi. Quel fuoco che aveva sciolto il suo castello di ghiaccio. Non voleva. Non poteva. Era tutto sbagliato.
Sentiva i suoi passi rapidi passare nelle stesse pozzanghere. Così come sulla strada. Poteva sentire il suo dolore. Sentiva la sua rabbia. Il fuoco che voleva sedurla. Era sbagliato. Correva e sentiva la sua voce. Voce soffocata dalla paura, dalla rabbia , dalle lacrime. Pioggia e lacrime insieme.

Passi sempre più vicini. Respiri pesanti. Dolorosi. Senza aria. Senza ritorno.
Le gocce di pioggia soffocavano i propri singhiozzi.

La sua mano nella propria mano. Bagnata. Forte. Calda. La fermava . Lei non voleva. Voleva raggiungere la fine del mondo. Era sbagliato. La sua mano bruciava sul proprio braccio. Doveva correre. Voleva che la lasciasse. Non sarebbe più tornata. Non poteva. Non voleva. Il suo sguardo una fiamma eterna. I propri piedi due radici. I suoi occhi due profondi laghi blu di dolore. Un tempestoso mare di rabbia. Lei ferma.

Lui restava lì. Fradicio, arrabbiato. Senza voce. Lì. Attendeva. Era sbagliato? Aspettava per loro. La speranza, un incendio sul suo volto. Una supplica. Una parola.

Alla propria misericordia ?! Alla propria misericordia.

“…. Perché ...”



“ … Perché ero una codarda …. Terry …. “ lei pronunciò quasi in silenzio .

“Candy hai detto qualcosa?! Candy … Stai bene?!”

“ Eh … no, niente di niente … tutto bene.” Rispose lei ancora presa da quel ricordo , muovendo leggermente la testa . “ Eh … credo di aver visto il senatore , scusami per un po’ Annie …” le rispose Candy, avvicinandosi ad una cerchia di invitati.

“Poco fa, ho sentito mormorarle … o … “ Iniziò a dire Patty.
“Si Patty cara, hai sentito molto bene.” Rispose Annie palesemente.
“Ma … cosa voleva dire? … “
“Quel che è certo è che sicuramente non si stava rivolgendo al nipote !”
“Come?” Le domandò Patty confusa.
“Solo una persona viene chiamata da Candy in quel modo e certamente non è il nipote!” Rispose Annie alla sua amica.
“Penso che stia arrivando il momento … “pensò Annie tra sé.


In memoria



Pochi giorni dopo il loro arrivo a Londra , Candy con George ed i bambini si recarono presso la St. Paul School. Nel momento in cui Candy rivide il grande portone della sua vecchia scuola , un ondata di ricordi la colpirono, e anche se inizialmente pensò che tutto ciò sarebbe stato sgradevole, con sua grande sorpresa provò il contrario.

E in quel momento, forse per la prima volta, Candy realizzò che l'esperienza e la conoscenza che giungono nel corso degli anni, aiutano a gestire in maniera completa e diversa , grazie all'età adulta , qualche ricordo sgradevole. Forse ancora una volta la mente adulta poteva seppellire tutto ciò che provoca dolore.

In definitiva quello che lei sentiva forte attraversando quel cancello di scuola, tenendo le mani dei propri due figli , era il ricordo dei momenti di gioia che aveva vissuto lì dentro, e questo era ciò che lei augurava di vivere ai suoi figli.

"Mrs . Andrew , com'è bello vederla dopo tutti questi anni " disse suor Margaret emozionata nella voce, offrendo la mano a Candy, che l'accettò con un caloroso sorriso.

“Madre Superiora, è bello rivederla , ma per favore mi chiami Candy, come ha sempre fatto.”

“Allora anche tu puoi chiamarmi semplicemente Suor Margareth, come hai sempre fatto da quando eri una ragazzina! Mr. Johnson, sono contenta di rivederla.”

“Reverenda Madre.” Disse formalmente George con un piccolo inchino del capo.

“Credo che questo giovane signore sia Anthony Andrew e la signorina sia Rosemary. “ Aggiunse la suora rivolgendosi dolcemente verso i due bambini.

“Si, Reverenda Madre.” Disse Candy mentre i due fratelli guardavano la loro madre un po’ imbarazzati.

Candy li accarezzò con lo sguardo , facendo capire loro che non c’era nulla di cui preoccuparsi e, a sua conferma seguirono le parole di suor Margareth.
“Che ne dite di una bella passeggiata per la scuola? Il parco intorno al college è molto bello in questo periodo dell’anno , vostra madre mi ha riferito che andate entrambi a cavallo, e vorrei suggervi proprio un giro a cavallo!” Disse loro dolcemente.

I due bambini si rilassarono automaticamente , e dopo aver educatamente salutato la suora , uscirono entrambi scortati da George.
La Reverenda offrì alla sua ospite una tazza di tè , iniziando a chiacchierare . Candy cominciò a raccontarle della sua vita in generale dal momento in cui lasciò il college , del suo corso di infermiera, del suo matrimonio e dei suoi figli, la morte di Albert e che lei stessa aveva preso il suo posto a capo dell’azienda Andrew.

Mentre chiacchierava con suor Margareth, si sentiva confortata alla stessa stregua di come avesse fatto suor Maria . Infatti , e non era un caso, queste due suore si assomigliavano molto . E il sentimento che lei aveva sempre provato per questa suora non era mutato affatto ed era stata proprio questo tipo di fiducia che l’aveva indotta a iscrivere i suoi due figli facendola sentire al sicuro.

Per questo motivo durante il proprio colloquio, Candy non aveva nascosto alla suora che desiderava essere loro accanto ma che desiderava che loro diventassero comunque indipendenti. Suor Margaret le promise che si sarebbe occupata personalmente dei due bambini e che se a un certo punto si sarebbe accorta che entrambi avevano bisogno della figura materna lei non l’avrebbe privata di una visita o di una uscita.

Inevitabilmente la conversazione ad un certo punto , portò suor Margareth a domandare dei cugini di Candy.

“Stiamo parlando da così tanto tempo, e ancora non ti ho domandato dei tuoi cugini Cornwells, come stanno?”

Candy vacillò leggermente , ma riuscì a rispondere più leggera possibile. “Archibald sta bene, ha studiato legge e si è sposato con Annie Brighton, hanno due figli, e occupa un posto di rilievo nell’impresa Andrew di Chicago.”
“Oh. Che bello! Dai loro i miei saluti la prossima volta che avrai modo di contattarli.”

“Sarò felice di farlo” Le rispose Candy sorridendo.

“E l’altro? L’inventore …Alistear? “ Domandò la suora allegramente. Candy si aspettava quella domanda, ma rimase comunque sorpresa dal tono con cui le era stata posta.

“Lei conosceva le sue invenzioni, suor Margareth?”

“Ma naturalmente Candy!” In realtà io e le altre sorelle ci divertivamo incredibilmente a vedere le sue invenzioni che raramente avevano una buona riuscita, anzi fallivano quasi sempre!”

“Infatti!” Convenne Candy , continuando a dire malinconicamente “ … Alistear partì come volontario per le forze aeree … poco prima che l’America entrasse in guerra … e purtroppo il suo aereo fu abbattuto durante un combattimento nei cieli di Francia”.

Suor Margaret guardò Candy esattamente come avrebbe fatto Miss Pony , con un forte senso materno.
“ … Mi dispiace molto per la sua dipartita cara Candy. Dio lo ha chiamato a Lui molto presto ….” Avrebbe voluto aggiungere di più , ma non riuscì a dire altro se non a pensare “ … Quanto dolore nascondono questi due bellissimi occhi … quello di una vedova triste , di una bambina orfana, e di una ragazza ingiustamente lesa …”

“Vuoi fare una passeggiata intorno al collegio!? Lascia che io possa farti vedere le modifiche che abbiamo aggiunto nel corso degli anni ?! “ Riuscì finalmente a dire la Madre Superiora sforzandosi di allietare l’atmosfera cupa che si era creata.

“Si grazie sorella!” Le rispose educatamente Candy , iniziando il tour.

Un’ ora più tardi, quando era quasi giunto il momento di salutarsi , vicino all’ingresso principale , lo sguardo di Candy scese su una teca di vetro, nella quale erano state riposte in perfetto ordine , targhe in rame e argento. Lei si avvicinò cominciando a leggere i nomi dei benefattori del collegio.

“E’ sempre stata qui , questa vetrina suor Margareth?”

“No Candy, abbiamo deciso di metterla dopo la fine della guerra, come puoi vedere c’è anche il nome di tuo marito … “
Candy non rispose, aveva visto la targa onoraria di Albert, ma in realtà quella che aveva attirato la sua attenzione era un'altra targa.

In memoria del Duca Richard Granchester,II.
1868 – 1932
Grande benefattore del Collegio St.Paul



“In memoria …?”

“Suor Margareth … quando il Duca di Granchester è morto?!”

“ … Hmm come puoi leggere è stato circa un anno e mezzo fa.” Rispose la Reverenda Madre “ … Credo che tu e suo figlio maggiore Terence frequentaste la stessa classe , se non sbaglio.” Aggiunse, mordendosi però subito la lingua , ricordando immediatamente l’episodio della scuderia.

“ …. Non eravamo insieme “ le rispose freddamente Candy “ … Lui era di un anno più grande di me”
E da quel momento Candy distolse subito gli occhi da quella vetrina.

Nonostante in un primo momento non volesse interessarsi alla morte del Duca , nei giorni che seguirono Candy cadde nella tentazione di scoprire tutti i dettagli.
Dopo una ricerca piuttosto semplice effettuata negli archivi dei giornali presso la biblioteca pubblica , riuscì a scoprire che un anno e mezzo prima , il Duca di Granchester dopo aver sofferto per alcuni anni di problemi al cuore, spirò il suo ultimo respiro nel suo castello in Scozia.

La sua successione occupò molto la stampa nei giorni che seguirono. Le reazioni dei circoli reali erano state varie. L’erede al titolo, il figlio primogenito del Duca, altri non era che un attore shakespeariano, Terence Graham.
Dicerie avrebbero voluto negargli il titolo. C’erano allusioni circa la validità della successione. Lacchè reali lanciarono voci riguardo il fatto che fosse il figlio illegittimo del Duca e dell’attrice Eleonor Baker.

Scoppiò uno scandalo. Ma la famiglia reale non se ne occupò, Era troppo impegnata ed esposta con il principe del Galles. E così negarono ogni accusa per la successione. Due mesi dopo la morte di Richard Granchester , il Ducato ed il titolo, passarono nelle mani del figlio maggiore Terence Graham Granchester.

“ … Così alla fine sei diventato Duca , Terry …” pensò Candy sconcertata.
“Davvero ironico! … Entrambi siamo diventati esattamente quello che non saremmo voluti essere … io una ricca signora … e tu un duca! … Vittime del nostro destino … “ Concluse malinconicamente Candy sorridendo amaramente.

*****
 
Top
60 replies since 25/2/2020, 13:05   5542 views
  Share