| Di getto l'ho scritta e di getto la pubblico, prima di cambiare idea. Mi riservo il diritto di poter fare qualche modifica in futuro per migliorarla, spero, ma intanto ecco a voi la lettera che secondo me, Candy avrebbe potuto scrivere ad Albert, 10 anni dopo il loro matrimonio. Non so se la forma per quei tempi sia corretta ma... Ok mi butto, tappo il naso... vai!
Lettera di Candy al marito, Albert William Andrew, per il decimo anniversario di matrimonio.
Mio caro e dolce Albert dieci anni sono già trascorsi dal giorno in cui ti dissi si, e dal giorno in cui ci scambiammo le promesse matrimoniali. Dieci anni dal giorno che vide la mia vita unirsi definitivamente alla tua. Dieci anni per cui sento il desiderio di doverti dire grazie. Grazie per avermi voluto al tuo fianco, per essermi stato sempre vicino, per avermi amata, protetta e allo stesso tempo resa libera, per aver avuto fiducia in me, per avermi rispettata, per aver rispettato le mie idee e i miei sentimenti. Grazie per la vita che abbiamo costruito insieme.
Albert, io però, devo anche chiederti perdono, perchè il giorno del nostro matrimonio io non sposai chi amavo... bensì sposai chi amo. Ed è in nome di questo amore che voglio essere sincera con te fino in fondo, anche a costo di sembrarti crudele.
Quando mi hai chiesto in moglie, tu eri consapevole del fatto che il mio cuore era ancora cosparso d’ombre, l'amore a cui avevo dovuto rinunciare, mio malgrado, non cessava di far sanguinare le profonde ferite che il destino aveva inferto alla mia anima. Tanto che ti sei stupito nel momento in cui ti dissi si. Non era sì la risposta che ti aspettavi, nonostante avessi deciso di farmi una proposta così importante. Io allora amavo Terence. Non era certo un segreto per nessuno. Lo amavo più della mia vita, più del mio respiro, più del mondo intero. Avevo creduto nel nostro amore, avevo sognato la nostra vita insieme e le mie aspettative per il futuro guardavano tutte verso di lui, ma... avevo dovuto rinunciare a tutto, senza speranza alcuna.
Quando mi dicesti: - mi vuoi sposare! - io rimasi un attimo a pensare, e capì che nessuno mai più sarebbe entrato nella mia vita oltre Terence, se non tu. Tu, il mio principe della collina, l’amico di tutta la vita, tu Albert, l'uomo che mi è sempre stato vicino senza chiedermi nulla in cambio, l'uomo che ho sempre amato come un fratello senza sapere che per me era anche un padre. L'uomo che da quel momento in poi avrei dovuto imparare ad amare come il mio sposo. - Si Albert, ti voglio sposare -. Cosa avrei potuto risponderti se non questo. Cosa avrei dovuto rispondere al principe che per me è stato l'inizio, e per cui mi sono spinta attraverso la vita e il mondo alla ricerca di una speranza che prendeva corpo in un medaglione d'oro? - Si Albert, tu sei stato per me il principio, tu sarai per me l'inizio di una nuova vita -.
Quanto avrei voluto esserti accanto il giorno del nostro matrimonio con lo spirito di una sposa felice, raggiante perchè il sogno d'amore sta per coronarsi. Quanto avrei voluto guardarti come tu guardavi me, quanto avrei voluto essere innamorata e desiderarti come ogni donna appassionata desidera il suo uomo. Invece accanto a te c'era una donna piena di gratitudine, d'amore fraterno, ma anche infelice e colma di rimorso perché si domandava se quella fosse davvero la scelta più giusta, sicuramente non la più onesta. La tua sposa che confondeva il tuo viso con quello di un fantasma. - Cosa penserà Terence quando saprà, soffrirà ancor di più? Addio amore, addio amore mio -. Le lacrime rigavano il mio volto lente e inesorabili, non creando nemmeno scalpore perchè appropriate all'emozione di una sposa, ma io sapevo che quelle lacrime erano solo dolore materializzato, eppure non sono stata in grado di tornare indietro. Se solo fossi potuta morire in quell'istante!
E invece no, sono rinata. Non è forse dalla morte che si rinasce a nuova vita? Ringrazio il cielo di non aver trovato la forza di dire no quel giorno, e di esserti rimasta accanto, perchè ho imparato ad amarti come tu meritavi, come tu meriti angelo mio. Dieci lunghi anni in cui la vita è stata dolce al tuo fianco, tu che sei stato il mio dottore, che hai risanato la mia anima malconcia, il mio piccolo cuore dissestato.
Ti penso amore mio, adesso che non mi sei vicino, e rivedo i tuoi occhi, i tuo stessi occhi color del cielo nello sguardo tenero e dolce di nostro figlio. Lui che gioca al mio fianco mentre ti scrivo, inconsapevole e ingenuo come solo i bambini sanno essere. Mi guarda con gli occhi colmi di un amore infinito ed è come se a guardarmi fossi tu. Grazie amore, anche per questo. Per questo figlio che amo nella maniera più totale, nel modo più indescrivibile, per il quale saprei sacrificare anche la mia vita, se solo ora non ne portasse un'altra. Grazie per questo figlio che ti somiglia tanto, per questo figlio e per quello che vive in me.
Adesso, alla luce di tutte le mie riflessioni sento di dovertelo dire amore mio. Tu sei stato il principio, tu sarai la fine. Ti amo.
Tua moglie. Candy White Andrew
Edited by esthertr - 4/11/2006, 23:26
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