| Ecco, riporto la traduzione della Prefazione a Papà Gambalunga scritta dalla Nagita per Arechi edizioni, tradotta da Antheas e Cinziamask. Grazie ragazze! Cara Jerusha Abbott,
Scusi, mi permetta di riformulare.
Cara Judy,
Mi scusi per l'audacia di scriverle senza preavviso. Forse non avrei dovuto prendermi la libertà di chiamarla Judy, ma le confesso che ai miei occhi Lei è una cara amica che conosco fin dall'infanzia. Mi chiamo Keiko Nagita e Le scrivo dal lontano Giappone. Ho scritto il mio primo romanzo per giovani lettori all'età di diciannove anni; da allora è passato mezzo secolo e mi sembra ancora un sogno potermi dedicare ininterrottamente a questo mestiere. Nonostante la mia lunga storia, lasci che Le dica che ci sono sempre sorprese a cui non si è preparati. Non riesco a credere che mi sia stato chiesto di scrivere la prefazione per l'edizione spagnola della sua opera “Papà Gambalunga”! È un miracolo! La notizia mi ha scosso così tanto che ancora non ho ritrovato la compostezza!
Anche se forse non lo sa, l' ho incontrata quando avevo dieci anni. Mi ha fatto un'impressione così profonda che per un po' ho usato il suo nome, Judy, cucivo il suo nome sull'etichetta di tutti i miei vestiti. Ricordo che mi sono fatta fare anche un vestito di cotone a scacchi rossi; il romanzo non specifica il colore, ma per me quella era l'uniforme dell'orfanotrofio John Grier. Non la prenda nel modo sbagliato, la prego, sono consapevole che quel capo non le è mai piaciuto e che non ha dei bei ricordi di quel posto.
Però è anche vero che era vestita così quando ha attirato l'attenzione di Papà Gambalunga, che ha visto in lei una ragazza adorabile che prediligeva quell'outfit. Sono propensa a pensare che il suo talento letterario non sia stata l'unica cosa ad aver incoraggiato il gentiluomo a pagarle gli studi e a sostenerla finanziariamente fino al termine della sua carriera universitaria. In effetti, sospetto che la spinta del suo benefattore per fare di lei una scrittrice fosse solo una scusa per ricevere le sue lettere. Sono sicura che ad un certo punto ha percepito che c'era qualcosa di speciale in Lei. Non le sembra incredibile che qualcosa di simile le sia successo quando era affascinata dal solo vedere la lunga ombra proiettata dalle sue gambe? Il destino vi aveva unito senza che voi ve ne accorgeste, ma questo non ha impedito alla polvere d'oro che ha versato intorno a Lei di svolazzare come fiocchi di neve.
Quando ho compiuto ventun’anni, ero nella sua stessa situazione. Mio padre era morto quando avevo appena undici anni, mia madre morì dieci anni dopo e io non avevo fratelli. Oh, chiedo scusa. Non volevo confrontare la mia storia con la sua. Fino ad allora avevo goduto dell'affetto di una madre e di un padre che erano rimasti al mio fianco. Ero già adulta quando sono rimasta sola al mondo, il che fa una grande differenza rispetto all'essere rimasta orfana da ragazza. Nonostante questo, oserei dire che ho sperimentato il suo stesso senso di solitudine ed impotenza nel deserto della perdita. Fu allora che mi resi conto che ero riuscita ad essere come lei e quel piccolo pensiero mi illuminò come un raggio di luce che mi disegnava un sorriso sul viso. Eccoli lì: fantasia e umorismo, due compagni che da allora ho cercato di tenere al mio fianco. Non ero a conoscenza di ciò che la vita aveva in serbo per me, così come le meraviglie (e le persone meravigliose) che stavo per trovare sulla mia strada. la mia speranza per il futuro era rifiorita nuovamente.
Dopo tanto scritto, comincio a provare vergogna per le mie confessioni! Se mi permette, metterò fine a questa lettera adesso. Per favore mi permetta di scriverle di nuovo. Colgo l'occasione per mostrarle il mio grande rispetto (come si soleva dire una volta).
Un Saluto affettuoso Keiko Nagita.
Lettera 2:
Cara Judy,
Il cielo si è velato al calar della notte. Stavo leggendo Papa Gambalunga accompagnata dal ticchettio della pioggia quando ho sentito il desiderio impellente di scriverle ancora.
Mia preziosissima amica, le sue lettere sono piene di calore e risuonano nelle mie orecchie come una piacevole melodia. Sono convinta che anche il suo benefattore si sia lasciato trasportare dalla dolce musica di ciascuna delle sue missive. Sebbene all'inizio chiedesse solo una lettera mensile per tenersi al corrente dei suoi progressi e delle sue attività quotidiane, quelle lettere divennero sotto la sua penna il diario che raccoglieva tutte le sue esperienze. Non importa quante volte lei abbia implorato Papa Gambalunga, non le ha mai scritto. Come si può resistere al rispondere a parole così adorabili? Ricordo che questa riflessione provocava in me un profondo risentimento quando ero più giovane.
Ho sempre creduto che le lettere fossero ricoperte dalla loro stessa magia. Anche se non hai mai visto il tuo destinatario, lo rendono estremamente importante e vicino. Amo scriverle e amo riceverle, e ogni volta che scopro una busta indirizzata a mano nella cassetta della posta, il mio cuore sussulta di gioia. Come lei, anche io ho cercato di usarle per raccontare una storia. È così che ho scritto il romanzo epistolare che è servito come base per il manga Candy Candy (con i disegni della signorina Yumiko Igarashi) e di cui sarei felice di parlarle.
Il romanzo descrive la vita di Candy, una ragazza abbandonata in un orfanotrofio gestito dalla gentile signorina Pony e da sorella Lane. Non ha idea di quanto ha influenzato questo lavoro! Candy è grata ai suoi genitori per averle fornito una casa così calda, finché, ancora molto giovane, viene accolta da una famiglia benestante con l'obiettivo di farla diventare la compagna della signorina della casa. Nonostante sia stata retrocessa alla posizione di cameriera, Candy non si arrende. Dopo diverse avventure e disavventure, viene finalmente adottata da un grande uomo che non ha mai avuto la possibilità di incontrare.
Immagino che la somiglianza sia evidente. È vero che il destino ha in serbo per Candy un percorso più arduo, ma fino a un certo punto decide di percorrerlo lei stessa. Ho sempre creduto che avrebbe potuto condurre una vita più serena se si fosse limitata a godersi la situazione in cui l'aveva collocata il destino; tuttavia, il suo stesso orgoglio di orfana le ha impedito di accettarlo. Nonostante avesse ringraziato di cuore l'aiuto che gli era stato dato, decise di fare a modo suo. In questo è uguale a Lei, che è sempre stata ferma nel non approfittare troppo delle buone intenzioni del suo benefattore. Gli ha scritto instancabilmente per cinque anni, durante i quali ha incontrato il signor Jervis e se ne è innamorata. Mi sarebbe piaciuto conoscere maggiori dettagli a riguardo ma le sue lettere erano sempre molto discrete su questo punto, quindi la mia immaginazione ha dovuto plasmare questo rapporto dalle poche informazioni che ci hanno dato. Aveva quattordici anni più di lei; tuttavia, a volte lo descrive come se fosse un ragazzo della sua stessa età. Nonostante abbia confessato a Papa Gambalunga che amava il signor Jervis con tutto il cuore, ha comunque rifiutato la sua proposta di matrimonio. Lasci che le ricordi cosa ha scritto nelle sue lettere.
“Non mi sembra giusto che una come me, senza lignaggio, sposi un uomo che è nato figlio di una grande famiglia. Non ho mai parlato con il signor Jervis dell'orfanotrofio, poiché non desidero rivelargli le mie origini o da dove vengo."
Mia cara Judy, riesco quasi a sentire la sua voce che cerca di trattenere le lacrime. Non credo che lei si vergognasse di essere orfana, ma ho assistito, con il cuore pesante, al modo in cui una donna forte cade a pezzi quando scopre cos'è l'amore. La fiducia svanisce, i dubbi riempiono il petto e la persona amata diventa l'unica cosa che popola il mondo. Ad essere onesta, penso che questo sia un altro segno della profondità dei suoi sentimenti. Anche la sua creatrice, Jean Webster, ha avuto una relazione lunga e complessa con l'uomo che amava, che alla fine ha dato i suoi frutti. Non riesco a pensare a un'ingiustizia più grande del fatto che la morte l’abbia colta il giorno dopo il parto, quando aveva solo trentanove anni.
Se Miss Webster avesse avuto più tempo, chissà quante nuove avventure avremmo potuto vivere grazie a lei. Ora, la creatura che è nata da lei è, secondo me, la storia d'amore più preziosa che ha lasciato al mondo.
È passato più di un secolo da quando la sua storia, Papa Gambalunga ha visto la luce, e oggi è nuovamente disponibile per i lettori spagnoli. È vero che i tempi cambiano, ma ci sono anche molte cose che rimangono immutate. Le sue parole hanno avuto una profonda influenza su una donna giapponese come me; quindi sono sicura che faranno lo stesso con i lettori in lingua spagnola, che impareranno da Lei a vivere a testa alta nonostante le circostanze, ad apprezzare le piccole gioie e a godersi il presente.
Non ha idea di quanto sia felice di averle scritto, poiché mi ha dato l'opportunità di esprimere i miei ringraziamenti sia a lei che alla signorina Webster. Sono anche traboccante di gratitudine verso tutte quelle persone che hanno reso possibile questo momento. Se avessi le ali, volerei con loro in Spagna!
Le sono molto grata per essersi presa la briga di leggere le mie lettere, che sono così lunghe e nelle quali probabilmente ha riposto troppa fiducia. Confesso che oggi non riuscirò a dormire.
La saluto in questa notte di pioggia, con tutto il mio amore e tutta la gratitudine che sono capace di albergare nel mio petto.
KEIKO NAGITA
Originale sotto spoiler: Edited by GiallodiMarte - 2/3/2022, 01:08
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