CITAZIONE (zucchero filato @ 6/6/2008, 10:00)
Perchè non la riscrivi e la posti? Se l'idea è buona (e lo sembra) vale la pena di prendere carta e penna...
CITAZIONE (sciara @ 03:06, 18/6/2008)
Sì, dai, una botta di coraggio: la riprendi, la sistemi e la posti!!!
Eccomi!
Bhè, non sono sicura di quello che sto facendo, io però la posto, o la va o la spacca!
Vado un pò controcorrente: invece di scrivere una fanfiction che parla del futuro di Candy, ne scrivo una del suo passato.
Ma non proprio il suo passato...ma quello di sua madre, o quella che per me è.
Ahh, a proposito, se vi interessa vedere la faccia dela mamma di Candy , andate
qua Se non sbaglio dovrebbe esserci.
Comunque, tornando alla fiction, all'inizio ho avuto problemi con il titolo, non sapevo come intitolarlo, pensavo di chiamarlo "Candy, le origini del bene" o "memorie di Meredith Ann Brown"(così si chiama la madre di Candy...per me!)
Ancora non l'ho finito, ma sono al 12° capitolo.
La storia parla di Mary e di sua sorella Amy, che dopo la morte del padre partono con il fratello e la madre a Lakewood...e da qui partiranno altre cose che saprete dopo...(piccolo resoconto per sapere cosa vi aspetta)
Comunque, ecco il primo capitolo(aiuto! lo sto facendo veramente?
)
1°Capitolo
Era una fredda giornata dove il sole si era dimenticato di portare luce.
Anche Mary era triste,e nonostante lei fosse un tipo sempre allegro, cosa che la differenziava da tutte, quel giorno non sapeva più che cosa fosse la felicità.
Perché?
Perché suo padre era morto?
E perché sua madre doveva rovinargli la vita?
Perché doveva andare via dalla casa dove aveva vissuto?
La signora Brown, sua madre, le aveva detto che, per dimenticare suo padre dovevano andarsene da quella casa così piena di ricordi.
Ma a Mary piacevano quei ricordi.
Le piaceva ricordare le passeggiate sulle spalle del padre, i pic-nic, le risate e tutto.
Perché doveva dimenticare l'uomo che le aveva voluto così bene?
Cosa c'è di male nei ricordi?
Ma sua madre era irremovibile.
Suo fratello maggiore, Michael non aveva detto niente contro la decisione della madre.
La sua sorellina Amy, aveva provato a fare cambiare idea alla madre, ma senza vittoria.
Ormai era ufficiale: quello era il suo ultimo giorno in quella casa.
Mary guardò bene attorno a sè per ricordare ogni minimo particolare di quella amatissima casa.
Dopo un pò sgattaiolò in camera sua e prese un vecchio album di foto di famiglia.
Suo padre...era così bello in quelle foto...così tenero...così allegro...e così lontano.
Una calda lacrima da troppo tempo soppressa iniziò a scendere fastidiosissima.
Lei odiava piangere, non era nel suo DNAe suo padre non l'avrebbe voluto.
Neanche a lei piaceva, ma era impossibile frenarle.
Mary si chiuse in camera e pianse in silenzio sperando che nessuno la potesse sentire.
Neanche Amy era di un umore migliore.
Amy soffiò leggermente sul thè caldo.
Quanto era fredda quella casa senza suo padre.
Amy sentì che gli occhi le iniziarono pizzicare: stava per piangere.
Quanto odiava Mary, che, se non sbagliava, non aveva mai visto piangere.
Lei si che era forte!
Sempre sorridente, come se niente potesse renderla triste.
Amy era soffocata dai singhiozzi, quando sentì una mano posarsi nella sua schiena.
Non osoò voltarsi, tanto sapeva che era Mary.
Non voleva farsi vedere in quello stato.
Ma Mary le si piazzò davanti e con le dita le alzò il mentoe le chiese affetuosamente: <<che cosa sono queste lacrime? >>con un sorriso un pò sforzato, ma le lacrime facevano vedere immagini sfuocate ad Amy, e non lo notò.
<<secondo te? Io non voglio lasciare papà da solo! >>
Infatti, il signor Brown, era stato sepolto a Chicago, vicino a un prato pieno di fiori.
<<ma papà non sarà solo, e noi non lo stiamo lasciando>>
Mary indicò con la mano il petto, dove si trovava il cuore.
<< lui è qui, e lo porteremo sempre con noi. >>
<< Ma io ho paura!Qui ci sono posti pieni di ricordi, e non mi basta tenerli nel cuore! >>
<<anche a Lakewood lì potrai avere posti e colline con nuovi ricordi. >>
<< e se non volessi nuovi ricordi? >>
<< Amy, non puoi chiuderti in te stessa, perchè papà è morto.
Devi, dobbiamo continuare a vivere.
Forse non sarà un male trasferirsi lì >>le disse Mary lasciando di stucco la sorella.
Prima era così decisa a rimanere, e ora andava dalla parte di sua madre?
<< cosa ti ha fatto cambiare idea? >>chiese curiosa Amy.
<< non so, è da un pò che ci penso: conoscere nuove persone ci potrà fare bene, e poi papà non avrebbe voluto che noi vivessimo di soli ricordi.
<< ti ricordi cosa ci dicevano sempre?: le vie del signore sono infinite.
Non sai cosa ci sarà a Lakewood, potrebbe piacerti. >>
Era da molto poco che c pensava, da quando si era rifugiata nella stanza a piangere pregando a Dio.
<<amy, Mary, siete pronte? tra poche ore partiamo! >>
Nella stanza entrò una donna dagli occhi verdi e spenti da alcuni giorni, e i capelli scuro lisci come la seta erano raccolti in un elegante chignon.
<< no madre, ma 15 ore non mi sembrano poche. >>si azzardò a dire Mary.
<< Mi sembra opportuno prepararmi, ti spiace, cara? >>chiese la madre non cambiando espressione.
<< no madre, sono io che sono la solita ritardataria! >>si scusò Mary con un buffo sorriso.
<< fa nulla Mary. io e vostro fratello vi stiamo aspettando in carrozza >>
<< di già? Non partiamo domani? >> continuò a domandare Mary.
Amy non aveva voglia di parlare di sentir parlare del viaggio, nè, tantomeno, di parlarne.
<< si,ma saluteremodelle persone prima,e oggi dormiremo fuori. >>
<<fuori?! No! non possiamo! Non ora! >>Amy iniziò a urlare, cosa che non era mai capitata.ù
<< Amy, calmati cara,stasera dormiamo da tua ziaAttendeda molto una tua vistia,e ora che Marc non c'è.ha ancora più bisogno di noi >>le spiegò la signora Brown riferendosi alla sorella del sig.Brown, marc.
<< perchè non rimaniamocon la zia? se ha bisogno di noi? >>
disse tremanda dai singhiozzi e dalla rabbia, Amy.
<<non rimarrà qua, anche lei partirà.
Ma ora calmati Amy!Hai gli occhi gonfi, non vorrai farti vedere così, spero >>le domandò dolcemente la madre cullandola tra le braccia.
Mary, per un mezzo secondo provò una leggera invidia.
Ma poi sorrise al suo precedente sentimento.
Dopo aver preparato tutto, la signora Brown e le figli salirono sulla carrozza, ed Amy si addormentò tra le braccia della madre.
Mary la guardò con tenerezza : anche se Amy era creciuta fisicamente era ancora una bambina.
Guardò dalla finestra.
Anche lei era una bambina.
No, lei non era una bambina, lei aveva 16 anni e mezzo, mentre sua sorella ne aveva solo 14, e aveva bisogno di lei.
Edited by signorina andrew - 1/8/2008, 09:55